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“Il cielo al femminile; le donne e l’Astronomia”

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Presentazione sul tema: "“Il cielo al femminile; le donne e l’Astronomia”"— Transcript della presentazione:

1 “Il cielo al femminile; le donne e l’Astronomia”
Un viaggio nel passato per ricordare quelle donne, ingiustamente rimaste nell’ombra, che hanno contribuito alle scoperte scientifiche ed astronomiche malgrado ostracismi ed incomprensioni. Pietro Musilli XII conferenza A cura di Pietro Musilli

2 Fifth conference participants, 1927 - The International Solvay Institutes for Physics and Chemistry.
Capita raramente di veder riuniti assieme molte personalità che hanno dato così tanto alla scienza, alla tecnica ed alla tecnologia del nostro pianeta. In tale foto, scattata in occasione della Conferenza di Solvay del 1927, figurano ben 17 premi Nobel. Degli scienziati qui presenti ricordiamo: Albert Einstein, Erwin Schrödinger, Wolfang Pauli, Werner Heisenberg (noto tra l’altro per il principio di indeterminazione), Paul Dirac (il “padre” dell’antimateria), Louis de Broglie, Max Born, Niels Bohr e Max Planck, (i due “giganti” dell’atomo) e Marie Curie (unica donna ad aver vinto 2 premi Nobel: per la fisica e per la chimica). In quell’occasione non erano presenti, tra gli altri, Enrico Fermi, Ettore Maiorana e il grande logico matematico Kurt Gödel, che divenne famoso solo nel 1931.

3 Gli scienziati presenti nella foto, da sinistra in alto verso destra, sono: A. Piccard, E. Henriot, P. Ehrenfest, Ed. Herzen, Th. De Donder, E. Schrödinger, J.E. Verschaffelt, W. Pauli, W. Heisenberg, R.H. Fowler, L. Brillouin, P. Debye, M. Knudsen, W.L. Bragg, H.A. Kramers, P.A.M. Dirac, A.H. Compton, L. de Broglie, M. Born, N. Bohr, I. Langmuir, M. Planck, Mme. Curie, H.A. Lorentz, A. Einstein, P. Langevin, Ch. E. Guye, C.T.R. Wilson, O.W. Richardson.

4 Terra_dalla_Sonda_Galileo
A cura di Pietro Musilli

5 Carl Sagan ( )

6 Carl Sagan (9/11/ /12/1996) Carl E. Sagan, è stato uno dei maggiori astrofisici degli ultimi decenni, docente di astronomia alla Cornell University, grande divulgatore scientifico, consulente della NASA per le missioni Mariner, Voyager e Viking, nonché autore di oltre trenta libri tra cui "Contact" dal quale è stato realizzato il noto film di fantascienza. Un bellissimo libro di Carl Sagan è "COSMO", edito da Mondadori ma ormai fuori commercio.

7 Ricostruzione della grande Biblioteca di Alessandria (By Cosmos – C
Ricostruzione della grande Biblioteca di Alessandria (By Cosmos – C. Sagan) A cura di Pietro Musilli

8 Ricostruzione della grande Biblioteca di Alessandria (By Cosmos – C
Ricostruzione della grande Biblioteca di Alessandria (By Cosmos – C. Sagan) A cura di Pietro Musilli

9 A cura di Pietro Musilli - 2002

10 Hypatia od Ipazia di Alessandria
Hypatia od Ipazia di Alessandria. Oppure, secondo una tradizione non fondata, sarebbe forse Francesco Maria Della Rovere , duca di Urbino ( particolare “La scuola di Atene” - Raffaello). Carl_Sagan_Discusses_Hypatia Search by Google “Hypatia”: risultati ! A cura di Pietro Musilli

11 Moon - Hypatia Rilles (valli) – By: www.petealbrecht.com
A cura di Pietro Musilli

12 Alcuni premi Nobel sono stati negati alle donne ed in alcuni casi vennero premiati per le stesse ricerche soltanto i loro colleghi maschi. A seguire citiamo solo alcune donne che hanno fornito un contributo all’astronomia. E con l’inclusione, in via eccezionale, del fisico e pacifista Lise Meitner.

13 “Il cielo al femminile; le donne, la Scienza e l’Astronomia” (al 2010)
Alcuni premi Nobel sono stati negati alle donne ed in alcuni casi vennero premiati per le stesse ricerche soltanto i loro colleghi maschi. A seguire citiamo solo quelle donne che hanno fornito un contributo all’astronomia. “Il cielo al femminile; le donne, la Scienza e l’Astronomia” (al 2010) Un viaggio nel passato per ricordare quelle donne, ingiustamente rimaste nell’ombra, che hanno contribuito alle scoperte scientifiche ed astronomiche malgrado ostracismi ed incomprensioni.

14 NOBEL PRIZE (al 2010) 840 Nobel Laureates! individuals and 23 organizations have been awarded the Nobel Prize. Some Laureates and organizations have been awarded more than once. List of all women Nobel Laureates: only 40 women! (4,7%) The Nobel Prize has been awarded to 40 women (1901 to 2010). Marie Curie, has been awarded the Nobel Prize two times, in 1903 (Physics) and in 1911 (Chemistry). Premi Nobel alle donne di scienza (al 2010) Dal 1901, anno dell’istituzione del premio Nobel, sono state solo 16 le scienziate alle quali è stato attribuito questo riconoscimento per una disciplina scientifica nei settori della fisica, chimica, medicina ed economia (si ricorda che il Nobel per la matematica, per l'astronomia e per la biologia non è previsto). Quindi solo 16 Nobel riconosciuti alla scienza femminile su quasi 840 premi assegnati dal 1901 (appena circa l'1,9 %).

15 There are 68 craters on the Moon with female names.
NOBEL PRIZE 797 Nobel Laureates! Only 34 women! (1901 to 2007) (4,0%) Marie Curie, has been awarded the Nobel Prize two times, in 1903 (Physics) and in 1911 (Chemistry). Premi Nobel alle donne di scienza (1901 to 2007) (circa il 2,0 %). Dal 1901, anno dell’istituzione del premio Nobel, sono state solo 11 le scienziate alle quali è stato attribuito questo riconoscimento per una disciplina scientifica nei settori della fisica, chimica e medicina (il Nobel per la matematica, l’astronomia e la biologia non è previsto). There are 68 craters on the Moon with female names.

16 Annie Jump Cannon (1863 - 1941) (fisico)
A lei si deve la classificazione degli spettri di più di stelle; il risultato del suo lavoro è raccolto nel poderoso catalogo "Henry Draper" (dal nome dei finanziatone dell'opera), ancora oggi largamente consultato. Prima donna eletta Direttore della American Astronomical Society, all'osservatorio dell'Università Harvard di Cambridge, Massachusetts, scoprì 300 stelle variabili, cinque novae e una "nova nana" (SS Cygni). E' ricordata soprattutto per la lunga ricerca durante la quale analizzò e catalogò circa 500 mila spettri stellari. Ne teorizzò le differenze, gettando cosi le basi dello studio dell'evoluzione delle stelle. Il suo metodo per classificarle é tuttora in uso.

17 Jocelyn Bell Burnell (1943-)
Nel 1967 scoprì la prima "pulsar", catalogata CP1919. Il Premio Nobel venne assegnato però a Hewish che in quegli anni curava la tesi di dottorato della Bell, quest'ultima ottenne successivamente vari riconoscimenti al suo lavoro di astrofisica ricercatrice.

18 Mileva Marič ( ) Nacque a Zagabria con un difetto congenito all'anca sinistra che la fece zoppicare tutta la vita. Nel 1896 frequentando l'Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo (ETHZ) conosce A.Eistein. Rimane incinta, ma, a causa del rifiuto dei genitori di Einstein nei riguardi di una donna non ebrea, Mileva é costretta a partorire di nascosto e ad affidare la figlia Lieserl a una nutrice. Non si sa se la bambina sia morta di scarlattina o venne affidata in adozione dalla nutrice che ne fece perdere le tracce ai genitori. Si sposa con Einstein nel Ebbero altri due figli: Hans Albert ed Eduard, che si ammalò di schizofrenia. Nel 1919 divorziano. Molto probabilmente il lavoro di Albert sulla relatività ristretta si avvale anche della collaborazione di Mileva che, però, non viene nominata né come coautrice né come collaboratrice. Rifiutò di citare il suo nome nelle pubblicazioni di Einstein ritenendosi un tutt’uno con il marito. Einstein le donò il ricavato del premio Nobel vinto nel Da allora Einstein si disinteressò dei figli.

19 Lise Meitner (Vienna, 1878 – Cambridge 1968)
Fra le sue opere spicca la spiegazione teorica della prima fissione nucleare, riuscita ad Otto Hahn nel Pose le fondamenta per lo sviluppo sperimentale della fissione nucleare, per il suo futuro uso bellico (armi nucleari) e per quello pacifico (energia nucleare). Da pacifista convinta, Meitner si rifiutò di accettare incarichi di ricerca per la costruzione di una bomba atomica, nonostante le ripetute richieste dagli Usa e preferì rimanere in Svezia durante la guerra. Otto Hahn ricevette nel 1944 il premio Nobel per la chimica, mentre di Lise Meitner non venne tenuto conto. Il fisico olandese Dirk Coster, che aveva aiutato Lise Meitner nella fuga dalla Germania nel 1938, le scrisse: “Otto Hahn, il premio Nobel! Se l'è certamente meritato. Però è peccato che io L'abbia rapita da Berlino nel 1938 (...) Altrimenti ci sarebbe stata anche Lei. Sarebbe certamente stato più giusto”. Lise Meitner pubblicò 169 opere ed ottenne qualche decina di premi. By: Wikipedia

20 Inoltre possiamo ricordare anche una grande astronoma che purtroppo non ebbe la possibilità di vincere il premio Nobel

21 Henrietta Swan Leavitt (1868-1921)
Studiò le stelle variabili presenti nelle Nubi di Magellano, scoprì la presenza di stelle cefeidi, un tipo particolare di stelle variabili, e nel 1912 scoprì l’importante relazione tra magnitudine apparente media osservata e periodo delle stelle cefeidi. Diversi scienziati proposero il suo nome per il premio Nobel del 1925, ma lei, già ammalata da tempo, morì nel 1921.

22 En Hedu'Anna (circa 2354 a.C.) En Hedu'Anna è la prima donna che si sia occupata di scienza di cui vi sia una testimonianza. Figlia di Sargon I il Grande, della città di Akkad ( a.C.) in Mesopotamia settentr., capitale dell'impero accadico. Alla corte del padre studiò i movimenti della Luna e delle stelle cercando di fissare, come altri scienziati, quei parametri che in seguito permisero ai babilonesi di giungere a quelle conoscenze sofisticate che sono state l'impulso fondamentale per l'umanità. I babilonesi costruirono mappe astrali in cui si potevano riconoscere i segni dello zodiaco, calcolarono le fasi lunari, il mese lunare, la sua orbita e studiarono i motivi delle eclissi, misurarono il moto dei pianeti, i movimenti stellari, l'anno solare, il giorno di 24 ore, l'ora di 60 minuti e il minuto di 60 secondi, ecc. Essi esaminarono le posizioni dei pianeti per secoli e notarono che ciclicamente ritornavano nello stesso luogo, chiamarono questi percorsi i "grandi cicli". By:

23 Aglaonike (Gr. Ἀγλαονίκη, tra il II e il IV secolo a.C.)
EnAglaonike o Aganice di Tessalia era figlia di Egetore o Egemone. Secondo talune fonti è considerata come la prima astronoma, fu un’abile osservatrice anche per la corretta previsione di eclissi di Sole e di Luna. Pare che fosse anche a conoscenza del ciclo lunare di ca. 18 anni, denominato Saros, scoperto dagli astronomi babilonesi. Le sue eccezionali capacità di predizione furono attribuite all’arte magica, piuttosto che a competenze scientifiche. Il fatto di essere donna era considerata dal popolo come una strega che potesse esercitare un potere sugli altri attraverso il timore suscitato dall’apparente controllo dei fenomeni naturali. E’ menzionata negli scritti di Plutarco e di Apollonio di Perga (o Apollonio di Perge). By

24 Ipazia (Hypatia) (Alessandria d'Egitto, 370 –ivi, 415)
Hypatia od Ipazia di Alessandria. Oppure, secondo una tradizione non fondata, sarebbe forse Francesco Maria Della Rovere , duca di Urbino ( particolare “La scuola di Atene” - Raffaello). Matematica, astronoma, filosofa ellenistica, pagana. Poté studiare l'astronomia, la matematica, la filosofia e le scienze, sebbene donna insegnò pubblicamente filosofia ed appartenne alla corrente neoplatonica. Ottenne il rispetto di tutti per la sua sapienza ed ebbe una notevole influenza politica sulla città. La sua fama deriva soprattutto dalla sua uccisione da parte di fanatici cristiani. A cura di Pietro Musilli

25 - Commentario sull'Arithmetica di Diofanto di Alessandria (matematica)
Figlia di Teone, rettore dell'università di Alessandria e famoso matematico egli stesso, Ipazia e suo padre sono passati alla storia scientifica per i loro commenti ai classici greci: si devono a loro le edizioni delle opere di Euclide, Archimede e Diofanto che presero la via dell'Oriente durante i secoli, e tornarono in Occidente in traduzione araba, dopo un millennio di rimozione. Fu la sola matematica per più di un millennio: per trovarne altre, da Maria Gaetana Agnesi a Sophie Germain, bisognerà attendere il Settecento. Ma Ipazia fu anche l'inventrice di un modello di astrolabio, del planisfero e dell'idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica. Le fonti le attribuiscono tre opere, oggi perdute: - Commentario sull'Almagesto di Tolomeo, completamento o redazione editoriale di un'opera del padre (astronomia). - Commentario sull'Arithmetica di Diofanto di Alessandria (matematica) - Commentario sulle Coniche di Apollonio di Perga (geometria). A cura di Pietro Musilli

26 Nel 1780 Carolina Herschel, sorella del grande William Herschel, il quale è stato tra i più grandi astronomi di tutti i tempi, così scriveva alla sua amica matematica scozzese Mary Somerville ( ): “…lo sapevi che Hildegard Von Bingen propose un Universo eliocentrico circa trecento anni prima di Copernico? Ma chi l’avrebbe ascoltata… era una monaca, una donna”. A cura di Pietro Musilli

27 Hildegard von Bingen (1098-1179)
Religiosa benedettina, Santa e mistica tedesca, controcorrente e anticonformista). Fu anche scrittrice, musicista, cosmologa, artista, drammaturga, guaritrice, linguista, naturalista, filosofa, poetessa, consigliera politica, profetessa e compositrice di musica. Nel corso della sua vita ebbe visioni mistiche e profetiche di grande intensità che raccontò in alcuni suoi libri: il “Liber Scivias”, scritto nell’arco di dieci anni; il “Liber Vitae Heritorum” e il “Liber Divonorum Operum”. Sin da piccola, provò esperienze involontarie di visioni mistiche, seguite da dolorose infermità fisiche e riuscì poi a riconoscere queste esperienze come una sorgente transpersonale di rivelazioni profetiche. Tra queste, forse la rivelazione più importante fu quella della teoria dell’Universo eliocentrico, che veniva avanzata circa 300 anni prima di Copernico: tesi già proposta da Aristarco di Samo. Le sue composizioni liriche e musicali, per lo più inni, antifone e salmodie (oggi raccolte in un cd), vennero raccolte in Symphonia armoniae celestium revelationum. A cura di Pietro Musilli

28 Sophie Brahe ( ) Una delle donne più erudite della sua epoca. Autodidatta e sorella del celebre astronomo Tycho, gli fece da assistente nell’isola di Hven presso il suo personale Osservatorio Astronomico. I suoi svariati interessi spaziarono dall’orticultura alla medicina, dall’alchimia alla storia. All’età di 14 anni Sophie è già assistente di Tycho a Kunstorp durante l’osservazione dell’eclisse lunare avvenuta l’ , che avevano calcolato assieme in precedenza; ma cruciale fu l’anno precedente e precisamente la sera dell’ , quando comparve in cielo, nella costellazione di Cassiopea, una nuova stella. La studiarono tramite un sestante, utilizzato per effettuare misure di posizione dello strano fenomeno celeste che rimase visibile per 18 mesi, in seguito venne descritto nella prima opera con il solo nome di Tycho De nova stella (La stella nuova). Questo avvenimento spettacolare e misterioso non s’inseriva nel modello planetario tolemaico, fatto di stelle fisse ed immutabili. I fratelli astronomi non furono seguaci del modello copernicano, ma per giustificare un così strano fenomeno che non s’inseriva più nei cieli immutabili degli antichi, ipotizzarono un modello di universo in parte geocentrico ed in parte eliocentrico, in cui sostanzialmente il Sole e la Luna ruotavano attorno alla Terra e gli altri cinque pianeti: Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno ruotavano attorno al Sole. Questo sistema prese il nome di Ticonico. Non c’è dato sapere quanto il contributo di Sophie, che Tycho era solito definire Urania, sua musa ispiratrice, influenzò questo nuovo modello. By Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

29 Maria Cunitz ( ) Astronoma polacca che molte volte fu considerata la seconda Ipazia, in quanto donna molto erudita (parlava sei lingue, poetessa, pittrice, musicista con conoscenze matematiche, mediche, storiche e soprattutto astronomiche). Si sposò a venti anni con un medico ed astronomo dilettante molto più vecchio di lei che la incoraggiò nei suoi studi astronomici. Nonostante gli scarsi mezzi finanziari che non le permettevano di utilizzare strumenti di osservazione adeguati, elaborò le posizioni dei pianeti soltanto attraverso calcoli manuali e corresse diversi errori di Keplero trovati nelle tabelle delle sue tavole (le Tabulae Rudolphinae) e semplificò la sua opera. Nonostante la guerra dei Trentanni riuscì a proseguire nei suoi studi ed a pubblicare i suoi risultati nel 1650 nell’opera “Urania Propizia” stampato in latino e in tedesco, tale opera contiene oltre alle tabelle semplificate di Keplero, considerazioni generali sull’astronomia e sulle sue basi teoriche. By: Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

30 Elisabetha Koopman-Hevelius (1647-1693)
Astronoma polacca, sin da piccola si dilettava di astronomia, a soli sedici anni divenne la seconda moglie di un ricco commerciante di Danzica di 36 anni più vecchio che condivideva la sua stessa passione, ovvero il famoso Johannes Hevelius (1611–1687). Avevano un loro osservatorio privato del quale lei divenne la responsabile facendo anche da assistente ai numerosi astronomi che lo visitavano. Tutti cercarono di migliorare le tabelle delle orbite planetarie di Keplero e di compilare un catalogo stellare, ma un incendio distrusse l’osservatorio e i loro dati. Elisabetha dopo la morte del marito proseguì da sola l’avventura pubblicando i risultati delle sue osservazioni. Solo due opere ci sono giunte con la sua firma: il Firmamentum sobieskanum e Prodromus astronomiae che è il più vasto catalogo astrale a tutt'oggi esistente ottenuto senza l’ausilio del telescopio, che conteneva la posizione esatta di quasi 2000 stelle. By: Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

31 Maria Winkelmann ( ) Nacque a Panitsch, vicino Lipsia; da giovane si interessò di astronomia e si sposò con l'astronomo Gottfried Kirch. Assieme fondarono l’osservatorio di Berlino e per anni fece il turno con suo marito scrutando il cielo con il telescopio e dedicandosi all’elaborazione dei calcoli per le effemeridi. Come spesso accadeva, tutte le cose che scoprì furono incluse nei lavori del marito, per esempio, nel 1702 scoprì una cometa che venne pubblicata sotto il nome del consorte e solo dopo alcuni anni le venne ufficialmente attribuita. Pubblicò vari trattati che riguardavano la congiunzione Venere-Saturno del 1712, uno studio sulla congiunzione Sole-Venere-Saturno del 1714 e sull’osservazione dell’aurora boreale. Alla morte del marito continuò le sue osservazioni, ma inizialmente le venne negato il compito della compilazione del calendario perché, anche se il lavoro era sempre stato effettivamente svolto da lei, l’Accademia delle Scienze aveva ufficialmente conferito l’incarico al marito. Per non creare un precedente riguardo la presenza di donne presso un istituto pubblico, l’Accademia respinse la sua richiesta di ammissione. By: Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

32 Maria Clara Eimmart (1676-1707)
Con la diffusione del telescopio, i trattati di astronomia erano affiancati da appendici con delle illustrazioni; una delle prime donne disegnatrici fu Maria Clara Eimmart di Norimberga che imparò il mestiere dal padre, pittore, incisore ed astronomo dilettante. Divenne disegnatrice minuziosa di tavole astronomiche, in particolare di comete, macchie solari, eclissi e montagne lunari che furono frutto di accurate osservazioni e che divennero ben presto ottimi strumenti per la comunità scientifica che non aveva ancora a disposizione la fotografia. By: Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

33 Nicole-Reine Étable de la Brière (1723-1788)
Divenne moglie dell’orologiaio reale J.A. Lepaute e collaborò con lui e successivamente con Clairaut e Lalande per la corretta predizione, basata su lunghi e difficili calcoli astronomici, della riapparizione della cometa di Halley del 1758, ovvero un’accurata riconferma di quanto aveva previsto E. Halley all’inizio del secolo. Utilizzando le leggi di Newton divenne una delle migliori calcolatrici astronomiche, ma Clairaut prima le attribuì i meriti dell’impresa ed in un secondo tempo negò il contributo della scienziata attribuendosi in esclusiva i calcoli. L’Accademia delle Scienze di Parigi le affidò in collaborazione con J.J.Lalande il compito di redigere l’annuale pubblicazione Connaissance des Temps il calendario annuale per gli astronomi e navigatori. By: Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

34 Maria Gaetana Agnesi (1718-1799)
Matematica, teologa e benefattrice. Nel 1700, su indicazione di Papa Benedetto XIV, fu la prima donna ad essere chiamata a ricoprire una cattedra universitaria, all'Università di Bologna, anche se la rifiuta per dedicarsi agli studi privati e all'istruzione dei suoi fratelli e sorelle. A cura di Pietro Musilli

35 Caroline Herschel ( ) Caroline Lucretia Herschel, sorella del grande William Herschel ( ), il quale è stato tra i più grandi astronomi di tutti i tempi e scoprì, tra l'altro, il pianeta Urano nel A loro si deve lo studio delle nubi interstellari, ossia regioni apparentemente prive di stelle che invece oggi si sa che sono zone ricche di polveri che ci nascondono le stelle retrostanti; e si deve anche lo studio della distribuzione delle stelle sulla volta celeste. Anche il figlio di William, John ( ), è stato un grande astronomo. A cura di Pietro Musilli

36 Inoltre, nel 1780 l’astronoma Carolina Herschel scriveva alla sua amica matematica scozzese Mary Somerville ( ): “…lo sapevi che Hildegard Von Bingen propose un Universo eliocentrico circa trecento anni prima di Copernico? Ma chi l’avrebbe ascoltata… era una monaca, una donna”.

37 Marie-Jeanne Amélie Harlay (1768-1832)
Nipote acquisita dell’astronomo J.J.Lalande, che era il direttore dell’Osservatorio Astronomico di Parigi fino al Si dedicò all’astronomia, insegnandola a Parigi; alcuni suoi lavori apparvero nell’Abrégé de Navigation di Lalande. Le sue tavole per determinare l’ora in mare sulla base della posizione del Sole e delle stelle vennero pubblicate nel 1791 e nel 1799 pubblicò un catalogo di ben stelle. By: Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

38 Sophie Germain ( ) Matematica, fu una riconosciuta esperta di teoria dei numeri e di fisica. A cura di Pietro Musilli

39 Caterina Scalpellini (1808- 1873)
Nata a Foligno, studiò sotto la guida dello zio Feliciano Scalpellini, direttore della Specola del Campidoglio, dove rimase per tutta la vita. Fece molte osservazioni di eclissi di Sole e di Luna, di Comete, di meteore, di terremoti, di meteorologia e di ozonometria. Istituì presso l’osservatorio del Campidoglio una stazione meteorologica ed ozonometria, e fondò a Roma una rivista dal titolo: “Corrispondenza Scientifica in Roma per l’avanzamento delle Scienze”. Tale bollettino universale aveva come appendice il “Bollettino Nautico e Geografico di Roma” di cui furono pubblicati solo due volumi, quelli del 1861 e del Nel 1854 scoprì una cometa e nel 1872 venne coniata una medaglia d’oro per onorare i suoi contributi nel campo statistico. By: Gabriella Bernardi A cura di Pietro Musilli

40 E’ stata tra le principali protagoniste della storia dell'informatica.
Ada Lovelace o Augusta Ada Byron ( ), matematica inglese nota come Ada Lovelace, nome che assunse dopo il matrimonio con William King, Conte di Lovelace. E’ stata tra le principali protagoniste della storia dell'informatica. Ada era figlia del poeta Lord Byron e della matematica Annabella Milbanke. Il padre abbandonò moglie e figlia dopo la sua nascita e non le rivide mai più. La madre di Ada, timorosa dall'idea che sua figlia potesse dedicarsi alla poesia come suo padre, venne educata all'età di 17 anni in matematica da Mary Somerville, la quale tentò di farle apprendere i principi fondamentali della matematica e della tecnologia ponendoli in una dimensione più vicina alla sfera filosofica e poetica. In seguito Augustus De Morgan, professore alla University of London, si occupò successivamente di introdurre Ada a studi di livello più avanzato, inconsueto per una donna del suo tempo, di algebra, di logica, di calcolo. Ada era anche dedita alla musica, in particolare l'arpa. (By Wikipedia e P.M.)

41 Nel 1833, ad un ricevimento tenuto dalla Somerville, Ada incontrò Charles Babbage e restò affascinata dall'universalità delle idee di Babbage (che contribuì in un certo senso anche allo sviluppo futuro dei moderni computer) e, interessatasi al suo lavoro, iniziò a studiare i metodi di calcolo realizzabili con la macchina differenziale e la macchina analitica. Ada tradusse e commentò (in inglese) alcuni interessanti articoli dell'italiano Luigi Federico Menabrea sugli sviluppi della macchina proposta da Babbage, con una struttura simile a quella della macchina di Turing, alla base dei moderni calcolatori, formata da un "magazzino" (memoria), da un "mulino" (CPU) e da un lettore di schede perforate (input). Nel suo articolo, pubblicato nel 1843, la Byron descriveva addirittura tale macchina come uno strumento programmabile, spingendosi ad affermare che la macchina analitica sarebbe stata cruciale per il futuro della scienza, anche se non riteneva che la macchina potesse divenire pensante similmente agli esseri umani. Corredò inoltre il proprio articolo con un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli, che oggi viene riconosciuto come il primo programma informatico della storia. (By Wikipedia e P.M.)

42 Maria Mitchell ( ) E’ stata la prima astronoma americana che divenne famosa, docente di astronomia al Vassar College e direttrice di quell'osservatorio, che poi ha preso il suo nome. A cura di Pietro Musilli

43 Sofya Kovalevskaya (1850-1891)
Matematica russa geniale dalla vita romanzesca, fu una delle prime donne ad ottenere una cattedra universitaria e divenne professore all'Università di Stoccolma. A cura di Pietro Musilli

44 Williamina Paton Fleming (1857 – 1911)
Emigrò in America e lavorò all'Osservatorio dell'Harvard College, dove diresse la compilazione del famoso catalogo stellare Draper. Scoprì 10 Novae e 222 Stelle Variabili. A cura di Pietro Musilli

45 Antonia Maury ( ) Scoprì alcune caratteristiche degli spettri stellari, che permettevano di stabilire lo splendore assoluto di una stella, e quindi - misurato lo splendore apparente - risalire alla distanza. Ha anticipato di molti anni il metodo di determinazione delle distanze dal semplice studio dello spettro. A cura di Pietro Musilli

46 Henrietta Swan Leavitt (1868-1921) [Astronoma USA]
Leavitt iniziò a lavorare nel 1893 presso l'Osservatorio di Harvard come una delle "donne computer" assunte da Edward Charles Pickering per misurare e catalogare la luminosità delle stelle nelle fotografie dell'osservatorio. Studiò le stelle variabili nelle galassie “Nubi di Magellano” e scoprì la presenza di stelle cefeidi, un tipo particolare di variabili che pulsano ritmicamente con un periodo di pochi giorni. Nel 1912 scoprì l’importante relazione tra magnitudine apparente media osservata e periodo delle stelle cefeidi: le cefeidi che avevano il periodo di variazione della luminosità più lungo erano anche intrinsecamente le più luminose. Poiché le stelle di una galassia possono considerarsi tutte poste alla stessa distanza dalla Terra, era anche ricavata la magnitudine assoluta. Quindi, osservando la relazione tra la luminosità delle cefeidi e il periodo di pulsazione si può calcolare la quantità di luce che emettono e quindi utilizzare questo valore per stimarne la distanza. Si stabilirono così anche le distanze delle vicine "nebulose spirale". Leavitt scoprì anche 4 novae e ca. stelle variabili.

47 SMC, The Small Magellanic Cloud. Satellite galaxy
SMC, The Small Magellanic Cloud. Satellite galaxy. Pink emission nebulae appear throughout this irregular galaxy. Is 10 times farther away than globular cluster 47 Tucanae ( l.y. & l.y. for 47 Tucanae). Chile. ©1998, By: T. G. Matheson A cura di Pietro Musilli

48 Le stelle variabili oggi chiamate Cefeidi, presentano una relazione periodo-luminosità, secondo l'equazione: MV = − 2.87logP − Dove MV rappresenta la magnitudine assoluta, e P il periodo della variazione. Questa relazione rese le Cefeidi degli importantissimi indicatori di distanza nell'Universo, perché noto il periodo, si può ricavare facilmente la distanza, avendo la magnitudine apparente, dalla relazione: MV = m − 5logd Dove d rappresenta la distanza in Parsec (1 p=3,26 a.l.). Ejnar Hertzsprung determinò poi la distanza di parecchie Cefeidi all'interno della Via Lattea e quando inoltre si scoprirono le Cefeidi anche in altre galassie, come in M31, fu semplice calcolarne la distanza. Così si pose fine anche al dibattito riguardante l'appartenenza o meno delle galassie alla Via Lattea. Leavitt lavorò sporadicamente durante gli anni ad Harvard, spesso ostacolata da problemi di salute, tra l’altro era sorda. Le sono stati dedicati un asteroide ed un cratere lunare. Diversi scienziati proposero il suo nome per il Nobel del 1925, ma lei, già ammalata da tempo, morì nel 1921.

49 I colori delle stelle sono legati alla temperatura delle stesse e alla loro età.

50 Rho Ophiuchi Antares Nebulosa a riflessione

51 Legge di Pogson: m – M = 5 ln d-5
M: magnitudine apparente; M: magnitudine assoluta; ln: logaritmo naturale; d: distanza in parsec (1 parsec = 3,26 a.l.) Metodi più significativi impiegati nella determinazione delle distanze delle nebulose extra galattiche Metodo Magnitudine assoluta visuale Massimo campo di validità del metodo Stelle RR Lyrae M.a.v. +0, a.l. Stelle più brillanti negli amm.globulari M.a.v. -2,8/+1,9 3,3 milioni v Cefeidi classiche M.a.v. -7,0/-2, milioni a.l. Nove M.a.v. -9,0/-6, milioni a.l. Stelle non variabili più brillanti M.a.v , milioni a.l. Ammassi globulari M.a.v ,0/-5, milioni a.l. Diametro delle regioni HII M.a.v milioni a.l. Supernovae M.a.v ,0/-15,0 centinaia di milioni a.l. Nebulose più brillanti di un ammasso M.a.v ,0/-20,0 miliardi a.l.

52 Maria Montessori ( ) Pedagogista, filosofa, medico, scienziata, femminista e volontaria italiana. Nipote dell'abate Antonio Stoppani, geologo, paleontologo, scrittore e patriota, autore del famoso libro il “Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d'Italia”, I ediz Maria Montessori, fin dai primi anni di studio manifesta interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica e biologia. Nel 1896 fu la prima donna medico dopo l'unità d'Italia. Contribuisce con il suo impegno all'emancipazione femminile ed è rimasto famoso un suo intervento al Congresso femminile di Berlino nel Nel 1907 fonda a Roma la prima casa dei bambini, destinata non più ai bambini ritardati ma ai figli degli abitanti del quartiere San Lorenzo. Si tratta di una casa speciale, non costruita per i bambini ma è una casa dei bambini. In tale casa applica una nuova concezione della scuola d'infanzia: Il metodo della pedagogia scientifica, volume tradotto e accolto in tutto il mondo con grande entusiasmo. A causa degli insanabili contrasti con il regime fascista si trova costretta ad abbandonare l'Italia, nel Muore nel 1952 a Noordwijk in Olanda. By: Wikipedia.S

53 Cecilia Payne Gaposchkin (1900-1979)
Grande astrofisica, iniziatrice dei metodi di studio delle atmosfere stellari e della determinazione della loro composizione chimica. Was an English-American astronomer who in 1925 was first to show that the Sun is mainly composed of hydrogen, contradicting accepted wisdom at the time. By Wikipedia.org

54 Ellen Dorrit Hoffleit (1907 – 2007)
She was the author of the Bright Star Catalogue, a compendium of information on the 9,110 brightest stars in the sky; she also co-authored The General Catalogue of Trigonometric Stellar Parallaxes, containing precise distance measurements to 8,112 stars, information critical to understanding the kinematics of the Milky Way galaxy and the evolution of the solar neighborhood. With Harlan J. Smith, Hoffleit discovered the optical variability of the first-discovered quasar 3C By: Wikipedia

55 AGN o Nuclei Galattici Attivi o anche Galassie attive
Gli AGN emettono energia in tutto lo spettro elettromagnetico e si ritiene che sia presente nel nucleo di quasi tutte le galassie attive un buco nero massiccio. Quasar 3C273 Ubicato nella costellazione della Vergine, è stato il primo quasar ad essere stato individuato. Ascensione Retta 12h29.1m Declinazione +02°04‘ Distanza: 2,6 miliardi a.l. (uno dei quasar più “vicini” a noi) Si allontana da noi a circa Km/s Magnitudine E' stimato che mediamente ci sia un quasar ogni galassie. Il Jet di 3C273

56 Se c'è un campo dove maggiormente fu praticato l'ostracismo femminile quello è la Scienza in generale e l'Astronomia in particolare. Ad esempio, nel 1945, all'astronoma Margaret Burbidge (1919-) fu negato l'uso dell'Osservatorio di Monte Palomar perché "provvisto di bagni per soli uomini".

57 Margaret Burbidge (1919-) Quando era una ragazza, suo nonno le diede libri divulgativi sull’astronomia: “Vidi nascere la mia passione per le stelle all’età di 4 anni” (scrive nella sua autobiografia), “unita all’altro mio diletto, i grandi numeri”. La sua vita è stata piena di scoperte scientifiche e battaglie politiche. “Se incontri un ostacolo, trova un modo per aggirarlo” ! I meccanismi dietro la produzione degli elementi più pesanti (il processo s e il processo r) furono messi in evidenza in un lungo articolo teorico, pubblicato nel 1957: “Sintesi degli elementi in una stella”. Questo articolo rivoluzionario e ancora attuale è firmato B2HF, che non è uno strano composto chimico ma le iniziali dei cognomi degli scienziati che lo scrissero: Margaret Burbidge, Geoffrey Burbidge, William Fowler e Fred Hoyle. William Fowler condivise il Premio Nobel per la fisica nel 1983 per i suoi studi teorici e sperimentali sulla nucleosintesi. Libro: Quasi-stellar Objects di: Geoffrey Burbidge - Margaret Burbidge By: Wikipedia

58 Margherita Hack (1922-) Ha effettuato ricerche nell'astrofisica e in particolare nello studio delle stelle con caratteristiche particolari, nonché del loro stadio evolutivo; si è occupata anche di stelle binarie interagenti. Ha diretto l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale. Membro delle più prestigiose Società fisiche e astronomiche, Margherita Hack è stata anche direttore del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Trieste dal 1985 al 1991 e dal 1994 al Ha pubblicato oltre 250 lavori originali su riviste internazionali e molti libri sia divulgativi sia di livello universitario.

59 Vera Rubin (1928-) è una delle più importanti astronome del mondo.
Ha effettuato importanti ricerche sul moto delle galassie a spirale e ha studiato più di 200 galassie al fine di ricercare la c.d. "materia oscura". Gran parte dell’Universo non è visibile: precisamente, il 95% dell’Universo è costituito da “energia oscura” (72%) e da "materia oscura“ (23%). [Satellite WMap 2006] Vera Rubin, assieme a Norbert Thonnard e a Kent Ford scoprirono che la nostra Via Lattea, assieme a tutto il Gruppo Locale e con l'intero Superammasso Locale, è attratta da una grande massa in direzione del superammasso dell'Idra-Centauro ad una velocità di circa 600 Km/sec. Successivamente, nel 1986, alcuni astronomi si accorsero che anche l'Idra-Centauro partecipava al suddetto moto e che questo superammasso si dirigeva verso una direzione coincidente più o meno con la Croce del Sud. Oggi si ritiene che tale attrazione gravitazionale possa essere prodotta da un aggregato di galassie con una massa corrispondente addirittura a Via Lattee, distante circa 260 milioni di anni luce, denominato il "Grande attrattore". Il "Grande attrattore", ubicato a circa metà strada tra noi e la c.d. "Grande muraglia" e sebbene possieda questa considerevole massa, non è facilmente individuabile a causa delle polveri giacenti nel piano galattico della nostra Via Lattea.

60 Vera Rubin e Kent Ford, misurando il red-shift di galassie spirali, notarono che c’era un’anomalia: spirali con la stessa luminosità apparente, e quindi presumibilmente alla stessa distanza dalla Terra, sembravano allontanarsi più velocemente in una direzione del cielo piuttosto che in altre (espansione asimmetrica dell’Universo) e che le stelle di ogni galassia non hanno un moto più lento ai bordi della galassia stessa. Se come accade nel sistema solare, tutta la massa fosse raccolta vicino al centro le velocità orbitali dovrebbero diminuire progressivamente man mano che ci si allontana dal centro secondo la diminuzione kepleriana delle velocità. Dalle curve di rotazione emerge infatti che non esiste alcuna regione in cui la velocità di rotazione diminuiscano per un aumento della distanza dal centro, come sarebbe da prevedere se la massa fosse concentrata verso il centro; la distribuzione della luminosità non è indicativa della distribuzione della massa in una galassia: la massa non è raccolta verso il centro. Allora sorse il problema: a che cosa è dovuta l’accelerazione delle stelle più esterne e poco luminose? Una spiegazione possibile era la presenza di una massa invisibile capace di produrre un’attrazione gravitazionale che impedisse una diminuzione kepleriana della velocità. I due astronomi stimarono che questa massa mancante fosse da due a dieci volte superiore quella visibile. By:

61 • Dickson Prize for Science • National Medal of Science (1993)
Awards: • Dickson Prize for Science • National Medal of Science (1993) • Henry Norris Russell Lectureship in 1994 • Gold Medal of the Royal Astronomical Society in 1996 She was only the second female recipient of this medal, the first being Caroline Herschel in 1828. • James Craig Watson Medal in 2004

62 Conosciamo solo il 4 % dell’Universo !
Materia visibile o rilevabile (stelle, pianeti, ecc.): 4 % dell’Universo. (*) Il resto dell’Universo (del nostro Universo) è costituito da: - Energia oscura (Dark energy): 74 % Materia oscura (Dark matter): 22 % (*) Ciò deriva dalle rilevazioni fatte dalla sonda WMAP nel Più specificamente la materia (visibile o rilevabile, sia direttamente che indirettamente) è composta da gas intergalattico 3,6 % e da stelle, pianeti, ecc. 0,4 %. Tale materia è detta barionica, ossia costituita dai barioni che sono una famiglia di particelle subatomiche che include i protoni, i neutroni ed altre particelle pesanti e instabili.

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64 Carolyn Shoemaker (1929) Astronoma statunitense. Coscopritrice della Cometa Shoemaker-Levy 9 e moglie di Eugene Shoemaker. Suo marito Shoemaker detiene il record del maggior numero di comete scoperte da una persona. Iniziò la sua carriera astronomica nel 1980, cercando asteroidi che intersecano l'orbita terrestre e comete al California Institute of Technology e all'Osservatorio Palomar. Negli anni '80 e '90, Shoemaker utilizzò fotografie prese dal telescopio a largo campo, combinate con uno stereoscopio, per trovare oggetti che si muovevano sullo sfondo delle stelle fisse. Al 2002, Shoemaker ha scoperto 32 comete e più di 800 asteroidi. Ha ricevuto vari premi anche assieme al marito.

65 Beatrice Tinsley ( ) Giovane astrofisica e cosmologa neozelandese, iniziatrice dello studio dell'evoluzione chimica della Galassia, scomparsa prematuramente una ventina di anni fa. .

66 Jocelyn Bell Burnell (1943-)
Nata nel 1943 a Belfast nel Regno Unito, è un astrofisico e un quacchero, che scoprì la prima pulsar, assieme al suo professore di tesi Antony Hewish. Nel 1967 scoprì la prima "pulsar", catalogata CP1919. Annunciata nel febbraio 1968. Jocelyn Bell frequentò l'Università di Glasgow, e quindi l'Università di Cambridge. Qui lavorò con Hewish e con altri per costruire un radiotelescopio, allo scopo di studiare i quasar, che erano stati recentemente scoperti.

67 Ascoltando il rumore di fondo della registrazione compiuta sul cielo, Bell trovò un segnale che pulsava regolarmente, più o meno una volta al secondo. La sorgente fu chiamata all'inizio LGM1 (LGM è l'acronimo di Little Green Men, "omini verdi“); infatti Bell e Hewish pensarono che si trattasse di un segnale proveniente da extraterrestri, in quanto appariva troppo regolare per essere naturale. In seguito la sorgente venne identificata come una stella di neutroni rotante ad altissima velocità. Rudolph Minkowski (1895 – 1976), astronomo americano di origine tedesca, già aveva osservato tale pulsar nel 1942 ma non ne aveva compreso il significato. Studiò le supernovae con Walter Baade e costoro le divisero in due classi (di tipo I e di tipo II) in base alle loro caratteristiche spettrali. His uncle was Hermann Minkowski (1864 – 1909), a Lithuanian-born German mathematician, who by 1907 realized that the special theory of relativity, introduced by Einstein in 1905 and based on previous work of Lorentz and Poincaré, could be best understood in a four dimensional space, since known as "Minkowski spacetime", in which the time and space are not separated entities but intermingled in a four dimensional space-time.

68 Una stella di neutroni ha un asse magnetico molto inclinato rispetto all’asse di rotazione (effetto faro). Una pulsar per essere individuata deve avere l’asse magnetico orientato verso l’osservatore. Essa tra l’altro tende ad un lento rallentamento della sua rotazione. Emette onde radio dovute al flusso di elettroni. Nonostante non abbia potuto condividere il Premio Nobel con Hewish per la sua scoperta, è stata premiata da molte altre organizzazioni. Ha vinto: il Premio Oppenheimer, la Medaglia Michelson del Franklin Institute, il Premio Beatrice M. Tinsley della American Astronomical Society, il Premio Magellano della American Philosophical Society, il Jansky Lectureship della National Radio Astronomy Observatory, la Medaglia Herschel della Royal Astronomical Society. Ha ricevuto inoltre parecchie lauree honoris causa. È Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico, oltre che membro della Royal Society.

69 Nel 1934 Fritz Zwicky ( ) propose per primo la teoria, poi scientificamente provata, che a seguito dell’esplosione di una supernova potesse crearsi una stella di neutroni e assieme a Walter Baade ( ) scoprì e catalogò centinaia di questi oggetti astronomici. Baade è famoso anche per aver elaborato nel 1942 il concetto di "popolazioni stellari" applicando il noto diagramma HR agli ammassi stellari aperti e globulari. Nel 1967 Franco Pacini (1939-) aveva previsto, assieme a Thomas Gold, alla Cornell University, l’esistenza delle stelle di neutroni ruotanti e tale previsione fu confermata un anno dopo dalla scoperta delle pulsar. Egli è tra l’altro autore di un centinaio di pubblicazioni sullo stato finale dell’evoluzione di stelle più massicce del Sole.

70 Oggetto Messier M1 - Nel 1968 fu scoperta in M1 una sorgente pulsante di onde radio, la Pulsar del Granchio (catalogata anche come NP0532). Distanza a.l. - Magnitudine Visuale: 8.2 M1 – Crab Nebula (simulation) Crab Nebula - HTS movie This movie shows dynamic rings, wisps and jets of matter and antimatter around the pulsar in the Crab Nebula as observed in X-ray light by Chandra (left, blue) and optical light by Hubble (right, red). The movie was made from 7 still images of Chandra and Hubble observations taken between November 2000 and April 2001. To produce a movie of reasonable length the sequence was looped several times, as in looped weather satellite images. The inner ring is about one light year across.

71 M1 (anno 1054 d.C. – Anasazi Chaco Canyon)

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73 LE SUPERNOVAE Una supernova è un'esplosione stellare che sembra risultare nella creazione di una nuova stella nella sfera celeste ("Nova" è il termine Latino per "nuova). Il prefisso "super" la distingue da una nova, la quale è anch'essa una stella che aumenta la sua luminosità, ma in maniera nettamente minore e con un meccanismo diverso. Le supernovae sono contraddistinte dall'espulsione degli strati esterni di una stella, riempiendo lo spazio circostante di idrogeno ed elio (oltre ad altri elementi). I detriti formano quindi nubi di polveri e gas. Un'esplosione di supernova può comprimere del gas preesistente che si trovava vicino alla stella, innescando processi di formazione stellare. Gli astronomi hanno diviso le supernovae in diversi tipi, a seconda dei differenti elementi che appaiono nel loro spettro elettromagnetico. La prima caratteristica distintiva è la presenza o l'assenza delle linee dell'idrogeno.

74 Se lo spettro di una supernova non contiene linee dell'idrogeno, è classificata di tipo I, altrimenti di tipo II. Le supernovae di tipo I sono molto più luminose di quelle di tipo II: le prime arrivano ad una magnitudine assoluta di circa -20. Le supernovae di tipo Ia non contengono elio, e mostrano invece linee di assorbimento del silicio. Si pensa che siano causate dall'esplosione di una nana bianca, che si trova in corrispondenza o molto vicina al limite di Chandrasekhar. Una possibilità è che la nana bianca fosse in orbita ad una stella moderatamente massiccia. Parte della massa della compagna viene trasferita alla nana bianca, finché questa non arriva al limite di Chadraseckhar. La nana collassa in una stella di neutroni o in un buco nero, e il collasso innesca la fusione nucleare degli atomi di carbonio e ossigeno rimanenti. L'improvviso rilascio di energia produce un'onda d'urto, e la nana bianca viene fatta a pezzi.

75 Le supernovae di tipo Ib e Ic non mostrano linee dovute al silicio, e sono ancora meno comprese. Si pensa che abbiano origine da stelle alla fine della loro vita (come il tipo II), ma che avrebbero già perso tutto il loro idrogeno, e quindi impossibilitate a mostrare righe H nel loro spettro. Le supernovae di tipo Ib sono forse il risultato del collasso di una stella di Wolf-Rayet. Le supernovae di tipo II accadono quando il nucleo di una stella molto massiccia (almeno 8 masse solari, se non di più) ha prodotto una notevole quantità di ferro, la cui fusione assorbe energia invece di liberarla. Quando la massa del nucleo di ferro raggiunge il limite di Chandraseckhar (bastano pochi giorni), esso decade spontaneamente in neutroni e, sotto l'effetto della sua stessa gravità, implode. Il nucleo della stella può diventare una stella di neutroni o un buco nero, a seconda della sua massa. By:

76 La stella esplode in Supernova (SN1987A)
La stella "Sanduleak ”

77 La supernova SN1987A, corrispondente alla stella "Sanduleak ”, venne scoperta da Ian Shelton il nella galassia "Grande Nube di Magellano“.

78 Una tipica meteorite carboniosa (meteorite di Allende)
Una tipica meteorite carboniosa (meteorite di Allende). Sono evidenti nel dettaglio le inclusioni bianche di materiali preesistenti al Sistema solare, introdotte nella nebulosa dal fronte dell’onda di pressione generato dalla supernova. Teoria proposta da George Wetherill e da altri scienziati. (A cura di Maurizio Chirri)

79 M1 - Nebulosa del Granchio (resto di supernova esplosa nel 1054 d.C.)
Infrarosso Radio Pulsar Ottico Raggi X

80 M1 Crab nebula

81 M1 (immagine del Chandra - ottica)

82 M1 (immagine del Chandra - raggi X)

83 M1 (immagine del Chandra - infrarosso)

84 M1 (immagine del Chandra – onde radio

85 Nebulosa NGC Velo

86 NEBULOSE PLANETARIE

87 Nebulosa planetaria NGC7293 Elica

88 Stella Wolf-Rayet in NGC2359

89 Nebulosa planetaria M2-9 Butterfly

90 Nebulosa planetaria Menzel 3 “formica”

91 Nebulosa planetaria NGC 6826 Blinking Eye

92 Nebulosa planetaria NGC2392 Eskimo

93 Nebulosa planetaria Egg Nebula CRL2688

94 N.P. Hourglass MyCn18

95 Nebulosa planetaria NGC7027

96 Nebulosa planetaria NGC6543

97 Jill Tarter (1944-) Is an American astronomer and the current director of the Center for SETI Research, holding the Bernard M. Oliver Chair for SETI at the SETI Institute. Tarter received her undergraduate education at Cornell University and her PhD from the University of California. Tarter has worked on a number of major scientific projects, most relating to the search for extraterrestrial life. As a graduate student, she worked on the radio-search project SERENDIP. She was project scientist for NASA's High Resolution Microwave Survey (HRMS) in 1992 and 1993 and subsequently director of Project Phoenix (HRMS reconfigured) under the auspices of the SETI Institute. She was co-creator of the HabCat in 2002, a principal component of Project Phoenix.

98 Tarter has published dozens of technical papers and lectures extensively both on the search for extraterrestrial intelligence and the need for proper science education. Her work in astrobiology and her success as a female scientist have garnered achievement awards from Women in Aerospace and NASA, amongst others. Tarter was elected a Fellow of the American Association for the Advancement of Science in 2002 and a Fellow of the California Academy of Sciences in She was awarded the Telluride Tech Festival Award of Technology in Tarter was one of the inspirations for Ellie Arroway, the protagonist of Carl Sagan's novel Contact. In the film version of Contact, Arroway is played by Jodie Foster. Tarter conversed with the actress for months before and during filming. The character of Samantha Crowe in Frank Schätzing's novel The Swarm is also strongly based on Tarter. By: Wikipedia. Contact (Movie Trailer) Ricerca_di_Vita_Extraterrestre_al_2003

99 Extrasolar planet in a triple star system in Cygnus (ricostruzione) HST

100 “Il più sicuro segno che la vita intelligente esiste nell‘Universo è che non ha mai provato a contattarci”. Dal fumetto Calvin & Hobbes di Bill Watterson II (1958 -)

101 Contact Trailer

102 Una curiosa presunta affermazione: forse uno scherzo !
File Audio dello "Shuttle Discovery" ( ) [15 sec Kb] Una curiosa presunta affermazione: forse uno scherzo ! Durante la missione dello Shuttle Discovery (iniziata il , Missione STS-29, lancio del TDRS) venne registrata la seguente affermazione effettuata da un astronauta che stava comunicando con il centro di Houston: “HELLO HOUSTON THIS IS DISCOVERY WE STILL HAVE THE ALIEN SPACECRAFT ON V.F.R.” (“Houston qui è il Discovery, noi abbiamo ancora l’astronave aliena visibile ad occhio nudo”). Notes: VFR is an aviation term (Visual Flight Rules) means object is visible by eye. The message was recorded by Donald Ratsch in Baltimore, Maryland, USA. He is a member of the Goddard Amateur Radio Club, which monitors all NASA space flights.

103 “Extraordinary claims require extraordinary evidence”.
In merito a tale fatto, così come in numerosi altri casi, possiamo ricordare la seguente affermazione di Carl Sagan: “Extraordinary claims require extraordinary evidence”. What counts is not what sounds plausible, not what we would like to believe, not what one or two witnesses claim, but only what is supported by hard evidence rigorously and skeptically examined. Extraordinary claims require extraordinary evidence.

104 LE GALASSIE

105 Galassia SO - NGC5866 Galassia E0 - NGC4486 (M87) Galassia E3 - NGC4406 (M86) Galassia Sb NGC303181) Galassia Sc - NGC5457 (M101) (Galassia Sa NGC4274) Galassia Irr - NGC3034 (M82) Galassia SBb - NGC2523

106 Tra il 1922 e il 1936 Hubble propose una prima classificazione delle galassie (diagramma a diapason), dividendole in tre categorie individuate dalla loro forma: ellittiche, divise in sottotipi determinati dal loro grado di schiacciamento, da E0 per quelle sferiche a E7 per quelle più schiacciate; spirali divise in normali (S) e barrate (SB); irregolari, ossia prive di qualsiasi struttura riconoscibile al loro interno. Tale classificazione è stata poi integrata e ulteriormente specificata da Gerard de Vaucoleurs e da Sidney van den Bergh.

107 Via Lattea (http://zebu.uoregon.edu)

108 Il diametro equatoriale della nostra Via Lattea è di circa 30 Kpc (Kiloparsec), o anni luce o anche 1018 km, ossia ben 1 miliardo di miliardi di km. Via Lattea (

109 La nostra Galassia “Via Lattea” è costituita da:
Un Nucleo. Un Bulge o Sferoide centrale, ossia il rigonfiamento centrale grande 3 Kpc dal centro. un Alone stellare, dove vi sono gli ammassi globulari (ca. 1% della massa totale) e le stelle isolate o "stelle di campo“. un Disco (o piano) stellare dove sono ubicati gli ammassi aperti e le associazioni stellari. Nella Via Lattea il disco è di tipo sottile. Il disco è la componente galattica per la quale è più difficile ottenere un modello affidabile. Qui la materia interstellare e il conseguente perdurare della formazione stellare introducono una grande dispersione nell'età e nelle metallicità osservate. La nostra Galassia è, dopo M31, la più grande galassia del nostro Gruppo Locale ed è mediamente più grande della maggior parte delle galassie dell'Universo. 1 Parsec = 3,26 anni luce

110 NGC205 o M110 Galassia ellittica nana di tipo E6
Galassia M31: Galassia a spirale di tipo Sb, di magnit.4,9. Dista ca.3 milioni di anni luce, ha un diametro di a.l. e contiene ca. 500 miliardi di stelle. Si avvicina alla nostra Galassia alla velocità di ca.-270 km/s. M32 (NGC221) Galassia ellittica nana di tipo E2 Sono sette le galassie satelliti di M31

111 M64 - Chioma di Berenice

112 M74 - Gemelli

113 M 104 Galassia Sombrero

114 NGC2997: galassia a spirale nella costellazione australe della “macchina pneumatica” o “Antlia”.
Possiede dei bracci aspirale molto definiti e qualche braccio presenta brillanti macchie rosse di idrogeno ionizzato simili alle regioni di formazione stellare della Via Lattea. All’interno di tali nubi nascono le calde stelle blu che costituiscono la principale fonte luminosa dei bracci di spirale, mentre numerose stelle giallastre e meno giovani sono presenti verso il nucleo della galassia.Il disco della galassia è inclinato di circa 45° verso la nostra linea visiva, mostrando la sua struttura interna e dando alla galassia un’apparenza più o meno ovale. La galassia dista 35/40 milioni anni luce dalla Via Lattea.

115 Sono visibili anche deboli bracci di spirale.
L'anello dista dal nucleo “solo” a.l. ed è un'area di intensa formazione stellare. Nel nucleo di questa piccola galassia c’è probabilmente un buco nero. Galassia attiva NGC7742, di tipo Seyfert 2 (Uovo al tegamino), in Pegaso, vista esattamente di fronte.

116 NGC 1365 Ammasso di galassie Fornace I: E’ il II ammasso di galassie più vicino al nostro dopo quello della Vergine, distante a circa 55 milioni di anni luce. E' un ammasso di tipo sferico dominato dalla galassia a spirale barrata NGC1365 che è il più grande oggetto e nel quale sono presenti molte galassie ellittiche, come la luminosa NGC1399, la più brillante dell'ammasso.

117 Galassia NGC1365 in “Fornax”

118 Galassia NGC2442 (Volans o Pesce volante)

119 Galassia supergigante dell'ammasso di galassie "Abell 2029"

120 Questa galassia supergigante dell'ammasso di galassie "Abell 2029“, osservata nel 1999 dall’E.S.O. in Cile, è attualmente la più grande galassia che si conosca. Ha un diametro di ben 6 milioni di anni luce, ossia 60 volte circa il diametro della nostra Via Lattea. Potrebbe contenere addirittura miliardi di stelle ed è miliardi ca. di volte più luminosa della nostra Via Lattea. Questo immenso e vecchio agglomerato di stelle, assieme a circa galassie dell’ammasso, dista un miliardo di anni luce ca. da noi. George Abell ( ) ha classificato gli ammassi di galassie in regolari e irregolari e importanti ricerche in tale campo sono state effettuate da Gerard De Vaucouleurs ( ).

121 Margaret Geller (1947-) astrofisica - Harvard Smithsonian Center
Distribuzione di alcune migliaia di galassie dell'emisfero celeste boreale e australe. Il nord ( galassie ca.) è stato realizzato nel 1986 da Margaret Geller con John Huchra, con Valerie De Lapparent e con Massimo Ramella. Il sud ( galassie ca.) è stato preparato da Louis Nicolaci Da Costa, da Anthony P. Fairall e da Angela Jones: il volume di spazio corrisponde ad un’estensione di 500 milioni di a.l. di raggio dalla Terra. Le galassie, contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere, non sono distribuite in modo omogeneo, ma sono invece ripartite in filamenti densi e sottili ed in vuoti estesi. L’Universo ha una struttura spugnosa. A nord è visibile un addensamento di galassie che taglia trasversalmente l’emisfero chiamato “Great Wall“ di ca. 700 milioni di a.l.. Un’analoga struttura può essere osservata anche nell'emisfero sud, la c.d. "Muraglia meridionale".

122 Dr. Geller's current main research interests are:
Mapping the distribution of the mysterious, ubiquitous dark matter in the universe. She leads a project called SHELS. Investigating the implications of the discovery of hypervelocity stars, stars ejected a high velocity from the Galactic center. These stars can travel across the Milky Way and may be an important tracer of the matter distribution in the Galaxy. Geller is a co-discoverer of this new class of objects. Mapping clusters of galaxies to understand how these systems develop over the history of the universe. Measuring and interpreting the signatures of star formation in the spectra of galaxies to understand the links between the star formation in galaxies and their environment. She is a member of the National Academy of Sciences and of the American Academy of Arts and Sciences. She is the recipient of other prizes. Her many public lectures, radio interviews, and television appearances have introduced an international audience to the idea that today we can map the universe. [by: ]

123 La c.d. "Muraglia meridionale“
La c.d. "Grande Muraglia“

124 Laura Mersini – Houghton
Fisica e cosmologa di origine albanese, professoressa all'Università del North Carolina a Chapel Hill (Usa). Ha lavorato su varie tematiche della fisica e della cosmologia, interessandosi particolarmente nella possibilità di generare energia oscura dalle fisiche transplanckiane nella teoria delle stringhe, teoria del campo quantistico e gravitazionale nello spazio curvo e in “mondi brana” a più dimensioni. Di recente, dopo che è stata individuata, tramite il telescopio spaziale Wmap, una zona oscura con un diametro di 900 milioni di anni luce, Laura Marsini ha teorizzato che tale zona possa essersi generata quando il nostro Universo si stava formando ed era in contatto con altri universi con diversi leggi fisiche. Questa previsione si contestualizza nella teorie delle stringhe, la quale prevede un gran numero di universi coesistenti col nostro. By: Wikipedia

125 Un'immensa voragine nello spazio: "è il segno degli molti Universi paralleli" ?
di Luigi Bignami (23 novembre 2007) C' è un'immensa voragine nell'Universo posta tra 6 e 10 miliardi di anni luce dalla Terra in un volume di spazio con un diametro di circa 900 milioni di anni luce. Agli strumenti che l'hanno scoperto appare come una gigantesca macchia oscura nel cielo. Un gruppo di ricercatori, tra i quali Laura Mersini, ha dato una spiegazione a tale fenomeno. "Non solo non è mai stato trovato un vuoto tanto grande, ma nessuna ipotesi sulla struttura dell'Universo lo aveva previsto", ha detto Lawrence Rudnick (Università del Minnesota), autore della scoperta del buco avvenuta nell’agosto "Avevamo puntato i radiotelescopi del Very Large Array verso la "macchia fredda" individuata dal telescopio spaziale Wmap (Wilkinson Microwave Anisotopy Probe)", ha spiegato Rudnick. “La "macchia fredda" è un’anomalia presente nella mappa della "radiazione cosmica di fondo" dell'Universo, la quale presenta variazioni tra un punto e l'altro che non superano lo 0,001 per cento. Ma da tale "macchia fredda" non ci arrivava alcun "fotone". Ciò stava ad indicare che l'area era totalmente vuota di materia”.

126 Gli ammassi di galassie non sono distribuiti uniformemente ma sono addensati, similmente a delle immense bolle, sulla superficie di vasti spazi vuoti.

127 Immagine del profondo Universo, chiamata Hubble Deep Field (HDF) di una piccola area di cielo, ubicata nei pressi dell'Orsa Maggiore, con un diam.pari ad 1/30 del diam. della Luna piena e qui è rappresentato solo il 25% dell'intera HDF. Molte di queste lontanissime galassie, a spirale, ellittiche e di varie forme, si sono formate “solo” un miliardo di anni dopo il Big Bang e sono talmente deboli che alcune di esse sono di magnitudine 30, ossia 4 miliardi di volte più deboli della vista ad occhio nudo. La stella posta a sinistra del centro dell’immagine è addirittura di magnitudine 20. Si ricorda inoltre che circa il 90% della materia che costituisce l'Universo non è visibile! L'immagine è stata assemblata usando 276 singole esposizioni prese nel corso di 10 gg. consecutivi (18/ ) con la “camera WFPC2” dell’H.S.T.; sono stati utilizzati filtri per il blu, il rosso e l'infrarosso e le singole esposizioni sono state combinate per formare questa singola immagine a colori. Gli oggetti in cui prevale il colore blu contengono stelle giovani e/o relativamente vicine, mentre gli oggetti rossastri contengono stelle vecchie e/o lontane.

128 L’Hubble Space Telescope fotografa l’Universo neonato (5-1-2010)
L’HST ha scattato le prime immagini, mai viste prima da un essere umano, di come appariva l’Universo (“l’Universo in cui viviamo”) circa 600 milioni di anni dopo il Big Bang, ossia sono immagini che risalgono a circa 13,1 miliardi di anni fa (e gli oggetti che si vedono distano appunto da noi circa 13,1 miliardi di anni luce): infatti, a partire dal (misterioso ed inconoscibile) Big Bang è stata calcolata per il nostro l’Universo un’età di circa 13,73 miliardi di anni (secondo le rivelazioni della sonda WMAP nel 2003, con un margine di errore di: ± 0.12 miliardi di anni e con il valori della costante di Hubble di: 70.1 ± 1.3 km/s*Mpc). Si possono vedere galassie molto piccole che sono i semi delle grandi galassie attualmente visibili. Poiché l’Hubble non è ancora in grado di fotografare le primissime galassie, nonostante si sia spinto così lontano nello spazio e nel tempo, la Nasa metterà in orbita entro il 2015 un nuovo telescopio spaziale, il “James Webb Telescope”.

129 Hubble Reaches the "Undiscovered Country" of Primeval Galaxies (January 5, 2010)
NASA's Hubble Space Telescope has broken the distance limit for galaxies and uncovered a primordial population of compact and ultra-blue galaxies that have never been seen before. The deeper Hubble looks into space, the farther back in time it looks, because light takes billions of years to cross the observable universe. This makes Hubble a powerful "time machine" that allows astronomers to see galaxies as they were 13 billion years ago, just 600 million to 800 million years after the Big Bang. The data from Hubble's new infrared camera, the Wide Field Camera 3 (WFC3), on the Ultra Deep Field (taken in August 2009) have been analyzed by no less than five international teams of astronomers. A total of 15 papers have been submitted to date by astronomers worldwide. Some of these early results are being presented by various team members on Jan. 6, 2010, at the 215th meeting of the American Astronomical Society in Washington, D.C. This composite color image is of the new infrared Hubble Ultradeep Field taken at 1.0 micron (blue), 1.25 micron (green), and 1.6 micron (red) with the Wide Field Camera 3 (WFC3/IR) aboard the Hubble Space Telescope. Highlighted are the record-breaking high redshift galaxies, where the redshift "z"indicates the amount of stretching the light underwent on its voyage through the expanding universe. Higher redshift means larger distance and hence looking further back in time. The newly found objects are at z~7 (700 million years after the Big Bang: light blue circles) and z~8 (600 million years: dark blue circles). (By:

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131 287 pianeti ! I pianeti extrasolari
Il 25 Ottobre 1995 Mayor e Queloz annunciarono ufficialmente la scoperta del primo pianeta extrasolare, in orbita attorno alla stella "51 Pegasi". Successivamente a tale data, sino all’aprile 2008, sono stati individuati, al di fuori del nostro Sistema solare, oltre 287 pianeti !

132 E’ lungo più o meno 1 anno luce (circa 10.000 miliardi di km)
M16 Pillar Aquila EGG Stanno nascendo stelle e pianeti

133 Debra Fisher She has co-authored over 80 papers on dwarf and sub-stellar mass objects in the galactic neighbourhood, including many on extrasolar planets. Dr. Debra Fischer began hunting planets orbiting around other stars as a graduate student at the University of California, Santa Cruz. She is currently a professor of astronomy at San Francisco State University and continues her quest for worlds around distant stars. Dr. Fischer is an amazing astronomer and an incredible woman. She took some time from her busy schedule to answer a few questions about her research and her life as a woman astronomer.

134 Gliese 581 c E’ il primo pianeta extrasolare scoperto ad avere caratteristiche simili a quelle della Terra. È il più piccolo pianeta scoperto attorno a una stella nella sequenza principale. La stima della sua massa dipende dalla stima della massa degli altri pianeti nel sistema stellare Gliese 581. Utilizzando come riferimento la massa nota di Gliese 581 b, e ipotizzando la presenza di Gliese 581 d, la massa di Gliese 581 c è stata stimata in circa 5,03 masse terrestri. Supponendo che il pianeta sia un pianeta roccioso, il suo raggio dovrebbe essere del 50% superiore a quello della Terra, e la gravità sulla sua superficie dovrebbe essere 2.2 volte superiore a quella terrestre. Gliese 581 c ha un periodo orbitale di 13 giorni terrestri e il raggio della sua orbita è solo il 7% di quello Terrestre, essendo di soli 11 milioni di chilometri; mentre il raggio dell'orbita terrestre è di circa 150 milioni di chilometri. Dato che la stella del sistema Gliese 581 è molto meno luminosa del Sole, la ridotta distanza orbitale colloca il pianeta nella zona abitabile della stella. La temperatura media di Gliese 581 c dovrebbe essere compresa tra 0 e 40 °C.

135 Il pianeta potrebbe essere bloccato dall'effetto di marea e quindi potrebbe avere una faccia sempre rivolta verso la stella e una faccia sempre in ombra, come accade alla Luna rispetto alla Terra. In tal caso la faccia esposta verso il sole sarebbe troppo calda, mentre la faccia non illuminata sarebbe probabilmente troppo fredda per ospitare forme di vita. Comunque rimarrebbe una zona di confine tra le due facce con una temperatura adatta ad ospitare forme di vita, anche simili a quelle terrestri. By: wikipedia

136 Angioletta Coradini Planetologa (direttore dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). [A.Coradini è stata relatore anche alle conferenze del Gruppo Astrofili Hipparcos] Strumento italiano conferma la presenza di acqua su luna di Saturno Dopo la scoperta effettuata sul satellite di Saturno Encelado, vi sono sempre maggiori indizi dell'esistenza di acqua allo stato liquido su altri corpi del Sistema Solare. Arriva da uno strumento ideato in Italia la conferma che Encelado, possa trovarsi acqua. E' stato lo spettrometro VIMS (Visual and infrared mapping spectrometer), realizzato in collaborazione fra ASI e Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, a confermare quello che i ricercatori sospettavano da tempo. "Già dai dati del Voyager era emersa una forte correlazione tra la possibile presenza di acqua nell'anello di Saturno indicato con la lettera “E” e la possibile presenza di acqua su Encelado“. Ha detto Angioletta Coradini, la quale ha anche firmato l'articolo di Science sull'analisi della composizione e delle proprietà fisiche della superficie di Encelado insieme ai colleghi dell'INAF Vittorio Formisano, Fabrizio Capaccioni, Giancarlo Bellucci e Priscilla Cerroni. By:

137 LE PRIME DUE DONNE NELLO SPAZIO: UNA COSMONAUTA ED UNA ASTRONAUTA.

138 Valentina Tereshkova (1937) (Valentina Vladimirovna Nikolayeva Tereshkova)
Cosmonauta dell'ex URSS, è stata la prima donna ad andare nello spazio. Partì il 16 giugno 1963 a 26 anni con la "Vostok 6" e compì 48 rivoluzioni attorno alla Terra rimanendo nello spazio 2 giorni, 22 h e 50 min. (Apollo 8 - dicembre 1968) km

139 Sally Kristen Ride (1951-) E’ stata la prima astronauta americana a raggiungere il lo spazio (missione Shuttle STS-7). Prima di lei solo due donne, le sovietiche Valentina Tereshkova (1963) and Svetlana Savitskaya (1982), avevano compiuto la medesima impresa. By:

140 INFINE: QUATTRO DONNE DA RICORDARE !
(al 2003)

141 Christa McAuliffe ( ) Astronauta e insegnante (USA) deceduta con incidente “Space Shuttle Challenger” ( ). Judith Resnik ( ) Astronauta (USA) deceduta con incidente “Space Shuttle Challenger” ( ).

142 Kalpana Chawla ( ) Astronauta (India) deceduta con incidente “Space Shuttle Columbia” ( ). Laurel Clark ( ) Astronauta (USA), capitano di fregata della Marina, deceduta con incidente “Space Shuttle Columbia” ( ).

143 POSSIAMO CONCLUDERE LA NOSTRA PROIEZIONE DI DIAPOSITIVE RICORDANDO DUE GIOVANI ASTRONOME

144 Andrea Mia Ghez (1965-) Is an astronomer and professor in the Department of Physics and Astronomy at UCLA. Her current research involves using high spatial resolution imaging techniques, such as the adaptive optics system at the Keck telescopes, to study star-forming regions and the supermassive black hole at the center of the Milky Way galaxy known as Sagittarius A. She uses the kinematics of stars near the center of the galaxy as a probe to investigate this region. In 2004, Andrea was elected to the National Academy of Sciences. (By Wikipedia.org)

145 Curriculum Vitae Honors and Awards (By: www.astro.ucla.edu )
Aaronson Award, 2006 National Academy of Science, elected 2004 American Academy of Arts & Sciences , elected 2004 Gold Shield Faculty Prize , 2004 Sackler Prize , 2004 95th Faculty Research Lecture Award , 2003 Maria Goeppert-Mayer Award from the American Physical Society, 1999 Newton Lacy Pierce Prize from the American Astronomical Society, 1998 David and Lucile Packard Fellowship, 1996 Alfred P. Sloan Research Fellowship, 1996 Fullam/Dudley Award, 1995 NSF Young Investigator Award, 1994 Annie Jump Cannon Award, 1994 Hubble Postdoctoral Fellowship, 1992 Pacific Telesis Fellowship, 1991 Caltech Teaching Award, 1991 Amelia Earhart Award, 1987

146 Movie 1 Movie 2 Movie 3

147 Sandra Savaglio (1968-) Physics & Astronomy Department Johns Hopkins University - Baltimore pha.jhu.edu Sandra Savaglio, nata a Cosenza, è diventata per la rivista Time il simbolo dell'emigrazione degli scienziati europei. « Io, astronoma, scappata dall'Italia ». Ha affermato: «Da noi avevo vinto un concorso: ma chi voleva il mio posto mi ha fatto processare per truffa».

148 Nel 2006 Sandra Savaglio si è trasferita a Monaco presso l’Istituto Max Planck di Fisica Extraterrestre, dove si sta occupando di ricerca nel campo dei “gamma-ray bursts” (GRB o esplosioni di raggi gamma). Ha anche realizzato il più grande database pubblico dedicato ai GRB e alle galassie che li ospitano e lo battezza “GhostS”. Nel 2006 ha anche pubblicato, insieme al Prof. Mario Caligiuri, un libro denuncia sulla ricerca scientifica in Italia, dal titolo “Senza attendere. Ricerca, educazione e democrazia”.

149 Yaël Nazé (1976-) Ricercatrice dell’Istituto di Astrofisica di Liegi, ha ricevuto nel 2006 il prestigioso premio “Jean Rostand - Plume d'Or” per il suo libro L'Astronomie au Féminin, dopo aver già vinto il premio “La Haute Maurienne” per l'altro suo libro Les couleurs de l'Univers. Un giornalista nel 2006 le ha rivolto due domande: “Quali sono le principali scoperte delle astronome descritte nel libro?”. Lei ha risposto: “Qualche esempio? Chi detiene il record delle scoperte di comete? Una donna ! Chi ha consentito di comprendere com’è organizzata la moltitudine delle stelle? Una donna ! Chi ha scoperto la legge che permette di misurare l’Universo, ha trovato i fari dello spazio, ha compreso il funzionamento della “fucina” delle stelle e ha sconvolto la nostra visione dell’Universo? Ancora una donna !

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151 Conosciamo solo il 4 % dell’Universo !
Materia visibile o rilevabile (stelle, pianeti, ecc.): 4 % dell’Universo. Il resto dell’Universo (del nostro Universo) è costituito da: - Energia oscura (Dark energy): 74 % Materia oscura (Dark matter): 22 % (*) Ciò deriva dalle rilevazioni fatte dalla sonda WMAP nel Più specificamente la materia (visibile o rilevabile, sia direttamente che indirettamente) è composta da gas intergalattico 3,6 % e da stelle, pianeti, ecc. 0,4 %. Tale materia è detta barionica, ossia costituita dai barioni che sono una famiglia di particelle subatomiche che include i protoni, i neutroni ed altre particelle pesanti e instabili.

152 Marte (Victoria Crater) – Opportunity Probe 2007

153 GRAZIE PER L’ATTENZIONE !
Gruppo Astrofili Hipparcos Web: Oppure: XII conferenza - Pietro Musilli -


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