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Paolo Jarre, Dipartimento Funzionale “Patologia delle dipendenze”

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Presentazione sul tema: "Paolo Jarre, Dipartimento Funzionale “Patologia delle dipendenze”"— Transcript della presentazione:

1 Paolo Jarre, Dipartimento Funzionale “Patologia delle dipendenze”
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA SAN LUIGI GONZAGA ASL TO3/ AOU SAN LUIGI GONZAGA DIREZIONE INTEGRATA INTERAZIENDALE DI SALUTE MENTALE E DELLE PATOLOGIE DELLE DIPENDENZE Paolo Jarre, Dipartimento Funzionale “Patologia delle dipendenze” 1

2 The current WHO definition of health, formulated in 1948, describes health as “a state of complete physical, mental and social well-being and not merely the absence of disease or infirmity”. At that time this formulation was groundbreaking because of its breadth and ambition. It overcame the negative definition of health as absence of disease and included the physical, mental, and social domains. Although the definition has been criticised over the past 60 years, it has never been adapted. paolojarre 2011 2

3 Most criticism of the WHO definition concerns the absoluteness of the word “complete” in relation to wellbeing. The first problem is that it unintentionally contributes to the medicalisation of society. The requirement for complete health “would leave most of us unhealthy most of the time” It therefore supports the tendencies of the medical technology and drug industries, in association with professional organisations, to redefine diseases, expanding the scope of the healthcare system. paolojarre 2011

4 The second problem is that since 1948 the demography of populations and the nature of disease have changed considerably. In 1948 acute diseases presented the main burden of illness and chronic diseases led to early death. In that context WHO articulated a helpful ambition. Disease patterns have changed, with public health measures such as improved nutrition, hygiene, and sanitation and more powerful healthcare interventions. The number of people living with chronic diseases for decades is increasing worldwide; even in the slums of India the mortality pattern is increasingly burdened by chronic paolojarre 2011

5 The third problem is the operationalisation of the definition.
WHO has developed several systems to classify diseases and describe aspects of health, disability, functioning, and quality of life. Yet because of the reference to a complete state, the definition remains “impracticable, because ‘complete’ is neither operational nor measurable.” paolojarre 2011

6 …the limitations of the current definition are
increasingly affecting health policy. For example, in prevention programmes and healthcare the definition of health determines the outcome measures: health gain in survival years may be less relevant than societal participation, and an increase in coping capacity may be more relevant and realistic than complete Recovery. paolojarre 2011

7 …la capacità, il talento nell’adattarsi e nell’autogestirsi …
Redefining health is an ambitious and complex goal; many aspects need to be considered, many stakeholders consulted, and many cultures reflected, and it must also take into account future scientific and technological advances. The discussion of experts at the Dutch conference, however, led to broad support for moving from the present static formulation towards a more dynamic one based on the resilience or capacity to cope and maintain and restore one’s integrity, equilibrium, and sense of Wellbeing. The preferred view on health was … “the ability to adapt and to self manage” …la capacità, il talento nell’adattarsi e nell’autogestirsi …

8 I giovani ed i consumi psicoattivi
I dati nazionali ed europei in riferimento al territorio della SC Ser.T. “Dora Riparia”

9 CONSUMO SOSTANZE PSICOATTIVE ILLEGALI POPOLAZIONE ADOLESCENTE RELAZIONE AL PARLAMENTO 2010
paolojarre 2011 9 9

10 DR 3.412 DR 522 DR 395 DR 390 DR 274 paolojarre 2011 10 10

11 paolojarre 2011 11 11

12 Eroina paolojarre 2011 12

13 DR DR DR paolojarre 2011 13 13

14 paolojarre 2011 14 14

15 paolojarre 2011 15 15

16 paolojarre 2011 16 16

17 paolojarre 2011 17 17

18 ESPAD®Italia, EROINA paolojarre 2011 18

19 L’eroina è stata utilizzata almeno una volta nella vita dal 2,1% degli studenti italiani, mentre l’1,3%* riferisce di averne consumata nel corso dell’ultimo anno prima dell’intervista. Lo 0,8% degli studenti italiani** sostiene di aver recentemente assunto eroina (almeno una volta nei 30 giorni antecedenti la compilazione del questionario), mentre per lo 0,3% *** si è trattato di consumarne frequentemente (10 o più volte negli ultimi 30 giorni). * ** unità *** unità Uso di eroina nella popolazione scolarizzata (una o più volte nella vita, negli ultimi 12 mesi, negli ultimi trenta giorni, consumo frequente). paolojarre 2011 19

20 Gli studenti che consumano eroina Pur osservando un coinvolgimento maggiore dei maschi nel consumo di eroina durante l’anno, tra gli studenti più giovani di anni le differenze di genere risultano inferiori, mentre tra i enni si osservano tendenze comportamentali diverse. Se nel genere maschile i consumi rimangono sostanzialmente invariati tra le diverse classi di età, nel collettivo femminile si osserva un progressivo decremento delle prevalenze, in particolare dopo i 16 anni, passando da 1,1% delle 15enni a 0,8% delle 18enni e delle19enni. Dai rapporti delle prevalenze d’uso maschili e femminili, le maggiori differenziazioni di genere si osservano proprio tra i soggetti di 18 e 19 anni, con valori del rapporto tra prevalenze pari a 2 in entrambe le classi di età (m=1,7%; f=0,8%). Grafico 2.20: Uso di eroina nella popolazione scolarizzata (una o più volte negli ultimi 12 mesi). Distribuzione per genere e classi d’età. paolojarre 2011 20

21 Tra gli studenti che hanno riferito di aver assunto eroina almeno una volta negli ultimi 12 mesi, il consumo più diffuso risulta quello di tipo occasionale (da 1 a 5 volte), soprattutto tra le studentesse (60% contro il 48% dei maschi). Per il 26% dei maschi ed il 17% delle femmine si è trattato invece di un consumo più sostenuto (20 o più volte in 12 mesi). Grafico 2.21: Distribuzione della frequenza di utilizzo fra i consumatori di eroina nella popolazione scolarizzata (almeno una volta negli ultimi 12 mesi). a) grafico a sinistra: maschi; b) grafico a destra: femmine. paolojarre 2011 21

22 Cocaina paolojarre 2011 22

23 DR DR DR paolojarre 2011 23 23

24 paolojarre 2011 24 24

25 paolojarre 2011 25 25

26 paolojarre 2011 26 26

27 paolojarre 2011 27 27

28 ESPAD®Italia, COCAINA paolojarre 2011 28

29 Nel corso dell’anno 2008, il 6% circa degli studenti italiani riferisce di aver assunto cocaina almeno una volta nella vita ed il 3,6% * dichiara di aver utilizzato la sostanza nel corso dell’ultimo anno. Il consumo recente di cocaina, attribuito ai 30 giorni antecedenti la somministrazione del questionario è stato riferito dall’1,8% ** degli studenti, mentre per lo 0,5% **si tratta di un uso frequente. * unità ** unità *** unità Uso di cocaina nella popolazione scolarizzata (una o più volte nella vita, negli ultimi 12 mesi, negli ultimi trenta giorni, consumo frequente) paolojarre 2011 29

30 Studenti che consumano cocaina In entrambi i generi, la contiguità con l’uso di cocaina aumenta al crescere dell’età: nel collettivo maschile, i consumatori passano dall’1,6% dei 15enni al 4,1% dei 17enni, al 5,4% dei 18enni ed al 9% circa dei 19enni. Tra le studentesse le consumatrici di cocaina passano dall’1% delle 15enni al 2,2% delle 17enni, al 3,3% delle 18enni e al 4,3% delle 19enni. Uso di cocaina nella popolazione scolarizzata (una o più volte negli ultimi 12 mesi). Distribuzione per genere e classi d’età. paolojarre 2011 30

31 Tra gli studenti che hanno consumato cocaina nel corso dell’ultimo anno, per il 18% dei maschi e per il 15% delle femmine si è trattato di utilizzarla 20 o più volte, mentre il consumo occasionale (da 1 a 5 volte) è stato riferito dal 59% degli studenti di entrambi i generi all’interno di questo collettivo. Distribuzione della frequenza di utilizzo fra i consumatori di cocaina nella popolazione scolarizzata (almeno una volta negli ultimi 12 mesi). a) grafico a sinistra: maschi; b) grafico a destra: femmine. paolojarre 2011 31

32 Cannabis paolojarre 2011 32

33 DR – 4.440 DR – 3.410 DR – 2.140 33 33

34 paolojarre 2011 34 34

35 paolojarre 2011 35 35

36 paolojarre 2011 36 36

37 paolojarre 2011 37 37

38 paolojarre 2011 38 38

39 ? paolojarre 2011 39 39

40 ESPAD®Italia, 2008 CANNABIS
paolojarre 2011 40

41 Il consumo di cannabis è stato sperimentato dal 31,5% degli studenti italiani, quota che raggiunge il 24,2% * se si considera il consumo annuale ed il 15,2% ** quando si fa riferimento agli ultimi 30 giorni (una o più volte). Il 2,7% *** della popolazione studentesca nazionale riferisce di aver quotidianamente consumato cannabinoidi. * unità ** unità *** unità Uso di cannabis nella popolazione scolarizzata (una o più volte nella vita, negli ultimi 12 mesi, negli ultimi trenta giorni, consumo giornaliero). paolojarre 2011 41

42 Studenti che consumano cannabis Il consumo di cannabis risulta direttamente correlato all’età dei soggetti: tra i maschi le prevalenze di consumo passano dall’11,1% dei 15enni al 40,1% dei 19enni, mentre tra le studentesse dal 7,6% al 29,2%. Sia nel collettivo maschile che in quello femminile, le prevalenze dei consumatori aumentano progressivamente, soprattutto nel passaggio dai 15 ai 16 anni (16 anni: m=20,5%; f=15,5%) e dai 16 ai 17 anni (17 anni: m=29,9%; f=22,9%) Uso di cannabis nella popolazione scolarizzata (una o più volte negli ultimi 12 mesi). Distribuzione per genere e classi d’età. paolojarre 2011 42

43 Per quanto riguarda la frequenza di assunzione della cannabis, tra le studentesse prevale il consumo occasionale (da 1 a 5 volte in 12 mesi) (f=54%; m=43%), mentre per il 31% del collettivo maschile ed il 18% di quello femminile si è trattato di un consumo più assiduo (20 o più volte nell’ultimo anno). Distribuzione della frequenza di utilizzo fra i consumatori di cannabis nella popolazione scolarizzata (almeno una volta negli ultimi 12 mesi). a) grafico a sinistra: maschi; b) grafico a destra: femmine. paolojarre 2011 43

44 paolojarre 2011 44

45 ESPAD®Italia, ALCOOL paolojarre 2011 45

46 Il 91% degli studenti italiani di anni ha assunto bevande alcoliche almeno una volta nella vita e l’83,9% nel corso dell’ultimo anno. Il consumo più recente di alcolici (30 giorni antecedenti lo svolgimento dell’indagine), è stato riferito dal 68,6% degli studenti, mentre per il 6,6% degli stessi si è trattato di consumarne tutti i giorni. Se si analizza quindi il processo di continuità, il 75,4% degli studenti che hanno sperimentato il consumo di bevande alcoliche ha continuato a farlo anche nel corso dell’ultimo mese e di questi ultimi il 9,6% assume alcolici quotidianamente. Uso di alcol nella popolazione scolarizzata (una o più volte nella vita, negli ultimi 12 mesi, negli ultimi trenta giorni, consumo giornaliero). paolojarre 2011 46

47 Il consumo di bevande alcoliche, che caratterizza la maggior parte degli studenti di entrambi i generi e di tutte le classi di età, aumenta progressivamente al crescere dell’età dei consumatori: tra i maschi dal 74,6% dei 15enni si passa al 92,7% dei 19enni, mentre tra le femmine le rispettive prevalenze passano dal 68,2% all’87,5%. In entrambi i generi, il passaggio dai 15 ai 16 anni è segnato da un rilevante incremento dei consumatori, raggiungendo tra i 16enni una quota pari all’83,6% tra i maschi e al 78,6% tra le femmine. Il rapporto tra le prevalenze d’uso maschili e femminili non evidenzia differenziazioni di genere, mantenendosi pari a 1 in tutte le classi di età. Uso di alcol nella popolazione scolarizzata (una o più volte negli ultimi 12 mesi). Distribuzione per genere e classi d’età. paolojarre 2011 47

48 Tra gli studenti che hanno assunto bevande alcoliche durante l’anno, circa la metà ha adottato tale comportamento dalle 6 alle 39 volte (m=49%; f=50%). Le differenze di genere emergono quando si considera il consumo occasionale (dalle 1 alle 5 volte), caratterizzante il genere femminile (41% contro il 29% dei maschi), ed il consumo più continuativo, 40 e più volte durante l’anno, sostenuto dal 22% dei ragazzi e dal 9% delle studentesse. Distribuzione della frequenza di utilizzo fra i consumatori di alcol nella popolazione scolarizzata (almeno una volta negli ultimi 12 mesi). a) grafico a sinistra: maschi; grafico a destra: femmine. paolojarre 2011 48

49 Il comportamento di binge drinking (assumere 5 o più volte bevande alcoliche in un’unica occasione) riferito ai 30 giorni antecedenti la somministrazione del questionario, coinvolge in particolar modo il genere maschile ed aumenta all’aumentare dell’età dei soggetti, raggiungendo tra i 19enni una quota pari al 51,2% tra i maschi ed al 31,5% tra le femmine. Se le prevalenze degli studenti che praticano il binge drinking tendono a stabilizzarsi intorno ai anni, sia nei maschi che nelle femmine, importanti incrementi si registrano nei passaggi di età dai 15 ai 16 anni e dai 17 ai 18 anni. Nel collettivo maschile le prevalenze passano dal 28% dei 15enni al 39,4% dei 16enni e dal 43,9% dei 17enni al 50,5% dei 18enni, nel collettivo femminile, invece, rispettivamente dal 21% al 27,8% e dal 28,3% al 31,8% delle 18enni. Binge drinking nella popolazione scolarizzata (una o più volte negli ultimi 30 giorni). Distribuzione per genere e classi d’età. paolojarre 2011 49

50 Tra gli studenti che hanno praticato il binge drinking almeno una volta nel corso dell’ultimo mese, il 58% dei maschi ed il 68% delle femmine lo ha fatto da una a due volte, mentre per 6 o più volte è stato attuato dal 18% dei maschi e dal 10% delle femmine. Distribuzione della frequenza di episodi di binge drinking nella popolazione scolarizzata fra coloro che l’hanno praticato (almeno una volta negli ultimi 30 giorni) a) grafico a sinistra: maschi; b) grafico a destra: femmine. paolojarre 2011 50

51 paolojarre 2011 51

52 paolojarre 2011 52 52

53 ESPAD®Italia, TABACCO 53

54 Il 65,1% degli studenti italiani ha riferito di aver provato almeno una volta a fumare tabacco, mentre il 47,6% ed il 38,9% ha continuato a farlo nel corso rispettivamente dell’ultimo anno e degli ultimi 30 giorni. Per il 28,3% della popolazione studentesca nazionale il consumo di sigarette è quotidiano: il 43,5% di coloro che hanno sperimentato l’uso di tabacco ha continuato a farlo tutti i giorni. Uso di tabacco nella popolazione scolarizzata (una o più volte nella vita, negli ultimi 12 mesi, negli ultimi trenta giorni, consumo giornaliero). paolojarre 2011 54

55 Il consumo quotidiano di sigarette durante l’anno non si differenzia sulla base del genere, anche se, a differenza di quanto osservato per le altre sostanze psicoattive, tra le studentesse di anni si rilevano prevalenze di consumo superiori a quelle dei coetanei. Il consumo di tabacco aumenta progressivamente con l’età ed il passaggio dai 15 ai 16 anni è caratterizzato da un considerevole aumento delle prevalenze: nel collettivo maschile si passa dal 13,6% dei 15enni al 22,7% dei 16enni, mentre tra le ragazze dal 15,5% al 25,2%. Le quote di fumatori tra i 19enni raggiungono il 38,9% tra i maschi ed il 38,3% tra le femmine: circa 4 studenti su 10 fumano quotidianamente sigarette. Uso di tabacco nella popolazione scolarizzata (almeno una sigaretta al giorno negli ultimi 12 mesi). Distribuzione per genere e classi d’età. paolojarre 2011 55

56 Tra gli studenti che riferiscono di l’uso di sigarette nell’ultimo anno, il 17% dei maschi ed il 14% delle femmine ne ha fumate più di 10 al giorno, mentre il 44% degli studenti di entrambi i generi ne ha fumate al massimo 10. La restante parte degli studenti fumatori, il 39% dei maschi ed il 42% delle femmine, consuma meno di una sigaretta al giorno Distribuzione della frequenza di utilizzo fra i consumatori di tabacco nella popolazione scolarizzata (almeno una volta negli ultimi 12 mesi). a) grafico a sinistra: maschi; b) grafico a destra: femmine. paolojarre 2011 56

57 paolojarre 2011 57

58 Consumo problematico paolojarre 2011 58

59 DR 1.160 DR 950 paolojarre 2011 59 59

60 paolojarre 2011 60 60

61 paolojarre 2011 61 61

62 L’analisi del tempo di latenza evidenzia che in media entro 5,5 anni dall’inizio dell’uso viene richiesto un trattamento terapeutico paolojarre 2011 62 62

63 paolojarre 2011 63 63

64 paolojarre 2011 64 64

65 paolojarre 2011 65 65

66 paolojarre 2011 66 66

67 paolojarre 2011 67 67

68 paolojarre 2011 68 68

69 paolojarre 2011 69 69

70 paolojarre 2011 70 70

71 paolojarre 2011 71 71

72 I giovani ed i minorenni nell'utenza incidente Ser.T. 2007 - 2011
Dipartimento “Patologia delle dipendenze” - SC Ser.T. “Dora Riparia” Strutture ambulatoriali paolojarre2011 72

73 Casi incidenti presi in carico per anno per Struttura ambulatoriale; soggetti giovani (= o < 25 aa) e minorenni alla presa in carico * al 30 sept Collegno Alcool = < 25 aa Droghe = < 25 aa Totale infra 25 enni incidenti Minorenni alla PIC Doppie diagnosi (senza limiti d'età) casi incidenti 2007 0/24 7 su 27 7 su 51 2008 3/19 8 su 26 11 su 45 2009 3/20 7 su 22 10 su 42 2010 2/25 9 su 28 11 su 53 1 THC 2011* 1/26 3 su 15 4 su 41 Totale quinquennio 7,9% (9/114) 29 % (34/118) range 20 – 32% di cui: - 20 cocaina - 5 THC - 6 eroina - 3 m.amfetamine 18,5 % (43 su 232) 1/232 0,4 % paolojarre2011 73

74 Casi incidenti presi in carico per anno per Struttura ambulatoriale; soggetti giovani (= o < 25 aa) e minorenni alla presa in carico * al 30 sept VENARIA Alcool = < 25 aa Droghe = < 25 aa Totale infra 25 enni incidenti Minorenni alla PIC Doppie diagnosi (senza limiti d'età) casi incidenti 2007 0/7 8 su 17 8 su 24 1 (cocaina) 2 su 24 2008 0/14 3 su 14 3 su 28 / 2 su 28 2009 1 su 21 8 su 22 9 su 43 1 (THC) 2010 1 su 12 7 su 23 8 su 35 2011* 1 su 8 4 su 15 5 su 23 4 su 23 Totale quinquennio 5% (3/60) 33% (30/91) range 21 – 47% di cui: - 22 cocaina - 7 THC - 1 eroina 21,8% (33 su 151) 2/151 1,3% 5,3% (8 su 151) di cui 2 su 33 infra 25 enni paolojarre2011 74

75 Casi incidenti presi in carico per anno per Struttura ambulatoriale; soggetti giovani (= o < 25 aa) e minorenni alla presa in carico * al 30 sept RIVOLI Alcool = < 25 aa Droghe = < 25 aa Totale infra 25 enni incidenti Minorenni alla PIC Doppie diagnosi (senza limiti d'età) casi incidenti 2007 0/22 8 su 18 8 su 40 1 (THC) 2008 0/20 11 su 31 11 su 51 1 THC 1 cocaina 2009 1 su 26 10 su 24 11 su 50 1 THC 1 alcool 2010 0/21 10 su 28 10 su 49 / 2011* 0/14 9 su 21 9 su 35 Totale quinquennio 1% (1/103) 39% (48/122) range 35 – 44% di cui: - 25 cocaina - 12 THC - 10 eroina 21,8% (49 su 225) 4/225 1,8% paolojarre2011 75

76 Casi incidenti presi in carico per anno per Struttura ambulatoriale; soggetti giovani (= o < 25 aa) e minorenni alla presa in carico * al 30 sept Valle di Susa Alcool = < 25 aa Droghe = < 25 aa Totale infra 25 enni incidenti Minorenni alla PIC Doppie diagnosi (senza limiti d'età) casi incidenti 2007 0/28 15 su 30 15 su 58 1 (THC) 2008 4/36 9 su 22 13 su 58 3 THC 2009 0/33 13 su 27 13 su 60 1 THC 1 amfetamina 1 cocainal 2010 2/29 14 su 28 16 su 57 3 THC 1 amfetamina 2011* 0/20 17 su 23 17 su 43 5 THC Totale quinquennio 4,1% (6/146) 52% (68/130) range 41 – 74% di cui: - 11cocaina - 26 THC - 28 eroina - 3 amfetamine 26,8% (74 su 276) 16/276 5,8% paolojarre2011 76

77 Casi incidenti presi in carico per anno; soggetti giovani (= o < 25 aa) e minorenni alla presa in carico * al 30 sept Ambulatori SC SerT “Dora Riparia” Alcool = < 25 aa Droghe = < 25 aa Totale infra 25 enni incidenti Minorenni alla PIC Doppie diagnosi (senza limiti d'età) casi incidenti 2007 0/81 38 su 92 38 su 173 (2 THC; 1 cocaina) 2008 7/89 31 su 93 38 su 182 (4 THC; 1 cocaina) 2009 5/100 38 su 95 43 su 195 (2 THC; 1 cocaina; 1 MDMA; 1 alcol) 2010 5/87 40 su 107 45 su 194 (4 THC 1 amfetamina) 2011* 2/68 33 su 84 35 su 152 5 THC Totale quinquennio 4,5 % (19/425)) 38,2 % (180/471) di cui: - 79 cocaina - 50 THC - 45 eroina - 6 amfetamine 22,2 % (199 su 896) 23/896 2,6 % paolojarre2011 77

78 Casi incidenti presi in carico per anno per Struttura ambulatoriale; soggetti giovani (= o < 25 aa) e minorenni alla presa in carico * al 30 sept Servizio Gioco d’Azzardo Patologico GAP = < 25 aa Doppie diagnosi (senza limiti d'età) casi incidenti 2007 2 su 27 2008 2 su 28 2009 0 su 25 2010 1 su 33 2011* 3 su 22 Totale quinquennio 5,9 % (8/135) range 0 – 13,6 % paolojarre2011 78

79 I giovani ed i minorenni nell'utenza incidente Ser.T. 2007 - 2011
Dipartimento “Patologia delle dipendenze” - SC Ser.T. “Dora Riparia” Strutture extra ambulatoriali paolojarre2011 79

80 Casi incidenti presi in carico per anno per Struttura extra ambulatoriale; soggetti giovani (= o < 25 aa) e minorenni alla presa in carico * al 30 sept Comunità Terapeutica “Lucignolo & Co.” Alcool = < 25 aa Cocaina = < 25 aa Centro ambulatoriale intensivo “Spazio Altrove” Binge eating = < 25 aa Dipendenza affettiva Codipendneza = < 25 aa 2007 0/18 1 su 11 2008 1/12 1 su 8 2009 0/7 2010 0/13 2 su 8 16 su 57 1 su 42 0 su 13 2011* 0/6 0 su 4 17 su 43 3 su 24 1 su 14 Totale quinquennio 1,8 % (1/56) 11,9 % (5/42) 26,8% (74 su 276) 4/66 6,1% paolojarre2011 80

81 Schizofrenia e cannabis
Quale relazione? Qualche suggestione nella letteratura recente

82 Introduction: Age at onset of psychosis (AAO) may be younger in patients with cannabis use disorders (CUD) compared to those without CUD (NCUD). Previous studies included CUD co-morbid with other substance use disorders (SUD), and many did not control for confounders. Methods: Controlling for relevant confounders, differences in AAO between patients with and without CUD excluding those with any other SUD were analyzed in a large representative file audit of 625 first-episode psychosis (FEP) patients (age 14 to 29 years) admitted to the Early Psychosis Prevention and Intervention Centre in Melbourne, Australia. paolojarre2011 82

83 Results: Three quarters of the 625 FEP patients had a CUD
Results: Three quarters of the 625 FEP patients had a CUD. Cannabis use started before psychosis onset in 87.6% of patients. AAO was not significantly different between CUD (without other SUD, n=201) and NCUD (n=157). However, AAO was younger in those with early CUD (starting age 14 or younger) compared to NCUD (F(1)=5.2; p=0.024; partial η2=0.026). Earlier age at onset of cannabis use predicted earlier age at onset of psychosis (β=−0.49, R2-change=0.25, pb0.001). Conclusion: Only CUD starting age 14 or younger was associated with an earlier AAO at a small effect size. These findings suggest that CUD may exert an indirect effect on brain maturation resulting in earlier AAO potentially only in cannabis sensitive subjects. paolojarre2011 83

84 Introduction: The purpose of this study is to determine if an earlier age at onset of positive symptoms in schizophrenia is associated with cannabis use disorders (CUD). Methods: 49 first-episode schizophrenia subjects with CUD were compared to 51 first-episode schizophrenia subjects with no substance use disorders for demographic and clinical variables. A multivariate logistic regression was performed to determine the joint relationship between variables significantly associated with CUD on univariate testing and ascertain if these variables independently predict CUD. Significance level was set at pb0.05. paolojarre2011 84

85 Results: 74% of CUD subjects had the onset of CUD before the onset of positive symptoms. Compared to non-substance abusing subjects, CUD subjects were predominantly male, younger at study entry, had an earlier age at onset of positive symptoms, less educational attainment, a lower self-socioeconomic status, better premorbid childhood social adjustment, a trend for poorer premorbid childhood academic adjustment, less motor abnormalities but more severe hallucinations and delusions. In the multivariate analysis, only male gender, worse socioeconomic status, better premorbid childhood social adjustment, and more severe positive symptoms at study entry were associated with a lifetime history of CUD. Discussion: Although cannabis use precedes the onset of illness in most patients, there was no significant association between onset of illness and CUD that was not accounted for by demographic and clinical variables. Previous studies implicating CUD in the onset of schizophrenia may need to more comprehensively assess the relationship between CUD and schizophrenia, and take into account additional variables that we found associated with CUD. paolojarre2011 85

86 Accumulating evidence indicates that cannabis use may be a risk factor for schizophrenia (SZ), and chronic cannabis users score higher than non-users on measures of schizotypal personality traits. The purpose of the present study was to investigate the relations between normal personality, schizotypy, and cannabis use. Sixty-two chronic cannabis users and 45 cannabis-naïve controls completed a measure of normal personality, the NEO-Five Factor Inventory (NEO-FFI), and two measures of schizotypy, the schizotypal personality questionnaire (SPQ) and perceptual aberration scale (PAS). Substance use was assessed using the SCID I alcohol/drug module and a locally developed drug use questionnaire. paolojarre2011 86

87 On the NEO-FFI, users scored higher than controls on openness, but lower on agreeableness and conscientiousness, and endorsed greater schizotypy on the SPQ and PAS. Higher neuroticism predicted greater schizotypy in both groups, and, higher Extraversion predicted lower negative-syndrome schizotypy among users. Finally, duration of cannabis use was positively correlated with scores on the SPQ and PAS among users, suggesting a relation between overall cannabis use chronicity and schizotypy. These data show that cannabis users differ from non-users on dimensions of normal personality and schizotypy, and provide further evidence that cannabis use is associated with increased levels of psychosis-related personality traits. paolojarre2011 87

88 Background – Previous studies on the impact of cannabis use disorders (CU) on outcome in psychosis were predominantly based on non representative samples, often have not controlled for confounders and rarely focused on adolescent patients. Thus, the aims of the present study were to assess:(i) prevalence of CU;(ii)baseline and pretreatment differences between CU and those without CU (NCU); (iii) the impact of baseline and course of CU on18-month outcomes in a representative cohort of adolescents with early onset first episode psychosis (EOP). Methods– The sample comprised 99 adolescents (age14to18) with EOP (onset age14 to17), admitted to the Early Psychosis Prevention and Intervention Centre in Australia. Data were collected from medical files using a standardized questionnaire. paolojarre2011 88

89 Results– Prevalence of lifetime CU was 65
Results– Prevalence of lifetime CU was 65.7%, of current CU at baseline53.5%, and of persistent CU through out treatment 26.3%. Baseline CU compared to NCU had significantly higher illness-severity, lower psychosocial functioning, less insight, lower premorbid functioning and longer duration of untreated psychosis. Compared to all other groups, only persistent CU was linked to worse outcomes and more service disengagement. Effect sizes were medium controlling for relevant confounders. Medication non-adherence did not explain the association between persistent CU and worse outcome. Conclusions– Baseline CU was associated with worse baseline characteristics, but only persistent CU was linked with worse outcome. About half of those with baseline CU reduced cannabis during treatment. For these, effectively treating the psychotic disorder may already be beneficial. However, future research is necessary on the reasons for persistent CU in EOP and its treatment. paolojarre2011 89

90 Psychiatry Res. 2011 Aug 15;188(3):310-4. Epub 2011 Jun 1.
Olanzapine vs. risperidone in patients with first-episode schizophrenia and a lifetime history of cannabis use disorders: 16-week clinical and substance use outcomes. Sevy S et all Manhasset, NY 11030, USA. The purpose of this study is to compare the efficacy of olanzapine and risperidone for the acute treatment of first-episode schizophrenia patients with cannabis use disorders. This secondary analysis of a previously published study included 49 first-episode patients with a diagnosis of schizophrenia, schizophreniform disorder, or schizoaffective disorder and a co-occurring lifetime diagnosis of cannabis use disorders randomly assigned to treatment with either olanzapine (n=28) or risperidone (n=21) for 16weeks. The olanzapine group did not differ significantly from the risperidone group for initial response rates of positive symptoms, and rates of cannabis use or alcohol use during the study. Positive symptoms and the Scale for Assessment of Negative Symptoms (SANS) global asociality-anhedonia scores improved over time but did not differ between study medications. In both groups, cannabis use during the study was higher in patients who used cannabis within three months of the admission. Thus, our results suggest that olanzapine and risperidone had a similar initial efficacy on psychotic symptoms and substance use in first-episode patients with co-occurring cannabis use disorders. If clinicians are choosing between olanzapine versus risperidone treatment for this population, their decision should be based upon factors other than symptom response and short-term substance misuse

91 Schizophr Res. 2011 Mar;126(1-3):270-6. Epub 2010 Aug 1.
Effects of cannabis use on age at onset in schizophrenia and bipolar disorder. De Hert M et all University Leuven campus Kortenberg, Leuvense, Belgium. BACKGROUND: Cannabis use may decrease age at onset in both schizophrenia and bipolar disorder, given the evidence for substantial phenotypic and genetic overlap between both disorders. METHODS: 766 patients, aged 16 to 65 years, were assessed with the Composite International Diagnostic Interview (CIDI) for substance abuse/use. 676 subjects were diagnosed with schizophrenia and 90 subjects with bipolar disorder. The influence of cannabis use on age at onset in both schizophrenia and bipolar disorder was examined using regression analysis. RESULTS: Cannabis and other substance use was more frequent in patients with schizophrenia compared to the bipolar group. Both cannabis use and a schizophrenia diagnosis predicted earlier age at onset. There was a significant interaction between cannabis use and diagnosis, cannabis having a greater effect in bipolar patients. Age at onset in users of cannabis was comparable in both diagnostic groups whereas bipolar non-users were significantly older than schizophrenia non-users at onset. CONCLUSION: Cannabis use may decrease age at onset in both schizophrenia and bipolar patients and reduce the effect of diagnosis. This is consistent with the view that cannabis use may unmask a pre-existing genetic liability that is partly shared between patients with schizophrenia and bipolar disorder.

92 Am J Psychiatry. 2010 Aug;167(8):987-93. Epub 2010 May 17.
Cannabis use and the course of schizophrenia: 10-year follow-up after first hospitalization Foti DJ et all, NY , USA. OBJECTIVE: The authors examined the relationship between cannabis use and the course of illness in schizophrenia over 10 years of follow-up after first psychiatric hospitalization. METHOD: The authors assessed 229 patients with a schizophrenia spectrum disorder five times: during the first admission and 6 months, 2 years, 4 years, and 10 years later. Ratings of cannabis use and psychiatric symptoms (psychotic, negative, disorganized, and depressive) were made at each assessment. RESULTS: The lifetime rate of cannabis use was 66.2%, and survival analysis revealed that lifetime use was associated with an earlier onset of psychosis. The rates of current use ranged from 10% to 18% across assessments. Cannabis status was moderately stable, with tetrachoric correlation coefficients between waves ranging from 0.48 to Mixed-effects logistic regression revealed that changes in cannabis use were associated with changes in psychotic symptoms over time even after gender, age, socioeconomic status, other drug use, antipsychotic medication use, and other symptoms were controlled for. Structural equation modeling indicated that the association with psychotic symptoms was bidirectional. CONCLUSIONS: Cannabis use is associated with an adverse course of psychotic symptoms in schizophrenia, and vice versa, even after taking into account other clinical, substance use, and demographic variables.

93 Objective: Despite the controversy surrounding the possible causal link between cannabis use and the onset of schizophrenia (SZ), data seeking to elucidate the effect of cannabis use disorders (CUDs) on the clinical presentation of SZ have produced mixed results. Although several studies have suggested that CUD in patients with SZ may be associated with variation in cognitive function, clinical presentation and course of illness, the effects have been inconsistent. paolojarre2011 93

94 Results: Compared to the CUD− group the CUD+ group demonstrated significantly better performance on measures of processing speed (Trail Making Tests A and B), verbal fluency (animal naming) and verbal learning and memory (California Verbal Learning Test). Moreover, the CUD+ group had better GAF scores than the CUD group. Conclusions: Collectively, these findings suggest that SZ patients with comorbid CUD may represent a higher functioning subgroup of SZ. Future prospective studies are needed to elucidate the nature of this relationship. paolojarre2011 94

95 Molti consumatori, diversi consumatori problematici, “pochi” utenti, pochissimi con concomitanti DUS e disturbo psicotico …. … prima dell’aderenza al trattamento, molte le questioni…

96 (A) Consumo > Consumo problematico > Abuso > Addiction …. > Comorbilità … Dove sta il problema?

97 (B) Consumo > Consumo problematico > Abuso > Addiction E la motivazione?

98 (C) Consumo > Consumo problematico > Abuso > Addiction Una questione di outreach?

99 (D) Consumo > Consumo problematico > Abuso > Addiction Aderenza o adesione?

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