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Diagnostica strutturale e movimentale

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Presentazione sul tema: "Diagnostica strutturale e movimentale"— Transcript della presentazione:

1 Diagnostica strutturale e movimentale
Esercizio: inchinarsi e alzarsi Diagnostica dell'apparato motorio Coordinazione di occhi e mani Diagnostica strutturale Diagnostica movimentale Palpazione a strato Rottolamento della pelle secondo Kibbler Esercizio: Penzolare le gambe MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

2 Esercizio: Ranicchiarsi
Si tratta di un esercizio altamente efficacce per prolungare la muscolatura ischiocrurale e per mettere in equilibrio flessori e estensori di gambe e piedi. Durante tutto l'esercizio (che va eseguito lentamente) è da controllare attentamente l'appoggio equo sui sei punti die piedi. mettersi in posizione eretta con i piedi a larghezza delle spalle e le ginocchia sganciate cercare l'equilibrio come nell'esercizio "stare in piedi" congiungere i gomiti a braccia mezzo flesse abassarsi lentamente sempre osservando l'equa forza sui sei punti d'appoggio se comincia a far male da qualche parte, fermarsi e tornare lentamente in posizione eretta in posizione ranicchiata soffermarsi per un pò poi rialzarsi con le mosse all'inverso essendo eretto, soffermarsi per un pò e ritrovare il nuovo equilibrio Basta di fare questo esercizio una volta (massimo tre volte) al giorno. Così, la parte del cervello responsabile per la postura riequilibra con i mesi tanta muscolatura "statica". MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

3 Diagnostica dell'apparato motorio
La diagnostica per le terapie manuali si basa prevalentemente sull'ispezione e la palpazione di strutture e di movimenti dell'apparato motorio. Questo va da valutazioni generali (di tutto l'organismo) fino al funzionamento di singole articolazioni e muscoli. E' evidente che questo richiede una notevole capacità di "leggere il corpo", che si acquista meno per studio che tramite lavoro pratico. In una lezione come la seguente non si può dare che un "assaggio" di questo mestiere. Coordinazione di occhi e mani Per osservare e valutare allineamenti e simmetrie corporee è importante di conoscere il proprio occhio dominante. Valutando si mette in maniera, che l'occhio dominante si trova sull'asse di simmetria. Per sapere, quale è il proprio occhio dominante si fa un semplice esercizio: formando con le mani un piccolo cerchio come illustrato accanto, si fissa un'oggetto lontano si chiude l'occhio sinistro se si vede ancora l'oggetto, è dominante l'occhio destro ripeta la procedura chiudendo l'occhio destro. Osservi la differenza! MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

4 Diagnostica strutturale
All'inizio si vede poco e niente. A seconda osservazione si nota delle deviazioni notevoli dall'ideale. Dalle seguenti osservazioni basilari si arriva poi a raffinatezze dettagliate, che qui non è il posto di allargarsi. Il professionista del mestiere usa poi dozzine di posizioni libere e impostate per approffondire la sua diagnosi. Visto dai lati si nota: una netta pendenza in avanti (linea orecchio - spalla - anca - malleolo). i flessori delle braccia sono corti (gli estensori lunghi) guardando la distanza orizzontale anca - polso. Visto di fronte e dorsale si nota: cingolo scapolare contorto verso destra pendente - dietro (sinistra alzata in avanti) con i relativi movimenti bracchiali cingolo pubico contorto dalla parte opposta gambe iperestese e a forma di X baricentro spostato a destra con sovracarico di anca, ginocchio, caviglia e piede destro avanti e piede sinistro sul tallone E' evidente che la torsione tra cingoli scapolari e pubici si trova rispecchiato nella spina dorsale come le relative pieghe laterali. Inoltre si nota leggere iperlordosi lombali e cervicali seguiti da ipercifosi toracale. MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

5 Diagnostica movimentale
Per la diagnostica movimentale bisogna anzitutto ricordarsi di quello che si sa del cammino e dei proprirelativi esercizi. Solo così si riesce a valutare la sincronizzazione funzionante e impedita delle diverse membra come le poche di seguito elencate. In base a queste osservazioni, il professionista dispone dozzine di altri test per approffondire. L'accento del passo sulla destra o sulla sinistra. la simmetria o meno del movimento delle spalle Il contromovimento o meno di cingolo scapolre e pubico Il penzolamento libero o meno delle braccia la posizione eccessivamente pronata o supinata delle mani L'alzamento accentuato o scarso delle gambe se le ginocchio visto da anteriore si muovono lungo una retta o se fanno "cerchi" l'appoggio del piede su tallone - mignolo - ditone o meno lo scatto del piede su tallone - ditone la liberazione della gamba quando è alzata la leggera rotazione delle gamba durante un periodo movimentale e tante altre Di tutto questo si riesce a decifrare in buona parte delle "catene muscolari" impedite. MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

6 Palpazione a strato I Palpazione di strati tessutali; esercizio
secondo Greenman, Philip E.: Lehrbuch der Osteopathischen Medizin, HAUG Il seguente esercizio è utile per imparare la palpazione di diversi strati tessutali del sistema sceletro-muscolare in dieci passi. Serve inoltre di formare la sensibilità tattile di operatori dei diversi tipi di "lavoro sul corpo". Per scopi "scolastici" è fatto in maniera che due persone contemporaneamente si esrcitano a vicenda: si siedono di fronte una all'altra, apoggiate le avambraccia e il palmo della mano sul tavolo. 1) Palpazione della pelle (fig. 2.2 & 2.3) • mano destra (palmo e dita) sull'avambraccio dorsale distale del collegha; contatto leggero senza movimento • sentire la pelle: spessore, temperatura, ruvidità, umidità, … • supinazione del braccio sin.; mano sull'avambraccio volare distale; contatto leggero senza movimento • sentire differenza di spessore, temperatura, ruvidità, umidità, … E' di fondamentale importanza di imparare di notare le differenze di caratteristica esclusivamente concentrandosi 2) Palpazione della fascia sottocutanea • la mano destra appoggia bene sulla pelle e induce un leggero movimento longitudinale e trasversale • per valutare la fascia sottocutanea: spessore, consistenza longitudinale e trasversale (diversa) • variazioni tessutali che possono essere connessi a disfunzioni 3) Palpazione di vasi nella fascia sottocutanea • si trovano nella fascia sottocutanea arterie e vene solo palpando, tenti di identificarli e di descriverli MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

7 Palpazione a strato II 4) Identificazione di fasce profonde
• aumenti un pelo la forza palpatoriaper sentire le fasce che involgono le strutture più profonde; è liscia, continua, consistente • cautemente spostendo la mano orizzontalmente si sente dei compartimenti muscolari come "lame" più consistenti e spessi che dividono i muscoli • palpando dei compartimenti intermuscolari non permette solo da differenziazione di muscoli ma anche un impressione su strutture più profonde intermuscolari 5) Palpazione del muscolo tramite la fascia profonda • Si concentri sul muscolo sottostante la fascia profonda; di identificare fibre muscolari e il loro percorso • muovendo la mano orizzontalmente e longitudinalmente si sente la differenza tra ruvidità e consistenza (più ruvido e duro perpendicolare alla fibra muscolare) • chiudendo la mano sinistra lentamente a pugno si sente l'attività muscolare nonchè l'aumento di tono (contrazione) • aprendo il pugno si sente il muscolo rilassandosi • chiude di nuovo il pugno (abbastanza forte) e sente il muscolo ipertonico, diagnosi frequente in tessuti ipertesi nei dintorni di disfunzioni somatiche. 6) Palpazione del nesso muscolotendinoso (fig. 2.4) • palpando il muscolo si muovi lentamente in direzione distale fino che sente una variazione tessutale e non sente più le fibre muscolari • ha trovato il nesso muscolotendinoso, regione altamente sensibile a lesioni e relativi dolori 7) Palpazione del tendine • vada avanti finchè sente una struttura liscia, rotonda e soda: il tendine. si concentri sui nessi muscolo/tendine 8) Palpazione del ligamento (fig. 2.5) • segua il tendine in direzione distale fino alla zona che lega il tendine al giuntura (ligamentum carpi transversum) • tenta di identificare e descrivere struttura, consistenza e spessore (ligamenti sono simili in tutto il corpo) MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

8 Palpazione a strato III
9) Palpazione dell'osso (fig. 2.6) • vada con la mano verso il gomito: il medio dorsale sulla conca del gomito, il pollice opposto sulla parte ventrale • così si riesce al palpare il caput radii: rimanga sull'osso; si concentri sulla sua consistenza e vitalità 10) Palpazione dell'intercapedine della giuntura • vada in direzione prossimale con pollice e indice finchè sente l'intercapedine giunturale tra radio e omero • sotto le dita si trova una struttura che in condizioni "normali" non è palpabile: la membrana sinoviale • la membrana sinoviale è palpabile solo in caso di degenerazione (per molti colleghi una controindicazione per un trattamento ad eccezione se si tratta del ginocchio) Con questo ha palpato cute, fascia sottocutanea, vasi, fascia profonda con compartimenti muscolari, muscolo, nesso muscolotendineo, tendine, ligamento, osso e intercapedine giunturale con come modello l'avambraccio. Le stesse strutture si può (e dovrebbe) palpare su tutto il corpo per migliorare le capacità di palpazione, tatto e diagnostica strutturale. Per sviluppare queste doti sono richieste tanto esercizio, pazienza e concentrazione. I Tre sbagli più frequenti bisogna assolutamente evitare: • mancanza di concentrazione • troppa pressione • troppo movimento Lo sbaglio primordiale è la mancanza di concentrazione e la fretta, perchè è tipico da principiante di voler avere tutto (troppa informazione) subito (in troppo poco tempo) il che impedisce a dedicarsi pazientemente al compito. Il principiante preme troppo nell'illusione di raccogliere così più informazione. L'effetto è la sovrastimolazione dei meccanoricettori e la trasmissione di troppi impulsi sensoriali non più elaborabili in modo differenziato. Il principiante nel suo tentativo di orientamento anatomico e di identificazione di strati tessutali muove troppo le mani ("sindrome delle mani inquieti"). Più si muove la mano più è stimolato nil sistema nervoso afferente il che aumenta le esigenze di trasmissione e interpretazione neurale. Pro memoria: • assoluta concentrazione: i discorsi interni ed esterni aspettano • non premere: il tessuto non è pasta • meno movimento possibile ma lento: non si tratta di una gara MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

9 Rottolamento della pelle secondo Kibler
Per controllare il tessuto connettivo sottodermico (indurimenti, miogelosi, sensibilità dolorifica, ...) si usa spesso il metodo del "rottolamento della pelle" (secondo Kibbler). Specialmente paravertebrale e parasternale si capisce al volo, dove (in che dermatomeri) il tessuto è floscio o indurito. MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser

10 Esercizio: Penzolare la gamba
L'esercizio è tanto facile come è efficace in stati di nervi incastrati in zona lombale. Si mette un rialzo di ca. 20 cm vicino al palo di una porta (uso die libri, giusto per applicarli per una volta sensatamente). Si mette con un piede sul rialzo, tenendo si fermo al palo. Poi si lascia penzolare l'altra gamba (come se fosse morta) per mezzo minuto. Dopo si cambia la gamba. MmP 22.3 © P. Forster & B. Buser


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