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LA FORZA DEI NERVI NELLA STORIA

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Presentazione sul tema: "LA FORZA DEI NERVI NELLA STORIA"— Transcript della presentazione:

1 LA FORZA DEI NERVI NELLA STORIA

2 La verità della natura umana
“La supremazia dell’uomo sul resto del creato non è un fatto gerarchico. L’uomo è l’unica creatura con un’anima ad immagine e somiglianza di Dio. Questa anima, che prende vita direttamente dalla Grazia e vive nella Grazia, porta all’amore il sesso e tutto questo insieme irrora i nervi e il corpo e la mente, che in questo stato sono sani e fecondi.”

3 I primi “scienziati” più vicini alla verità degli attuali
I Greci di Omero avevano osservato già come i nervi avessero la caratteristica di tenere legati i muscoli e come fossero indispensabili per trasmettere forza alle membra, ma essi, che credevano che gli uomini possedessero un’anima, sentivano chiaramente che era l’anima a dare vita al corpo e che al momento dell’abbandono del soffio vitale i nervi e i muscoli si rilasciavano e, in qualche modo, la lasciavano libera di andare. Galeno, medico greco, nel II d.c. studia l’encefalo, classifica i nervi, distinguendo tra nervi motori e sensoriali, identifica il cervelletto. Ritiene inoltre che una sostanza sottilissima, lo “pneuma psichico”, circoli attraverso i nervi e che essa derivi dalla trasformazione dello”pneuma vitale”, prodotto dal cuore e portato al cervello dalla rete sanguigna.

4 Lo “pneuma” collega Per Galeno le attività cognitive ed il controllo delle sensazioni e del movimento sono nel cervello. Quando Galeno parla di “pneuma” probabilmente intende alludere ad un collegamento tra le forze del corpo che collega il cuore al cervello, come già abbiamo visto nelle Scritture, la cui natura gli sfugge, ma che percepisce pur non vedendo la connessione delle forze dei nervi a quelle dell’anima e di Dio e, soprattutto, con quelle della sessualità, realtà comunque ignorata per molti secoli

5 Cresce l’importanza del cervello
Anche i Padri della Chiesa ( Nemesio e S.Agostino ) nel IV e V secolo d.c. si occupano di indagare sulla forza dei nervi. Essi ritengono che le facoltà superiori dell’anima siano poste nei ventricoli o cellule cerebrali; nella 1° cellula si trovano le sensazioni provenienti dagli organi di senso che trasportati dallo “pneuma vitale” vengono trasformata in immagini, nella 2° cellula vengono trasformati in ragionamenti, nella 3° cellula vengono memorizzati e eventualmente trasformati in ordini motori, sempre attraverso il flusso dello “pneuma”. Per molti secoli queste resteranno le conoscenze sul sistema nervoso ed il cervello.

6 Anche l’anima è nel cervello
Nel ‘500 gli studi di anatomia trovano un nuovo incremento, grazie anche all’esperienza dei chirurghi sui feriti di guerra, fino all’introduzione di una cattedra universitaria di dissezione dei cadaveri, fonte primaria e, essenzialmente, illegale delle nuove conoscenze. Attraverso questi nuovi studi viene approfondita l’anatomia del cervello al quale viene assegnata la sede dell’anima razionale, abbandonando definitivamente la localizzazione nel cuore già sostenuta da Aristotele, che lì poneva la sede dell’anima razionale. Noti sono gli studi di Leonardo da Vinci sul sistema nervoso, sul movimento del corpo, dell’espressione del volto, dell’anatomia e fisiologia dell’occhio; ma tutti risentono però di una visione parziale dell’uomo, non completa, frutto dei condizionamenti culturali dell’Umanesimo e del Rinascimento già visti, ed in particolare di una ricerca di conoscenze “razionali” che lasciano Dio e l’anima fuori dal campo della scienza in nome, già allora, della libertà della ricerca scientifica.

7 Cartesio: “Cogito, ergo sum”
Per Cartesio ( ) il corpo umano, la res extensa, è come una macchina, un meccanismo complesso in cui le funzioni sono il risultato di un moto coordinato di singoli ingranaggi. L’essere vivente ed il sistema nervoso per vivere e funzionare non hanno bisogno di forze occulte, ma solo della disposizione reciproca a compiere un movimento sincronizzato. Questo vale anche per il movimento e la sensazione di cui è responsabile il sistema nervoso. Il corpo umano per vivere non ha bisogno dell’anima, questa è appannaggio solo dell’uomo in quanto essere razionale e, come res cogitans, presiede solo ad alcune funzioni mentali. Del resto per Cartesio l’esistenza stessa dell’uomo dipende dalla facoltà razionale, si ha la certezza di esistere come “soggetto del proprio pensiero che dubita metodicamente di tutto”. In quanto si dubita si ha la certezza di pensare e quindi di esistere.

8 La macchina-corpo Il dualismo anima/corpo viene in parte risolto dalla ghiandola pineale, secondo Cartesio essa è infatti il luogo di raccordo all’interno del cervello tra le sensazioni provenienti dall’esterno e l’anima razionale. Pur se erronea alla teoria cartesiana viene ancora oggi riconosciuta una notevole carica innovativa ed è considerata una svolta nelle ricerche neurofisiologiche, che da qui ripartono con una impostazione meccanicistica, con il rifiuto di ricorrere all’anima per spiegare il funzionamento della macchina-corpo e con la concezione di una res cogitans intesa come anima intellettiva legata esclusivamente alle funzioni mentali.

9 L’anima razionale La parzialità dei secoli precedenti e il progressivo allontanamento da Dio e dall’Albero della Vita appaiono senza ritorno, è come se l’uomo divenisse, generazione dopo generazione, sempre più cieco rispetto alle verità fondamentali della vita da procedere in una via a senso unico, sempre più lontana dalle connessioni delle forze e sempre più orientata alla conquista della razionalità, anche quella dell’anima, che separata dall’inconscio e sempre più ridotta a sola ragione diviene incapace di cogliere la forza di Dio e di fronteggiare i condizionamenti, soprattutto quelli sulla sessualità fortemente ridotta.

10 Le scoperte scientifiche
Numerose sono le scoperte scientifiche concentrate in questo secolo: Copernico propone la visione eliocentrica dell’universo,Keplero dimostra le orbite ellittiche dei pianeti, Galileo sostiene e divulga tali teorie con la costruzione del cannocchiale, Newton scopre la legge gravitazionale. L’importanza attribuita alla matematica come “lingua della natura”, porta ad una nuova definizione della fisica, distinta per la prima volta dalla filosofia; Torricelli e Pascal scoprono il vuoto e la pressione atmosferica, si osservano per la prima volta i fenomeni di rifrazione e diffrazione; Redi e Malpighi descrivono la circolazione del sangue, osservano l’anatomia microscopica dei capillari e dei globuli rossi; Boyle fa nascere la chimica con la scoperta della particelle e dei corpuscoli che formano i corpi.

11 Costoro dunque non hanno la forza di portare avanti le loro teorie.
Scoperte … incomplete Tanta scienza non reca giovamento all’uomo, né alla verità della vita, perché anche se avvengono scoperte molto importanti, in assenza di completezza, queste non riescono ad incidere sulla vita degli uomini. Copernico ha paura di pubblicare le sue scoperte. Galileo, processato dal Tribunale della Santa Inquisizione Romana, è condannato e costretto ad “abiurare, maledire e detestare la teoria copernicana”. Costoro dunque non hanno la forza di portare avanti le loro teorie. Gran parte degli studiosi del corpo umano poi lavorano sui cadaveri, spesso trafugati, in una visione parziale di ciò che è l’uomo, perché lavorano su corpi senza anima.

12 La Storia del ‘600 Intanto il ‘600 è un secolo di crisi, di guerre, di epidemie e carestie, caratterizzato da conflitti sociali in Francia, Italia, Russia, dalla guerra dei Trent’anni che quasi distrugge la Germania con battaglie e passaggi ripetuti di eserciti distruttori e saccheggiatori, portatori di peste e soprattutto di sifilide; la fame, gli stenti e la pressione fiscale decimano del 30% la popolazione.

13 La Controriforma Il Concilio di Trento (1545), secondo i resoconti dell’epoca (Paolo Sarpi 1616), invece di ottenere l’unione della Chiesa divisa, ha reso lo scisma ancor più netto e ancor più ostinate le parti, rendendole inconciliabili e consentendo ad interessi politici di entrare nella discussione e ancor più agli interessi economici, rinunciare ai quali è impossibile. La Chiesa del 600 è fortemente impegnata nella lotta alle eresie, il Tribunale della Santa Inquisizione miete vittime di ogni tipo,in Spagna si presta a divenire strumento contro il potere economico rappresentato dagli ebrei convertiti, in Europa diviene strumento della caccia alle streghe identificate nei poveri, negli emarginati e nelle persone sole, anziani e spesso donne. Tutti convinti della presenza del demonio lo cercano ovunque tranne che in loro stessi, nei loro condizionamenti e nelle fissazioni sui nervi, sul sesso, sul denaro ed il potere.

14 Torquato Tasso Tutti sono colpiti da questo clima persecutorio. Torquato Tasso, noto autore della “Gerusalemme liberata”, ossessionato dall’idea della perfezione letteraria sottopone la sua opera prima al giudizio di illustri letterati, poi non contento, nel 1577, la sottopone al giudizio dell’Inquisizione di Ferrara, dove fu assolto ma non soddisfatto. Ossessionato da manie di persecuzione si sentiva continuamente spiato, fino alla fuga ed al ricovero nell’Ospedale di Sant’Anna, dove turbato da sofferenze psichiche, allucinazioni e incubi, si vedeva continuamente vittima di ingiustizie e tormentato da atroci sensi di colpa.

15 Tasso è una vittima di questo secolo dove i condizionamenti culturali portano l’uomo sempre più lontano dalla luce e dalla verità, incompreso nel suo disagio profondo, nell’impossibilità di una vera espressione di sé anche attraverso la poesia, oppresso dall’incubo del giudizio e della perfezione che sfocia in atteggiamenti maniacali e paranoici. Si guarda a lui come ad un grande della letteratura e non come ad un uomo sofferente, ferito nell’amore, che non trova Dio, perde la sua anima nella ricerca di una perfezione impossibile da raggiungere, rimosso sessualmente, malato nei nervi e nel corpo, lontano da Dio e dall’Albero della Vita.

16 Storia dell’infanzia: la balia
Tra il ‘600 ed il ‘700 ebbe larga diffusione la pratica di dare i neonati a balia. Per vari motivi: Le madri molto spesso non avevano latte, soprattutto dopo parti difficili. L’allattamento era considerato poco decoroso e vi era chi pensava che in esso potesse annidarsi un vizioso desiderio sessuale, al punto che non allattare era divenuto un segno di distinzione sociale e la donna che non lo facesse offriva di sé un’immagine animalesca. La medicina del tempo proibiva i rapporti sessuali per tutta la gravidanza e l’allattamento, favorendo l’allontanamento del neonato. Le donne dei ceti meno abbienti lavoravano e non potevano occuparsi dei figli. Le donne più abbienti non volevano rovinarsi il seno. Nel 1789 a Parigi su bambini nati, solo furono allattati al seno.

17 Infanticidio mascherato
La pratica del baliato favorì la mortalità infantile, perché le balie erano spesse malnutrite o malate e dovevano dividere il latte tra i propri figli e gli altri bambini, con il risultato che nessuno ne aveva a sufficienza. Per non parlare di altri orrori: lattanti contagiati dalle malattie delle proprie balie o a cui vengono somministrati miscugli di acqua, pane e castagne per integrare il poco latte e che morivano con il ventre gonfio tra le convulsioni; neonati lasciati per giorni nelle fasce senza essere cambiati con le piccole carni martoriate dalle piaghe o fasciati troppo stretti per apparire più floridi con danni alla respirazioni o appesi per ore a un chiodo nelle loro fasciature per evitare di essere feriti dagli animali della fattoria.

18 Bambini abbandonati Picchi piuttosto alti di abbandono di bambini si osservano nel XVIII e nel XIX secolo. Abbandonate per prime le bambine, anche a 7-8 anni se la madre restava vedova, abbandonati per una sorta di “controllo delle nascite” su gravidanze indesiderate o fuori dal matrimonio. La vita negli orfanatrofi era ad alto rischio per scarsa vigilanza, balie malpagate, incidenti, denutrizione, percosse e malattie, tanto che la ruota di Torino venne ribattezzata “piccolo cimitero” ed a Parigi nel XVIII secolo dei bambini abbandonati ogni anni meno di arrivavano a 20 anni; molti dei sopravvissuti segnati dalle terribili esperienze subite finivano a vivere di accattonaggio o nelle mani della criminalità.

19 L’educazione L’aristocrazia e la grande borghesia ricorrono spesso alla figura del precettore, maestro alloggiato e stipendiato presso la famiglia. Non tutti i maestri erano all’altezza dei loro compiti, talvolta esageravano nelle punizioni, erano maneschi o invadenti, convinti tutti che una rigida disciplina contribuisse alla buona formazione morale e psicologica del ragazzo. Nascono anche i grandi collegi, per primi dei gesuiti, dove venivano imposte rigide norme di vita e di studio, dove in realtà, qualcuno sostiene, era possibile sbarazzarsi dei propri figli invocando “nobili” motivi intellettuali e morali.

20 La negazione del bambino
In questi tempi il bambino non è riconosciuto, l’infanzia appare come una stagione di debolezza da abbandonare al più presto; il bambino è un essere imperfetto e, sulla scia del pensiero agostiniano, esposto al male ed alla concupiscenza della carne, come le donne. L’educazione diviene centrale, è necessario isolare il bambino attraverso il collegio, “normalizzare” quanto prima l’infanzia e indurre precocemente comportamenti ed abitudini adulte. La severità e le punizioni devono reprimere la loro eccessiva vivacità ed insegnare le regole della buona società. I genitori non sono mai protagonisti del processo educativo, costantemente delegato ad altri.

21 Dalla negazione del bambino alla esaltazione della Ragione
Società che negano la realtà dell’infanzia sono società che negano l’inconscio e nell’esaltazione dell’essere adulti vi è il male profondo e schizofrenico di chi ha rimosso non solo Dio dalla propria vita, ma anche l’anima stessa, facendo saltare tutti i collegamenti tra le forze, vivendo una sessualità sterile, che genera figli non amati, feriti, ripudiati e puniti e quindi malati. Questi sono i figli che partoriranno la grande rivoluzione della Dea Ragione e che consentiranno alla Massoneria di espandersi a macchia d’olio praticamente in tutto il mondo.

22 I protagonisti dell’Illuminismo
Jean-Baptiste Le Rond d' Alembert è tra i principali autori dell’Enciclopedia, opera manifesto dell’Illuminismo. Frutto di un amore illegittimo tra una marchesa e un cavaliere commissario d’artiglieria, nacque nel1717 a Parigi. Il padre era all'estero al momento della sua nascita e, un paio di giorni più tardi, fu abbandonato dalla madre sulle scale di una cappella di Notre-Dame. Come voleva la tradizione, venne chiamato con il nome del santo protettore della cappella e divenne Jean le Rond. Messo dapprima in orfanotrofio, trovò presto una famiglia di adozione: venne preso in affidamento dalla moglie di un vetraio. Il padre, anche se non lo riconobbe ufficialmente, vegliò segretamente sulla sua educazione e gli accordò una rendita. All'inizio, d'Alembert frequentò una scuola privata, poi, all'età di dodici anni entrò in collegio dove studiò filosofia, diritto e belle arti.

23 J.J.Rousseau( ) autore del “Contratto sociale”, dichiara che la sovranità appartiene al popolo, elemento base della democrazia diretta e partecipa alla stesura dell ‘Enciclopedia. Egli ebbe un’infanzia difficile, nacque in Svizzera, ma sua madre morì una settimana dopo la sua nascita per complicazioni post-parto; suo padre Isaac, un orologiaio fallito, lo abbandonò quando aveva 10 anni per evitare di essere imprigionato in seguito a un duello. Sarà allevato da una dama svizzera che prima gli farà da madre poi ne diverrà l’amante. A Parigi nel visse con una sartina analfabeta da cui ebbe cinque figli. Considerando le sue teorie sull'educazione, Rousseau fu spesso criticato da Voltaire e dai commentatori successivi, in quanto lasciò i suoi figli in un orfanotrofrio non appena questi furono svezzati. Rousseau si difese spiegando che sarebbe stato un pessimo padre e che i figli avrebbero avuto quindi una vita migliore proprio in orfanotrofrio.

24 Voltaire ( ) Voltaire dirà della propria infanzia “niente è più insipido dei dettagli d’infanzia” ed ostenterà sempre una grande indifferenza per le proprie origini, fino a dubitare di essere figlio del proprio padre con il quale avrà sempre pessimi rapporti fino a cambiare il proprio cognome, Arouet, in Voltaire. Istruito nelle rigide scuole dei gesuiti , l'Inghilterra gli appare come il simbolo di una forma di vita illuminata e libera. Nacquero così le Lettere filosofiche (1734) con le quali l’Inghilterra viene proposta ai francesi come modello di tolleranza religiosa, di costituzione politica parlamentare, di pensiero scientifico e filosofico.

25 Alla base dell’illuminismo inglese ci sono Newton e Locke.
Newton sostenne l’Esperimento e il metodo induttivo nella ricerca scientifica, rifiutando tutto ciò che non derivasse dall’esperienza. Newton inoltre voleva dare una convalida scientifica anche a Dio, di cui riconosce l’esistenza personale come “architetto dell’universo”, Creatore del mondo e dell’uomo; nello stesso periodo però si fa strada anche il deismo che concepisce la divinità come causa impersonale del mondo di cui è il principio ordinatore Locke a sua volta aveva proposto una conoscenza che avviene attraverso le sensazioni e le idee che si formano sono comunicabili attraverso il linguaggio, frutto della convenzione. Secondo Locke in politica lo stato naturale riconosce tre diritti: la vita, la libertà, la proprietà, lo stato civile è invece necessario per garantire tali diritti, ma il sovrano, che ha tale compito, non ha potere assoluto. Queste sono le idee che piacciono a Voltaire e di cui egli si fa diffusore.

26 Attacco a Cristo Particolarmente forte in Voltaire è la polemica contro Cristo (Ecrasez l'infame! Schiacciate l’infame). Egli infatti, come Newton e i deisti, proclama la validità di una religione naturale senza Cristo, ma più palesemente di loro si scaglia contro la persona di Cristo. Non c’è posto per Cristo, solo per un Dio architetto del mondo, principio ordinatore comprensibile per un uomo su di sé, sulla propria ragione, che ovviamente consapevole di non aver creato il mondo, ne attribuisce la responsabilità ad un Dio “architetto” dalle caratteristiche piuttosto vaghe.

27 L’Illuminismo e la Massoneria
Newton è massone. Voltaire è massone. L’Illuminismo e la Massoneria sono particolarmente vicini e stringono tra loro rapporti molto stretti.

28 Origini della massoneria
La Massoneria è una “disciplina esoterica", nel senso che alcuni aspetti della sua attività interna non sono di dominio pubblico, ma coperti da riservatezza o assolutamente segreti. I membri della massoneria (i massoni) sono chiamati anche frammassoni, ( forma italianizzata del francese franc-maçon, freemason in lingua inglese), cioè «libero muratore». Il nome deriva dalla pretesa discendenza della Massoneria dall'associazione di operai e muratori costruttori del Tempio di Salomone. Nella sua veste operativa, la massoneria sembra sia nata come associazione di mutuo appoggio e perfezionamento morale tra artigiani muratori, mentre in seguito adottò l'attuale veste speculativa, trasformandosi in una confraternita di tipo iniziatico caratterizzata dal segreto rituale, con un'organizzazione mondiale. I suoi affiliati condividono gli stessi ideali di natura sia morale che metafisica e la comune credenza in un Essere Supremo, chiamato Grande Architetto Dell'Universo (G.A.D.U.).

29 La fondazione della Gran Loggia di Londra, segnò formalmente o convenzionalmente l’atto di trapasso dall’antica massoneria di mestiere o operativa a quella moderna o speculativa: nel 1717 quattro Logge londinesi decisero di darsi una nuova organizzazione centralizzata, cui dettero il nome di Gran Loggia di Londra, ed elessero come capo, con il titolo di gran maestro, il gentiluomo Anthony Sayer. Un ruolo preminente rivestivano il pastore anglicano (Jean-Théophile Désaguliers ), membro della Royal Society, brillante volgarizzatore delle teorie newtoniane e letterato ben introdotto nell’alta società londinese, ed un pastore presbiteriano (James Anderson ).

30 La credenza in un Essere Supremo non meglio definito
La Massoneria si definisce quale "centro d’unione" tra gli uomini, sulla sola base delle loro qualità morali (non meglio definite) e di una religiosità non precisamente qualificata. Caratteristiche del Massone sono l’adesione e l’impegno alla diffusione del naturalismo e dell’Illuminismo, ovvero: La credenza in un Essere Supremo non meglio definito La via maestra del dovere è nella necessità del lavoro costruttivo come fondamento della disciplina spirituale. “Il lavoro consente di superare i limiti dell’io e d’integrarsi in un insieme organico non sottoposto come l’individuo, alla morte; resta l’opera compiuta, sopravvivono i compagni con cui la si è realizzata, ne fruiscono nuove generazioni…in questo senso il lavoro è una prefigurazione d’ immortalità, appagando quello che se per l’uomo comune è un bisogno psicologico, per il massone è uno dei confini dell’identità.” (da un testo massone). Nel 1813 si costituisce la Gran Loggia Unita degli Antichi Liberi Muratori d’Inghilterra che, grazie a un compromesso accuratamente formulato, sancisce la non-Cristianità della Massoneria Inglese.

31 L’etica massonica Illuminismo e Massoneria nello stesso momento storico intrecciano la loro storia contaminandosi a vicenda, contribuendo reciprocamente alla diffusione di un relativismo religioso e di una scienza senza Dio, riducendo la complessità dell’uomo solo all’attività razionale ed economica. L’”etica massonica” è infatti impregnata di calvinismo e promuove fortemente l’esaltazione dell’Io, della predestinazione e l’’idea dell’accumulo del capitale” come segno di benedizione“religiosa”, concetti che vanno molto d’accordo con lo sviluppo industriale inglese del 700, con la nascita del capitalismo e con l’industrializzazione della città, che avranno come conseguenza la povertà ed il degrado degli operai che vi lavorano, spesso donne e bambini.

32 La diffusione culturale
Il pensiero ed il potere massonico giungono ovunque attraverso uomini di cultura, musicisti, letterati. Mozart fu un Massone, e nella sua opera, Il flauto magico, fa ampio uso di simbolismo massonico. Più espressamente compose una serie di undici brani dedicati ai simbolismi ed ai rituali massonici ad essi collegati, uno dei quali, con il testo modificato, è diventato l'Inno nazionale Austriaco. Massoni furono anche Goethe, Fichte, esponenti del Romanticismo, B.Franklin, Kipling, M.Twain. Tutti consapevolmente propagatori di un relativismo etico e culturale, di un liberismo economico di cui ancora oggi siamo impregnati e di cui paghiamo le conseguenze.

33 Le grandi rivoluzioni Tutte le grandi Rivoluzioni del ‘700 e dell’800 sono state sostenute dalla Massoneria: la Rivoluzione francese (1789), naturalmente nata dalle idee di fratellanza, uguaglianza e giustizia di ispirazione massonica e illuminista La Rivoluzione americana (1776), prodotta dalla scia delle medesime idee, vede Washington inaugurare la statua della Libertà secondo il rituale massonico, statua che altro non simboleggia che la dea Ragione e molti sono stati i presidenti americani massoni: Monroe, Jackson, T. e F. Roosevelt, Taft, Ly.Johnson, Truman, J.Ford. Il Risorgimento italiano nasce dalle idee di Mazzini e dall’impresa di Garibaldi, massoni anch’essi, sostenuti dai Savoia, massoni noti.

34 Eppure molti alti prelati vi appartengono
Chiesa e Massoneria La Chiesa cattolica ha sempre criticato la concezione mistica propria della massoneria, dichiarandola incompatibile con la propria dottrina. Appartenenza alla massoneria ed appartenenza alla Chiesa cattolica sono inconciliabili. Più volte questa inconciliabilità è stata espressa solennemente dal magistero della Chiesa. I documenti principali al riguardo sono: la lettera apostolica In eminenti apostolatus specula di papaClemente XII del 1738; l’enciclicaHumanum genus di papa Leone XIII del 1884; la Dichiarazione sulla massoneria della Congregazione per la Dottrina della Fede, approvata da papa Giovanni Paolo II nel 1983. La lettera apostolica di Clemente XII contiene la dichiarazione di scomunica di chiunque appartenga a qualunque titolo ad una associazione massonica. Tale scomunica non è mai stata revocata da nessun papa. In linea con la lettera apostolica citata, i successivi documenti ufficiali della Chiesa hanno ribadito che chi appartiene alla Massoneria non può ricevere i sacramenti. Eppure molti alti prelati vi appartengono

35 La cultura contro Cristo e contro l’uomo
In nome della libertà e della ragione viene relativizzata e ridotta l’intima natura dell’uomo creato per la relazione profonda con Dio nell’Albero della Vita, dalla quale si genera il collegamento tra le forze dell’anima, del sesso, dei nervi, del corpo e della mente. Il denaro, la diffusione del capitalismo, la finanza internazionale, i trust ed i cartelli che si diffondono in tutto il mondo tra il ‘700 e l’800 sono sostenuti da queste idee, che senza Dio e senza anima, rimuovono l’inconscio, negano legittimità e dignità all’infanzia stessa, attaccano Cristo, “l’infame” che ha sconfitto il diavolo e la morte, perché loro sono tutti nel diavolo e nella morte e non vogliono allontanarsene.

36 I sovrani illuminati: Pietro I il Grande (1672-1725)
In questi anni in tutta Europa si diffondono governi assoluti oppressivi ed autoritari, però vengono ricordati alcuni sovrani che, aderendo alle idee dell’illuminismo cercano di fare riforme ritenute “illuminate”. Pietro I fu un incontrastato capo militare, ma il creatore della flotta russa, il sovrano assoluto di uno dei paesi più grandi del mondo, il protagonista della serie ininterrotta di riforme che rivoltarono metodicamente ogni aspetto e settore della vita politica, sociale, religiosa e culturale russa, sposò una contadina analfabeta. Annoverava tra i propri svaghi curiosità quali l'estrazione dei denti, la pratica dell'autopsia, l'estinzione degli incendi. Il Padre della Patria russa condannò a morte, e forse torturò e uccise di persona, il proprio figlio primogenito. Il fondatore di San Pietroburgo elesse a propria dimora, più che i palazzi reali, umili casupole in legno e preferì circondarsi a corte di nani, storpi e mostri, per i quali provò sempre una misteriosa attrazione. Tutto questo e altro ancora - feste sguaiate, eccessi sessuali, grossolanità e pratiche di primitiva violenza - coesisteva con la vita ufficiale ricordata.

37 “Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono “ Sap.2,23-24 Il diavolo ha trovato dove poter crescere e moltiplicare le sue schiere, fissandosi nelle connessioni nervose, ripetendo condizionamenti vecchi e nuovi, e, generazione dopo generazione, ha continuato a fissare debolezze, incompletezze, mancanza di fede in Cristo, nella sua Croce che con la nostra croce vince il male e la morte.

38 Una cultura senza Cristo nel diavolo
I secoli passati lontani da Dio e dall’anima, senza Cristo per far fronte al demonio ed alla sue opere, portano il male sempre più in profondità, fino ai nervi ed ai neuroni della mente che partorisce un sistema culturale come questo, tutto nel diavolo, di fronte al quale, senza una nuova cultura, non possono più nemmeno i santi.

39 Venerabile Pio Brunone Lanteri (1759-1830)
Nato a Cuneo il 12 maggio 1759 da una famiglia della classe media, Pio Bruno è il settimo figlio e altri tre lo seguiranno prima della morte della madre spentasi dopo aver dato alla luce il decimo. Pio Bruno ha solo quattro anni. Di salute cagionevole patirà moltissimo la mancanza della madre, ma saprà reagire grazie anche alla straordinaria vicinanza del padre Pietro, medico, che assumerà direttamente l’educazione del figlio accompagnandolo nel primo corso di studi, quelli oggi corrispondenti alla scuola elementare, e, soprattutto, consacrandolo alla Madonna già all’età di quattro anni, dopo la morte della madre

40 La devozione mariana segnerà profondamente l’esistenza di Lanteri portandolo, il 15 agosto 1781, a impegnarsi in un atto di totale oblazione a Maria Accompagnato dalla presenza di questa Madre celeste, matura la decisione di dedicarsi alla vita ecclesiastica in accordo con il vescovo e s’iscrive alla facoltà teologica dell’università di Torino. A Torino nel 1778 incontra l’ex padre gesuita von Diessbach ( ). Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, nel 1773, si era completamente dedicato alla formazione di una élite cattolica, impegnata a combattere lo spirito rivoluzionario con le sue stesse armi: la stampa, e cioè la moltiplicazione e la diffusione capillare di buoni libri Ispirata a tali principi, era nata l'Amicizia Cristiana che, fondata a Torino, si era presto diffusa a Milano, a Firenze, a Friburgo, a Vienna, a Parigi, fino a Varsavia, arruolando nelle sue file uomini di grande tempra

41 Combattere gli errori correnti
Lanteri, laureatosi in teologia, si teneva in contatto con i librai e i tipografi di tutta Europa, aggiornando continuamente la sua vastissima biblioteca privata e diffondendo tempestivamente opuscoli e dissertazioni, suoi o di suoi collaboratori, contro gli errori del tempo. In particolare il giansenismo, la prima setta eretica e affiliata alla massoneria che non vuole lo scisma, ma preferisce operare come quinta colonna mascherata all'interno della Chiesa, occupando sogli episcopali, cattedre universitarie, parrocchie, seminari. Essa filtrava dal calvinismo errori sulla salvezza degli uomini — che riteneva inaccessibile e riservata a pochi eletti — e sulla Chiesa, negando di fatto l'autorità pontificia e rifiutando l'infallibilità.

42 … con i mezzi più attuali
La distribuzione gratuita di libri, preferibilmente "di poco volume ma forti per ragionamento e per unzione", restò l'attività principale dell’Amiciza. L’Amicizia viene soppressa da re Carlo Felice di Savoia. Calunnie e persecuzioni subì anche l'altro frutto dell'attività di Lanteri. Gli Oblati di Maria Vergine, la congregazione religiosa eretta canonicamente fin dal 1816, dovette infatti attendere dieci anni, superando le difficoltà opposte soprattutto dall'arcivescovo di Torino Chiaveroti, ostile al rigoroso antigiansenismo di Lanteri, prima di ottenere l'approvazione pontificia e il regio exsequatur.

43 Lo spirito degli Oblati, nati mentre l'Amicizia si spegneva, è analogo a quello dell'Amicizia: il fine primario è la santificazione personale «per via dell'imitazione la più attenta di Gesù Cristo che si propongono per modello in ogni azione, unitamente agli esempi di Maria SS. loro cara Madre» ; il fine secondario quello della santificazione del prossimo, l'impegno nell'amministrazione dei sacramenti, la diffusione della buona stampa e la lotta contro gli errori correnti. Il 5 agosto 1830, festa della Madonna della Neve, si spegneva a settantun anni, un uomo la cui vita fu definita «un atto di costante fortezza». A ogni apostolato laico, il Venerabile indica ancora la meta: «Il nostro scopo è di sottomettere tutta la terra a Gesù Cristo» Dell'apostolato ci indica anche i mezzi: «Conviene formare degli uomini perfettamente agguerriti e bene istruiti (...) forti, costanti, che non si scoraggino mai (...) che diventino, secondo l'espressione di Santa Caterina da Siena, dei gustatori delle anime (...) che sappiano animare il bene che esiste, introdurne del nuovo, distruggere il male»

44 Combattere…con i mezzi più attuali
Particolarmente importante nella sua opera appare l’uso della stampa per combattere il male del suo tempo che proprio attraverso questo nuovo mezzo di comunicazione si era diffuso. Proprio durante l’illuminismo nascono infatti i primi giornali e un nuovo genere letterario, il romanzo, attraverso i quali vengono diffuse le nuove idee e dove vengono discusse e dibattute le diverse posizioni filosofiche, letterarie, scientifiche, ma soprattutto propagandati il relativismo razionalista ed il liberismo economico. Ancor più importante appare la creazione dell’Amicizia Cristiana, in sostanza una società segreta, un’anti-massoneria, che combatteva attraverso la diffusione culturale delle idee massoniche gianseniste. L’impegno del Venerabile Lanteri è forte e concreto, ma senza una nuova cultura capace di entrare nell’inconscio, nel profondo dei condizionamenti personali e culturali, la sua lotta, pur con importanti intuizioni, non si dimostra sufficiente a cambiare il volto della storia del suo tempo.

45 La società dell’800 La società ottocentesca figlia delle grandi rivoluzioni e del romanticismo, delle grandi passioni, dei grandi ideali, dei grandi amori ideali e sfortunati, solo apparentemente è una società più attenta ai bisogni della persona. Viene proposto un nuovo modello familiare, fondato sull’amore reciproco, sulla felicità e l’affetto che culmina nella nascita di un figlio, che viene seguito più da vicino, non più allontanato e dato a balia, seguito anche nell’accudimento personale e nell’educazione.

46 La borghesia ed il denaro
Questa società è però una società essenzialmente borghese e la borghesia come classe sociale nasce dall’Illuminismo e, nuovamente rinforzata dal Positivismo (1850), è una classe fortemente condizionata dal denaro, in base al quale viene distinta in piccola, media e grande e sul denaro regola istituzioni molto importanti quali i matrimoni e le convenzioni sociali stesse, che stringono in un’apparenza spesso senza contenuti la relazione tra gli uomini e le donne. Il Positivismo poi porta nuovi mali: la teoria dell’evoluzione della specie di Darwin, l’imperialismo, il colonialismo,lo schiavismo ed il razzismo e nuove guerre per la conquista di nuovi mercati dove vendere merci fabbricate in un’Europa sempre più ricca e sempre più malata.

47 La massa Compare poi un nuovo interlocutore: la massa,che avendo un peso nelle decisioni politiche, diviene oggetto di interesse. E’ necessario educare le masse alle idee ed ai valori correnti attraverso: l’elaborazione di simboli collettivi legati alla potenza della nazione, l’istruzione, con la nascita della istruzione pubblica la diffusione di una stampa che aveva lo scopo di manipolare l’opinione dei ceti popolari.

48 Le malattie nervose Il male si è diffuso in modo capillare e sistematico, la scienza senza Dio, la fede lontana dalla vita, le persone lontane dall’Albero della Vita e preda del demonio restano soffocate in una serie di condizionamenti, regole, convenzioni e convenienze fondate sul denaro, sull’utile personale, sugli ideali sostituiti a Dio, che portano le persone ad ammalarsi in modo sempre più evidente nei nervi e nel corpo. Proprio in questo ‘800 in cui si sono formati stati più democratici e in cui gli uomini sperimentano, in teoria secondo gli storici, una maggiore libertà di espressione, e la ricerca scientifica avanza ed ha nuovi impulsi, la sofferenza delle persone è molto forte.

49 I primi manicomi Agli inizi dell’ottocento nei manicomi si trovano i folli, ma anche i sifilitici, chi ha malattie croniche della pelle, semplici esaurimenti oppure chi è diventato scomodo o scandaloso per la famiglia. I pavimenti sono umidi, in pietra con un breve canale che conduce ad un buco dove viene fatto scolare lo sporco. Alle finestre inferriate, le porte sono spesse e non c’è nessun strumento per il riscaldamento invernale, ovunque un tanfo incredibile che deriva dai bagni. I letti in ferro sono pochi, per lo più sono cassoni di legno con paglia per dormire e inoltre vi sono gabbie per gli isterici. Stefano Bonacossa, un dottore di Torino, compie un viaggio nei vari manicomi europei e nel 1838 scrive nel suo diario che le prime cause di pazzia per la donna sono: eredità, stravizi ed abuso di liquori, conseguenze di parto, sifilide,colpi sul capo, disturbi della mestruazione, gelosia ed amore contrariato, esaltazione religiosa. Anche l’epilessia è considerata come pazzia, come l’ambizione e la cattiva condotta. Le stesse cause sono simili per gli uomini aggiungendo l’eccesso negli studi.

50 Nei manicomi ci sono parecchi mezzi di coercizione, il corsaletto di forza (che si chiamerà poi camicia di forza), le maniche di cuoio, pastoie di catene di ferro e, all’occorrenza, alcuni malati vengono legati agli alberi nei cortili. Ma come venivano curati i malati di mente? Si usavano salassi generali e parziali, ghiaccio sul capo, bagni tiepidi prolungati, docce fredde, purganti, cauterio alla nuca con potassa caustica, che veniva anche usata per le donne senza mestruazioni strofinandogliela sulle cosce. Se di notte i malati diventano irrequieti o nervosi ecco che arrivava l’oppio. In alcuni manicomi criminali i letti sono legati ai muri, i pazienti vestiti miseramente e alle pareti lamine di ferro con anelli ai quali legare gli agitati. Se ci sono dei luoghi nei quali i malati sono trattati con decenza, sono strutture private, mentre in moltissimi luoghi pubblici sono rinchiusi in grotte e prigioni, trattati come bestie feroci, bastonati, incatenati oppure sottoponendoli al supplizio della fame e della sete.

51 L’inconscio di Freud e l’istinto di morte
S.Freud ( ) è un medico, figlio del positivismo. Aveva collaborato con gli scienziati della sua epoca. Aveva collaborato il laboratorio neurofisiologico nato dalla scuola di H. von Helmholtz sostenitore del metodo sperimentale rigorosamente deterministico e meccanicistico, che aveva portato alla formulazione del primo principio di conservazione dell’energia. Aveva lavorato a Parigi e assistito agli esperimenti del medico francese Charcot che usava l’ipnosi per guarire alcune malattie ritenute inspiegabili. Comprende la connessione tra malattia dei nervi, del corpo e della mente e l’inconscio Comprende soprattutto la relazione che intercorre tra inconscio, sessualità e malattia dei nervi, del corpo e della mente.

52 L’isteria L’isteria è una malattia oggi quasi scomparsa, ma che sul finire dell’800 era particolarmente diffusa. La sua causa risiedeva nell’educazione, la morale ed il costume dell’epoca che non permettevano alle donne di vivere pienamente la loro sessualità, bloccata da idealizzazioni quali “moglie, madre, figlia” perfetta, angelicata ma asessuata, mentre la maggior parte degli uomini, dei mariti e dei padri frequentavano “case chiuse” dove facilmente contraevano la sifilide, male altrettanto diffuso.

53 Il caso di Anna O. Anna intelligente e colta, appartenente ad una facoltosa famiglia ebrea di Vienna era stata colpita da una costellazione impressionante di sintomi isterici: paralisi del lato destro del corpo, deficienze della funzione visiva, difficoltà del portamento del capo, tosse nervosa, stati di assenza, confusione, delirio, anoressia ed impossibilità di bere nonostante la sete. Freud coglie il legame esistente nella storia di Anna tra sessualità ed isteria e quindi tra inconscio colpito da un avvenimento traumatico legato alla sfera sessuale e malattia dei nervi, del corpo e della mente. L’ipnosi consentiva il ricordo del trauma, legato alla sessualità, e quindi la guarigione del sintomo. Anna, bambina, aveva scoperto suo padre in una “casa chiusa” con una prostituta ed i suoi sintomi si erano aggravati quando anziano e malato lo aveva dovuto assistere fino alla morte.

54 L’iconscio La scoperta dell’inconscio di Freud però pur nella sua importanza fondamentale è fortemente condizionata da tutti i mali di questa epoca, infatti egli credeva che nella sua parte più profonda l’inconscio racchiudesse la paura ancestrale dell’uomo di fronte all’ambiente ed ai suoi cambiamenti che avevano messo a repentaglio la sua sopravvivenza durante l’estinzione del Neandertal e che tale esperienza di morte fosse rimasta nel profondo delle generazioni delle migliaia di anni successive.

55 La ragione prevale sull’inconscio
Anche nel caso di Freud i condizionamenti culturali, il razionalismo oramai stratificato e penetrato in ogni parte della società, l’economia che impone le sue leggi e le sua strutture, la scomparsa di Dio da ogni orizzonte filosofico, culturale e scientifico, ultimo attacco del demonio, non possono essere sconfitti dalle sue scoperte. La successiva psicanalisi, scienza da Freud fondata, tornerà all’Io ed al Sé, ovvero alla mente ed alla ragione, seppellendo nuovamente l’inconscio.

56 Nuove divisioni…senz’anima
La psicologia proseguirà per la sua strada, mentre lo studio dell’anatomia e della fisiologia del cervello porteranno, lontano da Dio, dall’anima e dalla sessualità, alla nascita della Neuropsichiatria, che studia i disturbi del comportamento direttamente correlati ad una lesione cerebrale Neurologia, che si occupa dei disturbi somatici direttamente correlati a lesioni del sistema nervoso Psichiatria, che si occupa dei disturbi mentali non direttamente collegati a evidenti lesioni cerebrali, ma connessi a fattori sociali e ad alterazioni dei recettori dei neurotrasmettitori. Le Neuroscienze, che studiano le basi neuronali dei processi cognitivi ed emozionali La Neuropsicologia che cerca una connessione tra neurologia e psicologia La Neurobiologia che interpreta le funzioni mentali come processi che emergono dall’interazione tra le strutture cerebrali e l’ambiente in relazione con i neuroni del sistema nervoso

57 La nuova cultura nasce dalla vita.
Di fronte a tanti errori si coglie la grande novità di nuova cultura con base in Dio e nella vita La nuova cultura nasce dalla vita. Promana dalla vita di Dio (forza epigenica). È posta in ogni essere. Specialmente è posta in ogni persona (soffio di Dio, immagine e somiglianza di Dio). Permane nel suo “io potenziale”. Per il 90% (forze di Dio, dell’anima, del sesso, dei nervi, del corpo) è inconscia. Aspetta la concreatività e corredenzione del conscio (10%) personale.

58 Lo sviluppo della vita Ha sempre bisogno e cresce solo nel rispetto e scambio di rispetto di ogni sua forza, secondo il tempo e modo dovuto, che è l’Amore. Tutte queste forze senza l’amore sono disturbate ed in esse permangono condizionamenti e meccanismi di difesa che sempre ci allontanano da noi, da Dio e dalle relazioni interpersonali

59 Perché non si poteva trovare
perché ci si appoggiava più agli uomini che a Dio; perché non si conoscevano ancora l’inconscio e le ferite delle energie contenute nell’inconscio; perché non si vedeva che nei condizionamenti vi è una forza negativa contro l’Amore, che non è di Dio, né dell’uomo, ma è del Diavolo; né si capiva che l’uomo non è più forte del Diavolo e che solo con l’Uomo-Dio-Crocifisso si possono scacciare i demoni e guarire ogni malattia che da tale negatività deriva, ma neanche il Crocifisso ci libera senza la collaborazione della nostra croce.

60 Perché P. Angelo l’ha trovata
Ringraziando Iddio, non ha mai accettato di perdere le mie energie personali. Non ha mai voluto integrarsi. Si è convertito a Cristo perché non si integrava nella Madonna né nella cultura del proprio tempo e perché vuole che ciascuno prenda la propria croce, collabori con la Sua Croce, risorga e faccia risorgere, scacciando i demoni e guarendo ogni malattia, come Lui

61 Le parole di P. Angelo: “Anche se sempre vincitore, sempre ho incontrato mille condizionamenti o diavoli di una psicoanalisi senza anima e senza Dio e di una fede integrata e quasi sempre incapace di vedere le ferite diaboliche dell’inconscio. Se tu non hai tutte le forze del tuo essere, se non poni le tue forze nell’Essere di Dio Amore, se poi non ami il prossimo come Dio, questa cultura non si può propagare. Da ciò si vede che ci vuole tutto un grande cammino di conversione e formazione personale per liberarsi veramente dagli uomini e da ogni falsità di cultura ed arrivare veramente ad essere “pane vivo” in Cristo “

62 I promotori di una nuova cultura
Appare più che mai necessario alla luce ed alla conclusione di questo breve percorso riproporre anche le parole del Venerabile Lanteri: «Conviene formare degli uomini perfettamente agguerriti e bene istruiti (...) forti, costanti, che non si scoraggino mai (...) che diventino, secondo l'espressione di Santa Caterina da Siena, dei gustatori delle anime (...) che sappiano animare il bene che esiste, introdurne del nuovo, distruggere il male». Sono necessari molti uomini forti e costanti che sappiano diffondere in modo altrettanto capillare in tutti gli ambiti dell’esperienza umana una cultura rispettosa di Dio e capace di riportare gli uomini all’Albero della Vita, risolvendo in Cristo i loro diavoli inconsci (condizionamenti) fino alla connessione delle loro forze per la salute dell’anima, dell’anima, del sesso, dei nervi, del corpo e della mente.

63 Il Papa Giovanni Paolo II
Oggi ricorre l’anniversario della morte di Giovanni Paolo II, la sua vita ci sia di esempio, la sua forza, la sua fede, l’amore che aveva per Maria, nostra Madre, ma non dimentichiamo che lui, da solo e senza la luce di questa cultura, non ha potuto cambiare il volto della storia, continuano ad esserci aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, esperimenti sugli embrioni, attacchi alla famiglia ed all’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio. Non dimentichiamo che il Papa è morto per il morbo di Parkinson, malattia del sistema nervoso. Servono molti operai che coltivino la vigna del Signore e che sappiano affrontare con l’arma di una nuova cultura come vita, promossa con strumenti attuali, tutta la falsità culturale del Diavolo, per sconfiggerlo con Cristo, per ritornare alla Vita, per abbattere un sistema culturale generatore di sofferenza e di morte.

64 A Maria Chiediamo a Maria, che ha vissuto questa cultura nella pienezza della Grazia e delle Sue energie di anima, sessualità, nervi, corpo e mente di aiutarci ad essere partecipi alla Passione, Morte e Resurrezione di Gesù come lo è stata Lei, per uscire da ogni falsità culturale, essere realmente convertiti, vivere e portare la vita in Gesù. Buona Pasqua!


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