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CITOGENETICA E APPLICAZIONI DIAGNOSTICHE

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Presentazione sul tema: "CITOGENETICA E APPLICAZIONI DIAGNOSTICHE"— Transcript della presentazione:

1 CITOGENETICA E APPLICAZIONI DIAGNOSTICHE
La citogenetica classica e molecolare è associata alla diagnostica Morfologica, Fenotipica. Le malattie ematologiche nelle quali si realizza routinariamente sono sempre più numerose. Serravalle Salvatore

2 L’ESAME EMOCROMOCITOMETRICO Nel midollo esistono due grandi categorie (o serie ) di cellule: la linfoide (che comprende un tipo di globuli bianchi, i linfociti, e le plasmacellule che da essi originano) e la mieloide ( detta anche non linfoide) che comprende in pratica tutti gli altri tipi di cellule (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e loro precursori). Le cellule più immature di entrambe le serie vengono chiamate blasti ed in condizioni normali sono meno del 5% di tutte le cellule midollari.

3 Rappresentazione schematica della cascata differenziativa.
Tutte le cellule del sangue si originano nel midollo osseo da una popolazione di cellule staminali pluripotenti che, differenziandosi, seguono una definita cascata differenziativa: la neoplasia può insorgere in una delle diverse fasi della via di maturazione linfoide o mieloide.

4 A. Se la trasformazione tumorale riguarda i blasti
DEFINIZIONE A. Se la trasformazione tumorale riguarda i blasti della serie linfoide si parla di leucemia linfoblastica acuta (ALL); B. Negli altri casi si parla di leucemia mieloide acuta (AML); altri sinonimi per questa malattia sono leucemia mieloblastica acuta (AML) o non linfoblastica acuta (ANLL) Nelle leucemie acute i blasti midollari sono in genere superiori al 30%.

5 CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE NEOPLASTICHE DEL TESSUTO EMOPOIETICO E LINFOIDE World Health Organization NEOPLASIE MIELOIDI Malattie mieloproliferative Leucemia Mieloide Cronica, cromosoma Philadelphia positiva [t(9;22)(q34;q11), bcr/abl] Leucemia cronica neutrofilica Leucemia cronica eosinofilica / sindrome ipereosinofila MieloFibrosi Idiopatica cronica Policitemia Vera Trombocitemia Essenziale Malattia mieloproliferativa non classificata Malattie mielodisplastiche / mieloproliferative Leucemia MieloMonocitica Cronica Leucemia mieloide cronica atipica Leucemia mielomonocitica giovanile Sindromi mielodisplastiche Anemia Refrattaria con sideroblasti ad anello senza sideroblasti ad anello Citopenia refrattaria (sindrome mielodisplastica) con displasia multilineare Anemia Refrattaria (sindrome mielodisplastica) con Eccesso di Blasti Sindrome 5q- Sindrome MieloDisplastica non classificata Leucemie Acute Mieloidi LAM con traslocazioni citogenetiche ricorrenti: LAM con t(8;21)(q22;q22), aml1(cbfa )/eto LA Promielocitica [LAM con t(15;17)(q22;q21) e var, pml/rara] LAM con eos. mid. [inv(16)(p13;q22) o t(16;16), cbfb/myh11] LAM con anomalie 11q23 (mll) LAM con displasia multilineare con precedente sindrome mielodisplastica senza precedente sindrome mielodisplastica LAM e sindromi mielodisplastiche correlate a terapie correlate ad agenti alchilanti correlate a epipodofillotossine altri tipi LAM non altrimenti classificate LAM scarsamente differenziata, M0 LAM senza maturazione, M1 LAM con maturazione, M2 LA promielocitica, M3 LA mielomonocitica, M4 LA monocitica, M5 LA eritroide, M6 LA megacariocitica, M7 LA basofilica Panmielosi acuta con mielofibrosi Leucemie acute bifenotipiche

6 CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE NEOPLASTICHE DEL TESSUTO EMOPOIETICO E LINFOIDE World Health Organization NEOPLASIE LINFOIDI Neoplasie delle cellule B Neoplasie dei precursori B Leucemia / linfoma B linfoblastica (Leucemia Acuta Linfoblastica B) Neoplasie delle cellule B mature (periferiche) Leucemia Linfocitica Cronica B / linfoma a piccoli linfociti B Leucemia prolinfocitica B Linfoma linfoplasmocitico Linfoma splenico B delle zona marginale (+/- linfociti villosi) Leucemia a cellule capellute Mieloma a plasmacellule / plasmocitoma Linfoma extranodale B delle zona marginale di tipo MALT Linfoma nodale B delle zona marginale (+/- cellule B monocitoidi) Linfoma Follicolare Linfoma a cellule Mantellari Linfoma Diffuso a Grandi Cellule B linfoma a grandi cellule B del mediastino linfoma primary effusion Linfoma di Burkitt / leucemia a cellule di Burkitt Neoplasie delle cellule T e NK Neoplasie dei precursori T Leucemia / linfoma T linfoblastica (Leucemia Acuta Linfoblastica T) Neoplasie delle cellule T mature (periferiche) Leucemia prolinfocitica T Leucemia linfocitica T granulare Leucemia a cellule NK aggressive Linfoma / leucemia T dell’adulto (HTLV1+) Linfoma extranodale NK/T, tipo nasale Linfoma T, tipo enteropatia Linfoma T epatosplenico gamma-delta Linfoma T sottocutaneo tipo panniculite Micosi Fungoide / Sindrome di Sezary Linfoma anaplastico a grandi cellule, T / null, tipo primitivo cutaneo Linfoma a grandi cellule T periferiche, non altrimenti classificato Linfoma T angioimmunoblastico Linfoma anaplastico a grandi cellule, T / null, tipo primitivo sistemico Linfoma di Hodgkin (LH) DISORDINI LINFOPROLIFERATIVI POST-TRAPIANTO (PTLD) NEOPLASIE DELLE MAST CELLULE NEOPLASIE DELLE CELLULE ISTIOCITICHE E DENDRITICHE

7 Leucemie acute linfoblastiche (ALL) 70%
Leucemie acute non linfoblastiche (AML) 30-40% Leucemie mieloidi croniche (LMC) % Leucemie linfocitiche croniche (CLL) rare Relazioni evidenti tra INSORGENZA MALATTIA e PRESENZA di ALTERAZIONI CROMOSOMICHE  sono coinvolti Geni per fattori di trascrizione Anomalie regolazione del sistema emopoietico e dei processi apoptotici

8 Geni coinvolti nei tumori
GENI MUTATORI: responsabili del mantenimento dell’integrita’ del genoma durante le replicazione cellulare. ONCOGENI: geni la cui azione promuove positivamente la proliferazione cellulare. ONCOSOPPRESSORI (TS): i prodotti di tali geni inibiscono la proliferazione cellulare.

9 Geni di Fusione Si definiscono geni di fusione gli oncogeni associati a traslocazioni cromosomiche specifiche, generati dalla ricombinazione tra due geni. Danno origine a m-RNA chimerici il cui prodotto e’ espresso ed e’ neoplastico se entrambi i due oncogeni sono funzionanti. Un tipico esempio e’ l’oncogene PML-RAR alfa associato alla t(15;17) ed alla Leucemia Acuta a promielociti.

10 Cellule normali e cancerose
CELLULE CANCEROSE INIBIZIONE DA CONTATTO PERDITA INIBIZIONE DA CONTATTO INCAPACI DI CRESCERE IN SOSPENSIONE (ECCEZIONE I LINFOCITI) CRESCONO IN SOSPENSIONE DIPENDENTI DAI FATTORI DI CRESCITA INDIPENDENTI DA FATTORI DI CRESCITA MORTALI IMMORTALI

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12 CITOGENETICA : Processo di analisi che valuta il numero e la forma dei cromosomi. sezione della cromatina 5 avvolgimenti della doppia elica fibra di 30nm con i nucleosomi strettamente impacchettati parte di una sezione di cromosoma sezione condensata di un cromosoma metafasico cromosoma 2nm 11nm 30nm 300nm 700nm 1400nm Le cellule umane contengono 46 cromosomi. I geni, cioè frammenti specifici di DNA, sono i principali costituenti dei cromosomi. In un singolo cromosoma sono mediamente presenti geni. I cromosomi X e Y, sono quelli che determinano il sesso: Nella donna sono presenti due cromosomi X,e nell’uomo un X e un Y.

13 CITOGENETICA

14 CARIOTIPO Il cariotipo si esegue sull’immagine dei 46 cromosomi ottenuta mediante fotografia o immagine computerizzata. Costituita da 22 coppie appaiate, nelle quali uno dei cromosomi è di origine paterna ed una di origine materna. Sono distinti a seconda della lunghezza (dal più lungo al più corto) ed in base alle caratteristiche morfologiche (visibile con la tecnica del “bandeggio”). I cromosomi del sesso (XX o XY) vengono evidenziati come coppia separata. TELOMERO CENTROMERO (COSTRIZIONE PRIMARIA) COSTRIZIONE SECONDARIA Costituenti del cromosoma q p Lunghezza del cromosoma

15 CARIOGRAMMA BASATO SULLA LUNGHEZZA CROMOSOMICA
Lab.Oncoematologia pediatrica (BO) CARIOGRAMMA BASATO SULLA LUNGHEZZA CROMOSOMICA E SULLA POSIZIONE DEL CENTROMERO METAFSE METAFASE CON NUCLEO IN INTERFASE

16 Cromosomi grandi con centromeri in posizione mediana. B 4, 5
GRUPPO CROMOSOMI CARATTERISTICHE A 1, 2, 3 Cromosomi grandi con centromeri in posizione mediana. B 4, 5 Cromosomi grandi con centromeri sub-mediani. C 6, 7, 8, 9, 10,11,12 Cromosomi di media grandezza con centromeri sub-mediani D 13, 14, 15 Cromosomi di media grandezza con centromeri terminali. E 16, 17, 18 Cromosomi piccoli con centromeri mediani e sub-mediani. F 19, 20 Cromosomi piccoli con centromeri mediani. G 21, 22 Cromosomi molto piccoli e acrocentrici.

17 . BANDEGGIAMENTO CROMOSOMICO
Lo sviluppo del bandeggiamento (Caspersson, 1968 ) ha costituito un progresso decisivo per le analisi citogenetiche e ha permesso di individuare singoli cromosomi. Vari trattamenti denaturanti consentono di colorare cromosomi, modo riproducibili secondo una sequenza di bande chiare e scure. Il numero del cromosoma è seguito da p (braccio corto) o q (braccio lungo) e dal numero della banda, esempio 11q23 significa, l’estremità del braccio lungo q del cromosoma 11, banda 2 sottobanda 3. .

18 Allestimento dei vetrini
Colorazione (bandeggio) Selezione e cattura immagini Elaborazione e cariotipizzazione Conclusione diagnostica (CC) Cariotipo Convenzionale Aspirato midollare (sangue periferico) Conteggio nucleate Semina in terreno Coltura per h Colchicina Fissazione e lavaggi Allestimento dei vetrini

19 METAFASE DA ORDINARE Bandeggio GTG (G-Trypsin-Giemsa):
Lab.Oncoematologia pediatrica (BO) Bandeggio GTG (G-Trypsin-Giemsa): E’ uno dei bandeggi più largamente utilizzati. Consiste nel trattare i cromosomi con un enzima proteolitico, la tripsina, che digerisce le proteine istoniche. - In seguito si immergono i vetrini in una soluzione di Giemsa, una miscela di azur II ed azur II eosina, e questo consente la visualizzazione delle bande cosiddette G. METAFASE DA ORDINARE

20 CARIOTIPO COSTITUZIONALE: METAFASE ORDINATA
Lab.Oncoematologia pediatrica (BO) CARIOTIPO COSTITUZIONALE: METAFASE ORDINATA La standardizzazione internazionale della nomenclatura dei cromosomi umani del 1981 aggiornata nel 1995 (ISCN 1995) identifica ciascuna banda e sottobanda cromosomica in 400, 550 ed 850 bande.

21 Bandeggio QFQ (Q-Fluorescence-Quinacrine):
Il bandeggio Q-Fluorescence-Quinacrine è costituito da una colorazione fluorescente. E’analogo a quello G. Il contrasto inoltre è inferiore a quello ottenibile con il bandeggio G (Gravholt and Friedrich 1995). Alterazioni: 2p- 5q- 11q+ Lo svantaggio di questa tecnica deriva dal fatto che la fluorescenza decade rapidamente per cui il bandeggio è temporaneo.

22 Bandeggio CBG (C-Barium-Giemsa):
-Questa tecnica prevede un processo di denaturazione e rinaturazione grazie all'impiego di idrossido di bario, seguita dalla colorazione con Giemsa. - Permette di mettere in evidenza tutte le regioni centromeriche.

23 Quali sono le anomalie cromosomiche
Di numero trisomie monosomie triploidie tetraploidie Di struttura traslocazioni inversioni delezioni duplicazioni

24 anomalie cromosomiche di numero
ESEMPIO di TRISOMIA Cromosoma 21

25 anomalie cromosomiche di numero
ESEMPIO di TRISOMIA Trisomia 13 Sindrome Patau Trisomia 18 Sindrome Edward

26 Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) MONOSOMIA 22

27 Esempio di TRIPLOIDIA 69, XXX; XXY; XYY

28 Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) TETRAPLOIDIA

29 anomalie cromosomiche di struttura

30 Traslocazioni cromosomiche
I geni coinvolti sono per lo piu’ fattori di trascrizione, ma anche tirosin o serin protein chinasi, recettori di membrana cellulare, fattori di crescita, con ruoli critici nella differenziazione e sviluppo cellulare

31 Traslocazioni cromosomiche
Deregolazione dell’espressione genica: overespressione o espressione aberrante in un tessuto che normalmente non esprime quel gene. Espressione di una proteina di fusione: giustapposizione di sequenze geniche codificanti di due geni localizzati su differenti cromosomi

32 LEUCEMIA ACUTA MIELOIDE (FAB M2)
Nelle leucemie acute mieloblastiche, la traslocazione t(8;21) induce il riarrangiamento AML1-ETO e la formazione di una proteina ibrida. LEUCEMIA ACUTA MIELOIDE (FAB M2) Nelle leucemie acute mieloblastiche, con traslocazione t(8;21) ne consegue il riarrangiamento AML1-ETO e la formazione di un trascritto e di una proteina ibrida tra questi due geni. La remissione clinica, ematologica e citogenetica delle LAM con t(8;21) non si accompagna nella maggior parte dei casi alla remissione molecolare. In alcuni pazienti lungo-sopravviventi senza segni di malattia permane una piccola quota di trascritto (anche dopo trapianto allogenico), senza che si verifichi la recidiva. Il riscontro di MRD in questo tipo di leucemia non assume pertanto un rilievo clinico-prognostico. Il prodotto della t(8;21) non avrebbe un ruolo biologico indipendente nella comparsa del fenotipo leucemico, ma necessiterebbe dell'aggiunta di un secondo stimolo oncogeno.

33 t(17;17)(q11;q21) STAT5b-RARα;
Leucemia M3 APL O PROMIELOCITICA La traslocazione t(15;17) coinvolge il gene che codifica per il recettore nucleare a dell'acido retinoico (RAR) sul cromosoma 17, ed il gene PML (promielocitica) sul cromosoma 15. VARIANTI t(11;17)(q23;q22) PLZF-RARα; t(5;17)(q35;q21) NPM-RARα; t(11;17)(q13;q21) NuMA-RARα; t(17;17)(q11;q21) STAT5b-RARα;

34 Inversione (16) gene di fusione CBFB-MYH11
LAM M4 Inversione (16) gene di fusione CBFB-MYH11 LEUCEMIA ACUTA MIELOMONOCITICA Con eosinofili

35 CARIOTIPO COMPLESSO : Atassia Telangectasia
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) CARIOTIPO COMPLESSO : Atassia Telangectasia

36 ALTERAZIONI CROMOSOMICHE
Anemia Fanconi

37 INTERRUZIONE CROMATINA CROMOSOMA 2 BRACCIO p
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) INTERRUZIONE CROMATINA CROMOSOMA 2 BRACCIO p

38 Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) CROMOSOMA DICENTRICO MONOSOMIA 22 La citogenetica classica permette di avere una visione globale del cariotipo e fornisce gli spunti per ulteriori studi mirati e più approfonditi tramite FISH.

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40 Cariotipo Convenzionale (FISH) Ibridazione in Situ
Colorazione (bandeggio) Selezione e cattura immagini Elaborazione e cariotipizzazione Conclusione diagnostica (CC) Cariotipo Convenzionale Scelta delle sonde Denaturazione e Ibridazione over night Lavaggi e controcolorazione Valutazione immagini Cattura / elaborazione Conclusione diagnostica (FISH) Ibridazione in Situ Aspirato midollare (sangue periferico) Conteggio nucleate Semina in terreno Coltura per h Colchicina Fissazione e lavaggi Allestimento dei vetrini

41 FISH La Citogenetica Molecolare Permette un’analisi
mirata di una regione cromosomica consentendo di mettere in evidenza riarrangiamenti di alcune centinaia di chilobasi. Tale identificazione avviene mediante sonde marcate impiegando fluorocromi che emettono a diverse lunghezze d’onda.

42 SONDE: -  Sonde locus-specifiche: sono sonde molto piccole che riconoscono porzioni corte del cromosoma; vengono utilizzate per evidenziare aberrazioni che coinvolgono un gene o una parte di esso. -  Sonde chromosome painting: riconoscono sequenze specifiche per ogni singolo cromosoma localizzate lungo tutto il suo asse; il cromosoma appare interamente colorato. -  Sonde centromeriche (o alfoidi): riconoscono brevi sequenze centromeriche di DNA altamente ripetitive, specifiche per ciascun cromosoma. Tali sonde, che generano un segnale intenso. - Sonde telomeriche: sono utili nell'identificazione di traslocazioni che coinvolgono le regioni telomeriche.

43 SONDA (LSI) DOPPIO COLORE PER t(PML /RAR )
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) SONDA (LSI) DOPPIO COLORE PER t(PML /RAR ) DESCRIZIONE METAFASE e INTERFASE NORMALI, MOSTRANO: 4 SEGNALI DUE VERDI (RARA regione 17q21,1) DUE ROSSI (PML regine 15q22). METAFASE TRASLOCATA, MOSTRA: UN SEGNALE VERDE (RARA) UNO ROSSO (PML) e UN SENALE DI FUSIONE DEI DUE GENI GIALLO/BIANCO (PML-RARA) Metafase e Interfase normale Metafase Traslocata

44 L.A.M. M.4 (Leucemia Acuta Mielomonocitica con eosinofili)
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) L.A.M. M.4 (Leucemia Acuta Mielomonocitica con eosinofili) Locus CBF e relativa sonda Risultato atteso . normale patologico Risultato effettivo

45 LEUCEMIA ACUTA MIELOIDE (FAB M5)
ANOMALIE DELLA BANDA CROMOSOMICA 11q23 CON RIARRANGIAMENTI DEL GENE MLL IL GENE MLL (Myeloid/Lymphoid Leukemia), noto anche come ALL1 (Acute Lymphoblastic Leukemia) oppure HRX (per l’omologia con il gene Trithorax della Drosofila) I RIARRANGIAMENTI DI QUESTO GENE SONO STATI TROVATI INDISCRIMINATAMENTE IN: LEUCEMIE LINFOBLASTICHE ACUTE (LAL), LEUCEMIE MIELOIDI ACUTE (LAM) LEUCEMIE SCARSAMENTE DIFFERENZIATE O BIFENOTIPICHE

46 dalla formazione di due segnali separati:
 FISH LSI DOPPIO-COLORE Posizione del gene MLL  La presenza di una traslocazione e’ evidenziabile dalla formazione di due segnali separati: segnale su cromosoma 11 con MLL :VERDE segnale su cromosoma traslocato: ROSSO segnale su cromosoma 11 normale: GIALLO

47  Riarrangiamento di MLL t (?:11) (?;q23) in infant LAM M5
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) Risultato atteso . normale patologico Traslocato Risultato effettivo Normale Interphase FISH

48 NUOVO PARTNER DI TRASLOCAZIONE DI MLL
11q23 Partners ArgBP2 4q35.1 NUOVO PARTNER DI TRASLOCAZIONE DI MLL

49 CARATTERISTICHE FISH PER TEL/AML1 ( LLA)
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) CARATTERISTICHE FISH PER TEL/AML1 ( LLA) IN NUCLEI E METAFASI NORMALI SI HANNO I 2 SEGNALI ROSSI E 2 VERDI DISTINTI. NEI TRASLOCATI SI OSSERVA UN SEGNALE ROSSO (AML1 NORMALE) GRANDE, UNO VERDE (TEL NORMALE) GRANDE, UNO GIALLO (TEL/AML1 TRASLOCATO) E UNO PICCOLO ROSSO (RESIDUO DI AML1). METAFASE NORMALE METAFASE E INTERFASE TRASLOCATA

50 SONDE CHE COLORANO TUTTO IL CROMOSOMA. painting
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) SONDE CHE COLORANO TUTTO IL CROMOSOMA. painting Metafase con TRISOMIA Metafase normale

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52 CEP Xp11.1-q11.1 ARANCIO / Yq12 (satellite III)VERDE
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO)

53 N-myc e amplificazione
Lab.Oncoematologia Pediatrica (BO) N-myc e amplificazione HSR: Regione a colorazione omogenea.

54 La FISH consente di: Effettuare uno screening su un numero di cellule notavolmente superiore alla citogenetica classica. Ridimensionare il valore prognostico negativo evidenziando la assenza di riarrangiamenti,anche in interfase. Rilevare riarrangiamenti criptici in cellule con cariotipo apparentemente normale. Identificare nuovi punti di rottura delle traslocazioni. Rilevare la presenza di fenomeni di amplificazione genica Ottenere una maggiore precisione diagnostica.

55 M-fish (Multiplex-FISH ) : uso di 24 sonde painting in fluorescenza per tutti i cromosomi, utile per sensibilità nei cariotipi complessi • M-FISH e SKY: multicolor FISH con 24 sonde painting (Speicher et al 1996; : Schrock et al1996);

56 M-FISH applicazioni • Identificazione di cromosomi marker, ring, hsr e double minutes; • Caratterizzazione di traslocazioni complesse; • Identificazione di inserzioni cromosomiche; • Individuazione di riarrangiamenti ‘criptici’.

57 M-FISH (Multiplex-FISH ) : finalità
• analisi simultanea di tutto il corredo cromosomico con un approccio rapido: un singolo esperimento per lo studio dell’intero cariotipo; • sistema affidabile di caratterizzazione contemporanea di tutti i riarrangiamenti cromosomici nella cariotipizzazione di cellule neoplastiche

58 M-FISH • Assegnazione di un colore diverso ad ogni cromosoma.
B C D G F E Separazione dei 24 cromosomi (flow sorted) • Per ottenere la simultanea visualizzazione di tutti i cromosomi vengono impiegate genoteche genomiche, ottenute per flow sorting o microdissezione dei cromosomi metafasici,marcate con 5 diversi fluorocromi o con una combinazione degli stessi. Marcatura dei singoli cromosomi utilizzando varie combinazioni di fluorocromi Eppendorf con le sonde marcate per i 24 cromosomi IBRIDIZZAZIONE A 37°C PER 24/72 ORE Steps di detection per visualizzare le sonde e rimuovere i nucleotidi non legati VISUALIZZAZIONE DEI COLORI Acquisizione con microscopio a fluorescenza e camera CCD Lunghezze d’onda selezionate e normalizzate per ogni cromosoma CLASSIFICAZIONE DEI COLORI

59 M-FISH Ogni cromosoma è marcato con una combinazione unica di massimo quattro dei cinque fluorocromi utilizzati. Si ottiene così una specifica fluorescenza, o spettro, per ciascun cromosoma A = Rodamina B = Texas Red C = Cy 5 D = FITC E = Cy 5.5

60 M-FISH Le immagini sono catturate con sei differenti acquisizioni

61 M-FISH • Combinando le informazioni delle acquisizioni
effettuate con i sei filtri passa-banda si ottiene, infine, l’immagine totale.

62 M-FISH Marker cromosomici

63 • Conclusioni • La cariotipizzazione standard è notevolmente implementata dall’utilizzo di tecniche multicolor; • M-FISH rappresenta un approccio ormai collaudato per l’identificazione di cromosomi marker, riarrangiamenti complessi e/o di dimensioni piccole. • Nei casi con 3 o più breakpoint l’analisi M-FISH/SKY ha consentito di individuare, o ridefinire, riarrangiamenti cromosomici in almeno il 50% dei pazienti con LMA e LLA analizzati all’esordio della malattia (Veldman et al,1997; Kakazu et al, 1999; VanLimbergen et al, 2002; Nordgren et al, 2002; Calabrese et al, 2002); Sviluppi futuri: • L’aumento del numero dei fluorocromi impiegati dovrebbe migliorare notevolmente l’efficienza dell’analisi e la risoluzione di riarrangiamenti di piccole dimensioni (Saracoglu et al, 2001).

64 COMPARATIVE GENOMIC HYBRIDIZATION
CGH e’ un metodo di citogenetica molecolare per l’identificazione di modificazioni genetiche. Le alterazioni sono classificate come guadagno di DNA (gain) o perdita di DNA (loss).

65 COMPARATIVE GENOMIC HYBRIDIZATION
CelluleTumorali Cellule Normali Estrazione DNA DNAgenomico normale DNAgenomico tumorale DNA tumorale marcato FITC (verde) Marcatura DNA DNA normale marcato TRITC (rosso) ibridizzazione Metafasi normali (prefissate sul vetrino) Cattura dell’immagine con microscopio a fluorescenza

66 METAFASE ACQUISITA CON MICROSCOPIO A FLUORESCENZA
DAPI (controcolorante) SOVRAPPOSIZIONE DELL’IMMAGINE TRITC (normale) FITC (tumorale)

67 COMPARATIVE GENOMIC HYBRIDIZATION (analisi dell’immagine)
+ DNA tumorale + DNA normale Ibridazione su metafasi normali Colore giallo: normale Colore rosso: perdita DNA tumorale Colore verde: eccesso di DNA tumorale

68 PROFILO: Vantaggi: Analisi dell’intero genoma in un solo esperimento Elevata sensibilità per le amplificazioni geniche Svantaggi: Laboriosa. Rileva solo guadagni e perdite, no riarrangiamenti bilanciati Non è informativa sulla natura delle alterazioni cromosomiche.

69 CONCLUSIONI La Citogenetica Molecolare è ormai entrata in tutti i campi della Medicina e, in particolare in quello Ematogico. Le sue tecniche, sempre più perfezionate, hanno permesso non solo di ampliare le nostre conoscenze nel campo della patogenesi, ma anche di fornire uno strumento utile per un miglior inquadramento classificativo delle diverse forme morbose. L’elevata sensibilità di queste tecniche permette in tutti i pazienti con marcatore molecolare una migliore valutazione della risposta terapeutica.


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