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BLACKOUT MAGAZINE ANNO 3 – NUMERO 9 (53) – 27 Novembre 2007 – blackoutbergamo.altervista.org In piena emergenza, emerge il gruppo storico: gol di Mostosi,

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1 BLACKOUT MAGAZINE ANNO 3 – NUMERO 9 (53) – 27 Novembre 2007 – blackoutbergamo.altervista.org In piena emergenza, emerge il gruppo storico: gol di Mostosi, Spini e Perla (2). Arbitro scandaloso Cè Blackout e Blackout: con il cuore si rinasce Straordinaria prestazione degli allblacks, che sfiorano il miracolo in casa della seconda 9° giornata - Risultato : Bellini Pane - Blackout Bergamo 6-4. Classifica : S. Paolo 21, Bellini 19, P.R. Zeta 18, Real Os, Sità Olta 13, Marakaibo 12, Esse di Erre 10, Dominoni Group 8, Osio Sopra 6, Pantera Rosa 4, Blackout 3. Atl. Polenta 1. Prossima : mercoledì 5 dicembre: Blackout Bergamo – P.R. Zeta. Gol : Perla 6, Consonni, Fantoni 5, Spini (1 rig) 3, Mostosi 2, Letorio, Falciano 1. Presenze : Spini, Letorio, Perla 9, Consonni, Mostosi 7, Falciano 6. Cannella 4, Fantoni, Voltino, Camolese, Sbarra 2. Voti : Fantoni 7,25, Voltino 7, Spini, Perla 6,78, Sbarra, Camolese 6,75, Letorio 6,72, Mostosi, Falciano 6,58, Consonni 6,43, Cannella 6,4. Otto dufficio a tutti, per sottolineare la grande prestazione e lattaccamento alla maglia. LETORIO 8 Grande in tutto. Ancora una volta tampona le magagne dei compagni menefreghisti retrocedendo in porta e prosegue ladattamento al ruolo di emergenza. Autore di grandi parate, crolla sul più bello con unindecisione. Ma non si può dirgli nulla: miracoloso, molto più del dovuto. MOSTOSI 8 Probabilmente il migliore. Rinfrancato dalla rete ritrovata, imbastisce una prestazione maiuscola, fatta di galoppate a tutto campo, scorribande in attacco e prodigiosi recuperi difensivi. Certamente la sua migliore prestazione stagionale. PERLA 8 Si impunta a volere calciare il rigore e lo sbaglia, ma si mostra leader a non demoralizzarsi, ripartendo a testa alta e trascinando i compagni. Segna altri due gol -uno dastuzia, laltro con la classica punizione deviata: sta diventando un vizio- e va vicino ad altre prodezze. Uomo-squadra. FALCIANO 8 Su un altro pianeta rispetto al recente passato. Cancella del tutto ogni traccia di egoismo e si trasforma in giocatore in tutto e per tutto utile. Segna meno dellanno scorso, ma è più congeniale così. SPINI 8 Ecco il capitano che ci si aspetta. Torna al gol (il terzo), con un destro liftato che entra dolcemente in porta, dopo che aveva sbagliato una palla facilissima e aveva già impegnato il portiere nel primo tempo. Maltrattato dai difensori avversari, si becca pallonate a gioco fermo e viene incredibilmente ammonito. Ma, gol a parte, è utile anche alla squadra, sgomitando e giostrando spalle alla porta, per i compagni. Unico rammarico: avrebbe voluto tirarlo lui quel rigore, dato che i penalty sono la sola sua specialità universalmente riconosciuta. CANNELLA 8 Come gli altri, più degli altri. Perché bisogna avere un grande spirito di squadra e unenorme generosità, per restare in panca per quasi tutta la gara, solo perché la squadra funziona a meraviglia così comè. Il cammeo finale se lo merita. Non solo con i gol e le prodezze si entra nel cuore della gente e di una squadra. Un simbolo, a modo suo: ce ne fossero di giocatori così. BELLINI PANE - BLACKOUT BG 6-4 RETI: 6 pt e 8 pt BP, 13 pt Mostosi, 18 pt BP, 2 st Spini, 5 st BP, 6 st Perla, 10 st, 12 st Perla, 18 st BP. BLACKOUT BERGAMO: 2 Letorio, 4 Mostosi, 10 Perla, 14 Falciano, 9 Spini, 1 Cannella. ARBITRO: Donadoni. NOTE: Ammonito Spini per gioco falloso. VILLA DALME – E proprio vero: quando il Blackout sfiora il baratro, trova sempre la marcia in più per rialzarsi. Grazie a quella forza intrinseca, allorgoglio nascosto, alla forza del gruppo, al cuore che fa grande una squadra. La sconfitta in casa di Bellini Pane è diversa dalle altre, perché è immeritata, arriva in casa della seconda in classifica e al termine di una gara dominata in lungo e in largo. Il tutto, ancora una volta, affidandosi ad una cerchia ristretta di giocatori, dato che la rosa allargata è ormai unutopia e ci sono elementi che non mostrano alcun rispetto per i compagni. Perla aveva alzato la voce in settimana, Spini lha fatto da tempo, ma serve a poco: più utile, semmai, ripartire proprio da quel nucleo storico, da quel cuore Blackout in grado di arrivare laddove le gesta tecniche non lo permettono. E non è un caso se la migliore partita dellanno arriva nel giorno in cui sul campo cerano solo i cinque pezzi storici della squadra, con laggiunta di un altro potenziale fedelissimo come Cannella, uno che non dice nulla anche se spesso si trova relegato in panchina. Mancava solo Consonni, assente giustificato: da questi sette elementi si può ripartire, con la speranza di trovare un portiere affidabile che permetta al povero Letorio di tornare al suo compito abituale, nonostante la positiva parentesi con i guantoni. Quella con il Bellini Pane, in ogni caso, rimarrà comunque una delle partite storiche del Blackout, per via del grande carattere mostrato dai cinque eroi, invulnerabili alle pressioni dellarena di Villa dAlmè e delle grottesche decisioni arbitrali, in un match in cui succede di tutto. Partenza generosa, senza paura, ma con attenzione difensiva e doppio capitombolo in contropiede, che lancia gli avversari sul 2-0. Ma è già chiaro che questo Blackout è in palla e, dopo un erroraccio da due passi di Spini e un altro tentativo del centravanti sventato dal portiere, arriva il piattone di Mostosi ad accorciare le distanze, prima del 3-1 avversario che chiude di fatto il primo tempo. A dire la verità, a fare calare il sipario sui primi 20 è un altro degli episodi chiave: un rigore procurato da Perla con un colpo di testa parato sulla linea di porta da un difensore, che viene inspiegabilmente ammonito invece che cacciato come prevedrebbe il regolamento. Rigore che si incarica di battere lo stesso Perla, che si sente sicuro della trasformazione e preferisce togliere lincombenza allo specialista Spini, lunico ad aver fatto centro dal dischetto in quattro precedenti. Ebbene, Perla si fa ipnotizzare dal portiere, che avanza di qualche metro durante lesecuzione, ma nonostante ciò larbitro non fa ripetere. La ripresa è uno spot al calcio al cardiopalma: capitan Spini torna al gol dopo una manciata di minuti, raccogliendo una palla vagante a centro area dopo un tentativo di Falciano e accarezzando astutamente il palo interno per mandare la palla in fondo al sacco: 3-2 e gara riaperta. Il Bellini Pane va a segno in contropiede, ma una magistrale azione di Mostosi libera due uomini a porta vuota a centro area, con Perla ad anticipare anche Spini e mettere in 4-3. E una bolgia: il Blackout getta il cuore oltre lostacolo e attacca a testa bassa, con Cannella mostro di generosità a sacrificarsi fuori quando capisce che la squadra sta girando per il verso giusto così. Ad un certo punto, gli allblacks collezionano una decina di calci dangolo di fila, Spini si becca calcioni a centroarea, Perla ci prova in ogni modo, ma la palla, incredibilmente, non vuole entrare. Poi, il fattaccio: allennesimo calcione ricevuto, Spini ricambia la cortesia e, di tutta risposta, si becca una reazione spropositata e antisportiva, con la palla calciata con violenza verso di lui da parte del furibondo portiere. Sembra scontata lespulsione del numero uno, che metterebbe ancor più alle corde i padroni di casa, ma larbitro Donadoni, con una decisione senza alcun senso, ammonisce entrambi, invece di estrarre il cartellino rosso per il portiere. Un episodio che scarica un po la furia dei lupi: Perla non vede Spini e si mangia il pari, poi il Bellini va a segno ancora una volta in azione di rimessa e sembra finita. Ma la classica punizione di Perla sfilata in porta dopo mille deviazioni rilancia il Blackout sul 5-4 e solo una paperaccia del fin lì impeccabile Letorio versione portiere chiude i conti di una partita epica. 6-4, anche se, ulteriore beffa, il referto dellarbitro riporta erroneamente un 7-4. Uno scherzo in più, in una giornata comunque indimenticabile: il nuovo Blackout rinasce dai suoi vecchi.


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