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IL MUSEO DELLE MASCHERE MEDITERRANEE nasce con l’intento di costituire un luogo di contatto tra l’universo culturale di un piccolo paese della Sardegna.

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2 IL MUSEO DELLE MASCHERE MEDITERRANEE nasce con l’intento di costituire un luogo di contatto tra l’universo culturale di un piccolo paese della Sardegna interna, Mamoiada, nota in tutto il mondo per le sue maschere tradizionali – i Mamuthones e gli Issohadores – e le regioni mediterranee che, attraverso le rappresentazioni e le maschere di Carnevale, svelano una comunione di storia e cultura.

3 In particolare il Museo rivolge il suo interesse verso le forme di mascheramento nelle quali, in una grande varietà di combinazioni, ricorre l’uso di: Maschere facciali lignee zoomorfe e antropomorfe Pelli di pecora e di montone Campanacci ed in generale dispositivi atti a provocare un suono frastornante.

4 A partire dalle maschere della tradizione di Mamoiada, il museo offre un’esposizione comparata di reperti provenienti dai diversi paesi del Mediterraneo evidenziandone le affinità e le vicinanze piuttosto che le difformità e le distanze.

5 Il Museo delle Maschere Mediterranee, attualmente, è composto da tre sale: La sala multivisiva La sala del Carnevale Barbaricino La sala del Mediterraneo

6 IL MUSEO DELLA CULTURA E DEL LAVORO. Domenica 10 aprile 2011 è stato inaugurato il Museo della Cultura e del Lavoro. Il Museo si propone come una tappa fondamentale per conoscere e comprendere la cultura, le tradizioni e la storia del territorio di Mamoiada. Si è scelto che fossero gli abiti tradizionali, destinati a seguire ogni gesto e ogni occasione di chi li indossava, ad accompagnare il visitatore lungo il percorso per conservare la memoria, anche materiale, di una società arcaica, profondamente cambiata solo di recente: il mutare dell’abito è infatti lo specchio più evidente del mutare della società.

7 IL MUSEO DELLA CULTURA E DEL LAVORO. Attraverso le diverse sale tematiche, si segue idealmente la vita degli uomini e delle donne di Mamoiada, così come si svolgeva ancora sino alla metà del secolo scorso: il loro collocarsi socialmente, i momenti – di festa e di lutto – che ne segnavano l’esistenza. La centralità del percorso è imperniata sulla grande sala dedicata alle attività lavorative di Mamoiada: un momento di approfondimento che troverà un seguito nella visita alle attività enogastronomiche e artigianali presenti in paese.

8 IDENTITÁ_CULTURA_TERRITORIO. L’attuale allestimento rappresenta un’importante tappa di un progetto ambizioso, che mira alla formazione di un circuito museale finalizzato alla valorizzazione di tutta la filiera produttiva e artigianale: i dolci, il pane carasau, il vino cannonau, il formaggio pecorino, le maschere, punti di forza della realtà di Mamoiada. Attraverso un biglietto unico, che porterà come effigie MaMu, acronimo di Mamoiada Musei, si potranno visitare il Museo della Cultura e del Lavoro ed il Museo delle Maschere Mediterranee.

9 Nelle società contemporanee i musei di identità e i beni identitari hanno potenzialmente una molteplicità di funzioni: connotano il carattere specifico del luogo; promuovono l’immagine del territorio; veicolano il turismo culturale e con esso processi di sviluppo del territorio. Nel periodo compreso tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del secondo millennio è progressivamente maturata l’idea che la cultura potesse dare un nuovo orientamento allo sviluppo del paese di Mamoiada. È in questo clima di rinnovato interesse per il patrimonio locale come risorsa per il superamento delle criticità sociali ed economiche che nasce il Museo delle Maschere Mediterranee, gestito dalla Società Cooperativa Viseras.

10 L’attività della Coop. Viseras trova la sua naturale connessione con le diverse iniziative di interesse culturale e turistico che hanno luogo a Mamoiada e nel circondario. In particolare la cooperativa si pone come punto di riferimento informativo ed organizzativo per la visita del territorio, per la partecipazione alle attività ed alle feste tradizionali, in primo luogo al Carnevale, e per la promozione dei prodotti alimentari e dell’artigianato locale. Ma l’aspetto di maggior rilievo dell’azione della cooperativa è l’attività di animazione del territorio. In quest’ottica la Cooperativa Viseras ha creato una rete di relazioni tra i vari attori territoriali che si sta rivelando il vero punto di forza dello sviluppo locale e che comprende: la visita ai siti archeologici di Mamoiada, ai murales di Orgosolo ai musei di Nuoro. il pranzo in una struttura ricettiva; la visita alle sedi-museo delle associazioni culturali; la dimostrazione della lavorazione del pane carasau e l’aperitivo in cantina; un percorso guidato nei laboratori artigianali del paese;

11 L’obiettivo di questi itinerari è quello di associare alla visita del Museo la scoperta del patrimonio locale, il contatto con la popolazione (sistemazione nei B&B, pranzi in ristoranti tipici) e la conoscenza dei prodotti tipici (maschere, vino, pane carasau, dolci, formaggi, ecc.). In questo scenario, l’immersione nell’identità e nel patrimonio di Mamoiada non si esaurisce con la visita al Museo, ma continua lungo un percorso che coinvolge in modo attivo il territorio ed i suoi abitanti e che per questo motivo richiede la partecipazione di tutti gli attori locali. Il successo di un progetto di sviluppo turistico, così come del più ampio sviluppo locale, dipende anche, e forse soprattutto, dalla attivazione delle risorse immateriali del territorio connesse alla relazione fra i soggetti, alla capacità auto-organizzativa degli stessi, alla loro capacità di azione collettiva; in una parola ai cosiddetti “beni relazionali”.

12 LABORATORI DIDATTICI. Le proposte didattiche elaborate diventano un nuovo strumento per la comprensione e la visita del museo e del patrimonio culturale del paese. Le attività si prefiggono di far vivere il museo in modo dinamico e divertente tramite un contatto diretto e sperimentale. I percorsi sono pensati per dare continuità e offrire approfondimenti e nuovi spunti al programma scolastico, al fine di raggiungere alcuni obiettivi educativi fondamentali in collaborazione con le istituzioni formative. Progetti didattici speciali possono essere richiesti dalle scuole che vogliono approfondire tematiche particolari in linea con il proprio programma didattico. Il Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada dall’anno scolastico 2007-2008 ha attivato la sezione didattica, prefiggendosi come obiettivo la promozione del nuovo servizio in linea con le indicazioni Ministeriali oltre che Regionali.

13 Il target Turismo “balneare” Turismo scolastico Turismo della Terza Età Turismo enogastronomico Importanti effetti destagionalizzanti sui flussi turistici

14 Presenze 2012

15 MesePresenzeBigl. InteriBigl. RidottiMAMU int.MAMU rid. gen-124312186238113 feb-125362938717139 mar-1248980362740 apr-12185834614421555 mag-12233726519350137 giu-122163268189500 lug-121462642779420 ago-121649897708422 set-12303773222421053 ott-12218922717924166 nov-1212147713801944 dic-121521176128 Tot. pres. 17.5174.85611.690195777

16 ATTIVITA’ ORGANIZZATE NEL 2012. L’organizzazione e l’allestimento di una mostra di maschere dal titolo “AFRICA di maschere e segreti” in collaborazione con l’associazione LOVEBRIDGES, una ONLUS di Cagliari. La mostra era visitabile dal 14 gennaio fino al 26 febbraio 2012. La collaborazione attiva con il Comune, la Pro-Loco, l’associazione culturale Atzeni Beccoi ed i vari comitati per l’organizzazione della festa di Sant’Antonio Abate (17 gennaio) e del Carnevale Mamoiadino (19, 20 e 21 febbraio 2012). La stipula di una convenzione con l'Acquario di Cala Gonone, a partire dal mese di marzo 2012 e valida per tutta la stagione. Secondo questa convenzione chi acquista un biglietto intero al Museo delle Maschere Mediterranee ha diritto al biglietto ridotto all'Acquario di Cala Gonone e viceversa. Si usufruirà della riduzione esibendo il biglietto. È questo un importante strumento di cross promotion che consente di interagire con altre importanti realtà del territorio sardo.

17 ATTIVITA’ ORGANIZZATE NEL 2012. La partecipazione, da giovedi 26 aprile a domenica 29 aprile 2012, al 4° workshop organizzato a Bad Durrheim in Germania dal Fastnachtsmuseums Narrenschopf, nell’ambito del progetto finanziato dall’Unione Europea per il Programma Cultura 2007-2013 dal titolo “Musées et patrimoine immatériel. Focus sur les traditions masquées européennes”. La partecipazione alla BITAS 2012, la Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna, tenutasi a Nuoro dal 30 marzo al 3 aprile 2012 presso il "Centro Polivalente" di via Roma. BITAS si inserisce nelle politiche di destagionalizzazione, delocalizzazione e diversificazione dell'offerta turistica Sarda, il cui scopo principale consiste nel promuovere e potenziare uno specifico segmento del mercato turistico, il Turismo Attivo. La Soc. Coop. Viseras si è iscritta alla fase della contrattazione, con l'obiettivo di proporre i propri pacchetti turistici ai tour operator nazionali ed internazionali.

18 ATTIVITA’ ORGANIZZATE NEL 2012. La partecipazione alla chiusura del progetto europeo IMMASK “Musées et patrimoine immatériel. Focus sur les traditions masquées européennes” a Binche in Belgio dal 14 al 17 giugno 2012 presso il Musée International du Carnaval et du Masque. La Soc. Coop. Viseras ha collaborato alla redazione del catalogo dal titolo “Masques d’Europe – Patrimoines vivants” e all’allestimento della relativa mostra di maschere, visitabile dal 16 giugno al 18 novembre 2012; ha partecipato attivamente al convegno “Chef-d’oeuvre du patrimoine vivant. Bilan de la convention pour la Sauvegarde du Patrimoine immatériel de l’UNESCO adoptée en octobre 2003. Le cas particulier du carnaval de Binche”. La collaborazione con il comitato della festa della N.S. del Carmelo per l’organizzazione della “Giornata delle tradizioni barbaricine” (domenica 29 luglio 2012). La collaborazione attiva con il Comune, la Pro-Loco, l’associazione culturale Atzeni-Beccoi ed i vari comitati per l’organizzazione della rassegna “Tappas in Mamujada” nell’ambito della manifestazione “Autunno in Barbagia” (2-3-4 novembre 2012).

19 ATTIVITA’ ORGANIZZATE NEL 2012. La presentazione sabato 3 novembre 2012 del Calendario 2013 “Fuoco Carne” sui Carnevali tradizionali di Sardegna e l’inaugurazione della mostra fotografica, in collaborazione con il Comune di Mamoiada, il Comune di Ottana, il Comune di Ovodda, l'associazione culturale Su Palatu_Fotografia, Soter editrice, GuilcerFoto di Abbasanta. Un progetto fotografico allargato che ha coinvolto i paesi dei carnevali più arcaici e tradizionali della Barbagia: Mamoiada, Ottana e Ovodda. La presentazione del libro "Racconti di pane, memorie santupredine" di Maria Annunziata Giannotti e "Touchè" di Maria Luisa Careddu: poesie e racconti, narrati da Grazia Pirisino e accompagnati dalla musica dei giovani mamoiadini Mattia Muggittu e Marco Meloni (venerdi 07/12/2012 alle ore 18,30 nella sala consiliare). La partecipazione alla giornata mondiale della cooperazione (06/12/2012) presso il T Hotel a Cagliari con un’esposizione del materiale promozione del museo e del materiale didattico.

20 Riflessioni conclusive L’esperienza della Cooperativa Viseras costituisce un caso di indubbio interesse all’interno dei progetti di sviluppo del territorio aventi come tema dominante il turismo culturale, soprattutto se si considera che prima dell’istituzione del Museo il paese aveva una modesta, se non nulla, vocazione turistica. I risultati illustrati hanno messo in luce la positività di questa esperienza, che è confortata dai numeri (il Museo attrae un discreto flusso di visitatori e, nel panorama regionale, fa parte di quella ristretta schiera di musei che superano i quindicimila visitatori annuali), dai buoni giudizi espressi dagli utenti e dalla positiva percezione degli operatori locali.

21 Da dodici anni a questa parte a Mamoiada (piccolo paese della Barbagia di 2.600 abitanti) sono sorti: quattro Bed & Breakfast (che garantiscono, attraverso una sorta di “albergo diffuso”, circa 80 posti letto); un agricamper; una società di servizi turistici e culturali; un laboratorio di artigianato artistico. una locanda, un ristorante ed una trattoria; cinque cantine di viticoltori che imbottigliano il vino cannonau; un’impresa familiare che produce il pane carasau;

22 Altre ricadute territoriali emergono solo attraverso una lettura più attenta e sono di difficile misurazione. Fra queste, un posto preminente spetta al cambiamento di immagine del territorio, sia verso l’esterno che verso l’interno. Mamoiada non evoca più l’immagine delle faide, ma è ormai considerato un paese dalla forte identità e che per questo merita di essere visitato per trascorrervi almeno una giornata. Vi si incontrano visitatori che passeggiano per le vie del centro storico, che vanno a vedere le chiese, i laboratori artigianali, le cantine vinicole. Non sembra più quel paese “dall’aspetto tetro (…) deludente e banale, piatto e poco attraente” descritto dalla guida turistica Rough Guide nel 2001.

23 È on line il sito internet del Museo www.museodellemaschere.it sito multilingue con diverse informazioni su Mamoiada, la sua storia, i siti archeologici, le sue tradizioni con un form di prenotazione. È possibile scaricare il quaderno CRENoS dal titolo “Musei di identità e processi di sviluppo del turismo culturale. L’esperienza del Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada” al seguente link http://crenos.unica.it/crenos/it/node/1262


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