La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

RIETI 2020 Un progetto di crescita sostenibile e di vision oltre la crisi per le imprese reatine Consorzio Industriale di Rieti.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "RIETI 2020 Un progetto di crescita sostenibile e di vision oltre la crisi per le imprese reatine Consorzio Industriale di Rieti."— Transcript della presentazione:

1 RIETI 2020 Un progetto di crescita sostenibile e di vision oltre la crisi per le imprese reatine Consorzio Industriale di Rieti

2  Rieti 2020 non significa prevedere il futuro ma implementare e colmare una lacuna in termini di strategie e informazioni  Rieti 2020 significa fornire una vision del percorso che l’economia reatina e le sue imprese presumibilmente dovranno percorrere in questo decennio  Rieti 2020 significa “Meglio comunicare il territorio reatino” in termini di iniziative, eccellenze, conoscenze, relazionalità e capacità di dialogare con altri territori al fine di creare sinergie e fare massa critica con realtà produttive adiacenti e non, fondamentali in un modello di sviluppo che guarda al futuro Rieti 2020 2

3 Prima Fase  L'analisi economica del territorio è stata completata utilizzando le indicazioni teoriche espresse dall'approccio, per molti versi innovativo per uno studio di tipo territoriale, del Total Factor Productivity (TFP) o Produttività Totale dei Fattori.  Per produttività non si intende esclusivamente quella del lavoro (PL) da un lato e del capitale (PC) dall'altro (secondo Solow la somma di PL e PC spiegano solo il 10-15% della Produttività Totale) ma anche e soprattutto quella relativa alla Produttività Totale dei Fattori, ossia di tutte le componenti che contribuiscono allo sviluppo di una economia di un Paese e/o di un territorio. La Total Factor Productivity o Produttività Totale dei Fattori 3

4 Seconda Fase  Le proposte, inoltre, sono state corredate dalle informazioni di tipo qualitativo raccolte attraverso l’organizzazione di tre focus group con attori privilegiati del territorio reatino (Enti locali, Camera di Commercio, Associazioni di impresa, Imprese, Università, etc.) presso la sede del Consorzio Industriale e, soprattutto, hanno costituito un punto di riferimento per l’individuazione di proposte progettuali meritevoli di ulteriori approfondimenti da inserire nella programmazione economica del territorio reatino per una “Vision 2020”. Terza Fase  A supporto delle scelte operative, sono stati organizzati incontri bilaterali con soggetti istituzionali e non, a livello nazionale (ad es., il Ministero dello Sviluppo Economico, l'AIFI e Borsa Italiana SpA) atti ad affrontare specifiche tematiche di problems solving. I FOCUS GROUP E GLI INCONTRI SEMINARIALI

5  Il territorio reatino culturalmente si affaccia su una dimensione che va oltre i confini provinciali (“Area Vasta”) ed economicamente aperta a Terni ma anche ad Ascoli Piceno da un lato e L’Aquila, il Nord di Roma e l’ Alto Frusinate dall’altro.  Proprio per questa sua apertura più sensibile all’oscillare del ciclo economico perché si basa su di una piattaforma produttiva che potremmo definire di “meta distretto produttivo” in un contesto di “reti di impresa in reti di territorio” dove il tessuto imprenditoriale e il territorio reatino ne costituiscono una vera e propria “cerniera” nel cuore del Centro Italia.  L'Area Vasta si configura, quindi, come chiave di lettura di relazioni più ampie quando si guarda alla programmazione strategica del territorio. LE CHIAVI DI LETTURA “ Ragionare in termini di AREA VASTA” 5

6  Un sistema produttivo denso di storia economica, che ha rappresentato il veicolo del passaggio dall’agricoltura all’industria e poi ha favorito la nascita di una moderna classe sociale. Un processo avviato prima che in altre realtà del Centro Italia e del Lazio e che è stato denso di cambiamenti, in particolare nell’ultimo trentennio: i grandi poli industriali sono venuti meno, e il tessuto imprenditoriale costituito da 13.369 imprese attive nel dicembre 2012, di cui 995 imprese manifatturiere (il 7,1% del totale) con 707 di esse appartenenti all’artigianato di produzione ha cambiato pelle attraverso:  le filiere con high-tech avanzati (biotecnologie, informatica, etc.);  la meccanica (vedi ad es. la nicchia delle pompe idrauliche);  l’agroalimentare (circa il 24,9% delle imprese reatine appartiene alla filiera dell’agroalimentare);  i settori della green economy. Tutti insieme, anche nella crisi, fanno da brand industriale del territorio. LE CHIAVI DI LETTURA “ Ragionare in termini sistemici e di filiera” 6

7 Le principali ragioni socio-economiche dei bassi tassi di crescita del valore aggiunto e quindi della produttività della provincia di Rieti e delle sue imprese sono da individuare nei fattori di criticità cosiddetti “sensibili”. I più importanti sono stati clusterizzati in due gruppi: 1° “Fattori macro” - 2° Fattori micro” I fattori macro e micro 7

8 MERCATO DEL LAVORO FRAGILE  Alti tassi di disoccupazione: circa il 10% della forza lavoro reatina disponibile è disoccupata (2012) e poco più di 250mila ore di cassa integrazione (cigo+cigs+cigd) (al 31/12/2013) con tendenza all’aumento.  Il numero medio di lavoratori coinvolti nella cassa integrazione sono circa 1.600 in provincia di Rieti.  Il tasso di inattività dal 40,2% del primo semestre è sceso al 37,8% a fine 2012 nella provincia di Rieti, valori più bassi si registrano nel Lazio che dal 35,4% si riduce al 34,3%, mentre su scala nazionale dal 37,8% diminuisce al 36,3%. Particolarmente elevata è la disoccupazione femminile che ha raggiunto nel 2012 l’11,9% e quella giovanile è del 32,4%.  Una disoccupazione, comunque, che non è solo dovuta a causa del restringimento della base produttiva (aspetto quantitativo) ma anche e soprattutto per mancanza di profili professionali specializzati a supporto delle imprese (aspetto qualitativo), con il paradosso che, nonostante l’elevata disoccupazione, le imprese dichiarano di non trovare sul mercato profili professionali adeguati (fonte: Unioncamere, Progetto Excelsior). I fattori macro 8

9  Bassi tassi di occupazione: solo il 54,4% della forza lavoro disponibile ha un lavoro contro il dato regionale del 59,6%, in particolare il tasso di occupazione femminile è del 45,8% (49,9% nel Lazio), dato ben al di sotto del 60% come prevede “Lisbona 2020” che potrebbe, se raggiunto, incrementare il PIL del 7%; infine l’occupazione giovanile è del 29,3% ben inferiore al 32,7% nel Lazio.  Elevato invecchiamento della popolazione: Rieti ha una popolazione pari a 160.467 abitanti che rappresenta lo 0,3% della popolazione italiana. La popolazione compresa tra 15 e 24 anni rappresenta il 9,8% del totale e quella over 65 anni ben il 22,7%. Quest’ultimo dato è il più alto rispetto a tutti gli aggregati territoriali presi in considerazione. L'indice di vecchiaia è pari a 185,8 contro il 142,8 a livello nazionale e il 141 a livello regionale e l'indice di ricambio ci dice che per ogni 100 giovani che entrano nel mercato del lavoro reatino vi sono 120 anziani che ne escono contro i 115 a livello nazionale. I fattori macro 9

10 BASSA INFRASTRUTTURAZIONE “IMMATERIALE  Insufficiente dotazione infrastrutturale in particolare delle infrastrutture cosiddette “immateriali” e di servizio: risulta carente la rete ferroviaria che si dirama soltanto su due direttrici (Terni-Rieti-L’Aquila e le due stazioni presenti sulla Roma-Firenze); forti carenze sono soprattutto presenti nella dotazione infrastrutturale per le reti telefoniche e telematiche (28,2 contro il 128,0 regionale). Più in generale, la dotazione infrastrutturale dei servizi evidenzia dati significativamente minori rispetto al Lazio.  Un gap, quest’ultimo, a nostro avviso più grave rispetto a quello relativo alla infrastrutturazione primaria, in quanto nell’economia contemporanea i legami si costruiscono con i servizi e/o con l'infrastrutturazione “leggera” e non con quella cosiddetta “pesante”. Nel vecchio sistema industriale erano le reti fisiche a rappresentare la spina dorsale del vantaggio competitivo. Oggi sono i servizi che corrono lungo le reti a fare la differenza, essendo la competitività dei servizi a fare la differenza per rilanciare lo sviluppo, non solo mediante un miglior livello di qualità per i cittadini, ma anche per un impatto positivo sul vantaggio competitivo delle imprese. I fattori macro 10

11 Indici dotazione infrastrutturale dei servizi Fonte: Camera di Commercio di Rieti - Istituto G. Tagliacarne, Rapporto POLOS Rieti I fattori macro Rete bancarie Rete energetico ambientale Strutture culturali e ricettive Strutture per l’istruzione Strutture sanitarie Rieti39,753,645,941,826,9 Viterbo47,661,761,378,552,2 Lazio139,1105,2237,4137,6149,4 11

12 Bassa propensione all’internazionalizzazione del territorio e delle imprese:  l’indicatore della propensione all’export reatina è del 6,2% contro il 16,8% del Lazio e del 22,6% dell’Italia (si ricorda che la Germania è al 50%) ;  l’indicatore della propensione all’import reatino è del 4,5% contro l'8,6% del Lazio e il 21,7% dell’Italia. Nel 2012 nella provincia di Rieti complessivamente le importazioni ammontano a 269milioni di euro contro i 29,519miliardi di euro del Lazio e i 350,279miliardi di euro dell'Italia. Le esportazioni nello stesso periodo ammontano a 186milioni di euro in provincia di Rieti (di cui circa il 77% hanno come mercato di sbocco l'Unione europea), 17,958miliardi di euro nel Lazio e 385,253miliardi di euro in Italia. Si evince come il saldo della bilancia dei pagamenti reatina sia in disavanzo di circa 80milioni di euro;  secondo il Piano Nazionale Export 2013-2015 l’Italia dovrà incrementare di 1/3 le sue esportazioni in un triennio. Se questo potesse essere un parametro di riferimento anche per Rieti, ciò significherebbe che le imprese reatine dovrebbero incrementare il proprio export di circa 60 milioni di euro, un obiettivo non proprio proibitivo. I fattori macro 12

13 TerritorioFlusso Ue27Extra Ue27Mondo Val.% % % Rieti import 133.002.03349,4136.182.84950,6269.184.882100,0 export 143.919.96077,242.560.19922,8186.480.159100,0 Area Vasta import 16.753.453.53454,613.935.389.53045,430.688.843.064100,0 export 12.319.677.69458,58.721.752.19141,521.041.429.885100,0 Lazio import 15.942.729.85354,013.576.753.47146,029.519.483.324100,0 export 11.044.970.85161,56.913.463.63838,517.958.434.489100,0 Italia import 191.169.731.68454,6159.109.987.51445,4350.279.719.198100,0 export 207.209.807.98153,8178.043.382.44946,2385.253.190.430100,0 I fattori macro Destinazioni delle esportazioni ed importazioni nel 2012 (valori in euro e %) Fonte: elaborazioni su dai Coeweb-Istat 13

14  Bassa presenza di flussi turistici Secondo l’Osservatorio Nazionale del Turismo, solo lo 0,5% degli arrivi nel Lazio interessano la provincia di Rieti, di cui soltanto il 12% provenienti dall’estero. I fattori macro 14

15  In generale, secondo le più recenti analisi effettuate negli ultimi anni, le imprese che sono riuscite ad andare oltre le strategie concentrate esclusivamente sulla qualità del prodotto rendendo più efficiente l’intera catena del valore, attraverso il controllo diretto dei processi di allocazione dei propri prodotti sui mercati finali diversificandoli e input di innovazione, non solo tecnologica ma anche organizzativa, gestionale, commerciale, etc., hanno affrontato meglio la crisi se non addirittura sono cresciute (Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, IV Rapporto, marzo 2013);  Hanno meglio gestito ciò che si definisce l’“effetto overconfidence” ossia il gap tra competitività reale e competitività percepita, che ha un importante impatto sulle scelte strategiche di una impresa (G. Capuano e F. Piermattei, 2012);  Seguendo questo paradigma, le imprese reatine nel loro insieme sono state penalizzate e ostacolate nel perseguire queste strategie in quanto non hanno risolto a monte delle criticità strutturali presenti nella loro organizzazione aziendale con una più bassa produttività. I fattori micro 15

16  Limitata dimensione delle imprese: la ridotta dimensione delle imprese reatine (4,5 addetti) è in linea con il dato medio nazionale (4,4 addetti) ma inferiore rispetto all’Area Vasta (4,8 addetti) e al dato medio regionale (4,8 addetti). Altro ragionamento merita quando si analizzano i soli dati relativi all’industria in senso stretto: le imprese reatine (6,8 addetti) hanno una dimensione media relativamente più piccola sia rispetto al dato regionale (7,4 addetti) che nazionale (8,5 addetti). A questo proposito le classi dimensionali che determinano il discrimine tra una impresa “più dinamica” e un'altra “meno dinamica”, secondo alcune analisi relative alla recente crisi, sono le seguenti:  al di sopra della soglia dei 7-10 addetti si presenta un aumento della probabilità di essere innovativi o internazionalizzati;  sopra la soglia dei 25 addetti tale probabilità è molto elevata;  sopra la soglia dei 120-150 addetti i comportamenti sono simili a quelli delle grandi imprese e internazionalizzazione e innovazione fanno parte del DNA dell'impresa. I fattori micro 16

17 RietiArea VastaLazioItalia 2011201220112012 2011201220112012 Maschi2,6 2,82,7 2,82,72,42,6 Femmine1,8 2,02,1 2,0 1,8 Totale4,44,54,8 4,04,84,24,4 I fattori micro RietiArea VastaLazioItalia Imprese attive (C,D,E) 1.02446.03332.464551.792 Addetti 6.987382.758239.4404.691.505 N° medio addetti 6,88,37,48,5 Fonte: elaborazione su dati Movimprese, Infocamere ; ISTAT Numero medio di addetti per impresa – Anno 2011 e 2012 Imprese attive, addetti e numero di addetti medio per impresa nell’industria in senso stretto (2012)

18  Invecchiamento della classe imprenditoriale: in provincia di Rieti le imprese attive iscritte alla Camera di Commercio nel 2012 sono circa 13.300, possiamo stimare che circa 800 imprese reatine nei prossimi anni conosceranno questo problema e circa 550 di esse saranno a rischio chiusura. Un problema anche europeo se consideriamo che ogni anno circa 450mila imprese con 2 milioni di dipendenti vanno trasferite. Processo comunque difficile se consideriamo che ogni anno vanno “perse” 150.000 imprese e 600.000 posti di lavoro  Sottocapitalizzazione delle imprese: il sistema finanziario di impresa è assolutamente “bancocentrico” che non utilizza ad es. il Venture Capital e più in generale il capitale di rischio ma è concentrato fortemente sul capitale di debito;  Difficoltà delle imprese a operare “in rete”: solo 2 imprese reatine fanno parte di un Contratto di rete e nessun Contratto di rete è stato realizzato in provincia di Rieti. Anche se, siamo convinti che, non è la presenza della forma contrattuale (il mezzo) che consente di dare vita ad un progetto nel momento in cui gli attori cercano di convergere verso finalità comuni (il fine) ma è la comunione di intenti e la presenza di una “cultura del mettersi insieme” (deficitaria in provincia di Rieti) che fornisce sostanza ad un progetto che poi incontra nella forma contrattuale un terreno fertile dove può esprimersi al meglio e fare sinergie e sfruttare le economie di scala (Business Dynamics: Start-ups, Business Trasfers and Bankruptcy, 2011). I fattori micro 18

19 A partire dai dati relativi ai settori di più diretto interesse della nostra ricerca, si rilevano:  Punti di debolezza  medio-bassa propensione all’imprenditoria under 30 (61° posto tra le province);  basso spirito di iniziativa imprenditoriale (71° posto);  molto bassa propensione a investire e a esportare (rispettivamente all’87° e 89° posto);  bassissimo “appeal” turistico (101° posto).  Punti di forza  Un territorio a bassa criminalità e alta sicurezza (24° posto);  Un territorio ad alta scolarizzazione universitaria (25° posto);  Un territorio “green” (45° posto);  Un territorio con buoni livelli della ristorazione (58° posto). Il posizionamento competitivo di Rieti attraverso la lettura degli indici de IlSole24Ore sulla “Qualità della vita” 19

20  Cambiare passo ed invertire la priorità degli obiettivi strategici di politica economica per questo decennio in Europa: dal principio “stabilità per la crescita” occorre passare “alla crescita per la stabilità” sull’esempio di Giappone e USA.  Se è dimostrata la relazione tra alto debito pubblico e bassa crescita del PIL, assolutamente non si conosce il nesso di causalità: la cd. “soglia 90” in termini di Debito/PIL si è dimostrata un errore analitico e per certi versi anche teorico e quindi, anche per l’Italia e per i Paesi periferici UE, ci sono margini di manovra. Prime indicazioni di policy Il contesto macroeconomico 20

21 In questo contesto, per Rieti: Obiettivi macro di medio-lungo periodo Migliorare la Produttività Totale dei Fattori del territorio reatino con, a regime, un obiettivo di crescita del PIL del 3% medio annuo e riduzione del tasso di disoccupazione dell’1% medio annuo grazie al pieno utilizzo dei fattori produttivi che oggi sono ampiamente sottoutilizzati; riduzione dello spread tra PIL reale e PIL potenziale, oggi ampiamente elevato. Obiettivi micro di medio-lungo periodo Aumentare la competitività delle imprese reatine attraverso l’irrobustimento/ispessimento del sistema produttivo favorendo:  una maggiore apertura verso l’estero;  l’ aggregazione/cooperazione tra imprese;  l’utilizzo di più capitale di rischio e di minore capitale di debito nelle imprese;  l’innovazione non solo di tipo tecnologico e l’ alta formazione. Prime indicazioni di policy 21

22  La strategia proposta per conseguire i due macro obiettivi dovrà tener conto della necessità di superare la logica che nel breve termine ha posto necessariamente l’accento sull’emergenza economica dettata dalla crisi finanziaria internazionale e successivamente dalla grave situazione dei conti di finanza pubblica, e di pensare ad interventi di tipo strutturale che se da un lato dovranno contribuire a migliorare la dotazione dei fattori della produzione delle imprese reatine dall'altro, con interventi di contesto (semplificazione amministrativa, miglioramento della dotazione infrastrutturale, etc.) dovranno ridurre i costi che gravano direttamente e/o indirettamente sulle imprese, minandone la competitività.  Al fine di conseguire i suddetti obiettivi, occorrerà che la strategia perseguita dovrà avere come “approccio faro” la concentrazione e la selettività degli interventi: i due concetti dovranno essere applicati sia sui settori produttivi selezionati sui quali far confluire gli interventi che sulle aree del territorio reatino sulle quali si intendono effettuare le politiche. Prime indicazioni di policy 22

23 In questa ottica tra gli “Interventi migliorativi dei fattori interni all'impresa” finalizzati a migliorare la produttività e il posizionamento competitivo delle imprese, indichiamo 5 asset prioritari:  1) Aggregazione di impresa: favorire e accompagnare l'organizzazione in rete delle imprese, anche attraverso il Contratto di rete ed altre forme di cooperazione, al fine di superare i problemi dovuti alla limitata dimensione aziendale che portano l’organizzazione interna ad essere meno efficiente e più rigida e affrontare il problema del trasferimento/successione di impresa che interesserà nei prossimi anni circa 550 imprese reatine; un fenomeno che potrebbe portare, se non affrontato con decisione, alla distruzione di valore, non solo economico, e di posti di lavoro che solo in parte potranno essere sostituiti con la creazione di nuove imprese.  2) Internazionalizzazione: l’accompagnamento dei processi di internazionalizzazione considerando che le imprese aperte ai mercati esteri (export oriented) sono quelle più innovative e che presentano delle performance aziendali migliori rispetto a quelle orientate prevalentemente sul mercato domestico (domestic oriented); 5 ASSET PRIORITARI 23

24  3) Finanza e credito: l’erogazione del credito e l’utilizzo di specifici strumenti finanziari extracreditizi come il venture capital (ancora poco diffuso presso le MPMI reatine) al fine di migliorare la patrimonializzazione delle imprese spesso sottopatrimonializzate; la stessa Commissione europea ha considerato strategico per le MicroPMI il venture capital (Proposta di regolamento del PE e del Consiglio relativo ai Fondi di Venture Capital, COM(2011) 860 final).  4) Innovazione: l’introduzione di innovazioni non solo di tipo tecnologico, favorendo la formalizzazione delle stesse molto spesso non formalizzate e incrementali.  5) Formazione: l’attivazione di interventi formativi per il consolidamento delle competenze e la valorizzazione dell’alto tasso di scolarità universitaria presente a Rieti, partendo dal presupposto che il capitale umano rappresenta un fattore della produzione strategico in particolare nelle imprese di più piccole dimensioni. 5 ASSET PRIORITARI 24

25 Obiettivo macro  un migliore utilizzo delle risorse umane aumentando soprattutto il tasso di occupazione femminile e giovanile;  la creazione prioritaria di posti di lavoro in settori ad elevato contenuto tecnologico e della green economy creando in prospettiva la “Rieti Green Region” valorizzando le caratteristiche “green” del territorio;  la modifica graduale del modello organizzativo aziendale prevalente sul territorio passando da un approccio a “isola” a quello ad “arcipelago” ossia privilegiando l'operare in rete e l’aggregazione di impresa;  il favorire dell’apertura verso l’estero dell’economia reatina attraverso: internazionalizzazione delle imprese, azioni di marketing territoriale e attrazione investimenti esteri, miglioramento dell’ ”appeal” turistico del territorio e promozione dei flussi turistici collegandoli all’azione di attrazione di Roma;  l'aumento degli investimenti in infrastrutture “leggere” ad elevato contenuto tecnologico (ad esempio cablaggio, informatizzazione, telecomunicazioni, etc.) al fine di uscire dal prevalente isolamento “fisico” del territorio reatino;  l'istituzione di una “Zona Franca Urbana” (ZFU): esse sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle ZFU è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. Le linee di intervento in attuazione dei 5 asset prioritari 25

26 Obiettivo micro 1. Valorizzazione del capitale umano con la formazione di nuovi profili professionali strumentali alla nuova strategia di sviluppo del territorio Aggregazione di impresa formazione di “manager di rete e di aggregazione di impresa” che aiutino le imprese a mettersi in rete utilizzando il Contratto di rete e gestendo successivamente il nuovo modello organizzativo, superando una delle criticità più acute del sistema di impresa reatino, la limitata dimensione che impedisce, a parità di condizioni, di fare più innovazione, aprirsi ai mercati internazionali, di avere un migliore merito creditizio, etc., quindi essere più competitive; Internazionalizzazione formazione di “export manager”, che possano accompagnare il tessuto di impresa reatino verso i mercati internazionali più dinamici (ad esempio BRIC, Medio Oriente, Turchia, etc. ma soprattutto verso l’Asia dove si prevede un incremento della capacità di import dal 28% nel 2011 al 33% del 2015 ) e non solo europei, al fine di migliorare le performance aziendali e creando, nei casi di eccellenza, più occupazione e valore. Un obiettivo coerente con il Piano Nazionale Export che prevede “incentivi per l’assunzione di figure professionali votate all’internazionalizzazione”; Le linee di intervento in attuazione dei 5 asset prioritari

27 2. il rafforzamento del capitale finanziario e sociale rappresentato dal “valore” insito nelle imprese e dalla “catena del valore” che esse posizionano sul mercato Internazionalizzazione  supporto alla presentazione di business plan al fine di utilizzare al meglio le opportunità di incentivazione per l’internazionalizzazione a favore delle PMI messe ad esempio a disposizione, in particolare dal Ministero dello Sviluppo Economico e più in generale da altre Amministrazioni centrali e locali; Finanza/credito  affiancare le imprese con la creazione di una rete di “Equity Angels” al fine di utilizzare per i propri investimenti i fondi pubblici e privati di venture capital ed uscire da un approccio esclusivamente bancocentrico al mercato creditizio/finanziario: si ricorda che in Italia ben 6-7 miliardi di euro sono disponibili attraverso la rete dei Fondi di venture capital (fonte: AIFI) e che non sono utilizzati dalle imprese italiane. Le linee di intervento in attuazione dei 5 asset prioritari 27

28 Innovazione  nascita di un incubatore certificato per start-up innovative a più alto valore aggiunto e creazione di valore, al fine di favorire l’imprenditoria giovanile ed elevare il modello di specializzazione reatino come vuole la tradizione industriale del territorio, favorendo l'occupazione giovanile ad alta specializzazione con forti legami con la rete di Università italiane e straniere, favorendo la nascita di un polo di eccellenza che richiami ricercatori soprattutto stranieri grazie anche a borse di studio e contratti di ricerca. Negli USA negli ultimi 10 anni le nuove imprese con meno di 5 anni hanno creato 3 milioni di posti di lavoro e l'Amministrazione Obama ha emanato uno Start up Act per supportare 100mila nuove imprese, finanziato con un miliardo di dollari. In Europa ogni anno le nuove imprese creano più 4 milioni di nuovi posti di lavoro: l'Italia impegna solo 1,3 euro pro-capite contro i 10 euro della Germania e Francia ma contro gli 83 euro degli USA.  favorire l'industria dell'energia rinnovabile e creando un “network green” in una ottica di filiera tra manifatturiero e servizi ambientali specializzati, e pubblico/privato. Le linee di intervento in attuazione dei 5 asset prioritari 28

29 29


Scaricare ppt "RIETI 2020 Un progetto di crescita sostenibile e di vision oltre la crisi per le imprese reatine Consorzio Industriale di Rieti."

Presentazioni simili


Annunci Google