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Disuguaglianze di reddito

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Presentazione sul tema: "Disuguaglianze di reddito"— Transcript della presentazione:

1 Disuguaglianze di reddito
Andrea Brandolini Banca d’Italia Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria Incontro di studio “Opulenza e nuove disuguaglianze” Fondazione Lelio e Lisli Basso, Roma, 20 marzo 2008

2 Atteggiamento etico sulla distribuzione
Considerate le seguenti coppie di distribuzioni del reddito, dove le persone hanno identiche caratteristiche socio-demografiche e si differenziano solo per il livello di reddito. Indicate quale distribuzione ritenete più disuguale o se pensate che non sia possibile stabilire una graduatoria. (1) A = (5, 8, 10) B = (10, 16, 20) (2) A = (5, 8, 10) B = (10, 13, 15) (3) A = (1, 4, 7, 10, 13) B = (2, 4, 7, 10, 12) (4) A = (1, 4, 7, 10, 13) B = (1, 5, 6, 10, 13) N.B.: l’esercizio riguarda giudizi di valore personali e non esiste una risposta “giusta”

3 Indice della lezione Perché interessarsi di disuguaglianza?
Spazio valutativo Questioni di metodo: fare attenzione! Disuguaglianza nei paesi ricchi Confronto tra paesi Andamenti di lungo periodo Redistribuzione Povertà in Italia

4 Perché? Interesse per la variabilità di un fenomeno, così come ci occupiamo di medie Interesse normativo Persone hanno giudizi etici sulla distribuzione delle risorse Interesse strumentale Effetto su altre variabili economiche o sociali, es. crescita economica

5 Spazio valutativo (1) Consumi Reddito
Indicatori di privazione materiale Functionings (funzionamenti), capabilities (capacità)

6 Reddito e spesa per consumi
Spazio valutativo (2) Reddito e spesa per consumi Scelta non neutrale  Quota di persone povere nel 2000 in Italia:  19% per Eurostat con reddito  13,9% per Istat con consumi  “Code” meno spesse nella distribuzione dei consumi  anche con reddito nullo, consumi non comprimibili sotto sussistenza  consumi aumentano meno che proporzionalmente con reddito Quale utilizzare?  Consumi miglior indicatore sintetico dell’utilità  Consumi proxy del reddito permanente  studente universitario/giovane operaio  reddito elevato trent’anni fa non compensa fatto che anziano abbia oggi pensione al di sotto delle sue necessità  imperfezioni mercati dei capitali e vincoli di liquidità  Reddito corrente: capacità di spesa, indipendentemente da scelte  Giudizio del ricercatore + valutazioni pratiche

7 Funzionamenti e capacità
Spazio valutativo (3) Funzionamenti e capacità Critica di Sen (1992) “L’uguaglianza dei redditi può lasciare ancora un’estesa disuguaglianza nelle nostre abilità di fare ciò che per noi ha valore fare. Una persona disabile non può esplicare le proprie funzioni allo stesso modo di una persona abile, anche se entrambe hanno lo stesso reddito. Valutare la disuguaglianza rispetto a una variabile (per esempio, il reddito) ci può quindi condurre in una direzione molto diversa dal valutare la disuguaglianza nello spazio di un’altra variabile (per esempio, le capacità funzionali di stare bene)”

8 Spazio valutativo (4) Utilità (felicità o soddisfacimento dei bisogni)
 risultato delle azioni, ignora processo decisionale e aspetti motivazionali: stessa utilità se liberamente scelto o ottenuto per costrizione Risorse primarie (reddito …)  presupposto non fine del processo decisionale, ma trascurate modalità con cui gli individui convertono beni primari in benessere Funzionamenti (functionings)  insieme delle azioni e condizioni che una persona ritiene importante fare o essere nella vita (da adeguata nutrizione a prendere parte alla vita della comunità)  valutazione non limitata a functionings effettivamente vissuti, ma a combinazioni alternative di funzioni tra le quali una persona sceglie (capabilities)  incorporare la nozione di libertà

9 Questioni di metodo (1) Nella realtà:
persone differiscono per sesso, età e altre caratteristiche, non vivono sole ma in famiglie diverse redditi percepiti in varie forme: salari, stipendi, pensioni, altri trasferimenti pubblici e privati, rendite finanziarie consumi possono includere o meno auto-consumi In pratica misurazione della povertà richiede di scegliere: unità elementare di aggregazione di redditi o consumi metodi per rendere confrontabili famiglie diverse unità di riferimento distribuzione intra-familiare trattamento dei valori estremi

10 Unità di aggregazione delle risorse
Questioni di metodo (2) Unità di aggregazione delle risorse nucleo familiare insieme di persone tra loro coabitanti legate dal vincolo di coppia e/o dal rapporto genitore-figlio” famiglia insieme di persone coabitanti, qualunque sia il vincolo (di parentela, affettività, amicizia) che le lega, escluso vincolo di natura economica unità abitativa inclusi coabitanti per ragioni di natura economica  legislazione fiscale o anagrafica, situazioni “di fatto” Effetto di definizione di famiglia più ampia: ambiguo Johnson e Webb (1989): riduzione povertà in UK in 1983 da 11,1% a 8,1% passando da family unit a household

11 Scale di equivalenza (1)
Questioni di metodo (3) Scale di equivalenza (1) Tenore di vita dipende non solo da ammontare risorse ma anche da composizione famiglia  economie di scala – dipendono da numero componenti  bisogni – dipendono da caratteristiche componenti Usare scala di equivalenza  deflatore per il reddito di ogni tipologia familiare Scala Carbonaro Famiglia Coefficiente Reddito equivalente 2 persone euro 4 persone 1, euro Scala OCSE modificata 2 persone 1, euro 2 + 2 minori 14 2, euro 2 + 2 maggiori 14 2, euro

12 Scale di equivalenza (2)
Questioni di metodo (4) Scale di equivalenza (2) Scale econometriche  Engel: quota consumi alimentari proxy tenore di vita  complessi sistemi di domanda Scale soggettive  risposte a domanda su livello di reddito corrispondente, per famiglia simile, a tenore di vita bassissimo, basso, insufficiente, sufficiente, alto e altissimo Scale basate su bilanci standard  valutazioni esperti su costo di panieri di beni di “sussistenza”  es.: linea povertà assoluta  4 persone = 1,8 = euro Scale implicite nelle misure di assistenza sociale  misure di sostegno economico per tipologia familiare  es.: ISE  4 persone = 1,57 = euro Scale pragmatiche  criteri di convenienza analitica e facilità di calcolo  es.: scala OCSE modificata  es.: scala m, dove  parametro che misura economie di scala

13 Reddito equivalente = Y / m
SENSIBILITÀ DELL’INDICE DI GINI DEI REDDITI DISPONIBILI EQUIVALENTI AL VARIARE DI  ITALIA, 1995 E 1998 θ Reddito equivalente = Y / m

14 Distribuzione intra-familiare Trattamento valori estremi
Questioni di metodo (5) Unità di riferimento  famiglia  reddito contato una volta sola per famiglia  persona  reddito equivalente attribuito a ogni componente e contato tante volte quante sono i componenti Distribuzione intra-familiare  persone concorrono in maniera diversa a formazione del reddito complessivo e a fruizione delle risorse disponibili  suddivisione intra-familiare presieduta da molte regole, implicite o esplicite, frutto di comportamenti individuali, consuetudini sociali e norme giuridiche  mancanza di informazioni adeguate: equi-distribuzione  sottostima della povertà misurata dall’indice P se 1, effetto ambiguo se <1 Trattamento valori estremi  troncare code delle distribuzioni  bottom-coding o top-coding

15 Disuguaglianza nei paesi ricchi (1)
Soggetto con una lunga storia Pareto: distribuzione del reddito costante nel tempo e nello spazio Kuznets: relazione a U rovesciata tra disuguaglianza e sviluppo economico Teorie Neo-kuznetsiane: Williamson e storici economici Squire: la variazione intertemporale della disuguaglianza meno importante della variabilità tra paesi Bluestone e Harrison: “Great U-turn”, l’aumento recente della disuguaglianza è generalizzato  “Globalizzazione”, “nuove tecnologie”, …

16 Banca Mondiale “Africa and Latin America have the world’s highest levels of inequality. Income and expenditure Gini coefficient” World Development Report 2006

17 Disuguaglianza nei paesi ricchi (2)
Luxembourg Income Study (LIS) Analisi per paese  Percentili delle mediane nazionali Ordinamenti completi (P10, P90, Rapporto interdecilico, indice di Gini) e parziali (dominanza di Lorenz) Definizioni: Reddito di mercato = salari + redditi da lavoro autonomo + redditi da proprietà + trasferimenti privati Reddito disponibile = reddito di mercato + trasferimenti pubblici – imposte e contributi sociali Top- and bottom-coding Scala di equivalenza della radice quadrata Ponderazione per persone

18 Distribuzione dei redditi disponibili

19 Confronto delle curve di Lorenz per la distribuzione
dei redditi disponibili equivalenti in 32 paesi Comparisons are based on cumulative decile points. A + (–) indicates that the Lorenz curve of the country shown in the row lies below (above) that of the country shown in the column, with a difference exceeding 0.3 percentage point for at least a cumulative decile group; a ? indicates that the Lorenz curves cross.

20 Distribuzione dei redditi disponibili equivalenti in 32 paesi
Diagramma di Hasse Distribuzione dei redditi disponibili equivalenti in 32 paesi Maggiore disuguaglianza Minore disuguaglianza

21 Disuguaglianza nei paesi ricchi (3)
Luxembourg Income Study (LIS) Conversione dei redditi in standard comune  PPA per il PIL P10 e P90 calcolati rispetto alla mediana USA Indicatori rozzi delle differenze negli standard reali di vita Dipende dalla scelta di PPA PPA sono per conti nazionali: intrinsecamente differenti da indagini campionarie (Deaton, 2005) Differenza tra PIL e reddito disponibile Discutibile usare lo stesso fattore di conversione Non si dà conto delle prestazioni in natura

22 Distribuzione dei redditi disponibili reali (% della mediana USA)

23 Disuguaglianza in Europa, 2000
Fonte: elaborazione su dati Eurostat, conti nazionali, ECHP e LIS Allargamento all’Europa dell’Est nel 2004 ha aumentato la disuguaglianza nei redditi della UE considerata come un solo paese

24 Disuguaglianza in Europa e negli USA, 2000
Fonte: elaborazione su dati Eurostat, conti nazionali, ECHP e LIS

25 Disuguaglianza nei paesi ricchi (4)
Una sintesi del confronto Attenzione agli aspetti di metodo e spazio valutativo Indice di disuguaglianza Nominale e reale Reddito, ricchezza, funzionamenti

26 Reddito e ricchezza (dollari del 2002 in PPA)
Fonte: Sierminska, Brandolini, Smeeding (2006), LWS database, β-version (July 15, 2006)

27 PRIVAZIONE DI REDDITO E DI SALUTE IN ITALIA E GERMANIA
(valori percentuali) POVERI DI SALUTE POVERI DI REDDITO POVERI DI SALUTE E DI REDDITO POVERI DI SALUTE O DI REDDITO GERMANIA 19.0 11.2 3.1 27.1 ITALIA 11.5 19.5 2.7 28.3 Fonte: elaborazioni su dati ECHP, Wave 8.

28 PRIVAZIONE MULTIDIMENSIONALE (INDICE DI BOURGUIGNON-CHAKRAVARTY) IN ITALIA, FRANCIA, GERMANIA E REGNO UNITO IMPORTANZA DELLA PONDERAZIONE Fonte: elaborazioni su dati ECHP, Wave 8. Spostandosi da sinistra a destra sull’asse orizzontale il peso passa da solo salute (valore 0) a solo reddito (valore 1).

29 Disuguaglianza nei paesi ricchi (5)
Una sintesi del confronto Attenzione agli aspetti di metodo e spazio valutativo Indice di disuguaglianza Nominale e reale Reddito, ricchezza, funzionamenti Chiaro raggruppamento dei paesi: Messico e Russia i più diseguali, seguiti dai paesi di lingua inglese e da quelli del sud-europa; seguono gli altri paesi dell’Europa continentale; I paesi Nordici sono I meno diseguali; maggior aprte dei paesi dell’Europa orientale mostrano livelli medio-bassi di disuguaglianza; Taiwan e Giappone sono in posizione intermedia

30 Disuguaglianza nei paesi ricchi (6)
Andamenti di lungo periodo Redditi non armonizzati: i problemi di comparabilità contano sia tra paesi che all’interno dei paesi Dati raccolti per studiare l’evoluzione di lungo periodo Indice di Gini perché comune, ma tener conto che potrebbero esservi differenze con altri indici Cercata coerenza all’interno, ma non tra paesi

31 “one of the great social revolutions of history”
GINI COEFFICIENT (%) UNITED STATES CPS, market, households CPS, disposable, households BEA, gross, households Burns, early 1950s “one of the great social revolutions of history” Break in 1992/93 (top coding) CPS, gross, families CPS, gross, households Solow, 1960: “income distribution is a facet of economic life that changes slowly when it changes at all”

32 1977-1990: GINI(market) = GINI(disposable) = 9 p.p.
GINI COEFFICIENT (%) UNITED KINGDOM : GINI(market) = GINI(disposable) = 9 p.p. ET, market, households ET, disposable, households Effect of equivalence scales BB, disposable, tax units GW, equivalent disposable, persons

33 GINI COEFFICIENT (%) CANADA
SCF/SLID, market SCF/SLID, gross SCF/SLID, disposable

34 Fiscal incentives to realise capital gains
GINI COEFFICIENT (%) SWEDEN equivalent market Market vs. gross  role of transfers equivalent gross 1991, 1994, 2000 “outliers” Fiscal incentives to realise capital gains equivalent disposable

35 GINI COEFFICIENT (%) FINLAND Role of transfers in mitigating effects of recession in early 1990s  unemployment rate from 3% in 1990 to 17% in 1994 Second half of 1990s? equivalent market equivalent gross equivalent disposable

36 GINI COEFFICIENT (%) FRANCE
ERF, gross taxable ERF, equivalent gross ERF, equivalent disposable

37 GINI COEFFICIENT (%) WEST GERMANY
ESV, equivalent market SOEP, equivalent disposable ESV, equivalent disposable

38 GINI COEFFICIENT (%) ITALY
SHIW, disposable (ex. financial incomes) SHIW, disposable (ex. imputed rents and financial incomes) SHIW, disposable

39 SUMMARY FOR DISPOSABLE INCOME
GINI COEFFICIENT (%) SUMMARY FOR DISPOSABLE INCOME FRANCE ITALY No rise or mixed pattern UNITED KINGDOM UNITED STATES Rise in 1980s Small rise in recent years GERMANY CANADA SWEDEN FINLAND Rise in 1990s Rough approximation: breaks ignored and different series joint Levels not comparable: comparison across time, not countries

40 Disuguaglianza nei paesi ricchi (7)
Una sintesi degli andamenti di lungo periodo Nessuna tendenza comune per disuguaglianza dei redditi disponibili, più simile per quella dei redditi di mercato Disuguaglianza tende a muoversi non lungo traiettorie ben definite, ma a scatti e in modo irregolare Profili temporali dipendono dal concetto di reddito, in particolare dal comprendervi o meno le imposte pagate e i trasferimenti assistenziali e previdenziali ricevuti Quindi i trend distributivi dipendono dalla redistribuzione pubblica che può cambiare nel tempo

41 Disuguaglianza nei paesi ricchi (8)
Impatto della redistribuzione pubblica Come misurarla Problema: quale controfattuale? Ruolo delle prestazioni in natura per sanità, scuola e abitazione

42 Redistribuzione attraverso imposte e trasferimenti
Indice di Gini dei redditi di mercato e disponibili

43 Trend nella redistribuzione attraverso imposte e trasferimenti (%)
SWEDEN UNITED KINGDOM WEST GERMANY UNITED STATES FINLAND CANADA GINI(redditi di mercato) – GINI(redditi disponibili)

44 Povertà in Italia Impoverimento
Dinamiche differenti tra classi sociali Vulnerabilità Confronto internazionale

45 INCIDENZA PERCENTUALE
POVERTÀ, INCIDENZA PERCENTUALE Linea 120% base Linea base Linea 80% base Linea assoluta Fonte: Istat.

46 FAMIGLIE A BASSO REDDITO, 1995-2006 INCIDENZA PERCENTUALE
Linea relativa Linea base del 1995 rivalutata Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia.

47 Povertà in Italia (2) Quindi non vi sono indicazioni di impoverimento, nel senso di aumento dell’incidenza complessiva della povertà Ma dinamiche differenti tra classi sociali, dove la classe sociale è identificata in base all’attività principale del capofamiglia (maggior percettore di reddito) Costi della “flessibilità” non ugualmente distribuiti

48 FAMIGLIE A BASSO REDDITO, 1995-2006
INCIDENZA PERCENTUALE (SOGLIE RELATIVE) PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE Operai Pensionati Autonomi Impiegati Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia.

49 FAMIGLIE A BASSO REDDITO: SCOMPOSIZIONE DELLA VARIAZIONE 1995-2006
PER CONDIZIONE OCCUPAZIONALE (PUNTI PERCENTUALI) Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia.

50 Condizione economica e situazione lavorativa nel 2004
Impieghi atipici: posizioni lavorative a termine e interinali, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e occupazioni a tempo parziale dipendenti e indipendenti (ore lavorate meno di 18 alla settimana). Impieghi tradizionali: i rimanenti. Varie forme di impiego aggregate, per persone con più occupazioni e per famiglie, sulla base delle ore lavorate.

51 Povertà in Italia (3) Ulteriore elemento: vulnerabilità
Capacità di far fronte a uno shock Il reddito familiare può essere sufficiente rispetto allo standard minimo fissato dalla società, ma vi può essere una elevata probabilità che questa condizione possa cambiare repentinamente Condizioni di lavoro a termine Mancanza di attività patrimoniali Inadeguatezza delle misure assistenziali sussidi di disoccupazione sostegno al reddito delle famiglie in povertà

52 Spesa pubblica: disoccupazione, 2002 (% su PIL)

53 Spesa pubblica: esclusione sociale, 2002 (% su PIL)

54 Povertà in Italia (4) Nessun aumento degli indici di povertà in Italia tra la metà degli anni novanta e i primi anni di questo decennio. Le distribuzioni dei redditi e dei consumi appaiono sorprendentemente stabili, nonostante i cambiamenti che hanno interessato il mercato del lavoro, il sistema fiscale e previdenziale e, più in generale, l’intera economia italiana.

55 Povertà in Italia (5) Questa stabilità aggregata nasconde tuttavia importanti cambiamenti nell’allocazione delle risorse. Dalla metà degli anni novanta e, in particolare, tra il 2000 e il 2004, essa è mutata a vantaggio delle famiglie degli autonomi e dei dirigenti e a scapito di quelle degli operai e degli impiegati. È cresciuta la mobilità temporale dei redditi e sono aumentati l’insicurezza delle famiglie e il loro senso di vulnerabilità nei confronti di eventi negativi.

56 Grazie per l’attenzione!


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