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L’ AGENDA 21 come attuazione delle politiche di Sviluppo Sostenibile Università degli Studi di Napoli “Federico II” Facoltà di Architettura Corso Integrato.

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2 L’ AGENDA 21 come attuazione delle politiche di Sviluppo Sostenibile Università degli Studi di Napoli “Federico II” Facoltà di Architettura Corso Integrato di Fondamenti di Urbanistica, Pianificazione e Diritto

3 Problematiche di sostenibilità Le possibili soluzioni Agenda 21 Agenda 21 Locale

4 L’a u m e n t o d e l l a p o p o l a z i o n e

5 Consumi energetici mondiali dell’anno 1980 Consumi energetici mondiali dell’anno 1998 Produzione energia elettrica mondiale dell’anno 1975 Produzione energia elettrica mondiale dell’anno 1998 L e f o n t i d i e n e r g i a

6 Disponibilità energetica pro-capite in TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) I l c o n s u m o d i e n e r g i a d i e n e r g i a I l c o n s u m o d i e n e r g i a d i e n e r g i a

7 L a v a r i a z i o n e c l i m a t i c a

8 Problematiche valutative  difficile definizione di sostenibilità  riferimento ad una dimensione globale/locale  dipendenza da fattori spaziali e temporali  molteplicità degli stakeholders  orizzonte temporale di lungo periodo  complesse relazioni tra le parti del sistema  prevalenza di approcci ‘riduzionisti’  eccessiva semplificazione dei fattori critici  è un CONCETTO RELATIVO, non assoluto  è un PROCESSO, non un risultato prefissato  è un COSTRUTTO ETICO, un imperativo morale  richiede l’INTEGRAZIONE di diverse dimensioni

9 Sviluppo Sostenibile J.R. Hichs SOSTENIBILITA': massimo ammontare che una comunità può consumare in un certo periodo e rimanere, tuttavia, lontana dall'esaurimento delle risorse come all'inizio Bruntland, 1987 SVILUPPO che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri ONU, 1992 Per SVILUPPO SOSTENIBILE s'intende un miglioramento di qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base ICLEI, 1994 SVILUPPO che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi Ministero dell'Ambiente SVILUPPO che garantisce i bisogni del presente senza compromettere le possibilità delle generazioni future di fare altrettanto

10 Un po’ di storia… Conferenza di Stoccolma Conferenza internazionale sull’Ambiente Umano: sul piano internazionale sancisce la presa di coscienza sui problemi ambientali. Rapporto Bruntland E’ il prodotto finale del lavoro commissionato dalle Nazioni Unite destinato a tracciare le linee fondamentali di un’agenda globale per il cambiamento. Earth Summit Convenzione quadro sui cambiamenti climatici: pone obblighi di carattere generale miranti a contenere e stabilizza re la produzione di gas che contribuiscono all’effetto serra. Convenzione quadro sulla biodiversità: ha l'obiettivo di tutelare le specie nei loro habitat naturali e riabilitare quelle in via di estinzione. La Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo: definisce in 27 principi diritti e responsabilità delle nazioni nei riguardi dello sviluppo sostenibile. “Gli Stati coopereranno in uno spirito di partnership globale per conservare, tutelare e ripristinare la salute e l'integrità dell'ecosistema terrestre." L'Agenda 21 : il Programma d'Azione per il XXI secolo, pone lo sviluppo sostenibile come una prospettiva da perseguire per tutti i popoli del mondo. 1994 1992 1972 Carta di Aalborg La città è individuata come luogo prioritario di attuazione delle politiche per la sostenibilità ambientale, soprattutto in attuazione dei programmi di Agenda 21. Le città europee riconoscono il loro ruolo fondamentale nel processo di cambiamento degli stili di vita e dei modelli di produzione, di consumo e di utilizzo degli spazi.

11 2002 1999 1997 1996 Rio +5 Protocollo di Kyoto In occasione del Forum Rio +5 furono affrontati i temi relativi alle strategie ed ai sistemi di gestione per rendere operativo lo sviluppo sostenibile a scala locale, nazionale e internazionale. La terza “Conferenza delle Parti”, organo attuativo della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, ha elaborato il primo trattato internazionale che vincola i paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra. Carta di Ferrara Atto costitutivo che segna la nascita del Coordinamento delle Agende 21 Locali italiane recentemente trasformato in Associazione la quale riveste un ruolo di primo piano nel diffondere, valorizzare e monitorare le esperienze di Agenda 21 Locale in corso e nel favorire la partnership e lo scambio di informazioni tra gli enti locali. Piano di azione di Lisbona Le città si impegnano ad attuare l'Agenda 21 a livello locale, riconoscendo le proprie responsabilità nella regolamentazione della vita sociale. Conferenza di Instanbul La Conferenza rilancia l'Agenda 21 come procedimento per la programmazione delle politiche e la pianificazione del territorio. Agenda Habitat:include ancor più esplicitamente obiettivi di tipo ridistribuivo e di giustizia sociale. Joannesburg Summit Un'importante occasione per rilanciare l'impegno degli Enti locali. Nei documenti finali del Summit il governo locale ha ottenuto il riconoscimento della comunità internazionale per il suo ruolo di attore chiave nell'attuazione dell'Agenda 21.

12 DIAGRAMMA A TRIANGOLO EQUILATERO A (100%) B (100%)C (100%) DIMENSIONE ECONOMICA efficienza – crescita - stabilità DIMESIONE SOCIALE povertà – equità intergenerazionale - cultura DIMENSIONE ECOLOGICA biodiversità – resilienza – inquinamento risorse naturali Il diagramma evidenzia tutte le possibili combinazioni tra le diverse dimensioni,da quelle che massimizzano un solo obiettivo (nei vertici A B C) a quelle che si muovono lungo il perimetro del triangolo (che conseguono e quindi combinano solo due obiettivi) a quelle che consentono il perseguimento di tutte e tre le dimensioni\obiettivi e che si trovano all’interno del perimetro. NON C’E’ SVILUPPO SOSTENIBILE SE NON SI RIESCE A TROVARE UNA INTEGRAZIONE TRA QUESTE TRE DIMENSIONI

13 Livello D – Sostenibilità globale Livello C – Comunità sostenibili Livello B – Ambiente costruito sostenibile Livello A – Edilizia sostenibile Incremento complessità/numero di stakeholders Incremento orizzonte temporale econfini spaziali Livelli di complessità

14 Un’ abitazone sostenibile implica :  Utilizzo di materiali riciclabili  Specifiche proprietà acustiche  Utilizzo/riciclo dell’acqua piovana per usi igienico sanitari  Uso di pannelli solari per ridurre i consumi energetici  Controllo da parte degli utenti del consumo delle risorse idriche/energetiche  Attività di riciclaggio dei rifiuti  Attenzione all'uso/manutenzione degli spazi comuni e del paesaggio  Collaborazione/concertazione tra utenti e proprietari  Miglioramento delle condizioni di sicurezza  Offerta di percorsi pedonali e ciclabili alternativi a quelli automobilistici  Gestione/manutenzione tecnica del patrimonio edilizio con le attività ed i Servizi capaci di migliorare la vita sociale del quartiere  Rivitalizzazione delle attività economiche e commerciali esistenti

15 Agenda 21 Documento di intenti e obiettivi programmatici sottoscritto da oltre 170 paesi di tutto il mondo Ambiente Società Economia formato da 40 capitoli suddiviso in 4 sezioni 1.Dimensioni economiche e sociali 2.Conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo 3.Rafforzamento del ruolo delle forze sociali 4.Strumenti di attuazone Occorre Conservare, Proteggere, Restaurare la salute e l’integrità dell’ecosistema TERRA. (art.7) Pace,Sviluppo e Conservazione dell’ambiente sono interdipendenti e interdivisibili. (art.25)

16 Le amministrazioni locali dovrebbero dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private ed adottare una propria “Agenda 21 locale”. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le amministrazioni locali dovrebbero imparare dalla comunità locale e dal settore industriale e acquisire le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie. Il processo di consultazione intende accrescere la consapevolezza delle famiglie sulle problematiche dello sviluppo sostenibile. Capitolo 28 1.the Prospering World: come armonizzare lo sviluppo economico del Sud con la sostenibilità ambientale 2.the Just World: come affrontare i problemi demografici e la povertà 3.the Habitable World: come affrontare i grandi problemi degli insediamenti urbani 4.the Desert Fertile World: come combattere l'erosione del suolo 5.the Shared World: come affrontare i problemi del cambiamento globale 6.the Clean World: come gestire nella maniera migliore il problema dei rifiuti tossici e dei prodotti radioattivi 7.the People's World: come combattere l'analfabetismo, come affrontare il ruolo delle minoranze LE TEMATICHE DOMINANTI

17 Attivazione di un Forum Le tappe dell’Agenda 21 Locale Consultazione permanente Audit territoriale e redazione di un Rapporto sullo stato dell'Ambiente Obiettivi e priorità (Target ) Piano di Azione Ambientale Monitoraggio, valutazione e aggiornamento del Piano di Azione

18 1. IL FORUM Sono invitati a costituire il Forum Agenda 21 i rappresentanti di tutti i settori della comunità locale: cittadini, forze politiche e sindacali, amministrazioni, organizzazioni non governative, associazioni ambientaliste, imprenditori, commercianti, ecc. Organismo autonomo di partecipazione della comunità locale che ha il compito di fissare e verificare in maniera condivisa condizioni di sostenibilità attraverso la selezione di indicatori e di obiettivi da conseguire nel medio-lungo termine. COS’É? DA CHI É COSTITUITO? LE FUNZIONI  CONSULTIVE  PROPOSITIVE  DI VERIFICA  Presentazione del progetto Agenda 21  Consultazione per individuare priorità ambientali locali, indicatori di sostenibilità, obiettivi  Predisposizione del Rapporto sullo Stato dell'Ambiente  Consultazione sulle prime elaborazioni Impostazione del Piano d'Azione Ambientale  Presentazione e discussione dei risultati finali GLI OBIETTIVI  garantire il dialogo e l'interazione con le parti sociali coinvolte  promuovere la partecipazione di cittadini e la crescita di consapevolezza  individuare le priorità ambientali, gli obiettivi e la struttura degli indicatori di sostenibilità  definire possibili percorsi operativi e linee di intervento  contribuire alla verifica, al controllo e alla valutazione dei risultati

19 2. CONSULTAZIONE PERMANENTE la consultazione della comunità ha lo SCOPO di :  RICONOSCERE i bisogni  DEFINIRE le risorse che ogni parte può mettere in gioco  INDIVIDUARE e istruire gli eventuali conflitti tra interesse diversi  DEFINIRE una visione (Vision ) dei punti critici e dei punti di forza di una comunità locale

20 3. RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Raccolta di tutti i dati di base sull'ambiente fisico, sociale ed economico, su cui si svilupperà la discussione per la redazione dell'Agenda 21 locale. AUDIT TERRITORIALE Relazione sullo stato dell’ambiente Strumento pensato e costruito per:  sviluppare risorse e strumenti (INDICATORI ) che permettano di valutare i progressi compiuti in direzione dello sviluppo sostenibile  creare l'opportunità di acquisire i valori, i principi e le buone pratiche del vivere in maniera sostenibile  rendere conto a cittadini, amministratori, operatori sociali dello stato di salute della realtà territoriale in cui vivono

21 4. OBIETTIVI E PRIORITÀ PROGRAMMI indirizzati a obiettivi specifici associati a precise scadenze temporali = TARGET Definizione degli OBIETTIVI ambientali e di sostenibilità, quanto più concreti e quantificabili formulazione di un ordine di PRIORITÀ dei problemi da affrontare Integrati con

22 5. PIANO DI AZIONE AMBIENTALE Programma di azioni concrete e necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. È legato ai processi di pianificazione locale, agli strumenti di governo del territorio, oltre che alle risorse previste per l'attuazione.  Analisi dei problemi e delle opportunità locali individuati dalla collettività durante il Forum;  Selezione degli obiettivi generali e operativi a lungo termine;  Selezione di target e sviluppo di azioni correttive nel tempo;  Analisi degli strumenti di governo del territorio e delle risorse previsti dalle vigenti normative;  Verifica dello stato di attuazione delle politiche in atto nel territorio;  Promozione di un confronto continuo con tutti i soggetti interessati per la verifica dell'efficacia del P.A. e il suo aggiornamento. Attori locali  Fissare gli obiettivi a lungo termine  Stabilire le risorse finanziarie  Individuare strumenti di supporto DEFINITO ATTUATO STRUTTURATO

23 6. MONITORAGGIO La sintonia tra i piani tradizionali di organizzazione del territorio (PTP, Piani di sviluppo, Piani d’area, ed i PRG comunali, ecc) ed il Piano di Azione ambientale potrà essere fatta con la valutazione ambientale strategica (VAS) ossia la valutazione del grado di sostenibilità della pianificazione rispetto agli obiettivi di qualità fissati dal Piano di Azione Ambientale. Procedure di CONTROLLO, praticate dalle autorità di governo del territorio, sull'attuazione e sull'efficacia del Piano di Azione rapporti periodici che individuino i miglioramenti e i peggioramenti della situazione ambientale. tramite VALUTAZIONEVALUTAZIONE AGGIORNAMENTOAGGIORNAMENTO Il processo è destinato a proseguire fino al raggiungimento della sostenibilità – condizione peraltro dinamica – mediante continui aggiustamenti, in risposta non solo ai successi e ai fallimenti, ma anche ai cambiamenti delle condizioni ambientali e al miglioramento del livello di conoscenza e di capacità tecnica.

24  Strumenti di controllo del processo di sviluppo, idonei per verifiche retrospettive e monitoraggio  Permettono di misurare l’avvicinamento agli obiettivi prefissati definiti come target  Consentono di valutare l’efficacia dell’azione di programmi e politiche pubbliche e di effettuare confronti tra città, a livello nazionale ed europeo  Contribuiscono a identificare priorità e obiettivi da parte degli stakeholders  Assistono l’amministrazione a trovare idonee strategie operative Indicatori di sostenibilità  Rilevanza: rappresentatività condizioni ambientali locali, ricchezza di significato, sensibilità ai mutamenti dei fenomeni;  Efficacia informativa: chiarezza, semplicità, facilità di comprensione, riconoscimento da parte della comunità;  Misurabilità: disponibilità di dati, qualità statistica documentata, aggiornamento periodico;  Precisione nell’analisi: fondatezza scientifica, autorevolezza nazionale e internazionale, rispondenza a standard o a valori limiti per la valutazione, possibilità di relazionare con altri. R e q u i si t i C o s a s o n o

25 DATI GREZZI DATI ELABORATI INDICATORI INDICI INDICI La piramide dell’informazione basati sulla combinazione di informazioni relative a molteplici indicatori ossia su una trasformazione matematica di più indicatori: esprime un valore capace di rappresentare il fenomeno studiato valore di un’osservazione, misurato attraverso un parametro o più parametri Con l’analisi dei problemi ambientali e delle relative cause, si acquisisce la base informativa necessaria per definire gli obiettivi generali dell’azione ambientale, ma anche per stabilire l’ordine di priorità dei problemi da affrontare. attraverso il forum ambientale si passa dall’analisi dei dati all’idividuazione degli obiettivi

26 In Italia Ministero dell’Ambiente Il Bando 2000 ha avuto un ruolo determinante nella diffusione in Italia dei processi di Agenda 21 locale: il 62% dei progetti cofinanziati rappresentano nuove esperienze di Agenda 21 locale, che coinvolgono soggetti, interessi e risorse mai prima dedicate alla sperimentazione di processi di pianificazione territoriale integrata e partecipata. Bando 2000 per il cofinanziamento di progetti di Agenda 21 locale Alle Amministrazioni Locali e agli Enti Parco 12,9 milioni di euro più sostegno per l'attuazione di 110 progetti. Bando 2002  Categoria B Attuazione del processo di Agenda 21 locale (definizione del Piano Aattuativo Locale, studi di predisposizione di studi e linee guida per la messa a punto di prescrizioni normative e di strumenti amministrativi ed economici per l'attuazione delle azioni del Piano). prevede due categorie di intervento finanziabili:  Categoria A A ttivazione del processo di Agenda 21 locale (Azioni di coinvolgimento degli attori locali, Costituzione del forum e Redazione del Rapporto sullo Stato dell'Ambiente)

27 Come già avvenuto per il Bando 2000, anche in questo caso il maggior numero di proposte progettuali è arrivato da Enti locali delle Regioni Obiettivo 1 (probabilmente avvantaggiate in questo anche dalla diversa soglia di popolazione prevista per l'accesso al Bando). Il 95% dei progetti pervenuti (763) si riferisce alla attivazione di nuove Agende 21 locali (categoria di cofinanziamento A) mentre il rimanente 5% dei progetti (40) si riferisce alla realizzazione delle azioni più mature del processo di Agenda 21 locale (categoria di cofinanziamento B).

28 PIANO DI AZIONE PER LA SOSTENIBILITÁTORINO La Provincia di Torino ha costruito la propria Agenda 21 attraverso la partecipazione diretta dei rappresentanti della comunità locale, riuniti in un FORUM di discussione costituitosi nel 2000. Il Forum comprende rappresentanti del mondo economico, amministrazioni pubbliche, associazioni di cittadini (ambientaliste operanti nel territorio). Gli obiettivi sono proposti secondo quattro ASSI STRATEGICI: ASSE 1: lavorare, produrre, consumare: la sostenibilità dei processi produttivi e di consumo ASSE 2: popolazione, risorse naturali e agricole: la sostenibilità dei modelli insediativi e di uso del territorio ASSE 3 muoversi: la sostenibilità del sistema dei trasporti ASSE 4: la coesione sociale: elemento fondante di un processo di sostenibilità.  L’asse strategico prevede diversi “obiettivi generali” (corrispondenti a macrostrategie, esplicitate nel titolo di ciascuna tabella).  Ogni obiettivo generale è suddiviso in linee strategiche di maggior dettaglio unitamente si evidenzia il collegamento dell’obiettivo specifico con altri obiettivi generali o specifici  Per il perseguimento di ciascun obiettivo specifico è indicata l’Agenda che contiene le linee d’azione in corso o proposte, già presenti nella Proposta di Piano del 1999 o emerse nel corso della concertazione sul territorio  Schede azione: si riportano i progetti conclusi, in corso o previsti, censiti nel corso del processo e connessi all’obiettivo specifico  Possibili indicatori da monitorare per la verifica dell’efficacia delle azioni di Piano avviate. Come è esplicitato il sitema degli obiettivi? Per ogni ASSE STRATEGICO sono strutturate più TABELLE in base al numero di OBIETTIVI

29 Asse Strategico 1: Lavorare, produrre, consumare Obiettivo Generale 1 - migliorare l’efficienza ambientale del settore produttivo e dei servizi energetico-ambientali nell’uso delle risorse ambientali locali e globali

30 Asse Strategico 2: Popolazione,risorse naturali e agricole Asse Strategico 2: Popolazione,risorse naturali e agricole Obiettivo Generale 1 - Contenere l’occupazione e l’impermeabilizzazione del suolo e la crescita dei volumi per nuova edificazione e infrastrutturazione, salvaguardando le aree agricole e privilegiando il recupero delle aree e del patrimonio edilizio esistente

31 Asse Strategico 3: Muoversi Obiettivo Generale 1 - Obiettivo Generale 1 - Ridurre nel medio e lungo termine le emissioni climalteranti, le emissioni inquinanti atmosferiche, i consumi energetici della mobilità

32 Asse Strategico 4: La coesione sociale Obiettivo Generale 1 - Asse Strategico 4: La coesione sociale Obiettivo Generale 1 - Perseguire lo sviluppo quale elemento in grado di concorrere alla stabilizzazione socioeconomica e occupazionale

33 Kronsberg  modello urbano integrato  conservazione della biodiversità  integrazione sociale  gestione energetica  gestione del ciclo dell'acqua  gestione dei rifiuti  servizi sociali  trasporti integrati Nuovo quartiere di Hannover realizzato a partire dal 1993 allorquando è stato bandito un concorso internazionale che ha portato alla definizione del progetto completato in questi ultimi anni, nel quale è stata prevista la localizzazione di 15.000 abitanti in circa 6.000 abitazioni. La pianificazione è stata di tipo cooperativo e partecipato, attraverso un'Agenda 21 Locale, che ha caratterizzato questa esperienza di sostenibilità ecologica. OBIETTIVI RAGGIUNTI

34 RIDUZIONE dell'inquinamento atmosferico dovuto al traffico su gomma, attraverso la moltiplicazione delle piste pedonali e ciclabili. I TRASPORTI PUBBLICI su ferro rendono facilmente accessibili le aree residenziali, caratterizzate da una densità abitativa media e medio alta, con molti spazi pubblici baricentrici di elevata qualità ed integrati con funzioni per il tempo libero e lo sport, per facilitare l'integrazione sociale e la promozione di valori relazionali.

35 Il RISPARMIO DI ENERGIA è stato realizzato senza riduzione del livello dello standard di vita, attraverso: abitazioni a basso consumo di energia e forte capacità di coibentazione; riscaldamento autonomo; impiego di energia eolica (con tre generatori a vento) ed energia solare con cellule fotovoltaiche su circa 250 abitazioni, al fine di ridurre l'approvvigionamento dalla rete dell'energia elettrica.

36 Il RICICLO DELL’ ACQUA è stato ottenuto lasciando filtrare l'acqua piovana raccolta nello stesso quartiere, e riutilizzandola per i servizi igienici, per la coltivazione degli spazi verdi (privati o pubblici) e per altri usi non potabili.

37 Il RICICLO DEI RIFIUTI è stato attuato separando già nelle abitazioni il vetro, la plastica, la carta ed i cartoni, i rifiuti organici, ecc., e con un opportuno impianto di trattamento. Il TERRENO è stato riutilizzato impiegando tutto il materiale scavato per costruire colline e rilievi artificiali, onde modellare il paesaggio ed evitare così anche l’inquinamento collegato al trasporto a rifiuto.

38 PUNTI DI FORZA  Promuove la lotta alla crisi ecologica  Gi aspetti ambientali sono valutati nella loro interezza e posti alla base della progettazione  Sono interessati numerosi settori sociali che possono partecipare, attraverso il forum, all’intero processo di elaborazione e monitoraggio del piano  È promossa la continua sinergia tra piano urbanistico e piani di azione settoriali PUNTI DI DEBOLEZZA  Il procedimento di elaborazione e attuazione è lungo e presenta più livell tra loro interconnessi che generano un’elevata complessità  Non c’è un reale impegno a portare a temine l’intero processo: ci sono quasi sempre solo proposte  Non c’è un’ampia informazione pubblica sulla possibilità di partecipare ai forum, quindi si lascia fare ai “tecnici”

39 “Per scoprire l'autentica oggettività del mondo l'uomo non deve pensare il mondo come una parte di sè, ma deve sentire se stesso come una parte del mondo.” (Abbagnano)

40 Riferimenti in rete e bibliografici http://www.agenda21.it http://www.europa.eu.int http://www.miniambiente.it http://www.miw.it http://www.provincia.torino.it http://www.sibart.org Fusco Girard L., Nijkamp P., Le valutazioni per lo sviluppo sostenibile della città e del territorio, Angeli, Milano, 1997 A.A.V.V.,Agenda Habitat,verso la sostenibilità urbana e regionale,Angeli, Milano 2000


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