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IL COORDINAMENTO DEL PERSONALE La normativa Profili professionali Orario di lavoro Piano di lavoro ATA Daniela Pieruccini1.

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Presentazione sul tema: "IL COORDINAMENTO DEL PERSONALE La normativa Profili professionali Orario di lavoro Piano di lavoro ATA Daniela Pieruccini1."— Transcript della presentazione:

1 IL COORDINAMENTO DEL PERSONALE La normativa Profili professionali Orario di lavoro Piano di lavoro ATA Daniela Pieruccini1

2 La normativa I cambiamenti normativi testimoniano la trasformazione di un sistema lavorativo che cinquant'anni fa vedeva le figure gestionali della scuola quali emanazioni dell'amministrazione scolastica centrale mentre oggi le considera operatori di un assetto organizzativo teso a massimizzare l'efficienza di una scuola con tutte le sue specificità delineate nel PTOF. La nuova normativa vede l'organizzazione del lavoro come parte della scuola, come attività-funzione. Daniela Pieruccini2

3 La normativa Nel T.U. n.3/1957 la struttura amministrativa pubblica considerava l'odierno personale ATA pubblici dipendenti alle sue dipendenze. Le mansioni erano esecutive e di supporto pratico. Con i Decreti Delegati del 1974 nascono le carriere esecutive. Il DPR n.588 del 1985 definisce i profili professionali delle qualifiche del personale ATA e le accorpa in tre grandi aree funzionali suddivise in base al tipo di servizio svolto: servizi generali ausiliari, servizi amministrativi, servizi tecnici. Le funzioni sono di collaborazione. Daniela Pieruccini3

4 La normativa Il D.Lgvo 29/93 ha comportato la privatizzazione del lavoro pubblico, assimilando progressivamente il regime pubblico a quello privato. Il mantenimento del regime pubblicistico mal si conciliava con una maggiore qualità del servizio che la scuola avrebbe dovuto offrire. Era necessario introdurre, nella gestione del personale scolastico, uno strumento flessibile e consensuale: la contrattazione collettiva. Il dipendente è contrattualizzato: cioè il suo rapporto di lavoro nasce bilateralmente, i suoi diritti e doveri sono depositati e nascono dalle norme del codice civile. Daniela Pieruccini4

5 La normativa: i contratti Contratto Collettivo 1994-1997: il 04/08/1995 si stipula il primo contratto collettivo nazionale del comparto scuola. Da questo momento il personale non docente diventa personale amministrativo, tecnico, ausiliario (ATA) e viene disciplinato per aree funzionali. Contratto Collettivo 1998/2001: il contratto del 26/05/1999 si inserisce in un contesto di particolare impegno. Contratto Collettivo 2002/2005: il contratto del 24/07/2003 riorganizza il personale ATA sulla base di cinque aree contenenti ciascuna due o più profili professionali. Contratto Collettivo 2006/2009:il contratto stipulato il 29/11/2007 non apporta sostanziali novità per il personale ATA (tabella A) ma riconosce l'innalzamento dei titoli di studio per l'accesso (tabella B). Daniela Pieruccini5

6 La normativa: la sequenza contrattuale Sequenza contrattuale del 25/07/2008, sottoscritta ai sensi dell'art. 62 del CCNL del 29/11/2007, stabilisce: a) quasi il raddoppio del numero delle posizioni economiche per l'area A e B (ex art.7) b) un nuovo sviluppo orizzontale di carriera per gli assistenti amministrativi e tecnici Daniela Pieruccini6

7 La normativa: la sequenza contrattuale ART. 1 COMPITI DEL PERSONALE ATA, MOBILITA' PROFESSIONALE, VALORIZZAZIONE DELLA MOBILITA' 1. L'art.47 del CCNL del 29/11/2007 è sostituito dal seguente: “1. I compiti del personale ATA sono costituiti: a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall'area di appartenenza; b) da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell'ambito dei profili professionali, comportano l'assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell'offerta formativa, come descritta dal piano delle attività. Daniela Pieruccini7

8 La normativa: la sequenza contrattuale 3. L'attribuzione degli incarichi di cui al precedente comma 1, lett.b) è effettuata dal dirigente scolastico, secondo le modalità, i criteri ed i compensi definiti dalla contrattazione di istituto nell'ambito del piano delle attività. Esse saranno particolarmente finalizzate per l'area A per l'assolvimento dei compiti legati all'assistenza della persona, all'assistenza di base agli alunni diversamente abili e al primo soccorso.” * solo i compensi sono definiti nella contrattazione, le modalità e i criteri costituiscono informazione del DS alla RSU perché appartengono all'organizzazione del lavoro L. 150/2009. Daniela Pieruccini8

9 La normativa: la sequenza contrattuale 2 - L'art.48 del CCNL del 29/11/2007 è sostituito dal seguente: “1. I passaggi interni al sistema di classificazione di cui all'art. 46 possono avvenire: A) tra le aree con le seguenti procedure: a) I passaggi del personale ATA da un'area inferiore all'area immediatamente superiore avvengono mediante procedure selettive, previa frequenza di apposito corso organizzato dall'amministrazione, secondo modalità definite con la contrattazione integrativa nazionale, comunque nel rispetto di quanto sancito dalla Corte Costituzionale con sentenze n.1/99 e n.194/2002, a completamento dell'ipotesi a riguardo sottoscritta il 10/05/2006 b) Alle predette procedure selettive, collegate alla formazione, è consentita la partecipazione anche del personale privo di titoli di studio previsti per il profilo professionale di destinazione - fatti salvi i titoli abilitativi previsti da norme di legge – purché in possesso del titolo di studio stabilito dall'allegata tabella B per l'accesso al profilo di appartenenza e un'anzianità di almeno cinque anni di servizio effettivo nel profilo di appartenenza. Daniela Pieruccini9

10 La normativa: la sequenza contrattuale B) All'interno dell'area con le seguenti procedure: Il passaggio dei dipendenti da un profilo all'altro all'interno della stessa area avviene mediante percorsi di qualificazione ed aggiornamento professionale, ovvero con il possesso dei requisiti culturali e/o professionali richiesti per l'accesso al profilo professionale cui si chiede il passaggio. 2. I passaggi di cui alle lettere A e B sono possibili nei limiti della dotazione organica e della aliquota di posti previsti a tal fine.” Daniela Pieruccini10

11 La normativa: la sequenza contrattuale 3 - L'art. 49 del CCNL del 29/11/2007 è sostituito dal seguente: “1. Per dare attuazione alle disposizioni di cui al precedente articolo, il MPI attiverà procedure selettive, previa frequenza di apposito corso organizzato dall'Amministrazione e rivolto a tutti gli assistenti amministrativi e tecnici in servizio, per ricoprire posti di coordinatore amministrativo e tecnico, e rivolto a tutti i collaboratori scolastici in servizio per ricoprire i posti di collaboratore scolastico dei servizi.” Daniela Pieruccini11

12 La normativa: la sequenza contrattuale 3 - L'art. 49 del CCNL del 29/11/2007 è sostituito dal seguente: “1. Per dare attuazione alle disposizioni di cui al precedente articolo, il MPI attiverà procedure selettive, previa frequenza di apposito corso organizzato dall'Amministrazione e rivolto a tutti gli assistenti amministrativi e tecnici in servizio, per ricoprire posti di coordinatore amministrativo e tecnico, e rivolto a tutti i collaboratori scolastici in servizio per ricoprire i posti di collaboratore scolastico dei servizi.” Daniela Pieruccini12

13 La normativa: la sequenza contrattuale ART.2 – RIVALUTAZIONE DEL VALORE ECONOMICO DELLE POSIZIONI ECONOMICHE E ASSEGNAZIONI DI NUOVE POSIZIONI ECONOMICHE NELL'AREA B. 1. L'art. 50 del CCNL del 29/11/2007 è sostituito dal seguente: “1. Fatta salva comunque la definizione delle procedure descritte ai precedenti artt. 48 e 49, il personale a tempo indeterminato appartenente alle aree A e B della Tabella C allegata al presente CCNL può usufruire di una delle posizioni economiche finalizzate alla valorizzazione professionale. 2. La prima posizione economica è determinata in € 600 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell'Area A, e in € 1.200 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell'Area B. L'attribuzione di questa posizione economica avviene progressivamente dopo l'esito favorevole della frequenza di apposito corso di formazione diretto al personale utilmente collocato in una graduatoria di richiedenti, che sarà formata in base alla valutazione del servizio prestato, dei titoli di studio posseduti e dei crediti professionali maturati, con le procedure di cui al precedente art. 48 e dell'Accordo integrativo OO.SS. - MPI del 10/05/2006. Il titolare della predetta posizione economica dell'Area B può sostituire il DSGA. Daniela Pieruccini13

14 La normativa: la sequenza contrattuale 3. La seconda posizione economica è determinata in € 1.800 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell'Area B. L'attribuzione di questa posizione economica avviene progressivamente dopo l'esito favorevole della frequenza di apposito corso di formazione, con le procedure di cui all'art. 48 e di Accordo integrativo nazionale diretto al personale utilmente collocato in una graduatoria di richiedenti che sarà formata previo superamento di prova selettiva anche mediante somministrazione di test. 4. La posizione economica prevista dal comma 3 non potrà essere cumulata con quella prevista dal comma 2. Il titolare della posizione è tenuto alla sostituzione del DSGA per l'area amministrativa ed alla collaborazione con l'ufficio tecnico per l'area tecnica. ….Omissis… risorse 6. L'ammissione alla frequenza dei corsi di cui sopra è determinata, ogni volta che sia attivata la relativa procedura, nella misura del 105% delle posizioni economiche disponibili. Daniela Pieruccini14

15 Profili professionali TABELLA A – PROFILI DI AREA DEL PERSONALE ATA (Tabella A del C.C.N.L. 24/07/03) 1.L’unità dei servizi amministrativi è costituita dalle professionalità articolate nei profili di AREA del personale ATA individuati dalla presente tabella. Le modalità di accesso restano disciplinate dalle disposizioni di legge in vigore, tranne che per i requisiti culturali che sono individuati dalla tabella B. Daniela Pieruccini15

16 Profili professionali Area D Svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza esterna. Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Organizza autonomamente l’attività del personale ATA nell’ambito delle direttive del dirigente scolastico. Attribuisce al personale ATA, nell’ambito del piano delle attività, incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, quando necessario. Svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili. Può svolgere attività di studio e di elaborazione di piani e programmi richiedenti specifica specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi formativi ed attuativi. Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e formazione nei confronti del personale. Possono essergli affidati incarichi ispettivi nell'ambito delle istituzioni scolastiche. Daniela Pieruccini16

17 Profili professionali Area C Nei diversi profili svolge le seguenti attività specifiche amministrativo - attività lavorativa complessa con autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli atti a carattere amministrativo contabile di ragioneria e di economato, pure mediante l’utilizzazione di procedure informatiche. Sostituisce il DSGA. Può svolgere attività di formazione e aggiornamento ed attività tutorie nei confronti di personale neo assunto. Partecipa allo svolgimento di tutti i compiti del profilo dell’area B. Coordina più addetti dell’area B. Daniela Pieruccini17

18 Profili professionali tecnico - attività lavorativa complessa con autonomia operativa e responsabilità diretta, anche mediante l’utilizzazione di procedure informatiche nello svolgimento dei servizi tecnici nell’area di riferimento assegnata. In rapporto alle attività di laboratorio connesse alla didattica, e’ subconsegnatario con l’affidamento della custodia e gestione del materiale didattico, tecnico e scientifico dei laboratori e delle officine, nonché dei reparti di lavorazione. Conduzione tecnica dei laboratori, officine e reparti di lavorazione, garantendone l’efficienza e la funzionalità. Partecipa allo svolgimento di tutti i compiti del profilo dell’area B. Coordina più addetti dell’area B. Daniela Pieruccini18

19 Profili professionali Area B Nei diversi profili svolge le seguenti attività specifiche con autonomia operativa e responsabilità diretta amministrativo - nelle istituzioni scolastiche ed educative dotate di magazzino può essere addetto, con responsabilità diretta, alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e delle uscite del materiale e delle derrate in giacenza. Esegue attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e capacità di esecuzione delle procedure anche con l'utilizzazione di strumenti di tipo informatico, pure per finalità di catalogazione. Ha competenza diretta della tenuta dell'archivio e del protocollo. Daniela Pieruccini19

20 Profili professionali tecnico - conduzione tecnica dei laboratori, officine e reparti di lavorazione, garantendone l’efficienza e la funzionalità. Supporto tecnico allo svolgimento delle attività didattiche. Guida degli autoveicoli e loro manutenzione ordinaria. Assolve i servizi esterni connessi con il proprio lavoro. cucina - preparazione e confezionamento dei pasti, conservazione delle vivande, anche attraverso strumentazioni particolari, di cui cura l’ordinaria manutenzione. infermeria - organizzazione e funzionamento dell’infermeria dell’istituzione scolastica e cura delle relative dotazioni mediche, farmacologiche e strumentali. Pratiche delle terapie e delle misure di prevenzione prescritte. guardaroba - conservazione, custodia e cura del corredo degli alunni. Organizzazione e tenuta del guardaroba. Daniela Pieruccini20

21 Profili professionali Area A s Nei diversi profili svolge le seguenti attività specifiche: servizi scolastici - coordinamento dell'attività del personale appartenente al profilo A, di cui comunque, in via ordinaria, svolge tutti i compiti. Svolge attività qualificata di assistenza all’handicap e di monitoraggio delle esigenze igienico-sanitarie della scuola, in particolare dell'infanzia. servizi agrari - attività di supporto alle professionalità specifiche delle aziende agrarie, compiendo nel settore agrario, forestale e zootecnico operazioni semplici caratterizzate da procedure ben definite. Daniela Pieruccini21

22 Profili professionali Area A Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica. E' addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell'uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall'art. 47. Daniela Pieruccini22

23 Orario di lavoro ART.53 – MODALITA’ DI PRESTAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO 1. All’inizio dell’anno scolastico il DSGA formula una proposta di piano dell’attività inerente la materia del presente articolo, sentito il personale ATA. Il dirigente scolastico, verificatane la congruenza rispetto al PTOF ed espletate le procedure di cui all’art.6, adotta il piano delle attività. La puntuale attuazione dello stesso è affidata al direttore dei servizi generali e amministrativi. Daniela Pieruccini23

24 Orario di lavoro 2. In coerenza con le presenti disposizioni, possono essere adottate le sottoindicate tipologie di orario di lavoro eventualmente coesistenti tra di loro in funzione delle finalità e degli obiettivi definiti da ogni singolo istituto: a. Orario di lavoro flessibile: – l’orario di lavoro è funzionale all’orario di servizio e di apertura all’utenza. Una volta stabilito l’orario di servizio dell’istituzione scolastica o educativa è possibile adottare l’orario flessibile di lavoro giornaliero che consiste nell’anticipare o posticipare l’entrata e l’uscita del personale distribuendolo anche in cinque giornate lavorative, secondo le necessità connesse alle finalità e agli obiettivi di ciascuna istituzione scolastica o educativa (piano dell’offerta formativa, fruibilità dei servizi da parte dell’utenza, ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane ecc.). I dipendenti che si trovino in particolari situazioni previste dalle leggi n.1204/71, n.903/77, n.104/92 e d.lgs. 26.03.2001, n.151, e che ne facciano richiesta, vanno favoriti nell’utilizzo dell’orario flessibile compatibilmente con le esigenze di servizio anche nei casi in cui lo stesso orario non sia adottato dall’istituzione scolastica o educativa. Successivamente potranno anche essere prese in considerazione le eventuali necessità del personale – connesse a situazioni di tossicodipendenze, inserimento di figli in asili nido, figli in età scolare, impegno in attività di volontariato di cui alla legge n.266/91 – che ne faccia richiesta, compatibilmente con l’insieme delle esigenze del servizio, e tenendo anche conto delle esigenze prospettate dal restante personale. Daniela Pieruccini24

25 Orario di lavoro b. Orario plurisettimanale: – la programmazione plurisettimanale dell’orario di lavoro ordinario, è effettuata in relazione a prevedibili periodi nei quali si rileva un’esigenza di maggior intensità delle attività o particolari necessità di servizio in determinati settori dell’istituzione scolastica, con specifico riferimento alle istituzioni con annesse aziende agrarie, tenendo conto delle disponibilità dichiarate dal personale coinvolto. Ai fini dell’adozione dell’orario di lavoro plurisettimanale devono essere osservati i seguenti criteri: a. il limite massimo dell’orario di lavoro ordinario settimanale di 36 ore può eccedere fino a un massimo di 6 ore per un totale di 42 ore per non più di 3 settimane continuative; b. al fine di garantire il rispetto delle 36 ore medie settimanali, i periodi di maggiore e di minore concentrazione dell’orario devono essere individuati contestualmente di anno in anno e, di norma, rispettivamente, non possono superare le 13 settimane nell’anno scolastico. Le forme di recupero nei periodi di minor carico di lavoro possono essere attuate mediante riduzione giornaliera dell’orario di lavoro ordinario, oppure attraverso la riduzione del numero delle giornate lavorative. Daniela Pieruccini25

26 Orario di lavoro c. Turnazioni: – la turnazione è finalizzata a garantire la copertura massima dell’orario di servizio giornaliero e dell’orario di servizio settimanale su cinque o sei giorni per specifiche e definite tipologie di funzioni e di attività. Si fa ricorso alle turnazioni qualora le altre tipologie di orario ordinario non siano sufficienti a coprire le esigenze di servizio. Daniela Pieruccini26

27 Orario di lavoro I criteri che devono essere osservati per l’adozione dell’orario di lavoro su turni sono i seguenti: – si considera in turno il personale che si avvicenda in modo da coprire a rotazione l’intera durata del servizio; – la ripartizione del personale nei vari turni dovrà avvenire sulla base delle professionalità necessarie in ciascun turno; – l’adozione dei turni può prevedere la sovrapposizione tra il personale subentrante e quello del turno precedente; – un turno serale che vada oltre le ore 20 potrà essere attivato solo in presenza di casi ed esigenze specifiche connesse alle attività didattiche e al funzionamento dell’istituzione scolastica; Daniela Pieruccini27

28 Orario di lavoro – nelle istituzioni educative il numero dei turni notturni effettuabili nell’arco del mese da ciascun dipendente non può, di norma, essere superiore ad otto. Il numero dei turni festivi effettuabili nell’anno da ciascun dipendente non può essere, di norma, superiore ad un terzo dei giorni festivi dell’anno. Nei periodi nei quali i convittori non siano presenti nell’istituzione, il turno notturno è sospeso salvo comprovate esigenze dell’istituzione educativa e previa acquisizione della disponibilità del personale; – l’orario notturno va dalle ore 22 alle ore 6 del giorno successivo. Per turno notturno-festivo si intende quello che cade nel periodo compreso tra le ore 22 del giorno prefestivo e le ore 6 del giorno festivo e dalle ore 22 del giorno festivo alle ore 6 del giorno successivo. I dipendenti che si trovino in particolari situazioni previste dalle leggi n.1204/71, n.903/77, n.104/92 e dal d.lgs. n.151/2001 possono, a richiesta, essere esclusi dalla effettuazione di turni notturni. Hanno diritto a non essere utilizzate le lavoratrici dall’inizio dello stato di gravidanza e nel periodo di allattamento fino a un anno. Daniela Pieruccini28

29 Orario di lavoro 3. L’orario di lavoro degli assistenti tecnici è articolato nel seguente modo: a) assistenza tecnica alle esercitazioni didattiche per almeno 24 ore in compresenza del docente; b) le restanti 12 ore per la manutenzione e riparazione delle attrezzature tecnico – scientifiche del laboratorio o dei laboratori cui sono addetti, nonché per la preparazione del materiale di esercitazione. Nei periodi di sospensione dell’attività didattica gli assistenti tecnici saranno utilizzati in attività di manutenzione del materiale tecnico- scientifico-informatico dei laboratori, officine, reparti di lavorazione o uffici di loro competenza. Daniela Pieruccini29

30 Piano di lavoro ATA L'organizzazione di un istituto scolastico è l'insieme degli interventi e delle azioni volti a costruire l'assetto organizzativo più consono alla realizzazione del PTOF. L’azione di coordinamento è tesa a garantire l’unitarietà operativa di una pluralità di soggetti e di una molteplicità di attività. L’assetto organizzativo di una scuola, infatti non si configura in una forma esclusivamente gerarchica. Tra DS e Organi Collegiali, infatti, è presente un rapporto simile all’equiordinazione. Il Collegio dei Docenti, sulla base degli indirizzi generali e per le attività della scuola e delle scelte organizzative deliberate dal Consiglio di Istituto, predispone il PTOF, la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa e le attività aggiuntive. Il Dirigente Scolastico, in relazione agli aspetti di carattere generale e organizzativo deliberati dal Consiglio di Istituto e in funzione dell'attuazione del PTOF, consulta il DSGA (Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi) che provvede a ripartire competenze e responsabilità mediante la redazione del “Piano delle attività”. Daniela Pieruccini30

31 Piano di lavoro ATA Il Dirigente Scolastico e il DSGA rappresentano organi monocratici per le rispettive competenze e funzioni. Il DSGA è responsabile del governo degli uffici amministrativi verso cui ha poteri di direzione, coordinamento e organizzazione logistica e del personale. Il DSGA, pur rimanendo subordinato gerarchicamente al DS dato che opera a seguito di una direttiva dirigenziale, realizza con il DS un coordinamento di tipo orizzontale. Le direttive del DS legittimate dal PTOF e dal Contratto Integrativo di Istituto costituiscono il provvedimento principale da cui parte il lavoro del DSGA che si concretizza nella redazione del «Piano delle attività» che contiene la ripartizione di competenze e responsabilità. Daniela Pieruccini31

32 Piano di lavoro ATA Nel predisporre la proposta del “Piano delle attività” dovrà tenere conto delle specificità del PTOF delle direttive del Dirigente della struttura della scuola delle necessità degli utenti delle abilità possedute dal personale delle esperienze lavorative maturate delle disponibilità del personale ad eventuali cambiamenti delle esigenze formative del personale Daniela Pieruccini32

33 Piano di lavoro ATA Al fine di raccogliere le informazioni necessarie per ottimizzare la gestione delle risorse umane il DSGA può  svolgere apposite riunioni di servizio con il personale ATA  somministrare al personale appositi questionari relativi a: Daniela Pieruccini33

34 Piano di lavoro ATA Istruzione e formazione Docenza in corsi di formazione/aggiornamento Partecipazione a corsi di formazione/aggiornamento come corsista Disponibilità ad effettuare prestazioni aggiuntive oltre l'orario di lavoro Esperienze lavorative e/o particolari competenze che possono risultare significative ai fini delle attività che si svolgono nella scuola Area/ufficio/laboratorio, in ordine di preferenza, dove ritiene di poter esprimere al meglio le proprie competenze Competenze relative alle lingue straniere e all'informatica Competenze non relative alle attività svolte nella scuola Eventuali proposte e suggerimenti. Daniela Pieruccini34

35 Piano di lavoro ATA Il Piano delle attività deve contenere: L'orario di lavoro del personale funzionale all'orario di servizio deliberato dal Consiglio di Istituto L'assegnazione di compiti ed obiettivi del personale ATA cioè l'attribuzione di incarichi organizzativi di competenza del DSGA (reparti di servizio e uffici) La previsione di prestazioni oltre l'orario della cui attribuzione è competente il DSGA (Tabella A area D) e/o l'intensificazione di prestazioni lavorative L'assegnazione di ulteriori responsabilità alle prime e seconde posizioni economiche Gli incarichi specifici nella loro tipologia e maggiore responsabilità che vengono formalmente conferiti dal DS Il piano di formazione del personale che deve essere riportato nel PTOF La sicurezza nei luoghi di lavoro secondo quanto descritto nel DVR (Documento Valutazione Rischi) Daniela Pieruccini35

36 Piano di lavoro ATA L'individuazione e l'attuazione degli incarichi spetta al DSGA. L'assegnazione è fatta dal Dirigente Scolastico in base a criteri stabiliti dal contratto di istituto che devono essere oggettivi, trasparenti e verificabili. Il contratto di scuola regola il numero degli incarichi in relazione ai vari profili i criteri di sostituzione di chi non può svolgere l'incarico assegnato e di ripartizione del compenso i criteri di distribuzione degli incarichi sui vari plessi il numero complessivo degli incarichi in base alle risorse assegnate Daniela Pieruccini36

37 Piano di lavoro ATA L'organizzazione del lavoro consente di:  Migliorare il clima delle relazioni interne  Coinvolgere tutto il personale ATA  Condividere il lavoro  Sentirsi parte attiva dell'istituzione scolastica  Migliorare l'efficienza e l'efficacia del sistema scolastico Daniela Pieruccini37

38 IL COORDINAMENTO DEL PERSONALE Ogni corsista/gruppo di lavoro invia l'attività laboratoriale all'esperto – alla casella di posta elettronica espertiatatoscana@gmail.com indicando nell'oggetto “Il coordinamento del personale” - esperto Daniela Pieruccini – 1° segmento corso ATA Forteguerri Pistoia” Buon lavoro! Daniela Pieruccini38


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