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Boccaccio e Macchiavelli Elaborato di : Antonia Mastrogiacomo Ilaria De Nicolò Luana Guaragno Michele Marvulli.

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Presentazione sul tema: "Boccaccio e Macchiavelli Elaborato di : Antonia Mastrogiacomo Ilaria De Nicolò Luana Guaragno Michele Marvulli."— Transcript della presentazione:

1 Boccaccio e Macchiavelli Elaborato di : Antonia Mastrogiacomo Ilaria De Nicolò Luana Guaragno Michele Marvulli

2 Giovanni Boccaccio Nacque nel 1313, probabilmente a Firenze, da un funzionario della potentissima impresa finanziaria dei Bardi. Figlio illegittimo, venne riconosciuto dal padre e avviato agli studi e a una vita agiata. Nel 1327 Boccaccino si recò a Napoli in qualità di socio della banca fiorentina dei Bardi e portò con se suo figlio per fargli studiare l’arte del commercio. Nel 1340 dopo la crisi della banca dei Bardi fu costretto a ritornare a Firenze dove entrò in contatto con altri intellettuali come lui e continuò a dedicarsi alla letteratura. Decameron Nel 1348 si scatenò a Firenze una grave epidemia di peste e Boccaccio visse questa drammatica esperienza, situazione presente nella sua grande opera il « Decameron ». Gli ultimi anni della sua vita sono segnati da difficoltà economiche, crisi religiose e problemi di salute. Boccaccio morì a Certaldo, presso Firenze, nel 1375.

3 Decameron novelle sette fanciulle e tre giovani L’opera più importante di Giovanni Boccaccio è il Decameron, probabilmente scritta tra 1348 e 1353 in volgare fiorentino. Il Decameron è una raccolta di cento novelle, che secondo l’immaginazione di Boccaccio vengono raccontate da dieci giovani, una per ciascuno, in dieci giorni. I narratori sono sette fanciulle e tre giovani che sono fuggiti da Firenze, dove l'epidemia di peste fa strage. Per salvarsi dal contagio si sono rifugiati in una bellissima villa di campagna, dove passano il tempo raccontando storie. Ogni giorno vengono eletti un re o una regina che suggeriscono un tema comune per le novelle di quella giornata. Cosa sono le novelle? Sono narrazioni di solito brevi in prosa

4 Si rivela prezioso e funzionale per capire il significato dell’opera. In esso l’autore, esprimendosi in prima persona, espone gli intenti che lo spingono a comporre e indica il pubblico a cui si rivolge, ovvero alle donne, “quelle che amano”, afflitte dalle pene amorose. Funziona come un filtro tra lo scrittore e le novelle e rispecchia il motivo fondamentale dell’opera. Un racconto che tiene insieme e «incornicia» le 100 novelle.

5 antropocentrica La visione di Boccaccio era antropocentrica, aveva molta fiducia nell’uomo. Il poeta non commenta i lati negativi dell’ uomo, perché vuol far emergere solo le loro virtù. Il Decameron ha una morale laica per cui i personaggi non devono per forza seguire una vita religiosa, bensì una vita di svago e divertimento. I valori proposti non sono della chiesa ma degli uomini in quanto tali. umanisticacittadina La proposta del Decameron è una morale “umanistica” e “cittadina”. Umanistica perché fondata sull’idea che l’uomo va considerato per se stesso, per ciò che vale; cittadina, perché l’uomo non conta nulla se non all’interno di una rete di rapporti con i propri simili.

6 Capacità dell’uomo di contrastare le avversità della fortuna e di dominare la realtà oggettiva e piegarla ai propri fini. È il prodotto della civiltà mercantile. Imprevedibilità dei fatti umani. Non è più ministra divina. Un impulso naturale, cui è inutile ed improduttivo voler mettere un freno. Rappresentato sotto diversi aspetti e forme: dalle passioni più carnali a quelle più raffinate.

7 Molte novelle del Decameron spesso sono ambientate in una realtà mercantile : questo accade perché Boccaccio, avendo vissuto in quell'ambiente, ne è affascinato. Il Decameron è stato definito "l' epopea dei mercanti" proprio perché la maggior parte delle novelle sono ambientate e descrivono soprattutto il ceto mercantile. L'ammirazione di Boccaccio per la borghesia mercantile nasce a Napoli nel 1327,dopo l'assunzione del padre dalla Banca dei Bardi. Il Boccaccio sapeva che i mercanti al suo tempo non potevano più purificarsi dal loro "peccato originale", cioè dal loro voler guadagnare sempre più.

8 Secondo Boccaccio le diseguaglianze sociali potevano essere superate grazie all’esercizio dell’intelligenza e delle capacità personali. Questa capacità di superare situazioni complesse è l’ industria, atteggiamento medievale dello spirito borghese e mercantile. Grande rilievo ha la realtà del calcolo prudente, dello scambio vantaggioso, del maneggio accorto di denaro, dell'accumulo di ricchezza.

9 Una delle novelle in cui possiamo riscontrare il personaggio del mercante è "Lisabetta da Messina". In questa novella racconta che i fratelli di Lisabetta uccidono il suo amante, ma lui lei appare in sogno e le mostra dove è sotterrato. Ella celatamente dissotterra la testa e la mette in un vaso di basilico. Qui vi piange ogni giorno, ma quando i fratelli se ne accorgono, glielo tolgono e lei muore di dolore.

10 Chicchibio e la gru IV novella della sesta giornata E’ una novella che come tema principale ha l’uso della parole e l’applicazione dell’industria. Il cuoco Chichibio utilizza il suo ingegno per formulare una risposta per le rime diretta al suo padrone Currado. Questo infatti si era adirato a causa di una gru cucinata senza una coscia, che aveva precedentemente mangiato una fanciulla della quale si era innamorato il cuoco Chichibio.

11 Il 2 euro commemorativo italiano dell’anno 2013 è dedicato al 700° anniversario della nascita di Giovanni Boccaccio, scrittore e poeta vissuto tra il 1313 e il 1375. La tiratura è di 10.000.000 di pezzi; La moneta verrà emessa il 18 novembre.

12 1469: Nasce a Firenze da una famiglia borghese, ha un’educazione umanistica basata sui classici latini ed è un oppositore di Savonarola. 1469: Nasce a Firenze da una famiglia borghese, ha un’educazione umanistica basata sui classici latini ed è un oppositore di Savonarola. 1498: Assume la carica di segretario della Seconda cancelleria della repubblica e dei Dieci di libertà e di pace. 1498: Assume la carica di segretario della Seconda cancelleria della repubblica e dei Dieci di libertà e di pace. 1500-03: Missioni diplomatiche in Francia e presso Cesare Borgia. 1500-03: Missioni diplomatiche in Francia e presso Cesare Borgia. 1506: Viene eletto segretario della magistratura dei Nove ufficiali dell’ordinanza e della milizia fiorentina. 1506: Viene eletto segretario della magistratura dei Nove ufficiali dell’ordinanza e della milizia fiorentina. 1507-10: Missioni diplomatiche presso l’imperatore e in Francia. 1507-10: Missioni diplomatiche presso l’imperatore e in Francia. 1512: Caduta la repubblica, viene licenziato dagli incarichi pubblici. 1512: Caduta la repubblica, viene licenziato dagli incarichi pubblici. 1513: Viene incarcerato con il sospetto di complotto contro i Medici e rilasciato. Si ritira all’Albergaccio dove compone il Principe. 1513: Viene incarcerato con il sospetto di complotto contro i Medici e rilasciato. Si ritira all’Albergaccio dove compone il Principe. 1513-17: lavora ai “Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio”. 1513-17: lavora ai “Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio”. 1525: Ricomincia a ottenere incarichi pubblici. 1525: Ricomincia a ottenere incarichi pubblici. 1527: Cade in disgrazia per il riavvicinamento ai Medici. Muore il 21 giugno. 1527: Cade in disgrazia per il riavvicinamento ai Medici. Muore il 21 giugno. Niccolò Machiavelli

13 L’intellettuale tipico di questo periodo è la figura dell'intellettuale cortigiano. Vivevano all’interno delle corti, venivano stipendiati e si occupavano di letteratura, erano subordinati al signore; facevano di tutto per accontentare voleri del padrone fino a perdere la loro autonomia. Gli intellettuali con questo tipo di cultura ha dei privilegi. Altra caratteristica è la mobilità: gli intellettuali e i poeti si muovono da una corte all’altra, per trovare una sistemazione migliore. Si vengono a creare così circolazioni e scambi culturali. Nel Rinascimento aumenta il distacco dell'intellettuale dalla realtà in quanto egli non si preoccupava più di occuparsi della situazione reale della gente ma l’unico scopo era quello di allietare il pubblico. Un esempio di intellettuale cortigiano è Machiavelli.

14 ILPRINCIPE IL PRINCIPE Nel medio Evo erano diffusi i trattati intesi a tracciare il modello del principe e a indicare le virtù che egli doveva possedere Erano gli “specula principis”, gli “specchi del principe”, perché dovevano fornirgli lo “specchio” in cui riflettersi e conoscersi, apprendendo quali dovevano essere i suoi comportamenti Questi trattati mirano a fornire un’immagine ideale ed esemplare del principe, consigliando di praticare tutte le più lodevoli virtù: clemenza, mitezza, giustizia, liberalità etc. (politica subordinata alla morale) Machiavelli, invece, proclama di voler guardare alla “verità effettuale della cosa” e non all’ideale. Tra luglio e dicembre del 1513 scrive «Il Principe» dedicato a Lorenzo de Medici.

15 Struttura & contenuti Il Principe è un’operetta molto breve, scritta in forma coincisa e incalzante, ma densissima di pensiero. - Capitoli I-XI varie specie di principati; - Capitoli XII-XIV varie forme di milizie: Proprie; Mercenarie; Ausiliarie; Miste; Il Principe deve tendere alla costituzione di armi proprie; - Capitoli XV-XXI qualità necessarie di un principe; - Capitoli XVV-XXVV come difendersi dagli adultori; la fortuna; esortazione finale a Lorenzo de Medici.

16 Principe Discorsi sopra la prima deca di Titio Livio Machiavelli nel « Principe » affronta la forma di governo monarchica ed assoluta e celebra le virtù del principe, mentre nei « Discorsi sopra la prima deca di Titio Livio » lascia trasparire chiaramente forti simpatie repubblicane. «Discorsi sopra la prima deca di Titio Livio» è stato scritto fra il 1517 e il 1518. Si tratta di riflessioni politiche suggerite dalla lettura dei libri storici di Titio Livio. Le strutture del potere per Machiavelli possono avere forma di: REPUBBLICA PRINCIPATO EREDITARIONUOVO NUOVO DEL TUTTO MISTO (membri aggiunti) Tra le due forme di potere Machiavelli preferisce la Repubblica (Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio). Ambedue devono essere regolate da leggi.

17 Le concezioni di Machiavelli scaturiscono dal rapporto diretto con la realtà storica (la verità effettuale); In lui vi è la coscienza lucida e sofferta della crisi che l’Italia sta attraversando. E’ necessario dunque un Principe che possegga la virtù politica (non necessariamente coincidente con quella morale) per costituire in Italia uno Stato forte e ben ordinato. politica militaremorale frammentazione politica; stati regionali deboli e instabili. milizie mercenarie; compagnie di ventura. valori scomparsi (amore di patria, spirito di sacrificio)

18  Partire dall’osservazione diretta della realtà,  dai dati empirici offerti dall’esperienza;  è l’aspetto che caratterizza il metodo scientifico moderno;  quello che sarà poi di Galileo e delle scienze fisico-naturali;  Machiavelli, prima ancora di Galileo, applica questo metodo alle scienze dell’uomo, le scienze che studiano il suo operare politico.

19 Per Machiavelli l’uomo è un fenomeno di natura al pari di altri; I suoi comportamenti non variano nel tempo; LEGGI Per questo è convinto che, studiando il comportamento umano attraverso le fonti storiche, si possa arrivare a formulare delle LEGGI di validità universale, applicabili infallibilmente ad ogni situazione ; Se il comportamento dell’uomo non varia, l’agire degli antichi, in particolare, può offrire un modello e una lezione al nostro agire di oggi (principio rinascimentale dell’imitazione).

20 Per Macchiavelli gli uomini sono malvagi; il Principe non può seguire sempre l’ideale e la virtù,perché andrebbe incontro alla rovina; il Principe deve essere umano oppure feroce come una bestia, a seconda delle circostanze; Machiavelli propone per il politico l’immagine del centauro, che è appunto mezzo uomo e mezzo bestia.

21 Machiavelli sa che certi comportamenti del Principe (venir meno alla parola data, uccidere senza pietà i nemici etc.) sono moralmente ripugnanti; per lui politica e morale sono due ambiti distinti. La politica riguarda il benessere dello Stato, è il campo dell’utile (non individuale però!). Intoltre Machiavelli distungue “principi” e “tiranni”. DUE AMIBITI DISTINTI : POLITICA & MORALE chi opera a vantaggio dello stato e, se usa metodi riprovevoli, lo fa per il bene pubblico chi è crudele senza necessità e solo a suo vantaggio

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