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I.C. «C.G.Cesare» scuola sec.I grado anno scolastico 2015/2016.

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Presentazione sul tema: "I.C. «C.G.Cesare» scuola sec.I grado anno scolastico 2015/2016."— Transcript della presentazione:

1 I.C. «C.G.Cesare» scuola sec.I grado anno scolastico 2015/2016

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3  A partire dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948), numerosi sono stati gli strumenti internazionali adottati dalle Nazioni Unite in materia di diritti umani che contengono al loro interno un riconoscimento formale del diritto all’educazione, ognuno con proprie specificità e seguendo determinate prospettive, pur mantenendo però elementi comuni riconosciuti come essenziali in relazione a tale diritto.

4  All’art.26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’educazione viene riconosciuta come diritto che deve essere indirizzato al pieno sviluppo della personalità ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

5  La promozione dello sviluppo della persona e la sua piena partecipazione alla vita politica e sociale sono obiettivi che, collegati al diritto all’educazione vengono ripresi e rielaborati anche dall’art.13 del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (1966), dove si stabilisce che:

6 “l’istruzione deve porre tutti gli individui in grado di partecipare in modo effettivo alla vita di una società libera, deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l’amicizia fra tutte le nazioni e tutti i gruppi razziali, etnici, religiosi ed incoraggiare lo sviluppo delle attività delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.”

7  L’Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana infatti stabilisce:  “ È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

8  In conclusione, l’educazione è quindi sia un diritto che uno strumento essenziale per la promozione e la tutela di tutti gli altri diritti umani fondamentali (interdipendenti e interconnessi) di cui tutti gli esseri umani sono titolari, e che deve essere declinato alle esigenze particolari di ogni soggetto e orientato verso pratiche di un vivere quotidiano rispettoso della dignità umana e ispiratore di cittadinanza attiva.

9 Don Lorenzo nasce a Firenze il 27 maggio 1923 in una colta famiglia borghese. E’ figlio di Albano Milani e di Alice Weiss, quest’ultima di origine israelita. Nel 1930 da Firenze la famiglia si trasferì a Milano dove don Lorenzo fece gli studi fino alla maturità classica. Dall’estate del 1941 Lorenzo si dedicò alla pittura iscrivendosi dopo qualche mese di studio privato all’Accademia di Brera. Nell’ottobre del 1942, causa la guerra, la famiglia Milani ritornò a Firenze. Sembra che anche l’interesse per la pittura sacra abbia contribuito a far approfondire a Lorenzo la conoscenza del Vangelo. In questo periodo incontro don Raffaello Bensi, un autorevole sacerdote fiorentino che fu da allora fino alla morte il suo direttore spirituale. Nel novembre del 1943 entrò in Seminario Maggiore di Firenze. Il 13 luglio 1947 fu ordinato prete e mandato in modo provvisorio a Montespertoli ad aiutare per un breve periodo il proposto don Bonanni e poi, nell’ottobre 1947 a San Donato di Calenzano (FI), cappellano del vecchio proposto don Pugi. A San Donato fondò una scuola popolare serale per i giovani operai e contadini della sua parrocchia.

10 Il 14 novembre 1954 don Pugi moriva e don Lorenzo fu nominato priore di Barbiana, una piccola parrocchia di montagna. Arrivò a Barbiana l’7 dicembre 1954. Dopo pochi giorni cominciò a radunare i giovani della nuova parrocchia in canonica con una scuola popolare simile a quella di San Donato. Il pomeriggio faceva invece doposcuola a in canonica ai ragazzi della scuola elementare statale. Nel 1956 rinunciò alla scuola serale per i giovani del popolo e organizzò per i primi sei ragazzi che avevano finito le elementari una scuola di avviamento industriale. Nel maggio del 1958 dette alle stampe Esperienze pastorali iniziato otto anni prima a San Donato. Nel dicembre dello stesso anno il libro fu ritirato dal commercio per disposizione del Sant’Uffizio, perchè ritenuta “inopportuna” la lettura. Nel dicembre del 1960 fu colpito dai primi sintomi del male (linfogranuloma) che sette anni dopo lo portò alla morte.

11  Il primo ottobre 1964 insieme a don Borghi scrisse una lettera a tutti i sacerdoti della Diocesi di Firenze a seguito della rimozione da parte del Cardinale Florit del Rettore del Seminario Mons. Bonanni.  Nel febbraio del 1965 scrisse una lettera aperta ad un gruppo di cappellani militari toscani, che in un loro comunicato avevano definito l’obiezione di coscienza “estranea al Comandamento cristiano dell’amore e espressione di viltà”. La lettera fu incriminata e don Lorenzo rinviato a giudizio per apologia di reato.  Al processo, che si svolse a Roma, non poté essere presente a causa della sua grave malattia. Inviò allora ai giudici un’autodifesa scritta. Il 15 febbraio 1966, il processo in prima istanza si concluse con l’assoluzione, ma su ricorso del pubblico ministero, la Corte d’Appello quando don Lorenzo era già morto modificava la sentenza di primo grado e condannava lo scritto. Nel luglio 1966 insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana iniziò la stesura di Lettera a una professoressa.  Don Lorenzo moriva a Firenze il 26 giugno 1967 a 44 anni.

12  LA SCUOLA DI BARBIANA  La scuola di Barbiana nasce nel 1956 per i primi sei ragazzi del popolo che avevano finito la scuola elementare. Era una scuola di avviamento industriale dove don Lorenzo Milani era insegnante unico. Una scuola poverissima, organizzata in Canonica, con un solo libro di testo; i ragazzi, a turno, leggevano la lezione e don Lorenzo spiegava. Era una scuola diversa da tutte le altre: diversa negli orari, diversa nei contenuti, diversa nei metodi di insegnamento. La scuola si sciolse nell’ottobre del 1968. un anno dopo la morte di don Lorenzo.

13  PENSIERO PEDAGOGICO  Invece a Barbiana i ragazzi siederanno attorno ai tavoli. Saranno eliminati pulpiti e cattedre. La scuola, nata il giorno stesso dell’arrivo del Priore, prenderà lentamente una forma sempre più circolare.

14  ADERENZA In uno spirito cooperativo e di ricerca l’intera Comunità lavorerà su progetti d’utilità comune, quali la formazione, l’acquedotto, la strada, i laboratori ecc.. Le prime lezioni del Priore consentiranno agli adulti del nuovo popolo di prendere la patente della moto e di liberarsi dall’isolamento.

15  Abbiamo chiamato questo modo d’insegnare e apprendere direttamente dalla realtà : pedagogia dell'aderenza. Partendo dall’ambiente in cui vive, l'allievo organizza e costruisce la propria conoscenza. Il docente, nel costruire il significato, struttura, con il discente, un ambiente d'apprendimento di partenza. Dal particolare all'universale.

16 Insegnanti, allievi della Scuola di Barbiana, dirigenti scolastici, operatori comunali, genitori…lanciano un appello per un cambiamento dal basso della scuola.

17  1. LA SCUOLA È IL LUOGO PER IMPARARE AD APPRENDERE, A PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A ESSERE RESPONSABILI. Educare ad essere cittadini sovrani e non sudditi.  2. A SCUOLA, COME NELLA VITA, NON POSSIAMO DISGIUNGERE L’APPRENDERE DAL FARE. SI IMPARA CON IL CERVELLO, CON LE MANI, CON TUTTI I SENSI E CON IL CUORE.  3. LA SCUOLA È IL LUOGO IN CUI SI APPRENDE INSIEME, NON “DA SOLI”. È importante “perdere tempo” perché una classe indistinta diventi un “gruppo-comunità”.  4. PER CREARE BUONE RELAZIONI È FONDAMENTALE ESSERE UN PICCOLO GRUPPO. Le metodologie innovative possono essere praticate solo con un numero ridotto di ragazzi, dai 15 ai 20 per classe.

18  5. GLI INSEGNANTI NON SONO DEI TUTTOLOGI, MA DEVONO SAPERE “DOVE STA DI CASA LA CULTURA”. I libri di testo non sono gli unici sussidi didattici, possono essere sostituiti dagli incontri diretti con la vita e le persone e poi da una buona biblioteca di classe, vocabolari, atlanti, giornale, stazione multimediale, accesso a internet, collegamento satellitare, supporti di memorie esterne.  6. I SAPERI NON SONO UN BAGAGLIO DA TRAVASARE, MA VANNO COSTRUITI INSIEME. LA CONOSCENZA NON VA DEPOSITATA O ETICHETTATA, MA VA RIELABORATA CRITICAMENTE PER DIVENTARE STRUMENTO DI FORMAZIONE E NON SOLO DI INFORMAZIONE.

19  7. L’EDUCAZIONE, COME L’APPRENDIMENTO, È UN PROCESSO DINAMICO CHE PARTENDO DAL MOTIVO OCCASIONALE, OSSIA DALLA REALTÀ, CONDUCE ALLA CONOSCENZA.  9. SBAGLIANDO SI IMPARA. PER PROVA, PER ERRORE E PER GIOCO. 10. SI CAPISCE BENE COS’È UNA SCUOLA QUANDO LA VIVIAMO COME SE FOSSE IL LUOGO DOVE SI ENTRA COMPETITIVI, AGGRESSIVI, RAZZISTI E, DOPO AVER LAVORATO E STUDIATO INSIEME PER BISOGNI COMUNI, SI ESCE RISPETTOSI DEGLI ALTRI, AMICI, TOLLERANTI. La scuola è un concentrato di esperienze, una “grande avventura” che può essere vissuta come se fosse: un viaggio, un libro da scrivere insieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno da colorare…. ..... Scrivi il tuo pensieroScrivi il tuo pensiero


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