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Ontologia analitica 15-16 Semestre II Temi di ontologia analitica Francesco Orilia.

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Presentazione sul tema: "Ontologia analitica 15-16 Semestre II Temi di ontologia analitica Francesco Orilia."— Transcript della presentazione:

1 Ontologia analitica 15-16 Semestre II Temi di ontologia analitica Francesco Orilia

2 Lezione 1 8/2/2016

3 TEMI DI ONTOLOGIA ANALITICA Di cosa si occupa l’ontologia/Realismo, anti-realismo, relativismo Esistenza e impegno ontologico Oggetti, proprietà, relazioni e stati di cose Dipendenza ontologica Identità sincronica e mereologia Temporalità e identità diacronica Causalità Possibilità, necessità e mondi possibili

4 Testi Gli studenti non frequentanti sono tenuti a rispondere alle domande d'esame sulla base di uno studio approfondito dei testi indicati come obbligatori (che ammontano a circa 300 pp.): Varzi (a cura di), Metafisica, cap.1.2, parte II, parte III, parte IV,capp. 5.1, 5.2, 5.4a Gli studenti frequentanti che scelgono la modalità di esame I (v. prossima diapositiva) potranno in parte sostituire tali testi con le letture, anche in lingua inglese, che verranno proposte durante il corso (previo accordo con il docente).

5 VALUTAZIONE Modalità I 1) partecipazione attiva alle lezioni e presentazione in classe di circa 30minuti con supporto powerpoint oppure di una tesina scritta di massimo 2500 parole note incluse (50% del voto finale; argomento da concordare). 2) esame orale su una lista di domande preventivamente distribuite entro la fine del corso e vertenti su argomenti trattati in classe o su una selezione dei testi obbligatori per i non frequentanti che verrà specificata durante il corso Modalità II (obbligatoria per gli studenti non frequentanti) Esame orale di circa mezz'ora sui testi adottati con almeno tre domande su argomenti diversi scelti dal docente.

6 Di cosa si occupa l’ontologia/Realismo, anti- realismo, relativismo

7 Ontologia secondo wikipedia Ontology is the philosophical study of the nature of being, becoming, existence, or reality, as well as the basic categories of being and their relations. Traditionally listed as a part of the major branch of philosophy known as metaphysics, ontology often deals with questions concerning what entities exist or may be said to exist, and how such entities may be grouped, related within a hierarchy, and subdivided according to similarities and differences. Although ontology as a philosophical enterprise is highly theoretical, it also has practical application in information science and technology, such as ontology engineering.philosophicalbeingbecomingexistencerealitycategories of beingmetaphysicsentitieshierarchyinformation sciencetechnologyontology engineering

8 Metafisica secondo wikipedia La metafisica è quella parte della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti ritenuti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza, a differenza delle scienze particolari che, generalmente, si occupano delle loro singole determinazioni empiriche, secondo punti di vista e metodologie specifiche.

9 Etimologie The compound word ontology combines onto-, from the Greek ὄν, on (gen. ὄντος, ontos), i.e. "being; that which is", which is the present participle of the verb εἰμί, eimi, i.e. "to be, I am", and - λογία, -logia, i.e. "science, study, theory". While the etymology is Greek, the oldest extant record of the word itself, the New Latin form ontologia, appeared in 1606 in the work Ogdoas Scholastica by Jacob Lorhard (Lorhardus) and in 1613 in the Lexicon philosophicum by Rudolf Göckel (Goclenius) (da Wikipedia).compoundonto-Greekὄνgen.presentparticipleverbεἰμί- λογία-logiaetymologyNew LatinJacob LorhardRudolf Göckel τὰ μετὰ τὰ ϕυσικά («le trattazioni posteriori a quelle circa la natura»), nell’edizione delle opere di Aristotele di Andronico da Rodi nel I sec. A.C.

10 Analitica vs. continentale Filosofia continentale Fichte, Hegel, Marx, Nietzsche, Heidegger, Gadamer Filosofia analitica Frege, Russell, Moore, Wittgenstein, Carnap, Quine Due diversi modi di reagire a Kant Antinomie della ragion pura?  Logica dialettica Sintetico a priori?  Rifondazione della logica classica

11 Filosofia analitica in senso stretto In un primo senso, più ristretto, esso fa riferimento ad un movimento filosofico di un momento storico ben circoscritto iniziato dai giovanissimi Moore e Russell ai primi del Novecento con la loro rivolta contro l'idealismo allora dominante a Cambridge e conclusosi con l'affermarsi del neopositivismo logico, secondo alcuni, o del progetto di "naturalizzazione" di Quine, secondo altri. In effetti, più che il neopositivismo, la critica di Quine alla distinzione tra analitico e sintetico e il conseguente rifiuto di una netta demarcazione tra filosofia a priori da un lato e scienza empirica a posteriori dall'altro segnano un momento di rottura rispetto ai presupposti fondamentali del movimento originario di Moore e Russell. In base a tali presupposti, il compito centrale della filosofia è l'analisi concettuale, attività condotta fondamentalmente a priori ed esemplificata in filosofia della matematica dall'analisi del concetto di numero proposta da Frege e in filosofia morale dalla critica dello stesso Moore al naturalismo etico che pretendeva di ridurre il concetto di bene a nozioni più elementari, mentre invece è, secondo Moore, primitivo e fondante.

12 Filosofia analitica in senso ampio Nel senso più ampio del termine, la filosofia analitica è invece un movimento filosofico tuttora vivo e attuale, in effetti addirittura dominante nei paesi di lingua inglese e comunque largamente seguito, anche se minoritario, nel continente europeo. Da questo punto di vista, la filosofia di Moore e del primo Russell, nonché il neopositivismo e il naturalismo di Quine, come pure altre correnti quali la filosofia del linguaggio ordinario degli anni cinquanta ispirata dal secondo Wittgenstein, o la filosofia della scienza di Popper, non sono che momenti con comuni radici storiche di un unico movimento contraddistinto dalla ricerca di un rigore metodologico in cui il ricorso alle tecniche della moderna logica simbolica (o più in generale della matematica e dell'informatica) e un'attenzione per i risultati delle scienze empiriche giocano un ruolo centrale.

13 Ontologia/metafisica nella tradizione filosofica Tradizionalmente, l'ontologia si occupa delle tematiche trattate da Aristotele nella Metafisica. Quindi, essa tratta da un lato della realtà nelle sue caratteristiche più generali, dell'essere in quanto tale, e dall'altro di certi aspetti della realtà di particolare interesse filosofico, le "cause prime" e quindi, dal punto di vista di Aristotele, Dio. Lo studio dell'essere in quanto tale porta tipicamente ad una trattazione delle cosiddette "categorie", ossia di concetti, o, se si vuole, aspetti dell'essere, di eccezionale generalità quali (la lista può variare a seconda dell'approccio) particolari e universali, mente e corpo, spazio e tempo, causalità. Kant: studio del nostro sistema concettuale prescrittiva vs. descrittiva (P. F. Strawson, Individuals, 1959) Aristotelica vs. kantiana

14 Ontologia/metafisica nella filosofia analitica Esistono tantissimi manuali e antologie C’è chi utilizza i due termini come sinonimi C’è chi prova a distinguere due significati e quindi due branche Per Laurence e MacDonald (1998, p. 3), l'ontologia si occupa di temi più basilari o fondazionali all'interno di un più generale settore che è la metafisica «Secondo una terminologia oggi piuttosto diffusa, ll’ontologia si occuperebbe di stabilire che cosa c’è, ovvero di redigere una sorta di inventario di tutto l’esistente, mentre la metafisica si occuperebbe di stabilire che cos’è quello che c’è, ovvero di specificare la natura degli articoli inclusi nell’inventario» (Varzi, http://www.columbia.edu/~av72/papers/GdM_2007.pdf) Castañeda: ontologia descrittiva, metafisica prescrittiva

15 Ipotesi di lavoro In un certo senso, l'approccio aristotelico e quello kantiano non sono necessariamente in opposizione. Se accettiamo l'idea che lo schema concettuale che è oggetto di studio dell'approccio kantiano rispecchia in qualche modo strutture oggettivamente presenti nella realtà, allora lo studio di tale schema sarà ipso facto da considerare anche uno studio della realtà in quanto tale (cfr. Loux 1998, p. 9). Accettando questa premessa, non è quindi importante, almeno per certi scopi, distinguere tra ontologia aristotelica e kantiana. …

16 Ma si può argomentare a suo favore? In effetti, vi sono dei tentativi in tal senso nella filosofia analitica. Quine (Ontological Relativity and Other Essays, 1969; “Epistemology naturalized”?): l’evoluzione ci ha fornito un Sistema cognitive che persegue la verità affidabilmente, perché credere verità ha un maggiore valore adattivo che credere falsità. Castañeda (On Phil. Method 1980, p. 45): lo schema concettuale implicito nel linguaggio ordinario, il nostro schema concettuale, deve presumibilmente rispecchiare le strutture più generali della realtà, dal momento che il nostro uso del linguaggio ha dimostrato attraverso i millenni un alto valore di sopravvivenza. …

17 In altri termini, noi usiamo il linguaggio per descrivere la realtà e questa capacità di descrivere ha indubbiamente contribuito alla sopravvivenza della nostra specie e al miglioramento delle sue condizioni di vita in relazione all'ambiente circostante. La spiegazione più plausibile, anche se non certa, di questo fenomeno è la supposizione che le strutture concettuali implicite nel linguaggio ordinario rispecchino strutture effettivamente presenti nella realtà. …

18 Questa argomentazione è un esempio di ragionamento abduttivo, o "argomentazione verso la migliore spiegazione" (Harman 1965), in cui, dato un fenomeno, si cerca di scegliere la più plausibile tra le varie spiegazioni disponibili del fenomeno in questione. Un ragionamento di questo tipo non offre conclusioni certe. E in effetti dobbiamo essere pronti ad ammettere, se necessario, che l'indagine scientifica possa ribaltare un'ipotesi ontologica alla quale siamo giunti alla luce di un'analisi del nostro schema concettuale. …

19 Alla luce di quanto detto, per il momento vorrei registrare questo punto. Possiamo vedere buona parte delle indagini ontologiche nella filosofia analitica contemporanea come tentativi di descrivere il nostro schema concettuale più basilare, insito nel linguaggio ordinario, e quindi rintracciabile a partire da un'analisi delle "strutture profonde" di quest'ultimo, quale che sia l'orientamento, aristotelico o kantiano, dei filosofi che hanno condotto tali indagini. Se poi accettiamo argomentazioni abduttive come quella di Castañeda vista sopra, possiamo anche vedere tali indagini (almeno in alcuni casi) anche come tentativi di descrivere la realtà in quanto tale in senso aristotelico. …

20 Ma accettare in ambito filosofico argomentazioni abduttive come quella che abbiamo appena visto (o in generale ragionamenti induttivi) significa rinunciare alla ricerca di certezze assolute alle quali la filosofia ha vanamente aspirato in passato e con le quali pensava anche di fondare le scienze empiriche. Contemporaneamente, in linea con il naturalismo proposto da Quine, significa rifiutare una linea di demarcazione netta tra una filosofia a priori e una scienza a posteriori. In particolare, può accadere, per esempio, che l'indagine ontologica condotta a partire da un'analisi del nostro schema concettuale ci convinca di una certa tesi ontologica sulla realtà in quanto tale, ma che questa tesi venga poi ribaltata dal fatto che la scienza empirica proponga una tesi alternativa alla quale è plausibile inchinarsi (in riconoscimento delle capacità predittive della teoria scientifica nella quale la tesi alternativa in questione è inglobata).

21 Critical commonsensim (Peirce) Affrontando problemi specifici (per es. individui e proprietà, tempo) vedremo in azione questa metodologia Nel conflitto tra indagine filosofica a priori e scienza empirica a posteriori, deve necessariamente prevalere la scienza? Il caso del tempo

22 Lezione 2 9/2/16

23 Ontologia/metafisica in Heidegger Un approccio completamente diverso rispetto a quello che seguiremo in questo corso Nessuna pretesa di studiare l’essere in generale in sintonia con la scienza empirica Piuttosto indagine storica, fenomenologica, etimologica, con ruolo centrale attribuito alla poesia (Hoelderlin) (si trova una buona esposizione nella internet encyclopedia of philosophy)

24 Il neo-positivismo contro la metafisica Significato come verificabilità Le critiche di Carnap ad Heidegger I metafisici come musicisti mancati

25 La svolta ontologica in filosofia analitica Filosofia del linguaggio Svolta cognitiva (cognitive turn) (Chomsky, I.A., psicologia post- comportamentista)  filosofia della mente Svolta ontologica (ontological turn) (Quine, Kripke)  ontologia/metafisica W.V.O. Quine: «two dogmas of empiricism»,«On what there is», «epistemology naturalized» Saul Kripke: articoli su logica modale e mondi possibili, Naming and necessity

26 Ontologia in sintonia con la scienza D. M. Armstrong E. J. Lowe

27 (iper-)naturalismo Quine contro la logica modale. «conceived in sin», rischia di riportarci all’essenzialismo aristotelico J. Ladyman e D. Ross Everything must go. Metaphysics naturalized (2007): attaccano per es. Armstrong e Lowe (piuttosto che Heidegger): «We can imagine some readers worrying that our whole effort here will rely on a premise to the effect that scientific objectivity is all that matters, or that if it comes into conflict with our desire to feel at home in our own ‘Lebenswelt’ then it is the second that must always give way. We depend on no such premise. People who wish to explore the ways in which the habitual or intuitive anthropological conceptual space is structured are invited to explore social phenomenology. We can say ‘go in peace’ to Heideggerians, …

28 noting that it was entirely appropriate that Heidegger did not attempt to base any elements of his philosophy on science, and focused on hammers—things that are constituted as objects by situated, practical activity—rather than atoms—things that are supposed by realists to have their status as objects independently of our purposes—when he reflected on objects. We, however, are interested in objective truth rather than philosophical anthropology. Our quarrel will be with philosophers who claim to share this interest, but then fail properly to pay attention to our basic source of information about objective reality.»

29 Atteggiamenti verso la scienza Sellars: manifest image vs. scientific image "Scientism" di Ladyman e Ross: la metafisica deve solo sistematizzare l'immagine scientifica Armstrong, Lowe, Kim, … (criticati da Ladyman e Ross) lasciano invece molto spazio alla riflessione a priori, in cui l'immagine manifesta (senso comune) gioca un ruolo importante Dorato: bisogna far quadrare l'immagine scientifica con l'immagine manifesta, per esempio in che rapporto sta il tavolo della mia esperienza con il tavolo così come lo vede la fisica? (v. Eddington, A. 1985, La natura del mondo fisico, Laterza, Bari, pp. 9-10) [v. prossima slide, aggiunta dopo la lezione] Dorato in particolare si concentra sul far quadrare il tempo della nostra esperienza con il tempo della fisica relativista

30 I due tavoli di Eddington «Il conflitto tra immagine scientifica e immagine manifesta è stato efficacemente formulato da Eddington mediante il paradosso dei due tavoli: mentre il primo tavolo fa parte del mondo circostante, ha estensione, è stabile, colorato e sostanziale, il secondo non fa parte del mondo circostante, è in gran parte «vuoto» e sparpagliate in questo vuoto vi sono cariche elettriche che si muovono velocemente in tutte le direzioni, ma il loro volume complessivo rappresenta meno di un bilionesimo del volume del tavolo» (Vittorio De Palma,Metodo scientifico e analisi fenomenologica dell’esperienza, Metodo. International Studies in Phenomenology and Philosophy Vol. 1, n. 1 (2013))

31 Realismo di fondo Nelle posizioni alle quali abbiamo accennato, c'è comunque un realismo di fondo C'è una realtà oggettiva, indipendente dalla mente che noi possiamo indagare Realismo metafisico Realismo del senso comune Realismo scientifico In Italia Ferraris parla di "nuovo realismo" Ma il realismo lo troviamo già nella rivolta di Moore e Russell contro l'idealismo

32 Posizioni anti-realiste, relativismo Realismo interno di Putnam Anti-realismo costruito sulla negazione del terzo escluso (logica intuizionista) Pluralismo di Goodman: non c'è un unico schema concettuale come pensava Kant e possiamo quindi costruire diversi "mondi" Ermeneutica, Rorty Posizioni di questo genere portano a forme di relativismo: Non possiamo affermare P è vero tout court, ma P è vero rispetto alllo schema concettuale S (alla cultura C, al momento storico M, ecc.)

33 Nominalismo Nomi comuni e predicati stanno solo concetti dipendenti dalla mente Il nominalismo porta verso l'antirealismo Negazione di una realtà strutturata oggettivamente con individui proprietà e relazioni tra loro Noumeno indifferenziato di Castaneda?

34 Il cogito cartesiano e l'assunzione realista Ma lo stesso Castaneda riconosce che il cogito mi dà "certezza metafisica" (SELF-PROFILE in Tomberlin, H-N-C, 1986) I here now think that [THE BALLOON] Ma qui devo riconoscere io, qui, ora (individui) e un fatto (relazionale): il mio pensare [THE BALLOON] Inoltre il BALLOON lo troviamo strutturato in individui, proprietà, relazioni, fatti (stati di cose) Inferenza alla migliore spiegazione (se non certezza metafisica): ci sono oggettivamente in individui, proprietà, relazioni, fatti (stati di cose)

35 Lezione 3 10/2/12

36 Esistenza e impegno ontologico

37 Anselmo vs. Kant Anselmo: Dio è l’ente tale che niente di più grande si può concepire, quindi deve avere l’esistenza Kant: l’esistenza non è un predicato

38 Meinong Punto di vista «Anselmiano» Plurivocità dell’essere Essere Sussistenza (enti astratti, proposizioni) Esistenza (enti concreti) Aussersein Qualche cosa è F NON implica esiste un F

39 Frege Punto di vista «kantiano» L’esistenza è una proprietà (concetto, classe) di secondo livello Così come l’universalità e i numeri Qualche cosa è F = esiste un F = la proprietà F è esemplificata Essere = esistenza Univocità dell’essere


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