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STATI GENERALI DELL’EDUCAZIONE FISICA MILANO, 21 marzo 2015.

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Presentazione sul tema: "STATI GENERALI DELL’EDUCAZIONE FISICA MILANO, 21 marzo 2015."— Transcript della presentazione:

1 STATI GENERALI DELL’EDUCAZIONE FISICA MILANO, 21 marzo 2015

2 INVESTIRE NELLA SCUOLA PRIMARIA, CON «COMPETENZE», NELL’EDUCAZIONE MOTORIA, NON E’ UN’OPTIONAL, MA LUNGIMIRANZA Dr. MARCELLO GHIZZO

3 La Scuola Primaria è: - ca 30.000 scuole -ca 250.000 classi -ca 4.500.000 alunni -ca 250.000 insegnanti Il presidio di base più importante per ogni iniziativa formativa, educazione motoria compresa!

4 Nei regolamenti della Scuola emanati nel lontano 16 dicembre 1878 (Ministro Francesco De Santis) troviamo: Art. 3 – Nelle scuole elementari gli esercizi di ginnastica si fanno mezzora ogni giorno …. Ma si sa che l’historia non è mai stata magistra di vitae!

5 Da quegli anni vi è stato un costante declino nell’attenzione all’educazione motoria nell’allora scuola elementare fino agli anni 70 quando esattamente nel 1974 fu indetto il primo corso di preparazione per i maestri (800 vi parteciparono). Corsi che con fasi alterne si ripetono fino ai giorni nostri con risultati sul campo a mio parere da verificare.

6 Sull’importanza dell’educazione motoria nell’età della scuola primaria e sulle motivazioni addotte per accreditarne il ruolo (“mens sana in corpore sano”,“sport fa bene e previene....”, “muoversi è bello”) converge la generalità dei consensi

7 L’ educazione motoria è una scienza che abbraccia tanto le teorie educative, quanto le tecniche didattiche, considerandole nei loro molteplici aspetti: fisici, biologici, psicologici e sociali

8 Stabilito che nello sviluppo motorio, inizialmente fino all’età di 5 anni, prevale una componente maturativa è altresì certo che dai 6 anni lo stesso è sempre più influenzato da fattori di apprendimento, educazione motoria inclusa

9 In particolare, si ritiene che l’educazione motoria, se programmata e realizzata correttamente, aiuta ogni bambino ad evolvere e arricchire la propria personalità in tutte le sue quattro aree (sociale, intellettuale, affettiva, organica), ma è anche base per un progetto didattico, mirato all’educazione sportiva

10 EDUCAZIONE MOTORIA QUALITÀ DELLA VITA EDUCAZIONE SPORTIVA SPORT

11 Ma …. tutto ciò, anche se recepito in tante circolari ministeriali, Ha stentato negli anni a tradursi in stabili fatti concreti, a livello di politica scolastica, in special modo nella fascia della Scuola Primaria

12 1 All’interno della fascia di età della Scuola Primaria è ancora troppo elevata la percentuale di coloro che non svolgono alcun tipo di attività motoria organizzata

13 2 Tra i soggetti che praticano una qualche attività motoria e fisico-sportiva organizzata sussistono forti differenze tra classi sociali. aree geografiche

14 3 Tra i soggetti che praticano una qualche attività motoria e fisico-sportiva organizzata sussistono soprattutto fortissime differenze tipologiche, qualitative e quantitative

15 4 Sulla domanda sociale relativa a questa fascia di età incidono troppo spesso motivazioni di carattere sportivo (l’agonismo) e medico, rispetto agli obiettivi pedagogici di tipo espressivo, motorio, ludico, socializzante

16 5 Le caratteristiche dell’offerta in materia, soprattutto di tipo privato (piscine, sci, mini-basket, calcio … ) condizionano fortemente la qualità della domanda sociale espressa dalle famiglie

17 I cinque problemi esposti continuano a evidenziare la necessità, da tanti anni espressa, di dare un nuovo orientamento alla domanda e di soddisfare quella inevasa, attraverso una forte spinta di qualificazione e di “deprivatizzazione” dell’offerta, per far acquisire alla Scuola, in modo effettivo e generalizzato, una funzione primaria, anche su questo fronte

18 Scopo principale dell’educazione motoria nella Scuola Primaria dovrebbe essere quindi quello di fornire corretti stimoli per il raggiungimento di uno sviluppo psicofisico armonioso della personalità

19 … che in termini formativi è: 1) dare un senso ai gesti praticati, cercando di riconoscerne l’azione che essi determinano sulle strutture coinvolte 2) insegnare a percepire gli adattamenti che si traducono nel miglioramento delle condizioni psicofisiche e intellettive

20 … riassumendo, il bambino deve: 1) capire quali sono il ruolo del movimento e i suoi effetti sul corpo 2) percepire che tutto ciò si trasforma in energia, fisica, nervosa e mentale 3) imparare a dare all’attività fisica un significato di: salute, gioco, socializzazione, rispetto delle regole, impegno e sano agonismo

21 Pertanto, l’educazione motoria deve essere somministrata nella Scuola Primaria con competenze che la regolano qualitativamente, quantitativamente, in modo da realizzare interventi mirati a una crescita armoniosa

22 Crescita definita dagli auxologi in un “modello globale”, in quanto insieme di regole che riguardano sia la crescita fisica che psichica Un modello globale che definisce la crescita, nel rapporto tra il patrimonio e il potenziale genetico da un lato, e l’ambiente nelle sue varie componenti, l’educazione motoria è una di queste, dall’altro

23 Gli obiettivi generali e specifici programmati dai documenti nazionali devono essere raggiunti attraverso modalità formative idonee, che non possono essere fornite che da docenti di scienze motorie, capaci con la loro professionalità di fornire piani creativi adatti alla crescita delle singole esigenze

24 Trovarsi infatti di fronte ad allievi della Scuola Primaria significa realizzare una situazione pedagogica complessa, che diventa tanto più formativa e significativa quanto più il docente sa stabilire con scientificità gli obiettivi da conseguire, predisporre i mezzi, i contenuti e i metodi da utilizzare ma soprattutto li sa applicare.

25 Credo che non basti sapere certe cose per applicarle davvero e bene. Occorre aver fatto personali e vive esperienze a contatto con i bambini, pena la mancanza di qualcosa di essenziale e insostituibile

26 In caso contrario sia chi insegna, sia chi apprende è destinato a perdere qualcosa, il primo la sua dignità di educatore il secondo le sue potenzialità. E’ questa una affermazione che vale per tutte le discipline curricolari, ma che ritengo si adatti ancor di più all’educazione motoria

27 Io credo che per una molteplicità di carenze istituzionali, ormai storiche, l’educazione motoria nella Scuola Primaria annoveri, finora, fra le proprie fila ancora troppi «perdenti» pur riconoscendo che attraverso le sperimentazioni intervenute negli anni notevoli progressi sono stati fatti soprattutto nei contenuti e nei metodi da utilizzare in una corretta somministrazione motoria.

28 Per far fronte a tutto quanto brevemente esposto ecco il nuovo progetto promosso e realizzato da: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) in collaborazione con Comitato Italiano Paralimpico (CIP) avviato, per l’anno scolastico 2014/2015, in tutte le Istituzioni scolastiche ed educative nazionali, sedi di scuola primaria e denominato: “SPORT DI CLASSE”

29 Progettato e realizzato con l’obiettivo di valorizzare l’educazione fisica e sportiva nella Scuola Primaria per le sue valenze trasversali e per la promozione di stili di vita corretti e salutari, favorendo lo star bene con se stessi e con gli altri nell’ottica dell’inclusione sociale, in armonia con quanto previsto dalle indicazioni nazionali curricolari della scuola dell’infanzia e del I ciclo d’Istruzione (D.M 12/11/2012, n. 254)

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31 Evidentemente non è mio compito intervenire sulle scelte istituzionali di questo progetto, ma qualche osservazione, anche se scontata, permettetemela : 1)La Scuola Primaria deve essere area prioritaria per l’educazione motoria fin dalla prima classe 2)L’insegnante di educazione motoria deve avere una sua specifica professionalità 3)La Scuola Primaria deve essere dotata su tutto il territorio, di strutture adeguate allo svolgimento dell’educazione motoria

32 GRAZIE PER L’ATTENZIONE !


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