La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Analisi, riflessione, formazione Didattica per competenze Giovanni Olivieri Dirigente Scolastico in pensione Dottore in matematica Autore prove matematica.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Analisi, riflessione, formazione Didattica per competenze Giovanni Olivieri Dirigente Scolastico in pensione Dottore in matematica Autore prove matematica."— Transcript della presentazione:

1 Analisi, riflessione, formazione Didattica per competenze Giovanni Olivieri Dirigente Scolastico in pensione Dottore in matematica Autore prove matematica

2 I INCONTRO – La didattica per competenze a) Finalità ed obiettivi del corso di formazione b) Introduzione alle attività di rilevazione e di testing nazionale e internazionale. Prove per le rilevazioni nazionali: le prove standardizzate c) Analisi generale dei livelli raggiunti nelle prove INVALSI delle scuole laziali e confronto con il dato nazionale. Il Questionario studente. d) Introduzione alla didattica per competenze e progettazione formativa d’Istituto in corrispondenza con i Quadri di riferimento generali previsti dalle Prove INVALSI, dalle Indicazioni Nazionali e dalle Linee Guida.

3 Attività per i corsisti (prima settimana) Acquisire dati completi e fascicoli delle prove INVALSI delle singole scuole. Approfondire l’analisi dei Quadri di Riferimento INVALSI e delle Indicazioni Nazionali e Linee Guida https://invalsi-areaprove.cineca.it/

4 II INCONTRO – Analisi delle prove INVALSI 2015 Suddivisione in ambiti disciplinari a) Quadri di riferimento disciplinari. b) Analisi e riflessione specifica sui dati relativi alle prove INVALSI rispetto alle diverse abilità disciplinari. c) Esempi e studio di casi da analizzare.

5 Attività per i corsisti Analisi dei dati e approfondimento delle singole prove di una classe dell’Istituto di appartenenza, al fine di evidenziare difficoltà delle classi e/o dell’Istituto nell’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze disciplinari.

6 III INCONTRO - Analisi delle prove INVALSI della classe/Istituto Suddivisione in ambiti disciplinari a) Analisi dei punti di caduta nelle prove INVALSI per ciascuna delle disciplina b) Sviluppo di unità di apprendimento specifiche per le singole abilità disciplinari c) Ambienti M@t.abel, PQM http://www.scuolavalore.indire.it/ a) Confronto e discussione nei gruppi di lavoro

7 Attività per i corsisti (Marzo – Aprile 2016) a) Coinvolgimento dei Dipartimenti disciplinari per la realizzazione di unità di apprendimento e prove di verifica per la misurazione delle competenze. b) Azione di controllo e di monitoraggio intermedio e finale per la verifica dei processi messi in atto e dei risultati raggiunti. c) Documentazione e segnalazione di buone pratiche da classificare per ordine di scuola, per classi e per disciplina (Italiano /Matematica) al fine di consentire la loro pubblicazione per una condivisione con i docenti del territorio.

8

9

10 … Per quanto attiene al Lazio è emerso che la partecipazione alle prove INVALSI 2015 – Scuola primaria e Secondaria di II grado – non è stata uniforme nel territorio, come pure è risultata anche variabile in ragione degli ordini di scuola. Se per la scuola primaria si è sopperito all’assenza di allievi nelle classi campione con la tempestiva sostituzione con altre classi campionate dello stesso Istituto e/o plesso, per cui la partecipazione è stata complessivamente superiore al 75 %, al contrario, nella scuola secondaria di II grado la partecipazione è risultata inferiore al 75 % con una più marcata differenza territoriale per Roma e provincia limitando, a volte, l’attendibilità e la rappresentatività dei dati.

11 Da una attenta analisi dei dati, sopra indicati, si può asserire quindi che i risultati degli apprendimenti, conseguiti dagli allievi delle classi degli Istituti del Lazio, risultano inferiori a quelli ottenuti dalle altre regioni del Centro, in modo più lieve per la classe V primaria (Italiano e Matematica), ma in modo più rilevante per le classi II della scuola secondaria di II grado denotando anche una progressiva flessione del punteggio medio nel periodo 2010-2015.

12 Favorire una attenta e proficua riflessione sulla propria programmazione didattica e curricolare e stimolare quei processi di autovalutazione e di miglioramento che sono alla base del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) delle istituzioni scolastiche. Attivare azioni tali da recuperare la partecipazione degli studenti restituendo credibilità e fiducia nella valutazione nazionale degli apprendimenti quale occasione anche di autovalutazione della didattica svolta dai docenti. Dare supporto alle scuole al fine di innalzare i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti nelle rilevazioni nazionali, predisponendo iniziative di formazione ed attività di ricerca/azione da parte dei docenti delle discipline (Italiano e Matematica) e delle classi coinvolte (II e V primaria, II secondaria di II grado) a livello territoriale.

13 ATTIVITÀ DI RILEVAZIONE E DI TESTING NAZIONALE E INTERNAZIONALE

14 IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO DIDATTICA PER COMPETENZE

15 Indicazioni Nazionali (D.M. 254 del 16 novembre 2012 in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013) http://www.indicazioninazionali.it/J/

16 L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. 16

17 Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio. 17

18 Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi. 18

19 L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. 19

20 Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro...). Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici. 20

21 Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria. Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione,...). Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà. 21

22 Il profilo tratteggiato dalle “Indicazioni” descrive, in forma sintetica ma esaustiva, le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza che un ragazzo/ragazza deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione.

23 La scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione. La storia della scuola italiana […] assegna alla scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione un ruolo preminente in considerazione del rilievo che tale periodo assume nella biografia di ogni alunno.

24 […] La scuola attribuisce grande importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivare pienamente le energie e le potenzialità di ogni bambino e ragazzo. […] La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall’età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un unico percorso strutturante.

25 Lo studente al termine del primo ciclo di istruzione, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, e ̀ in grado di iniziare ad affrontare, in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

26 Il profilo espresso nelle competenze disciplinari (estratto) Dimostra una padronanza della LINGUA ITALIANA tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni […] Nell’incontro con persone di diverse nazionalità e ̀ in grado di esprimersi a livello elementare in LINGUA INGLESE e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea […]

27 Le sue CONOSCENZE MATEMATICHE E SCIENTIFICO- TECNOLOGICHE gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri […] Si orienta nello SPAZIO E NEL TEMPO dando espressione a curiosità e ricerca di senso[…] Osserva ed interpreta AMBIENTI, FATTI, FENOMENI E PRODUZIONI ARTISTICHE […]

28 Esercizio della cittadinanza : Assimila il senso e la necessita ̀ del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro; occasioni rituali nella comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

29 Riordino degli istituti professionali (DPR 87/2010) Riordino degli istituti tecnici (DPR 88/2010) Revisione assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei (DPR 89/2010) www.indire.it

30 D.M. 139 22 agosto 2007 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione Documento tecnico (rif. Raccomandazione Parlamento e Consiglio 18/12/2006 Unione Europea - competenze chiave per l'apprendimento permanente) http://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dm139_07.shtml

31 D.M. 139 22 agosto 2007 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione Assi culturali Linguaggi, Matematico, Scientifico tecnologico, Storico sociale (D.M. 9/2010 – un primo modello di certificazione delle competenze) Competenze chiave di cittadinanza Imparare a imparare, Progettare, Comunicare, Collaborare e partecipare, Agire in modo autonomo e responsabile, Risolvere problemi, Individuare collegamenti e relazioni, Acquisire e interpretare l’informazione

32 Profilo educativo culturale e professionale dello studente (licei) Articolo 2 - (Identità dei licei) 1. I licei sono finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore e costituiscono parte del sistema dell’istruzione secondaria superiore quale articolazione del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni. I licei adottano il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione di cui all’allegato A del suddetto decreto legislativo. all’allegato A del suddetto decreto legislativo

33 Profilo educativo culturale e professionale dello studente (licei) Articolo 2 - (Identità dei licei) 2. I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.

34 Il rapporto tra il Profilo educativo culturale e professionale dello studente e le Indicazioni nazionali Le Indicazioni nazionali sono state calibrate tenendo conto delle strategie suggerite nelle sedi europee ai fini della costruzione della “società della conoscenza”, dei quadri di riferimento delle indagini nazionali e internazionali e dei loro risultati, … cercando di intervenire sulle lacune denunciate dalle rilevazioni sugli apprendimenti nonché dalle rilevazioni sulle conoscenze in ingresso delle matricole compiute dalle università e sui livelli attesi, in ingresso, dalle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Nota introduttiva I.N.

35 Profilo educativo culturale e professionale dello studente (tecnici) Articolo 2 - (Identità degli istituti tecnici) 1. L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.

36 Profilo educativo culturale e professionale dello studente (Professionali) Articolo 2 - (Identità degli istituti professionali) 1. L’identità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.

37 Il Quadro di riferimento dell’Unione europea Il Regolamento sul riordino degli istituti tecnici esplicita il nesso tra l’identità degli Istituti tecnici (professionali) e gli indirizzi dell’Ue nel richiamare la Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio d’Europa 18 dicembre 2006 sulle “Competenze chiave per l’apprendimento permanente” e la Raccomandazione 23 aprile 2008 sulla costituzione del “Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente” (EQF).

38 Il processo di certificazione delle competenze

39 Didattica capovolta (flipped classroom) L’idea è quella di “capovolgere” la classe, ovvero invertire il tradizionale schema di insegnamento e apprendimento, facendo dell’aula “non più il luogo di trasmissione delle nozioni ma lo spazio di lavoro e discussione dove si impara ad utilizzarle nel confronto con i pari e con l’insegnante” Paolo Ferri, (professore associato all’Università di Milano-Bicocca, http://bit.ly/13HqyaL ) http://bit.ly/13HqyaL

40 L'insegnamento capovolto nasce dall'esigenza di rendere il tempo- scuola più produttivo e funzionale alle esigenze di un mondo della comunicazione radicalmente mutato in pochi anni. La rapida mutazione indotta dalla diffusione del web ha prodotto un distacco sempre più marcato di una grande parte del mondo scolastico dalle esigenze della società, dalle richieste del mondo delle imprese e dalle abilità e desideri degli studenti e delle loro famiglie. Si è osservato anche che gli interessi degli studenti nascono e si sviluppano, ormai, sempre più all'esterno dalle mura scolastiche. L'insegnante trova sempre più complesso sostenere l'antico ruolo di trasmettitore di cultura perché il web si presta per tale scopo in modo molto più completo, versatile, aggiornato, semplice ed economico. (wikipedia)

41 L'insegnamento rovesciato risponde a questo stato di cose con due strumenti: un lavoro a casa che sfrutta appieno tutte le potenzialità dei materiali culturali online un lavoro a scuola che consente di applicare, senza ristrettezze temporali, una didattica laboratoriale socializzante e personalizzata. (wikipedia)

42 Scuola dell’infanzia «Sacro cuore di Maria» – Casella d’Asolo (TV)

43


Scaricare ppt "Analisi, riflessione, formazione Didattica per competenze Giovanni Olivieri Dirigente Scolastico in pensione Dottore in matematica Autore prove matematica."

Presentazioni simili


Annunci Google