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D.S.A. Dislessia disortografia disgrafia discalculia.

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Presentazione sul tema: "D.S.A. Dislessia disortografia disgrafia discalculia."— Transcript della presentazione:

1 D.S.A. Dislessia disortografia disgrafia discalculia

2 Prodaqui nlente risute r pivvicile gere pretese qoce rige. Palcuno siaddelerà algi erori pi st anda. Evettifanenmete appaiono sostuito...... PROVATE A LEGGERE QUESTA FRASE VI RENDERETE CONTO CHE E' DIFFICOLTOSO LEGGERLA QUANTO LO E' STATO SCRIVERLA! EBBENE I RAGAZZI DISLESSICI PROVANO QUESTA SENSAZIONE TUTTE LE VOLTE CHE DEVONO LEGGERE.......

3 Cos’è la dislessia Secondo l'OMS la dislessia è un disturbo della lettura che si manifesta in individui in età evolutiva privi di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali e che hanno usufruito di normali opportunità educative e scolastiche. Più precisamente la dislessia è la difficoltà del controllo del codice scritto, difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente.

4 COME SI MANIFESTA I bambini dislessici mostrano una inefficace automatizzazione del processo di lettura, abilità che dovrebbe essere strutturata dalla terza elementare, età in cui il bambino dovrebbe cominciare a velocizzare la scrittura e, nella lettura accedere direttamente al significato.

5 L’attenzione è di tipo focale, il bambino cioè si concentra specificatamente sulla decodifica del testo stancandosi rapidamente, commettendo errori, rimanendo indietro, non memorizzando e di conseguenza non imparando.

6 La dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici anzi, sono bambini normalmente intelligenti e a volte creativi. Il rendimento scolastico però è spesso discontinuo e porta gli insegnanti a credere che il bambino abbia difficoltà logiche; in realtà la difficoltà maggiore consiste nel decifrare il codice scritto con il conseguente impedimento a compiere ragionamenti.

7 ORIGINI E CAUSE Studi approfonditi dimostrano che il bambino dislessico durante la lettura presenta una scarsa attivazione dei meccanismi cerebrali deputati alla lettura, alla quale corrisponde una eccessiva attivazione di aree cerebrali deputate ad altre attività. È stato inoltre dimostrato come alcune competenze come ad esempio quelle linguistiche, metalinguistiche, visuospaziali etc. sono compromesse solo nella loro funzionalità reciproca e non distintamente.

8 Le ricerche più recenti sull’argomento confermano l’ipotesi di un origine costituzionale della Dislessia Evolutiva; ci sarebbe cioè una base genetica e biologica che origina la predisposizione al disturbo. La Dislessia tende, infatti, ad essere presente in più membri della stessa famiglia, anche se con intensità diversa.

9 Le difficoltà di lettura e scrittura possono essere notate fin dall’ultimo anno di scuola materna (se si svolgono esercizi di pre-lettura e pre-scrittura) o in prima elementare e sono spesso legate a disturbi del linguaggio. Nella dislessia evolutiva ciò che è distorto sono la correttezza e la rapidità con cui si legge, la comprensione del testo è variabile, a volte anche buona o sufficiente. Migliora nettamente quando il testo viene ascoltato.

10 E' stato rilevato che nei bambini dislessici l’acquisizione delle abilità connesse alle prime fasi dello sviluppo (parlare, camminare etc..) è stata più lenta rispetto alla media. Inoltre, la capacità di lettura e scrittura è inferiore alla vivacità intellettiva; il bambino ha difficoltà a mantenere l’attenzione, gli riesce difficile concentrarsi ed è molto vivace. Riesce bene agli esami orali ma ha scarsi risultati a quelli scritti.

11 QUALI ERRORI NELLA LETTURA Riguardo alla correttezza di lettura ecco alcuni degli errori tipici: 1) Errori di tipo visivo: scambio di lettere che hanno tratti visivi simili o speculari ( “e” con “a”, “r” con “e”, “m” con “n”, “b” con “d”, “p” con “q” etc). 2) Errori di tipo fonologico: scambio di lettere che hanno la stessa “radice” (“f” con “v”, “c” con “g”) etc.

12 Errori di suoni Scambi vocali es. sole x sale Scambi di suoni : - Omologhi es. sfago x svago -Altri fonemi fonologicamente simili es. chilurgo x chirurgo -Altri grafemi visivamente simili es. dando x bando Omissioni di suoni es. deuncia x denuncia Aggiunta di suoni es. sfrogo x sfogo Riduzione di gruppi es. chiarugo x chirurgo Riduzione di dittonghi es. pede x piede Errori di linea (inversioni migrazioni) es. rase x resa

13 Errori di recupero errato dei digrammi es. magnone x maglione Errori di omissione / aggiunta di doppie es. cerro x cero Errori di recupero ortografico es. pesce x pece Errori di accentazione es margìne x màrgine Omissioni di parole Salti di righe Errori di anticipazione Errori lessicali es. contributi sanitari x contributi previdenziali Errori morfosintattici es. mangiavano x mangiano Gli errori di lettura possono essere revisionati o non revisionati

14 Disortografia Disortografia “Disortografia”è la difficoltà nel realizzare i processi di correzione automatica del testo “Disortografia”è la difficoltà nel realizzare i processi di correzione automatica del testo scrittura, persistenti nel tempo ed invasivi. E' disortografico il bambino che, normalmente dotato intellettivamente, senza deficit sensoriali o neurologici, senza conclamate patologie psicologiche ed esposto regolarmente al ciclo di apprendimento, commette un numero elevato di errori nella scrittura, persistenti nel tempo ed invasivi.

15 ERRORI DI SCRITTURA: Errori ortografici Errori disgrafici Errori disgrafici Errori morfosintattici Errori morfosintattici Errori lessicali Errori lessicali

16 Errori ortografici: - Errori di omofoni non ortografici: c/q es. quore,cuaderno. - Fusioni illegali es. ilcane conme - Separazioni illegali es. in sieme con vincere - Spaziatura irregolare es. ilbambinomangia - Omissioni/ aggiunta di h - Grafemi inesatti o incompleti es. gnia/gna,gla/glia - Scambio di grafemi es. gna/glia - Omissione/aggiunta di apostrofo - Errata segmentazione sillabica - Errata trascrizione convenzioni ortografiche (maiuscole ed eccezioni ortografiche cie/ce,scie/sce) eccezioni ortografiche cie/ce,scie/sce)

17 Errori morfo-sintattici: Errori di accordo es. la mele Errori di modificazione di parola: Per genere es. bimbe/bimbi Per numero es. bimbo/bimbi Per tempo dei verbi es. era/è Per persona del verbo es. esco/usciamo Per modo del verbo es. trascinarli/trascinandoli Errori di sostituzione/omissione di morfemi es. del/al, in/nel, ecc. Errori di costruzione sintattica Errori nella punteggiatura Errori nella punteggiatura

18 Errori lessicali Sostituzione di parole: dello stesso campo semantico es. fresca/tiepida di altro campo semantico es. mela/matita per vicinanza fonologica es. usci x gusci ripetizione o aggiunta di parole.

19 ERRORI DI SUONI Suoni omologhi Suoni simil i: Suoni visivamente simili ERRORI DI SUONI Suoni omologhi : P/B T/D K/G F/G CI/GI Suoni simil i: F/S S/Z M/N L/R L/N GN/N GL/L SCI/S ( confusioni vocali). Suoni visivamente simili : N/M b/d p/q r/n n/u o/a

20 Perchè i bambini sbagliano nella scrittura dei suoni? Le difficoltà possono essere: Di produzione linguistica Di percezione linguistica Di produzione linguistica: il bambino pronuncia male le parole che contengono alcuni suoni es./ p/b/; il disturbo potrebbe essere solo articolatorio produttivo e non avere quindi una ricaduta sulla scrittura, ma se il bambino compie errori il problema sarà anche percettivo. Di percezione linguistica: il bambino non discrimina e categorizza le differenze acustiche tra due suoni che hanno indici acustici simili.(es. Suoni /fa/../.va/: uguali o no?)

21 Di rapporto grafema/fonema Di selezione Di rapporto grafema/fonema: il bambino non ha problemi di percezione dei suoni o di produzione, ma ha difficoltà ad attribuire al suono /p/ il grafema P e al suono /b/ il grafema B. Di selezione: il bambino ha superato l'associazione fonema grafema, ma ha problemi a selezionare in modo automatico es. sentendo le parole /palla/ /balla/ se ci vuole il grafema P o B. ( rappresentazione fonologica suono e associazione del grafema).

22 DISGRAFIA Esiste disgrafia se la scrittura è Esiste disgrafia se la scrittura è : Eccessivamente lenta e affaticante. Se la leggibilità è insufficiente Se il suo livello non è adeguato all'età e alle possibilità strumentali del soggetto che scrive Si deve quindi osservare Si deve quindi osservare : Velocità di scrittura Pressione esercitata sul foglio. Tendenza alla macro-micro calligrafia( scrittura irregolare per forma e dimensione) Discontinuità del gesto( presenza di interruzioni) Direzionalità Andamento del tracciato( scrittura in senso orario piuttosto che antiorario) Inesatta legatura dei segni. Distanza fra le parole.

23 DISCALCULIA riguarda cioè la lettura e scrittura di numeri, il confronto e l'ordinamento numerico, i fatti aritmetici cioè l'abilità di svolgere calcoli in automatico. La discalculia è un disturbo specifico di apprendimento che coinvolge l'elaborazione numerica e il calcolo: riguarda cioè la lettura e scrittura di numeri, il confronto e l'ordinamento numerico, i fatti aritmetici cioè l'abilità di svolgere calcoli in automatico. difatti in questo periodo si attivano e si consolidano le diverse operazioni di calcolo e le abilità numeriche che consentono di svolgere correttamente confronti e ordinamenti Il riconoscimento di un possibile disturbo diventa più facile nel corso della terza classe della scuola primaria: difatti in questo periodo si attivano e si consolidano le diverse operazioni di calcolo e le abilità numeriche che consentono di svolgere correttamente confronti e ordinamenti differenze fra le abilità intuitive e le abilità numeriche e di calcolo Gli insegnanti possono individuare le difficoltà ponendo attenzione a eventuali differenze fra le abilità intuitive che permettono di trovare l'operazione adeguata per un problema e le abilità numeriche e di calcolo che sono spesso contrassegnate da errori e lentezza.

24 difficile memorizzazione delle tabelline, la lentezza e gli errori nella numerazione da 20 a 0 le difficoltà nel riconoscimento di numeri che vanno da 11 a 17, la lentezza nell'eseguire semplici calcoli. Segnali di probabili difficoltà possono essere colti anche nelle classi precedenti: difficile memorizzazione delle tabelline, la lentezza e gli errori nella numerazione da 20 a 0 le difficoltà nel riconoscimento di numeri che vanno da 11 a 17, la lentezza nell'eseguire semplici calcoli. Un elemento da tener presente è l'associazione di tali difficoltà con quelle di lettura e scrittura Per tali motivi si deve prestare attenzione all'evolversi della situazione monitorandola con prove adeguate : queste,oltre ai concetti delle operazioni e ai problemi, dovrebbero prevedere: lettura, scrittura, confronto e ordinamenti numerici,calcoli e operazioni. La somministrazione delle prove dovrebbe essere senza limiti di tempo per permettere agli insegnanti di analizzare il rapporto fra tempo e correttezza, infatti ci possono essere alunni lenti e corretti e alunni veloci e non corretti.

25 QUALI DIFFICOLTA'NEGLI ALTRI AMBITI Spesso il bambino con dislessia evolutiva non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno; può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni lettura dell'orologio....) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. In alcuni casi sono presenti difficoltà in alcune abilità motorie, nel calcolo, nella capacità di attenzione e di concentrazione. Il bambino ha difficoltà a copiare dalla lavagna, a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente e a scrivere i compiti sul diario.

26 Il soggetto dislessico se non aiutato adeguatamente oltre ad avere difficoltà negli apprendimenti, perde la fiducia in se stesso e può avere alterazioni del comportamento. i dislessici non diagnosticati ad accusare ansia da prestazione, depressione,rinuncia al compito, scarsa autostima e, talvolta, iperattività. Sono molti, infatti, i dislessici non diagnosticati ad accusare ansia da prestazione, depressione,rinuncia al compito, scarsa autostima e, talvolta, iperattività.

27 La diagnosi La diagnosi della dislessia evolutiva deve essere sia neuropsicologica che globale. È importante innanzitutto escludere, con mezzi oggettivi, deficit sensoriali (della vista e dell’udito), neurologici, cognitivi ed emotivo-relazionali. Il disturbo deve essere analizzato nelle sue componenti per capire le aree di difficoltà del soggetto e soprattutto le strategie che utilizza durante la lettura; il bambino infatti tende durante il corso della scuola primaria a mettere in atto strategie di compensazione, tende cioè a compensare con altre abilità determinate carenze.

28 la diagnosi deve riguardare infatti le capacità cognitive, le abilità prassiche e spaziali, la memoria, il linguaggio e l’apprendimento in senso stretto. È essenziale che la diagnosi sia il risultato di un lavoro multidisciplinare tra neuropsichiatria, logopedista, psicologo, psicopedagogista; la diagnosi deve riguardare infatti le capacità cognitive, le abilità prassiche e spaziali, la memoria, il linguaggio e l’apprendimento in senso stretto. La segnalazione può essere fatta dagli insegnanti, in accordo con la famiglia, tramite il protocollo d'intesa.

29 Cosa fare dopo la diagnosi Dopo la diagnosi, se il bambino è nel primo ciclo della scuola elementare si consiglia generalmente una terapia logopedica, puntando l’attenzione soprattutto sulla capacità metafonologica, o una terapia neuropsicologica. In classe l'insegnante deve mettere in atto tutte le strategie di recupero e le facilitazioni del caso. Nelle fasi successive, invece, è consigliato un intervento di tipo metacognitivo. L’ambiente soprattutto quello familiare deve appoggiare il bambino, aiutandolo nella ricerca delle strategie di compenso e soprattutto nella costruzione di una immagine positiva di sé.

30 Cosa devono fare i genitori È bene innanzitutto precisare che il dislessico ha un diverso modo di imparare, ma può imparare. I genitori devono: Informarsi sul problema. Cercare una appropriata valutazione diagnostica. Discutere del problema con gli insegnanti. Aiutarlo nelle attività scolastiche Supplire la lettura con altri strumenti ( uso del PC, cassette, CD, video...audiolibri).

31 Cosa deve fare l‘insegnante Accogliere realmente la “diversità”, studiarla, comunicare serenamente con l'alunno e dimostrargli comprensione Parlare alla classe e non nascondere il problema Spiegare alla classe il perché del diverso trattamento che viene riservato in varie occasioni ai dislessici! Utilizzare le risorse dei compagni di classe assegnando ad esempio un Tutor al soggetto dislessico Utilizzare strumenti compensativi e misure dispensative Stendere il piano didattico personalizzato

32 Collaborare attivamente con i colleghi. Comunicare frequentemente con i genitori. Comunicare e interagire con i servizi ASL. Riconoscere le tipologie degli errori ortografici, saper fare un bilancio della lettura nella propria classe,attraverso prove standardizzate Fare un lavoro metacognitivo sulla lettura e lavorare sulle abilità di studio. Valutare tenendo conto dei punti di partenza. Attuare il piano personalizzato e farlo sottoscrivere alla famiglia.

33 Dislessia e DSA: strumenti compensativi e misure dispensative Strumenti compensativi: Tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri. Tavola pitagorica. Tabella delle misure, tabella delle formule. Calcolatrice. Registratore. Cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria, di ogni tipo. Computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale,commisurati al singolo caso. Cassette registrate( dagli insegnanti, dagli alunni)......possibilità di collaborazione con la fonoteca del “Libro parlato dell'unione Italiana Ciechi. Dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori. Richiesta alle case editrici di testi semplificati e contenenti cd-rom Ufficio scolastico per la Lombardia

34 Misure dispensative Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura,lettura di consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia. Tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio. Organizzazione di interrogazioni programmate (non spostabili). Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta. Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto,ma per quantità di pagine(come già avviene in altri paesi europei dove esistono testi ridotti per dislessici).


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