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Rende, 29 ottobre 2010 L’economia in provincia di Cosenza Dinamiche congiunturali e sistema del credito DIPARTIMENTO Ricerche economiche 6° RAPPORTO BCC.

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Presentazione sul tema: "Rende, 29 ottobre 2010 L’economia in provincia di Cosenza Dinamiche congiunturali e sistema del credito DIPARTIMENTO Ricerche economiche 6° RAPPORTO BCC."— Transcript della presentazione:

1 Rende, 29 ottobre 2010 L’economia in provincia di Cosenza Dinamiche congiunturali e sistema del credito DIPARTIMENTO Ricerche economiche 6° RAPPORTO BCC MEDIOCRATI

2 2 I contenuti della ricerca... la... la ricerca descrive in maniera analitica il quadro macro e micro economico di riferimento delle imprese cosentine, dalle caratteristiche strutturali ai principali mercati di riferimento, focalizzandosi sul rapporto con gli istituti creditizi… …abbracciando un arco temporale di breve medio- peridodo per ciò che riguarda i dati di natura secondaria …e …e un arco temporale di 6 anni per l’indagine congiunturale continuativa alle imprese

3 3 Contenuti e struttura della ricerca  Analisi quali-quantitativa di dati secondari - la ricchezza prodotta, il reddito disponibile e i consumi finali - la ricchezza delle famiglie cosentine - demografia delle imprese: struttura ed “ispessimento” - la dotazione infrastrutturale - l’internazionalizzazione - il mercato del lavoro - il sistema creditizio locale  Indagine “qualitativa alle imprese cosentine e area Mediocrati” - mercato di riferimento e livello di internazionalizzazione - analisi degli indicatori economico-congiunturali - analisi settoriale e territoriale - i rapporti con la pubblica amministrazione (indagine contin.) - il rapporto banca-impresa - Criminalità e sviluppo economico  … elementi di novità VI Rapporto

4 4 Mercato di sbocco e mercati prevalenti * Scenario economico di riferimento Accentuato localismo degli sbocchi di mercato: 8 imprese su 10 si rivolgono in prevalenza al mercato locale, stessa % degli anni prec. *Valori percentuali (somma delle modalità “per una parte rilevante” e “in prevalenza 50%”)

5 5 Livello di internazionalizzazione Solo una 1 impresa su 10 ha rapporti con i mercati esteri: il 4,7% importa, il 2,5% esporta, il 3% importa ed esporta Scenario economico di riferimento

6 6 Volumi export (dati Istat) - Breve periodo: dal 2008 al 2009, Cosenza –17,8% vs Calabria –18,2%, e Italia –21,4%. Lungo periodo: 2003- 2008, Cosenza –24,6%, Calabria +0,9%, Italia +9,6. Tassonomia di Pavitt: 91,7% prodotti agricoltura e tradizionali standard Tasso di apertura: 1,8% del PIL, 2,9% Calabria, 42,7% Italia Livello di internazionalizzazione (segue): % di imprese che esportano

7 7 Trend principali indicatori: il 2009 appare in linea con l’anno precedente Andamento congiunturale  contrazione fatturato nel 59,3% delle aziende (saldo pari a - 43,7% del 2009 vs il –38,8% del 2008)  ordinativi e domanda flessione per il 43,2% (saldo –29,9 % vs –37,1del 2008)  In stabilità congiunt. l’occup. con il 66,4% (saldo –20% vs - 18,2%).  Tendenz. stabile l’andamento dei costi di produzione saldo da +29,9% a +28,2% e stabilità costi del personale da +9,4 a +10%  Frena la diminuzione diminuzione del livello dei prezzi da saldo da –0,7% a –22% a –10,3% Ipotesi In sintesi… Ipotesi…una strategia obbligata, quella della riduzione dei prezzi, per la gran parte delle imprese, le quali strette nella morsa di una forte concorrenza aggravata dalla recente crisi economica, abbiano cercato di venire incontro e di intercettare una domanda di consumo, anch’essa in forte calo. In sintesi… ….è possibile affermare che la crisi che sta interessando le imprese a livello nazionale nell’ultimo anno era stato già avvertito dalle imprese cosentine anticipatamente e le difficoltà che vengono registrate nel 2009 sono forse solo i postumi di un periodo di recessione già affrontato.

8 8 Trend principali indicatori: il 2009 appare in linea con l’anno precedente Andamento congiunturale 2008 2009

9 9 Trend principali indicatori (segue) Andamento congiunturale Lungo periodo: andamento in discesa dal 2004 che si accentua nell’ultimo triennio governato dalla crisi economica Portafoglio ordini e domanda di servizi Fatturato

10 10 Trend principali indicatori (segue) Andamento congiunturale Nell’ultimo triennio: si accentua il calo dell’occupazione Occupati

11 11 Trend principali indicatori (segue) Andamento congiunturale La crisi si accentua nell’ultimo triennio un rallentamento degli standard produttivi La crisi si accentua nell’ultimo triennio…la flessione dei costi più che un aumento di efficienza segnala un rallentamento degli standard produttivi e dunque un taglio obbligato al personale e alle altre voci di costo Costi di produzioneCosti del personale

12 12 Trend principali indicatori (segue) Andamento congiunturale Nel 2009 prezzi ancora in forte discesa: al fine di intercettare una domanda di consumo in forte calo Il livello dei prezzi

13 13 Trend principali indicatori: investimenti (segue) Andamento congiunturale Nell’ultimo triennio, rispetto agli altri indicatori la contrazione della propensione agli investimenti appare meno marcata

14 14 Andamento congiunturale Per 2010 il clima di fiducia: negativo per tutti i fattori ma migliora rispetto al 2009 Le aspettative di breve periodo sulla ripresa dell’economia locale sono negative per la quasi maggioranza degli imprenditori (-46,9 vs -50,1 del 2009). Imprese preoccupate più dei fattori esogeni (situazione economica regionale)

15 15 Clima di fiducia (base=100) e var. % Andamento congiunturale Variaz.

16 16 Andamento congiunturale Clima di fiducia: andamento economico regionale Dopo il miglioramento registratasi tra il 2004 e il 2005, l’indice appare in costante e forte discesa: a partire dal 2006 registra una contrazione di ben 23,5 punti passando dal 72,6 al 52,6 per attestarsi nel 2007, dopo un’analoga riduzione (23,4 punti), ad valore ancora più basso, pari al 29,2. Nel 2008 c’è un miglioramento di 15,3 punti attestandosi al 44,5 che continua nel 2009 attestandosi al 53,3 (+8,8)

17 17 Clima di fiducia: andamento per settori Andamento congiunturale Variaz.

18 18 Il rapporto banca – impresa Lo scenario di riferimento  Modalità di finanziamento delle piccole e medie imprese: autofinanziamento e credito bancario  Basso livello di rischio : tenere i flussi all’interno dell’azienda come garanzia ai finanziamenti bancari e non investirli come nuovo capitale  Prevalenza del finanziamento a breve con minore esposizione alla variabilità dei tassi e alle fluttuazioni del ciclo economico : sostegno finanziario della banca del ciclo economico commerciale e della gestione ordinaria e non sostegno ai percorsi strategici delle imprese con credito a medio e lungo termine, in sintesi: assenza di servizi di investiment banking  Rapporto di tipo “statico” basato sulle garanzie patrimoniali e di bilancio  Scarsa capacità delle banche di valutazione del rischio e del rendimento futuro e dei progetti d’impresa.  Per superare le asimmetrie informative: lending relationship, ossia rapporti più stretti ed esclusivi tra banca e impresa al fine di ampliare il patrimonio informativo tra prenditore e datore di fondi

19 19 Il rapporto banca – impresa Il fenomeno del pluriaffidamento  Emerso nel corso degli anni 50 come effetto della legislazione bancaria del 1936 e dello sviluppo economico che ha caratterizzato in quegli anni le imprese industriali.  Nel tempo il fenomeno si è accentuato: rapporto banca impresa basato esclus. sulla relazione creditizia. Evitare di instaurare rapporti esclusivi con una sola banca mantenendo un certa forza negoziale. Conseguenze  Asimmetrie informative: specie in merito al “progetto d’impresa” e alla sua strategia di sviluppo di lungo periodo  Bassa qualità dei rapporti tra banca e impresa  Rapporti frazionati  Riduzione dell’impatto potenziale dell’economia di scala sui costi di transazioni

20 20 Il rapporto banca – impresa % imprese “pluriaffidate per settore Imprese pluri e mono affidate Pluriaffiadimento e relazioni con il sistema creditizio

21 21 Il rapporto banca – impresa La scelta degli imprenditori: prevale la banca locale Imprese “monoaffdate” Imprese “pluriaffidate”

22 22 Il rapporto banca – impresa La scelta degli imprenditori: cresce la banca locale - Dati Bankitalia – Distribuzione impieghi per classe dimensionale bancaria  Banche piccole: fondi intermediati medi compresi tra 1,3 e 9 miliardi di euro;  Banche minori: fondi intermediati medi inferiori a 1,3 miliardo di euro.  Banche medie: fondi intermediati medi compresi tra 9 e 26 miliardi di euro  Banche grandi e maggiori: fondi intermediati tra 26 e 60 miliardi di euro e oltre

23 23 Il rapporto banca – impresa La scelta degli imprenditori: cresce la banca locale - Dati Bankitalia – Distribuzione impieghi per classe dimensionale bancaria

24 24 Il rapporto banca – impresa Livello di indebitamento Cresce il livello di indebitamento nell’ultimo triennio 2007-2009 Costruzioni in testa Agricoltura in coda

25 25 Il rapporto banca – impresa Andamento del cash-flow In calo la liquidità delle imprese

26 26 Il rapporto banca – impresa Il costo del denaro calo consistente ma sarà vero? Nell’ultimo biennio nella percezione generale degli imprenditori vi un calo consistente del costo del denaro…la percentuale di quanti ravvisano un aumento scende dal 83,3% al 36,9%…ma sarà vero?

27 27 Il rapporto banca – impresa Il costo del denaro … cosa ci dicono i dati di Bankitalia Tassi bancari attivi sui finanziamenti a breve termine in Calabria e in Italia (operazioni in essere)*. Rischi autoliquidanti e a revoca – Anche se c’è una tendenza alla riduzione il differenziale resta elevato Differenziale 7,07% 4,87% +2,20

28 28 Il rapporto banca – impresa Il costo del denaro … cosa ci dicono i dati di Bankitalia - Tassi bancari attivi sui finanziamenti a breve termine in Calabria e in Italia - Rischi autoliquidanti a revoca e a scadenza – Valori medi

29 29 Il rapporto banca – impresa Il costo del denaro … cosa ci dicono i dati di bankitalia…sul fronte razionamento Rapporto fido utilizzato/fido accordato

30 30 Il rapporto banca – impresa Le imprese e la crisi…quanto ha inciso sull’andamento 64,4% 33,1% Nel 2009 4 imprenditori su 5 (78,2%) hanno subito gravemente gli effetti della recente crisi finanziaria in aumento rispetto al 2008 (64,4%)

31 31 Il rapporto banca – impresa Le imprese e la crisi…i settori più colpiti I dati mostrano la “trasversalità” del fenomeno…industria e costruzioni in testa

32 32 Il rapporto banca – impresa Le imprese e la crisi…gli effetti rilevanti

33 33 Il rapporto banca – impresa Le imprese e la crisi… il livello di fiducia nel sistema bancario 46,4% 48,5% Per metà dei soggetti economici intervistati (55,5%) la loro fiducia nei confronti del mondo bancario e finanziario è “abbastanza/molto diminuita”…

34 34 Criminalità e sviluppo economico Secondo la sua opinione il territorio in cui opera la Sua azienda è…: 3 imprenditori su 4 l’ambiente denunciano la presenza della criminalità… 1 imprenditore su 4 (27,4%) “…non si sente per niente sicuro, poiché le attività criminali nella sua zona sono molto diffuse” Per il resto del campione la criminalità non è molto diffusa ma comunque presente (…il territorio è considerato abbastanza sicuro)

35 35 Criminalità e sviluppo economico I settori maggiormente “sensibili”… …il senso di insicurezza risulta molto diffuso soprattutto tra gli imprenditori agricoli (38,5%) e tra quelli del settore edile (33,3%), e in misura minore tra le attività dei servizi (17,4%).

36 36 Criminalità e sviluppo economico I reati subiti dalle imprese… …per quasi l’80% degli intervistati le aziende sono vittime di vessazioni, imposizioni o di reati di vario tipo..

37 37 Criminalità e sviluppo economico La diffusione del fenomeno dell’usura Nonostante l’alto numero di “non rispondenti”…per 1 azienda su 3 è presente il fenomeno dell’usura

38 38 Criminalità e sviluppo economico La diffusione del fenomeno del racket… ….per il oltre 40% degli imprenditori il fenomeno è presente nel territorio in cui opera la propria azienda

39 39 Criminalità e sviluppo economico La diffusione del fenomeno del racket…per settore Costruzioni e industria i settori più “sensibili”…

40 40 Criminalità e sviluppo economico Il freno alla crescita… Il fatturato potrebbe aumentare del 5%6,0 Il fatturato potrebbe aumentare del 10%8,3 Il fatturato potrebbe aumentare del 20%3,7 Il fatturato potrebbe aumentare di oltre il 20%7,8 Nessuno ostacolo alla crescita52,7 Non sa/non risponde21,5 Il fatturato potrebbe aumentare del 5%6,0 Il fatturato potrebbe aumentare del 10%8,3 Il fatturato potrebbe aumentare del 20%3,7 Il fatturato potrebbe aumentare di oltre il 20%7,8 Nessuno ostacolo alla crescita52,7 Non sa/non risponde21,5 Di quanto aumenterebbe il fatturato aziendale in assenza di criminalità? 25,8% …ben un imprenditore su quattro, esattamente il 25,8%, dichiara che il fatturato della propria azienda sarebbe maggiore se potesse svolgere la propria attività in un contesto territoriale più sicuro e libero. Media pond. della mancata crescita = –14,8% Applicando questa % al valore aggiunto depurato dalla componente pubblica si avrebbe una mancata crescita pari a circa 300 milioni di euro: il 2,8% del Pil totale

41 41 Criminalità e sviluppo economico A causa del rischio criminalità, Lei sta per caso considerando di trasferire altrove la sua attività o di cederla? L’imperativo per la quasi totalità degli imprenditori è non arrendersi… e continuare a operare in Calabria e in provincia di Cosenza

42 42 Il rapporto impresa – P.A. Il peso della Pubblica Amministrazione - % sul PIL Il 27,1% del PIL calabrese proviene dalla P.A. vs il 15,5% del valore medio italiano – la differenza è di ben 11,6 punti %. 7,8 miliardi di euro

43 43 Il rapporto impresa – P.A. La frequenza dei contatti… Quasi impresa su due è in costante contatto con la Pubblica Amministrazione 2008 2009

44 44 Il rapporto imprese – P.A. Gli enti maggiormente interessati… …Camera di Commercio e comune in testa con 66,8% e 63,7%

45 45 Il rapporto impresa – P.A. Livello di soddisfazione generale per i servizi ricevuti …in generale il gradimento è poco soddisfacente per il 40,6% del campione (somma delle risposte degli items “per niente” e “poco” soddisfatto), mediamente soddisfacente per circa un quinto delle imprese (25,5%) e più che soddisfacente per il restante 33,9% degli intervistati (somma delle risposte “abbastanza” e “molto” soddisfatto). Rispetto al 2008 si intravede leggero migl. 2008 2009

46 46 Il rapporto impresa – P.A. Livello di soddisfazione per i servizi ricevuti …per ente Camera di Commercio in testa la sola che raggiunge la sufficienza (3,27)…gli altri enti sono al di sotto (sotto il valore 3) VS il 2,63 del 2008

47 47 Il rapporto impresa – P.A. I costi legati agli adempimenti burocratici…sono … in una impresa con meno di 50 addetti gli oneri della PA incidono in media per 12.511 euro…pari a 250 euro per la singola giornata di lavoro. La cifra ottenuta incide complessivamente per il 5,4% sul fatturato delle imprese. Fonte: Promo P.A. Fondazione 2008 2009

48 48 Il rapporto impresa – P.A. Imprese che forniscono servizi/prodotti alla P.A. Costruzioni (15%) e Servizi le imprese legate maggiorm. a rapporti con la P.A.

49 49 Il rapporto impresa – P.A. I ritardi nei pagamenti Quasi il 60% lamenta ritardi oltre i 6 mesi

50 50 Il rapporto impresa – P.A. I ritardi nei pagamenti…per tipologia Ente


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