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La distruzione della natura inizia undicimila anni fa con il passaggio dall’era dell’uomo-raccoglitore- cacciatore a quello dell’uomo agricoltore.

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Presentazione sul tema: "La distruzione della natura inizia undicimila anni fa con il passaggio dall’era dell’uomo-raccoglitore- cacciatore a quello dell’uomo agricoltore."— Transcript della presentazione:

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2 La distruzione della natura inizia undicimila anni fa con il passaggio dall’era dell’uomo-raccoglitore- cacciatore a quello dell’uomo agricoltore

3 - Conservazione nei popoli antichi(boschi sacri vicini a templi greci e romani, Paradiso terrestre, in Giappone templi shinto dedicati a parti dell’ambiente) - Nel Medioevo consiste nel creare riserve di caccia - Disboscamenti 2500 anni fa anche in M.O. - Decadenza della» mezzaluna fertile»

4 - Atteggiamento europeo : natura oggetto da sfruttare per l’uomo - XVI secolo : Bacone e Cartesio = pensiero aristotelico -- Nel 1533 I legge inglese conservazionistica

5 -Nel 1873 Haeckel conia il termine ecologia -Nella II metà del XIX secolo nascono le ass.naturalistiche - Nel 1872 nascono Yosemite (CA) e Yellowstone (WY) - Si affermano le idee “contemplative” sulla natura di Emerson, Muir, Thoreau - Vengono contrastate dalla posizione di Pinchot (max vantaggio x maggior n° di persone x più tempo) - Ecologia evolutiva di Leopold (natura come insieme di processi interdipendenti, alcuni di apparente utilità, ma tutti legati reciprocamente) - I metà del XX secolo nascono IUCN e WWF - Nel 1985 nasce la SCB

6 In Italia -Nel 1913 V.E. III cedette i diritti sulla Riserva Reale di Caccia del G. Paradiso per far istituire un parco nazionale (1922) -- Seguono P. d’Abruzzo (1923), del Circeo (1934) e lo Stelvio (1935) -- Ma non si creò un progetto unitario per l’istituzione dei Parchi -- Negli aa ‘70 furono istituiti Parchi regionali con modelli diversi -- negli aa’80 la situazione resta immutata, unico avvenimento importante è l’istituzione del Ministero., che ha permesso l’emanazione della L.394/91

7 AREE PROTETTE CONSERVAZIONE COMUNITA’ CONSERVAZIONE ECOSISTEMI ISTITUZIONE ATTI DI GOVERNO ACQUISTO DI TERRENI DA PARTE DI PRIVATI, ENTI, ASSOCIAZIONI PARTNERSHIP GOVERNO, ONG, BANCHE MINORANZE ETNICHE E COMUNITA’ INDIGENE

8 CLASSIFICAZIONE AREE PROTETTE (IUCN) 1.RISERVE NATURALI INTEGRALI 2.PARCHI NAZIONALI 3.MONUMENTI NATURALI 4.RISERVE A GESTIONE ATTIVA DI SPECIE E HABITAT 5.PAESAGGI TERRESTRI E MARINI PROTETTI 6.AREE PER LA GESTIONE DELLE RISORSE AREE PROTETTE SENSU STRICTO

9 AREE PROTETTE IN ITALIA ( L. 394/91) 1.PARCHI NAZIONALI 2.AREE NATURALI MARINE PROTETTE E RISERVE NATURALI MARINE 3.RISERVE NATURALI STATALI 4.ALTRE AREE NATURALI PROTETTE NAZIONALI 5.PARCHI NATURALI REGIONALI 6.RISERVE NATURALI REGIONALI 7.ALTRE AREE NATURALI PROTETTE REGIONALI STABILITE DAL MATT La 7 riunisce aree preesistenti alla L. 394(es. Molte oasi ambientaliste,parchi urbani e suburbani)

10 1. sono costituiti da aree terrestri, marine, fluviali, o lacustri che contengano uno o più ecosistemi intatti, o parzialmente alterati da interventi antropici; e/o una o più formazioni fisiche, geologiche, biologiche d'interesse nazionale od internazionale, per valori naturalistici, scientifici, culturali, estetici, educativi o ricreativi, che giustifichino l'intervento dello Stato per la loro conservazione. 5. Sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri o da tratti di mare prospicienti la costa, che costituiscano, nell'ambito di una o più regioni adiacenti, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali. 2-3. sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine che contengano una o più specie naturalisticamente rilevanti della fauna e della flora, o presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. 4-6. Sono aree che non rientrano nelle precedenti classificazioni, come: Aree Naturali Protette Regionali, monumenti naturali, parchi suburbani, parchi provinciali, oasi di associazioni ambientaliste. Possono essere a gestione pubblica o privata, con atti contrattuali quali concessioni, o forme equivalenti.

11 Le tipologie italiane non sempre corrispondono alla classificazione IUCN Esistono altre aree protette non in elenco, perché non rispondenti o istituite secondo L.R. Ad essa si sono aggiunte altre normative che hanno creato altre aree protette

12 Parchi e riserve naturali = circa il 10% del nostro territorio, 19% se si considerano anche i 2.287 (SIC) e le 601 (ZPS): di questi, 323 sono siti di tipo C, ovvero SIC coincidenti con ZPS. il Ministero dell’Ambiente col D.M. 27/04/2010 ha riconosciuto 871 aree naturali così suddivise: - 24 parchi nazionali - 27 aree naturali marine protette e riserve naturali marine - 147 riserve naturali statali - 3 altre aree naturali protette nazionali (P.co sommerso di Baia, Gaiola e santuario dei Mammiferi marini) - 134 parchi naturali regionali - 365 riserve naturali regionali - 171 aree protette regionali. A queste si aggiungono: - 53 zone umide (2 in Campania: Medio Corso del fiume Sele - Serre Persano Campania e Paludi Costiere di Variconi - Oasi di Castel Volturno)

13 Detta i principi fondamentali per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese. L 394/91 del 6 Dicembre 1991 Legge quadro sulle aree protette. Adeguato col 5º Aggiornamento Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette (Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24-7-2003, pubblicata nel supplemento ordinario n. 144 della Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4-9-2003).

14 Le finalità sono: 1. Conservazione di specie animali e vegetali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, ecc. 2. Applicazione dei metodi di gestione o di restauro ambientale idonei alla realizzazione dell’integrazione tra uomo e ambiente naturale 3. Sviluppo di attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, nonché di attività ricreative compatibili 4. Difesa e ricostituzione degli equilibri idraulici e idrogeologici

15 TITOLO 1 – Principi generali Art.1 - Finalità e ambito della legge Art. 2 - Classificazione delle aree naturali protette Art. 3 - Comitato per la aree naturali protette e Consulta tecnica per le aree naturali protette Art. 4 - Programma triennale per le aree naturali protette Art. 5 - Attuazione del programma; poteri sostitutivi Art. 6 - Misure di salvaguardia Art. 7 - Misure di incentivazione Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7

16 TITOLO II – Aree naturali protette nazionali Art.8 - Istituzione delle aree naturali protette nazionali Art. 9 - Ente parco Art.10 - Comunità del parco Art.11 - Regolamento del parco Art.12 - Piano per il parco Art.13 - Nulla osta Art.14 - Iniziative per la promozione economica e sociale Art.15 - Acquisti, espropriazioni ed indennizzi Art.16 - Entrate dell'Ente parco ed agevolazioni fiscali Art.17 - Riserve naturali statali Art.18 - Istituzione di aree protette marine Art.19 - Gestione delle aree protette marine Art.20 - Norme di rinvio Art.21 - Vigilanza e sorveglianza Art. 9 Art.10 Art.11 Art.12 Art.13 Art.14 Art.15 Art.16 Art.17 Art.18 Art.19 Art.20 Art.21

17 TITOLO IV - Disposizioni finali e transitorie Art. 29Art. 29 - Poteri dell'organismo di gestione dell'area protetta Art. 30 - Sanzioni Art. 31 - Beni di proprietà dello Stato destinati a riserva naturale Art. 32 - Aree contigue Art. 33 - Relazione al Parlamento Art. 34 - Istituzione di parchi e aree di reperimento Art. 35 - Norme transitorie Art. 36 - Aree marine di reperimento Art. 37 - Detrazioni fiscali a favore delle persone giuridiche e regime per i beni di rilevante interesse paesaggistico e naturale Art. 38 - Copertura finanziaria Art. 30 Art. 31 Art. 32 Art. 33 Art. 34 Art. 35 Art. 36 Art. 37 Art. 38 TITOLO III - Aree naturali protette regionali Art. 22Art. 22 - Norme quadro Art. 23 - Parchi naturali regionali Art. 24 - Organizzazione amministrativa del parco naturale regionale Art. 25 - Strumenti di attuazione Art. 26 - Coordinamento degli interventi Art. 27 - Vigilanza e sorveglianza Art. 28 - Leggi regionali Art. 23 Art. 24 Art. 25 Art. 26 Art. 27 Art. 28

18 Attuazione Consulta tecnica (Pareri scientifici x aree protette) MATT Comitato x aree nat. Protette (dà linee e programmi x aree protette Legge individua strumenti e organi x gestire i Parchi nazionali, in modo da unificare strumenti e leggi preesistenti

19 ENTE PARCO PRESIDENTE (MATT) CONSIGLIO DIRETTIVO (Comunità del Parco) COLLEGIO REVISORI CONTI GIUNTA ESECUTIVA COMUNITA’ PARCO

20 CONSIGLIO DIRETTIVO 1.Stabilisce il regolamento 2.Elabora un Piano

21 RETE NATURA 2000 Visione della conservazione più integrata a scala geografica che porta a sistemi o “reti” di aree protette Obiettivo è anche la tutela del restante paesaggio che svolge un ruolo di connessione per la flora e la fauna selvatiche (art. 10). Gli Stati membri sono invitati a mantenere o all'occorrenza sviluppare tali elementi per migliorare la coerenza ecologica della rete Natura 2000. Principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. E’ una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. E’ costituita da Zone Speciali di Conservazione (ZSC) istituite dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli"

22 Come si costruisce Natura 2000 1. Secondo i criteri stabiliti dall'Allegato III della Direttiva Habitat, ogni Stato membro individua siti – denominati Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC) - che ospitano habitat e specie elencati negli allegati I e II della Direttiva. In questi allegati alcuni habitat e specie vengono ritenuti prioritari per la conservazione della natura a livello europeo e sono contrassegnati con un asterisco. 2. Sulla base delle liste nazionali dei pSIC la Commissione, in base ai criteri di cui all'Allegato III (fase 1) e dopo un processo di consultazione con gli Stati membri, adotta le liste dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC), una per ogni regione biogeografica in cui è suddivisa l'Unione. 3. Una volta adottate le liste dei SIC, gli Stati membri devono designare tutti i siti come "Zone Speciali di Conservazione“ entro sei anni, dando priorità ai siti più minacciati e/o di maggior rilevanza ai fini conservazionistici. In Italia l'individuazione dei pSIC è di competenza delle Regioni e delle Province Autonome, che trasmettono i dati al MATT

23 Scopo della Direttiva Habitat è "salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applica il trattato" (art 2). la Direttiva stabilisce misure per assicurare il mantenimento o il ripristino degli habitat e delle specie di interesse comunitario elencati nei suoi allegati. La Direttiva è costruita intorno a due pilastri: 1. la rete Natura 2000, costituita da siti mirati alla conservazione di habitat e specie elencati rispettivamente negli allegati I e II, 2. il regime di tutela delle specie elencate negli allegati IV e V. Stabilisce norme per la gestione dei siti Natura 2000 e la valutazione d'incidenza (art 6), il finanziamento (art 8), il monitoraggio e l'elaborazione di rapporti nazionali sull'attuazione delle disposizioni della Direttiva (articoli 11 e 17), e il rilascio di eventuali deroghe (art. 16). Riconosce inoltre l'importanza degli elementi del paesaggio che svolgono un ruolo di connessione ecologica per la flora e la fauna selvatiche (art. 10). Il recepimento della Direttiva è avvenuto in Italia nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357, modificato ed integrato dal D.P.R. 120 del 12 marzo 2003. La Direttiva 92/43/CEE "Habitat"

24 La Direttiva Uccelli ha l'obiettivo di proteggere gli habitat delle specie elencate nell'Allegato I e di quelle migratorie non elencate che ritornano regolarmente, attraverso una rete di ZPS con i territori più adatti alla sopravvivenza di queste specie. Diversamente dai SIC, la cui designazione richiede una lunga procedura, le ZPS sono designate direttamente dagli Stati membri ed entrano automaticamente a far parte della rete Natura 2000. La Direttiva invita gli Stati membri ad adottare un regime generale di protezione delle specie, che includa una serie di divieti relativi a specifiche attività di minaccia diretta o disturbo; si vieta anche il commercio di esemplari vivi o morti o parti di essi, con alcune eccezioni per le specie elencate nell'Allegato III. La Direttiva riconosce la legittimità della caccia per le specie elencate in Allegato II e fornisce indicazioni per una caccia sostenibile. Si vieta l'uso di metodi di cattura o uccisione di massa o non selettivi, ed in particolare quelli elencati nell'Allegato IV a). Vieta altresì qualsiasi tipo di caccia con i mezzi di trasporto elencati nell'Allegato IV b). Il recepimento in Italia della Direttiva Uccelli è avvenuto attraverso la Legge n. 157 dell'11 febbraio 1992 integrata dalla Legge 3 ottobre 2002, n.221. Direttiva 'Uccelli'

25 L'Unione Europea è suddivisa in 9 regioni biogeografiche, ambiti territoriali con caratteristiche ecologiche omogenee. I Siti di Importanza Comunitaria (SIC) selezionati per ogni regione biogeografica, insieme alla Zone di Protezione Speciale (ZPS) designate ai sensi della Direttiva Uccelli, costituiscono la rete Natura 2000 che si estende su tutti e 27 gli Stati della UE. Le 9 regioni biogeografiche sono: Atlantica, Continentale, Alpina, Mediterranea, Boreale, Macaronesica, Pannonica, Steppica regione del Mar Nero. Il territorio italiano è interessato dalle regioni Alpina, Continentale e Mediterranea. Le Regioni biogeografiche

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27 In Italia SIC e ZPS costituiscono il 21% del territorio nazionale Sulla base delle liste nazionali proposte dagli Stati membri, la Commissione Europea adotta con una Decisione per ogni regione biogeografica una lista di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che diventano parte della rete Natura 2000. Il MATT pubblica poi con propri decreti le liste dei SIC italiani per ogni regione biogeografica (alpina, continentale, mediterranea). Le liste dei SIC sono periodicamente aggiornate dalla Commissione sulla base delle banche dati inviate dagli Stati membri una volta l'anno. Per l'Italia i SIC diventano ufficiali al momento della trasmissione alla Commissione Europea della banca dati nazionale (ultimo D.M: 14/3/2011) Il 12 dicembre 2008 è stato adottato dalla Commissione l'ultimo aggiornamento delle liste dei SIC per sette regioni biogeografiche, fra cui le tre regioni che interessano l'Italia. SIC

28 All'interno dei siti Natura 2000 in Italia sono protetti: 132 habitat, 88 specie di flora 99 specie di fauna (delle quali 21 mammiferi, 9 rettili, 14 anfibi, 24 pesci, 31 invertebrati) ai sensi della Direttiva Habitat; circa 381 specie di avifauna ai sensi della Direttiva Uccelli.

29 EGIONE ZPSSICNatura 2000*** n° sitisup. (ha) %n°sitisup. (ha) %n°sitisup. (ha) % ** Abruzzo5307.92428,5%54256.00323,7%58390.494 36,2% Basilicata17160.54016,1%5061.1796.1%53170.479 17,1% Bolzano17142.59419,3%40149.89820,3%40149.898 20,3% Calabria6262.25717,4%17986.1025,7%185320.048 21,2% Campania30218.10216,0%108363.55626,8%124397.981 29,3% Emilia-Romagna81185.5848,4%134235.92910,7%153265.267 12,0% Friuli Venezia Giulia8116.45014,8%57132.19416,8%61149.758 19,1% ** Lazio39407.91023,7%182143.1238,3%200441.634 25,7% Liguria719.6153,6%126145.82227.0%133147.748 27,3% Lombardia67297.42512,5%193224.2009,4%241372.154 15,6% ** Marche 27126.45313.0%7698.50310.1%96139.064 14,3% ** Molise1266.01914,9%8597.75022,0%88118.724 26,8% * Piemonte50307.94012,1%122282.40511,1%141396.837 15,6% Puglia10263.67713,6%77465.52024,1%83474.597 24,5% Sardegna37295.90312,3%89477.68319.8%120567.806 23,6% Sicilia29388.03715,1%219457.36417,8%234603.118 23,5% Toscana61192.6278,4%132376.04116.4%149390.720 17,0% Trento19127.13320,5%135154.31424.9%142176.181 28,4% Umbria747.2445,6%97118.44214,0%103127.204 15,0% * Valle d'Aosta 586.38026,5%2871.67822,0%3098.933 30,3% Veneto67359.86919,5%104373.14420,3%130418.019 22,7% TOTALE6014.379.68314,5%22874.770.84715,8%25646.316.664 21,0%

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31 nDenominazione SICNote 1Alta Valle del Fiume Ofanto Parzialmente incluso Parco Picentini 2Boschi di Guardia dei Lombardi e Andretta 3Bosco di Zampaglione - Calitri 4Dorsale dei Monti del PartenioParco Partenio 5Lago di Conza della Campania 6Lago di S.Pietro- Aquilaverde 7Monte AccellicaParco Picentini 8Monte Cervialto e Montagnone di NuscoParco Picentini 9Monte TerminioParco Picentini 10Monte TuoroParco Picentini 11Monti di Lauro Parzialm. incluso Parco fiume Sarno 12Piana del DragoneParco Picentini 13Pietra Maula (Taurano-Visciano) 14Querceta dell’Incoronata (Nusco) 15Bosco di Montefusco Irpino Provincia di Avellino nDenominazione SICNote 1Alta Valle del fiume Tammaro 2Bosco di Castelfranco in Miscano 3 Bosco di Castelvetere in Val fortore 4Camposauro Parco Taburno- Camposauro 5Massiccio del Taburno Parco Taburno- Camposauro 6Pendici Meridionali del Monte MutriaParco del Matese 7Sorgenti e alta Valle del Fiume Fortore 8Bosco di Castelpagano e Torrente Tammarecchia Provincia di Benevento

32 1Bosco di S. Silvestro 2Catena di Monte Cesima 3Catena di Monte Maggiore 4Lago di CarinolaRiserva Lago di Falciano 5Matese CasertanoParco del Matese 6Monte Massico 7Monte Tifata 8Monti di Mignano Montelungo 9Pineta della Foce del Garigliano Parco Roccamonfina- Garigliano 10Pineta di Castel Volturno Riserva Foce Volturno- Costa di Licola 11Pineta di Patria Riserva Foce Volturno- Costa di Licola 12Vulcano di Roccamonfina Parco Roccamonfina- Garigliano 13Fiumi Volturno e Calore Beneventano Tocca parzialmente Parco del Matese 14Foce Volturno- Variconi Riserva Foce Volturno- Costa di Licola 15Fiume Garigliano Parco Roccamonfina- Garigliano Provincia di Caserta

33 n Denominazione SICNote 1Aree Umide del Cratere di AgnanoParco Campi Flegrei 2Capo MisenoParco Campi Flegrei 3Collina dei Camaldoli 4Corpo Centrale dell’Isola di Ischia 5Costiera Amalfitana tra Nerano e Positano 6Cratere di Astroni Riserva Naturale Statale 7Dorsale dei Monti LattariParco Monti Lattari 8Foce di Licola Riserva Foce Volturno – Costa di Licola 9Fondali Marini di Ischia, Procida e Vivara 10Fondali Marini di Punta campanella e Capri Parzialmente interessata R.S.Marina P. Campanella 11Isola di Vivara Riserva Naturale Statale 12Isolotto di S. Martino e DintorniParco Campi Flegrei 13Lago d’AvernoParco Campi Flegrei 14Lago del FusaroParco Campi Flegrei 15Lago di LucrinoParco Campi Flegrei 16Lago di MisenoParco Campi Flegrei 17Lago di Patria Riserva Foce Volturno – Costa di Licola 18Monte Barbaro e Cratere di CampiglioneParco Campi Flegrei 19Monte NuovoParco Campi Flegrei 20Monte Somma Parco Nazionale del Vesuvio 21Pineta dell’Isola di Ischia 22Porto Paone di NisidaParco Campi Flegrei 23Punta Campanella 24Rupi Costiere dell’Isola di Ischia 25Scoglio del Vervece 26Stazioni di Cyanidium caldarium di PozzuoliParco Campi Flegrei 27Stazione di Cyperus polystachyus di Ischia 28Vesuvio Parco Nazionale del Vesuvio 29Corpo Centrale e Rupi Costiere Occidentali dell’Isola di Capri 30Settore e Rupi Costiere orientali dell’Isola di Capri Provincia di Napoli

34 Denominazione SICNote 1 Alta Valle del Fiume BussentoP.N. Cilento e Vallo di Diano 2 Alta Valle del Fiume Calore SalernitanoP.N. Cilento e Vallo di Diano 3 Balze di TeggianoP.N. Cilento e Vallo di Diano 4 Basso Corso del fiume BussentoP.N. Cilento e Vallo di Diano 5 Capo PalinuroP.N. Cilento e Vallo di Diano 6 Fasce Litoranee a destra ed a sinistra del Fiume Sele Riserva Naturale Foce Sele - Tanagro 7 Dasce interne di Costa degli Infreschi e della MassetaP.N. Cilento e Vallo di Diano 8 Fiume AlentoP.N. Cilento e Vallo di Diano 9 Fiume MingardoP.N. Cilento e Vallo di Diano 10 Grotta di MorigeratiP.N. Cilento e Vallo di Diano 11Isola di LicosaP.N. Cilento e Vallo di Diano 12Isolotti Li Galli 13Lago Cessuta e Dintorni 14 Massiccio del Monte Eremita Riserva Naturale Momte Eremita-Marzano 15Montagna di CasalbuonoP.N. Cilento e Vallo di Diano 16Monte BulgheriaP.N. Cilento e Vallo di Diano 17 Monte Cervati, Centaurino e Montagne di LaurinoP.N. Cilento e Vallo di Diano 18Monte della StellaP.N. Cilento e Vallo di Diano 19Monte Licosa e DintorniP.N. Cilento e Vallo di Diano 20Monte Mai e Monte MonnaParco Monti Picentini 21Monte MotolaP.N. Cilento e Vallo di Diano 22Monte Sacro e DintorniP.N. Cilento e Vallo di Diano 23Monte Soprano e Monte VesoleP.N. Cilento e Vallo di Diano 24Monte Tresino e DintorniP.N. Cilento e Vallo di Diano 25Monti AlburniP.N. Cilento e Vallo di Diano 26Monti della Maddalena 27Parco Marino di S. Maria di Castellabate 28Parco Marino di Punta degli Infreschi 29Pareti Rocciose di cala del CefaloP.N. Cilento e Vallo di Diano 30Pineta di S. IconioP.N. Cilento e Vallo di Diano 31 Rupi Costiere della Costa degli Infreschi e della MassetaP.N. Cilento e Vallo di Diano 32 Scoglio del Mingardo e Spiaggia di Cala del CefaloP.N. Cilento e Vallo di Diano 33Stazione di Genista Cilentana di AsceaP.N. Cilento e Vallo di Diano 34Fiumi Tanagro e Sele Riserva Naturale Foce Sele - Tanagro 35Monte SottanoP.N. Cilento e Vallo di Diano 36Valloni dellaa Costiera AmalfitanaParco Monti Lattari 37 Monti di Eboli, monte Polveracchio, Monte Boschetiello e Vallone della Caccia di Senerchia Parco Monti Picentini 38 Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente BoneaParco Monti Lattari Provincia di Salerno

35 Vengono designati direttamente dagli Stati membri come Zone di Protezione Speciale (ZPS), entrano automaticamente a far parte della rete Natura 2000. L'identificazione e la delimitazione delle ZPS si basa interamente su criteri scientifici; è mirata a proteggere i territori più idonei in numero e superficie alla conservazione delle specie elencate nell'Allegato I e di quelle migratorie non elencate che ritornano regolarmente. In Italia l'individuazione delle ZPS spetta alle Regioni e alle Province autonome, che trasmettono i dati al Ministero ZPS

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37 Denominazione ZPSArea Protetta 1VariconiRiserva Regionale Foce Volturno Costa di Licola 2MateseParco Regionale del Matese 3Le MortineParco Regionale del Matese 4AstroniParco Regionale Campi Flegrei 5Bosco di Castelvetere in Valfortore 6Lago d’AvernoParco Regionale Campi Flegrei 7Fondali marini di Ischia Procida e Vivara 6Vesuvio e Monte SommaParco Nazionale del Vesuvio 7PicentiniParco Regionale Monti Picentini 8Capo PalinuroParco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano 9Costiera Amalfitana tra Maiori ed il Torrente BoneaParco Regionale Monti Lattari 10Medio Corso del Fiume Sele-PersanoRiserva Regionale Foce Sele- Tanagro 11 VivaraRiserva Statale 12 Corpo centrale e rupi costiere occidentali dell'isola di Capri 13 Punta Campanella 14Fondali Marini di Punta Campanella e CapriRiserva Marina Protetta Punta Campanella 15Costa tra Marina di Camerota e Policastro BussentinoParco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano 16Massiccio del Monte EremitaRiserva Regionale Monti Eremita- Marzano 17Sorgenti del Vallone delle Ferriere di AmnalfiParco Regionale Monti Lattari 18Monte Cervati e dintorniParco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano 19Costa tra Punta Tresino e le Ripe RosseParco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano 20Monti Soprano, Vesole e Gole del Fiume Calore SalernitanoParco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano 21AlburniParco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano 22Invaso di Campolattaro

38 CONVENZIONE DI RAMSAR (1971) Convenzione sulle Zone Umide di Importanza Internazionale (Uccelli) ZONE UMIDE (WETLANDS) =PALUDI, ACQUITRINI, TORBIERE, SPECCHI D’ACQUA ANCHE ARTIFICIALI, ACQUE COSTIERE <6m Firmata dall’Italia nel 1975. Riconosciute 50 zone umide. Dimensioni diverse da Colfiorito (157ha) a saline di Margherita di Savoia (3871 ha) a Comacchio (13500 ha)

39 Medio corso fiume Sele Oasi Variconi

40 Applicazione in Italia Ratificata e resa esecutiva dall'Italia con il DPR 13 marzo 1976, n. 448, e con il successivo DPR 11 febbraio 1987, n. 184. Gli strumenti attuativi prevedono, in aggiunta alla partecipazione alle attività comuni internazionali della Convenzione, una serie di impegni nazionali, quali: attività di monitoraggio e sperimentazione nelle "zone umide" designate ai sensi del DPR 13 marzo 1976, n.448;; attivazione di modelli per la gestione di "Zone Umide"; attuazione del "Piano strategico 1997-2002" sulla base del documento "Linee guida per un Piano Nazionale per le Zone Umide"; designazione di nuove zone umide, ai sensi del DPR 13.3.1976, n. 448; preparazione del "Rapporto Nazionale" per ogni Conferenza delle Parti.

41 egioneSiti Il totale dei siti è 50 Lombardia6 Veneto2 Trentino Alto Adige1 Friuli Venezia Giulia2 Emilia Romagna10 Toscana4 Umbria1 Lazio5 Abruzzo1 Puglia3 Calabria1 Sicilia2 Sardegna8 Basilicata2 Campania2


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