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GLI SCHEMI DI BILANCIO: STATO PATRIMONAILE E CONTO ECONOMICO

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Presentazione sul tema: "GLI SCHEMI DI BILANCIO: STATO PATRIMONAILE E CONTO ECONOMICO"— Transcript della presentazione:

1 GLI SCHEMI DI BILANCIO: STATO PATRIMONAILE E CONTO ECONOMICO
UNIVERSITA’ DEL SALENTO GLI SCHEMI DI BILANCIO: STATO PATRIMONAILE E CONTO ECONOMICO Prof. MARIO TURCO Aggregato di Economia Aziendale Facoltà di Economia

2 SECONDO QUANTO DISPOSTO DALL’ART. 2423 co.1 DEL CODICE CIVILE:
COMPOSIZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO SECONDO QUANTO DISPOSTO DALL’ART co.1 DEL CODICE CIVILE: “Gli amministratori devono redigere il bilancio d’esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa.” Prof. Mario Turco

3 I TRE DOCUMENTI OBBLIGATORI DI CUI SI COMPONE SONO :
IL BILANCIO DI ESERCIZIO È UN SISTEMA UNITARIO ED ORGANICO DI DOCUMENTI CONTABILI. I TRE DOCUMENTI OBBLIGATORI DI CUI SI COMPONE SONO : STATO PATRIMONIALE: documento contabile finalizzato a fornire una fotografia quantitativo-contabile delle risorse (attività) di cui dispone l’azienda per la continuità di funzionamento e delle fonti (passività) che sono state utilizzate per acquisire dette risorse. CONTO ECONOMICO: documento contabile volto a rendicontare gli effetti economici degli eventi accaduti nel corso dell’esercizio indicato e a rappresentare, quindi, il risultato economico prodotto dalla gestione di periodo. NOTA INTEGRATIVA: documento quali-quantitativo che fornisce informazioni di dettaglio per una più facile interpretazione delle voci contabili e delle variazioni intervenute negli elementi patrimoniali rispetto al periodo precedente. Essa ha quindi una funzione analitico-descrittiva, informativa ed esplicativa. Prof. Mario Turco

4 ALTRI DOCUMENTI COMPLEMENTARI
(ART co 3) NON OBBLIGATORI CHE CORREDANO IL BILANCIO RELAZIONE SULLA GESTIONE: documento che ha la funzione di illustrare l’andamento della gestione trascorsa e di informare circa le politiche gestionali adottate in base alla situazione in essere ed alle prospettive future. Essa informa inoltre sulle attività di ricerca e sviluppo nonché sui principali fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO: prospetto che indica le principali variazioni delle riserve e del capitale sociale. In seguito alla riforma del diritto societario (Dlgs 6/2003) è richiesto dal codice civile per tutte le imprese RENDICONTO FINANZIARIO: prospetto che raggruppa – in relazione a prefissati scopi conoscitivi – “i flussi finanziari” manifestatisi in un dato periodo di tempo. Prof. Mario Turco

5 1) RIGIDITA’ DEGLI SCHEMI E LORO STRUTTURA:
In particolare, in relazione all’utilizzo degli schemi di Stato Patrimoniale e di Conto Economico L’ART Ter PER TUTELARE LA CHIAREZZA DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE IN BILANCIO STABILISCE ALCUNE REGOLE GENERALI: 1) RIGIDITA’ DEGLI SCHEMI E LORO STRUTTURA: salve le disposizioni di leggi speciali per le società che esercitano particolari attività, nello stato patrimoniale e nel conto economico devono essere iscritte separatamente, e nell'ordine indicato, le voci previste negli articoli 2424 e 2425. Prof. Mario Turco

6 2) SUDDIVISIONE DELLE VOCI (ART. 2423- Ter, 2° comma):
.... (segue) 2) SUDDIVISIONE DELLE VOCI (ART Ter, 2° comma): le voci precedute da numeri arabi possono essere ulteriormente suddivise, senza eliminazione della voce complessiva e dell’importo corrispondente; 3) RAGGRUPPAMENTO DELLE VOCI (ART Ter, 2° comma): esse possono essere raggruppate soltanto quando il raggruppamento, a causa del loro importo, è irrilevante ai fini indicati nel secondo comma dell'articolo 2423 o quando esso favorisce la chiarezza del bilancio. In questo secondo caso la nota integrativa deve contenere distintamente le voci oggetto di raggruppamento. Prof. Mario Turco

7 4) AGGIUNTA DI VOCI (2423- Ter, 3° comma):
.... (segue) 4) AGGIUNTA DI VOCI (2423- Ter, 3° comma): devono essere aggiunte altre voci qualora il loro contenuto non sia compreso in alcuna di quelle previste dagli articoli 2424 e la facoltà di aggiungere nuove voci è stata tradotta dal legislatore nazionale in un obbligo. Un esempio di aggiunta di voci è rappresentato dalle “attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni” Prof. Mario Turco

8 5) ADATTAMENTO DI VOCI (ART. 2423- Ter, 4° comma)
.... (segue) 5) ADATTAMENTO DI VOCI (ART Ter, 4° comma) le voci precedute da numeri arabi devono essere adattate quando lo esige la natura dell'attività esercitata. ESEMPIO: rimanenze di imprese mercantili o marittime mal si adattano alla prevista articolazione normativa della voce “Rimanenze” Prof. Mario Turco

9 .... (segue) 6) CONFRONTO CON L’ESERCIZIO PRECEDENTE – COMPARABILITA’ (ART Ter, 5° comma): per ogni voce dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico deve essere indicato l’importo della voce corrispondente dell’esercizio precedente. Se le voci non sono comparabili quelle dell’anno precedente devono essere adattate. La non comparabilità o l’adattamento devono essere segnalati e commentati in nota integrativa Prof. Mario Turco

10 IN SENSO GIURIDIC IN SENSO CONTABILE
.... (segue) 7) COMPENSI DI PARTITE (ART Ter, 5° comma) sono vietati i compensi di partite. IN SENSO GIURIDIC IN SENSO CONTABILE Prof. Mario Turco

11 LE POSSIBILI FORME DELLO STATO PATRIMONIALE
PER FORMA DEVE INTENDERSI LA MODALITA’ DI RAPPRESENTAZIONE DEI VALORI CHE FORMANO IL BILANCIO. LE POSSIBILI FORME ATTRAVERSO CUI RAPPRESENTARE GLI ELEMENTI PATRIMONIALI SONO: A SEZIONI DIVISE E CONTRAPPOSTE (denominata anche CONTABILE): costituisce l’impostazione più tradizionale e prevede l’utilizzo di un prospetto a due sezioni in cui si tengono distinte le Attività dalle Passività e Netto A SCALARE (report form): implica che le poste contabili siano collocate in un’unica sezione, nella quale si sommano algebricamente. Prof. Mario Turco

12 LE POSSIBILI CLASSIFICAZIONI DEGLI ELEMENTI DELLO STATO PATRIMONIALE
PER CLASSIFICAZIONE DEVE INTENDERSI IL CONTENUTO, VALE A DIRE LA MODALITA’ DI AGGREGAZIONE DEI VALORI CHE FORMANO IL BILANCIO. LE IMPOSTAZIONI PIU’ DIFFUSE SONO: CLASSIFICAZIONE PER NATURA OD ORIGINE DEGLI ELEMENTI; CLASSIFICAZIONE SECONDO CRITERI FINANZIARI; CLASSIFICAZIONE SECONDO LA DESTINAZIONE ASSEGNATA AGLI ELEMENTI PATRIMONIALI; CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE. Prof. Mario Turco

13 CLASSIFICAZIONE PER NATURA OD ORIGINE DEGLI ELEMENTI (struutura tipica contabile):
ATTIVO PASSIVO GLI ELEMENTI VENGONO DISTINTI IN BASE ALLA NATURA DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO, OVVERO FONTI INTERNE O ESTERNE GLI ELEMENTI VENGONO DISTINTI SECONDO LA NATURA FINANZIARIA O ECONOMICA DELLE ATTIVITA’ Prof. Mario Turco

14 FONTI DI TERZI IMPIEGHI ECONOMICI IMPIEGHI FONTI
IMPIEGHI FINANZIARI DISPONIBILITA’ LIQUIDE CREDITI DI FINANZIAMENTO CREDITI DI FUNZIONAMENTO RATEI ATTIVI IMPIEGHI ECONOMICI FATTORI PRODUTTIVI A FECONDITA’ RIPETUTA (materiali e immateriali) RIMANENZE DI FATTORI PRODUTTIVI A FECONDITA’ SEMPLICE (materiali e immateriali) FONTI PROPRIE CAPITALE DI APPORTO CAPITALE DI RISPARMIO FONTI DI TERZI DEBITI DI FINANZIAMENTO DEBITI DI FUNZIONAMENTO RATEI E FONDI PER RISCHI ED ONERI RIMANENZE PASSIVE Prof. Mario Turco

15 2) CLASSIFICAZIONE SECONDO CRITERI FINANZIARI (LIQUIDITA’ CRESCENTE - CONVENZIONE TEMPORALE DI 12 MESI) ATTIVO PASSIVO GLI ELEMENTI VENGONO DISTINTI A SECONDA DELLA LORO ATTITUDINE A TRADURSI IN DENARO GLI ELEMENTI VENGONO DISTINTI IN CONSIDERAZIONE DELLA LORO ESIGIBILITA’ Prof. Mario Turco

16 PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO
ATTIVITA’ PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO Attività correnti Passività a breve Liquidità immediate (cassa, banche e titoli facilmente negoziabili, al netto del fondo svalutazione crediti) Debiti verso banche a breve scadenza (scoperti di c/c, anticipi valutari, finanziamenti a breve) Liquidità differite (crediti verso clienti al netto del fondo svalutazione crediti, crediti verso società controllate e collegate, altri crediti, ratei attivi) Debiti pagabili entro 12 mesi (fornitori, cambiali passive, parte dei debiti a medio/lungo termine in scadenza nei 12 mesi, debiti verso società controllate e collegate) Magazzino (scorte e anticipi a fornitori di materiali al netto del fondo svalutazione magazzino e degli anticipi ai clienti) Altre passività a breve (ratei passivi, debiti tributari per imposte sul reddito d’esercizio, dividendi in distribuzione, fondi da utilizzarsi entro i 12 mesi) Risconti attivi Risconti passivi Attività immobilizzate Passività a medio-lungo termine Immobili civili al netto del fondo ammortamento Debiti pagabili oltre i 12 mesi (fornitori, società controllate e collegate, altri debiti) Immobilizzazioni tecniche al netto dei fondi di ammortamento Mutui e obbligazioni rimborsabili oltre 12 mesi Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni finanziarie al netto del fondo svalutazione titoli Fondi utilizzabili oltre i 12 mesi (fondo per il t.f.r. , fondo imposte non relative a debiti tributari in scadenza) Patrimonio netto

17 3) CLASSIFICAZIONE SECONDO LA DESTINAZIONE ASSEGNATA AGLI ELEMENTI PATRIMONIALI
LA CLASSIFICAZIONE SI FONDA SULLA DESTINAZIONE DEGLI ELEMENTI PATRIMONIALI IN RELAZIONE AI PROCESSI PRODUTTIVI. IL CONCETTO DI DESTINAZIONE E’ FONDAMENTALE PER UN’ADEGUATA INTERPRETAZIONE DELLE POLITICHE GESTIONALI INTRAPRESE DAL GOVERNO AZIENDALE Prof. Mario Turco

18 LA DESTINAZIONE può essere NATURALE EFFETTIVA
.... (segue) LA DESTINAZIONE può essere NATURALE EFFETTIVA UN ELEMENTO ATTIVO DOVREBBE CONSIDERARSI IMMOBILIZZAZIONE O DISPONIBILITA’ IN RELAZIONE ALLA PROPRIA ORDINARIA O NATURALE DESTINAZIONE AD ASSOLVERE LA PROPRIA FUNZIONE ALL’INTERNO DEL PROCESSO PRODUTTIVO UN ELEMENTO ATTIVO VIENE CONSIDERATO IMMOBILIZZAZIONE O DISPONIBILITA’ IN RELAZIONE ALL’ EFFETTIVA DESTINAZIONE AD ESSO ASSEGNATA ALL’INTERNO DEL PROCESSO PRODUTTIVO Prof. Mario Turco

19 4) CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE
La riclassificazione secondo il criterio funzionale, meno diffusa nella prassi e nella letteratura, risponde all’obiettivo di classificare le poste di bilancio in funzione dell’appartenenza alle aree nelle quali possono essere destinate le risorse. In tal caso, essa permette di distinguere le attività e le passività della gestione operativa da quelle estranee ad essa. Prof. Mario Turco

20 PASSIVO ATTIVO .... in particolare
GLI ELEMENTI VENGONO DISTINTI IN BASE ALL’AREA A CUI SONO DESTINATE LE RISORSE. SI DISTINGUONO: ATTIVITA’ OPERATIVE coincidenti con tutte le voci afferenti all’attività caratteristica d’impresa ATTIVITA’ EXTRA-OPERATIVE coincidenti con tutte le voci afferenti alle attività accessorie e straordinarie GLI ELEMENTI VENGONO CLASSIFICATI IN RELAZIONE ALL’AREA GESTIONALE DI PROVENIENZA. QUINDI: - CAPITALE PROPRIO; PASSIVITA’ LEGATE ALLA GESTIONE COMMERCIALE ( Es.: debiti commerciale, anticipi da clienti) PASSIVITA’ ESTRANEE ALLA GESTIONE COMMERCIALE (passività derivanti da operazioni di natura finanziaria e tributaria) Prof. Mario Turco

21 PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO
ATTIVITA’ PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO Attività operative legate alla gestione commerciale Passività legate alla gestione commerciale - Cassa e conto corrente attivo (nei limiti del volano richiesto dalle operazioni gestionali)  Debiti commerciali - Crediti commerciali (al netto del fondo svalutazione crediti) - Anticipi da clienti - Rimanenze di magazzino (al netto del fondo svalutazione magazzino) - Fondo rischi e spese future afferenti la gestione commerciale - Anticipi a fornitori per acquisto di materie prime - Fondo trattamento di fine rapporto - Ratei e risconti attivi relativi a voci di costo e di ricavo di natura strettamente commerciale - Ratei e risconti passivi relativi ad operazioni di natura commerciale  Attività operative estranee alla gestione commerciale Passività estranee alla gestione commerciale - Immobilizzazioni operative (al netto dei relativi fondi di ammortamento) - Anticipi a fornitori per acquisto di immobilizz. - Partecipazioni (al netto del relativo fondo di svalutazione) - Debiti verso banche - Debiti medio/lungo termine - Debiti verso fornitori impianti - Debiti tributari Attività extra-operative - Immobili e terreni civili (al netto dei relativi fondi di ammortamento) Patrimonio netto

22 STRUTTURA E CONTENUTO DELLO STATO PATRIMONIALE CIVILISTICO
LE SEZIONI CONTRAPPOSTE (ATTIVO E PASSIVO) DELLO STATO PATRIMONIALE, ORDINATE SECONDO CRESCENTI LIVELLI DI DETTAGLIO, SONO ARTICOLATE IN RAGGRUPPAMENTI (4 per l’attivo e 5 per il passivo): sono contrassegnati da lettere maiuscole dell’alfabeto; CLASSI: sono contraddistinte da numeri romani; VOCI: sono precedute da numeri arabi; SOTTOVOCI: sono codificate dalle lettere minuscole dell’alfabeto Elemento rigido dello schema Elemento flessibile dello schema Prof. Mario Turco

23 CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE VOCI DELL’ATTIVO E DEL PASSIVO
(ART TER) SIA PER L’ATTIVO CHE PER IL PASSIVO SI FA RIFERIMENTO AD UN CRITERIO MISTO DI CLASSIFICAZIONE ATTIVO PASSIVO CRITERIO DELLA DESTINAZIONE FUNZIONALE (O EFFETTIVA) DEGLI ELEMENTI + CRITERIO DELLA LIQUIDITA’ CRESCENTE CRITERIO DELL’ORIGINE DEGLI ELEMENTI (FONTE DA CUI PROVENGONO I MEZZI) + CRITERIO DELLA ESIGIBILITA’ CRESCENTE Prof. Mario Turco

24 DA CIO’ DISCENDE CHE UN’ATTIVITA’ PATRIMONIALE SI COLLOCHERA’:
… IN PARTICOLARE LA DESTINAZIONE FUNZIONALE Art – bis: “ gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni” OGNI ELEMENTO PATRIMONIALE ATTIVO DOVRA’ ESSERE CLASSIFICATO TRA LE IMMOBILIZZAZIONI O NELL’ATTIVO CIRCOLANTE NON GIA’ IN BASE ALLA PROPRIA ORDINARIA E NATURALE DESTINAZIONE, MA IN RELAZIONE ALLA SUA EFFETTIVA DESTINAZIONE ALL’INTERNO DEL PROCESSO PRODUTTIVO (FUNZIONE ECONOMICA). DA CIO’ DISCENDE CHE UN’ATTIVITA’ PATRIMONIALE SI COLLOCHERA’: TRA LE IMMOBILIZZAZIONI se in relazione ai programmi gestionali dell’azienda, la durata di utilizzo riguarda un periodo non breve; TRA LE ATTIVITA’ CIRCOLANTI se l’elemento è destinato a smobilizzarsi entro un periodo breve; Prof. Mario Turco

25 NE CONSEGUE CHE: i raggruppamenti delle varie classi potranno contenere valori aventi natura contabile diversa (economica e finanziaria) L’allocazione di un elemento in un raggruppamento influisce direttamente sulla logica valutativa da applicare Prof. Mario Turco

26 LO SCHEMA DI STATO PATRIMONIALE (ART. 2424 c.c)
ATTIVO PASSIVO CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI B) IMMOBILIZZAZIONI (con separata indicazione dei beni in leasing) I) Immateriali II) Materiali III) Finanziarie C) ATTIVO CIRCOLANTE I) Rimanenze II) Crediti III) Attività finanziarie IV) Disponibilità liquide D) RATEI E RISCONTI A) PATRIMONIO NETTO I) Capitale II) Riserva sovrapprezzo azioni III) Riserve di rivalutazione IV) Riserva legale V) Riserve statutarie VI) Riserve per azioni proprie in portaf. VII) Altre riserve VIII) Utili (perdite) a nuovo IX) Utile (perdita) dell’esercizio B) FONDI PER RISCHI ED ONERI C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO D) DEBITI E) RATEI E RISCONTI Prof. Mario Turco

27 LE POSSIBILI FORME DEL CONTO ECONOMICO
LE POSSIBILI FORME ATTRAVERSO CUI RAPPRESENTARE LE COMPONENTI DEL REDDITO SONO: A SEZIONI DIVISE E CONTRAPPOSTE: costituisce l’impostazione più tradizionale. Essa discende direttamente dal sistema dei conti tenuto con il metodo della Partita Doppia ed accoglie i valori contrapponendo al complesso dei componenti positivi di reddito, il complesso dei componenti negativi, senza l’indicazione di risultati parziali A SCALARE (report form): si tratta di uno schema di derivazione anglosassone. Essa prevede l’esposizione consecutiva dei componenti di reddito, con evidenziazione di risultati intermedi che, stratificando il risultato economico, consente di trarre utili informazioni sulle varie aree gestionali Prof. Mario Turco

28 LE POSSIBILI CLASSIFICAZIONI DELLE VOCI DEL CONTO ECONOMICO
CLASSIFICAZIONE PER NATURA: carattere distintivo è l’origine contabile del valore, con conseguente separazione degli elementi oggettivi da quelli soggettivi; CLASSIFICAZIONE PER DESTINAZIONE: carattere distintivo è la comunanza di un valore alla specifica funzione aziendale. Esempio: costi per il personale: - raggruppati in una stessa classe di valori - classificazione per natura; - separati in relazione al tipo di attività svolta (addetti alla produzione, impiegati amministrativi) - classificazione per destinazione Prof. Mario Turco

29 .... (in particolare) LA CLASSIFICAZIONE PER NATURA
CONSENTE UNA MAGGIORE SEMPLICITA’ DI ELABORAZIONE E SI DIMOSTRA ASSAI EFFICACE NEL RISPONDERE ALLE ESIGENZE INFORMATIVE DEL BILANCIO, GRAZIE AD UNA SERIE DI NOTIZIE LEGATE ALL’ATTENDIBILITA’ DEL RISULTATO ECONOMICO ED ALLA FACILITA’ DI COLLEGAMENTO CON LO STATO PATRIMONIALE Prof. Mario Turco

30 LE FONDAMENTALI STRUTTURE DI CONTO ECONOMICO
1) A RISULTATI LORDI Deriva dalla teorica del Besta secondo cui le componenti del reddito sono costituite dalle sole variazioni che incidono sull’entità del Patrimonio. Si tratta di una struttura estremamente sintetica, poiché indica solo il saldo lordo (positivo o negativo) derivante dalle singole operazioni gestionali E’ scarsamente rappresentativa. Prof. Mario Turco

31 CONTO ECONOMICO A RISULTATI LORDI
COMPONENTI NEGATIVI COMPONENTI POSITIVI - PERDITE LORDE (saldi negativi tra costi e ricavi correlativi, rimanenze iniziali e finali) - COMPONENTI NEGATIVI NON INCLUSI NEL SALDO (gestione accessoria) UTILE NETTO D’ESERCIZIO - UTILI LORDI (saldi positivi tra costi e ricavi correlativi, rimanenze iniziali e finali) COMPONENTI POSITIVI NON INCLUSI NEL SALDO (gestione accessoria) PERDITA NETTA D’ESERCIZIO Prof. Mario Turco

32 2) A COSTI, RICAVI E RIMANENZE
E’ la struttura teorizzata dallo Zappa ed ormai consolidata nella tradizione contabile italiana. Introdotta con la L. 216/74. Essa espone i valori originari da cui deriva il risultato economico senza effettuazione di somme algebriche e distinguendo analiticamente le rimanenze iniziali (attive e passive) dai costi e ricavi formatisi ed imputabili all’esercizio e dalle rimanenze finali (attive e passive). PREGI: - sistematicità nel tempo e nello spazio dei valori (facilita giudizi sul grado di attendibilità del reddito e favorisce la comparabilità); - la diretta derivazione dalle scritture contabili. DIFETTI: difficoltà di interpretazione immediata dei dati esposti. Prof. Mario Turco

33 CONTO ECONOMICO A COSTI, RICAVI E RIMANENZE
COMPONENTI NEGATIVI COMPONENTI POSITIVI RIMANENZE ATTIVE INIZIALI COSTI DI ESERCIZIO COSTI ASSEGNATI ALL’ESERCIZIO RIMANENZE PASSIVE FINALI UTILE NETTO D’ESERCIZIO RIMANENZE PASSIVE INIZIALI RICAVI DI ESERCIZIO RICAVI ASSEGNATI ALL’ESERCIZIO RIMANENZE ATTIVE FINALI PERDITA NETTA D’ESERCIZIO Prof. Mario Turco

34 3) STRUTTURA A COSTI E RICAVI
A) DELLA PRODUZIONE EFFETTUATA E’ una struttura che consente di esporre distintamente e separatamente i componenti ordinari da quelli straordinari e fornisce la dimostrazione del valore della produzione del periodo e del correlato costo. Più precisamente, il valore della produzione pone alla base della sua determinazione il concetto di ricavo in natura, che favorisce la confluenza in un unico aggregato dei ricavi di vendita, della variazione delle scorte del magazzino prodotti, i consumi interni ed i ricavi accessori. Il costo della produzione esprime il costo di utilizzazione, cioè il valore attribuibile ai consumi dei fattori produttivi per l’ottenimento dei prodotti Prof. Mario Turco

35 STRUTTURA A COSTI E RICAVI A) DELLA PRODUZIONE EFFETTUATA
A)VALORE DELLA PRODUZIONE DEL PERIODO B) COSTO DELLA PRODUZIONE DEL PERIODO DIFFERENZA A - B +/- RISULTATO GESTIONE FINANZIARIA +/- SALDO RETTIFICHE DI VALORE ATTIVITA’ FINANZIARIE +/- RISULTATO GESTIONE STARORDINARIA RISULTATO LORDO - IMPOSTE DELL’ESERCIZIO RISULTATO NETTO D’ESERCIZIO Prof. Mario Turco

36 CONFIGURAZIONE A VALORE AGGIUNTO
.... da tale impostazione è possibile pervenire alla CONFIGURAZIONE A VALORE AGGIUNTO Le voci di costo e ricavo sono classificate suddividendo i costi operativi tra – COSTI INTERNI: relativi a fattori presenti nell’azienda – COSTI ESTERNI: relativi a fattori acquistati all’esterno dell’azienda. L’obiettivo in questo tipo di classificazione è quello di quantificare alcuni risultati di sintesi indicativi del prodursi del ciclo di trasformazione economica globale di impresa: VALORE AGGIUNTO: misura la capacità dell’impresa di creare valore e di remunerare tutti i fattori produttivi interni all’impresa MARGINE OPERATIVO LORDO: è un indicatore di redditività della sola attività caratteristica, anche se, per la verità, prescinde dalla considerazione degli ammortamenti IL REDDITO OPERATIVO: consente di analizzare qual è il contributo dell’attività operativa tipica di impresa alla formazione del risultato economico d’esercizio Prof. Mario Turco

37 PRODUZIONE DELL’ESERCIZIO
( - ) ACQUISTI DELL’ESERCIZIO ( +/- ) VARIAZIONE DEL MAGAZZINO MATERIE PRIME ( - ) ALTRI ONERI (PER SERVIZI, GODIMENTO BENI DI TERZI…) ( = ) VALORE AGGIUNTO ( - ) COSTI PER IL PERSONALE ( = ) MARGINE OPERATIVO LORDO ( - ) AMMORTAMENTI TECNICI, SVALUTAZIONI E ALTRI ACCANTONAMENTI ( = ) REDDITO OPERATIVO ( +/- ) RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA ( +/- ) RISULTATO DELLA GESTIONE ACCESSORIA ( +/- ) RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA ( = ) RISULTATO LORDO ANTE-IMPOSTE ( - ) IMPOSTE SUL REDDITO ( = ) RISULTATO NETTO D’ESERCIZIO Prof. Mario Turco

38 3) STRUTTURA A COSTI E RICAVI
B) DELLA PRODUZIONE VENDUTA Si tratta di una struttura cara agli analisti finanziari in cui i ai ricavi di vendita si contrappone il costo del venduto Prof. Mario Turco

39 STRUTTURA A COSTI E RICAVI B) DELLA PRODUZIONE VENDUTA
RICAVI DI VENDITA DEL PERIODO - COSTO DELLA PRODUZIONE VENDUTA NEL PERIODO* MARGINE INDUSTRIALE LORDO - COSTI COMMERCIALI (Costi per il personale, ammortamenti,altri costi commerciali e distributivi, accantonamenti ai fondi rischi) - COSTI AMMINISTRATIVI (Costi per il personale, ammortamenti, altri) RISULTATO OPERATIVO +/- RISULTATO GESTIONE FINANZIARIA +/- RISULTATO GESTIONE ACCESSORIA RISULTATO ECONOMICO DELLA GESTIONE ORDINARIA +/- RISULTATO GESTIONE STRAORDINARIA - IMPOSTE DELL’ESERCIZIO RISULTATO NETTO D’ESERCIZIO Prof. Mario Turco

40 … * COSTO DEL VENDUTO: ( + ) Rimanenze iniziali
( + ) Acquisti di materie prime e semilavorati ( + ) Costi per il personale industriale ( + ) Altri costi industriali ( + ) Ammortamenti industriali ( + ) Accantonamenti ai fondi rischi ( - ) Rimanenze finali Prof. Mario Turco

41 VOCI (23): sono precedute da numeri arabi;
STRUTTURA E CONTENUTO DEL CONTO ECONOMICO: LE SCELTE DEL LEGISLATORE NAZIONALE GLI ELEMETI ECONOMICI NEGATIVI E POSITIVI RIPORTATI IN FORMA SCALARE SONO ARTICOLATI IN: RAGGRUPPAMENTI (5): sono contrassegnati da lettere maiuscole dell’alfabeto; VOCI (23): sono precedute da numeri arabi; SOTTOVOCI: sono codificate dalle lettere minuscole dell’alfabeto Prof. Mario Turco

42 CONFIGURAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
E CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEI COMPONENTI DI REDDITO LA CONFIGURAZIONE SCELTA DAL LEGISLATORE ITALIANO E’ QUELLA A COSTI E RICAVI DELLA PRODUZIONE EFFETTUATA. CLASSIFICAZIONE DEI COMPONENTI DI REDDITO PER NATURA (ORIGINE CONTABILE DEL VALORE, CON CONSEGUENTE SEPARAZIONE DEGLI ELEMENTI OGGETTIVI DA QUELLI SOGGETTIVI) Prof. Mario Turco

43 CONTO ECONOMICO A COSTI E RICAVI DELLA PRODUZIONE EFFETTUATA
A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio B) COSTI DELLA PRODUZIONE 6) Per materie prime sussidiarie di consumo e di merci 7) Per servizi 8) Per godimento beni di terzi 9) Per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi 10) Ammortamenti e svalutazioni a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Prof. Mario Turco

44 12) Accantonamenti per rischi 13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione DIFFERENZA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE (A-B) C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI: 15) Proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate 16) Altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate; b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono immobilizzazioni; c) da titoli iscritti nell’attivo circolante d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate o verso controllanti; 17) Interessi ed altri oneri finanziari con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti; TOTALE ( – 17) D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE: 18) Rivalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Prof. Mario Turco

45 TOTALE DELLE RETTIFICHE (18 – 19)
19) Svalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni TOTALE DELLE RETTIFICHE (18 – 19) E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 20) Proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non iscrivibili al n. 5); 21) Oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazione i cui effetti non siano iscrivibili al n. 14), e delle imposte relative a esercizi precedenti. TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE (20 – 21) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A- B + - C + - D + - E) 22) Totale imposte sul reddito dell’esercizio correnti, differite e anticipate a) Imposte correnti b) Imposte differite e anticipate 23. UTILE/PERDITA DI ESERCIZIO Prof. Mario Turco

46 CONTENUTO DELLA NOTA INTEGRATIVA (art. 2427)
* Criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio, nelle rettifiche dei valori e nella conversione di valuta; * Movimenti delle immobilizzazioni (costo originario, rivalutazioni, ammortamenti, svalutazioni, alienazioni); * Analisi delle immobilizzazioni immateriali; * Analisi delle voci: costo d’impianto, ampliamento, ricerca, sviluppo, pubblicità; * Elenco partecipazioni in società controllate o collegate con notizie identificabili nello stato patrimoniale e nel risultato di gestione delle stesse; * L'ammontare dei crediti e dei debiti di durata ultra quinquennale; * Analisi dei fatti che generano ratei e risconti; * Analisi dettagliata dei conti d'ordine; * Analisi di alcune voci del conto economico:(dettagli su proventi ed oneri straordinari, ripartizione dei ricavi per aree geografiche e categorie di attività) * Notizie sul numero dei dipendenti; * Ammontare dei compensi degli amministratori e dei sindaci Prof. Mario Turco


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