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Progetto AIA Indagine epidemiologica sulla popolazione modenese esposta.

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Presentazione sul tema: "Progetto AIA Indagine epidemiologica sulla popolazione modenese esposta."— Transcript della presentazione:

1 Progetto AIA Indagine epidemiologica sulla popolazione modenese esposta

2 La preoccupazione per gli effetti sulla salute di inquinanti presenti nell’ambiente circostante gli impianti di incenerimento dei rifiuti va assumendo dimensioni sempre maggiori. Introduzione Tuttavia la maggior parte degli studi attualmente realizzati sono di tipo ecologico, quindi metodologicamente meno adatti a legare l’esposizione con l’evento a livello di singolo individuo senza quindi poter correggere per gli altri numerosi fattori di rischio. A tal fine, è importante attivare sistemi di monitoraggio integrati dello stato di salute e dei fattori di esposizione così da poter condurre studi con potenziale maggiore validità interna.

3 A questo riguardo la Regione Emilia Romagna ha attivato dal 2007 un progetto, denominato Moniter, articolato in 7 linee progettuali Introduzione Le linee progettuali 3 e 4 trattano appunto della valutazione della esposizione umana agli inquinanti e dei relativi effetti sulla salute Il progetto parte dalle indicazioni contenute nel Piano Europeo Ambiente e Salute 2004-2010 relative alla necessità di integrare le informazioni: sullo stato dell'ambiente, sull'ecosistema e sulla salute umana.

4 A Modena esiste un impianto per l’incenerimento dei rifiuti da circa 30 anni, l’impianto è stato due volte ampliato e adeguato alle normative che si sono succedute nel tempo. Nel 2003 il Piano Provinciale Gestione Rifiuti ha previsto un ulteriore ampliamento ed adeguamento, il cui iter autorizzativo si è concluso con la Autorizzazione Integrata Ambientale. Nelle condizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata ad HERA s.p.a. per l’impianto di termovalorizzazione di via Cavazza a Modena (Determinazione della Provincia n.74 del 02/02/2007) è stata fatta esplicita richiesta di attivare un piano di monitoraggio e controllo ambientale e sanitario nelle aree circostanti l’impianto, “costituito da campionamenti ed analisi di aria, suolo e campagne di biomonitoraggio” Introduzione

5 inoltre sono previsti approfondimenti epidemiologici (D.3.2.3 allegato all’autorizzazione citata) costituiti da: indagini epidemiologiche specificate tenendo conto di specifici progetti della Regione Emilia-Romagna da parte del competente Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Modena; Il progetto va quindi ad integrare il più ampio progetto regionale di monitoraggio della salute della popolazione esposta alle emissioni degli inceneritori (MONITER) con un focus di tipo ambientale-sanitario. Per rispondere al disposto autorizzativo, HERA s.p.a. ha firmato una convenzione con la Amministrazione Provinciale e con il Dipartimento di Sanità Pubblica della AUSL, nella quale si impegna a finanziare le indagini epidemiologiche che la AUSL intende avviare. Introduzione

6 Il progetto di indagine ambientale-sanitaria si articola su 3 livelli: Articolazione dello studio conduzione di uno studio prospettico su una coorte di soggetti affetti da patologie inquinamento-correlabili, teso ad associare la gravità della patologia con i livelli di esposizione all’inquinamento da inceneritore e da altre fonti; valutazione della possibilità di utilizzo di indicatori di esposizione bioumorali (biomonitoraggio) indagine sulla percezione del rischio 1. 2. 3.

7 Il progetto è coordinato dal Servizio Epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Modena. Organizzazione dello studio Strutture collaboranti:  Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Modena,  Centro Tematico Regionale Ambiente e Salute ARPA Emilia-Romagna,  Università di Modena e Reggio Emilia (Scienze dalla Comunicazione). Inoltre il progetto si avvale della collaborazione esterna di diverse strutture a livello nazionale:  Laboratorio di Igiene e Tossicologia Industriale – Azienda Ospedaliera Brescia  Laboratorio di Chimica Ambientale e Tossicologia- Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano  Laboratorio Tematico Mutagenesi Ambientale ARPA Emilia Romagna  Clinica del lavoro Luigi Devoto Università di Milano  Dipartimento di Patologia Clinica AUSL Modena  Dipartimento Epidemiologia Regione Lazio

8 Per la miglior conduzione del progetto, è stato istituito un comitato tecnico scientifico, con ruolo di valutazione e verifica. Organizzazione dello studio Comitato Tecnico Scientifico:  Prof. Giuseppe Torelli (Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio Università di Modena e Reggio Emilia, coordinatore del CTS)  Prof. Pier Alberto Bertazzi (Università di Milano Clinica del Lavoro Luigi Devoto)  Dr.ssa Claudia Galassi (Servizio Epidemiologia dei tumori CPO Piemonte)  Dr. Nicolino D’Autilia (Presidente Ordine Medici Modena)  Dr. Francesco Forastiere (Dipartimento di Epidemiologia Regione Lazio)  Prof. Benedetto Terracini (già Professore Ordinario Biostatistica Università di Torino, in qualità di rappresentante del Comitato Scientifico di MONITER, che presiede)

9 I te studi che compongono il progetto sono ad uno stadio diverso di avanzamento: Organizzazione dello studio  Percezione del rischio: è conclusa la rilevazione dei dati tramite interviste, si sta procedendo alla loro elaborazione  Biomonitoraggio: l’indagine è in corso, i campionamenti termineranno a fine del mese di giugno  conduzione di uno studio prospettico su una coorte di soggetti: in corso il disegno dello studio

10 Progetto AIA Indagine epidemiologica sulla popolazione modenese esposta PERCEZIONE DEL RISCHIO

11 Al fine di comunicare in maniera efficace è necessario comprendere le rappresentazioni sociali dell’oggetto in questione. Diventa quindi di fondamentale importanza conoscere in maniera approfondita  credenze  opinioni  aspettative  connotazioni. Introduzione 1 Obiettivo dell’indagine sulla PERCEZIONE DEL RISCHIO presentata è quello di indagare le rappresentazioni sociali sull’inceneritore dei rifiuti e dei rischi da esso derivanti.

12 Nell’indagine condotta nell’ambito del progetto MONITER (LP7 – azione 4) è stato rilevato come la popolazione possa essere suddivisa sulla base della fiducia nelle fonti istituzionali e della percezione di auto-efficacia. Introduzione 2 bassa alta bassa alta Auto- efficacia Fiducia nelle fonti istituzionali fatalistideleganti attivistilontani

13 Obiettivo dell’indagine è tracciare linee guida per una comunicazione efficace in funzione delle quattro tipologie di popolazione individuate. Introduzione 3 fatalistideleganti attivisti lontani - possiedono poche conoscenze - non cercano informazioni - non partecipano a comitati/movimenti - dimostrano atteggiamenti basati su conseguenze egoistiche - possiedono poche conoscenze - cercano informazioni solo dalle fonti istituzionali - non partecipano a comitati - dimostrano atteggiamenti basati su conseguenze egoistiche - possiedono poche conoscenze - non cercano informazioni - non partecipano a comitati - dimostrano atteggiamenti basati su conseguenze socio-altruistiche - possiedono molte conoscenze - partecipano a comitati - dimostrano atteggiamenti basati su conseguenze socio-altruistiche - cercano informazioni attraverso molti canali

14 Per ognuna di queste configurazioni corrispondono infatti strategie comunicative specifiche: per i fatalisti la comunicazione efficace si basa sul ruolo attivo dei cittadini per i deleganti la comunicazione deve essere centrata su fonti autorevoli per gli attivisti la comunicazione deve prevedere un negoziato alla pari per i lontani la comunicazione deve essere centrata sulla rilevanza dell’argomento. Introduzione 4

15 Per svolgere l’indagine è stato messo a punto un questionario finalizzato ad indagare le seguenti dimensioni: Articolazione dell’indagine 5 livello di conoscenza posseduta canali preferenziali di ricerca delle informazioni atteggiamenti verso l’inceneritore e livelli di conseguenze (egoistiche, socio-altruistiche, …) intenzioni di partecipazione4. 3. 2. 1. Sono stati coinvolti 5 intervistatori che hanno effettuato la somministrazione telefonica del questionario.

16 Articolazione dell’indagine 6 zone distanza sessoclasse età12 3totale F13248 46127 F24549 48142 F34750 48145 M13345 42120 M2394745130 M3414847137 totale800 Il questionario è stato somministrato ad un campione di 800 soggetti così ripartito: - Sesso: Maschi- Femmine - Età: 18-34, 35-49, 50-69 - Distanza della residenza dall’inceneritore: entro i 2 km dall’inceneritore, da 2 a 4 km, oltre i 4 km

17 STUDIO PILOTA DI BIOMONITORAGGIO IN POPOLAZIONI RESIDENTI IN AREE CON PRESENZA DI INCENERITORI

18 OBIETTIVI DELLO STUDIO PILOTA Il progetto pilota si configura come uno studio esplorativo allo scopo di: Verificare una serie di condizioni quali la potenza dello studio, la compliance della popolazione target, i fattori confondenti le scelte organizzative e logistiche e i laboratori che effettuano le analisi; Testare un set di biomarcatori di esposizione utili a monitorare l’esposizione agli inquinanti potenzialmente emessi dall’inceneritore nella popolazione residente nelle aree di ricaduta delle emissioni; Verificare se esistono delle differenze tra i livelli medi dei biomarcatori di esposizione nei residenti all’interno e all’esterno dell’area di studio su base geografica; Confrontare le misure ottenute per ogni analita con i valori di riferimento disponibili in letteratura per la popolazione generale italiana o altra popolazione simile.

19 DISEGNO DELLO STUDIO Studio di tipo trasversale o cross-sectional Due campioni di popolazione Soggetti lavoratori c/o strutture AUSL MO prossime a inceneritore e residenti nell’area di studio da almeno 3 anni Soggetti lavoratori c/o Policlinico di MO e residenti fuori area di studio da almeno 3 anni Il numero minimo per evidenziare come significativo un incremento negli esposti del 50% del valore del marcatore nei controlli (riferimento comet assay; p <0.05; potenza dell’80%) è di circa 66 soggetti in ogni gruppo.

20 Requisiti per l’inclusione: Lavoratori (uomini e donne) occupati da almeno 3 anni Età lavorativa (20-65 anni) Residenza rispettivamente dentro e fuori area da almeno 3 anni Fumatori e non fumatori Non essere professionalmente esposti ad agenti genotossici o induttori di danno ossidativo (es operatori esposti a radiazioni) Fornire il proprio consenso informato alla partecipazione allo studio Essere disponibili a compilare un questionario predisposto ad hoc per questo studio su alcuni aspetti legati alle abitudini di vita, alimentari, fumo ed altri parametri in grado di influenzare i risultati del monitoraggio biologico Essere disponibili a donare il materiale biologico necessario, in quantità e qualità rispondente alle caratteristiche di accettabilità.

21 SCELTA DEI BIOMARCATORI Rassegna bibliografica : dalle evidenze bibliografiche raccolte i marcatori più comunemente utilizzati misurano la presenza delle sostanze studiate nei fluidi biologici degli esposti (biomarcatori di esposizione), gli effetti diretti del danno ossidativo (principale pathway di danno investigato), il danno al bersaglio, cioè la dose che raggiunge il materiale genetico, e gli effetti biologici precoci (presenza di alterazioni a livello del DNA o dei cromosomi). Valutazioni economiche Disponibilità strumentali dei laboratori (ARPA e AUSL Risultati campagne di monitoraggio ARPA

22 I PUNTI DI MONITORAGGIO

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