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Disturbi nel comportamento alimentare del cane

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Presentazione sul tema: "Disturbi nel comportamento alimentare del cane"— Transcript della presentazione:

1 Disturbi nel comportamento alimentare del cane
Ruolo sociale dell’alimento L’alimento nella relazione uomo-cane Patologie comportamentali e alimento Problemi di sazietà Il comportamento alimentare nel cucciolo La somministrazione del cibo

2 Ruolo sociale dell’alimento
Come in molte specie che vivono in gruppi gerarchici, anche per i cani l’accesso alle risorse alimentari è basato su un preciso schema che riflette la gerarchia: i maschi dominanti (Alfa) hanno per primi l’accesso all’alimento le risorse sono riservate agli animali più forti la selezione di individui con migliori probabilità di sopravvivenza. I ruoli che si stabiliscono all’interno di un dato gruppo sono mantenuti e costantemente rinforzati mediante ritualizzazioni, prevenendo così scontri che indebolirebbero il dominante e l’intera comunità. il rituale è una sequenza comportamentale usata come un mezzo di comunicazione nei gruppi sociali l’uso dei rituali lega il gruppo e riduce le tensioni interne. Nei cani, il controllo dell’ALIMENTO è riconosciuto come il simbolo di un’alta posizione nella gerarchia del gruppo, anche quando la scorta è molto abbondante.

3 Il cane può assumere degli atteggiamenti all’interno del gruppo per controllare l’alimento, senza però essere spinto dalla fame. Un cane che elemosina l’alimento dalla tavola potrebbe essere spinto non dalla fame, ma dalla necessità di dimostrare di poter avere accesso alle risorse del gruppo. I comportamenti che permettono a un animale di mangiare per primo mentre gli altri aspettano e guardano, hanno un significato sociale, il soggetto alfa: prende l’alimento migliore per primo obbliga gli altri ad aspettare pazientemente il proprio turno. I cani addomesticati possono esibire comportamenti motivati dalla necessità di imporre al padrone periodi di osservazione “rispettosa” quando il cane mangia.

4 L’alimento nella relazione uomo-cane
L’ignoranza dell’etologia canina spesso porta i proprietari ad accontentare i cani con interpretazioni antropomorfiche che risultano in gravi aberrazioni. Due fattori sono fondamentali nella relazione uomo-cane: la necessità di ritualizzare le relazioni (uomo e cane sono animali sociali) la necessita di controllare questa relazione (es. attraverso l’alimento). L’equivoco si stabilisce spesso nelle prime settimane dopo l’adozione, quando il padrone cerca di guadagnarsi l’affetto del cane dandogli in regalo del cibo; il cane avrà un’impressione sbagliata della nuova famiglia. Se questa attitudine è adottata molto presto nella vita del cucciolo potrebbe contrastare seriamente con lo sviluppo armonico dello stesso, reprimendo le limitazioni sociali essenziali del self-control tipiche delle specie sociali. Le abitudini si acquisiscono rapidamente: il padrone cerca di accontentare il cane soddisfacendo le sue richieste di alimento, mentre il cane cerca di acquisire lo status sociale più alto possibile.

5 La relazione sociale è gradualmente ridotta a questi scambi di alimento, che permettono ai proprietari di esonerare se stessi dalle proprie mancanze  invitare il cane ad avvicinarsi alla tavola è segno di considerazione sociale ed è il modo per guadagnarsi l’amore del cane. Accanto al cattivo comportamento nella relazione, queste pratiche portano anche a dei disordini alimentari  il cane diventa difficile e ingordo. Il concetto di colpa gioca un ruolo importante in questo rituale del alimento  più il proprietario pensa che il cane sia infelice, più importante sarà compensare l’animale dandogli in regalo dell’alimento.

6 Ingestione rapida di grande quantità di cibo
Caccia in gruppo Comportamento alimentare competitivo

7 Seguire delle semplici regole può aiutare ad evitare spiacevoli conseguenze e disturbi sul comportamento e sulla salute All’arrivo del cucciolo è fare in modo che l’alimento sia disponibile per un breve periodo di tempo: es. 5 volte /d per 5 min. Il padrone non deve rimanere vicino al cane mentre mangia. Dopo è preferibile dargli da mangiare per un breve periodo a orari regolari (n°. ideale di pasti/d: cucciolo svezzato 5, adulto 2). È fondamentale non permettere al cane di avvicinarsi alla tavola durante i propri pasti, a prescindere dall’età.

8 Nella scelta dell’alimento bisogna evitare di affidarsi alle preferenze del cane, basate sull’odore e non sulla qualità nutrizionale. È buona norma: dar da mangiare al cane dopo aver consumato il proprio pasto o a un orario completamente diverso lasciare la stanza quando il cane sta mangiando non togliere la ciotola (provocherebbe un conflitto). È possibile usare piccoli pezzi di alimento come premio dopo l’esercizio, ma è importante assicurarsi che questo trattamento si abbia dopo che l’animale ha risposto ad un comando.

9 Un sistema di ricompensa casuale è raccomandato per ottenere un certo tipo di comportamento durante il training: il comportamento desiderato dovrebbe essere incoraggiato e rinforzato con premi sistematici quando l’animale comincia regolarmente a produrre la sequenza richiesta, il premio dovrebbe essere alternato (una volta ogni 2 e poi ogni 3). dopo un periodo di tempo è consigliabile continuare con premi random, che consentiranno di ottenere il comportamento desiderato e assicureranno che questo non scomparirà quando non sarà prolungato il suo rinforzo.

10 Altri comportamenti da evitare sono:
dare alimento dalla tavola: dividendo l’alimento con il cane, il padrone distrugge la propria immagine agli occhi del cane; implorare per farlo mangiare o incoraggiarlo dandogli da mangiare con le proprie mani: si assume una posizione subordinata e si invita così il cane a rifiutare l’alimento per progredire nella gerarchia;

11 Evitare di alterare una buona dieta per accattivarsi la simpatia del cane: un cane felice è un cane sano  l’alimento dovrebbe essere utilizzato solo per placare la fame e non come strumento per guadagnarsi l’affetto; non dar da mangiare al cane poco prima di mettersi a tavola: lo farebbe smettere di mangiare e lo confonderebbe  il cane non chiederà alimento perché affamato, ma perché vuole raggiungere uno status di condivisione dell’alimento con il proprio padrone.

12 Evitare di stimolare con giochi l’appetito del cane: non c’è ragione per farlo, se il cane ha fame mangerà il suo pasto, altrimenti c’è rischio che mangi quando non ha fame (potrebbe causare un aumento di peso non voluto); se si continua con questo rituale si potrebbe aumentare il rischio che il cane non accetti il suo pasto. Non è corretto mascherare la propria assenza con l’alimento  si rischia di ridurre la relazione cane-proprietario ad uno scambio di alimento.

13 Evitare di ridurre la quantità di alimento e di acqua per ragioni di pulizia: i cuccioli devono avere almeno 5 pasti/d e devono avere accesso ad acqua fresca sempre; un’irregolare distribuzione di pasti e acqua rischia di provocare disordini digestivi. Se un cucciolo mangia un pò di più di quanto dovrebbe, sarebbe opportuno non aspettare troppo prima di parlarne con il veterinario: un maggiore consumo di alimento potrebbe essere segno di problemi di soddisfazione, comportamentali (ipersensibilità e iperattività) o di digestione.

14 Patologie comportamentali e alimento
Problemi relazionali Il concetto di ritualizzazione del comportamento alimentare ci fa capire lo sviluppo delle relazioni in merito all’alimento per il cane addomesticato. Il rituale deve essere concepito come parte essenziale del rapporto padrone-cane. La prevalenza dei rituali aumenta quando il rapporto proprietario-cane è debole e il cane spontaneamente inizierà una sequenza simbolica comportamentale. Quando questa ritualizzazione del rapporto raggiunge gradi alti, può evolvere in disturbi dell’attenzione e del comportamento del cane.

15 L’animale potrebbe adottare un comportamento alimentare che è contrario ai suoi bisogni primari (fame e sazietà): potrebbe mangiare anche se è sazio per dimostrare la propria condizione o accondiscendere ad un atto rituale potrebbe rifiutare l’alimento se le circostanze non corrispondono ad un atto ritualizzato. Questi comportamenti sono governati da forti motivazioni e non sono semplici da modificare; esprimono il profondo disagio dei cani, del padrone e del loro rapporto  prenderne coscienza potrebbe non essere sufficiente per eliminarli.

16 Ansietà e attività motoria
L’animale diventa ansioso a causa di problemi relazionali o per altre ragioni. La condizione potrebbe portare il cane a voler essere rassicurato più di un normale animale (assoggettato) e cercherà di massimizzare i contati con il proprio padrone (potrebbe essere impossibile lasciare il cane da solo). La necessità del contatto (iperattaccamento secondario) potrebbe rendere il cane incapace di mangiare da solo fino, in casi estremi, al lasciarsi morire di fame. Un animale ansioso potrebbe cercare di riguadagnare la stabilità emotiva attraverso rituali ripetuti all’infinito. Tali comportamenti automatici ed eccessivi perdono la loro funzione primaria e soprattutto il loro effetto confortante; pertanto solo un considerevole aumento nel numero di questi rituali può compensare la perdita di efficacia degli stessi.

17 Se l’alimentazione è parte del comportamento adottato dal cane per riguadagnare una condizione di tranquillità, potrebbero verificarsi un’ingestione spropositata di alimento e un conseguente grave aumento di peso. Tale comportamento non può essere eliminato senza un trattamento eziologico specifico (antidepressivi e reintegratori) in un ambiente socialmente adatto.

18 Animali malati I proprietari spesso tendono a interpretare erroneamente la perdita di appetito dei loro animali come segno di malattia e incoraggiano il cane a mangiare anche se non è in buona salute. Un animale malato, specialmente con ipertermia perde il proprio appetito, per una risposta di adattamento: l’interleuchina potrebbe giocare un ruolo importante nel comportamento inappetente di animali malati. Non è sufficiente spiegare una chiara perdita di appetito senza una causa organica visibile con una malattia comportamentale: una diagnosi errata comporta trattamenti inadeguati.

19 Problemi di sazietà Il rapporto del cane-padrone non è la sorgente di tutte le malattie comportamentali, alcuni cani si adattano in maniera anormale o potrebbero anche soffrire di una patologia; alcune di queste condizioni sono espresse attraverso problemi di sazietà.

20 Sindrome bifasica da iperattività-ipersensibilità
L’animale diventa incapace di adattare il proprio comportamento ai messaggi interni che esso riceve: la vista dell’alimento comporta attacchi di fame e quella dell’acqua di sete; si ferma solo quando è incapace di continuare o quando si verifica un altro evento che attira la sua attenzione. Nei casi peggiori l’iperattività-ipersensibilità (o perdita del self control) è accompagnata da mancanza di sazietà. Questi cani raramente sono obesi perché consumano più energia dei cani sani, sono spesso insonni e la loro ipersensibilità li porta a reagire agli stimoli con grande energia. Le loro necessità alimentari sono generalmente non adeguate a ciò che raccomandano i produttori di mangimi commerciali. L’ansietà si sviluppa in ultimo modificando il quadro clinico iniziale. Questi animali hanno difficoltà di apprendimento ed è abbastanza difficile in questi casi costruire il rapporto padrone cane. Questo disordine raramente si risolve senza trattamento.

21 Dissocializzazione primaria e secondaria
La dissocializzazione è il risultato di cattive condizioni comportamentali primaria quando è la conseguenza di grandi deficienze iniziali secondaria quando è dovuta a condizioni precoci o ritardate sfavorevoli. I pazienti presentano vari sintomi che si riducono a una conoscenza povera o del tutto inesistente delle regole sociali canine. Per questi cani i rituali alimentari sono assenti o frustranti. L’alimento desiderato è consumato e ogni ostacolo contro la soddisfazione di questa esigenza viene combattuto con forza (es. il cane può saltare sul tavolo e rubare il piatto del proprio padrone). Questa condizione presenta un’ampia gamma gradi che vanno da una scarsa educazione ad un comportamento psicotico molto violento.

22 Depressione Problemi emotivi possono qualche volta portare a degli sbalzi di umore. Nella depressione cronica il sonno aumenta e l’appetito diminuisce un appetito irregolare potrebbe essere il primo segno di questa forma. La forma acuta è più allarmante: il cane smette di mangiare e dorme troppo nei cuccioli rappresenta un’emergenza.

23 Il comportamento alimentare nel cucciolo
Il cane è un animale sociale: vive all’interno di un gruppo, instaura relazioni di collaborazione con i partner sociali e organizza la propria vita grazie a regole gerarchiche. Il cucciolo deve apprendere tali regole per comunicare ed interagire correttamente con i componenti della propria famiglia. Il cibo riveste un ruolo di estrema importanza per quanto riguarda la creazione della struttura gerarchica all’interno del gruppo uomo - cane.

24 Con la nascita del legame di attaccamento primario (3 sett
Con la nascita del legame di attaccamento primario (3 sett. di vita) la madre diviene un polo rassicurante. Nell’esplorazione dell’ambiente circostante il piccolo si avvicina alla madre dopo la percezione del pericolo e i feromoni di appagamento (secreti a livello del solco intermammario) stabilizzano la risposta emozionale dei cuccioli, tranquillizzandoli e rilanciandone il comportamento esploratorio. Con l’esplorazione è possibile la memorizzazione di oggetti, suoni, odori e la messa in atto dell’omeostasi sensoriale (equilibrio che si instaura tra individuo e ambiente in cui vive, consiste nell’assenza di risposte emozionali e motorie al di sotto della stimolazione media presente).

25 A questa età i cuccioli iniziano a ‘lottare’ per la risorsa latte
A questa età i cuccioli iniziano a ‘lottare’ per la risorsa latte. Diminuendo il latte materno entro le 8 settimane già si delineano certi caratteri. Alcuni cuccioli manifestano una forma di ‘auto-inibizione’ lasciando succhiare prima quelli ‘dominanti’. Il periodo di socializzazione (3-12 sett.) è caratterizzato dalla socializzazione primaria, dall’acquisizione degli autocontrolli e dalla gerarchizzazione sociale e alimentare. La socializzazione primaria comporta l’acquisizione e la messa in atto di sistemi di comunicazione (sviluppo linguaggio) tra il cane ed altre specie (inter-specifica) e tra il cane e i conspecifici (intra-specifica). In questo modo gli esseri umani e gli altri animali saranno “conosciuti” e considerati come “non pericolosi”. Nelle settimane che seguono lo svezzamento alimentare (circa 4-5 sett.) i cuccioli perdono il diritto di accesso prioritario al cibo: la madre, di fronte alla ciotola piena, li respinge violentemente ringhiando fino a quando non ha terminato di mangiare la propria parte della razione.

26 Rapidamente i cuccioli imparano a rispettare l’ordine di accesso al cibo: gli adulti (cane moderatore), siano cani o esseri umani, hanno il diritto di “servirsi per primi”. Inoltre, apprendono le posture di “appagamento” mentre si avvicinano alla ciotola colma: le orecchie abbassate, la coda sotto di sé, il leccamento delle labbra dell’adulto. In seguito alla corretta gerarchizzazione alimentare, i cuccioli non mostreranno alcun comportamento aggressivo in occasione della somministrazione della razione e dell’avvicinamento alla ciotola da parte dei futuri proprietari. La mancata gerarchizzazione alimentare può essere alla base di una patologia del comportamento (la dissocializzazione primaria). Se tutto ciò non avviene possono derivare problemi di aggressività di vario genere, non solo legata al cibo.

27 La pubertà Nella società canina esiste una gerarchia piramidale dove al vertice si pongono una coppia costituita da un maschio e da una femmina: il maschio occupa una posizione di rilievo in relazione agli altri maschi presenti nel gruppo, così come la femmina per quanto riguarda le altre femmine. In seguito al distacco il cucciolo diventa adulto e si inserisce nella struttura gerarchica del gruppo. Il possesso dei “privilegi” indicherà al piccolo la figura del leader: l’accesso prioritario al cibo, l’occupazione di luoghi di riposo strategici, la gestione dei contatti sociali e l’ostentazione della sessualità. Il cibo riveste un ruolo di estrema importanza per quanto riguarda la creazione della struttura gerarchica all’interno del gruppo uomo - cane. In natura il maschio e la femmina che occupano il vertice della scala gerarchica consumano il pasto per primi, lentamente, mentre i componenti del gruppo rimangono a guardarli ad una certa distanza.

28 Successivamente si allontanano e gli altri possono mangiare velocemente, in quanto il maschio e la femmina potrebbero avere ancora fame. All’interno della nuova famiglia, al fine di consentire la nascita di una struttura gerarchica in cui il vertice è occupato dal proprietario, il cucciolo dovrà consumare il proprio pasto dopo il termine della colazione, del pranzo e della cena dei proprietari. La ciotola rimarrà a disposizione per venti minuti circa e poi sarà ritirata fino al pasto successivo. Se il proprietario lo desidera è possibile raccogliere alcuni “bocconcini” durante la colazione, il pranzo o la cena e somministrarli al cucciolo nella ciotola al termine del pasto del proprietario stesso. La non corretta gestione dei privilegi sociali predispone all’insorgenza di una patologia del comportamento.

29 La medicina comportamentale
La medicina comportamentale indaga anche il comportamento alimentare. Il comportamento alimentare è definito come un comportamento centripeto e permette di evidenziare la presenza di alterazioni emozionali e la percezione della posizione gerarchica del cane all’interno del gruppo sociale. Il Medico Veterinario si interesserà a: composizione del pasto ora del pasto in relazione al pasto dei proprietari fluttuazioni dell’appetito organizzazione sociale del pasto presenza del comportamento di aggressione.

30 I periodi sensibili Durante il periodo prenatale l’embrione possiede alcune competenze sensoriali: la sensibilità tattile è presente intorno al 45° gg di gravidanza; alcuni autori riportano la possibilità di indurre una preferenza alimentare nei cuccioli modificando la dieta della madre. Durante questo periodo l’embrione è in contatto con le stimolazioni ambientali che vengono avvertite dalla gestante. Numerose osservazioni hanno evidenziato che alcune sostanze alimentari presenti nella dieta della madre saranno in seguito ricercate dai piccoli e serviranno come criterio di riconoscimento degli alimenti.

31 La somministrazione del cibo e la sua importanza nella comunicazione fra cane e padrone
Il cibo, insieme allo spazio (= territorio), al gioco e alle attenzioni del padrone, è una delle risorse più importanti nella vita di un cane. L’unica figura che coerentemente può assumere il controllo del cibo è un essere umano (il cane non ha la possibilità di andare in un supermercato o in un pet shop a comperarsi le scatolette e certamente ancor meno può cacciare per conquistarsi la cena). Dal punto di vista del cane la cosa più naturale e coerente è che, chi procura il cibo lo gestisca e ne controlli la distribuzione. Non sempre i padroni sono coscienti del tipo di messaggio che il loro comportamento riguardo alla gestione del cibo comunica al cane. Il rapporto cane padrone è, o dovrebbe essere, improntato su due pilastri principali: il rispetto e la fiducia più un cane rispetta il suo padrone e più ha fiducia in lui maggiore è la fiducia del cane nel padrone maggiore è il suo benessere psicologico.

32 Il rispetto del cane si conquista dando messaggi coerenti che siano in grado di dire al cane, con certezza e senza fraintendimenti, che cosa è giusto e che cosa è sbagliato. Il sistema per ottenere questo è semplicemente premiare i comportamenti corretti e NON PREMIARE i comportamenti sgraditi. Applicare queste informazioni generali nel parte del rapporto cane-padrone che interessa la gestione di una importante risorsa come il cibo, richiede la corretta applicazione di alcune semplici regole.

33 Non permettere al cane di mendicare al tavolo dei padroni
Moltissimi cani mendicano cibo quando i padroni mangiano e lo ottengono. Molti padroni hanno piacere di concedere i loro avanzi al cane (dieta permettendo) e questo costituisce un piacere per entrambi. Quando il cane diventa troppo insistente e le sue richieste assumono più l’aspetto di ricatti che possono diventare molto fastidiosi, in particolare quando ci sono ospiti. Quando si arriva a questo punto il controllo del padrone sul cibo viene meno e il cane, inevitabilmente, rispetta di meno il suo padrone. Occorre riprendere il controllo della situazione e per farlo bisogna aver chiaro quello che si vuole comunicare al cane: il cibo e le decisioni di quando e come somministrarlo spettano ai padroni.

34 Non occorre necessariamente smettere di dare gli avanzi al cane (sempre dieta e istruzioni del veterinario permettendo) ma semplicemente fargli capire che non può pretenderli . Passare direttamente dal concedere (seppure dopo mille tentativi di richiesta) un boccone dal tavolo al non concedere nulla significa sicuramente dover resistere strenuamente per un periodo di tempo più o meno lungo nel quale il cane che chiede andrà completamente ignorato. Per una legge della teoria dell’apprendimento che finora si è sempre dimostrata rispondente alla realtà, non appena il cane smette di ottenere quel che aveva sempre ottenuto le sue richieste si fanno più insistenti  la capacità di resistenza e di sopportazione del padrone è messa a dura prova soprattutto se al padrone l’idea di allungare gli avanzi al cane piace. Quando si è intrapresa la strada di ignorare le richieste del cane GUAI A CEDERE anche una sola volta e soprattutto guai a cedere sfiniti dai molti tentativi che il cane mette in atto il cane imparerebbe che per ottenere un bocconcino bisogna andare a vanti a chiedere anche un’ora, usando tutti i mezzi a disposizione. e si troverebbe nella pietosa situazione di sentirsi sempre in dovere di mendicare.

35 È utile la seguente procedura:
prendere una ciotola con una forma e un colore particolare, che si distingua dal resto delle stoviglie che sono sulla tavola, magari un oggetto che il cane non ha mai visto mettete la ciotola sul tavolo in modo che il cane la veda bene mangiare tranquillamente e ignorare del tutto ogni richiesta del cane (non guardarlo, non parlargli e non parlare di lui, come se non esistesse; se salta addosso o insiste con il muso o una zampa spostarlo come fosse un oggetto) gli avanzi che avreste destinato a lui (occhio alla dieta!) vanno messi nella ciotola al termine del pranzo, quando il cane si è tranquillizzato, chiedergli di sedersi e appoggiate a terra davanti a lui la ciotola con gli avanzi.

36 La ciotola, dopo uno o due volte, verrà individuata dal cane e avrà un significato preciso nella sua mente: "mentre sta sul tavolo non mi si dà nessuna attenzione e non ottengo nulla". La vista della ciotola non è un messaggio del tutto negativo, al termine del pasto il cane potrà avere qualcosa e questo lo aiuterà a superare la frustrazione di essere ignorato. È molto importante non far caso alla ciotola e non accingersi a posarla a terra fino a quando il cane non si è spontaneamente tranquillizzato; dopo di che si può chiedergli di sedersi e poi appoggiare a terra la ciotola consentendogli di mangiare. Il messaggio che questo tipo di procedura deve trasmettere al cane è: “sono felicissimo di darti il mio cibo a condizione che tu ti comporti bene e me lo chieda per favore”. Quei pochi avanzi renderanno il cane molto più felice e soddisfatto di tutte le leccornie che ha mai ricevuto prima facendo il mendicante.

37 Somministrare il cibo seguendo una routine e una ritualità precise
Molti padroni danno da mangiare al cane subito prima del loro pasto oppure contemporaneamente per evitare che il cane li disturbi mentre mangiano. Dal punto di vista del cane mangiare per primi è un privilegio che, in generale, viene concesso agli individui di rango superiore; si suggerisce di dare il cibo al cane dopo il pasto dei padroni. Se il cane è stato abituato a mangiare prima o insieme ai padroni indurlo ad aspettare tranquillamente la fine del pasto degli esseri umani risulta molto difficile, oltre che fonte di stress per il cane stesso. In generale, è meglio evitare che il cane faccia la correlazione “mangio prima di loro e quindi il mio status è più elevato”. Si può semplicemente anticipare di almeno 1 ora il pasto del cane rispetto a quello dei padroni in modo che fra i due eventi, dal punto di vista del cane, non ci sia una immediata correlazione.

38 Si può procedere in questo modo:
È importante seguire una routine regolare per i pasti, che andranno somministrati a ore precise. I cani apprezzano molto la regolarità e una routine costante li rende tranquilli. Ritualizzare la somministrazione del pasto è un altro strumento utilissimo per accentuare il messaggio che il padrone ha il controllo della risorsa cibo. Si può procedere in questo modo: Preparare il pasto del cane su un tavolo e non versarlo nella ciotola mentre questa è a terra Chiedere al cane di sedersi Appoggiare la ciotola a terra Dare al cane un segnale (una parola o un gesto, sempre gli stessi) che significhi "OK, puoi cominciare"

39 Usare i premi in cibo in maniera corretta
Premiare un buon comportamento con un bocconcino avrà tanto più valore, e quindi tanto più probabilità che quel buon comportamento si ripeta, quanto più il premio è prezioso e ambito. Per questo motivo, specialmente se ci si trova nelle condizioni di dover educare o rieducare un cane, bisogna "razionare" i premi in cibo e tenere da parte quelli più graditi al cane per quando questi offre dei buoni comportamenti. La vista del premio dovrebbe fargli venire la voglia di ottenerlo e quindi lo motiverà a comportarsi come voi volete. Sprecare munizioni preziose concedendo al cane cibo extra ogni volta che lo chiede mendicando o allungandogli il biscottino avanzato senza nessuna ragione particolare significa trovarsi disarmati quando c’è bisogno di motivarlo a fare qualcosa per noi. Un cane che ottiene per nulla si vedrà privato della soddisfazione di meritarsi qualcosa.

40 Conclusioni Lo studio del comportamento alimentare va al di là dei confini della nutrizione, ma non si può sperare di risolvere il problema senza una idonea conoscenza dei valori fisiologici dell’alimento sia per l’uomo che per il cane. Gli elementi del comportamento alimentare devono essere considerati clinicamente come sintomi della malattia. La prescrizione dipende dalla malattia e include i suoi aspetti eziologici non può essere esclusivamente sintomatica l’alimentazione da sola ha come target solo alcuni dei problemi del comportamento alimentare per essere efficiente la prescrizione deve includere tutti gli aspetti organici e psicologici.

41 Se il padrone mantiene il controllo di una risorsa importante come il CIBO:
diventa molto più importante e interessante per il suo cane gli regala anche la soddisfazione di fare delle conquiste attivandosi mentalmente per capire cosa si vuole da lui rendendolo: più soddisfatto più tranquillo più felice appagato.

42 REGOLE RIGUARDANTI IL CIBO DOPO L’ADOZIONE
Il cucciolo dovrebbe assistere ai pasti ed imparare a non ottenere nulla, semplicemente ignorando le sue richieste. Non avere cibo sempre a disposizione. In uno studio sui disturbi comportamentali su base ansiosa il gruppo di cani problematico era quello che aveva sempre a disposizione il cibo. In natura la preda viene uccisa e subito consumata, per evitare furti da parte di altri soggetti : i cani normalmente ingurgitano cibo solo alcune volte in una giornata, quindi l’alimentazione ad libitum potrebbe non rientrare nel comportamento normale di nutrizione. Non assistere al suo pasto, lasciandolo in pace Non mettere le mani nella ciotola


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