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TREVISO 26 maggio 2009 PROGETTO “Sbagliando s’impara nell’impresa artigiana”

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Presentazione sul tema: "TREVISO 26 maggio 2009 PROGETTO “Sbagliando s’impara nell’impresa artigiana”"— Transcript della presentazione:

1 TREVISO 26 maggio 2009 PROGETTO “Sbagliando s’impara nell’impresa artigiana”

2 SCOPI DEL PROGETTO Aiutare le imprese artigiane a contrastare meglio gli infortuni sul lavoro così da ridurne progressivamente il numero e la gravità In particolare, a partire dagli infortuni accaduti, aiutare le imprese artigiane a mettere a fuoco che cosa è veramente successo e quali sono le ragioni per cui le cose sono andate in quel modo. Da questa analisi devono nascere suggerimenti praticabili che contribuiscano a migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro. gpianosi_2009

3 MODALITA’ OPERATIVE L’intervista (all’imprenditore) L’elaborazione delle informazioni raccolte Il sopralluogo L’individuazione di suggerimenti migliorativi La loro diffusione gpianosi_2009 L’INTERVISTA Che cosa chiedere Come chiedere (Messa in evidenza dell’eventuale necessità di raccogliere ulteriori informazioni)

4 (TRACCIA DI INTERVISTA) a) Cosa chiedere per sapere che cosa è veramente successo Dati generali sull’infortunio In quale tipo di luogo è successo l’infortunio Che lesione ha subito l’infortunato (sede, natura, prognosi) Quale contatto ha causato la lesione (parte del corpo + parte dell’ambiente + modalità) Qual è stato l’incidente (check list) gpianosi_2009

5 INCIDENTI = VARIAZIONI DI INTERFACCIA TRA ENERGIA E LAVORATORE 1.Contatto con organi meccanici in movimento 2.Contatto con altri oggetti, mezzi o veicoli in movimento (nella loro abituale sede) 3.Contatto elettrico diretto 4.Contatto con oggetti o materiali caldi, fiamme libere, etc. (nella loro abituale sede) 5.Contatto con liquidi caldi o corrosivi (nella loro abituale sede) 6.Contatto con oggetti a bassissima temperatura (nella loro abituale sede) 7.Altro (variazione interfaccia)……… INCIDENTI = VARIAZIONI DELL’ENERGIA 1.Caduta dall’alto o in profondità dell’infortunato 2.Caduta in piano dell’infortunato 3.Movimento incoordinato dell’infortunato 4.Movimento dell’infortunato con eccesso di sforzo 5.Caduta dall’alto di gravi 6.Smottamento, franamento di materiali, oggetti… 7.Proiezione di solidi 8.Avviamento intempestivo di veicolo, macchina, attrezzatura… 9.Variazione nella marcia di un veicolo/mezzo di trasporto (fuoriuscita dal percorso previsto, ribaltamento…) 10.Contatto elettrico indiretto 11.Sviluppo di fiamme 12.Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi caldi 13.Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi a bassissima temperatura 14.Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi corrosivi 15.Movimento intempestivo o aggressivo di altro lavoratore o di terzi 16.Movimento intempestivo di animale 17.Altro (variazione energia)…………………………

6 (TRACCIA DI INTERVISTA) b) Cosa chiedere per cercare di capire quali fattori hanno provocato l’incidente Porre domande su: Fattori legati all’hardware (edifici, impianti, macchine, attrezzature, attrezzi e utensili, materiali) Fattori legati a gesti compiuti dall’infortunato o da terzi (errori di procedura, insufficiente controllo della gestualità, etc.) Fattori legati alla relazione tra lavoratori o terzi (equivoci nella comunicazione, mancato o errato coordinamento…) gpianosi_2009

7 (TRACCIA DI INTERVISTA) c) Cosa chiedere per evidenziare eventuali fattori che hanno attenuato o aggravato le conseguenze dell’incidente (modulatori ) Porre domande su: Fattori che possono aver attenuato o aggravato il contatto con l’energia lesiva Impiego o mancato impiego di DPI (quando necessari) Modalità del primo soccorso gpianosi_2009

8 IL SOPRALLUOGO ANTINFORTUNISTICO Osservazione diretta di una realtà lavorativa in condizioni normali condotta con lo scopo di riconoscere potenziali problemi o fattori infortunistici. gpianosi_2009 Il sopralluogo può dare informazioni: su ciò che si può osservare (nel momento in cui si osserva); su ciò che, osservandolo, si è capaci di capire.

9 gpianosi_2009 Che cosa si può osservare col sopralluogo? L’hardware (edifici e loro parti, macchine, impianti, attrezzature, materiali…) Le attività che sono in corso durante il sopralluogo Che cosa non si può osservare col sopralluogo? Tutte le fasi del ciclo lavorativo Tutte le fasi di funzionamento di una macchina o di un impianto Tutti i compiti relativi a una stessa mansione Situazioni particolari (manutenzione, attività saltuarie, lavori particolari…) Gli aspetti organizzativi e le relazioni tra i lavoratori

10 gpianosi_2009 La preparazione del sopralluogo Prima di effettuare il sopralluogo è necessario avere una discreta conoscenza: di che cosa fa l’azienda del ciclo produttivo delle attrezzature, macchine, impianti utilizzati delle procedure lavorative

11 gpianosi_2009 L’individuazione di suggerimenti migliorativi Le soluzioni dei problemi infortunistici evidenziati possono essere ritrovate: nelle leggi nelle norme di buona tecnica nelle regole dell’arte nelle buone prassi organizzative

12 gpianosi_2009 La diffusione di suggerimenti migliorativi Risposte alla singola azienda Diffusione dei suggerimenti a tutte le aziende coinvolte Esperienze già in corso NIOSH ISPESL ASL di Verona


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