La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Schemi e categorie Processi e strategie con i quali diamo senso al mondo sociale.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Schemi e categorie Processi e strategie con i quali diamo senso al mondo sociale."— Transcript della presentazione:

1 Schemi e categorie Processi e strategie con i quali diamo senso al mondo sociale

2 Schemi Le informazioni sul mondo sociale sono organizzate nelle strutture cognitive chiamate “schemi”. Influenzano il processo cognitivo, attenzione, pensiero, elaborazione delle informazioni, memorizzazione e ricordi… Agiscono da filtro rifiutando le informazioni che sono contraddittorie o incoerenti.

3 Schemi - sono strutture cognitive che rappresentano la conoscenza di un concetto o di un tipo di stimolo, inclusi i suoi attributi e le loro relazioni. - è un insieme di cognizioni interconnesse (pensieri, convinzioni, atteggiamenti) che ci permette di capire nuovi stimoli. Esempi: categorie sociali (donne, uomini, giovani, varie categorie professionali, amici, persone oneste, disoneste...)

4 Termini con significato simile: Rappresentazioni mentali Concetti Categorie Termini più specifici Prototipi Stereotipi Schemi

5 Perché esistono schemi, quale è la loro funzione? Indispensabili per poter dare un senso all’enorme quantità di informazioni nella vita quotidiana; ci permettono di interpretare e capire queste informazioni. Sindrome di Korsakov – le persone non hanno la capacità di memorizzare le informazioni.

6 Schemi riducono l’ambiguità che a volte incontriamo con informazioni suscettibili a più interpretazioni. Perché esistono schemi?

7 Origine degli schemi Schema a Schema b Schema c Schema a Schema b Schema c Società e cultura Elementi stimolo

8 Sherif: sviluppo norme di gruppo

9 Fasi dell’esperimento Esposizione individuale ripetuta: si stabilizza spostamento percepito Dopo 2-3 giorni, esposizione in gruppo ripetuta: si forma norma di gruppo Nuova esposizione individuale: risposte di mantengono basate norma di gruppo

10 Attivazione degli schemi Dipende da: Stimolo Contesto Caratteristiche dell’osservatore

11 Effetto primacy (primacy effect) – diverse ricerche hanno confermato l’importanza delle prime impressioni per la loro capacità di influenzare l’interpretazione delle informazioni successive. L'attivazione dipende anche dalle nostre esperienze precedenti Effetto “priming” - per es., se vediamo un film violento, interpretiamo altre situazioni ambigue come più aggressive. Stimolo

12 Caratteristiche dell’osservatore Possono influenzare sia un’accessibilità cronica di certi schemi, sia un’accessibilità situazionale. – “Lei giudica gli altri sempre in base a...”

13 Contesto influenza salienza Salienza degli schemi: Proprietà che distingue uno stimolo dagli altri e gli permette di attirare l’attenzione. Gli elementi presenti nel contesto nel quale viene osservato un dato stimolo possono influenzare la salienza delle diverse caratteristiche di esso.

14 Funzioni degli schemi Influenzano vari processi cognitivi: classificazione attenzione interpretazione memorizzazione e ricordo

15 gli schemi agiscono come aspettative e guidano la nostra attenzione e la nostra interpretazione di un evento. Effetti prodotti dagli schemi

16 gli schemi creano delle aspettative che guidano il recupero delle informazioni memorizzate. gli schemi possono anche influenzare il modo in cui interpretiamo l’informazione recuperata dalla memoria Effetti prodotti dagli schemi

17 Elevata motivazione all'accuratezza Elementi incongruenti Bassa motiv. accuratezza Elementi congruenti Memorizzazione (archiviazione e recupero)

18 Un esempio di ricerca Pyszczynski, LaPrelle, Greenberg (1987): influenza su recupero mnestico 1) lista di comportamenti positivi e negativi di Persona X 2) Autodescrizione di persona X –“arrogante e presuntuosa” – “modesta e rispettosa” 3)Dire cosa ricordano di lista comportaenti.

19 Un esempio di ricerca Pyszczynski, LaPrelle, Greenberg (1987): influenza su recupero mnestico 1) lista di comportamenti positivi e negativi di Persona X 2) Autodescrizione di persona X –“arrogante e presuntuosa” – “modesta e rispettosa” 3)Dire cosa ricordano di lista comportaenti.

20 L’utilizzo degli schemi può portare alla formulazione delle opinioni errate: qualche volta distorciamo ciò che vediamo. Il problema degli schemi

21 Persistenza degli schemi L’effetto di perseveranza. Gli schemi persistono anche quando vengono disconfermati dalle informazioni nuove. Le persone continuano mantenere le informazioni precedenti.

22 La profezia che si autoadempie (self-fulfilling prophecy) Studio di Rosenthal e Jacobson (1968) – L’effetto di Pigmaglione Profezia che si autoadempie sugli stereotipi riguardanti vari gruppi sociali. Confermare gli schemi

23 Relazioni tra processi automatici e controllati Nel primo periodo del cognitivismo: attenzione a processi cognitivi controllati : “uomo razionale” (es. modelli di attribuzione causale) Nella seconda metà degli anni 70: diversi autori sostengono che le persone spesso non sono consapevoli dei processi cognitivi che utilizzano (Nisbett e Wilson, 1977).

24 Si sviluppa ricerca sui processi automatici recuperate idee già avanzata da autori classici: esistenza di influenze pre-conscie o inconsapevoli di bisogni e valori sui processi di attenzione e percezione (Postman, Bruner e McGinnies, 1948). Relazioni tra processi automatici e controllati

25 Si ritiene che: In condizioni “normali”, la nostra attività cognitiva si colloca prevalentemente al polo del minimo sforzo

26 I modelli a due vie Due tipi di elaborazione cognitiva informazione E. accurata, sistematica, consapevole E. automatica, basata su scorciatoie cognitive uomo come pensatore flessibile: due vie o due poli?

27 + Continuum di sforzo cognitivo minimo massimo Top-down automatici Bottom up consapevoli

28 si ipotizza che: i processi automatici si attivano in modo più immediato (prima risposta) risposta viene successivamente controllata e corretta da processi controllati Relazioni tra processi automatici e controllati

29 Secondo Shiffrin e Schneider (1977) i processi automatici: Sono inconsapevoli si attivano senza l’intenzione della persona sfuggono al suo controllo sono veloci e perciò efficienti (in alcune situazioni) Relazioni tra processi automatici e controllati

30 Processi controllati: meno efficienti –(richiedono sforzo e tempo) –possono essere disturbati da fattori personali (carico cognitivo, scarsa motivazione) e situazionali (rumore, pressione temporale) intenzionali consapevoli controllabili Relazioni tra processi automatici e controllati

31 Maggior parte dei processi di conoscenza sociale risultano dall’interazione di processi automatici e controllati. Relazioni tra processi automatici e controllati

32 si ipotizza che: i processi automatici si attivano in modo più immediato (prima risposta) risposta viene successivamente controllata e corretta da processi controllati Relazioni tra processi automatici e controllati

33 Nelle vita quotidiana il tipo di processo cognitivo utilizzato dipende da: fattori personali, stabili (stile cognitivo, capacità) o temporanei (motivazione) fattori situazionali (limiti di tempo, disturbi ambientali, stanchezza) uomo come pensatore flessibile: due vie o due poli?

34 Con normale disponibilità di risorse cognitive: - entrambi i processi possono essere messi in atto con successo Wegner (1994) Le due funzioni sono svolte da due tipi di processi in condizioni di stanchezza: prevale attività automatica

35 Euristiche Processi e strategie con i quali diamo senso al mondo sociale

36 Euristiche o scorciatoie inferenziali Kanheman e Tversky (1973) hanno introdotto il termine “euristiche”. Euristiche: Scorciatoie cognitive che, nella maggior parte dei casi, forniscono alla maggioranza delle persone la capacità di produrre inferenze sufficientemente accurate. 36

37 Spesso prendiamo decisioni prevedendo che un evento si verifichi: “Possiamo decidere di comprare una casa perché prevediamo che il prossimo anno aumentino i prezzi degli immobili” “Possiamo decidere di studiare psicologia perché prevediamo che in futuro ci sia una forte richiesta di psicologi” Come facciamo a prendere una decisione? Un modo è rappresentato dal farsi guidare da euristiche.

38 Tversky e Kanheman (1974): in alcune occasioni noi cerchiamo di ricordare esempi se ci vengono in mente con facilità concludiamo che la frequenza di quel tipo di eventi è elevata giudichiamo la frequenza sulla base della facilità di ricordare esempi, ovvero sulla disponibilità di essi Euristica della disponibilità

39 “Nelle città italiane sono più frequenti le auto straniere o quelle italiane?” Qualcuno risponderà italiane e qualcuno straniere... ma sulla base di cosa ognuno di noi ha risposto? Sulla base della DISPONIBILITA’ in memoria. A Roma circolano più motorini o più biciclette?

40 In genere è strategia cognitiva utile e adeguata ma la facilità di immaginare esempi può dipendere da altri fattori: –Interesse della persona –Attenzione mass-media Euristica della disponibilità

41 ESEMPIO tratto dagli esperimenti di Kahneman e Tversky: Questo esempio mette in evidenza la nostra tendenza a giudicare come più frequenti stimoli che per noi sono più rilevanti e/o familiari. Gli autori hanno preparato 2 liste con nomi di personaggi famosi. Le liste erano composte da nomi di personaggi famosi nel mondo dello spettacolo. A. LISTA 1: 19 nomi di donne famose e 20 nomi di uomini noti dello spettacolo. B. LISTA 2: 20 nomi di donne note e 19 nomi di uomini famosi dello spettacolo. - Per NOTA si intende una persona conosciuta ma non famosa - Per FAMOSA si intende una persona molto conosciuta.

42 Nel primo caso, gli intervistati hanno giudicato più frequenti i nomi di donne nonostante fossero in realtà di meno (ma più facilmente Riconoscibili). Nel secondo caso, gli intervistati hanno giudicato più frequenti i nomi di uomini nonostante fossero in realtà di meno (ma più facilmente riconoscibili).

43 Gli eventi negativi ci colpiscono di più perché indicano delle deviazioni dal normale andamento degli eventi (Rozin & Royzman, 2001; Baumeister et al., 2001). Di conseguenza tendiamo a sovrastimare la loro frequenza. Una ricerca condotta all’Università del Montana ha mostrato che gli studenti di psicologia pensano di metterci all’incirca 4 minuti e mezzo per trovare un parcheggio davanti alla facoltà. In realtà il tempo medio per trovare parcheggio era pari a 30 secondi. Tuttavia, nel dare la stima gli studenti ricordano più facilmente le poche volte in cui trovano il parcheggio pieno e sovrastimano il tempo che normalmente serve a trovare un posto libero.

44 Steven Pinker (2002) ha suggerito che la tendenza delle persone a considerare la società attuale come più violenta rispetto il passato sia dovuta all’euristica della disponibilità. Le agenzie di stampa di oggi sono più efficaci che mai nel fornirci informazioni riguardo ad eventi di violenza, guerra e crimine. Di conseguenza, siamo costantemente esposti a questo tipo di informazioni, le recuperiamo più facilmente in memoria e stimiamo gli eventi di violenza più frequenti di quello che sono realmente.

45 Esempi euristica della disponibilità Un incidente aereo riceve sempre una grande attenzione sui mass media ed ha un forte impatto emotivo nella mente delle persone. Il ricordo del disastro aereo è quindi più facile da ricordare rispetto alle statistiche sul numero degli incidenti stradali in un anno. La disponibilità in memoria dell'informazione (disastro aereo) influenza fortemente la stima delle probabilità. Ciò produce una distorsione nel processo cognitivo delle persone, le quali sono portate a stimare erroneamente più alta la probabilità di morte n aereo superiore ad altri mezzi di trasporto (es. automobile) nonostante le probabilità oggettive degli eventi siano l'opposto rispetto alla comune percezione del rischio.

46 Euristica della disponibilità: “Abbiamo deciso di comprare una macchina. Leggendo le riviste del settore sembra che l’Audi A3 sia molto affidabile, relativamente a frequenza di riparazioni, valutazione dell’usato, sicurezza e consumi. L’ultimo numero di Quattroruote la considera una macchina sicura e comoda da guidare, sicuramente una delle migliori attualmente in commercio. Esco per andare a comprarla e incontro il mio vicino che ha la stessa macchina e mi dice che si è trovato malissimo e che sta per cambiarla... la compro lo stesso?” La maggior parte delle persone non la compra... perché? Come mi sentirei se comprassi l’Audi e si rivelasse veramente un fallimento? Che figura ci farei, poi, con il vicino che mi aveva avvisato?

47 Se compro un’altra macchina, egualmente soddisfacente secondo le riviste del settore e secondo il mio vicino, è come “accontentare tutti” (me, il vicino e le riviste), quindi proteggo la mia IMMAGINE e minimizzo il RIMPIANTO Quello che può apparire irrazionale, date certe assunzioni, secondo la logica, può risultare alla fine ADATTIVO. Queste strategie sono ben conosciute dai pubblicitari come dai politici, non per niente sotto elezioni vi è “par condicio”

48 Euristica della simulazione: ragionamento controfattuale Ragionamento controfattuale: immaginare come si sarebbero potuti verificare risultati diversi da quelli che si sono effettivamente verificati. Il pensiero controfattuale influenza notevolmente la comprensione degli eventi, degli altri e dei loro stati d'animo.

49 Rispetto ad un evento negativo, tanto più è facile immaginare un corso alternativo degli eventi, tanto maggiori saranno gli stati d’animo di sofferenza Rispetto ad un evento positivo, tanto più è facile immaginare un corso alternativo degli eventi, tanto maggiori saranno gli stati d’animo di felicità.

50 Mr. Crane e Mr. Tees dovevano partire dallo stesso aeroporto, con voli diversi, allo stesso orario. Essi hanno viaggiato dalla città all’aeroporto sullo stesso taxi che è rimasto bloccato nel traffico e sono arrivati con 30 minuti di ritardo rispetto all’orario di partenza dei loro voli. A Mr.Crane viene detto che il suo aereo è partito all’orario previsto. A Mr. Tees viene detto che il suo aereo è partito in ritardo appena cinque minuti prima. Chi dei due è più contrariato?

51 La maggioranza dei soggetti risponde che il più contrariato è il signor Tees. è più facile immaginare piccole modifiche dello svolgimento dei fatti che avrebbero consentito al signor Tees di prendere il suo aereo che immaginare un andamento diverso dei fatti per il signor Crane

52 accentua le reazioni emotive negative e positive se ipotetici svolgimenti diversi più positivi  peggioramento dello stato emotivo Se ipotetici svolgimenti diversi più negativi  miglioramento Medvec, Madey e Gilovich (1995): reazioni emotive di atleti che vinsero medaglie d’argento o di bronzo alle Olimpiadi del 1992 Euristica della simulazione: conseguenze

53 Euristica dell’ancoraggio e aggiustamento l’opinione espressa da chi parla per primo esercita una notevole influenza e i giudizi successivi non si spostano mai più di tanto da esso. gli altri interlocutori utilizzano la valutazione del primo come punto di ancoraggio e introducono solo degli aggiustamenti rispetto ad esso Se primo non è un esperto si può arrivare a decisioni errate

54 A volte ancoriamo nostre impressioni su esperienze personali anche se sappiamo che sono inconsuete, e non accomodiamo (correggiamo) in modo sufficiente

55 Kanhneman e Tversky (1974) Chiesero ai soggetti di apportare una correzione ad una stima arbitraria che era loro proposta a proposito della percentuale dei paesi africani presenti all’ONU. Ad alcuni soggetti era stato dato un ancoraggio del 10% ad altri del 65%.

56 Risultato: gli aggiustamenti operati dai soggetti li portavano ad una stima rispettivamente del 25% e del 45%. Non si sono dimostrati in grado di svincolarsi dal punto di ancoraggio anche se sapevano che si trattava di un dato di partenza errato. Non a caso si parla di ancoraggio perché solitamente la stima finale si discosta in modo non sufficiente dalla cifra usata come ancora (AGGIUSTAMENTO INSUFFICIENTE).

57 ESEMPIO: Provate ad eseguire, in 5 secondi, le seguenti operazioni di calcolo nell’ordine in cui sono presentate: 8 X 7 X 6 X 5 X 4 X 3 X 2 X 1 ESEMPIO: Immaginate ora di dover eseguire, sempre in 5 secondi, le stesse operazioni di calcolo ma nell’ordine opposto: 1 X 2 X 3 X 4 X 5 X 6 X 7 X 8

58 Quando le persone rispondono non riescono ad eseguire mentalmente tutte le operazioni in 5 secondi, ma devono approssimare. In entrambi i casi, l’approssimazione è decisamente insufficiente. Nel primo caso, però, partono da un valore più alto e questo influenza la loro risposta.

59 A volte ancoriamo nostre impressioni su esperienze personali anche se sappiamo che sono inconsuete, e non accomodiamo (correggiamo) in modo sufficiente.

60 ESEMPIO: L’effetto di ancoraggio in un contesto di mercato immobiliare. Studenti della Business School dell’Università dell’Arizona e agenti immobiliari residenti a Tucson (AZ), dovevano stimare il valore di un’abitazione sulla base di informazioni fornite dai ricercatori: - dati relativi all’andamento del mercato in quella zona per abitazioni simili a quella che doveva essere valutata e anche in zone vicine - dati relativi all’abitazione come la superficie, la composizione e le caratteristiche della stessa e anche il prezzo di listino.

61 Euristica della rappresentatività Esempio: “la persona che ho davanti sarà un bravo collaboratore?”. valutare la probabilità che un caso (lo studente che ha chiesto la tesi) appartenga ad una categoria (studenti che scrivono bene in Italiano)

62 Kanheman e Tversky (1973): ci basiamo su quanto l’evento o il caso è simile al caso tipico Euristica della rappresentatività caso categoria El. tipico ? simile

63 porta ad ignorare diversi altri tipi di informazioni che sarebbero necessarie per formulare giudizi probabilistici corretti. Gli esempi più noti: tendenza delle persone ad ignorare i tassi base di frequenza, ovvero le probabilità a priori di ottenere un certo risultato. Euristica della rappresentatività

64 Tversky & Kahneman (1974) – Partecipanti leggono la descrizione di Steve “…è molto riservato e timido. E’ sempre pronto ad aiutare gli altri ma non gli piace stare in mezzo a troppa gente, preferisce spazi silenziosi…” – Con quale probabilità Steve è un Pilota? Un Operaio? Un bibliotecario? – La maggior parte dei partecipanti giudica più alta la probabilità che Steve sia un bibliotecario

65 I partecipanti hanno confrontato la descrizione di Steve con la rappresentazione prototipica delle categorie di lavoro Hanno percepito maggior somiglianza tra Steve e il prototipo del Bibliotecario Hanno giudicato più probabile che Steve fosse un bibliotecario Non hanno tenuto conto della probabilità di base: ci sono molti più operai che bibliotecari

66 descrizione di 100 professionisti I metà: 70 ingegneri e 30 avvocati II metà: 30 ingegneri e 70 avvocati leggono alcune descrizioni “estratte a caso” e devono dire se si riferisce ad un ingegnere o ad un avvocato Euristica della rappresentatività Kanheman e Tversky (1973)

67 Stefano è un uomo di 45 anni: Egli è sposato e ha 4 figli. In genere egli è piuttosto prudente, accurato e ambizioso. Non ha interesse peri problemi politici o sociali e passa la maggior parte del suo tempo libero impegnato nei suoi vari hobby che includono la realizzazione di lavori edili in casa, la vela e i puzzle matematici Euristica della rappresentatività Kanheman e Tversky (1973): un Caso stimolo

68 i giudizi di partecipanti con diversa informazione sulla distribuzione di ingegneri e avvocati non erano significativamente diversi le persone utilizzano informazioni sul tasso base solo quando hanno un preciso significato causale. Ad esempio la percentuale di promossi e bocciati in un certo esame Euristica della rappresentatività Kanheman e Tversky (1973): risultati

69 Processi cognitivi caldi Ruolo della cultura Processi e strategie con i quali diamo senso al mondo sociale

70 Processi cognitivi caldi A partire dagli anni 90: ampia evidenza a sostegno del fatto che i processi cognitivi possono essere influenzati e resi “caldi”: da fattori motivazionali da condizioni affettive

71 Teoria della dissonanza cognitiva (Leon Festinger) Processi cognitivi caldi: motivazioni e scopi Le persone tendono in generale ad essere coerenti con se stessi nel modo di pensare e di agire. Quando questa coerenza manca e le persone diventano consapevoli che i loro atteggiamenti, pensieri e le loro convinzioni sono incoerenti tra loro si crea uno stato di disagio chiamato la dissonanza cognitiva.

72 Vi siete mai chiesti, ad esempio, perché molte persone anche quando i dati della realtà smentiscono le loro convinzioni fanno fatica a cambiare opinione? Vi siete mai chiesti perché le persone possono essere convinte che fumare fa male, che bere fa male e che guidare in modo spericolato è pericoloso, e continuare tranquillamente a fumare, a bere e a guidare in modo spericolato? …questi sono i stati che dovrebbero produrre la dissonanza cognitiva.

73 In che modo la nostra mente cerca di livellare la dissonanza? Ovviamente tutto questo avviene a livello inconscio. Le soluzioni alla dissonanza sono due: o cambio comportamento (smetto di fumare, inizio a pagare le tasse, esco dalla sètta religiosa, guido con prudenza etc.) o cambio le mie convinzioni attraverso minimizzazioni, svalutazioni, deformazioni della realtà (fumare in fondo non fa così male, mio nonno ha fumato fino a 90 anni...

74 Il concetto e' applicabile a mille situazioni di tutti i giorni. Ad esempio, quando un soggetto disprezza esplicitamente i ladri, ma comprala un oggetto a un prezzo troppo basso per non intuire che sia di provenienza illecita....persone che fumano pur sapendo che il fumo fa male. ….chi mangia male e troppo conoscendo i rischi dell'obesità: quante cose ci si racconta per affrontare la dissonanza? Una persona che si dichiara a favore del rispetto della natura sentirà un disagio maggiore o minore a seconda del numero di volte in cui viola questa sua scelta. La ‘grandezza’ del disagio dipende dall’importanza e dal numero degli elementi che si trovano in contraddizione.

75 La dissonanza cognitiva può nascere ad esempio nel momento in cui un soggetto, che si ritiene altruista, si trova a compiere un’azione ostile e aggressiva nei confronti di un mendicante. Come detto la tendenza è quella di andare a modificare l’atteggiamento e “giustificare” l’azione. Per fare ciò si utilizzando diverse “strategie” inconsce: - ridurre l’importanza di uno degli elementi dissociati (riprendendo l’esempio giustificarsi dicendo “Sono stata solo un po’ sgarbata”); - aggiungere elementi cognitivi consonanti al comportamento (pensare “Ho agito così perché ero di fretta”); - negare la propria responsabilità; - attribuire la dissonanza ad altre cause

76 In alcune situazioni i soggetti sono forzati a compiere azioni incompatibili con i loro atteggiamenti con l’uso di ricompense......o in alcuni casi i soggetti si comportano spontaneamente in modo incoerente con i propri atteggiamenti. Ad esempio una persona può ritenere fortemente ingiusto il barare, ma è tentato dal farlo (cognizione VS cognizione), oppure nonostante avversi il barare, lo fa saltuariamente (cognizione VS comportamento). Ci può essere la prima di una decisione, la dissonanza post-decisionale o anche la dissonanza derivata dalla disconferma di una credenza importante.

77 Un esempio sulla dissonanza quando la decisione deve ancora essere presa: “Immaginiamo una persona che deve scegliere fra l’andare ad un concerto e l’accettare l’invito a cena di un amico, alternative per lui ugualmente attraenti. Immaginiamo poi che accetti l’invito a cena, perdendo così la possibilità di sentire il concerto. Ora deve tentare di pensare tutto il male possibile del concerto: può dirsi di conoscere a menadito i pezzi del programma, il che ne diminuisce l’attrattiva; oppure, al contrario, convincersi che, poiché alcuni dei pezzi in programma gli risultano assolutamente sconosciuti, non sarà in grado di goderli appieno...”

78 Una persona che intraprende una terapia, per evitare la dissonanza, cercherà, per esempio, di evitare qualsiasi informazione rispetto ad altri sistemi terapeutici. Oppure, se ha scelto di dedicarsi al volontariato nell’ambito di un gruppo, criticherà la società attuale individualista e naturalmente eviterà accuratamente ogni contesto nel quale potrebbe imbattersi in informazioni contrarie al suo credo e alla sua scelta di vita. Si può parlare anche di effetto congelante della decisione: l’individuo si attacca con tenacia alla propria decisione rendendola definitiva, col risultato che le alternative che prima potevano sembrare egualmente attraenti finiscono per sembrare prive di interesse.

79 Un gruppo religioso crede che la fine del mondo arrivi a capodanno: lo ha detto il profeta, ci sono stati "segni", ecc. Arriva capodanno e il mondo permane: il gruppo religioso deve prenderne atto a livello razionale. Piuttosto che vivere un senso di angoscia, vergogna e rabbia data dalla dissonanza tra credo emotivo e realtà oggettiva, il credente cerca di riparare, per esempio cambiando la versione dei fatti (i calcoli non erano precisi, non era a capodanno ma a ferragosto!)...

80 Festinger suggerisce che "Se cambiate il comportamento di una persona, i suoi pensieri e sentimenti cambieranno per minimizzare la dissonanza"

81 tempo T1 T2 Atteggiamento negativo Comp. favorevole Att. Meno negativo P P Teoria della dissonanza cognitiva

82 Festinger (1957, Festinger e Carlsmith, 1959 menzogna 1 $ Dissonanza spiacevole 20 $ Giustifica- zione Processi cognitivi caldi: dissonanza cognitiva Cambia- mento A NON Cambia- mento A

83 Secondo dissonanza cognitiva : il cambiamento di atteggiamento è maggiore quando la ricompensa offerta per la comunicazione contro- attitudinale è minore

84 Zanna e Cooper per dimostrare che il cambiamento di atteggiamento è dovuto a fattori motivazionali, è necessario dimostrare che non si verifica in altre situazioni

85 Esperimento tipo dissonanza cognitiva Senza effetto G- controllo Effetto attivazione Zanna e Cooper Comp. Contro- A Cambiamento A attivazione Attribuzione A conflitto A-C placebo Attribuzione A placebo Non Cambiamento A +

86 Steele 1988 Comp. contro- attitudinale Immagine positiva di Sé minaccia Cambiamento atteggiamento riduce difende

87 Motivazioni verso uno scopo possono influenzare i processi cognitivi: - per esempio, influenzando la scelta di una specifica strategia euristica Influenze direzionali della motivazione

88 Motivazioni di tipo più generale che determinano la quantità e la qualità dei processi cognitivi. - Motivazione all’accuratezza (Tetlock – accountability; la percezione di dover rendere conto) - Bisogno di chiusura cognitiva (Kruglanski) Motivazioni non direzionali

89 La Motivazione alla Chiusura Cognitiva Kruglanski (1994): la motivazione alla chiusura cognitiva corrisponde al desiderio degli individui di avere una risposta sicura ad una domanda e alla loro avversione per l’ambiguità. Nelle situazioni nelle quali il bisogno alla chiusura è molto elevato le persone mostrano una certa impulsività o impazienza, formulando giudizi sulla base di evidenza insufficiente, mostrando rigidità di pensiero e riluttanza ad accettare punti diversi dal proprio. La motivazione alla chiusura cognitiva può essere sia indotta da caratteristiche del contesto, sia essere una caratteristica disposizionale e relativamente stabile.

90 BCC effetti su processi individuali Ridotta ricerca di informazioni prima di decisione Numero minore di ipotesi alternative e maggiore sicurezza della validità della decisione Maggiore influenza delle prime informazioni effetto priorità Maggior uso di stereotipi Minor timore di essere valutati

91 Maggior desiderio/accettazione di decisioni consensuali Maggiori pressioni verso l’uniformità Maggior orientamento al compito rispetto a quello socio-emozionale Distorsione di tipo autoritario Minore creatività del gruppo Maggiore stabilità delle norme BCC effetti nei gruppi

92 Stati affettivi e processi cognitivi Provate a pensare ad una situazione nella quale vi siete sentiti veramente felici, cercate di pensare con intensità a quella situazione, cercate di ricordarne i particolari e, soprattutto, cercate di sentirvi come realmente vi sentivate in quella situazione.

93 Quanto siete soddisfatti della facoltà che frequentate? Stati affettivi e processi cognitivi

94 Stato affettivo positivo influenza perché: –A) innesca attivazione (priming) di elementi cognitivi associati con tale stato affettivo –B) viene utilizzato come fonte diretta di informazione Stati affettivi e processi cognitivi

95 Forgas: Infusione dell’affetto Influenza affettiva nulla o minima se si esprime valutazione già formulata o sono presenti motivazioni e scopi direzionali In altri casi: p. euristici: affetto= informazione p. sistematici: affetto=priming di materiale in memoria

96 Stati affettivi e tipo di elaborazione stato d’animo positivo induce l’uso di strategie cognitive poco impegnative (euristiche) Perché: –umore positivo ci informa che non ci sono problemi –non vogliamo impegnarci in altre attività che potrebbero distruggere il nostro buon umore

97 stato d’animo negativo induce l’uso di strategie più impegnative ed accurate. Perché: –un umore negativo ci informa che ci sono problemi –cattivo umore non è piacevole e siamo ben disposti ad impegnarci in altre attività che possono distrarci Stati affettivi e tipo di elaborazione

98 Le dimensioni culturali AutoreDimensioni culturali Individualismo vs. Collettivismo Hofstede (1980)Mascolinità vs. Femminilità Bassa vs alta distanza gerarchica o la distanza dal potere Intolleranza vs. tolleranza dell'incertezza (Basso vs. alto controllo dell’incertezza) TriandisIdiocentrismo vs. Allocentrismo Markus e KitayamaSé indipendente vs. Sé interdipendente HallGestione del tempo: culture monocroniche vs. policroniche

99 Le dimensioni culturali (Hofstede, 1980, 1991, 2001) Hofstede attraverso un’analisi fattoriale su 40 culture identificò 4 fattori indipendenti: (a) “individualismo vs. collettivismo”, (b) “mascolinità vs. femminilità”, (c) “bassa vs. alta distanza gerarchica o la distanza dal potere”, (d) “basso vs. alto controllo dell’incertezza”

100 Individualismo vs. Collettivismo

101 Individualismo vs. collettivismo Culture individualisteCulture collettiviste Le culture individualiste tendono ad enfatizzare elementi di identità e concetto del Sé che riflettono le capacità personali (cosa faccio, che esperienze ho avuto, cosa ho creato). L'identità e il concetto del Sé in culture collettiviste sono definiti maggiormente in termini di relazioni sociali. Per un individuo, il modo in cui egli viene visto dagli altri determina come vede se stesso. La forza deriva dalle decisioni e dai risultati personali. La forza deriva dall'appartenenza ad un gruppo. Il gruppo interferisce nella vita privata.

102 Individualismo vs. collettivismo Il conformismo è visto in termini negativi. Viene data molta importanza alla comunicazione chiara e aperta; le persone sono dirette e dicono ciò che pensano. Il conformismo è considerato un fattore di armonia; si cerca di evitare di offendere i sentimenti dell'altro. L'individuo è influenzato dalle convinzioni del gruppo. Le persone sono indirette nella comunicazione e stano attente non offendere l'altro di fronte alle altre persone. Nelle culture individualiste i giovani preferiscono la loro indipendenza. Nelle culture collettiviste i giovani accettano di dividere la casa con gli anziani. I rapporti umani sono sempre più rari e si vive sempre più isolati e soli. Le persone non sono mai sole, sono sempre parte di un contesto, familiare o della comunità.

103 103 Collettivismo e individualismo sono costrutti caratterizzati da costellazioni diverse di valori I Valori dell’Individualismo e del Collettivismo Collettivismo: armonia sociale, cooperazione, integrità della famiglia, ricerca di consenso, atteggiamento di modestia e umiltà Individualismo: unicità, edonismo, successo personale, competizione sociale, attenzione all’immagine di sé Queste costellazioni di valori sono strettamente legate all’immagine da attribuire a un soggetto/evento/persona.

104 104 Individualismo: Radicato nelle culture occidentali, nelle società più ricche e urbanizzate Collettivismo: Radicato nelle culture orientali, nelle società agricole e nelle classi socio- economiche più modeste Vs. Individualismo e collettivismo non costituiscono due poli opposti di un’unica dimensione, ma sono piuttosto due dimensioni indipendenti, articolate al proprio interno. Individualismo - Collettivismo

105 Mascolinità vs. femminilità La mascolinità fa riferimento al grado in cui le culture sostengono le differenze di genere ed è definita dai valori del potere, della sicurezza di sé, dell’ambizione, mentre la femminilità è caratterizzata dai valori dell’armonia, bellezza e nutrimento

106 Mascolinità vs. femminilità Modello A – Culture maschili (Divisione dei ruoli) Modello B – Culture femminili (Dissoluzione dei ruoli) Faccende domestiche La cura delle faccende domestiche e dei figli sono le funzioni principali della donna Tutte le faccende domestiche sono svolte da entrambe le parti Potere decisionale In caso di decisioni, l'uomo ha sempre l'ultima parola. Le decisioni sono prese senza prevaricare

107 Mascolinità vs. femminilità Istruzione e cura dei figli La donna si prende cura dei figli; li istruisce e accudisce. Le bambine giocano con giocatoli definiti “femminili” (bambole) e i bambini con quelli definiti “maschili”. L'uomo e la donna condividono queste funzioni in parti uguali. Le bambine e i bambini giocano con gli stessi giocatoli. Istruzione Istruzione specifica; un'alta qualifica professionale è importante solo per l'uomo. L'istruzione è importante allo stesso livello per uomini e donne ProfessioneIl posto di lavoro non è l'area principale delle donne. Per le donne la carriera è tanto importante quanto per gli uomini.

108 Intolleranza vs. tolleranza dell'incertezza Descrive il grado in cui le diverse culture sviluppano dispositivi per gestire l’ansia e lo stress generati dall’incertezza

109 Intolleranza vs. tolleranza dell'incertezza Tolleranza dell'incertezzaForte avversione all'incertezza Accettazione della diversità con grande tolleranza. Incoraggiamento all'omogeneità e scarsa tolleranza per la diversità. Le persone hanno il timore di chi è diverso. Orientamento verso il modernismo e apertura al cambiamento. Un grande attaccamento ai valori culturali e alla tradizione. Preoccupazione per la sicurezza. Le norme sono prescritte in minor numero possibile. Le norme sono scritte nel maggior dettaglio possibile.

110 La distanza dal potere Fa riferimento al grado in cui differenti culture mantengono o incoraggiano il potere e le differenze di status tra persone

111 La distanza dal potere Bassa distanza dal potereAlta distanza dal potere Credono nell’importanza di diminuire le disuguaglianze sociali. Il rispetto dell’individuo e l’uguaglianza sono considerati in queste culture valori importanti. Si cerca di preservare la gerarchia sociale, le diseguaglianze e privilegi. I figli sono liberi di contraddire i genitori. Ai figli viene richiesta l'obbedienza ai genitori. I lavoratori considerano i loro superiori come simili. I superiori mantengono la distanza dai lavoratori e non discutono le decisioni in modo democratico.

112 Domande Che cosa sono le euristiche? In cosa consiste l'euristica della rappresentatività? In cosa consiste l'euristica della disponibilità? In cosa consiste l'euristica della simulazione?


Scaricare ppt "Schemi e categorie Processi e strategie con i quali diamo senso al mondo sociale."

Presentazioni simili


Annunci Google