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D.A.S “I.P.S.I.A.M. A. Vespucci”

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Presentazione sul tema: "D.A.S “I.P.S.I.A.M. A. Vespucci”"— Transcript della presentazione:

1 D.A.S. 2013 “I.P.S.I.A.M. A. Vespucci”
SPECCHIO DI SÉ: Esercizi Di Scrittura Creativa Docente: prof.ssa Maria Elena Germinario

2 Il progetto “Diritti a scuola”, modulo A, ha avuto inizio a Gennaio 2013, con il coinvolgimento di ben 71 allievi, di sei classi diverse, ognuna con le sue specificità e problematiche. Oltre ad intervenire sulle specifiche lacune per il rafforzamento di specifiche competenze linguistiche, la docente ha individuato elementi comuni a tutti gli allievi partecipanti, sui quali ha fondato la proposta di attività laboratoriali: la necessità, in alcuni casi, l’esigenza e la non abitudine a provare a comprendersi, ad esprimersi, a tirar fuori immagini ed idee altrimenti racchiuse dentro di sé o mai riconosciute come proprie. Le attività proposte sono state la lettura ad alta voce di testi di narrativi, di quotidiani, di copioni teatrali ed esercizi di scrittura creativa (sui quali si è basata anche la verifica del miglioramento e dello sviluppo delle competenze linguistiche), partendo da tracce ricavate da testi narrativi o teatrali o dai quotidiani letti. Di seguito verranno riproposti alcuni degli esercizi sviluppati dagli allievi delle classi prime e delle classi seconde, che hanno seguito con la docente questo percorso.

3 SIGNORI BAMBINI di Daniel Pennac
SIGNORI BAMBINI di Daniel Pennac. Lettura testo e sviluppo traccia contenuta nel testo: “una mattina ti svegli e ti accorgi di esserti trasformato in adulto. In preda al panico corri in stanza dei tuoi genitori e ti rendi subito conto che sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito come se fosse capitato a te.” È mattina, ho appena aperto gli occhi, sto guardando il soffitto, sento qualcosa di strano nel mio corpo, mi alzo e, ancora con gli occhi socchiusi, mi dirigo verso lo specchio. E qui mi accorgo di essermi trasformato, in una sola notte, in adulto. Preso dal panico incomincio a girare per casa in cerca dei miei genitori, arrivo nella loro camera da letto e noto che sul letto ci sono due bambini, mi avvicino per vedere chi sono. E sono i miei genitori! Lì capisco che i ruoli si sono invertiti e quindi prendo subito i vestiti di mio padre e mi dirigo a lavoro. Salgo sul camion e, un secondo prima che io mettessi in moto, mi ricordo che non ho mai guidato e non ho la minima idea di come si faccia. Allora ci ripenso e decido di tornare a casa ad accudire i miei genitori come se fossero i miei figli, li faccio mangiare, gioco con loro, esco a fare un giro e infine li faccio addormentare. È stata una giornata un po’ faticosa, quindi mi metto anche io a dormire, ma al mio risveglio mi sento di nuovo strano, vado davanti allo specchio e mi ritrovo nuovamente alla mia età, vado in camera da letto e trovo i miei genitori a dormire normalmente sul letto. Torno in camera mia, mi siedo sul letto, do un occhiata all’orologio e segna le 3:47, ed è lì che, pensandoci un po’, mi accorgo che stavo solo e semplicemente sognando. Vito I A

4 Una mattina d’estate, dopo essermi alzato dal letto, mi rendo conto che mi ero trasformato in adulto perché i miei piedi si erano allungati e c’erano molti peli. Mi preoccupai subito di questo cambiamento, andai subito in bagno per capire cosa fosse successo, mi guardai allo specchio e mi accorsi che sul viso mi era cresciuta molta barba, molti capelli, molti più peli, mi erano allungato e avevo notato che la maglietta intima mi andava stretta, le pantofole non mi entravano più. Andai in camera dei miei genitori per raccontare loro cosa mi stava succedendo e mi accorsi che i miei genitori erano diventati bambini. Mi preoccupai subito e chiamai mia sorella e anche lei era diventata adulta. Non potevo far niente, i miei genitori li dovevo curare, io avevo preso il loro posto. Chiamai anche i miei parenti e dissero che adesso sarebbero rimasti così e mi preoccupai perché non sapevo se dovevo tenerli o lasciarli in qualche collegio. Arrivò la notte e misi i miei genitori a nanna. Il giorno dopo mi alzai e tornai bambino e iniziai a gridare per la gioia. Pietro I A

5 Un giorno mi svegliai tranquillo come sempre
Un giorno mi svegliai tranquillo come sempre. Andai a sciacquarmi il viso e guardandomi allo specchio notai cambiamenti fisici, avevo la barba, mi guardai le gambe e avevo molti più peli. In preda al panico cercai i miei genitori nella loro stanza da letto, loro erano stati trasformati in ragazzini. Spaventato gridai all’ impazzata, corsi per casa come un pazzo. Sembravo un pazzo con problemi psichici e, dopo essermi calmato, pensavo e ripensavo a questo problema ed a come risolverlo. “Forse ci sono dei vantaggi ad essere adulto, ma forse no.” Era tutto un sogno? No, era tutto così reale. Allora pensai: passerò la maggior parte del mio tempo ad essere un adulto. Il giorno dopo accompagnai i miei genitori a scuola, andai a lavorare, preparai da mangiare e misi a dormire i miei genitori. Questo per tanti giorni. Era molto stressante, non potevo giocare con i miei amici ragazzini, non potevo fare cose da ragazzino. Mi ero quasi abituato a questa situazione, ma, una mattina, mi svegliai tranquillo come sempre convinto di essere adulto. Andai a sciacquarmi il viso allo specchio ed ero ritornato ragazzino. Lanciai un urlo di gioia “sono ritornato ragazzino”. Pensai : bene, ora so come affrontare l’essere adulto ed come affrontare le mie responsabilità. Domenico I A

6 Lettura di una pagina del diario di Anna Frank e stesura di una pagina di diario personale.
Caro diario, oggi ho avuto la mia prima delusione d’amore: come tu ben sai conosco Camilla da molto tempo ormai, però ho sempre cercato di reprimere i miei sentimenti perché lei era sempre circondata dai ragazzi. Però pochi giorni fa, mentre la classe era andata in gita per cinque giorni, eravamo rimasti io e lei da soli in classe. Abbiamo riso e scherzato, eravamo diventati buoni amici. Riuscii persino ad invitarla ad uscire per una pizza. Per cinque giorni si ripeteva la stessa storia, eravamo molto agitati, la sera uscivamo insieme, finchè io non le dissi che ero innamorato di lei dalle scuole elementari. Non la prese bene, difatti si girò e se ne andò senza dire una parola. Il sesto giorno era sabato, la classe, per la stanchezza dopo la gita, non si presentò a scuola, solo io e lei, eravamo solo io e lei, ma fu una noia totale, per cinque ore, neanche una parola. Finchè al suono della campanella mi disse “ TI AMO” e mi baciò. Poi corse come una pazza verso il padre. Il lunedì tentai anch’io di baciarla solo che lei mi diede uno schiaffo e mi chiamò porco. Questa è la mia prima delusione d’amore…. Tanti saluti e baci Simone I NAUTICO

7 Caro diario, ho appena scoperto quello che più temevo
Caro diario, ho appena scoperto quello che più temevo. Lei si è innamorata di un altro ragazzo. Questo è tutto ciò che voglio dire, ma non riesco, per cui lo dico a te: “mi hai deluso,non credevo che potessi cambiare per colpa di un ragazzo. Mi hai deluso come non hai mai fatto. Tu sei importante per me e se non lo sai non hai capito niente di me. Io ti amo e e se non potevo averti sarei stato almeno tuo amico. Ma tu non lo capisci. Cosa ti ha fatto?perchè sei cambiata? Voglio cambiarti e farti tornare come prima,ma perché non me lo permetti?io ti amo e voglio che torni come la ragazza che ho amato da sempre.non so perché non accetti il mio amore,ma io continuo ad amarti. Vorrei che qualcuno ti faccia avere tutto quello che ho scritto e che ti apra gli occhi sul mio cuore e sul mio amore. Dopo questo sfogo vado a ripensare sul mio letto. A domani mio caro diario! Michele I NAUTICO

8 Caro diario, l’altra sera mi sono svegliata in piena notte e mi sentivo fortemente emozionata. In un primo momento non capivo perché di tanto stupore. Avevo sognato che ero su una barca tutta blu, dov’era disegnata una sirena e mi trovavo in mezzo la nulla. Intorno a me c’era solo il mare, e al timone della barca c’era un uomo, non sapevo chi fosse, non riuscivo a distinguere la sua sagoma, s’ ne ero certa, si trattava di un uomo, ma chi? Curiosa mi avvicinai a lui, sentendo i miei passi , si girò verso di me e mi guardò dritta negli occhi. Mi lanciai tra le sue braccia: era mio padre. non so per quanto tempo siamo rimasti nella stessa posizione, so solo che ad un tratto sentii una voce pronunciare i mio nome, era mia sorella Camilla che mi svegliava per andare a scuola. Il sogno era improvvisamente svanito dall’abbraccio di mio padre nel nulla della mia stanza , che stringevo forte tra le mie braccia il cuscino. Per tutto il giorno il ricordo di mio padre mi ha accompagnata, per tutta la giornata, regalandomi un dolce sorriso. Ora ti saluto è arrivato il momento di salutarti. Ciao mio caro amico! Damiana I NAUTICO

9 Dopo aver illustrato le origini del teatro, in particolare illustrando strutture architettoniche, tematiche e autori del Teatro Greco, e dopo aver letto un copione , la proposta era quella di scrivere una scena teatrale: “una scena teatrale è costituita da una didascalia (che indica la situazione in cui è ambientata, i personaggi coinvolti, l’azione che svolgono) e un dialogo tra i personaggi. Prova a costruire una scena in cui uno dei personaggi sei tu, che dichiari il tuo amore al ragazzo che ti piace”.

10 Lui: Hei! Hai bisogno d’aiuto? Io: Eh.. Si grazie!
(Era una gelida serata d’inverno e pioveva e io mi trovavo ne centro del mio paese,con un ombrello in mano e una sacchetta di patatine nell’altra. Ad un certo punto soffiò un vento potentissimo e il mio ombrello , la pioggia era fortissima,fui presa dal panico ma si avvicinò un ragazzo molto carino) Lui: Hei! Hai bisogno d’aiuto? Io: Eh.. Si grazie! Lui:Dove devi andare? Io: Dovrei andare a casa.. Lui: Va bene ti accompagno,tieni il mio ombrello Io:Grazie! (Nel tragitto, qualcosa tra noi stava succedendo , non smetteva di fissarmi.e questa cosa,a dirla tutta,mi faceva piacere) Io:Abito qui! Lui:Sana e salva! Io:Si,un po bagnata Lui: Sempre bella! Io:Grazie,beh allora io vado Lui:Si,ci vediamo Io:Magari ti lascio il mio numero Lui:Magari! (Ci scambiamo i numeri di telefono e mentre stavo per entrare mi prende il braccio e mi bacia; sorpresa entro in casa senza voltarmi e chiudo la porta. Il giorno dopo ci scontriamo per strada, e presi dall’imbarazzo, un lungo silenzio) Lui:Ciao!Come stai? Io:Bene! Lui: Hai un sapore buonissimo (In quel momento volevo scomparire ,resto zitta e lui) Lui:Stasera ti va di uscire? Io:Eh.. Va bene! Lui:Ok. Ti passo a prendere alle 9 ok!? Io:Si perfetto! (Mi dà un altro bacio e va via, le mie guance erano rossissime, nella mia testa già pensavo a cosa avrei indossato e il mio cuore mi diceva, ti sei innamorata! ) ALESSIA I AA

11 Lui: Ciao (intimidito) Lei: Ciao Lui: è da tanto che aspetti?
(Eravamo sulle scale del calvario, c’eravamo dati appuntamento alle ed ecco che erriva e il mio cuore inizia a battermi forte, lui lentamente si avvicina e dice): Lui: Ciao (intimidito) Lei: Ciao Lui: è da tanto che aspetti? Lei: No, sono appena arrivata Lui: Che mi racconti? Lei: Niente di che , tu? Lui: Lo stesso Lei: Che fai durante la giornata? Lui: Lavoro e tu? Lei: Vado a scuola (intimidita) Lui: Che scuola frequenti? Lei: Moda – Ipsiam Lui: Capisco Lei: Tu non capisci Lui: Che vuoi dire? Lei: Non capisci che tu mi piaci, sono innamorata… di te!Ma tu … tu non riesci a capirlo (timida) Lui: Da quanto tempo provi questo per me? Lei: è già un anno Lui: volevo dirti che anch’io sono innamorato di te, non ho fatto il primo passo perché avevo paura che tu non ricambiassi quello che provo per te Lei: (sorride) Lui: (si avvina piano piano e l’abbraccia) Lei: … (Lui la bacia) Lei: Aspetto tanto questo momento Lui: Lo aspettavamo insieme! NICLA I AA

12 Era sabato pomeriggio quando ero lì sul mare, vidi lui arrivare ed iniziai ad emozionarmi . Appena si avvicinò mi diede un bacio sulla guancia e mi disse: Lui : Ciao! Io: (immobile, emozionata) ciao! Lui : come stai? Io: tutto bene! Tu? Lui: si anch’io. Andiamo a fare una passeggiata per il lungomare. Io: Si, Ok! Io: (arrivata li la guardava, guardavo specialmente i suoi occhi celesti, lui guarda me, io felice) Lui: Cosa c’è? Io: niente e … ! No! Scherzo, ti dovrei dire una cosa e … Lui: cosa? Io: Ti dovrei parlare di noi due. Lui: e di che cosa? Io: Ho capito che tra di noi due c’è qualcosa di bello! Lui: Cosa? Io: e non so come dirtelo perché non trovo la parola giusta- Lui: dai dillo! Io: Sono innamorata di te! Lui: ( silenzioso, arrosisce …, poi dice : non sei l’unica che la pensa perché anch’io sono innamorata di te. (A quel punto io lo bacio, mi abbraccia e mi stringe forte. E così nasce il nostro amore) VIVIANA IAA

13 Dopo aver letto ad alta voce il copione del testo teatrale de “IL SIGNORE DELLE MOSCHE”, la proposta è stata la seguente: “Il finale del film IL SIGNORE DELLE MOSCHE, come il finale del romanzo da cui è tratto, ci racconta il salvataggio dei ragazzi naufragati sull’isola. Prova ad immaginare come potrebbe essere stato il loro ritorno a casa, il rivedere i genitori, e i loro vecchi amici, le sensazioni provate nel ritornare a dormire nella propria stanza, ma soprattutto prova ad immaginare le sensazioni che avrebbero potuto provare con i loro compagni di quella strana ed unica avventura” Sono Ralph,vi racconto il mio ritorno a casa: è stato bello, anche se con i ragazzi del mio gruppo non mi parlo più. I miei genitori erano così preoccupati perché mi credevano morto e hanno tolto tutto nella mia camera, persino il letto, per fare un salotto al piano di sopra. Nel momento in cui sono tornato a casa la prima persona che ho visto è stata la mia mamma e non mi voleva lasciare più, perché pensava che era un sogno; poi i miei amici che venivano a trovarmi a casa perché avevo la febbre e una forte contusione al braccio: a loro raccontavo tutto come era andato perché erano curiosi. Pure a scuola i prof. Si erano preoccupati perché sono un bravo studente. A scuola Jack raccontava a tutti che io ero un codardo, che avevo paura, ma io mi sono vendicato e a quel punto tutti i ragazzi della scuola pensavano che era lui un codardo che aveva paura. Michele I DE

14 Finalmente siamo ritornati a casa
Finalmente siamo ritornati a casa . Ritornare a casa è stata una grandissima gioia, ritrovare i genitori, i vecchi amici e la mia stanza,e ora che sto notando, nella mia camera non mancava niente, solo 2 libri di scuola. Ora era tutto normale: dormire su un letto e non in delle capanne, giocare con i miei giochi, invitare amici a giocare con me, però l’unico problema era che i miei vecchi amici erano tutti piccoli e non capivano niente. Ad un certo punto passando dalla villetta più grande della mia città, ritrovai i miei compagni di avventura. Quando arrivai mi salutarono tutti, mi volevano bene come se stessimo ancora sull’isola, iniziammo a parlare del ritorno a casa, che era andato abbastanza bene per tutti, tranne per il mio amico migliore che, come arrivò a casa, venne sculacciato per 30 minuti e lo rimproverarono al posto di tranquillizzarlo! E così, questi ragazzi, quando arrivò l’ora di tornare a casa dissero no. Volevano continuare a stare tutti uniti e a provare quella sensazione di quella avventura provata sull’ isola erano troppo forti insieme, quindi decisero di fare come nell’avventura precedente, ormai erano diventati grandi e se la potevano cavare da soli: cucinare, cacciare, costruirsi capanne e inventare dei giochi e divertimenti che li facevano restare tutti insieme come una famiglia. Giuseppe I DE Finalmente ci hanno trovati e ci stanno accompagnando a casa : molti non vedevano l’ora di tornare a casa e abbracciar e i loro genitori, ma io no. Non ho genitori, perciò mi hanno messo in collegio, dove molti bambini di 2 o 3 anni venivano adottati. Io sapevo benissimo che non mi avrebbero mai adottato, perchè nessuna famiglia mi avrebbe adottato, avendo 13 anni… preferivo rimanere su quell’isola, almeno lì non c’era nessuno che mi diceva quello che dovevo o non dovevo fare; quando eravamo nell’isola io non avevo paura , ma sentivo dentro me una gioia che nessuno aveva perché loro erano sempre stati coccolati, dal mattino alla sera, mentre io non avendo genitori, ero emotivamente più forte. Mentre penso a questo, vedo una famiglia in cerca di un bambino tra i 2 e i 15 anni, e siccome la guardia che mi controlla era diventato mio amico, mi hanno presentato senza esitazione a loro e io, con le lacrime agli occhi , vedevo loro che firmavano il controllo dell’adozione . Nicola I DE

15 ATTUALITA’: “Il film THE MILIONAIRE fa riflettere sulla necessità del denaro, ma anche sul suo sperpero. Se vincessi di euro come il protagonista cosa faresti? Che desideri soddisferesti? Quali necessità?” Se io vincessi un milione di euro per prima cosa aiuterei la mia famiglia economicamente, e aiuterei anche mio fratello a pagare il mutuo della casa e mi toglierei qualche sfizio, come comprarmi una bella macchina, andarmi a fare dei viaggi di 2 o più settimane, comprarmi una bella villa non molto grande e non molto lontana dal mio paese d’origine, molto carina, con una bella piscina grande, con una camera con un piano bar, così quando mi verranno a trovare i miei parenti potremmo bere qualcosa o anche farci una bella nuotata. Vorrei aprire un negozio di animali perchè mi piacciono molto, ma specialmente canarini e cardellini, perché ho già un piccolo allevamento di canarini. Vorrei aprire una piccola azienda per forniture elettriche, elettroniche per impianti fotovoltaici, per creare nuove opportunità di lavoro poiché in Italia il lavoro ora mai scarseggia ed infine non vorrei cambiare del tutto la mia vita, ma continuare sempre a lavorare nelle campagne di mio padre o addirittura allargare la piccola attività contadina. Vincenzo II DE

16 Oggi come oggi in tutto il mondo c’è la crisi, quindi vincendo 1 milione di euro mi sentirei ricchissimo, ma so che prima o poi finiranno e mi troverò di nuovo punto e a capo, quindi finchè ci sono, li spenderò per cose serie. Per prima cosa darei una metà ai miei genitori per saldare tutti i debiti come mutuo della casa, la macchina e poi comprerei una macchina per mia madre, e il resto dei soldi li spenderei per me e mia sorella facendo la bella vita. Nicola II A Io, se vincessi un milione di euro, avrei parecchi desideri: innanzitutto partirei per il nord dell’Italia, mi comprerei un appartamento e mi aprirei un negozio di abbigliamento. Poi mi comprerei un’auto semplice, economica. Inviterei tutti gli amici a fare grandi tavolate, divertimento e altro. Mi divertirei anche andando in giro per il mondo, a tutte le città più famose (Londra, New York, Mosca, ecc…) visitando tutti i musei, monumenti ecc… Un altro mio sogno è fare paracadutismo , lanciandomi da altezze altissime. Aiuterei anche la mia famiglia a pagare il mutuo, bollette e per farli stare bene. Michele II A

17 Lettura della DIVINA COMMEDIA e attualizzazione della figura di Ulisse (XXVI canto – inferno): “Alla fine del XXVI canto dell'Inferno, Dante narra della morte di Ulisse, che venne rovinato dalla sua smania di conoscenza, oltrepassando le colonne d'Ercole e naufragando appena vista la montagna del Purgatorio. Dante parla del suo folle viaggio, che rappresenta la volontà di Ulisse di superare i limiti della conoscenza umana. Partendo da questa osservazioni, prova ad spiegare quali sono i limiti che un giovane della tua età vorrebbe superare, quali sono i limiti che tu vorresti superare, quali i pericoli che devi affrontare e, infine, a quale meta vorresti giungere.”

18 Una cosa che vorrei fare, che ho sempre desiderato, è farmi un tatuaggio, soltanto che i miei genitori non me lo permettono, perché dicono sia una cosa da grezzi, ma non sanno che per me il tatuaggio è una cosa importante: con una scritta o una figura posso raccontare una parte della mia vita o il mio modo di essere. Il mio obbiettivo più importante è diventare un giocatore professionista di calcio A11. Praticare e seguire questo sport non mi è stato mai impedito da parte dei miei genitori che hanno capito quanto vale per me. I miei genitori stanno facendo molti sacrifici per farmi continuare a giocare, per questo sono determinato a impegnarmi anche sacrificandomi anche per avere delle soddisfazioni personali e per non deludere i miei genitori , che un giorno vorranno vedermi in TV .Vorrei diventare famoso anche per aiutare me stesso e la mia famiglia economicamente. Un'altra cosa che vorrei fare è trovare un posto di lavoro, però i miei genitori me lo impediscono perché dicono che sono ancora ragazzo e la vita è me la devo godere e non fare le cose che hanno subito loro da piccoli. Però per me il lavoro è aiutare la propria famiglia a vivere bene e la cosa più importante è che se mi serve denaro, non chiederlo ai miei genitori, ma guadagnarseli in modo pulito per poi consumarli come vorrei. Uno dei miei limiti è non essere immortale: vorrei poter vedere i morti perché, quando sono nato, due dei quattro miei nonni erano già morti e di questo sono molto scontento perché io avrei voluto conoscerli. I miei genitori mi hanno raccontato le loro storie e mi sono piaciute. Certe volte spero di sognarli così almeno posso parlare con loro, però questo sfortunatamente non mi è ancora accaduto, ma prima o poi accadrà. Giovanni II DE

19 Come Ulisse nell’antichità anche noi oggi abbiamo dei limiti, che possono essere diversi per ogni fascia d’età. Un limite della nostra età può essere quello di partire per altri paesi, anche se ci sono pericoli, infatti anch’io vorrei partire per altri paesi con dei miei amici. I pericoli che dovrei affrontare per giungere alla mia meta sono tanti, in questo caso è quella di viaggiare in autostrada e parlare con persone estranee. Allo stesso tempo ci sono anche dei sacrifici da fare, tipo quello di lavorare per accumulare soldi per il viaggio. Salvatore II DE Un ragazzo della mia età ha molte follie in mente che vorrebbe fare, però lo condanna la sua età, essendo minorenne. Una delle tante pazzie che vorrei fare a questa età è quella di fare una vacanza con solo i miei amici all’ estero che duri un’intera estate, anche sapendo che sarà molto difficile sia dal punto familiare “essendo minorenne” sia dal punto di vista economico perchè è difficile pagare una vacanza a mie spese. Un altro mio obiettivo nella vita molto duro da raggiungere è quello di avere una moglie, dei figli e un buon lavoro. Le difficoltà per raggiungere questi obbiettivi sono tanti: trovare una moglie di cui sia innamorato pazzamente, con cui stare bene insieme, avere una casa, ma lo cosa fondamentale è quello di avere un lavoro fisso, perché nei tempi che stanno passando c’è una crisi mondiale. Un altro obiettivo che voglio che si realizzi attualmente è quello di avere motore 125. Cosimo II DE

20 I temi sviluppati hanno subito molte correzioni e hanno permesso alla docente di individuare le lacune più gravi e ad intervenire adeguatamente, sicuramente però hanno rappresentato un punto di partenza per gli studenti per imparare a parlare di sé, come fossero davanti ad uno specchio… FINE


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