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INFANZIA BENE COMUNE: politiche educative e di welfare Roma 25 Gennaio 2012 Dipartimento Welfare Ufficio infanzia Giovanna Zunino.

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1 INFANZIA BENE COMUNE: politiche educative e di welfare Roma 25 Gennaio 2012 Dipartimento Welfare Ufficio infanzia Giovanna Zunino

2 “Non si diventa grandi per caso o all’improvviso: si potrebbe dire che ciascun cittadino è adulto nella misura in cui gli è stato possibile essere bambino”. [DPR 13 giugno 2000] politiche per l’Infanzia

3 I BAMBINI SONO PORTATORI DI DIRITTI I servizi pensati per loro devono basarsi Non su criteri di Assistenza, Ma di Educazione ; Ogni processo di Apprendimento non può prescindere dalla Cura Perché Cura è Apprendimento

4 Un Servizio è educativo se: c’è un progetto che tiene conto di aspetti organizzativi, pedagogici ed educativi; c’è un esplicito contesto educativo; c’è intenzionalità educativa quindi strumenti culturali e professionali tali da garantire il bambino e la sua famiglia

5 L’importanza delle politiche educative è chiara perché abbiamo aggiunto “ di welfare”?

6 Tre voci autorevoli Comunicazione della Commissione europea (17 febbraio 2011) “Educazione e cura della prima infanzia: consentire a tutti i bambini di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori” insiste sull’importanza di un impegno per la creazione di servizi di alta qualità per la prima infanzia.

7 TRE VOCI AUTOREVOLI La ricerca della Fondazione Giovanni Agnelli “Esiti scolastici e comportamentali, famiglia e servizi per l’infanzia” che arriva alle conclusioni: solo servizi di alta qualità garantiscono il pieno sviluppo di ogni bambino, anche compensando iniziali disuguaglianze.

8 TRE VOCI AUTOREVOLI James Heckman (premio Nobel per le Scienze Economiche 2000) sostiene e dimostra che Investire nell’infanzia porta ad un ritorno economico di almeno 6-8 dollari per ogni dollaro investito Quindi Sviluppo e Ben- Essere!

9 La CGIL ha inserito l’Infanzia nel “welfare contro la crisi e oltre” avendo ben presente: i Diritti dei bambini, assieme a il sostegno alla genitorialità; le lavoratrici madri; le pari opportunità; la conciliazione dei tempi; …. la qualità dei servizi educativi; la qualità del lavoro degli operatori in essi impegnati

10 Sostegno alla genitorialità DIRITTI DEI BAMBINI Governance Pubblica Diritti della Lavoratrice Madre contrattazione territoriale per il sociale Contratti di Lavoro Diritti dei lavoratori dei Servizi Educativi e della Scuola Sistema Integrato dei Servizi Educativi

11 Le politiche di Welfare per l’Infanzia Per essere operative necessitano che :  il Governo stabilisca i Livelli essenziali  stanzi le risorse  ci sia Contrattazione Territoriale

12 I livelli essenziali Il lavoro di “Batti il cinque!”: I livelli essenziali partono dai diritti come afferma la nostra Costituzione. Nidi d’infanzia per lo 0/3 non più come servizi a domanda individuale; Generalizzare la scuola dell’infanzia; Continuità nel progetto educativo Titoli di studio equiparati nello 0-6

13 Le risorse Purtroppo si assiste a tagli lineari (centrali e locali) che stanno azzerando le disponibilità Si procede con troppa disinvoltura ad esternalizzazioni dei servizi Il pubblico rinuncia alla responsabilità di essere garante della qualità dei servizi per l’infanzia sul territorio

14 Le politiche di welfare per l’Infanzia CGIL FP FLC Intese, tavoli, contrattazione territoriale decentrata, piani di Zona GOVERNANCE

15 Obiettivi di LISBONA … L’obiettivo fissato per il 2010 era la copertura del 33% del territorio nazionale con Nidi d’Infanzia per 0-3 anni INVECE Copertura di Nidi d’Infanzia da 0 a 3 anni 2011 Complessivamente in ITALIA Media 13,6% Con grande disparità nazionale dal 2,7% della Campania al 29,5 dell’Emilia-Romagna

16 La CGIL è impegnata affinché: Il Governo individui i Livelli Essenziali (LEA) per l’Infanzia e stanzi le risorse in ogni Regione ci sia una legge di ultima generazione che tenga presente tutte le tipologie di servizi educativi 0-3 anni; o, in attesa di una normativa di settore, almeno atti che regolamentino la materia; Si contrasti il pericolo assistenziale sempre in agguato, rilanciando una cultura dei diritti; Si rispettino i diritti di ogni bambino, genitore, operatore ( vanno di pari passo!)

17 La CGIL è convinta che I servizi sociali e in particolare i servizi socio-educativi per la prima infanzia siano: un grande volano per lo sviluppo economico di una comunità la condizione per permettere il lavoro di entrambi i genitori un campo di espansione del lavoro femminile (Barcellona 2002) Una parte importante della contrattazione territoriale per il sociale

18 La CGIL è impegnata a: Rivendicare intese e vigilare nelle rispettive Regioni per richiedere : dati aggiornati (indispensabili) Il dialogo con referenti tecnici (responsabili del piano regionale servizi socio-educativi) gli incontri periodici di consultazione a livello regionale e locale il coordinamento tra le varie rappresentanze sindacali Rivendicare Tavoli interistituzionali per assicurare la Governance

19 CHE FARE?  Continuare a sviluppare la cultura dei diritti dell’infanzia (Convenzione ONU )  Promuovere politiche educative e di welfare per l’infanzia  Rivendicare risorse  Contrattazione Territoriale per il sociale:  risorse mirate;  regole e trasparenza;  Monitoraggi;  Governance

20 PROGRAMMAZIONE GOVERNANCE MONITORAGGIO

21 perseverare A PICCOLI PASSI verso GRANDI DIRITTI…….

22 Il gruppo Nazionale Infanzia CGIL FP, FLC, Gruppo nazionale nidi infanzia


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