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ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE sicurezza nelle demolizioni

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Presentazione sul tema: "ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE sicurezza nelle demolizioni"— Transcript della presentazione:

1 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE sicurezza nelle demolizioni
Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Dipartimento Ingegneria Civile Edile Ambientale ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE prof. Fabrizio Leccisi a.a sicurezza nelle demolizioni Wat Rong Khun Tempio Bianco, recente realizzazione a 15 Km da Chiang Rai, Thailandia

2 demolizioni L’attività di demolizione è regolata dal Titolo IV capo II sezione VIII): art Rafforzamento delle strutture art. 151 – Ordine delle demolizioni art. 152 – Misure di sicurezza art. 153 – Convogliamento del materiale di demolizione art. 154 – Sbarramento della zona di demolizione art. 155 –Demolizione per rovesciamento art Verifiche Le tecniche di demolizione edilizia possono essere suddivise in due grandi famiglie: demolizione edilizia incontrollata; demolizione edilizia controllata. Le demolizioni possono essere: meccaniche, cioè effettuate con mezzi; a mano, cioè effettuate manualmente con l’ausilio di attrezzature.

3 demolizioni Le demolizioni in edilizia rientrano fra i lavori più pericolosi per gli addetti: il 50% degli infortuni verificatisi in campo nazionale è mortale. La gran parte degli infortuni avviene a causa dell’improvvisazione nell’esecuzione dei lavori. è quindi essenziale pianificare preventivamente la sequenza dei lavori partendo dalla conoscenza approfondita delle strutture e delle tecniche lavorative dell’epoca di realizzazione. Non esistono tecniche di demolizione valide univocamente ma vanno studiate caso per caso, adattandole alla necessità ed allo stato dell’opera sulla quale si interviene. Prima dell’inizio dei lavori vanno verificate le condizioni di conservazione e di stabilità dei vari manufatti da demolire, eseguendo, se necessario, opere di puntellamento e rafforzamento.

4 Fattori di rischio nelle demolizioni
I principali fattori di rischio, ai quali i lavoratori sono esposti possono essere sintetizzati in: rischi per seppellimento a causa di crollo intempestivo; caduta dall’alto; caduta di materiale dall’alto; urti; tagli. Le demolizioni eseguite con l’utilizzo di mezzi meccanici o con l’esplosivo hanno una esposizione al rischio di gran lunga inferiore a quelle eseguite manualmente. La buona riuscita di una demolizione dipende principalmente dalle tecniche impiegate e dalle attrezzature utilizzate.

5 Tecniche di demolizione
Le tecniche di demolizione possono essere suddivise in due famiglie: demolizione edilizia incontrollata; demolizione edilizia controllata. Le più comuni tecniche incontrollate, impiegate per azioni distruttive, sono demolizione : con esplosivo; per percussione con martelli pneumatici o oleodinamici montati su mezzi meccanici; per frantumazione con pinze idrauliche o cesoie montate su mezzi meccanici; per frantumazione con martinetti idraulici impiegati come divaricatori o spaccaroccia; per spinta o trascinamento con mezzi meccanici quali ruspe o terne.

6 Demolizioni incontrollate
Tali tecniche sono molto rapide ma presentano rischi notevoli per gli operatori, producono rumore e polveri, sono imprecise e comunicano notevoli vibrazioni alle eventuali strutture adiacenti. La demolizione per trazione o per spinta con mezzi meccanici si usa per strutture di modesta altezza o per spianare residui di altre demolizioni. Si opera con grossi mezzi cingolati o gommati dotati di braccio con benna.

7 Demolizioni incontrollate
Anche la demolizione di manufatti di altezza fino a 5 m può essere effettuata con rovesciamento per trazione o per spinta su elementi opportunamente isolati al fine di non causare crolli intempestivi o non previsti. La trazione deve avvenire da distanza non inferiore a 1,5 volte l’altezza del muro o del manufatto da abbattere, previo allontanamento di tutti gli operai. Il rovesciamento per spinta può essere effettuato per manufatti di altezza inferiore a 3 m con l’ausilio di puntelli per evitare il ritorno degli elementi stessi. In ogni caso lo scuotimento del terreno, per effetto della caduta delle strutture non deve provocare danni ai manufatti adiacenti né generare situazioni pericolose per gli operatori.

8 Demolizioni incontrollate
Nelle demolizione con miscele detonanti le cariche esplosive di basso potenziale, piazzate nei punti critici della struttura da demolire ed innescate elettricamente, detonano secondo uno schema predeterminato per ottenere progressivamente l’inviluppo di tutta la struttura. Si usa esclusivamente per la demolizione di edifici isolati.

9 Demolizioni incontrollate
Le demolizione con esplosivo di un edificio possono essere di tre tipi: per formazione di una cerniera; per implosione a più piani. Il primo tipo si basa sulla formazione di una cerniera su un lato della costruzione, preventivamente indebolito e minato, che, cedendo a seguito dell’esplosione delle cariche, trascina l’intero edificio che ruota verso il basso. Nel secondo metodo, che è impiegato per edifici con spazi circostanti ridotti ed altezza relazionabile con una delle dimensioni in pianta, vengono minate le strutture interne, che a seguito di detonazione micro-ritardata, fanno accasciare l’edificio su se stesso. Nell’abbattimento a più piani si posizionano centralmente le cariche su più livelli, distruggendo in sequenza più piani dal basso verso l’alto con esplosioni micro-ritardate.

10 Demolizioni controllate
Tali tecniche sono impiegate nei lavori di recupero e riqualificazione edilizia e consistono oltre allo smontaggio manuale con eventuale recupero degli elementi costruttivi nella demolizione: per frantumazione chimica con l’impiego di sostanze espandenti; per frantumazione meccanica con pinze, cesoie manuali o oleodinamiche eventualmente montate su mezzi semoventi o con martinetti espandenti; per taglio con sega a disco, quando si richiede precisione e contenimento delle vibrazioni con basse emissioni di inquinanti come rumori e polveri; per taglio con sega a catena usata principalmente per il taglio di muri in mattoni; con carotaggi a fori contigui;

11 Demolizioni controllate
per taglio per sfregamento con filo diamantato Ø 8÷22 mm con una puleggia rotante che mette in moto un circuito di filo d’acciaio con inanellate perle di diamante industriale distanziate da molle; con getti d’acqua a pressione molto versatile, che a seconda degli ugelli e della portata d’acqua, scarifica il c. a. per la messa nudo dei ferri, o distrugge il manufatto, ma costosa e poco usata in Italia; con lancia termica, estremamente versatile, si avvale di tre azioni combinate: chimica, termica e cinetica; con cannello a gas, brucia una combinazione di ossigeno ed acetilene che raggiunge elevate temperature fondendo i metalli; con laser, estremamente precisa e versatile ma altrettanto costosa, specie per le potenze necessarie alla demolizione edilizia; con plasma ad arco elettrico, utilizzabile solo per materiali conduttori e dunque per il taglio dei ferri di armatura e delle strutture metalliche.

12 Demolizioni controllate
Tali tecniche sono più costose, ma presentano indubbi vantaggi quali basse emissioni di inquinanti, precisione, assenza di vibrazioni con notevole salvaguardia delle strutture adiacenti, maggiore controllo del rischio.

13 Demolizioni controllate
Nella frantumazione chimica le malte espansive agiscono come i martinetti oleodinamici ma più lentamente, con il vantaggio di impatto ambientale minimo. Come per i martinetti si usano preferibilmente per la demolizione di calcestruzzi poco armati come i basamenti delle gru e per la demolizione di rocce. La demolizione per abrasione è la più versatile del settore demolitivo e si avvale di utensili diamantati, quali fili diamantati, pinze e cesoie idrauliche capaci di tagliare i calcestruzzi, anche fortemente armati, con estrema precisione.

14 Demolizioni controllate
Nella demolizione con filo diamantato un motore elettrico o oleodinamico muove una serie di pulegge che fanno scorrere sulla zona di taglio un filo inanellato con sfere al diamante. Il manufatto viene tagliato con discreta precisione e non vi sono limiti teorici agli spessori che possono essere tagliati. Il sistema è raffreddato ad acqua. Si impiegare nella demolizione totale o demolizione parziale. Nelle demolizione con pinze e cesoie idrauliche, mascelle con denti in acciaio mordono e riducono in frammenti carriolabili strutture anche all’interno di fabbricati senza rumore. Viene impiegata nella demolizione selettiva con recupero e riciclo dei materiali.

15 Demolizioni controllate
La demolizione con sega a disco è la tecnica che offre la maggiore precisione, con tagli sia verticali che orizzontali. Un motore elettrico o oleodinamico che scorre su guide fissate al manufatto o su proprie ruote nel caso di tagli orizzontali, aziona un disco diamantato che può raggiungere il diametro di 2 m. Viene usata nella demolizione parziale, particolarmente nelle ristrutturazioni e nel restauro, quando è richiesta precisione e contenimento delle vibrazioni con basse emissioni di rumori e polveri.

16 Demolizioni controllate
La demolizione con sega a catena è in genere impiegata per il taglio di muri in mattoni o tufo per il risanamento da umidità. Le seghe a catena possono essere manuali o montate su un castello su ruote, che consente una notevole precisione. Le vibrazioni sono contenute, con bassa emissione di rumore e polveri.

17 Demolizioni controllate
Nella demolizione con carotaggi, la carotatrice agisce come un trapano a colonna, che azionando una punta diamantata, produce fori di diametro variabile da pochi cm fino a 750 mm. Con l’ausilio di prolunghe si possono raggiungere penetrazioni elevate, varie decine di metri. La macchina carotatrice elettrica o oleodinamica, può essere raffreddata sia ad acqua che ad aria per l’esecuzione di fori a secco.

18 Demolizioni controllate
L’idrodemolizione è una demolizione selettiva tramite getti d’acqua ad altissima pressione, in grado di rimuovere il calcestruzzo ammalorato da strutture senza trasferire loro vibrazioni. Gli interventi sono effettuati con lance manuali o con tecnologie che impiegano sistemi robotizzati. Il taglio a freddo, idrotaglio eseguito su metallo, si impiega quando è necessario garantire condizioni di massima sicurezza, ad esempio durante operazioni su serbatoi ed impianti, all’interno di aziende chimiche e petrolchimiche.

19 Demolizioni controllate
La demolizione con lancia termica, utilizzabile solo in ambienti di tipo cantieristico o all’aperto, presenta il vantaggio di poter essere utilizzata anche in ambiente subacqueo, ma è molto costosa. Da un cannello di diametro variabile fuoriesce una miscela di ossigeno additivato con metalli dolci, che, ossidandosi, sviluppano una enorme azione calorica fondendo sia il metallo che il calcestruzzo. Nella demolizione con cannello a gas si brucia una combinazione di ossigeno ed acetilene che raggiunge elevate temperature fondendo i metalli. Nelle demolizioni edilizie viene usata per il taglio dei ferri di armatura di grosso diametro.

20 Demolizioni controllate
La demolizione con plasma ad arco elettrico, utilizzabile solo per materiali conduttori, è relativamente economica e precisa. È usata in edilizia per il taglio delle strutture metalliche e dei ferri di armatura. Un gas viene soffiato ad alta velocità da un ugello, instaurando un arco elettrico tra un elettrodo e la superficie da tagliare, che trasforma il gas in plasma. Il plasma, gas ionizzato, costituito da elettroni e ioni con carica elettrica totale nulla, trasferisce calore al materiale metallico, fino a fonderlo rompendone la continuità. L’energia cinetica del gas espelle il metallo fuso dalla zona di taglio, consentendo di procedere in modo preciso nell’operazione.

21 Demolizioni controllate
Nella demolizione a laser si sfrutta un fascio di luce particolarmente concentrato che produce un effetto termico in grado di fondere qualsiasi materiale. Il laser può tagliare i materiali in base a tre principi diversi per: vaporizzazione; fusione; combustione. Il processo di taglio si innesca e si mantiene grazie all’energia che il raggio laser può concentrare in un punto molto piccolo. La demolizione è estremamente precisa e versatile ma molto costosa, in particolare per le potenze necessarie in una demolizione edilizia. Il suo uso è limitato a qualche sperimentazione ed a rari e complessi interventi di restauro ove è determinante l’assenza di effetti meccanici sul manufatto.

22 Compiti cse durante le Demolizioni
Le opere provvisionali da porre in atto nelle demolizioni devono essere previste dal CSE, se è un cantiere (titolo IV D.Lgs. 81/08) o dal Datore di lavoro, in tutti gli altri casi, in base all’analisi dell’ambiente di lavoro, delle strutture da demolire, delle strutture limitrofe, della successione delle demolizioni e dalle attrezzature scelte. Nel cantiere il CSE deve, inoltre, analizzare le procedure ed indicare i rischi cui sono sottoposti i lavoratori e le relative azioni preventive da adottare. Deve altresì prevedere le modalità di gestione in caso di emergenza. In sintesi il CSE deve effettuare l’analisi: delle opere provvisionali; della gestione del personale; delle emergenze.

23 Demolizioni murature La demolizione di murature con attrezzature manuali va effettuata con l’ausilio di ponti di servizio indipendenti dal manufatto da demolire, vietando espressamente ai lavoratori di lavorare sui muri. Per i muri di altezza inferiore a 2,00 m è ammessa una deroga a tali prescrizioni. Il materiale di demolizione non va gettato dall’alto ma trasportato o convogliato in canali, il cui estremo inferiore deve essere posto al più a 2,00 m di altezza rispetto al piano di raccolta. I canali devono essere costruiti in modo tale che ogni tronco imbocchi nel precedente, di diametro tale da evitare la caduta accidentale di persone.

24 Demolizioni Durante le demolizioni i materiali vanno bagnati per ridurre il sollevamento di polvere. L’accesso allo sbocco del canale di scarico va consentito solo dopo che sono state sospese le operazioni di convogliamento. La zona sottostante la demolizione deve essere interdetta alla sosta ed al transito e delimitata con idonei sbarramenti. I lavori di demolizione, il cui programma è definito nel P.O.S., tenendo conto di quanto disposto nell’eventuale P.S.C., vanno eseguiti sempre con la sorveglianza di un preposto e condotti in modo tale da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di quelle di collegamento o adiacenti.

25 Contenuti Piano di Demolizione
Il progetto di demolizione, similare al progetto di costruzione, ma con oggetto il manufatto da demolire, va elaborato analizzando la tipologia di demolizione adottata ed anteponendo al fattore economico quello della sicurezza nell’esecuzione e la tutela dell’ambiente. Sulle planimetrie del progetto di demolizione vanno indicati: l’ingombro mezzi meccanici impiegati; l’area di lavoro e perimetro di sbarramento; gli accessi per gli addetti e i non addetti. Nei prospetti e nelle sezioni vanno indicati: l’area di demolizione in giallo; l’ingombro degli eventuali mezzi meccanici ; le opere provvisionali (ponteggi, eventuali canali di scarico materiale demolito); eventuali puntellature, rinforzi.

26 Programma Demolizioni
Il programma delle demolizioni in edilizia è, in genere, composto dalle seguenti fasi: analisi dell’ambiente di lavoro, delle strutture da demolire e di quelle ad esse limitrofe o collegate; definizione della successione delle demolizioni; analisi delle attrezzature da utilizzare per le demolizioni e delle opere provvisionali per garantire la sicurezza degli operatori e la stabilità dell’opera; modalità di allontanamento dei materiali di risulta e di abbattimento delle polveri; gestione del personale e dell’emergenza; studio dell’immobile, delle pertinenze, dei collegamenti e dell’interazione con altre parti dell’edificio non oggetto di demolizione; verifica degli impianti (elettrico, gas, acqua, ecc.) presenti all’interno dell’area; studio del tipo di demolizione che si dovrà effettuare;

27 Programma Demolizioni
verifica statica delle strutture da demolire,in particolar modo analisi della stabilità, consistenza, presenza di fessurazioni, eventuali cedimenti, modifiche ed alterazioni effettuate nel tempo (nuove forometrie,…); analisi di danni o alterazioni che hanno subito le strutture o i materiali per effetto di: carichi o sollecitazioni diverse rispetto alle originali (cedimenti del terreno, rifacimenti del tetto, sostituzione delle solette, nuove costruzioni realizzate in adiacenza); per causa di infiltrazioni di acqua (piovana, perdite degli scarichi); per l’invecchiamento dei materiali (es. malte indebolite dall’umidità e dai sali, chiavi e ferri ossidate, legno marcito); modifiche successive che abbiano interessate la legatura delle murature (nuove aperture, rifacimenti);

28 Programma Demolizioni
redazione dell’elenco delle strutture da demolire che comprenda per ogni elemento costruttivo: posizionamento nell’elaborato grafico; descrizione della struttura (muratura, copertura ecc...); materiali di cui è composta (legno, pietra,c.a. …); composizione (se struttura semplice o complessa); verifica statica della struttura; indicazioni derivanti dalla considerazione dei danni; studio degli elementi che necessitano eventualmente di puntellamenti atti a garantire la stabilità dell’elemento da demolire o di quelli collegati.

29 Autorizzazioni per Demolizione edificio
Per procedere alla demolizione degli edifici deve essere presentata, di massima, all’Amministrazione Comunale la documentazione di seguito elencata: planimetria dell'area sulla quale insiste il fabbricato da demolire quadro di insieme della zona circostante come da: planimetria della zona in scala 1/2000 dello stralcio di P. R.G., e/o eventuale Piano Particolareggiato o Piano di lottizzazione piante e sezioni del fabbricato in scala 1/100 con indicate in nero le strutture delle quali è prevista la conservazione ed in giallo quelle per le quali è prevista la demolizione; documentazione fotografica interna ed esterna del fabbricato e dell’area di pertinenza; rilievo e descrizione dell’area di pertinenza del fabbricato e dell’eventuale patrimonio arboreo esistente;

30 Autorizzazioni per Demolizione edificio
relazione sulle modalità di esecuzione dei lavori di demolizione, sottoscritta dal Direttore dei lavori; indicazione degli estremi di eventuale presentazione di domanda di Concessione Edilizia per nuove costruzioni sulla medesima area; indicazione della discarica o dell’impianto di riciclaggio che dovrà accogliere i rifiuti speciali inerti risultanti dalla demolizione, nonché degli altri rifiuti speciali di qualsiasi genere secondo le norme nazionali, regionali o contenute nel Regolamento edilizio.

31 Esempio di scheda all’interno di un PSC per OPERE DI SCAVO/DEMOLIZIONE/RIMOZIONE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi Caduta di operatori dall’alto e caduta di materiale dall’alto Contatto con macchina operatrice Danni all’apparato respiratorio per inalazione di polveri Infortunio agli occhi causato da schegge o frammenti di materiale Azioni irritanti del cemento o altro materiale demolito sulla pelle Elettrocuzione

32 Esempio di scheda all’interno di un PSC per OPERE DI SCAVO/DEMOLIZIONE/RIMOZIONE
Procedure Prima di procedere alle demolizioni e rimozioni si dovranno sezionare gli impianti per poter consentire di lavorare in sicurezza. Le demolizioni devono essere effettuate mediante opere provvisionali e prima di procedere si dovrà verificare la stabilità della struttura. Per evitare la creazione di polvere, le macerie dovranno essere bagnate con acqua, in particolar modo durante la movimentazione. L’allontanamento del materiale di risulta dovrà avvenire nei momenti di minor affluenza dei passeggeri e durante il periodo notturno.

33 Esempio di scheda all’interno di un PSC per OPERE DI SCAVO/DEMOLIZIONE/RIMOZIONE
Attrezzature Le attrezzature previste che saranno utilizzate sono: Scavatrice Pala Piccone martello elettrico Autocarro …. Apprestamenti Sbadacchiature, ponteggi, ecc. … D.P.I. Guanti, scarpe antinfortunistiche, casco, mascherine, tappi e/o cuffie, occhiali, ecc. …

34 Dispositivi di Protezione Individuali
RISCHI EVIDENZIATI DPI DESCRIZIONE NOTE Per protezione Tuta di protezione Da utilizzare nei luoghi di lavoro caratterizzati dalla presenza di materiali e/o attrezzi che possono causare fenomeni di abrasione/taglio/ perforazione Artt D. Lgs. n. 81/08 Allegato VIII UNI EN 340 (2004) Indumenti di protezione Requisiti generali Lesioni per caduta di materiali demoliti o per attrezzi e/o utensili vari Scarpe antinfortunistiche Puntale rinforzato in acciaio contro schiacciamento/ abrasioni / perforazione / ferite degli arti inferiori e suola antiscivolo e per salvaguardare la caviglia da distorsioni Artt D. Lgs. n. 81/08 Allegato VIII EN 344/345 (1992) Requisiti e metodi di prova per calzature di sicurezza, protettive e occupazionali per uso professionale Caduta di materiali durante la demolizione Casco protettivo Dispositivo utile a proteggere dal rischio di offesa al capo per caduta di materiale dall’alto o comunque per contatti con elementi pericolosi Allegato VIII UNI EN (2004) Elmetti di protezione Guida per la selezione Lesioni per contatto con organi mobili durante le lavorazioni e gli interventi di manutenzione con attrezzi Guanti Da utilizzare nei luoghi di lavoro caratterizzati dalla presenza di materiali e/o attrezzi che possono causare fenomeni di abrasione/ taglio/perforazione delle mani Allegato VIII UNI EN 388/420 (2004) Guanti di protezione rischi meccanici

35 Dispositivi di Protezione Individuali
RISCHI EVIDENZIATI DPI DESCRIZIONE NOTE Durante l’uso del mezzi meccanici per ridurre i rischi da rumore (se da valutazione del rumore nel P.O.S.) Cuffia Utilizzabile sempre Artt D.Lgs. n. 81/08 Allegato VIII UNI EN (1993) Protettori auricolari. Requisiti di sicurezza e prove. Parte 1: cuffie Inalazione di polvere da maceria Facciale filtrante per polveri FFP2 Da utilizzare durante l’uso di mascherina per la protezione di polveri a media tossicità, fibre e aerosol a base acquosa di materiale particellare ≥ 0,02 micron. Allegato VIII UNI EN 149 (2009) Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Facciali filtranti antipolvere. Requisiti, prove, marcatura Proiezione di particelle di pietra o minerali o presenza di particelle grezze sospese nell’aria Occhiali di protezione Da utilizzare nei luoghi di lavoro caratterizzati da elevata presenza di pulviscolo. Allegato VIII UNI EN 166 (2004) Protezione personale degli occhi. Specifiche Perdita di equilibrio da posizione elevata Cintura di sicurezza Da utilizzare durante l’esecuzione di lavori in posizione elevata e prive di Dispositivi collettivi Allegato VIII UNI EN 363 (2008) Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute. Sistemi individuali per la protezione contro le cadute

36 Errori più comuni Mancato uso dei D.P.I. da parte degli operatori;
Mancata programmazione spazio-temporale con conseguente grave interferenza; Mancata interdizione delle aree oggetto di demolizione; Mancato allestimento di opere provvisionali.

37 SMALTIMENTO RIFIUTI DA DEMOLIZIONE
Durante i lavori di demolizione viene prelevato un campione di materiale che va analizzato presso un centro diagnostico di analisi chimiche, ambientali e merceologiche per conoscerne tipologia e composizione. In base alla tipologia viene attribuito al rifiuto un codice tratto dal Catalogo Europeo dei Rifiuti, CER. Il Catalogo è un elenco armonizzato di rifiuti con una terminologia comune per tutta l’Unione Europea, per migliorare le attività connesse alla gestione dei rifiuti. Con il CER si individua la tipologia dl rifiuto e la sua classificazione in pericoloso e non pericoloso per lo smaltimento o il recupero. Ad ogni tipologia di rifiuto viene assegnato un codice numerico di 6 cifre da leggersi a due a due. Ciascuna coppia di numeri identifica: Classe, cioè il settore di attività dal quale deriva il rifiuto, i rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione sono elencati 17;

38 SMALTIMENTO RIFIUTI DA DEMOLIZIONE
Sottoclasse, ovvero il processo produttivo di provenienza del rifiuto, es terra, rocce e fanghi di drenaggio; Categoria, il nome o descrizione del rifiuto, es * terra e rocce contenenti sostanze pericolose. I rifiuti vengono conferiti in discarica dove per ogni codice esiste una tipologia di smaltimento diverso. La ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti deve essere iscritta all’Albo Ministeriale dei trasportatori a rifiuto. I trasportatori a rifiuto sono di due tipi: per conto proprio; per conto terzi. Ogni cantiere deve avere il suo formulario e prima di ogni trasporto il conducente deve compilare questo foglio, in triplice copia, in ogni sua parte.

39 bibliografia sitografia
Biffani M., Manuale della demolizione controllata, EPC editore, 2012. Brandimarte G. Giacchetti R., Ingegneria delle demolizioni Principali tecniche di demolizione civile, Flaccovio editore, 2008. Falsini L. Michelon A., Progettazione della sicurezza in cantiere, Edizioni DEI. Roma, 2000 sitografia


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