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I.R.A.S.E. Nazionale1 Valutare apprendimenti e certificare competenze.

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Presentazione sul tema: "I.R.A.S.E. Nazionale1 Valutare apprendimenti e certificare competenze."— Transcript della presentazione:

1 I.R.A.S.E. Nazionale1 Valutare apprendimenti e certificare competenze

2 I.R.A.S.E. Nazionale2 Dalla scuola del programma alla scuola del curricolo: due modelli della valutazione degli apprendimenti Programma  erogazione di informazioni  valutazione indifferenziata delle acquisizioni  discriminazione  selezione Curricolo  valutazione iniziale in/differenziata  erogazione differenziata delle informazioni  valutazione formativa  rinforzo recupero  valutazione conclusiva

3 I.R.A.S.E. Nazionale3 momenti e funzioni della valutazione degli apprendimenti  Iniziale collettiva autoinformativa  Intermedia individuale formativa informativa  Finale individuale collettiva conclusiva  Qualità dell’istruzione  Serve ai docenti  Serve a docenti e alunni  Serve ad alunni e docenti  Serve alle istituzioni

4 I.R.A.S.E. Nazionale4  Con l’avvio dell’istruzione in Italia, dopo l’Unità del 1861, si è adottata la valutazione decimale (voti da 1 a 10 da usare solo con numeri interi)  Con la legge 517/77 nella sola scuola dell’obbligo si è passati alla valutazione per giudizi, coerente con la progettazione curricolare per obiettivi di apprendimento (???giudizio aggettivo o giudizio analitico???)  All’inizio si adottò una scheda bianca  Poi, dopo alcune sperimentazioni, una scheda con 5 indicatori (valutazione di criterio), E - D – C - B - A, che indicavano i livelli minimo/massimo del raggiungimento, da parte dell’alunno, dell’obiettivo proposto

5 I.R.A.S.E. Nazionale5 L’imprecisione dei … mille aggettivi! (in ordine alfabetico) … accettabile – adeguato – buono – corretto – discontinuo – discreto – distinto – eccellente – generico – incerto – insufficiente – mediocre – modesto – ottimo – passabile – pessimo – scarso – soddisfacente – sufficiente – superficiale – valido … E’ possibile un ordine valoriale? L’equivoco del voto decimale: è un punteggio o un giudizio?

6 I.R.A.S.E. Nazionale6 Una cosa è misurare l’esito di una prestazione Altra cosa è valutare l’esito della misurazione Un campione olimpico che salta un metro e novanta (misurazione) è … una schiappa!!! (valutazione) fenomeno Un alunno di prima media che salta un metro e novanta (misurazione) è … un fenomeno!!! (valutazione) Il voto serve sia per misurare una singola prova che per valutare un esito complessivo finale

7 I.R.A.S.E. Nazionale7 Con la cm 491/96 venne adottata una nuova scheda, sempre di 5 livelli, ma con i seguenti valori/aggettivi:  non sufficiente  sufficiente buono distinto ottimo

8 I.R.A.S.E. Nazionale8 Ne conseguirono Tre modelli per valutare gli apprendimenti  La valutazione di criterio nel primo ciclo di istruzione un valore NO non sufficiente quattro valori SI’ sufficiente buono distinto ottimo  La valutazione decimale nel secondo ciclo di istruzione  I punteggi da 1 a 100 più la lode (criterio di accettabilità: 60) negli esami di Stato

9 I.R.A.S.E. Nazionale9 La scelta dei 5 valori oppure dei 4, o dei 3, o dei 2 … cioè promosso o bocciato!!! … e i 5 valori adottati nel primo ciclo…

10 I.R.A.S.E. Nazionale10 Dei valori e delle scale

11 I.R.A.S.E. Nazionale11 1 Nullo 2 PessimoE 3 InsufficienteDXXX 4 Scarso 5 MediocreX 6 SufficienteCXXX 7 Buono 8 DistintoBXX 9 OttimoA 10 Eccellente MPI ‘96 E D C B A valori e scale 10 Italia oggi 5 intern 4 3 2

12 I.R.A.S.E. Nazionale12 Con la legge 169/08 si ritorna alla valutazione decimale sia per gli apprendimenti che per il comportamento: cinque voti sono negativi cinque voti sono positivi

13 I.R.A.S.E. Nazionale13 Misurare e/o valutare???

14 I.R.A.S.E. Nazionale14 Misurare quantificare (il quantum) una prova/prestazione con determinati punteggi esito della misurazione: un numero, da 1 a…

15 I.R.A.S.E. Nazionale15 Valutare attribuire un valore (il quale) ad una o più misurazioni si considerano altri criteri che vanno oltre la misurazione * altre misurazioni * livelli di partenza e/o prerequisiti * ritmi e stili di apprendimento * interesse impegno partecipazione * potenzialità attitudini attese * contesto socioeconomico e culturale * interventi compensativi * condizioni in cui si è effettuata la prova * pre-giudizi dei docenti * … esito della valutazione: un giudizio analitico o sintetico

16 I.R.A.S.E. Nazionale16 Giudizi di misurazione o di valutazione? è bello è alto è alto uno e novanta è una stanza troppo grande questo locale è piccolo è un errore grave Antonio sa leggere Napoli è magnifica! Laura è molto studiosa

17 I.R.A.S.E. Nazionale17 Tipologie delle prove Le prove tradizionali non strutturate criterio: ok/non ok dai temi tradizionali alle interrogazioni e ai reattivi Le prove strutturate – i test criterio: vero/falso vero/falso - scelta multipla – corrispondenza - completamenti Le prove semistrutturate criteri multipli

18 I.R.A.S.E. Nazionale18 Ed ora… occorre produrre gli opportuni strumenti di correzione … … e saperli utilizzare!

19 I.R.A.S.E. Nazionale19 Dalla scuola della programmazione alla scuola delle competenze: * dalla valutazione degli apprendimenti * alla certificazione delle competenze dal Quadro Europeo delle Qualifiche (Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 5.9.06) LA COMPETENZA: “è la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel QEQ le COMPETENZE sono descritte in termini di responsabilità e autonomia”

20 I.R.A.S.E. Nazionale20 Ralf Dahrendorf “Dobbiamo fare dell’informazione una vera fonte di discernimento, applicandovi il filtro dei nostri concetti e delle nostre teorie. L’informazione è totalmente priva di significato se non diventa conoscenza” Ralf Dahrendorf dall’intervento al Convegno su “Brescia e le sue università”, Brescia, 9 giugno 2000 Conoscenze e Competenze INFORMAZIONI e CONOSCENZE La conoscenza senza informazione è vuota e l’informazione senza conoscenza è cieca

21 I.R.A.S.E. Nazionale21 competenzaconoscenza la competenza è il reale valore aggiunto della conoscenza conoscenzecompetenze La scuola tradizionale è selettiva, si ferma alle CONOSCENZE, le TRASMETTE e le VALUTA dal meno al più La scuola di oggi è inclusiva, ATTIVA le CONOSCENZE, PROMUOVE COMPETENZE che accerta e CERTIFICA Le conoscenze senza competenze sono cieche, le competenze senza conoscenze … non esistono! abilità capacità attitudini stili cognitivi atteggiamenti emozioni motivazioni valori nozioni + conoscenze conoscenze + nozioni memoria di dati + dati parole + parole + parole nozioni + conoscenze conoscenze + nozioni memoria di dati + dati parole + parole + parole

22 I.R.A.S.E. Nazionale22 L’esercizio di una COMPETENZA da parte di un soggetto implica una e/o più esecuzioni finalizzate alla realizzazione di un dato compito Sono presenti e necessari i seguenti apporti * conoscenze mono-, pluri - ed interdisciplinari * processi cognitivo - produttivi * capacità pro abilità (cognitive e pratiche, cioè esecuzioni processuali e procedurali fisico - senso - motorie coordinate e finalizzate, anche con la necessaria strumentazione) * attitudini, motivazioni, coinvolgimenti, attese * più prestazioni effettuate

23 I.R.A.S.E. Nazionale23 CONOSCENZA COMPETENZA Nell’apprendimento, una CONOSCENZA – stando alla nostra tradizione scolastica – può essere misurata/valutata dal meno al più (i 10 voti) La COMPETENZA, invece, è sempre l’esito di più acquisizioni positive: quindi, se non è stata raggiunta dall’alunno e accertata dai docenti, semplicemente NON C’E’ Una conoscenza si apprende e si dichiara! Una competenza si acquisisce e si esercita! La competenza è accertata in ordine a determinati indicatori oggettivi prestabiliti, quindi viene debitamente certificata

24 I.R.A.S.E. Nazionale24 Esempio di indicatori per la competenza “imparare ad imparare” Il soggetto 1. partecipa attivamente alle attività di insegnamento - apprendimento, portando contributi personali ed originali, esito di ricerche individuali e di gruppo 2. organizza il suo apprendimento in ordine a tempi, fonti, risorse, tecnologie, reperite anche al di là della situazione scolastica 3. comprende se, come, quando e perché in una data situazione (studio, lavoro, altro) sia necessario apprendere/acquisire ulteriori conoscenze/competenze 4. comprende se è in grado di affrontare da solo una nuova situazione di apprendimento/acquisizione o deve avvalersi di altri apporti (gruppo, fonti dedicate, strumentazioni)

25 I.R.A.S.E. Nazionale25 Esempio di indicatori per la competenza “progettare” Il soggetto 1. comprende che, a fronte di una situazione problematica, di studio, di ricerca, di lavoro, di vita, è necessario operare scelte consapevoli, giustificate, progettate, che offrano garanzie di successo 2. conosce e utilizza le diverse fasi della attività progettuale, programmazione, pianificazione, esecuzione, controllo 3. sa elaborare progetti, proponendosi obiettivi, formulando ipotesi, individuando vincoli e opportunità, tracciando percorsi, considerando anche se, come, quando e perché debba operare scelte diverse; sa valutare i risultati raggiunti 4. sa valutare l’efficienza e l’efficacia del processo attivato e del prodotto ottenuto in termini di costi/benefici, degli eventuali impatti e dei suoi effetti nel tempo

26 I.R.A.S.E. Nazionale26 Esempio di indicatori per la competenza “comunicare” Il soggetto 1. comprende messaggi verbali orali e non verbali in situazioni interattive di diverso genere (dalla conversazione amicale informale alle interazioni formalizzate) ed interviene con correttezza, pertinenza, coerenza 2. comprende messaggi verbali scritti (quotidiani, testi di studio, argomentativi, regolativi, narrativi) e misti (cine, tv, informatica, internet) 3. produce messaggi verbali di diversa tipologia, relativi a eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, emozioni 4. transcodifica, riproduce messaggi in un codice diverso rispetto a quello con cui li ha fruiti

27 I.R.A.S.E. Nazionale27 Esempio di indicatori per la competenza “collaborare e partecipare” Il soggetto 1. comprende quali atteggiamenti e quali comportamenti assumere in situazioni interattive semplici (io/tu) e complesse (io/voi, gruppo) al fine di apportare un contributo qualificato 2. comprende la validità di opinioni, idee, posizioni, anche di ordine culturale e religioso, anche se non condivisibili 3. partecipa attivamente a lavori di gruppo, motivando affermazioni e punti vista e comprendendo affermazioni e punti di vista altrui, e produce lavori collettivi 4. sa motivare le sue opinioni e le sue scelte e gestire situazioni di incomprensione e di conflittualità

28 I.R.A.S.E. Nazionale28 Esempio di indicatori per la competenza “agire in modo autonomo e responsabile” Il soggetto 1. esprime in autonomia opinioni, riflessioni, considerazioni, valutazioni assumendone la necessaria responsabilità 2. è consapevole della sua personale identità, dei suoi limiti e delle sue possibilità di studio, di lavoro, di inserimento in sistemi associati organizzati 3. comprende che in una società organizzata esiste un sistema di regole entro cui può agire responsabilmente senza che il personale “Io” subisca limitazioni di sorta 4. comprende ed accetta il sistema di principi e di valori tipico di una società democratica all’interno dei quali rivendica responsabilmente i suoi diritti e attende ai suoi doveri

29 I.R.A.S.E. Nazionale29 Esempio di indicatori per la competenza “risolvere problemi” Il soggetto 1. comprende che, a fronte di situazioni affrontabili e risolvibili con procedure standardizzate, esistono situazioni la cui soluzione è possibile analizzando, dati, formulando ipotesi, provando, riprovando e verificando 2. ricorre a quanto ha appreso in contesti pluridisciplinari per affrontare situazioni nuove non risolvibili proceduralmente 3. affronta situazioni problematiche che riguardano il suo vissuto, individuandone le variabili ostative e ricercando e valutando le diverse ipotesi risolutive 4. tesaurizza quanto ha appreso da soluzioni di problemi da lui effettuate, anche con il concorso di altri, in modo da adottare costantemente criteri dati e date modalità operative a fronte di situazioni nuove ed impreviste

30 I.R.A.S.E. Nazionale30 Esempio di indicatori per la competenza “individuare collegamenti e relazioni” Il soggetto 1. comprende come e perché dati e informazioni acquistano significato e valore nelle loro interrelazioni all’interno di specifiche situazioni spazio-temporali 2. comprende come e perché fenomeni, eventi, fatti anche prodotti dall’uomo presentino analogie e differenze sempre riconducibili a sistemi unitari 3. conosce la differenza che corre tra procedure e processi, tra esiti prevedibili, programmati ed attesi ed esiti non programmati e non prevedibili 4. in un insieme di dati e/di eventi individua analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti la loro natura a volte probabilistica

31 I.R.A.S.E. Nazionale31 Esempio di indicatori per la competenza “acquisire ed interpretare l’informazione” Il soggetto 1. comprende la differenza che corre tra dato, informazione e messaggio e le diverse funzioni che svolgono all’interno di un campo di comunicazione 2. comprende che un campo di comunicazione è produttivo quando sono attivi i sei fattori: emittente, ricevente, mezzi e canali, messaggio, codice e referente 3. comprende il ruolo che svolgono all’interno di un capo di comunicazione le funzioni linguistiche e gli atti linguistici 4. comprende le differenze che corrono tra linguaggi numerici discreti e linguaggi analogici continui, anche in relazione alle diverse tecnologie dell’informazione e della comunicazione

32 I.R.A.S.E. Nazionale32 Due questioni di non facile soluzione!  E’ possibile graduare formalmente una competenza? Secondo alcuni, no! * la patente automobilistica… è una! * la definizione di un profilo professionale … è una! Secondo altri, sì! Con i giudizi di Essenziale Esperto Eccellente * è anche il caso dei sei livelli del Portfolio europeo delle lingue: ma ogni livello è concluso in sé stesso ed è funzionale ad una data situazione di apprendimento e di utilizzazione  E’ possibile considerare solo un certo numero di competenze e non tutte? * è da discutere!

33 I.R.A.S.E. Nazionale33 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. (GU n. 191 del 19-8-2009 ) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 2009, n. 122

34 I.R.A.S.E. Nazionale34 2. La valutazione e' espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni. 3. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo,anche in coerenza con l'obiettivo dell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell'istruzione e della formazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000.

35 I.R.A.S.E. Nazionale35 5. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa.

36 I.R.A.S.E. Nazionale36 Al termine dell'anno conclusivo della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, dell'adempimento dell'obbligo di istruzione ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché al termine del secondo ciclo dell'istruzione, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l'inserimento nel mondo del lavoro.

37 I.R.A.S.E. Nazionale37 1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti e'effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. 2. I voti numerici attribuiti, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge, nella valutazione periodica e finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni, adottati dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e14, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo1999, n. 275. Valutazione degli alunni nel primo ciclo di istruzione

38 I.R.A.S.E. Nazionale38 8. La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto legge, e' espressa:a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione;

39 I.R.A.S.E. Nazionale39 Atto d’indirizzo primo ciclo 8 settembre 2009 … armonizzazione delle “Indicazioni” e l’essenzializzazione dei curricoli: un’opportunità progettuale per le scuole dell’autonomia. L’autonomia delle istituzioni scolastiche: un quadro di riferimento irrinunciabile

40 I.R.A.S.E. Nazionale40 LA SCUOLA DELL’INFANZIA: UN LUOGO di APPRENDIMENTO E di CURA EDUCATIVA IL PRIMO CICLO di ISTRUZIONE: UNA BUONA PARTENZA PER TUTTI La Scuola primaria Una buona tradizione da mantenere e sviluppare

41 I.R.A.S.E. Nazionale41 D.M. n. 9 del 27 gennaio 2010 Modello di certificazione


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