La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

L’etichetta e il Consumatore Dott.ssa Barbara Burchi Dipartimento di Economia e Management Università di Pisa La nuova disciplina sull'etichettatura degli.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "L’etichetta e il Consumatore Dott.ssa Barbara Burchi Dipartimento di Economia e Management Università di Pisa La nuova disciplina sull'etichettatura degli."— Transcript della presentazione:

1 L’etichetta e il Consumatore Dott.ssa Barbara Burchi Dipartimento di Economia e Management Università di Pisa La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia

2 Il settore agroalimentare Offerta caratterizzata dall’alta competitività e differenziazione nei prodotti Globalizzazione Elevato tasso di innovazione Dominio della GDO Venir meno delle politiche protezionistiche Domanda in continua evoluzione: Accresciute capacità di spesa Evoluzione dei gli stili di vita: maggiore attenzione agli aspetti salutistici e di qualità degli alimenti La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 2

3 Gli alimenti: experience o credence goods La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 3 «Gli attributi credence di un prodotto sono quelli che, seppur utili, non sono osservabili o verificabili né al momento dell’acquisto né grazie all’esperienza, poiché l’attestazione del loro valore richiede ulteriori informazioni, la cui ricerca può risultare costosa sia dal punto si vista economico, sia in termini di tempo» (Darby e Karni, 1973) «…le cosiddette caratteristiche experience possono essere correttamente apprezzate solo dopo l’utilizzo o il consumo» (Nelson, 1970)

4 Le informazioni nutrizionali Rinnovato interesse dei consumatori verso le proprietà nutrizionali degli alimenti Necessità di garantire un’adeguata informazione al consumatore sulle caratteristiche dei prodotti Complesso normativo volto a tutelare il consumatore da eventuali messaggi ingannevoli: etichettatura nutrizionale (direttiva 90/496/Cee e successive modifiche); indicazioni nutrizionali e sulla salute (regolamento (Ce) n. 1924/2006 e regolamento (Ce) n. 1925/2006); altre forme di espressione e presentazione supplementari alle informazioni nutrizionali (introdotte con il regolamento (Ue) n. 1169/2011). La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 4

5 Alcune criticità….. Sebbene i consumatori si dichiarino interessati agli spetti nutrizionali degli alimenti, non leggono e – soprattutto – non comprendono bene le informazioni presenti in etichettatura (dichiarazione nutrizionale). (BEUC, 2005) Maggiore attrattività dei claims nutrizionali (ex reg 1924/2006), in termini di facilità di individuazione e comprensione Sostanziali differenze fra le normative internazionali sui claims È necessario verificare se c’è adeguata corrispondenza fra il messaggio trasmesso dai claims, il contenuto della dichiarazione nutrizionale e ciò che il consumatore percepisce e si attende in relazione al messaggio trasmesso dal claim stesso!!! La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 5

6 Alcuni casi sui prodotti Light 2009: Prima ricerca sulla corrispondenza tra claim e contenuto dichiarazione nutrizionale 2012: Analisi della nuova normativa sull’etichetta dei prodotti (obbligatorietà dichiarazione nutrizionale) 2012: Seconda ricerca sulle modifiche indotte dal Reg. 1924/2006 alla presentazione di alcuni alimenti 2013……: analisi della percezione dei consumatori in relazione al messaggio trasmesso dai claims La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 6

7 Il claim LIGHT nella normativa europea L’indicazione che un prodotto è «leggero» o «light» e ogni altra indicazione che può avere lo stesso significato per il consumatore sono soggette alle stesse condizioni fissate per il termine «ridotto»; Il claim deve essere completato da una specificazione delle caratteristiche che rendono il prodotto «leggero» o «light» (Reg. 1924/2006) L’indicazione nutrizionale «a ridotto contenuto di» è ammessa: Per i prodotti in cui la sostanza nutritiva è presente con un quantitativo di almeno il 30% inferiore rispetto ad un prodotto simile; Per i micronutrienti è accettabile una differenza del 10% ; Per il sodio viene ammessa una differenza del 25%; Per i prodotti a minor contenuto delle calorie. (Reg. 1924/2006) La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 7

8 L’indicazione light nella normativa statunitense Il Nutrition Labeling and Education Act prevede che gli alimenti light abbiano una riduzione delle calorie, dei grassi e del sale superiore a quella indicata per il termine «a ridotto contenuto di» (il 50% contro il 25%); L’indicazione light, inoltre, può essere apposta in relazione ai grassi, solo se rispetta anche il disposto per il minor quantitativo energetico, e al sodio, se il prodotto contestualmente è a basso contenuto di calorie e di grassi e riduce anche il sale della percentuale prevista. La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 8

9 La definizione di prodotto light secondo i nutrizionisti Sono prodotti alimentari a valore calorico ridotto rispetto ai loro equivalenti tradizionali; Le sostanze che vengono ridotte sono: Grassi; Alcol; Zuccheri semplici; Colesterolo. La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 9

10 Il processo produttivo Sostituzione GRASSI I grassi possono essere sostituiti con: proteine vegetali; amidi modificati; prodotti di natura proteica in grado conferire al prodotto morbidezza e consistenza, apportando solo 1-2 kcal/g al posto delle 9 kcal/g dei lipidi. Sostituzione ZUCCHERI La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 10

11 Il gusto… Per mantenere le qualità organolettiche del prodotto light bisogna aggiungere additivi, quali: aromatizzanti, emulsionanti, gelificanti, dolcificanti; conservanti, in particolare quando viene aggiunta acqua, che rende i prodotti alimentari più facilmente deteriorabili. Gli edulcoranti possono alterare i sapori degli alimenti e provocare un innalzamento della soglia di percezione della sensazione dolce, inducendo il consumatore a preferire prodotti sempre più “edulcorati”, ma un eccessivo impiego genera comprovati disturbi gastrointestinali. La maggior complessità produttiva dei prodotti light spesso porta alla perdita di alcune importanti componenti come le vitamine e gli acidi grassi, indispensabili per una sana e corretta alimentazione. La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 11

12 Light vs Tradizionale Ricerche del 2009 La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 12

13 Lo zucchero.. 13

14 …..il dado granulare 14

15 ….le sottilette: una best practice 15

16 ….formaggio da spalmare 16

17 Secondo il Regolamento un alimento leggero non necessariamente deve avere un potere energetico inferiore al tradizionale; La norma non tutela in modo specifico dalla eventuale diminuzione del valore merceologico dell’alimento light. Alcune criticità del Regolamento 1924/2006 17

18 Light vs Diet Ricerche 2009 e 2012 La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 18

19 L’indicazione diet, spesso è utilizzata come sinonimo di light, ma è facilmente confondibile con il termine “dietetico”, disciplinato appositamente dalla Dir. 89/398/CEE: «dietetici» sono quei prodotti destinati a consumatori che necessitano di un regime alimentare specifico o perché hanno un «metabolismo perturbato» o perché «si trovano in condizioni fisiologiche per cui possono trarre benefici dall’assunzione controllata di talune sostanze negli alimenti». Non è possibile utilizzare il termine dietetico per prodotti di utilizzo comune. Light vs Diet 19

20 In base al D.L. 27.01.1992 n. 111 i «dietetici»: sono quei prodotti alimentari che, allo scopo di rispondere all’esigenza di diete speciali, o di completare ovvero di sostituire l’alimentazione ordinaria, subiscono uno speciale processo di lavorazione o vengono integrati con protidi, lipidi, glucidi, vitamine, sali minerali o comunque, con sostanze atte a conferire particolari proprietà dietetiche; devono riportare in etichetta le indicazioni che giustificano l’uso a cui sono destinati. I prodotti «dietetici» nella normativa italiana

21 21

22 Hero diet alla pesca (2009)

23 Hero diet alla pesca (2012)

24 Spesso la diminuzione calorica di alcuni prodotti light non giustifica il surplus di prezzo; I prodotti leggeri possono indurre ad un consumo superiore rispetto ai convenzionali, incidendo negativamente sulle sue abitudini alimentari; L’introduzione dei light nella dieta quotidiana non modifica comportamenti alimentari errati; Impossibilità, all’atto dell’acquisto, di confrontare il prodotto light con quello tradizionale. Osservazioni conclusive sui Light

25 I Front of Package (FoP) Forme di presentazioni supplementari delle informazioni nutrizionali (Reg. 1169/2011, art. 35, c. 1 e 2) La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 25

26 FoP: evoluzione Sono rappresentazioni semplificate delle informazioni circa il profilo nutrizionale degli alimenti; Sono stati pensati per essere immediatamente percepite dai consumatori: Si trovano sulla parte anteriore della confezione o dell’imballo; Sono raffigurati con forme e colori altamente attrattivi. Ne esistono una molteplicità di varianti: Heart Guide (1987); Keyhole (1989); Traffic Light (TL) (2006); GDA (2006). La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 26

27 I consumatori e i FoP Ricerca EUFIC (2008) ha evidenziato che: Forte consapevolezza e conoscenza da parte dei consumatori delle etichette GDA e dei TL Buona la comprensione delle GDA, sovrastimato l’effetto del TL (es. il rosso indica che si è in presenza di un alimento da evitare) È poco chiaro che il sistema TL è applicato per 100g di prodotto Uno studio tedesco ha evidenziato che la maggioranza dei consumatori tedeschi preferisce il TL (Borgmeier, 2009) La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 27

28 Osservazioni Conclusive sui FoP La compresenza sul mercato di molti e diversificati sistemi FoP potrebbe essere fonte di confusione per i consumatori, soprattutto se le informazioni contenute sono difficili da confrontare: ad esempio l’uso differenziato dei colori, può condurre in errore i consumatori e, quindi, portare loro a conclusioni errate Necessità di un sistema standardizzato FoP, rafforzando le disposizioni dell’art. 35 del regolamento 1169 del 2006 La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 28

29 Concludioni Necessità di incrementare la capacità di comprensione delle informazioni nutrizionali da parte dei consumatori, per mezzo: Obbligatorietà della Dichiarazione nutrizionale Semplificazione dell’informativa con i claims e i FoP Individuazione di adeguati percorsi formativi per migliorare le conoscenze dei consumatori in campo alimentare e nutrizionale In ogni caso l’applicazione dei claims e FoP dovrà essere adeguatamente monitorata affinchè venga rispettato il dettato normativo e quest’ultimo si dimostri efficace nel tutelare i consumatori da possibili messaggi fuorvianti La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 29

30 La nuova disciplina sull'etichettatura degli alimenti 30 maggio 2013 - CCIA Pistoia 30 Dott.ssa Barbara Burchi Dipartimento di Economia e Management Università di Pisa E-mail: bburchi@ec.unipi.it


Scaricare ppt "L’etichetta e il Consumatore Dott.ssa Barbara Burchi Dipartimento di Economia e Management Università di Pisa La nuova disciplina sull'etichettatura degli."

Presentazioni simili


Annunci Google