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Influenza da virus A/H1N1: la reale dimensione del problema Tiziana Quirino U.O. Malattie Infettive.

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Presentazione sul tema: "Influenza da virus A/H1N1: la reale dimensione del problema Tiziana Quirino U.O. Malattie Infettive."— Transcript della presentazione:

1 Influenza da virus A/H1N1: la reale dimensione del problema Tiziana Quirino U.O. Malattie Infettive

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3 Prima descrizione della sintomatologia Ippocrate nel 412 A.C. “obscuri coeli influentia” Prima pandemia descritta1510 Primo isolamento virale1933 L’influenza

4 Tratto da : CNEPS- ISS, 2005

5 Le pandemie influenzali nel 20° secolo Nome/Sotto-tipo FonteOrigine geografica 1918 Spagnola(H1N1) Possibile emergenza da ospite suino o aviario di un virus mutante H1N1 1957 Asiatica(H2N2) Possibile co-infezione di un ospite animale con virus umano H1N1 e virus aviario H2N2 CINA 1968 Hong Kong(H3N2) Alta probabilità di co- infezione di un ospite animale con virus umano H2N2 e virus aviario H3Nx CINA

6 Influenza Trasmissione: goccioline respiratorie; oggetti contaminati da secrezioni nasofaringee Periodo di incubazione: 1-3 giorni Periodo di contagiosità: 3-5 giorni (fino a 7) dall’esordio clinico

7 Courtesy of CDC Contagio per via aerea

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9 Emergency hospital, Camp Funston, Kansas 1918 Courtesy of National Museum of Health and Medicine

10 Influenza spagnola e H1N1: quali differenze  Differenti condizioni socio-economiche  Differenti condizioni sanitario-assistenziali

11 PANDEMIA INFLUENZALE: COME E PERCHE’

12 H N Il virus dell’influenza H = emoagglutinina (16 sottotipi) N = neuroaminidasi (9 sottotipi)

13 Il comportamento epidemiologico del virus 1)Piccole variazioni antigeniche: epidemie limitate grazie alla presenza di una grossa percentuale di popolazione protetta  5 – 15% della popolazione viene colpita 2) Si crea una nuova emoagglutinina o una nuova neuroaminidasi (grande variazione antigenica)  NUOVO VIRUS  PANDEMIA il 50% della popolazione viene colpita

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16 Influenza H1N1 Il primo caso di infezione umana con virus H1N1 è stato definito nell’aprile 2009 a San Diego, California Il primo caso di infezione umana con virus H1N1 è stato definito nell’aprile 2009 a San Diego, California Il virus si è diffuso rapidamente Il virus si è diffuso rapidamente Il virus ha causato una epidemia in Messico, USA e si è diffuso rapidamente negli altri paesi Il virus ha causato una epidemia in Messico, USA e si è diffuso rapidamente negli altri paesi

17 Definizione di caso Attualmente basata sul solo criterio clinico:  infezione acuta respiratoria  esordio brusco e improvviso  febbre ≥ 38°C Accompagnata da un sintomo tra i seguenti:  cefalea – malessere – astenia sudorazione/brividi E da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori:  tosse – faringodinia – congestione nasale Ministero della Salute 24 luglio 2009

18 Quanto indicato per l’adulto tenendo conto che:  nel bambino il malessere può manifestarsi con irritabilità, pianto e inappetenza  nel lattante è spesso accompagnata da vomito, diarrea e solo eccezionalmente da febbre  in età prescolare la congiuntivite associata a febbre è caratteristica dell’influenza  nel bambino di 1 – 5 anni la sindrome influenzale si accompagna a laringotracheite e a brinchite Diagnosi nel bambino Ministero della Salute 24 luglio 2009

19 Curva idealizzata per la pianificazione Profilo di una singola ondata epidemica che mostra la proporzione dei nuovi casi clinici. 0% 5% 10% 15% 20% 25% 123456789101112131415 Week Proportion of total cases, consultations, hospitalisations or de aths Source: Department of Health, UK InizioAccelerazionePiccoDeclino

20 Uno scenario possibile Nella realtà, la fase iniziale può essere prolungata, specialmente nei mesi estivi. Quello che non si può stabilire è quando inizia la fase di accelerazione. 0% 5% 10% 15% 20% 25% AprMayJunJulAugSepOctNovDecJanFebMar Month Proportion of total cases, consultations, hospitalisations or deaths InizioAccelerazionePiccoDeclino Apr

21 Area geograficaCasi cumulativi CasiDecessi Italia (23 settembre)8.9433 Europa (23 settembre)53.042159 USA e Sudamerica (6 settembre)120.6532.467 Nel mondo (11 settembre) 277.6073.205 Casi confermati di A/H1N1 (dati WHO)

22 Il “gioco dei numeri” Tasso di mortalità ? Tasso di letalità?

23 Area geograficaCasi cumulativi CasiDecessi Italia (9 settembre)8.9433 Europa (10 settembre)53.042159 USA e Sudamerica (6 settembre)120.6532.467 Nel mondo (4 settembre)277.6073.205 Casi confermati di A/H1N1 (dati WHO) Tasso di letalità 0.03% 0.29% 2% 1.1%

24 Totale casi 50470 Decessi 135 Indice di letalità 0,2% 12 settembre 2009 0.57%

25 Il “gioco dei numeri” Tasso di mortalità ? Influenza stagionale: 1 ogni 1000 casi Virus H1N1: 0.4 ogni 1000 casi Tasso di letalità? Influenza stagionale: 0.1 – 0.5% Virus H1N1: 0.2%

26 Alcune considerazioni: 1)È probabile che il virus abbia contagiato un numero di persone molte superiore a quello registrato. Questo riduce enormemente il rischio reale di mortalità. 2)Non è vero che il virus colpisce di più i giovani. In realtà colpisce meno gli anziani.

27 I farmaci sono utili? Diversi studi hanno dimostrato come il trattamento con ciascuno di questi farmaci, riduce il tempo di malattia di circa un giorno, se il trattamento viene iniziato durante i primi due giorni di malattia

28 FarmacoNome commercial e Influenza Tipo IndicazioneTrattamento /età Prevenzione /età amantadinaSymmetrel®ATrattamento e prevenzione >1 anno>1 anni rimantadinaFlumadine®ATrattamento e prevenzione Adulti>1 anni zanamivirRelenza®A e BTrattamento>7 annin/a oseltamivirTamiflu®A e BTrattamento e prevenzione >1 anno>13 anni Farmaci antivirali

29 Terapia con antivirali  Fortemente raccomandata in pazienti che presentano sintomi gravi (ipossia, alterazioni del sensorio, shock)  Raccomandata in pazienti a rischio - Gravidanza o allattamento - Asma in trattamento - Grandi obesi Ministero della Salute 24 luglio 2009

30 Profilassi dei contatti  La profilassi è raccomandata nei contatti stretti dei casi probabili o confermati che rientrano nelle categorie a rischio per lo sviluppo di complicanze, se la situazione clinica dovesse presentare un sensibile aggravamento ad esempio una virulenza superiore a quella sviluppata dai virus influenzali stagionali Nessuna indicazione alla profilassi dei contatti stretti Ministero della Salute 24 luglio 2009

31 Sia terapia che profilassi devono essere effettuate su indicazione medica

32 …… e il vaccino ??

33 L’efficacia dipende da tre fattori: età, immunocompetenza, somiglianza antigenica tra vaccino e virus circolante. Può variare: 70-90% in adulti in buona salute < 65 anni 44-91% nei bambini, variabile in rapporto allo stato di salute 30-40% negli anziani,ma riduce l’ospedalizzazione nel 50-60% dei casi e la morte nell’80% Vaccino antinfluenzale

34 Quale vaccino?  Vaccino “classico” (forma stagionale)  Vaccino per l’influenza pandemica (H1N1)

35 Quali altre precauzioni La pratica quotidiana di una buona igiene è uno dei mezzi migliori per proteggersi Lavarsi spesso le mani:  prima e dopo la preparazione e/o il consumo di cibi  dopo essersi soffiati il naso  dopo aver emesso colpi di tosse o starnuti

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