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Comunicare fisica Esperienze nel Liceo Scientifico “A. SCACCHI” Bari Bianca Maria Fanti e Lucia Sbrizzai.

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Presentazione sul tema: "Comunicare fisica Esperienze nel Liceo Scientifico “A. SCACCHI” Bari Bianca Maria Fanti e Lucia Sbrizzai."— Transcript della presentazione:

1 Comunicare fisica Esperienze nel Liceo Scientifico “A. SCACCHI” Bari Bianca Maria Fanti e Lucia Sbrizzai

2 Obiettivi: Comunicare la fisica attraverso canali non convenzionali quali lo sport o il gioco Far sì che il giovane da ascoltatore si trasformi in comunicatore Comunicare non solo contenuti ma soprattutto passione ed entusiasmo B. Fanti e L. Sbrizzai

3 ALCUNE ESPERIENZE SIGNIFICATIVE: ALCUNE ESPERIENZE SIGNIFICATIVE: La Fisica col Judo Le Mostre interattive Il Workshop sulla Fisica dei Raggi Cosmici B. Fanti e L. Sbrizzai

4 Soggetti e attori: chi parla e chi ascolta I ragazzi parlano I ragazzi ascoltano B. Fanti e L. Sbrizzai

5 Soggetti e attori: chi parla e chi ascolta B. Fanti e L. Sbrizzai Gli adulti esperti ascoltano Gli adulti non esperti ascoltano

6 L’alunno che ascolta… sviluppa curiosità per i contenuti e per le strategie avverte la sensazione di poter accedere ad argomenti anche difficili sviluppa lo spirito di emulazione B. Fanti e L. Sbrizzai

7 L’adulto esperto che ascolta… comprende la padronanza e l’interiorizzazione dei concetti L’adulto non esperto che ascolta…. riceve informazioni in modo semplice, formalmente corretto. B. Fanti e L. Sbrizzai

8 I ragazzi che parlano… interiorizzano i concetti padroneggiandoli acquisiscono un linguaggio specifico si abituano a lavorare in équipe costituite da alunni di classi diverse imparano a progettare e realizzare le esperienze e gli exhibit utili alle loro spiegazioni imparano ad assumere un ruolo e a modificarlo all’occorrenza si sforzano di adattare il livello della comunicazione all’interlocutore B. Fanti e L. Sbrizzai

9 I ragazzi che parlano… B. Fanti e L. Sbrizzai

10 La fisica col judo: lezione di dinamica rotazionale sul tatami La sede: Aula Magna del nostro liceo Collaboratore esterno: maestro di judo, presente per la sicurezza dell’esibizione e per l’allestimento del tatami Protagonisti: tre allievi del liceo, classi quarte e terze PNI, cinture marroni di judo Destinatari della lezione: tre classi terze PNI B. Fanti e L. Sbrizzai

11 Contenuti e modalità di svolgimento della lezione: Momento d’inerzia, momento torcente, baricentro Preliminari teorici forniti dai docenti in aula e richiamati prima dell’esibizione I ragazzi spiegano e dimostrano come applicare le nozioni teoriche effettuando alcune mosse di judo B. Fanti e L. Sbrizzai

12 Il baricentro di Alessandro Si trova circa al 42% di distanza dalla testa: B. Fanti e L. Sbrizzai

13 Il momento d’inerzia di Alessandro rispetto a un asse passante per l’anca: B. Fanti e L. Sbrizzai Asse per il baricentro Asse per l’anca

14 Commento: Si osservano due elementi solitamente non evidenti: 1. I judoka spiegano che il punto di applicazione della forza può essere spostato lungo la manica del kimono, retta di applicazione: staticamente non cambia l’effetto, dinamicamente si modifica il momento torcente. 2. L’argomento più frequentemente affrontato è l’aspetto statico della meccanica rotazionale, mentre in questo caso si privilegia l’aspetto dinamico, arrivando a calcolare l’accelerazione angolare provocata sull’avversario dal mossa di judo effettuata B. Fanti e L. Sbrizzai

15 Calcoliamo l’accelerazione angolare I=15 Kg∙m 2 F=300 N B (braccio della forza) =0,30 m Τ (momento della forza) =F ∙B ∙senθ=90 N ∙m α= Τ/I =6 rad/s 2 Peso braccio Forza applicata

16 B. Fanti e L. Sbrizzai

17 KATA GURUMA B. Fanti e L. Sbrizzai

18 La fisica col judo B. Fanti e L. Sbrizzai

19 Le mostre scientifiche interattive Ben sette esperienze annuali destinate agli alunni delle scuole medie e superiori della città e a tutti gli adulti curiosi Ogni anno è stato scelto un diverso tema intorno al quale i ragazzi hanno realizzato esperimenti, ricerche, costruito modelli e prodotto presentazioni multimediali, organizzati in stand all’interno del liceo, sotto la guida di alcuni docenti di fisica e scienze. B. Fanti e L. Sbrizzai

20 Le tematiche: Luna park Arte Gioco Astronomia Fantascienza Laboratorio sono stati i mezzi per comunicare Fisica Matematica Chimica Biologia Ecologia B. Fanti e L. Sbrizzai

21 Poster di alcune edizioni B. Fanti e L. Sbrizzai

22 Poster di alcune edizioni B. Fanti e L. Sbrizzai

23 Arte e natura: sezione aurea B. Fanti e L. Sbrizzai

24 Commento Il ragazzo che ha realizzato l’immagine ha evidenti doti artistiche. Le mostre scientifiche consentono ad ognuno di valorizzare le doti che lo caratterizzano, e di realizzare una sintesi armonica tra le varie discipline. B. Fanti e L. Sbrizzai

25 Arte e gioco:i tasselli di Penrose Dardi e Aquiloni B. Fanti e L. Sbrizzai

26 Arte e gioco:I tasselli di Penrose Ricoprimento B. Fanti e L. Sbrizzai

27 Dopo tutto, comprendere è lo scopo stesso della scienza – e la scienza è molto più che calcolare meccanicamente. R Penrose Non sono adatti a ricoprimenti periodici. I tasselli trovano una loro affascinante applicazione nei quasi cristalli. I tasselli di Penrose, dardi e aquiloni sono costituiti da triangoli isosceli ricavabili dal pentagono, hanno dunque il rapporto aureo in ogni loro parte.

28 Arte e gioco:le carte di Janus ovvero il difficile passaggio dall’ordine al disordine Strutture ordinate (reticolo cristallino, alveare, moto di rotazione della terra.) Reversibilità e irreversibilità dei fenomeni fisici e delle relative leggi. Comportamento dei gas e passaggio da una disposizione ordinata ad una disordinata. Qualche conseguenza cosmologica B. Fanti e L. Sbrizzai

29 Ordine

30 Ordine Ordine B. Fanti e L. Sbrizzai

31 Caos

32 Larga diffusione: Tra le scuole medie inferiori e superiori Tra i cittadini Tra le istituzioni locali (provincia, università, politecnico) Alcune edizioni sono state inaugurate dal presidente della provincia, altre dal preside della facoltà di Fisica e dal preside della facoltà di Ingegneria B. Fanti e L. Sbrizzai

33 Metodologia Creazione di esperienze esemplificative delle leggi fisiche dominanti nella tematica prescelta sia con strumenti di laboratorio sia con la costruzione ex novo di modellini Preparazione approfondita dei contenuti disciplinari da comunicare. Organizzazione di stand in cui accogliere il pubblico con cui e a cui comunicare B. Fanti e L. Sbrizzai

34 Workshop nell’ambito del progetto EEE “Il mondo delle particelle”; “Origine dei raggi cosmici” ; “I grandi acceleratori: LHC e Tevatron”; “La camera a nebbia come rivelatore di particelle”; “A caccia di neutrini: l’esperimento dal CERN al Gran Sasso”; “Applicazioni in campo medico e archeologico”. B. Fanti e L. Sbrizzai

35 Workshop: metodologia I gruppi, guidati anche dai proff. Benedetto, Cicinelli, hanno preparato lezioni in ppt corredate da animazioni, filmati, esperimenti, modellini esemplificativi, inventando strategie adatte a spiegare la fisica dei raggi cosmici ai compagni ed al pubblico adulto. Lo stile scelto è stato, generalmente, semplice, informale e “giocoso”, per stimolare la curiosità dei compagni e suscitare discussioni. Ogni pomeriggio si sono susseguite conferenze supportate da exhibit dimostrativi, filmati e giochi interattivi. B. Fanti e L. Sbrizzai

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38 Gemelli... Gell-Mann pensò che ci fosse una proprietà non ancora scoperta che rendesse i quark diversi: era come avere tre gemelli e dover trovare qualcosa che li distinguesse. B. Fanti e L. Sbrizzai

39 ...diversi Così, decise di distinguere i gemelli per il colore dei capelli. I capelli dei gemelli erano solo rossi, blu o verdi. B. Fanti e L. Sbrizzai

40 Sulla Terra cominciarono a fiorire moltissimi cacciatori di Elettroni. Uno dei più famosi cacciatori di tutti i tempi si chiamava Dirac. I Cacciatori stabilirono che gli Elettroni hanno carica negativa (-) e i protoni hanno carica positiva (+)

41 Workshop: le conferenze pomeridiane B. Fanti e L. Sbrizzai

42 La camera a nebbia B. Fanti e L. Sbrizzai

43 La camera a nebbia B. Fanti e L. Sbrizzai

44 Conclusioni E’ riduttivo enumerare gli obiettivi conseguiti poiché quello migliore, difficilmente quantificabile, è l’entusiasmo che i protagonisti delle esperienze sono riusciti a comunicare agli alunni che si iscrivono al nostro liceo. Tutti i nostri studenti che hanno partecipato ad un’attività interattiva chiedono sempre con insistenza di realizzare di nuovo delle esperienze di comunicazione che consentano anche a loro di essere comunicatori. Il goal più importante è trasformare gli studenti da ascoltatori in comunicatori, da ricevitori in trasmettitori, per dare la meravigliosa sensazione di essere non spettatore ma protagonista del mondo della fisica. B. Fanti e L. Sbrizzai

45 Grazie per l’attenzione dall’intero team dello Scacchi B. Fanti e L. Sbrizzai


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