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Sociologia della comunicazione(1) obiettivi I modulo: catalogo di alcuni principali temi e problemi nell’ambito della sociologia della comunicazione II.

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Presentazione sul tema: "Sociologia della comunicazione(1) obiettivi I modulo: catalogo di alcuni principali temi e problemi nell’ambito della sociologia della comunicazione II."— Transcript della presentazione:

1 Sociologia della comunicazione(1) obiettivi I modulo: catalogo di alcuni principali temi e problemi nell’ambito della sociologia della comunicazione II modulo: metodi di analisi e di ricerca sociale: principali teorie della cdm e linee di ricerca nella cmc

2 Sociologia della comunicazione (2) non esaustività non approfondimento conoscenza di linguaggio e concetti fondamentali analizzare i processi generativi delle varie forme di comunicazione orientarsi tra le specializzazioni della com. utilizzazione dei concetti nell’analisi dei problemi

3 Società dell’informazione (Webster) (1) I. e tecnologia (Toffler): infrastruttura tecnologica che permette sempre com.istantanea I. e occupazioni (D.Bell): preponderanza delle occupazioni nel settore della comunic Valore economico (Porat):economia basata sull’i.

4 Società dell’informazione (Webster) (2) Spazio: (Urry) ) collegam.tra luoghi => influenza su spazio e tempo; (Castells):flusso delle informazioni Cultura :aumento della circolazione soc. delle i. Conoscenza teorica (Webster):valore assunto da conoscenza

5 informazione trasmissione di uno o più elementi di conoscenza –Paradigma informazionale: Shannon & Weaver (1949) –Modello semiotico-testuale: Eco-Fabbri (1965)

6 Comunicazione Presuppone: relazione/scambio di contenuti Strumenti: –C. verbale: parola, lingua, –C. non verbale: linguaggi paralinguistici Attribuzione di senso e definizione della situazione

7 Comunicazione verbale La parola compare ca.35.000/40.000 anni fa Una lingua è un apparato arbitrario per indicare un insieme di cose, un insieme di regole assunte da chi la condivide Una lingua permette di: –usare il pensiero astratto –tramandare conoscenze Le lingue: –si evolvono –indicano relazioni sociali, l’organizzzione sociale –permettono il riconoscimento dell’identità culturale, etnica –permettono giudizi sintetici/espressioni di valore

8 Comunicazione paralinguistica non verbali del parlato (intonazioni, volume ecc.) cinesici (gesti, mimica ecc.) relazioni con lo spazio (prossemica) contatti fisici (regolamentazione politica, culturale di spazio, ritualizzazione ecc.) presentazioni del corpo (trasformazioni, addobbi, opacizzazione del corpo ecc.)

9 Comunicazione interpersonale Approccio teatrale di Goffmann –definire la situazione –nella ribalta adozione di comportamenti socialm. codificati che regolano le relazioni in pubblico –adottare una rappresentazione del sé Etnometodologia: –collocazione degli atti linguistici in relazione alla situazione – modi di uso comune radicati in una certa cultura di ciò di cui ci si serve per conferire senso a ciò che gli altri fanno, in partic. a ciò che gli altri dicono

10 Es.1: riconoscimento della situazione A - Ho un figlio di 14 anni B - D’accordo, va bene A – Ho anche un cane B – Oh, mi dispiace Perché A e B si capiscono?

11 Es. 2: conferimento di senso A Come stai? B Rispetto a che cosa? (soldi, salute,scuola, lavoro….) A si arrabbia Perché A si arrabbia?

12 Possibilità di comunicazione comprensione di elementi verbali comprensione di linguaggi definizione della situazione conoscenza del contesto sociale riferimento a repertori di conoscenze condivise riferimento a repertori di pratiche, ritualità condivise

13 Comunicazione mediata Def.: comunicazione che fa ricorso a strumenti non appartenenti al patrimonio biologico dei comunicanti Es.: pittura, musica, scrittura, architettura ecc. Scrittura: –1700 a.C- cuneiforme: Sumeri –700-500 a.C. – alfabetica: Greci e poi Romani Riproduzione: 1455 – stampa a caratteri mobili: Gutenberg

14 Scrittura elementi di trasformazione sociale Innovazioni tecnologiche: supporti alla scrittura Potere: connesso a chi possiede le conoscenze Controllo politico: controllo e gestione a distanza Sviluppo economico: documenti per il commercio Cultura: cumulatività del sapere

15 Stampa Aspetti comunicativi: riproduzione identica => stabilità del testo velocizzazione della produzione: moltiplicazione delle copie diffusione a larga scala responsabilità dell’autore Aspetti sociali: rafforzamento delle identità locali diffusione a distanza delle conoscenze ridefinizione del potere sociale laicizzazione del sapere fondazione di un sapere scientifico controllabile crescita della cultura dal basso affermazione di nuove classi sociali

16 Grandi invenzioni XIX-XX sec. 1815 – locomotiva a vapore 1813 – elettricità (1878 Edison, lampada a incandescenza) 1837 – Morse, telegrafo (1844, prima linea telegrafica) 1890 – Marconi, telegrafo senza fili 1906 – trasmissione della voce umana 1939 - televisione

17 Quotidiano popolare 1833- New York Sun => penny press Elementi di innovazione comunicativa Linguaggio popolare Romanzo d’appendice Notizia Pubblicità Fumetto

18 Radio 1921- trasmissioni regolari in USA, broadcasting –diffusione via etere, => controllo delle bande Caratteristiche comunicative: circolarità delle trasmissioni messaggi immediati e familiari pubblico dislocato ma simultaneo sovrapposizione tra realtà e finzione avvicinamento tra sfera pubblica e sfera privata

19 Radio caratteristiche comunicative flusso delle trasmissioni linguaggio immediato e familiare: si rivolge alle masse pubblico disomogeneo, simultaneo, dislocato (scarsamente conosciuto) intreccio tra realtà e finzione

20 Radio aspetti sociali Potente apparato economico-organizzativo /facilità di accesso=>vasto pubblico Crescita del bisogno di informazione Contemporaneità dell’evento Avvicinamento alla vita quotidiana Apparente facilità di decodifica Scarsa possibilità di controllo da parte del pubblico=> confusione realtà/finzione Volatilità del prodotto mediale Intreccio con la vita privata, con la quotidianità

21 Televisione 1939- USA, trasmissioni sperimentali diffusione via etere, => controllo delle bande Pubblico eterogeneo Ampia commercializzazione (vendite rateali) Integrazione nella vita quotidiana Mondializzazione Diffusione della cultura di massa

22 Modello generale della comunicazione di massa trasmissione da uno a molti: pubblico dislocato, broadcasting asimmetria comunicativa, monodirezionale non necessaria compresenza (perdita di materialità del trasferimento) istantaneità pubblico dislocato

23 Affermazione della radio 1919 – (1916 Sarnoff, Radio music box) RCA (Radio Corporation of America 1921 – in USA trasmissioni regolari 1948 – invenzione del transistor (Bell Tel.): miniaturizzazione, I medium personalizzato conflitti sull’attribuzione delle licenze per la trasmissione via etere

24 Affermazione della TV USA –1932 – trasmissioni sperimentali –1941 – standard di linee Germania –1935 – I progr. TV regolare –1936 – Olimpiadi di Berlino UK –1936 – BBC – incoronazione di Giorgio VI Francia –1937 – esposizione mondiale URSS –1938 Italia –1939 – I trasmissione sperimentale EIAR Spagna –1956 – controllo Franco

25 Caratteristiche economico- organizzative della cdm impiego e redditività del capitale implementazione del capitale realizzazione di profitti sistema gerarchico nella produzione e nella gestione differenziazione delle professionalità

26 Organizzazione della produzione Capitale –mercato dei consumatori/ pubblicitario –costi fissi/variabili Professioni –produzione di testi (giornalisti, attori ecc.) –organizzazione e distribuzione proprietà e controllo –concentrazione/concorrenza

27 Pubblico dalla folla al pubblico della cdm Folla (Le Bon, 1895):aggregato instabile che condivide un luogo Massa (Ortega y Gasset, 1930,marxismo): molteplicità frammentata, diffusa nello spazio, con interessi comuni Pubblico (Blumer, 1939): molteplicità di individui dislocati, a composizione mutevole, uniti dall’interesse per uno spettacolo

28 Italia: tappe legislative 3/01/1954 – inizio servizio televisivo: monopolio, in convenzione ventennale (dal 1952) 1961 – inizio II programma 1972 – si ricevono TV straniere 1975– L.riforma RAI: commissione di vigilanza, controllo da Governo a Parlamento=> vertici dell’azienda 1979 - terza rete Periodo di deregulation 1985 – legittimazione reti Fininvest 1990 – legge Mammì 1997- legge Maccanico

29 Leggi su sist.privato/pubblico Legge Mammì (1990) –- libertà di iniziativa dei privati=> sistema misto –- principi dell’antitrust –- regolamentazione della pubblicità –- fasce protette –- garante per la radiodiffusione e l’editoria Legge Maccanico (1997) –- Autorità per le garanzie nelle comunicazioni –- richiesta regolamentazione antitrust: ciascun soggetto: non più del 20%dei canali TV analogici non più del 30% di risorse economiche di sistema

30 Modelli sist. pubblico/privato sistema privato/concorrenziale –proprietà dei sistemi mediali in mano privata –non sottoposti a controllo dello stato –finalità di realizzazione di profitti servizio pubblico/della responsabilità sociale –finanziamento pubblico –finalità di servizio: informazione, crescita culturale, libertà/pluralità di espressione ecc., legate a: funzioni pubbliche nella sfera di istruzione, informazione, intrattenimento

31 Generi televisivi “un ponte tra testo, società, produttori e audience” (Grasso) nuovo tipo di classificazione, composta da: –classificazione basata su categorie estetiche –caratteristiche del medium –processi di comunicazione che media instaurano con il pubblico permette allo spettatore di decodificare meglio il testo: –formato basato sulla ripetizione –alto livello di ritualità

32 Tra paleotelevisione e neotelevisione Paleotelevisione:netta demarcazione tra ambiti Neotelevisione: –Tutti i generi sono inglobati nella macrocategoria dell’intrattenimento: infotainment (talk show, reality show, tv realtà ecc.), edutainment –non separazione tra: Generi Realtà e finzione Pubblico attivo e passivo, presente e a casa, professionisti e gente comune Inizio e fine

33 Nuovo pubblico incremento delle tecnologie: telecomando, videoregistratore ecc.; moltiplicazione degli apparecchi riceventi moltiplicazione dei programmi, saturazione del tempo di emissione modificazione dell’ascolto: dall’ascolto puntuale all’esposizione al flusso (ciclicità della fiction, frammentazione dell’infotainment)

34 Rilevazione del pubblico ISTAT, Indagini statistiche SIAE, Annuario statistico: teatro, cinema, vendita biglietti ADS, notiziario trimestrale sulla stampa ISEGI, stima dei lettori di giornali quotidiani Servizio opinioni RAI, indici ascolto, gradimento

35 Auditel (1984) Mediante METER, misura: –Entità del consumo televisivo –Comportamenti di ascolto –Composizione dell’uditorio –Relazione tra tipologie di pubblico e tipologie di offerta –Distribuzione del consumo televisivo nel tempo non misura: –Atteggiamenti –Impatto sociale della TV –Qualità dei programmi –Giudizio e gradimento dei programmi

36 Cultura di massa McDonald :critica al gusto, al pubblico e alla cultura Eco: cultura di massa è un fatto antropologico; impegno degli intellettuali Marxismo critico: approdo della società capitalistica borghese; perdita di senso critico delle classi che si trasformano in masse

37 Critiche a TV Orwell, 1984 Scambio ineguale (1980, commissione UNESCO) Anni ’90: –Popper: TV cattiva maestra –TV crea la realtà: Bourdieu (TV censura invisibile), Baudrillard (sostituzione della realtà)


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