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La Misericordia all’opera ciclo di catechesi su le opere di misericordia corporali e spirituali.

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Presentazione sul tema: "La Misericordia all’opera ciclo di catechesi su le opere di misericordia corporali e spirituali."— Transcript della presentazione:

1 La Misericordia all’opera ciclo di catechesi su le opere di misericordia corporali e spirituali

2 2 Preghiera allo Spirito Santo (Liturgia di Bose) Spirito di saggezza e di discernimento, Spirito di Cristo sapienza di Dio, rischiara il nostro cammino. Spirito di giustizia e di umiltà, Spirito di Cristo amico dei poveri, ispira le nostre scelte.

3 3 Spirito di pace e di unità, Spirito di Cristo amico dei peccatori, converti le nostre vite. Spirito di coraggio e di perseveranza, Spirito di Cristo il testimone fedele, rendi saldi i nostri cuori. Spirito di misericordia e di fuoco, Spirito di Cristo dolce e mite di cuore, fa’ di noi la dimora di Dio. Amen

4 4 5. Perdonare le offese 1. Consigliare i dubbiosi 2. Istruire gli ignoranti 3. Ammonire i peccatori 4. Consolare gli afflitti 5. Perdonare le offese 6. Sopportare pazientemente le persone moleste 7. Pregare Dio per i vivi e per i morti opere di misericordia spirituale

5 5 7° incontro Perdonare le offese Opere di Misericordia spirituale 5

6 6 perché questo nostro riflettere

7 7 riflettiamo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina.

8 8 le opere spirituali mantengono una “reciprocità”

9 9 si ha cioè una sorta di reciprocità nelle azioni perché possiamo farle e riceverle nello stesso tempo il bisognoso l’aiutante l’aiutante

10 10 spunti x meditare

11 11 PERDONARE LE OFFESE Una precisazione a livello linguistico-contenutistico sul titolo: PERDONARE LE OFFESE

12 12 PERDONARE GLI OFFENSORI forse sarebbe meglio dire: PERDONARE GLI OFFENSORI

13 13 precisazione sul termine: “perdonare”

14 14 Il termine “perdonare" deriva dal latino perdonare con il significato primario di rinunciare ad ogni vendetta o rivalsa; non punire qualcuno per un danno o un’offesa che ci ha arrecato; composto dal prefisso rafforzativo “pĕr” unito al verbo “donāre” (= donare totalmente grazia)

15 15 con il significato secondario di scusare (in formule di cortesia): mi perdoni se l’interrompo trattare in modo comprensivo: bisogna perdonargli questa mancanza di tatto con il significato religioso di rimettere i peccati o le colpe commesse;

16 16 Nel verbo Perdonare risalta il termine dono, un dono disinteressato, incondizionato: un dono che non richiede o pretende nulla, ma restituisce tutto

17 17 Il perdono non è un concetto, ma un’esperienza dare o ricevere perdono (dare o ricevere perdono)

18 18 I° episodio la concatenazione che libera

19 19 ribadiamo la constatazione che il perdonare agli offensori il perdonare agli offensori ci coinvolge (contemporaneamente!!) sotto la duplice veste di offesi ed offensori.

20 20 Questo “doppio ruolo” lo ritroviamo affiancato nella preghiera del Padre Nostro

21 21 Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

22 22 Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. (Mt 6, 9-15)

23 23 offensore offeso Dio

24 24 nel processo del perdono è presente una verità sostanziale: chi ha la consapevolezza del perdono di Dio sa perdonare

25 25 In Cristo, morto per noi mentre noi eravamo peccatori (Rm 5,6-10), il perdono è già dato a ogni uomo, e dunque anche la possibilità di viverlo E’ importante sottolineare che il perdono degli offensori è una grazia che proviene dal Padre.

26 26 E’ il perdono di Dio che provoca nei nostri cuori una scintilla che scatena un’energia inesauribile per la riconciliazione.

27 27 siamo entrambi partecipi della stessa Misericordia del Padre

28 28 Da ciò si potrà in seguito “comprendere” l’altro sino a vederlo come fratello, poi come figlio del Padre ed aprire la strada al perdono verso colui che il male aveva allontanato da me.

29 29 il perdono ha un effetto bivalente che è quello di guarire sia l’offeso che l’offensore.

30 30 II° episodio il cambio di prospettiva

31 31 Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe (Mc 11, 25-26) Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. (Mt 5, 23-24)

32 32 prospettiva del male ricevuto prospettiva del male che ho dentro

33 33 …se avete qualcosa contro qualcuno… considera se… tu, che sei stato offeso, porti risentimento verso chi ti ha danneggiato

34 34 noi uomini non siamo responsabili dell’esistenza del male o del fatto di averlo subìto ingiustamente ma siamo responsabili di ciò che facciamo del male che abbiamo subìto

35 35 amarezza rancore odio dolore

36 36 deporre

37 37 chiedere che sia guarita la memoria… Non che ci venga cancellato un ricordo (un file) ma che venga “spento/a” il risentimento o l’emozione irosa ad esso collegato

38 38 E’ la memoria ad essere guarita quando quel particolare ricordo di male è privata del risentimento, quando è liberata dall’ostaggio del rancore. “Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro” (Siracide 27, 33)

39 39 Lasciar cadere rancore, rabbia, vendetta sono condizioni necessarie per ottenere la serenità del cuore e dare credibilitàalla nostra fede Lasciar cadere rancore, rabbia, vendetta sono condizioni necessarie per ottenere la serenità del cuore e dare credibilità alla nostra fede

40 40 Con il perdono ci mettiamo nell’atteggiamento di chi vuol far prevalere la grazia sulla rivalsa e sul rancore

41 41 III° episodio le ferite risorte

42 42 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». (Gv 20,19-23) La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

43 43 …le sofferenze ed il male subito per-donare donare attraverso vuol dire “donare attraverso” … ossia trasformare il danno subito in un’occasione di dono

44 44 Nel perdono non si tratta di attenuare la responsabilità di chi ha commesso il male. Male che tale resta, come restano le cicatrici del male inferto

45 45 Il perdono non toglie l’irreversibilità del male subìto, ma lo assume come “risorto”

46 46 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Gv 20, 24-29)

47 47 la storia di Tommaso

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49 49

50 50 Nel perdono il male non ha l’ultima parola: la morte non vince sulla vita e la riconciliazione può sostituirsi alla fine della relazione. Il perdono ci fa entrare nella dinamica pasquale.

51 51 Il perdono si oppone alla dimenticanza (si può perdonare solo ciò che non è stato dimenticato) e suppone un lavoro della memoria. Freud afferma che se il paziente non ricorda, ripete e rischia “replicare” il male

52 52 Il ricordo del male subìto apre la via al perdono apre la via al perdono nella misura in cui elabora il senso del male subìto

53 53 un esempio di guarigione della memoria per ritrovare la riconciliazione

54 54 Alcune tappe di un percorso personale di perdono

55 55 occorre anzitutto rinunciare alla volontà di vendicarsi 1 2 Quindi occorre riconoscere che si soffre per il male subìto

56 56 Essenziale è allora il poter condividere con qualcuno la propria sofferenza 3 4 Occorre poi dare il nome a ciò che si è perso con il male subìto

57 57 5 6 È importante dare alla collera il permesso di esistere in noi e giungere ad esprimerla e “canalizzarla” Ulteriore tappa è quella del necessario perdono a sè stessi

58 58 7 8 è fondamentale riscoprirsi perdonati noi stessi da Dio si potrà anche “comprendere” il proprio offensore

59 59 9 trovare un senso “nuovo” al male ricevuto “i fatti passati sono incancellabili, il senso di ciò che è avvenuto, sia che l’abbiamo fatto, sia che l’abbiamo subìto, non è fissato una volta per tutte” “i fatti passati sono incancellabili, il senso di ciò che è avvenuto, sia che l’abbiamo fatto, sia che l’abbiamo subìto, non è fissato una volta per tutte” (Paul Ricoeur).

60 60 i “fatti” incancellabili, sono come i mattoncini del LEGO

61 61 un senso è trovare per ogni tassello una collocazione

62 62 ma questa collocazione può modificarsi continuamente

63 63 il perdono è un’ offerta

64 64 Perdonare non vuol dire solo ricostruire una relazione interrotta in seguito a un’offesa: si tratta di riaprire per l’altro una possibilità alla vita

65 65 il perdono dato è offrire una possibilità

66 66 A.M.D.G


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