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Prefettura - UTG di Pavia NON VOLGERTI INDIETRO L’importanza della rete. Perché un protocollo d’intesa.

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Presentazione sul tema: "Prefettura - UTG di Pavia NON VOLGERTI INDIETRO L’importanza della rete. Perché un protocollo d’intesa."— Transcript della presentazione:

1 Prefettura - UTG di Pavia NON VOLGERTI INDIETRO L’importanza della rete. Perché un protocollo d’intesa

2 Prefettura - UTG di Pavia La rete: BUCHI? O NODI CRUCIALI?

3 Prefettura - UTG di Pavia Se pensiamo alla rete come insieme di nodi cruciali, sappiamo anche che ciascuno di noi ha tante reti, tra loro diversamente collegate. La rete delle istituzioni, ma – pensando al tema di questo seminario - anche le reti della donna – la sua famiglia, il lavoro, il quartiere …, la scuola frequentata dai figli, gli amici … - Se pensiamo alla rete come intreccio di corde intrecciate sappiamo che qualche volta la corda intrecciata si può anche sfilacciare. E allora che fare? Lasciare che il buco/vuoto si allarghi sempre più o, come i pescatori, aggiustiamo la rete?

4 Prefettura - UTG di Pavia Nel lavoro di rete si deve trasformare un gruppo di individui - ad esempio assegnati ad un progetto - in un gruppo di persone che intendono collaborare alla realizzazione di obiettivi condivisi/concordati. Come? con quali funzioni ? con quali obiettivi...? Quali elementi influiscono? Cosa bisogna considerare? Con il progetto “Non volgerti indietro” i partner hanno voluto utilizzare un metodo di lavoro in grado di favorire il lavoro di rete a partire dalla conoscenza reciproca…

5 Prefettura - UTG di Pavia Il metodo di lavoro Scelta, da parte degli enti partner e dei rappresentanti delle forze dell’ordine, di alcuni casi di violenza alle donne seguiti sul territorio Individuazione dei soggetti che sono intervenuti nelle singole situazioni Compilazione di una scheda del caso, predisposta dal gruppo di lavoro ed integrata con le indicazioni date dagli operatori, da parte di tutti i soggetti intervenuti – ognuno doveva riportare la situazione così come vissuta, individuando i punti di forza e le criticità rilevate dal suo punto di vista Analisi del caso, delle criticità e dei punti di forza attraverso il racconto dei diversi operatori intervenuti Individuazione condivisa delle modalità più efficaci di intervento, tenendo conto anche delle diverse esigenze procedurali che a volte non possono essere disattese

6 Prefettura - UTG di Pavia Si è evidenziato che… L’esito di un intervento è influenzato, a volte, dal tipo di relazione esistente tra i soggetti/Enti che intervengono: dove è presente un riferimento certo, una persona con cui si è già lavorato, vi sono minori problematiche. Anche il turn over degli operatori rappresenta in alcuni casi una complicazione/difficoltà. Ma non solo, conta molto anche la sensibilità della persona che la donna vittima di violenza si trova davanti nei diversi luoghi ove si reca a parlare della sua situazione. ( Vedi D.Danna Stato di Famiglia. Le donne maltrattate di fronte alle istituzioni)( Vedi D.Danna Stato di Famiglia. Le donne maltrattate di fronte alle istituzioni) E’ necessario utilizzare un linguaggio comune e corretto al fine di favorire la piena consapevolezza e conoscenza delle conseguenze derivanti dalla decisione di intraprendere un determinato percorso. Alcune volte vengono utilizzati indifferentemente termini che hanno significati e conseguenze dal punto di vista giuridico differenti. Alcune volte la scarsa conoscenza della lingua italiana può rappresentare un ostacolo nel momento in cui la donna decide di rivolgersi alle forze dell’ordine per rappresentare una situazione di violenza. La necessità di precisare e descrivere determinate situazioni può già essere una difficoltà per una persona italiana, immaginiamo quale possa essere per una persona che non conosce correttamente e in modo approfondito la nostra lingua. E’ importante avere momenti di formazione comune sui temi della violenza tra gli operatori che intervengono in tale ambito al fine di garantire la necessaria commistione tra saperi e competenze diverse. E’ un reciproco arricchimento che consente ad ognuno di svolgere al meglio il proprio lavoro perché sa di poter contare su altre professionalità che interverranno là dove “lui/lei” non può e non deve intervenire.E’ un reciproco arricchimento che consente ad ognuno di svolgere al meglio il proprio lavoro perché sa di poter contare su altre professionalità che interverranno là dove “lui/lei” non può e non deve intervenire. I tempi degli interventi “istituzionali” non sempre coincidono con l’esigenza e la necessità della donna che subisce violenza di allontanarsi dalla situazione in cui si trova. Non sempre le condizioni del contesto di riferimento consentono l’allontanamento della donna dalla situazione di violenza che sta vivendo. Ad es. se non è economicamente autonoma difficilmente potrà trovare una casa ed un lavoro per andar via da casa sua …Ad es. se non è economicamente autonoma difficilmente potrà trovare una casa ed un lavoro per andar via da casa sua …

7 Prefettura - UTG di Pavia Tratto da Daniela Danna – Stato di Famiglia. Le donne maltrattate di fronte alle istituzioni … il parere generale sul rapporto delle donne che hanno subito violenza maschile con le istituzioni è che “dipende dalle persone”, ovunque, sia per quanto riguarda il pronto intervento che per le denunce e il trattamento dei casi da parte dei servizi sociali … … la loro difficoltà era capire perché la violenza si protrae per così tanto tempo, perché una donna subisce per così tanto tempo e non si ferma alle prime avvisaglie … Sicuramente hanno bisogno di capire che una donna che vive nella violenza non vive una situazione estemporanea, non è una cosa che inizia e finisce lì. E’ una cosa che si protrae e lascia dei segni profondi, e quindi quando si arriva alla denuncia si vede soltanto l’ultima goccia, ma il vaso è pieno. Il vaso pieno non lo svuoti subito lì in questura. Lo svuoti col tempo, giorno dopo giorno, man mano che ne esci. La prima cosa che svuoti è l’ultima goccia, e uno dice; va beh, ma se è solo per questa goccia perché non sei venuta prima? … Generalmente le donne sviluppano delle strategie per fare fronte alla situazione, per evitare tensioni e sopravvivere, incluso forme di accettazione delle richieste del partner violento o reazioni aggressive di difesa. E’ importante: Non giudicare le strategie di sopravvivenza scelte dalla donna Essere chiari sul fatto che lei non ha colpa della violenza agita individuare insieme dei modi che le permettano di trovare aiuto in caso di emergenza esplorare con lei le possibilità di azione senza pretendere di sapere in partenza che cosa dovrebbe fare Starle vicino il più possibile, non perdere fiducia nelle sue possibilità di cambiamento…

8 Prefettura - UTG di Pavia … Ma non solo … Normativa e zone d’ombra: si è rilevato che nonostante recenti normative abbiano apportato importanti modifiche, vi sono ancora zone d’ombra che a volte ostacolano i possibili interventi. Il gruppo di lavoro ha individuato alcuni aspetti ritenuti significativi: Necessità di attivare percorsi di sostegno per il maltrattante, sì da interrompere il circuito di violenza. Auspicabile, così come avvenuto in altri paesi europei, la costituzione del Tribunale per la famiglia che consentirebbe procedure più snelle, tempi veloci di intervento, integrazione tra le diverse azioni… In alcuni casi gli operatori possono intervenire solo su mandato (ad es. dell’AG).

9 Prefettura - UTG di Pavia Ecco allora il Protocollo d’intesa che: Vuole sottolineare come sul territorio vi siano già buone prassi che vanno implementate e messe a sistema, così che l’esito di un intervento non dipenda dalla presenza o meno di un operatore particolarmente sensibile Vuole sottolineare come l’intervento in rete – concreto e con al centro la persona – sia la carta vincente che consente l’ottimizzazione delle risorse e l’efficacia dell’azione messa in campo Vuole sottolineare come l’azione non possa prescindere dalla formazione che deve essere condivisa e comune tra i diversi attori.

10 Prefettura - UTG di Pavia Obiettivi Mettere a punto azioni integrate tra i diversi organismi Fornire assistenza e sostegno alle vittime della violenza, in tutte le fasi del percorso di uscita dal maltrattamento Promuovere azioni comuni per affrontare le aree di criticità già individuate (emergenza, sostegno alle donne sole, violenza alle donne anziane..) o che emergano nell’ambito del lavoro comune Monitorare le attività realizzate dai singoli organismi e in comune, valutandone l’impatto, i punti di forza e le criticità Sviluppare un piano annuale di programmazione condivisa Promuovere strategie pubbliche di intervento contro la violenza ed azioni specifiche sui problemi rilevati Coordinare e incrementare la raccolta dei dati sulla violenza, favorendo l’elaborazione di statistiche relative all’andamento del fenomeno Promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione Promuovere la ricerca sulle cause, conseguenze, costi e prevenzione della violenza

11 Prefettura - UTG di Pavia CHI FA COSA Compiti della PROVINCIA 1. Sostenere l’organizzazione di iniziative volte a promuovere una maggiore consapevolezza sulle violazioni dei diritti fondamentali delle donne e a diffondere la cultura dei diritti umani, della non discriminazione, sensibilizzando attraverso iniziative e campagne mirate il tessuto sociale, istituzionale, e dell’associazionismo nonché l’opinione pubblica per l’adozione di specifiche strategie. 2. Promuovere politiche volte a consolidare e rendere più efficaci le collaborazioni con enti, associazioni e servizi 3. Promuovere, insieme all’Ufficio Scolastico Provinciale ai singoli Istituti Scolastici in regime di Autonomia, la conoscenza del presente Protocollo nonché tutte quelle iniziative educative volte a diffondere una cultura del rispetto dei generi e della non violenza. 4. Proporre, in partenariato con gli altri enti presenti al tavolo tecnico, eventuali specifiche azioni formative rivolte agli operatori sociali con valenza provinciale / interdistrettuale. 5. Promuovere all’interno dell’Ente, per i percorsi di autonomia delle donne, un coinvolgimento dei servizi di accoglienza, orientamento e incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

12 Prefettura - UTG di Pavia CHI FA COSA Compiti dei COMUNI PARI OPPORTUNITA’ E SERVIZI SOCIALI Promuovere e sostenere iniziative volte a favorire le pari opportunità per tutti ed a contrastare ogni forma di discriminazione per una cultura della non violenza e, in particolare, contrastare la violenza intrafamiliare. Il Comune di Pavia e i Comuni della Provincia si impegnano a svolgere un ruolo attivo nel supporto all’uscita dal maltrattamento, attraverso i propri servizi territoriali, le convenzioni con le realtà esistenti sia di accoglienza che di ospitalità, la programmazione di linee di azione specifiche che possano sostenere e potenziare i servizi finalizzati all’accoglienza ed al trattamento di situazioni di conflittualità e violenza intrafamiliare.

13 Prefettura - UTG di Pavia CHI FA COSA COMPITI DELLE FORZE DELL’ORDINE (Questura, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale) 1. Assicurare che la raccolta delle denunce avvenga in situazioni di rispetto della riservatezza ed in ambienti consoni a tale scopo considerata la particolare fragilità psicologica in cui si trova la vittima di una violenza. 2. Favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento, promossi nell’ambito delle attività sviluppate ai sensi del presente protocollo. 3. Nel rispetto del segreto istruttorio e d’ufficio, delle disposizioni in materia di tutela della riservatezza, fornire gli elementi e i dati necessari alla raccolta ed elaborazione delle statistiche relative all’andamento del fenomeno, al fine di consentire un costante monitoraggio dello stesso. 4. Garantire la disponibilità del referente all’uopo individuato per l’attuazione delle modalità operative del presente protocollo, al fine di attivare prontamente la rete di azioni previste dallo stesso.

14 Prefettura - UTG di Pavia CHI FA COSA Compiti del CENTRO ANTIVIOLENZA (COOPERATIVA LIBERAMENTE) 1) Garantire alle donne maltrattate che giungono al Centro Antiviolenza sostegno e assistenza attraverso: Colloqui individuali di accoglienza, di sostegno relazionale e di sostegno psicologico per l’uscita dalla violenza e per la risoluzione del disagio, che si fondono sul rispetto della soggettività e della riservatezza; Sostegno e accompagnamento delle donne accolte nelle varie fasi della denuncia e nelle varie pratiche giuridico – legali (avvocati, Forze dell’ordine e Tribunali); Mediazione nel rapporto con la rete dei servizi del territorio e delle sue risorse; Una prima consulenza legale finalizzata ad informare la donna sui suoi diritti e sugli aspetti giuridici relativi alla sua situazione; 2) Orientamento per la ricerca lavoro. 3) Promuovere, sostenere e realizzare percorsi di formazione e di sensibilizzazione sul tema della violenza alle donne, insieme ad altri soggetti firmatari del presente protocollo. 4) Provvedere alla raccolta, all’elaborazione e alla diffusione dei dati in suo possesso relativi al fenomeno di violenza sulle donne, in vista di attività di ricerca e di approfondimento della tematica..

15 Prefettura - UTG di Pavia CHI FA COSA COMPITI DELLA PREFETTURA 1. La Prefettura di Pavia, nel ruolo di rappresentanza generale del Governo nella provincia, collaborerà d’intesa con gli altri enti firmatari alla messa a punto delle iniziative indicate nel presente protocollo, riferendo periodicamente ai competenti organismi di livello nazionale nonché alla Conferenza Provinciale Permanente. 2. Promuoverà periodici momenti di approfondimento sull’andamento del fenomeno in base ai dati raccolti dai vari enti firmatari. 3. Promuoverà, altresì, su indicazione dei componenti del tavolo tecnico la realizzazione di occasioni di divulgazione delle azioni condotte e dei risultati conseguiti. 4. Avrà cura, inoltre, di promuovere la conoscenza del presente protocollo e delle conseguenti iniziative tra le Forze dell’Ordine, al fine di favorire l’azione di rete prevista.

16 Prefettura - UTG di Pavia COME? INSIEME ! Viene costituito un gruppo di lavoro permanente – il tavolo tecnico – di cui faranno parte uno o più referenti qualificati di ciascun ente firmatario dell’accordo Ogni ente ha individuato – in base alle proprie competenze - in quale modo contribuire ad affrontare la problematica della violenza alle donne e a sensibilizzare sul tema in parola il tessuto sociale, istituzionale nonché l’opinione pubblica Sono già state individuate alcune procedure ritenute ottimali che i vari soggetti, cui si dovesse presentare la donna che ha subito violenza, dovranno seguire al fine di attivare prontamente la rete di assistenza e di sostegno già attiva sul territorio

17 Prefettura - UTG di Pavia ASPETTI OPERATIVI Nel momento in cui uno dei soggetti aderenti al presente protocollo dovesse ricevere la notizia di un episodio di violenza, consumato ai danni di una donna, attiverà prontamente la rete di assistenza e di sostegno, al fine di predisporre tutte le azioni di competenza dei diversi soggetti firmatari secondo le seguenti modalità relative alle ipotesi di seguito indicate: 1) Se la notizia perviene sotto forma di denuncia alle Forze dell’Ordine, l’Ufficio ricevente provvederà a raccogliere la stessa, assicurando che tale delicata fase si svolga nel più ampio rispetto della riservatezza e nella considerazione della particolare situazione di fragilità psicologica in cui versa la vittima. A tale fine, la denunciante sarà ascoltata in un ambiente consono ed isolato da parte di personale appositamente sensibilizzato e opportunamente formato. Nel contempo, l’operatore ricevente provvederà ad informare il Funzionario o l’Ufficiale referente individuato e ad attivare, con il consenso della vittima, i necessari contatti con i referenti del servizio sanitario, dei servizi sociali del Comune interessato e del Centro Antiviolenza di Pavia, firmatario del presente protocollo. 2) Se la donna che ha subito violenza accede ad uno dei servizi sociali territoriali essa verrà ascoltata ed assistita, secondo i protocolli specifici del caso e saranno attivate: Procedura di denuncia, secondo quanto previsto dalla normativa e nel rispetto della volontà della donna. Procedure di avvio dei percorsi di assistenza e sostegno presso i servizi di riferimento definiti dal seguente accordo e da convenzioni. 3) Se la notizia perviene al Centro antiviolenza – Cooperativa Liberamente, che si occupa direttamente del sostegno e dell’assistenza specifica alla vittima, sarà cura di quest’ultima valutare ed avviare un percorso adeguato e completo, rispetto alle richieste della donna, coinvolgendo di conseguenza gli altri soggetti competenti ed, in particolare, i referenti delle Forze dell’Ordine.

18 Prefettura - UTG di Pavia …INSIEME … L’adesione al protocollo è aperta a quanti, strada facendo, decideranno di condividere ed arricchire questa esperienza. Al tavolo tecnico è stato infatti demandato il compito di coinvolgere altri enti pubblici e privati – regolarmente accreditati – che abbiano interesse al tema, nonché di formulare e proporre ulteriori approfondimenti atti a rispondere più efficacemente alle problematiche connesse alla violenza nei confronti delle donne.

19 Prefettura - UTG di Pavia Per concludere: partiamo con… PREFETTURA PAVIA e FORZE DELL’ORDINE PROVINCIA PAVIA COMUNE PAVIA COMUNE STRADELLA COMUNE VIGEVANO CENTRO ANTIVIOLENZA LIBERAMENTE CHI VUOLE VIAGGIARE CON NOI?

20 Prefettura - UTG di Pavia GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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