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IL SONNO …e i suoi disturbi. Definizione  Periodica interruzione, reversibile in ogni momento, dello stato di veglia, accompagnata da perdita della reattività.

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1 IL SONNO …e i suoi disturbi

2 Definizione  Periodica interruzione, reversibile in ogni momento, dello stato di veglia, accompagnata da perdita della reattività cosciente all’ambiente e da un aumento della soglia percettiva agli stimoli

3  Al di là del semplice ristoro fisico rappresenta una vera necessità biologica, infatti la deprivazione di sonno portata all’estremo arriva a determinare la morte dell’animale da esperimento e nell’uomo comporta la sospensione della prova per insorgenza di malessere, irritabilità, riduzione dell’attività motoria, allucinazioni, gravi alterazioni comportamentali.

4 Caratteristiche cliniche e strumentali  L’elemento più appariscente è rappresentato dalla modificazione dello stato di coscienza con abolizione dell’attività motoria volontaria e caduta del tono muscolare, differente nelle differenti fasi del sonno e nei differenti distretti corporei

5 ...  E’ comunque presente attività motoria involontaria :  REM  Movimenti globali di assestamento del corpo senza significato gestuale  Mioclonie ipniche  Automatismi di abitudine  Automatismi mimici e verbali  Tali attività motorie sarebbero espressione del fenomeno di liberazione determinato dalla destrutturazione funzionale delle attività cerebrali superiori

6 Le Funzioni vegetative subiscono variazioni:  Rallentamento dell’attività cardiaca  Diminuzione della pressione arteriosa  Rallentamento degli atti respiratori  Diminuzione della peristalsi intestinale  Diminuzione delle secrezioni  Riduzione della temperatura corporea  Riduzione del diametro pupillare

7 Tecniche di rilevazione dei principali parametri  EEG :registrazione poligrafica dell’attività elettrica cerebrale  EOG : registrazione poligrafica dei muscoli periorbitari  EMG :registrazione del tono muscolare dei muscoli antigravitari  ECG registrazione dell’attività cardiaca ....POLISONNOGRAFIA....

8 Fasi del sonno  L’esigenza di dividere il sonno in fasi è nata principalmente dal bisogno di sistematizzare lo studio della struttura ipnica. Ricordare comunque che le fasi del sonno sono divisioni sommarie di un processo continuo ed organizzato in maniera complessa, dinamicamente mutevole al suo interno in funzione del tempo.  Si distinguono in relazione al variare di alcuni parametri fisiologici in:  SONNO REM  SONNO NON REM

9 SONNO N-REM  L’attività EEG passa, attraverso 4 stadi, gradualmente da una condizione di desincronizzazione(onde ad alta frequenza e bassa ampiezza) ad una condizione di sincronizzazione(onde a bassa frequenza ed elevata ampiezza)  Si passa da tracciati in cui prevalgono Onde alfa(dominanti a riposo psicosensoriale ed a occhi chiusi),ad onde theta, ad onde theta e complessi K e fusi, ad onde delta.  Il tono muscolare si riduce progressivamente, la frequenza cardiaca diminuisce, il respiro si fa più lento e superficiale ( la funzione è quella di mantere le funzioni omeostatiche ad un livello minimo di spesa energetica)

10  Stadio I. Rappresenta il passaggio dallo stato di veglia allo stato di sonno, presenta una bassa soglia di risveglio. Avviene in genere gradualmente con frequenti ripresentazioni dello stato di veglia.   Stadio 2 E’ presente un’attività tonica generalmente di minor ampiezza rispetto allo stato di veglia. Caratteristiche modificazioni EEG (fusi e complessi K)

11  Stadio 3 Caratterizzato da un tracciato EEG con onde lente di alto voltaggio Attività tonica presente, di bassa ampiezza  Stadio 4  Predominanza nel tracciato EEG di onde lente.  Persiste attività tonica, a livelli sempre più bassi

12 Sonno REM  Caratterizzato dalla presenza di fenomeni tonici e fenomeni fasici dovuti ad attivazione di centri bulbari inibitori :  Desincronizzazione dell’EEG (ritmi rapidi e di basso voltaggio)  Soppressione del tono muscolare  Movimenti oculari rapidi  E inoltre  Aumento della frequenza ed irregolarità del ritmo cardiaco e respiratorio  Erezione  Attività onirica ...................SONNO PARADOSSO...........

13 Struttura del sonno  L’andamento del sonno è ciclico:  Durante la notte si susseguono 4-6 cicli della durata di 60-90 minuti, composti da una fase iniziale di sonno N-REM seguita da una fase REM.  L’organizzazione interna dei cicli varia nel corso della notte con aumento percentuale progressivo del sonno REM. IL sonno NREM presenta una progressiva diminuziione della componente ad onde lente e da porzioni crescenti di stadio 2.

14 Quantità del sonno  Neonato 14-19 ore  Infanzia 12 ore  Giovani adulti 8 ore  Anziano 6 ore  REM/N.REM : 45-55%nel neonato  25-75% nell’anziano

15 Organizzazione ritmo sonno-veglia  Organizzazione circadiana polifasica nel neonato e nel bambino, influenzata dall’assunzione di cibo  Successiva organizzazione monofasica

16 Orientamenti attuali  Nel corso della notte il cervello dormiente, parzialmente deafferentato dall’ambiente interno ed esterno, si comporta come un sistema che svolge funzioni in modo automatico seguendo programmi globali e stereotipati in cui si possono rintracciare sequenze temporali costanti in ogni notte di sonno di uno stesso individuo.  Il sonno è considerato un fenomeno attivo legato all’attività di centri ipnogeni localizzati nella sostanza reticolare che attivandosi periodicamente “riorganizzano “ l’intera attività neuronale ascendente e discendente.

17 DISTURBI DEL SONNO  Si distinguono in:  INSONNIE - disturbi nell’iniziare o mantenere il sonno- Si parla di incidenza con percentuali che variano dal 15 al 30 % specie tra anziani, abitanti di aree urbane, sesso femminile.  IPERSONNIE - disturbi da eccesso di sonno(3-4% della popolazione)  PARASONNIE - disturbi associati al sonno o alle sue fasi- più frequenti durante l’infanzia

18 ipersonnie  NARCOLESSIA  IPERSONNIA IDIOPATICA  IPERSONNIE EPISODICHE  IPERSONNIE DEI LUNGHI DORMITORI  IPERSONNIE DA ABUSO DI SOSTANZE  IPERSONNIE DA DISTURBI PSICHIATRICI  IPERSONNIE DA SINDROME DELLE APNEE MORFEICHE OSTRUTTIVE  IPERSONNIA NEL MIOCLONO NOTTURNO  IPERSONNIA NELLE GAMBE SENZA RIPOSO  IPERSONNIA SECONDARIA A DISTURBI ENDOCRINI O METABOLICI

19 insonnie  SITUAZIONALI o psicofisiologiche  DA DISTURBI PSICHICI  DA ABUSO DI SOSTANZE  DA DISTURBI INDOTTI DAL SONNO  DA MIOCLONO NOTTURNO  DA SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO  INSONNIA FATALE FAMILIARE  INSONNIE DA CONDIZIONI MORBOSE MEDICHE  INSONNIA DEI BREVI O DEI CATTIVI DORMITORI

20 Disturbi del ciclo sonno-veglia  TRANSITORI 1.Jet leg 2.Malattia dei turnisti  PERSISTENTI 1.Irregolarità durevoli del ritmo circadiano 2.Ciclo nictemerale ritardato, anticipato,instabile

21 PARASONNIE (Disturbi associati al sonno)  RAPPRESENTANO UN INSIEME DI FENOMENI FISICI INDESIDERATI A PREVALENTE MANIFESTAZIONE IPNICA  SONO IN GENERE RICONDUCIBILI AD UNA ATTIVAZIONE DEL SNC DIRETTA O ALLA MUSCOLATURA SCHELETRICA O ALLE VIE AFFERENTI DEL SNV  L’ETIOLOGIA NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI E’ SCONOSCIUTA  SEMBRANO PREDILIGERE LA POPOLAZIONE INFANTILE O ADOLESCENZIALE PUR NON ESSENDO AD ESCLUSIVO APPANNAGGIO DI QUESTE FASCE DI ETA’. TALI FORME RISULTANO VEROSIMILMENTE DALLA COMBINAZIONE DI Più FATTORI: FAMILIARE, AMBIENTALE, PSICOLOGICO, MATURAZIONALE

22 CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLE CARATTERISTICHE CLINICHE PARASONNIE MOTORIE  SUSSULTI IPNICI  MIOCLONO NOTTURNO  SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO  JACTATIO CAPITIS  BRUXISMO NOTTURNO  SONNAMBULISMO  SONNILOQUIO  CRAMPI NOTTURNI

23 PARASONNIE AUTONOMICHE  ENURESI  PAVOR NOCTURNUS  INCUBI  EREZIONE DOLOROSA  RUSSAMENTO IDIOPATICO  IPOVENTILAZIONE CENTRALE CONGENITA  SINDROME DA MORTE IMPROVVISA NEL SONNO  MORTE IMPROVVISA DEL LATTANTE

24  SONNAMBULISMO  SI MANIFESTA CON UNA SERIE DI AUTOMATISMI COMPORTAMENTALI SEMPLICI O COMPLESSI A COMUNE ESORDIO NELLA PRIMA PARTE DELLA NOTTE.  LA TENDENZA SEMBREREBBE GENETICAMENTE TRASMESSA. L’INCIDENZA AUMENTA IN RELAZIONE AL NUMERO DEI FAMILIARI AFFETTI.  SI MANIFESTA TIPICAMENTE IN ETA’ PREPUBERALE E DI SOLITO REGREDISCE SPONTANEAMENTE DOPO L’ADOLESCENZA

25  PAVOR NOTTURNO  SI CARATTERIZZA PER LA COMPARSA DI BRUSCO RISVEGLIO DAL SONNO PROFONDO ACCOMPAGNATO A GRIDA, PINTO E VIOLENTE MANIFESTAZIONI AUTONOMICHE E COMPORTAMENTALI COME ESPRESSIONE DI INTENSA PAURA  E’ AD ESORDIO PRECOCE, Può PRESENTARSI IN MANIERA EPISODICA, SUBACUTA O CRONICA.  TENDE A RISOLVERSI SPONTANERAMENTE DOPO LA PUBERTA’

26  JACTATIO CAPITIS  MOVIMENTI RITMICI E STEREOTIPATI CHE SI MANIFESTANO ALL’ADDORMENTAMENTO O IN CORSO DI VEGLIA RILASSATA.  CONDIZIONE PARAFISIOLOGICA DAI 3 AI 9 MESI DI VITA  TENDE AD AUTOLIMITARSI NEL TEMPO E RISOLVERSI SPONTANEAMENTE  RARA DOPO I 7 ANNI

27  BRUXISMO NOTTURNO  DIGRIGNAMENTO DEI DENTI STEREOTIPATO DURANTE IL SONNO  ESORDISCE NORMALMENTE TRA I 10 ED I 20 ANNI  GLI EPISODI POSSONO RIPETERSI FINO A 100 VOLTE IN UNA NOTTE

28  ENURESI  MINZIONE INVOLONTARIA NEL SONNO PER SVUOTAMENTO VESCICALE SPONTANEO  VA DISTINTA IN PRIMARIA E SECONDARIA E TRA FORME IDIOPATICHE E SINTOMATICHE  NORMALMENTE ALLA PUBERTA’ GLI EPISODI TENDONO A RISOLVERSI SPONTANEAMENTE


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