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Psicologia Generale: La Percezione

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Presentazione sul tema: "Psicologia Generale: La Percezione"— Transcript della presentazione:

1 Psicologia Generale: La Percezione
Corso Musicoterapia ad indirizzo relazionale

2 Percezione e sensazione
Sensazione = informazione basilare, non elaborata che si presenta agli organi di senso Percezione = complesso processo per mezzo del quale riconosciamo, organizziamo e diamo un senso alla molteplicità di sensazioni che derivano dagli stimoli ambientali

3 Cosè la Percezione In poche parole …
la percezione tratta del modo in cui noi acquisiamo informazione dall’ambiente che ci circonda, la convertiamo in una rappresentazione significativa la utilizziamo come guida significativa per il comportamento e l’azione.

4 Paradigmi teorie della Percezione.
Approccio classico: strutturalismo, atomismo, elementarismo, sensazione Comportamentismo: la risposta è una conseguenza automatica dello stimolo mediata da una catena di riflessi Approccio fenomenologico: psicologia della Gestalt, percezione diretta e passiva delle configurazioni, gli oggetti non sono riducibili alle parti che li compongono Approccio ecologico di J. Gibson: realismo, percezione diretta e passiva Approccio inferenziale o costruttivista: percezione indiretta e attiva, la percezione si bassa su ipotesi (processi decisionali probabilistici analoghi ai processi di pensiero). Teorie computazionali: David Marr; La teoria dei geoni di Biederman

5 Paradigma fenomenologico
Gestalt: concezione globalista, olistica–Nell’esperienza immediata e consapevole del soggetto l’oggetto viene colto in quanto fenomeno. Teorici della percezione diretta, usano il metodo fenomenologico. La concezione fondamentale alla base della Gestalt è che nella nostra percezione del mondo esterno noi non cogliamo delle semplici somme di stimoli, i quali si uniscono a dare gli oggetti, ma percepiamo delle forme, che sono qualcosa di più e di diverso della semplice somma degli stimoli che la compongono. Tale teoria si opponeva polemicamente a quanto sostenevano gli psicologi associazionisti ed elementaristi i quali concepivano invece il processo percettivo come una semplice opera di sommazione degli stimoli. Per gli psicologi della forma, invece, tale analisi non era possibile, essendo le forme stesse le minime unità d'analisi, ulteriormente inscindibili; essi pensavano inoltre che le forme si costituissero sulla base di certe leggi percettive sostanzialmente innate, legate alla dinamica del sistema nervoso, mentre per gli associazionisti i legami fra le sensazioni elementari si costituivano sulla base dell'esperienza passata dell'individuo.

6 La nascita della Gestalt
La nascita della Gestalt si ebbe con un famoso esperimento di Wertheimer, del 1911, sul movimento apparente o stroboscopico: il “fenomeno phi”. Esso consiste nel fatto che, presentando due luci proiettate su uno schermo a una certa distanza l'una dall'altra, e separate da un breve intervallo temporale, il soggetto non percepisce due luci immobili, ma un'unica luce in movimento dalla prima alla seconda posizione. Il fenomeno phi dimostrava, infatti, come il fatto percettivo fosse inanalizzabile; il movimento sarebbe stato distrutto da un processo di analisi, che avrebbe portato solo a trovare degli stimoli stazionari.

7 Teoria del campo. Una particella carica elettricamente produce un campo di forza. Se si aggiunge una seconda particella tutto il campo cambia in una forma che dipende dalla loro relazione. es. melodia musicale; es. H2O

8 Principi dell’organizzazione
Figura - Sfondo Leggi del raggruppamento Pregnanza Costanza di grandezza, di colore e di forma

9 Figura - Sfondo •La figura ha forma, mentre lo sfondo è amorfo.
•La figura è dotata di colore oggettuale, non penetrabile, mentre lo sfondo sembra una non-cosa, è penetrabile. •La figura è localizzabile in profondità, lo sfondo è collocato a distanza indefinita •La figura ha risalto e colpisce l’attenzione

10 Leggi della Gestalt. Legge della vicinanza: gli elementi del campo percettivo vengono uniti in forme con tanta maggiore coesione quanto minore è la distanza tra di loro. Nel design di un’interfaccia possiamo utilizzare questo principio per rendere più chiara la struttura della pagina (divisione in paragrafi di un testo). Legge della somiglianza: gli elementi vengono uniti in forme con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro somiglianza. Utilizzare elementi, colori o simboli che visivamente collegano un’informazione ad un’altra aiuta a rendere accessibile e facilmente navigabile anche un sito con grandi quantità di contenuti. Legge del destino comune: gli elementi che hanno un movimento solidale tra di loro, e differente da quello degli altri elementi, vengono uniti in forme.In una configurazione tendono a unificarsi le linee con la stessa direzione od orientamento o movimento, secondo l’andamento più coerente, a difesa delle forme più semplici e più equilibrate. Legge della chiusura: le linee che formano delle figure chiuse tendono ad essere viste come unità formali. La nostra mente è predisposta a fornire le informazioni mancanti per chiudere una figura, pertanto i margini chiusi o che tendono ad unirsi si impongono come unità figurale su quelli aperti Legge della continuità di direzione:una serie di elementi posti uno di seguito all’altro, vengono uniti in forme in base alla loro continuità di direzione. Nella figura percepiamo come unità AB e XY e non AY e XB o ancora AX e YB. Legge della pregnanza: la forma che si costituisce è tanto “buona” quanto le condizioni date lo consentono. In pratica ciò che determina fondamentalmente l’apparire delle forme è la caratteristica di “pregnanza” o “buona forma” da esse posseduta: quanto più regolari, simmetriche, coesive, omogenee, equilibrate, semplici, concise esse sono, tanto maggiore è la probabilità che hanno d’imporsi alla nostra percezione. Legge dell’esperienza passata: elementi che per la nostra esperienza passata sono abitualmente associati tra di loro tendono ad essere uniti in forme. Un osservatore che non conosce il nostro alfabeto non può vedere la lettera E in queste tre linee spezzate.

11 Secondo l'italiano C. L. Musatti, tutte queste leggi potrebbero ridursi a un'unica legge della “massima omogeneità”

12 Legge dell’esperienza passata
L’esperienza non modifica le leggi dell’organizzazione strutturale, ma impone dei vincoli che impongono certe organizzazioni piuttosto che altre.

13 Pregnanza Organizziamo le percezioni in modo a formare un forte bias verso cose che sono semplici, regolari e simmetriche. Questo principio e’ noto come la Legge della buona Gestalt, o Legge di Prägnanz.

14 Costanza di Grandezza Quando le persone si spostano da noi le proiezioni retiniche diventano sempre piu’ piccole. Nonostante cio’ noi tendiamo a considerare la persona della stessa dimensione

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16 Costanza della forma gli oggetti mantengono la medesima forma nonostante cambi la forma della loro immagine retinica.

17 Costanza di colore. Durante il giorno il contenuto spettrale della luce varia notevolmente ma le superfici e gli oggetti conservano la loro colorazione a dispetto di un’ampia gamma di variazioni nella composizione delle lunghezze d’onda e dell’energia che essi riflettono. Questo fenomeno è noto come costanza del colore.

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24 La teoria ecologica di Gibson
La domanda più importante che ci si può porre riguardo la percezione è: che ruolo svolge la percezione dal punto di vista della sopravvivenza di un organismo? La risposta ovvia è: identificare e localizzare predatori e prede, trovare un compagno/a con cui accoppiarsi, evitare i pericoli e via dicendo. In un ambiente vengono colti di preferenza stimoli che si prestano al raggiungimento di un fine, cioè proprietà strumentali di un oggetto, come "commestibilità", "percorribilità", ecc. Queste disponibilità presenti nella stimolazione sono dette affordance. (=affordances, cioè disponibilità, reperibilità) Percepire significa essere in grado di cogliere queste informazioni percettive presenti nell’ambiente circostante.

25 Percezione come ipotesi: cognitivismo
La percezione = processo decisionale di tipo intellettivo indiretto e attivo Le percezioni sono ipotesi su dati sensoriali lacunosi: ragionamento probabilistico. Gli elementi vengono organizzati/unificati in modo tale da produrre la percezione dell’oggetto più probabile in quel contesto. I processi decisionali si basano su un ragionamento inconsapevole che Helmholtz chiamava inferenza inconscia. La percezione non è processo unico ma composto almeno da 2 stadi (segmentazione e ricomposizione che dàluogo al riconoscimento) 1. Processo primario: organizzazione dell’input sensoriale -In questa fase non interviene la conoscenza; automaticità; processo parallelo e simultaneo, veloce. 2. Processo secondario: riconoscimento di configurazioni, interpretazione, attribuzione del significato: Marr, Treisman, Neisser.

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27 teoria cognitivista computazionale:
Teoria strutturale Caratteristiche ELEMENTARI e STRUTTURALI di una stimolazione. ELEMENTARI: distribuzione nello spazio dell’intensità della luce che colpisce la retina. STRUTTURALI: legate alle relazioni tra le parti, consentono di riconoscere lo stimolo. Anche se ci sono variazioni delle proiezioni retiniche, ricostruiamo la stessa struttura dell’oggetto struttura a strati, che opera per stadi.

28 Teoria computazionale di Marr

29 La teoria dei geoni di Biederman

30 Percezione e conoscenza
Ci sono molte teorie poiché il rapporto è complesso; Le informazioni vengono continuamente integrate in base a quello che noi già sappiamo del mondo (top-down) e a quello che recepiamo (bottom-up), in modo da rientrare comunque in uno schema. L’integrazione di questi elementi e delle nostre conoscenze apprese e ri-elaborate ci permettono di dare un senso ai pattern visivi. A seconda delle teorie si fanno prevalere l’elemento sensoriale (dal basso verso l’alto) o l’interpretazione dell’informazione (dall’alto verso il basso)

31 Il Codice duale Ogni percezione sensoriale fa parte si un codice duale e viene etichettata sia per le sue proprietà fisiche sia per le qualità emotive che vi attribuiamo; Questo doppio codice permette al bambino di fare un “controllo incrociato” di ogni esperienza, formando nel tempo un mondo di significati


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