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T La FINANZA nel ciclo vita dell’ IMPRESA: la finanza nello sviluppo dell’impresa Francesco Perrini Convegno 2 ottobre 2015 Pordenone La Finanza nel ciclo.

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1 t La FINANZA nel ciclo vita dell’ IMPRESA: la finanza nello sviluppo dell’impresa Francesco Perrini Convegno 2 ottobre 2015 Pordenone La Finanza nel ciclo di vita dell’Impresa

2 t Le cause di debolezza del sistema italiano La robustezza del sistema e le potenzialità La situazione economica delle imprese italiane Conclusioni Agenda

3 2 La crisi globale: Le cause di debolezza del sistema italiano

4 Le dimensioni aziendali Le cause di debolezza del sistema italiano ImpreseOccupazioneValore aggiunto ItaliaEU-27ItaliaEU-27ItaliaEU-27 Numero% % % Micro3.610.09094,6%92,2%7.087.21446,6%29,6%18029,4%21,2% Piccole184.3454,8%6,5%3.250.49121,4%20,6%13922,7%18,5% Medie19.3700,5%1,1%1.875.59812,3%17,2%9916,2%18,4% Tot.3.813.80599,9%99,8%12.213.30380,3%67,4%41868,3%58,1% Tot. Comprese Grandi 3.817.058100,0% 15.211.922100,0% 612100,0% Fonte: Commissione Europea (2013) SME Large Corp.

5 Le cause di debolezza del sistema italiano

6 Capitalizzazione di borsa (in percentuale del PIL) Source: WorldBank, 2015

7 Le cause di debolezza del sistema italiano Leverage per dimensione delle imprese (valori percentuali) Le PMI italiane sono in prevalenza finanziate da debiti bancari a breve termine. Questa struttura del passivo non consente alle imprese di avere solidità e stabilità, condizioni imprescindibili per una pianificazione strategica di lungo termine.

8 2 Le cause di debolezza del sistema italiano Facilità di accesso al credito per le imprese italiane (indice da 0 a 10) La difficoltà per le imprese italiane di accedere al finanziamento bancario, canale storicamente da esse più utilizzato, riduce la capacità di investimento e di crescita.

9 2 Incidenza del fatturato esportato sul fatturato totale dell’industria manifatturiera per classi di addetti Le cause di debolezza del sistema italiano

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11 Media Ue27 Spesa in R&S % PIL nei Paesi UE (*) Dati provvisori In Italia la spesa per ricerca e sviluppo incide per l’1,26% del PIL. L’obiettivo fissato a livello europeo per il 2020 è 3% In Italia la spesa per ricerca e sviluppo incide per l’1,26% del PIL. L’obiettivo fissato a livello europeo per il 2020 è 3% Spesa in R&S (mln €) delle imprese per classi di addetti Spesa delle imprese _ Media Ue27 Le cause di debolezza del sistema italiano

12 Relazione tra numero medio di addetti e spesa in R&S % PIL Le cause di debolezza del sistema italiano

13 t La robustezza del sistema e le potenzialità La situazione economica delle imprese italiane Conclusioni

14 Avanzo primario 2013 as a % of GDP La robustezza del sistema e le potenzialità

15 Variazione della ricchezza delle famiglie rispetto ai livelli pre-crisi (Variazione % della ricchezza media per adulto a tassi di cambio costanti) In Italia non si è osservato un crollo della ricchezza delle famiglie come conseguenza della crisi, come invece accade negli altri Paesi Europei in difficoltà finanziaria La robustezza del sistema e le potenzialità

16 16 CReSV – Università Bocconi Fonte: OECD, Banca d’Italia, Istat (2011) Ricchezza netta delle famiglie: un confronto internazionale (attivo delle famiglie / reddito disponibile) Gli investimenti immobiliari delle famiglie italiane equivalgono a 5,6 anni di reddito, quasi 7 volte il loro indebitamento. In totale gli Italiani sono i più ricchi del G7. Attività reali US: 2,14 Canada: 3,38 Giappone: 3,28 Germania: n.a. Francia:5,45 UK: 5,14 Italia: 5,61 Attività finanziarie US: 4,00 Canada: 3,59 Giappone:5,01 Germania: 3,01 Francia:3,08 UK: 4,57 Italia: 3,47 Debiti finanziari US: 1,27 Canada: 1,48 Giappone:1,26 Germania: 0,99 Francia:1,07 UK: 1,71 Italia: 0,82 Ricchezza netta: US: 4,86 Canada: 5,49 Giappone:7,04 Germania: n.a. Francia:7,46 UK: 8,01 Italia: 8,27 La robustezza del sistema e le potenzialità

17 t Le cause di debolezza del sistema italiano La robustezza del sistema e le potenzialità La situazione finanziaria delle imprese italiane Conclusioni

18 Questa è in sintesi la struttura patrimoniale rilevata nella media delle PMI Italiane: La situazione finanziaria delle imprese italiane

19 Capitale circolante (clienti+magazzino- fornitori) Attivo immobilizzato (terreni, fabbricati, impianti, marchi, etc.) Debiti finanziari (al netto delle disponibilità di cassa) Patrimonio netto 67% 33% Debiti finanziari a breve 80% Qui impattano le dinamiche dei pagamenti… La situazione finanziaria delle imprese italiane

20 La struttura patrimoniale “ideale” può essere rappresentata nel modo seguente: La situazione finanziaria delle imprese italiane

21 Unendo i dati relativi a pregresse evidenze da ricerche in ambito accademico emerge il seguente quadro sulla situazione economico- patrimoniale delle imprese italiane: Buone performance al punto di vista economico Crescita fatturato Redditività (se comparata con altre realtà europee) Fragilità dal punto di vista patrimoniale e finanziario “Ampio” ciclo monetario del circolante Eccessivo indebitamento a breve e prevalentemente bancario Relativa “sotto-patrimonializzazione” La situazione finanziaria delle imprese italiane

22 t Le cause di debolezza del sistema italiano La robustezza del sistema e le potenzialità La situazione economica delle imprese italiane Conclusioni

23 2 Conclusioni Cosa è necessario A livello di sistema paese regime fiscale in grado di indirizzare stabilmente verso il ricorso a capitale di rischio più che a quello di credito, e, in generale, progressiva riduzione della tassazione d’impresa A livello di sistema finanziario introduzione di strumenti finanziari innovativi nonché strutture di servizio studiate appositamente per venire incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese A livello di singola impresa un miglioramento della struttura e della cultura finanziaria attraverso la diversificazione degli strumenti e delle fonti di finanziamento, aumento della durata media del passivo, un maggior ricorso al capitale di rischio A livello di singolo professionista Acquisire competenze distintive per fungere non solo da commercialista, ma da vero e proprio consulente finanziario delle PMI

24 2 Cause della “fragilità finanziaria” delle imprese: Accessibilità ai diversi canali di finanziamento Scala minima di investimenti di ordine strategico (internazionalizzazione, ricerca e innovazione) Ritrosia all’apertura del capitale e compartecipazione alla gestione aziendale Cultura finanziaria Impatto della fiscalità sulle scelte finanziarie “Nodi da sciogliere” e sfide per il prossimo futuro: Ancoraggio al debito bancario di breve Separazione tra proprietà e gestione Coltivare una “vision finanziaria” Conclusioni

25 2 Le imprese devono cercare di colmare proattivamente il gap informativo, frequente nel rapporto banca – impresa, e di solito inversamente proporzionale alla dimensione aziendale, sviluppando: Un sistema chiaro e solido di pianificazione strategica e finanziaria (Business Plan e documentazione finanziaria) e una modalità efficiente di descrizione e comunicazione della stessa Una migliore capacità di identificare e prospettare all’interlocutore bancario la tipologia di strumenti finanziari più idonei a coprire gli specifici fabbisogni, conseguente ad una maggior cultura finanziaria aziendale In questo processo, le imprese più piccole troveranno un appoggio significativo e crescente nell’attività dei Confidi, funzionale al consolidamento del potere contrattuale e ad una attività di pre-selezione e monitoraggio degli affidati Conclusioni

26 Nuovi strumenti per finanziare le imprese Conclusioni

27 2 Conclusioni Il ruolo dei professionisti  Lo scenario attuale si caratterizza quindi per una possibilità di cambiamento repentino e sostenuto dal punto di vista finanziario  i diversi operatori dovranno rivedere e adattare il proprio ruolo allo scenario modificato. Quale il nuovo ruolo che il commercialista deve avere in questo contesto aggiornato e le rinnovate competenze di cui deve disporre? il commercialista può fungere da “facilitatore” dello sviluppo delle imprese: deve essere una figura professionale moderna, ad elevata specializzazione e sempre più in grado di operare in rete e non solo attraverso i canali fisici tradizionali. deve fungere da consulente finanziario delle imprese per specifiche circostanze nelle quali le sue competenze possono diventare davvero distintive, ad esempio per la collocazione dei minibond, per la quotazione delle piccole imprese nel segmento dell’Aim, ecc.

28 t Grazie per l’attenzione!


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