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Storia del diritto romano Il dominato. Nel 284 viene acclamato imperatore dall’esercito Diocleziano che - deciso a rafforzare il potere imperiale - chiama.

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Presentazione sul tema: "Storia del diritto romano Il dominato. Nel 284 viene acclamato imperatore dall’esercito Diocleziano che - deciso a rafforzare il potere imperiale - chiama."— Transcript della presentazione:

1 Storia del diritto romano Il dominato

2 Nel 284 viene acclamato imperatore dall’esercito Diocleziano che - deciso a rafforzare il potere imperiale - chiama Massimiano a governare le province occidentali, tenendo per sè il governo di quelle orientali Entrambi sono imperatori ed hanno il titolo di Augustus, ma è Diocleziano ad avere la guida politica di tutto l’impero Diocleziano introduce, inoltre, le figure di due Cesari, uno per imperatore, a cui affida il governo di alcune province

3 Il dominato Augusti e Cesari sono uniti anche da vincoli famigliari, poiché i Cesari sposano le figlie degli Augusti e vengono - da questi ultimi - adottati Alla morte dell’Augusto, subentra al trono il proprio Cesare che – a sua volta diventato Augusto - nomina un proprio Cesare e così via Questo è un governo tetrarchico, cioè con una divisione del territorio in quattro parti affidate ad amministratori distinti

4 Il dominato Non si tratta, però, di una divisione dell’impero in regni distinti: l’impero rimane unico e, al di sopra di tutti i tetrarchi, vi è la figura di Diocleziano In realtà, tra le riforme introdotte da Diocleziano, quella del governo tetrarchico non reggerà, perché non vi sarà una successione al trono pacifica come ci si era aspettato Altre riforme avranno, invece, fortuna

5 Il dominato Diocleziano è il primo imperatore a non farsi vedere in pubblico e ad istituire regole complesse che disciplinano l’accesso alla sua persona Il consiglio del principe assume il nome di consistorium, perché tutti i membri dello stesso devono stare in piedi in presenza dell’imperatore L’imperatore trae ormai solo da sè stesso il suo potere: non gli proviene più della lex de imperio ed è oggetto di adorazione ancora in vita

6 Il dominato La riforma più importante di Diocleaziano riguarda l’amministrazione delle province: vengono divise in due o più parti rette da singole figure di funzionari Le province sono riunite in diocesi e rette da un vicario sul quale vigila il prefetto del pretorio Roma conserva la sua indipendenza ed è retta dal prefetto urbis

7 Il dominato Diocleziano separa anche la funzione militare (affidata a ufficiali di carriera) da quella civile (affidata ai governatori) Figura di spicco tra i funzionari è indubbiamente il prefetto del pretorio, uno dei pochi che continua ad unire potere militare e civile

8 Il dominato Il prefetto del pretorio è responsabile dell’intera amministrazione, nonché dell’aspetto finanziario, nell’ambito del quale è affiancato da due ministri (uno emette le monete e riscuote le tasse, l’altro riscuote le rendite dell’imperatore) Gli organi costituzionali repubblicani non svolgono più la loro originaria funzione: i consoli danno il nome all’anno, il pretore organizza spettacoli pubblici

9 Il dominato Questo è esito di un processo di decadenza di Roma e dell’Italia: Roma non è più sede imperiale Diocleziano risiede nelle province orientali e Massimiano pone la sua sede a Milano La creazione di un’amministrazione così capillare determinò un incremento della spesa pubblica a cui si cercò di porre rimedio con la riforma tributaria

10 Il dominato Questa riforma consisteva in una imposta fondiaria che gravava non solo sui terreni, ma anche sulla forza lavoro (schiavi, coloni, bestiame): la forza lavoro era computata in caput (forza lavoro di un uomo valido) Una donna valeva mezzo caput, il bestiame frazioni di caput e così via L’imposta era proporzionale al numero delle unità fiscali: si poteva pagare in denaro o in coloni (che sarebbero stati reclutati nell’esercito)

11 Il dominato L’entità della somma viene determinata in base alle necessità dello stato: si determina il fabbisogno e questo viene diviso per le unità fiscali Le tasse vengono riscosse periodicamente Un sistema siffatto non si basava, dunque, sulle reali possibilità contributive dei cittadini, ma sulle necessità dell’impero: si determinano difficoltà economiche e evasione fiscale

12 Il dominato Diocleziano lega altresì i cittadini alle loro professioni: impedisce ai militari di abbandonare le armi e obbliga i figli dei veterani a svolgere la professione del padre; i coloni sono legati alla loro terra con i figli Diocleziano vuole debellare il cristianesimo, considerato una minaccia alle fondamenta dell’impero, poiché i cittadini cristiani riconoscevano un’autorità superiore a quella dell’imperatore

13 Il dominato Diocleziano pubblica nel 303 un editto con il quale ordina la chiusura delle chiese e la distruzione dei testi sacri ed introduce la pena di morte per chi professi la religione cristiana, fatta salva la possibilità di rinunciare alla propria fede Non sembra, però, che questa persecuzione sia stata attuata con grande solerzia: in Gallia la pena di morte non venne mai applicata

14 Il dominato Diocleziano fallisce nel suo tentativo di repressione del cristianesimo: la religione era ormai molto diffusa e possedeva la forza delle religioni giovani La riforma dell’amministrazione dell’impero nonchè le riforme tributarie sono, invece, destinate a durare secoli: sotto questo punto di vista fu un innovatore Fu, invece, conservatore per quanto riguarda per quanto riguarda la sua intenzione di restaurare uno stato romano e pagano

15 Il dominato Tuttavia, iniziano ad intraverdersi i segni della decadenza dell’impero: il governo tetrarchico, la suddivisione delle province, la complessa burocrazia saranno fattori di disgregazione dell’impero A ciò si aggiungerà la crisi economica dovuta alle tasse, la circostanza che l’esercito inizierà ad essere sempre più composto da barbari e la impossibilità per i romani di muoversi all’interno della società e delle professioni (la creazione delle caste chiuse)

16 Il dominato Nel 305 Diocleziano decide di abdicare e suggerisce a Missimiano di fare altrettanto: i due Cesari diventano Augusti e – a loro volta – nominano altri Cesari Questo principio successorio non funzionerà: l’anno seguente, morto l’Augusto di Occidente, l’esercito acclama come imperatore suo figlio e non il Cesare già scelto Seguono una serie di lotte per l’ascesa al potere all’esito delle quali si impongono come Augusti Costantino, figlio di un Augusto, e Licinio, nuovo uomo politico

17 Il dominato Costantino si occupa del governo delle province occidentali, Licinio di quelle orientali Congiuntamente emanano l’editto di Milano (313) con il quale il cristianesimo è riconosciuta come religione lecita Ben presto, Licinio torna sui suoi passi e torna a perseguitare i cristiani, mentre Costantino li protegge: ne nasce una lotta tra i due vinta da Costantino che diviene – ucciso Licinio – unico imperatore

18 Il dominato Costantino è un assolutista come Diocleziano, ma – al contrario di quest’ultimo – introduce il principio dinastico di successione imperiale: nomina come Cesari i suoi figli Separa definitivamente i poteri militari e civile e, in particolare, il prefetto del pretorio viene privato del tutto della sfera di poteri militare: diviene funzionario preposto all’amministrazione di regioni che comprendono più province e svolgono funzioni di controllo amministrativo e giurisdizionale

19 Il dominato Costantino introduce la figura del quaestor sacri palatii, una sorta di ministro di giustizia che dirige il consistorium e redige costituzioni imperiali e del magister officiorum posto a capo delle segreterie imperiali La situazione economica richiede nuove tasse a causa dell’aumento della spesa pubblica e Costantino le introduce: una grava sui senatori e un’altra sulle attività commerciali e artigianali

20 Il dominato Costantino elegge Bisanzio come capitale e lì risiede ed incoraggia il suo ampliamento assegnando, ad esempio, terre a coloro i quali vi avessero costruito una casa Crea, inoltre, in questa città un senato simile a quello romano, mentre suo figlio Costanzo doterà la città di un prefetto analogo a quello di Roma Roma perde il suo primato in maniera definitiva, dopo lo spostamento dell’asse già verificatosi con Diocleziano

21 Il dominato Costantino è noto per la sua politica a favore del cristianesimo, anche se abbraccia questa fede tardi Concede vari benefici ai cristiani, ma parallelamente si mostra ingerente in materia di fede e dogmi Sarà Costantino stesso a convocare due concili di vescovi importanti nella storia del cristianesimo: quello di Arles del 314 e quello di Nicea nel 325

22 Il dominato Scopo di entrambi questi concili è quello di reprimere lo scisma di Donato e l’arianesimo Dopo il concilio di Nicea, al quale l’imperatore partecipa attivamente, chiusosi con la condanna di Ario, Costantino emette provvedimenti contro le sette eretiche cui confisca anche i beni L’imperatore è, dunque, influenzato nel suo agire politico dalla fede che ha abbracciato, emanando provvedimenti legislativi coerenti con le esigenze e i dogmi cristiani

23 Il dominato L’imperatore conserva, dunque, anche nei confronti della religione un atteggiamento assolutista: è lui che convoca il concilio dei vescovi ed è sempre lui che, partecipando alla discussione ed esprimendo il proprio parere, partecipa alla decisione finale e la applica attraverso una specifica attività legislativa Questo approccio (cesaropapismo) riconosce all’imperatore di essere l’intermediario tra la divinità e i sudditi e la chiesa è subordinata all’impero

24 Il dominato Costantino, da un punto di vista amministrativo, si fa prosecutore delle riforme introdotte da Diocleziano, ma a differenza di quest’ultimo che tendeva a salvaguardare la tradizione romana pagana, sceglie di allearsi con il cristianesimo e di controllarlo facendone parte La sua, infatti, è un’alleanza che non prevede una sottomissione dello stato alla chiesa, ma l’esatto contrario: si conferma, pertanto, un monarca assolutista

25 Il dominato Con la morte di Costantino, si aprono scontri all’esito dei quali divengono imperatori Costanzo in Oriente e Costante in Occidente: entrambi sono figli di Costantino L’unità dell’impero comincia a vacillare perché i fratelli non solo non vanno d’accordo, ma agiscono uno indipendentemente dall’altro: Massimiano aveva sempre riconosciuto la preminenza di Diocleziano, cosa che invece con i figli di Costantino non avviene

26 Il dominato Costanzo istituisce il prefetto urbi anche a Bisanzio e duplica le magistrature presenti in Roma anche in questa città, con lo scopo di elevarla alla stessa dignità di Roma Ciascuno ha la sua cancelleria che redige le costituzioni imperiali: si inizia a porre il problema se una costituzione emanata in Oriente abbia diretta efficacia anche in Occidente o meno Quando Costante muore nel 350, Costanzo diviene unico imperatore sino alla sua morte, avvenuta nel 361

27 Il dominato Diviene imperatore Giuliano, già nominato Cesare da Costanzo e acclamato dall’esercito imperatore Giuliano è legato alla cultura classica e questo lo induce ad un comportamento esattamente opposto a quello di Costantino: egli incoraggia e sostiene la religione pagana, mentre sospende tutte le disposizioni favorevoli al cristianesimo Quella di Giuliano non sarà una persecuzione, perché mostrerà tolleranza verso tutti i culti, compreso il cristiano

28 Il dominato Giuliano morirà prematuramente guerreggiando contro i Persiani (363): in questo breve arco di tempo cercò, in ogni caso, di ridurre la spesa pubblica e diminuire le tasse Dopo un brevissimo regno di un certo Gioviano, viene acclamato imperatore dall’esercito Valentiniano che sceglie come secondo Augusto suo fratello Valente, cui affida la parte orientale dell’impero Entrambi cercano di migliorare le finanze dell’impero e di favorire i ceti più deboli della popolazione, nonché di ridurre le tasse

29 Il dominato Il loro impero fu caratterizzato dalla invasioni barbariche Valentiniano morirà nel 376 in battaglia e verrà nominato dopo di lui il figlio Graziano il quale a sua volta, ucciso Valente in battaglia nel 378, nomina imperatore orientale Teodosio Teodosio è noto per aver stretto un accordo con i Visigoti, stanziati all’interno dell’impero romano in qualità di alleati e non di sudditi

30 Il dominato Scoppia una guerra civile in Occidente in cui tutti gli usurpatori del regno verranno uccisi da Teodosio: alla sua morte saliranno al trono i suoi figli, Arcadio in Oriente e Onorio in Occidente Da un punto di vista militare, Teodosio era indubbiamente un validissimo condottiero Da un punto di vista politico, l’accordo con i Goti risulterà essere pericoloso

31 Il dominato Gli si rimprovera, inoltre, di aver aumentato le cariche amministrative (con aggravio della spesa pubblica ed aumento delle tasse), mentre da un punto di vista religioso, risale a lui l’introduzione di provvedimenti in forza dei quali il cristianesimo diventa religione di stato Nel 380 emana un editto con il quale ordina ai sudditi di abbracciare la fede cristiana e successivamente (391) vieta la pratica del culto pagano Venne in questo molto influenzato dal vescovo Ambrogio

32 Il dominato Con la morte di Teodosio e l’ascesa al trono dei suoi due figli, avviene la divisione definitiva dell’impero: Arcadio ed Onorio sono ancora giovani ed il potere effettivo è detenuto da altri personaggi, generali e funzionari imperiali Vi fu anche una disputa relativamente a due regioni (Dacia e Macedonia) originariamente facenti parte della parte occidentale dell’impero, assegnate con Teodosio alla parte orientale: i Goti colsero l’occasione del conflitto interno per saccheggiare Tracia, Grecia e poi l’Italia: Roma viene invasa nel 410 da Alarico (re dei Goti)

33 Il dominato Con la morte di Alarico, i Visigoti lasciano l’Italia Nel frattempo la parte occidentale dell’impero era scossa da sollevazioni e invasioni barbariche: grazie ad un nuovo accordo con i Goti, l’imperatore Onorio riesce a riconquistare un potere sulle varie regioni I Visigoti si stanzieranno, sempre come alleati, in una regione della Gallia

34 Il dominato Salito al trono in Oriente Teodosio II, figlio di Arcadio, questo imperatore riuscirà ad imporre – quale Augusto della parte occidentale – Valentiniano III, a lui congeniale In tal modo, si ripristinano rapporti migliori tra le due parti dell’impero, sanciti anche dall’entrata in vigore – in entrambi le parti – del Codice Teodosiano, raccolta di costituzioni imperiali voluta da Teodosio II

35 Il dominato L’Occidente continua a subire invasioni barbariche e, alcune regioni, vengono addirittura sottratte (le province d’Africa saranno conquistate dai Vandali), mentre altre popolazioni barbariche si insedieranno all’interno dei confini dell’impero come alleati e mineranno la sicurezza delle regioni L’Oriente se la cava meglio e riesce a conservare le sue province più ricche L’inettitudine di Valentiano III peggiora la situazione finanziaria dell’impero occidentale

36 Il dominato Nel V secolo, l’Occidente si trova in una situazione disperata, mentre l’Oriente è più solido Formalmente, l’impero occidentale viene meno nel 476 con la deposizione di Romolo Augostolo: in quest’epoca, l’impero d’Occidente è ormai limitato all’Italia Africa, Sardegna e Corsica sono conquistate dai Vandali; la Spagna e una parte della Gallia sono dei Visigoti; altra parte della Gallia dei Burgundi

37 Il dominato L’impero d’Oriente continua ad esistere anche dopo il 476, in maniera del tutto autonoma

38 Il dominato Durante il Dominato anche la giurisprudenza conosce una fase di decadenza e non può più essere considerata come una fonte del diritto quale era in epoca classica Le opere non sono più originali e pochi sono i giuristi noti nell’epoca di Diocleziano e Costantino: sono noti un certo Ermogeniano e Arcadio Carisio La giurisprudenza di questa epoca si contraddistingue per lo studio delle grandi opere del passato (iura) e le costituzioni imperiali (leges), componendo opere di raccolta

39 Il dominato Su quelli che abbiamo chiamato iura, cioè le opere dei giuristi classici, sembra che già dalla fine del III secolo e inizi del IV i giuristi che studiavano e componevano raccolte di testi classici o curavano nuove edizioni delle stesse iniziarono ad alterare il testo originario, inserendo termini nuovi o nuovi periodi ed eliminandone altri Queste inserzioni sono glosse: apposte prevalentemente dai docenti sui manuali di studio, sono una sorta di appunti e spiegazioni del materiale studiato

40 Il dominato Questi appunti finiranno poi per essere inseriti nel testo dai copisti nella redazione delle successive edizioni Altre volte lo studioso che approccia le fonti classiche può apporre quelle che si chiamano interpolazioni, cioè sopprimere od inserire nuovo testo con lo scopo di aggiornare l’opera alla luce di nuovi principi giuridici che si sono nel tempo andati affermando

41 Il dominato L’aspetto creativo della giurisprudenza postclassica risiede in questo che, non essendo più in grado di produrre nuove opere, aggiornano le precedenti con lo scopo di renderle attuali ed inserendo, al loro interno, principi e norme che prima non esistevano Un importante problema nell’approccio allo studio delle fonti è rappresentato da come discriminare testo originale e testo interpolato, cioè capire il contenuto originario di un’opera e ciò che in essa è stato aggiunto

42 Il dominato Il materiale giurisprudenziale classico era immenso: con lo scopo di non oberare i tribunali con la presentazione dei vari possibili pareri pertinenti una causa, Valentiano III emanò la c.d. legge delle citazioni con la quale si stabilì che solo il parere di cinque giuristi potesse essere prodotto in tribunale: Papiniano, Paolo, Gaio, Ulpiano e Modestino In caso di contrasto, si segue l’opinione della maggioranza; in caso di parità, l’opinione di Papiniano; se Papiniano non si era pronunciato, il giudice era libero di decidere

43 Il dominato Le opere degli altri giuristi potevano essere impiegate solo se a loro volta citati dai cinque giuristi ritenuti più importanti Si ritiene che quest’ultima disposizione sia frutto di un ampliamente dell’originaria disposizione voluto da Teodosio II La scelta dei cinque giuristi non è dovuta al caso: già prima dell’emanazione della legge delle citazioni, le raccolte di iura già pubblicate contenevano solo frammenti tratti dalle opere di questi giuristi

44 Il dominato La tendenza dei giuristi postclassici a sintetizzare e modificare il contenuto delle opere classiche nel tentativo di renderle più comprensibili e aggiornate, coinvolse anche le raccolte di leges, cioè di costituzioni imperiali Pare che fu lo stesso Teodosio II ad autorizzare i suoi commissari ad alterare il testo delle costituzioni imperiali contenute nel Codice Teodosiano, da lui stesso voluto

45 Il dominato È soprattutto nella parte occidentale dell’impero che vengono prodotte le opere antologiche di iura e leges con lo scopo – come abbiamo visto – di rendere giurisprudenza e legislazione imperiale maggiormente comprensibile ed attuale In Oriente non si verifica lo stesso fenomeno di produzione letteraria, ma si conserva una maggior studio della cultura classica nelle scuole di diritto

46 Il dominato In quest’epoca molto famose sono le scuole di Berito, di Costantinopoli, di Alessandria: gli studiosi del diritto romano orientale sono di cultura greca e questo determina un approccio allo studio delle opere classiche maggiormente astratto e classificatorio: questo studio diretto delle opere classiche (scomparso in Occidente), ancorché si distanzi dallo spirito pratico e pragmatico dei giuristi romani, sarà alla base della redazione del Digesto

47 Il dominato Le prime raccolte di costituzioni imperiali risalgono alla fine del III secolo Sono raccolte private redatte in Oriente che si diffondono in tutto l’impero: Codice Gregoriano e Codice Ermogeniano Il Codice Gregoriano venne redatto da un certo Gregorio tra il 292/293: l’opera non ci è giunta, ma parte del suo contenuto è confluito in altre raccolte Il Codice venne inoltre impiegato come base per la stesura del Codice giustinianeo

48 Il dominato Il Codice Gregoriano conteneva costituzioni sino all’epoca dell’imperatore Adriano Il Codice Ermogeniano, redatto pochi anni dopo da Ermogeniano, venne pubblicato in Oriente Anche questo Codice non è giunto sino a noi, ma stralci sono contenuti in altre raccolte e anche quest’opera venne presa come riferimento da Giustiniano per la redazione del suo Codice

49 Il dominato Il Codice Ermogeniano venne presumibilmente redatto ad integrazione di quello Gregoriano, poiché contiene costituzioni successive a quelle contenute nel primo Codice Entrambi furono oggetto di interpolazioni da parte degli annotatori: vi sono contenute, infatti, costituzioni di data successiva a quella della loro pubblicazione I Codici ebbero grande fortuna sia nella prassi che nelle scuole: era indubbiamente comodo avere riunite le principali costituzioni imperiali in un unico testo

50 Il dominato Ultima raccolta privata di costituzioni porta il titolo di Constitutiones Sirmondianae, dal nome di colui che le pubblicò nel 1631 L’opera venne redatta tra il 333 e 425 e conteneva sedici costituzioni imperiali relative al tema dei rapporti tra stato e chiesa Al 439 risale, invece, il Codice Teodosiano, emesso in Oriente per volere di Teodosio II

51 Il dominato Il Codice Teodosiano rappresentò la prima raccolta ufficiale di costituzioni imperiali Il progetto di Teodosio II era molto più ambizioso di quel che si riuscì effettivamente a realizzare Egli voleva che l’opera fosse divisa in due raccolta: una prima, destinata allo studio, avrebbe raccolto tutte le costituzioni imperiali emanata da Costantino in poi; una seconda, destinata alla pratica, contenente solo le costituzioni in vigore

52 Il dominato Questo impianto non fu rispettato e Teodosio (dopo la prima) nominò una seconda commissione di sedici membri con l’incarico, questa volta, di redigere un solo Codice, da utilizzare sia per lo studio che per la prassi, e – dunque – contenente tutte le costituzioni imperiali da Costantino in poi, sia in vigore che non A questa commissione, Teodosio II riconosce la possibilità di alterare i testi

53 Il dominato Il Codice Teodosiano entra in vigore nel 439 e viene contestualmente inviato al senato di Roma per l’approvazione, affinché diventi operante anche nella parte occidentale dell’impero L’opera si compone di sedici libri divisi in titoli: le costituzioni sono ordinate in base alla materia trattata per una più agevole consultazione

54 Il dominato Il Codice Teodosiano non si sostituisce ai Codici Gregoriano ed Ermogeniano, anzi si pone in linea di continuità temporale rispetto al contenuto delle costituzioni raccolte (da Costantino in poi) Inoltre, il Codice Teodosiano contiene prevalentemente costituzioni di carattere generale, mentre gli altri due Codici epistulae e rescripta Il Codice Teodosiano ebbe grande fortuna, perché in Oriente rimase in vigore sino all’emanazione del Codice di Giustiniano

55 Il dominato Altrettanta fortuna ebbe in Occidente dove sopravvisse anche alla caduta dell’impero romano: venne infatti utilizzato nella redazione delle c.d. leggi romano- barbariche Il Codice ci è giunto attraverso manoscritti incompleti; sappiamo che una parte venne inclusa nella Lex Romana Visigothorum Le costituzioni emanate da Teodosio II in poi furono oggetto di raccolte private

56 Il dominato I Tituli ex corpore Ulpiani e le Pauli Sententiae sono opere di rielaborazione di opere classiche In origine erano stato erroneamente attribuite rispettivamente a Ulpiano e Paolo I Tituli ex corpore Ulpiani è opera che ci giunge grazie ad un manoscritto della Biblioteca Vaticana Le ipotesi rispetto al suo contenuto, giunto incompleto, sono state diverse

57 Il dominato Che fosse un riassunto di un’opera di Ulpiano, il Liber singularis regularum Che fosse un insieme di brani tratti da opere di Ulpiano Che fosse un riassunto delle Istituzioni di Gaio unito a materiali di Ulpiano Che fosse un insieme di Istituzioni di Gaio e Liber singularis di Ulpiano

58 Il dominato Le Pauli Sententiae è opera che è stato possibile ricostruire quasi nella sua interezza, grazie alla circostanza che ci viene tramandata da numerose opere La tesi dominante ritiene che sia un’opera composta da brani tratti da opere di Paolo e di altri giuristi, presumibilmente oggetto di alterazione al fine di quell’aggiornamento di cui si è parlato

59 Il dominato Una prima redazione di quest’opera risalirebbe al III-IV secolo e sarebbe anche successivamente (IV-V secolo) stata fatta oggetto di nuove interpolazioni ed aggiornamenti L’opera non conterrebbe esclusivamente iura, ma anche riassunti di costituzioni imperiali e sarebbe stata redatta con lo scopo di fornire un prontuario per gli avvocati

60 Il dominato Altre opere che rielaborano materiale di giuristi classici sono l’Epitome Gai, sintesi delle Istituzioni di Gaio, da cui viene espunta tutta la parte relativa alle azioni, cioè al processo formulare non più in vigore Ci è giunta grazie alla Lex Romana Visigothorum e trova fondamento in un riadattamento dell’opera di Gaio che trae la sua origine dal mondo scolastico Redatta probabilmente in Gallia nel V secolo ed usata nelle scuole in luogo delle Istituzioni di Gaio

61 Il dominato Opera di commento alle Istituzioni di Gaio sono i Fragmenta Augustodunensia, scritta da un maestro nella parte occidentale dell’impero con lo scopo di spiegare le Istituzioni di Gaio agli allievi Il commento si rivolge anche al quarto libro delle Istituzioni dedicato al processo e questo ha fatto pensare che l’opera fosse precedente all’Epitome Gai

62 Il dominato Le raccolte miste sono opere che contengono sia leges che iura Tra queste opere troviamo i Vaticana fragmenta, così chiamati perché rinvenuti dal cardinale Angelo Mai nella Biblioteca Vaticana Contengono 341 frammenti tratti da Papiniano, Paolo e Ulpiano e costituzioni imperiali sino all’imperatore Costantino

63 Il dominato L’autore dell’opera fa ampio uso dei Codici Gregoriano ed Ermogeniano, ma non conosce il Codice Teodosiano Questo ha fatto supporre che l’opera sia di epoca precedente al Codice Teodosiano I frammenti sono divisi per argomento e trattano prevalentemente di diritto privato Altra opera mista è la Collatio legum Mosaicarum et Romanorum, manuale che compie una comparazione tra il diritto romano e mosaico

64 Il dominato I frammenti dei giuristi appartengono tutti a Papiniano, Paolo, Gaio, Ulpiano e Modestino, mentre le costituzioni sono tratte dai Codici Gregoriano ed Ermogeniano Una sola costituzione sembra tratta dal Teodosiano, ma è ritenuta un’aggiunta successiva L’opera risalirebbe ad epoca dioclezianea, poiché mancano le costituzioni di Costantino La Consultaio veteris cuiusdam iureconsulti venne pubblicata da Cuiacio nel 1577

65 Il dominato Redatta in Gallia, contiene una raccolta di pareri giuridici Il materiale contenuto è tratto da tutti i Codici: Gregoriano, Ermogeniano, Teodosiano dal che si deduce che l’opera è successiva al 439 d.C.

66 Il dominato Raccolte di testi giuridici sono anche le leggi romano- barbariche redatte tra il V e il VI secolo in Occidente Vennero elaborate in seguito alla caduta dell’impero romano occidentale ed avevano lo scopo di disciplinare le regioni in cui si erano affermati i popoli stranieri Queste leggi verranno applicate esclusivamente ai romani, mentre questi popoli continueranno a vivere secondo le loro consuetudini

67 Il dominato Una prima raccolta è rappresentata dall’Editto di Teodorico, voluto dal re degli Ostrogoti nel 500 Teodorico si considerava amministratore dell’Italia a nome di Zenone imperatore d’Oriente In ragione di questo, eccezionalmente questo Editto si applicò sia ai romani che agli ostrogoti Si compone di 154 articoli ed ebbe come fonti i Codici Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano, nonché le Pauli sententiae le Istituzioni di Gaio e un libro di Ulpiano

68 Il dominato La Lex Romana Burgundionum venne emanata nel VI secolo dal re dei Burgundi, Gundobado ed era indirizzata ai soli romani che vivevano nel regno Burgundo Gundobado si riteneva un sovrano del tutto indipendente dall’impero romano d’Oriente Ancor più importante fu la Lex Romana Visigothorum voluta da Alarico II nel 506 ed era destinata ai romani che vivevano nel regno visigotico (Spagna e parte della Gallia)

69 Il dominato La Lex Romana Visigothorum aveva come fonti i Codici Teodosiano, Gregoriano, Ermogeniano, l’Epitome Gai, le Pauli sententiae e brani tratti dai responsi di Papiniano Le costituzioni imperiali e i brani giurisprudenziali contenuti in questa lex erano seguiti da una interpretazione che aveva lo scopo di spiegare il contenuto dell’opera Alcuni studiosi hanno ritenuto che l’interpretazione fosse frutto degli autori della lex

70 Il dominato Altri, invece, che i compilatori avrebbero inserito nell’opera i commenti che già circolavano nelle scuole di diritto Quel che è certo è che – chiunque abbia scritto l’interpretazione – sovente sbaglia, fraintende il contenuto dell’opera Questo accade perché – molto spesso – il testo giuridico commentato non è più attuale Più sono antiche le costituzioni, più l’interpretazione si allontana dal testo

71 Il dominato Gli autori di questi commenti, nel tentativo di spiegare principi giuridici non più vigenti al loro tempo, si sarebbero allontanati dal testo commentato, in modo tale da aderire ai nuovi principi giuridici vigenti Questa lex ha avuto una grande importanza perché, grazie ad essa, conosciamo parte del Codice Teodosiano, delle Pauli sententiae e l’Epitome Gai


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