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LA SALUTE DEL BAMBINO: L’Obesita’: Approvato solo nel 2004,lo standard per la determinazione del sovrappeso è il BMI. In Italia, il 36% della popolazione.

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1 LA SALUTE DEL BAMBINO: L’Obesita’: Approvato solo nel 2004,lo standard per la determinazione del sovrappeso è il BMI. In Italia, il 36% della popolazione in età pediatrica è in sovrappeso, di cui: In media,Il 12% è obeso con valori più elevati al Sud(es. del 16% a Napoli) rispetto al Nord (es. del 6,9% a Lodi). Il dato Italiano è sfavorevolmente superiore rispetto alla media europea.

2 E’ UN PROBLEMA MULTIFATTORIALE FATTORI ORGANICI: FAMILIARITA’ ( per lo più MADRE-FIGLIO) FATTORI MATABOLICI FATTORI SOCIO-AMBIENTALI (BASSO LIVELLO SOCIOCULTURALE). FATTORI PSICOLOGICI (madre che cerca di compensare le sue “mancanze” nei confronti del figlio offrendogli cibo, e figlio che, bisognoso di affetto, cerca nel cibo conforto ed appagamento. Traumi emotivi. Disadattamento sociale. Ma, da un punto di vista prettamente pratico, l’Obesità è per lo più un Problema di: * MALNUTRIZIONE (IPERALIMENTAZIONE) O, CMQ, UN ERRATO COMPORTAMENTO ALIMENTARE. ** SEDENTARIETA’  (  DISPENDIO ENERGETICO RISPETTO ALL’ASSUNZIONE DI CIBO BILANCIO ENERGETICO POSITIVO PROTRATTO NEL TEMPO).

3 COMPORTAMENTO ALIMENTARE. Richieste Fisiologiche Comportamento Pressioni Psicosociali Alimentare Stato di Salute a lungo Termine

4 ERRATI COMPORTAMENTI PIU’ FREQUENTI FRA I BAMBINI OBESI IN ETA’ PEDIATRICA: Il 20% non fa colazione regolarmente. Il 40% fa una colazione povera o, quanto meno, poco varia e troppo velocemente. Ripetuti “fuori pasto” in particolare durante le ore trascorse d’avanti alla TV o al PC *. Scarsa attività fisica. N.B. * Studi Americani sui bambini che guardano la TV riportano che di questi, il 43% circa mangia durante la giornata ed il 28% sgranocchia invece durante il dopo cena, ovviamente in maniera poco consapevole e smodata perché distratti dal palinsesto televisivo.

5 PRINCIPALI PATOLOGIE IN ETA’ PEDIATRICA LEGATE ALL’OBESITA’: Ipertensione Arteriosa 27% Dislipidemia 17% Intolleranza al Glucosio 4.5% Insulino resistenza 64% Microalbuminuria 16% Nonché: Problemi ortopedici (Valgismo e Piede piatto). Sviluppo puberale tendenzialmente precoce. Alterato sviluppo psicofisico nell’Adolescente. - Disagio “soggettivo”: Non accettazione Depressione di se’. ed - Disagio “oggettivo”: Derisione e Additazione Isolamento da parte dei coetanei e non.

6 PRINCIPALI PATOLOGIE LEGATE ALL’OBESITA’ RISCONTRABILI NELL’ADULTO: Diabete di Tipo II. Ipertensione. Aterosclerosi. Difficolta’ nella deambulazione e nel muoversi. Affaticamento. Problematiche respiratorie…

7 PERCHE’ E’ NECESSARIO INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE SUL BAMBINO OBESO? La tendenza a divenire obesi in età adulta aumenta con l’età del bambino e, per di più,è direttamente proporzionale all’eccesso ponderale: Le % di bambini in età pediatrica che,obesi,restano tali anche da adulti sono: - 26-41% dei bambini in età prescolare. - 69% ‘’ ‘’ in età scolare. - 83% degli adolescenti. Quindi, un bambino obeso sarà dalle 2 alle 6,5 volte maggiormente a rischio di obesità in età adulta rispetto ad un bambino normopeso. N.B. Anche una ADIPOSITY REBOUND precoce può essere in età prescolare ulteriore segnale di futuro obesità.

8 LA DIAGNOSI: FONDAMENTALE PRIMA DELLA PIANIFICAZIONE E DELL’ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI. DATI DI RIFERIMENTO E METODOLOGIE: - Tabelle Nazionali: Elaborate dalla SIEDP(Istituto Sanitario Di Diabetologia ed Endocrinologia Infantile). - Tabelle Internazionali: “ “ IOTF (International Obesity Task Force). - Misurazioni Plicometriche: attraverso il plicometro di Holtain si vlutano soprattutto: * Plica Tricipitale. * “ Bicipitale. * “ Sottoscapolare. * “ Sovrailiaca. - Misurazioni per la circonferenza di: * Braccio (solitam. Il sx.). * Vita (in corrisp. Della minore circ. addominale). * Fianchi (in corrisp. Del punto di maggiore circonferenza gluteale). * * A volte anche circ. vita/circ. fianchi (> 1 nei maschi e circa 0.8 nelle femmine). * * Circ braccio/ circ.Coscia (1.1 nei maschi e e 0.8 nelle femmine).

9 LINEE GUIDA PER UNA DIETA IPOCALORICA: Il Bambino deve sentirsi protagonista delle scelte da approvare in ambito alimentare:nel rispetto di 1 alimentazione corretta deve poter scegliere e non avvertire il regime alimentare a cui è sottoposto come una imposizione. Coinvolgimento Familiare. Limitare l’introito Calorico per non più del 30%. Scegliere pasti a ridotta densità calorica, prediligendo frutta, verdura e carboidrati complessi. Limitare l’assunzione dei zuccheri semplici (non più del 10% delle calorie totali giornaliere). Limitare il consumo in grassi a non più del 30% ed in carboidrati a non più del 60% delle calorie totali Rapporto 1:1 tra prot animali e vegetali. Promuovere una corretta attività fisica per prevenire la riduzione delle massa metabolic. Attiva (quella magra). Correzione delle cattive abitudini. Interventi di Ed. Sanitaria.

10 APPROCCIO COMBINATO DI “BUON SENSO” ALLA PREVENZIONE DELL’OBESITÀ Nell’European Health Report 2002 L’OMS lancia l’Allarme:L’Obesità è una Epidemia Europea e Mondiale. Le linee guida per una corretta alimentazione sono necessarie ma per nulla sufficienti. Da qui l’esigenza e la necessità di approvare delle legislazioni sanitarie di tipo regolatorio e sanzionatorio CASA Dedicare tempo e attenzione a una dieta salubre e all’attività fisica. Limitare il tempo davanti alla TV. SCUOLA Investire in attività motorie obbligatorie. Definire standard precisi per la refezione, combattere le merendine, gli snack, le bibite zuccherate e le macchinette che le forniscono;cercare di diffondere cibi salutari anche attraverso concessioni mirate ai bar scolastici e a macchinette adeguate. CITTA’ Promozione della mobilità con spazi aperti, piste e aree pedonali e ciclabili. MASS MEDIA E MARKETING Tassare di più i fast food e le bevande dolci. Diffonder e la cultura dei cibi salutari (frutta e verdura). Obbligare a inserire etichette negli alimenti. Proibire la pubblicità di alimenti per bambini. Aumentare i fondi per campagne di salute pubblica per la prevenzione dell’obesità. POLITICA Porre restrizioni all’influenza delle industrie nell’indurre scorrette abitudini alimentari specialmente nelle scuole.


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