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Rapporto 2011 Osservatorio sui bilanci delle società di capitali in Toscana Cristina Marullo Ufficio Studi Unioncamere Toscana.

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Presentazione sul tema: "Rapporto 2011 Osservatorio sui bilanci delle società di capitali in Toscana Cristina Marullo Ufficio Studi Unioncamere Toscana."— Transcript della presentazione:

1 Rapporto 2011 Osservatorio sui bilanci delle società di capitali in Toscana Cristina Marullo Ufficio Studi Unioncamere Toscana

2 1.Caratteri demografici e morfologici della popolazione di riferimento 2.L’impatto della crisi sui bilanci delle società di capitali 3.Andamenti settoriali 4.Strategie di risposta alla crisi 5.Conclusioni sintesi

3 1) Caratteri demografici e morfologici della popolazione di riferimento

4 morfologia della popolazione di riferimento

5 Sempre meno imprese mantengono la “posizione” (dall’87,5% all’84,8%) Nel 2009 solo il 4,5% risulta in “ascesa” (migliora la propria classe di ricavi), mentre il 10,7% peggiora la propria posizione strutturale andamento demografico Si intensificano i processi di “uscita” Cresce il peso della fascia marginale

6 1)L ’ impatto della crisi sui bilanci delle società di capitali

7 sviluppo + + La rapida espansione degli effetti della crisi genera un crollo delle vendite e soprattutto del valore aggiunto aggregato, che torna nel 2009 sui valori mediani di inizio quinquennio ++

8 2008 2009 2005 2006 2007 redditività operativa ROI op 5,10% 6,64% 7,45% clup ++++

9 [crediti e debiti commerciali] quota % di imprese che hanno concesso dilazioni (crediti verso fornitori)/richiesto dilazioni (debiti verso clienti) Fonte: Unioncamere Toscana, Survey sulle pmi toscane (febbraio-marzo 2011)

10 liquidità

11 servizio del debito

12 redditività netta

13 autonomia patrimoniale

14 principali determinanti della domanda di credito in Toscana espansione (+) / contrazione (-) [domanda di credito] Fonte: Banca D’Italia, Regional Bank Lending Survey

15 12/2008 10/2009 02/2011 Investimenti Gestione scorte e circolante Riorganizzazione aziendale Ristrutturazione del debito Altro [ricorso all ’ indebitamento bancario] Fonte: Unioncamere Toscana, Survey sulle pmi toscane (febbraio-marzo 2011)

16 4) Andamenti settoriali

17 agricoltura - sviluppo Fatturato: -5,7% Valore Aggiunto: -3,5%

18 2005 2009 ROI op 1,16% 0,69% agricoltura – redditività operativa

19 agricoltura – redditività netta

20 industria - sviluppo Fatturato: -10,8% Valore Aggiunto: -10,9%

21 Manifatturiero 2005: 4,58% 2009: 3,55% Utilities 2005: 3,75% 2009: 4,59% Costruzioni 2005: 6,54% 2009: 6,35% Estrattivo 2005: 9,21% 2009: 7,94% industria – redditività operativa

22 industria – redditività netta

23 servizi - sviluppo Fatturato: -6,4% Valore Aggiunto: -6,8%

24 Manifatturiero 2005: 4,58% 2009: 3,55% Utilities 2005: 3,75% 2009: 4,59% Costruzioni 2005: 6,54% 2009: 6,35% Estrattivo 2005: 9,21% 2009: 7,94% Trasporti 2005: 5,33% 2009: 3,83% Commercio 2005: 6,17% 2009: 4,79% Altri servizi 2005: 7,48% 2009: 6,29% servizi – redditività operativa

25 servizi – redditività netta

26 4) Strategie di risposta alla crisi

27 fatturato e margini per classe dimensionale totale società di capitali

28 società di capitali - manifatturiero fatturato e margini per classe dimensionale

29 andamento capex per classe dimensionale totale società di capitali

30 Redditività delle vendite ROI operativo redditività operativa per classe dimensionale totale società di capitali

31 oneri finanziari/fatturato per classe dimensionale totale società di capitali

32 redditività netta per classe dimensionale totale società di capitali

33 1.La crisi ha accelerato la dinamica negativa delle fasce marginali, riducendo il peso del manifatturiero. 2.L’impatto della crisi è stato brusco e rapido, andando a compromettere i margini operativi ed evidenziando il permanere di capacità produttiva in eccesso. Se pure su livelli di patrimonializzazione migliori, una ulteriore crescita del fabbisogno del ciclo operativo denota un peggioramento delle condizioni di liquidità. 3.L’impatto della crisi è stato trasversale ai settori: ha colpito per primi quelli maggiormente esposti ai mercati esteri ma si è progressivamente diffusa anche sui mercati interni di beni e servizi, provocando perdite generalizzate di efficienza operativa (strutturali?). 4.Le micro imprese (oltre il 63% della popolazione di riferimento) hanno assorbito “in toto” il costo della crisi sui margini, per via di una minore capacità di contenimento dei costi ed in generale di un minore potere contrattuale. Gli utili di esercizio hanno risentito degli effetti di politiche di credito meno favorevoli (minore offerta di credito, minori riduzioni nei tassi di interesse bancario) rispetto alle altre classi dimensionali. conclusioni

34 Grazie per l’attenzione cristina.marullo@tos.camcom.it

35 andamento ricavi e valore aggiunto ---- tassi di variazione % annua a prezzi costanti

36 capital expenditure (Capex) ----


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