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Psicometria modulo 1 Scienze tecniche e psicologiche Prof. Carlo Fantoni Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste 2014-2015 1.Livelli di.

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1 Psicometria modulo 1 Scienze tecniche e psicologiche Prof. Carlo Fantoni Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste 2014-2015 1.Livelli di misurazione (scala intervalli; rapporti; ricodifica variabile) 2.Esempi di problemi di validità 3.Bem & Honorton (1996) 4.Harrower (1976) 5.Klinesmith, et al. (2006) 6.Campionamento 7.Foglio di lavoro Excel

2 riassumendo  diversi modi di mettere in relazione proprietà degli eventi osservati (comportamenti) con proprietà dei numeri reali  4 livelli di misurazione: 1.nominale (cardinalità): sesso: maschi= 1; femmine= 2 2.ordinale (relazione asimmetrica d’ordine): titolo di studio: elementari= 1; medie=2 …. 3.intervalli (unità di misura): modalità che si identificano con numeri aventi la prerogativa di quantificare l'intensità della manifestazione di una variabile; QI 4.rapporti (zero assoluto): modalità caratterizzate dall'avere una origine fissa, 0: statura, peso, n° di figli

3 che tipo di variabile è numero di film visti durante le vacanze (0, 1, 2, 3, 4)  Quantitativa→ modalità numerica (non come attributo)  Rapporti → zero assoluto + vale il rapporto (vedere 4 film significa vederne il doppio di chi ne ha visti 2)  Discreta → assume un numero intero di possibili modalità (non infinite possibili modalità)

4  la definizione a pag. 12 dell’ Agresti e Finley di scala ad intervalli è impropria così come l’esempio fornito  il reddito annuo è misurato su scala a rapporti / no Intervalli, è vero infatti che  reddito 0 = 0 euro  guadagnare 2000 euro significa guadagnare il doppio di 1000  mi riferirò alle definizioni date nel Cap. 1, sezione 4 del Luccio e nelle slides nota sul testo

5  Ordinale basso (1) – medio (2) – alto (3)  Nominale dicotomica maggiore (1) o minore (0) di 2000 euro  in base allo scopo della ricerca è possibile trattare/codificare la stessa variabile a diversi livelli di scala ricodifica variabile reddito su scala

6  sperimentatore aspettative (profezia autoavverantesi-effetto Rosenthal);caratterristiche intrinseche (sesso, razza etc…).  soggetto campionamento non propriamente randomizzato/casuale; bassa motivazione (studenti universitari in cambio di crediti); acquiescenza/desiderabilità sociale; ritmi circadiani  compito e situazione sperimentale effetto delle prove; apparato; d omande mal formulate; credenze/aspettative (effetto Hawthorne); effetto placebo (Beecher, 1955) artefatti variabili confondenti che contribuiscono alla generazione di errori campionari di una statistica

7 Bem e Honorton (1994) un caso di dubbia validità esterna

8 Harrower (1976) nazisti come americani medi  un gruppo di 10 esperti valuta in maniera cieca 8 Test di Rosharch prodotti da soggetti Nazisti vs. 8 controlli;  non riscontra differenze nei giudizi per i controlli e i nazisti  conclude: i crimini compiuti non sono relati a problemi di salute mentale

9 13 anni dopo  la personalità dei nazisti testati non era definita/operazionalizzata  Il criminale di guerra nazista non è caratterizzabile da unico disturbo mentale ma da gradi diversi di disturbo psicopatologico  mancava una adeguata definizione del costrutto Zillmer1989_nazirorschach.pdf

10 problemi di validità statistica guns-testo-aggress.pdf

11 ipotesi e disegno sperimentale  Ipotesi sperimentale: l’esposizione a oggetti violenti causa un aumento del testosterone che causa una aumento dell’aggressività  15 soggetti di controllo: Mouse trap  15 soggetti sperimentali: Pistola giocattolo  Comportamento aggressivo → mettere salsa piccante nel bicchiere di acqua del prossimo partecipante

12 risultati 1. incremento maggiore nel livello di testosterone in presenza di oggetto aggressivo 2. più salsa piccante aggiunta dai soggetti che interagiscono con la pistola

13 risultati 3. Maggiore è la quantità di salsa piccante messa nel bicchiere più è alto il livello di testosterone (correlazione positiva) quantità di salsa testosterone

14 correlazione non è causazione Molteplici interpretazioni del risultato:  la pistola causa l’aumento del comportamento aggressivo e del testosterone  la pistola causa un aumento del testosterone che a sua volta causa un aumento del comportamento aggressivo  la pistola causa un aumento del comportamento aggressivo che a sua volta causa un aumento del testosterone  lo studio può solo stabilire una relazione (descrittiva) fra le variabili ma nessuna relazione di causa ed effetto fra le stesse

15  Lo studio deve essere in grado di soddisfare i seguenti requisiti:  "Se l’ipotesi A è vera, allora i risultati dello studio devono essere in grado di predirre anche altri effetti (i.e., B)”  “Se l’ipotesi A è falsa, allora i risultati dello studio devono condurre a C”  L’esperimento su pistole e testosterone non contempla il primo requisito struttura dell’ipotesi

16 variabili confondenti ?  è veramente la connotazione violenta dell’azione che è alla base della correlazione trovata?  se si allora un gruppo che interagisce con Grand Theft Auto dovrebbe ottenere risultati simili al gruppo sperimentale: la valenza dell’azione è infatti simile nei due casi  lo studio non include questo controllo  ci potrebbero essere altre variabili confondenti che spiegano la correlazione trovata (arousal?) Manipolazione di oggetto negativo Gioco violento

17 lo studio deve

18 garantire la validità esterna

19 campionamento popolazione estrazione campione generalizzazione campione

20 flusso di campionamento a chi vogliamo generalizzare ? (popolazione teorica) a che popolazione possiamo avere accesso? (popolazione accessibile: M e F maggiorenni di 18 aree urbane) come accedere ad essi ? (lista di campionamento di dimensione N) chi include il tuo studio ? (il campione di dimensione n < N)

21 tecniche di campionamento  casuale semplice  casuale indipendente  sistematico  casuale stratificato  a grappoli GeneratoreCampioneRandom.xls

22 mettiamo le idee in pratica con Excel provare per comprendere programma per la creazione e gestione dei dati attraverso fogli elettronici  Insieme di fogli di carte sovrapposti  Ciascun foglio è diviso in righe e colonne  Le righe sono indicate da numeri  Le colonne sono indicate da lettere  I quadretti individuate dall’intersezione di righe e colonne sono detti celle  Ciascuna cella è indicata da una lettera e un numero (per esempio, in F8 valore 13579)


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