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CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA

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Presentazione sul tema: "CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA ANNO ACCADEMICO ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE NAPOLI - LA COLLINA DI SAN MARTINO 2 CARTOGRAFIA GEOLOGICA INFORMATIZZATA ERNESTO CRAVERO 1

2 Ernesto Cravero, Antonello Bellonia, Maurizio Conte
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI CARTOGRAFIA INFORMATICA E RAPPRESENTAZIONE GEOLOGICA DI UN’AREA CAMPIONE NEL CENTRO STORICO DI NAPOLI Rischio geologico e cartografia tematica nelle grandi aree urbane : la collina di San Martino a Napoli Convegno ‘La pianificazione territoriale e le amministrazioni pubbliche’ organizzato a Napoli dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali nel gennaio 1998 Ernesto Cravero, Antonello Bellonia, Maurizio Conte 2 2 2 2 2 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

3 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Il rischio geologico connesso alle aree urbane ha posto il problema di disporre di una cartografia di base adeguata in funzione del livello o della caratterizzazione del rischio che si vuole evidenziare. Il problema è più sentito per le grandi aree urbane dove la superficie occupata dal tessuto edificato supera considerevolmente quella destinata alle aree libere, siano esse gestite a verde oppure no, e pertanto non sono ben definibili quei parametri morfologici che sono alla base della corretta interpretazione di alcune categorie di rischio che solo una topografia libera da sovrastrutture può mettere adeguatamente in luce. Gli ambiti urbani sono peraltro ben più circoscritti delle aree libere naturali o agricole; devono pertanto essere rappresentati su supporti a grande scala per poter essere intelligibili anche in funzione del tematismo che si vuole applicare. La cartografia destinata alla rappresentazione dei centri urbani raramente scende al disotto del rapporto 1:5.000 (area delle mappe) ; solo per le grandi aree urbane si utilizzano supporti in scala 1: che offrono il vantaggio di coniugare un dettaglio apprezzabile con la descrizione di aree sufficientemente estese . Per studi o applicazioni di dettaglio la raffigurazione standard utilizza il rapporto 1:2.000 o anche 1: 3 3 3 3 3 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

4 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Le tecniche della rappresentazione topografica si basano ormai da decenni sui metodi della restituzione aerofotogrammetrica . Questi, come è noto, prevedono un sistema di ripresa del territorio mediante aeromobili che montano piattaforme dotate di apparecchiature speciali per le riprese fotografiche . La tecnica di ripresa è generalmente del tipo stereoscopico, effettuata cioè con l’ausilio di una coppia di fotocamere parallele e complanari che registrano posizioni di punti di riferimento del territorio leggermente spostate rispetto ai punti centrali delle camere di ripresa, determinando così una parallasse stereoscopica che stimolerà una percezione tridimensionale degli stessi punti di riferimento in fase di osservazione fotografica . Senza entrare nello specifico delle tecniche di ripresa, ricordiamo soltanto che la modalità generalmente usata è quella della prospezione verticale, ma è consuetudine ricorrere anche alla modalità obliqua sia essa convergente , divergente o trasversale a secondo delle finalità che s’intendono raggiungere . 4 4 4 4 4 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

5 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 La successiva fase di analisi delle scene fotografiche del territorio esplorato condurrà alla fase della restituzione, cioè alla trasformazione degli oggetti riconosciuti nell’immagine fotografica in simboli planoaltimetrici . Tecnicamente la restituzione consiste nel trasferire annotazioni o dati o comunque oggetti rilevati, dai fotogrammi ad una carta topografica preesistente ; altre esigenze consentono di usare le stesse fotografie aeree per tracciare carte topografiche speditive dell’area studiata . Attualmente, l’opzione prevalente è quella di ottenere da una levata aerofotogrammetrica nuova cartografia, soprattutto per le carte di dettaglio a grande scala, mediante l’uso della fotomosaicatura, dei fotopiani e delle ortofotocarte ; il tutto avviene mediante restituzione strumentale con l’ausilio di restitutori analogici di vario ordine . C’è da dire che le tecniche hanno raggiunto risultati del tutto soddisfacenti soprattutto per rappresentazioni di aree che rivestono carattere di omogeneità o perlomeno di variabilità non frammentata nell’ambito degli scarti altimetrici . 5 5 5 5 5 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

6 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Un ottimo esempio di ortofotopiano con relativa restituzione prodotta con tecniche avanzate è rappresentato dal noto ‘Atlante di Napoli’ curato dalla Soprintendenza generale agli interventi post-sismici in Campania e Basilicata ed edito nel 1992 dalla Marsilio di Venezia . La rappresentazione cartografica degli oggetti individuati nell’ambito delle scene fotografiche è affidata ad una simbologia che si è andata via via evolvendo nel tempo e che ha raggiunto ormai caratteri di specificità e di grande versatilità soprattutto nell’ambito della cartografia tematica . Si cita come esempio quello della simbologia adottata per la redazione della nuova cartografia geologica e geomorfologica d’Italia alla scala 1:50.000, che è in corso di esecuzione, che prevede alcune centinaia di riferimenti . Uno dei problemi che da sempre hanno afflitto i cartografi è certamente quello connesso alla dimensione altimetrica ; il ricorso ad una rappresentazione basata sull’evidenziazione di superfici di livello di riferimento (piani quotati) è stato di grande aiuto nella storia evolutiva della tecnica cartografica e il metodo delle curve di livello che ne rappresenta l’applicazione in proiezione ortografica, è attualmente il più adatto alla configurazione planimetrica di un territorio soprattutto se integrato da un adeguato ricorso agli sfumi o a simboli aggiuntivi in casi di grande variabilità altimetrica . La rappresentazione a curve di livello, adatta alla cartografia a grande scala (da 1: in su), si è rivelata molto funzionale per gli studi applicativi di pianificazione territoriale : geologi, agronomi, forestali e tecnici del territorio conoscono bene l’utilità del metodo ai fini delle interpretazioni specifiche dei loro tematismi . Basti citare come esempio, in campo geologico, l’interazione che corre nei rapporti planimetrici tra isoipse e aree cromatiche formazionali o tra quelle e linee tettoniche, ai fini di una corretta interpretazione della geologia dell’area . 6 6 6 6 6 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

7 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Uno dei limiti del metodo è quello connesso, in fase di restituzione, alla corretta ricostruzione delle linee isoquotate da parte degli analisti per effetto di obiettive difficoltà di interpretazione dovute a una serie di caratteristiche quali copertura vegetale, forte variabilità morfologica in spazi ristretti, isocromatismo, scarso contrasto dell’immagine, intensità di tono e via di seguito . Consente di ovviare a questo inconveniente la verifica al suolo che di norma viene affidata a una squadra di topografi che controlla le situazioni di dubbio e soprattutto tara la dimensione altimetrica sui capisaldi di appoggio con accurate misure di livellamento. La nuova cartografia si avvale oramai di sistemi innovativi di rappresentazione che privilegiano il ricorso alla tecnologia digitale . L’AutoCAD, cui si è ricorsi per la redazione della cartografia tematica di questo lavoro, è un programma applicativo che rappresenta uno strumento molto potente di supporto al disegno. Le funzioni del programma permettono di correggere con facilità qualsiasi errore d’impostazione e anche di apportare modifiche senza dover reimpostare il lavoro. Il programma rende possibile posizionare oggetti che sono in relazione tra loro su piani predefiniti o raggrupparli, formandone di più complessi e consente di apportare modifiche come se fossero un’entità singola ; inoltre, è in grado di memorizzare la posizione, le misure e i colori degli oggetti creati e di conservare queste informazioni in una base di dati che permette di richiamarle, controllarle e manipolarle al momento desiderato . 7 7 7 7 7 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

8 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Sistemi più complessi come il GIS (Geographic Information System) rendono oltremodo versatile e interlacciabile l’operatività connessa alla cartografia tematica . Il GIS , in particolare, ha lo scopo di raccogliere, conservare ed analizzare oggetti e fenomeni in cui la localizzazione geografica costituisce un fattore di importanza fondamentale . Il modulo GIS costituisce tra l’altro un potente software che consente agli operatori di visualizzare, analizzare, modificare e restituire dati geografici gestendo dati vettoriali, immagini raster (quali fotografie, documenti, immagini da satellite), disegni CAD e anche suoni, videoregistrazioni e dati tabellari in un singolo ambiente integrato. La potenza di tale sistema risulta tanto più evidente quanto più numerosi sono i dati da trattare ; condizione, questa, in cui l’analisi manuale diventa di difficile e laboriosa applicazione . La cartografia digitale è particolarmente indicata per gli studi e i protocolli di pianificazione territoriale perché permette di trasferire rapidamente e con costi sensibilmente contenuti su basi informatizzate i dati provenienti da diversi approfondimenti tematici e archiviarli su livelli separati, all’occasione sovrapponibili, per permetterne l’integrazione parziale o la fusione a secondo delle finalità che s’intendono raggiungere . Il metodo è particolarmente efficace per la pianificazione degli interventi o per studi di settore nell’ambito dei centri urbani a causa della grande variabilità di aspetti e problematiche che interessano le aree più densamente antropizzate . 8 8 8 8 8 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

9 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Nell’ambito del centro storico di Napoli è stato avviato un tentativo di cartografia tematica informatizzata in una delle aree più rappresentative della città : la collina di San Martino ; le ragioni che hanno condotto alla scelta di quest’area, del tutto peculiare, sono molteplici . Nel contesto metropolitano di Napoli, la collina di S. Martino rappresenta uno dei simboli più qualificati della città per l'elevata valenza storica, culturale e architettonica che detiene (fig. 1). I Giardini annessi alla Certosa hanno da sempre rappresentato l'area verde più visibile della città. Quest'area si è mantenuta quasi miracolosamente indenne dai processi di intensa urbanizzazione ed è facilmente osservabile anche a distanza da numerosi luoghi; offre per questo un quadro paesaggistico del tutto particolare ed uno scorcio fra i più gradevoli del patrimonio ambientale nazionale tanto per l'imponenza dei suoi monumenti quanto per la fascia a verde che costituisce una straordinaria peculiarità, caso forse unico al mondo: un tenimento a coltivazione agricola inserito nel cuore di una metropoli . L'area di San Martino è sottoposta a vincolo paesaggistico per gli effetti della Legge 1497 del Questa fascia a verde costituisce una delle poche aree scoperte del centro storico cittadino che possano ancora dare un’idea di quella che era la morfologia dominante del paesaggio partenopeo ancora un paio di secoli fa ; il resto , com’è noto, è rimasto obliterato dall’intensa urbanizzazione e di fatto fossilizzato . 9 9 9 9 9 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

10 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Da oltre un anno un gruppo di studio multidisciplinare è impegnato in un progetto per il recupero e la valorizzazione di questo contesto storico-ambientale, principalmente per l’area che costituisce la zona detta Vigna San Martino cui recentemente si è aggiunta l’area a verde del complesso monastico di San Nicola da Tolentino che confina tanto con la Vigna quanto con la cittadella del Suor Orsola Benincasa ( fig.2 ) . Questo monumento ambientale della città di Napoli si trova attualmente in condizioni di estremo degrado e occorrono interventi urgenti per non abbandonare al dissesto incalzante uno dei patrimoni culturali più significativi della città . La metodologia seguita per avviare questo studio si è avvalsa di diversi livelli di operatività : acquisizione di cartografia ufficiale , acquisizione di cartografia digitalizzata , rilievi di campagna , documentazione fotografica , indagini storiche e bibliografiche, , acquisizione di dati ambientali, indagini geognostiche, analisi e trattamento dei dati . 10 10 10 10 10 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

11 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 LA BASE CARTOGRAFICA La cartografia ufficiale a grande scala del Comune di Napoli propone una topografica di sintesi alla scala 1: che è risultata del tutto inefficace per gli studi di dettaglio che s'intendevano avviare perché permette solo di localizzare l’area interessata nel contesto urbano . Quasi analogo inconveniente si è avvertito per la carta di sintesi degli ambiti di quartiere alla scala 1:4.000 , il cui vantaggio è quello di offrire una visione sinottica dell’intera unità morfologica di S.Martino, così come definita nella variante di salvaguardia del Comune di Napoli , con il contesto delle aree a contorno . Più utile la carta in scala 1:1.000 di cui ne sono state confrontate due edizioni : quella del 1960 che riporta, per l’area di San Martino, solo l’impianto urbanistico e quella del 1992 che riporta anche le curve di livello permettendo così una interpretazione significativa della morfologia ; questa è risultata la più adatta ma, come osserveremo più avanti, anch’essa presenta dei limiti piuttosto vistosi . Molto utile è risultata l’acquisizione di uno stralcio dell’area della cartografia vettorializzata realizzata dal Centro di Castel dell’Ovo dell’Ufficio Centrale per i Beni Ambientali e Paesaggistici del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali con il quale da tempo il Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio dell’Università Federico II di Napoli ha stretto rapporti di collaborazione . A partire da questa base sono state effettuate le successive modificazioni e integrazioni che hanno portato all’elaborazione della cartografia tematica che presentiamo . 11 11 11 11 11 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

12 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 L’area da noi prescelta, la Vigna San Martino, supera di poco i sette ettari e mezzo, per cui necessitava una base alla scala 1:500 per un’adeguata operatività di campagna e per avere riferimenti di dettaglio o ricostruire dettagli di cui le cartografie acquisite erano del tutto carenti . Tra l’altro l’elaborazione di una nuova cartografia di base è stata assolutamente necessaria per gli scopi che ci si era prefissati a causa di un limite obiettivo che hanno evidenziato le cartografie acquisite . Queste sono state ovviamente restituite con i metodi e le tecniche proprie dell’aerofotogrammetria, per cui le superfici esposte, dove affiora il terreno in posto, sono state riportate secondo una rappresentazione a curve di livello che mentre raggiunge ottimi risultati in corrispondenza di zone aperte a profilo naturale, in un contesto dove le zone a verde sono state sistemate con superfici terrazzate che non rispettano criteri artificiali di equidistanza tra intervalli di quota , è del tutto inadeguata e mostra i suoi limiti . In definitiva è risultata inefficace ai nostri scopi . Per ovviare a questo inconveniente ci si è trovati costretti a ricostruire una nuova cartografia di riferimento alla scala 1:500 nella quale sono state rappresentate tutte le superfici terrazzate che di fatto costituiscono superfici di livello a quota non intera, nonché quelle opere di sistemazione come cigli, ciglioni, muretti, mura e murazioni che in larga parte non sono state riportate nella cartografia acquisita probabilmente perchè non perfettamente visibili all’analista restitutore . 12 12 12 12 12 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

13 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Questo inconveniente ha posto una problematica nuova per la redazione o l’aggiornamento delle carte tecniche comunali che sono considerate vere e proprie mappe e destinate a rappresentazioni di grande dettaglio : la fase di sorvolo aerofotogrammetrico e la successiva restituzione analogica con sporadici punti di controllo al suolo non sono più sufficienti per una base cartografica precisa e affidabile che si presti bene alle necessità delle diverse elaborazioni tematiche . Occorre un controllo al suolo più stretto e, nel caso di aree verdi piuttosto estese, un vero e proprio livellamento che sarà tanto più accurato e sistematico quanto maggiore sarà l’interesse sociale o culturale che quelle aree rivestono . Tipico è il caso della Collina di San Martino sottoposta ad interventi di sistemazione fin dal XVII secolo . In seguito si resero necessari altri interventi di bonifica che furono eseguiti in più riprese fino al secolo scorso ; oggi il versante di San Martino appare completamente regolarizzato e rappresenta uno dei più notevoli esempi di sistemazione idraulica e bonifica ambientale del passato. Di queste opere di regolarizzazione e di riassetto non appare traccia, se non sporadicamente, nella cartografia ufficiale oggi in uso ; eppure rivestono un significato storico, culturale e architettonico di indubbio valore . Molto più rispondente sotto questo aspetto la carta in scala 1:2.000 dello Schiavoni datata 1879 (foglio 17 Forte S.Elmo) rilevata con le tecniche di triangolazione e di livellamento al suolo . 13 13 13 13 13 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

14 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Peraltro, la rappresentazione di questi manufatti, così come quella delle opere di sistemazione idraulica e di regolarizzazione dei versanti è assolutamente necessaria per la redazione di carte tematiche finalizzate al risanamento ambientale e alla bonifica idrogeologica . E’ in quest’ottica che si è reso necessario ricostruire una nuova cartografia di riferimento alla scala 1:500 . Nel lavoro non indifferente che si è andati a compiere, si è dovuto ricorrere, per scarsa disponibilità di risorse economiche, ad un rilevamento topografico di tipo speditivo a partire dai capisaldi reperiti o, più frequentemente, da punti quotati . Per questa ragione la cartografia da noi elaborata non può essere considerata rigorosamente precisa ma costituisce senz’altro una buona base di studio per successivi approfondimenti (Tavola 1 - cartografia di base) . Una stretta rispondenza, con scarto appena decimetrico, è stata comunque riscontrata con la carta livellata dallo Schiavoni che, almeno per le strutture di San Martino, si è rivelata sorprendentemente attuale . Si è quindi passati alla fase di registrazione informatica della base cartografica ricostruita. Sono stati creati diversi layers sia per gli elementi infrastrutturali (edifici, muri, cisterne) che per quelli fisici (quote altimetriche, ruscellamento superficiale, fenomeni di dissesto). Acquisita la base cartografica digitale si è proceduto alla sua correzione utilizzando nuovi dati provenienti da levate fotografiche eseguite sia nella configurazione terrestre che in quella aerea con modalità di tipo basso-obliqua . Per l’edificato a contorno dell’area della Vigna di S. Martino, sempre in fase di correzione, sono state utilizzate le carte urbanistiche comunali del 1960 e del 14 14 14 14 14 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

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PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 15 15 15 15 15 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

16 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Il risultato è una nuova cartografia digitale dell’area di studio ai margini della quale per comodità è stata riportata una scala di progressione metrica che, di fatto, permette di ricavare le coordinate di qualsiasi oggetto o punto rappresentato.  Dopo la fase del rilevamento geognostico di campagna , con l’ausilio di un software cartografico, sono state realizzate le diverse carte tematiche mediante la sovrapposizione (overlay) di diversi tematismi e si è quindi proceduto al trasferimento su supporto classico, mediante plotter formato A0, della cartografia realizzata. Il rapido sviluppo delle tecnologie informatiche ha stimolato un sostanziale rinnovamento nel settore della cartografia geologica e geologico–tecnica rendendo possibile, con tempi decisamente inferiori a quelli delle tecnologie tradizionali, la rappresentazione, l’analisi e l’archiviazione di dati necessari alla realizzazione della cartografia stessa . 16 16 16 16 16 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

17 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 CARTOGRAFIA TEMATICA CARTA GEOLITOLOGICA Una carta geolitogica illustra la natura e la conformazione dell’area rappresentata, tanto per quel che riguarda il segmento suolo quanto per il sottosuolo, se ve ne sono le condizioni . Nel nostro caso, il rilevamento geologico di campagna ha delineato un quadro piuttosto articolato della geologia dell’Unità morfologica di S. Martino (Tavola 2), mettendo in luce aspetti nuovi e interessanti, poco conosciuti, che certamente saranno suscettibili di maggior attenzione nei prossimi tempi. La formazione di base è costituita dal Tufo Giallo Napoletano del III Ciclo Flegreo (età anni circa b.p.) che in buona parte costituisce l’ossatura del corpo collinare . Nell’area della Vigna questa formazione affiora poco estesamente ; la si ritrova là dove più spinta è stata l’azione erosiva delle acque dilavanti come nella zona di raccordo tra la Certosa e il sottostante pendio dove si estende l’area della Vigna ; oppure in corrispondenza del Vallone di S. sepolcro o di altre aree d’impluvio . Affioramenti estesi di tufo giallo è possibile osservarli all’altezza del corso Vittorio Emanuele, dove più intensa fu l’attività di cavazione della pietra tufacea ; altri affioramenti interessano la zona di S. Nicola da Tolentino, di Suor Orsola Benincasa, di S. Lucia ai Monti . Un imponente affioramento si ritrova in corrispondenza del piazzale d’ingresso di Castel S.Elmo, dove peraltro la formazione tufacea è stata parzialmente cavata per consentire la costruzione del maniero . Al disopra del tufo giallo si rinviene sempre una copertura più o meno potente di piroclastiti sciolte del IV Ciclo Flegreo costituite da una successione di pozzolane con livelli di pomice intercalati (età anni circa bp) . 17 17 17 17 17 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

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PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 18 18 18 18 18 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

19 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 La base di queste piroclastiti talora è costituita da una spessa coltre di pomici bianche di varia granulometria potente fino a 4 m. Lo spessore del piroclastico incoerente è variabile da zona a zona ma in media si mantiene nell’ambito degli 8 m ; l’affioramento dei terreni piroclastici sciolti caratterizza buona parte dell’area studiata . Un dato importante che ci sembra opportuno mettere in evidenza per comprendere a pieno quelli che sono stati i meccanismi di controllo ambientale operati dall’uomo nel corso degli ultimi tre secoli, è la presenza di estese aree formate da terreni rimaneggiati, prevalentemente pozzolanici, che sono stati rimossi e risistemati con movimenti anche cospicui, per ricavare superfici artificialmente ricostruite . Il fine era duplice : bonificare aree soggette a incalzante dissesto idrogeologico e regolarizzare il versante recuperando così nuovi spazi ad un uso agricolo dalla cui pratica intensiva doveva essere assicurata l’autosufficienza delle comunità religiose che detenevano il possesso di quelle zone . Su oltre 7,6 ettari di superficie rilevata queste aree ricomposte artificialmente costituiscono circa il 33 %. Di particolare importanza sotto il profilo geologico, oltre alla presenza di estesi orizzonti di pomice distribuiti su diversi livelli di cui uno si rinviene tra quota 180 e quota 160 metri circa , un altro ancora a quota 140 m circa , è la presenza di un livello di breccia vulcanica costituita da elementi litici di dimensione centimetrica poco cementati formati da litici vulcanici , scorie e brandelli di vetro vulcanico tenuti insieme da una finissima matrice cineritica. La presenza di questa breccia vulcanica è stata accertata in punti diversi del settore orientale della collina : uno in corrispondenza del Vallone S. Sepolcro, l’altro in corrispondenza del costone della Vigna . Entrambi gli affioramenti quotano 165 m s.l.m. e costituiscono terreno di appoggio per imponenti mura di contenimento dei terreni retrostanti . 19 19 19 19 19 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

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PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Un altro elemento di sicuro interesse è la presenza di una falda lavica passante a tufo pipernoide (fig.3) , posizionata tra quota 150 e 140 m e poggiante su un letto di pomice. Tra la pomice e la falda lavica è stata accertata la presenza di un paleosuolo. Sono stati prelevati campioni di questi tre livelli per affidarli a specialisti che ne possano determinare petrografia ed età di messa in posto. Si attendono risultati interessanti . La variabilità della geologia in un’area tanto ristretta ci fa comprendere come sia importante lo studio di dettaglio delle aree non edificate dei centri urbani proprio per ricavare informazioni utili sulla geologia del sottosuolo, altrimenti ricostruibile solo attraverso l’interpolazione dei dati dei sondaggi più o meno profondi con tutti i limiti che questa metodologia comporta. In secondo luogo ci fa comprendere come sia varia e complessa la storia geologica della città partenopea, certamente più articolata di quanto è dato apprendere dalla letteratura ufficiale La presenza di vecchie e nuove superfici di erosione, soprattutto quelle attivatesi in corrispondenza degli eventi franosi del gennaio 1997, (fig. 4) ci hanno permesso di ricavare stratigrafie di dettaglio nell’ambito del piroclastico recente ; anche queste rappresentazioni sono state create e quindi archiviate con metodologie informatiche mediante l’uso di software specifici (fig. 5 ). da segnalare infine la clinostratificazione delle pomici ben visibili nelle grotte artificiali di quota 160 e 140 m ; in entrambi i casi l’immersione è verso Sudest con angolo d’inclinazione variabile tra i 25 e i 30 gradi . I dati provenienti dal rilevamento geologico di dettaglio dell’area di San Martino ci danno utili informazioni sulla proprensione al dissesto di queste zone : la relativamente sottile coltre di terreni sciolti piroclastici (da 1 a 8 metri) poggianti come materasso sul sottostante tufo giallo litoide con una clinostratificazione tendenzialmente a franapoggio, determina una situazione di latente instabilità, soprattutto in caso di saturazione idrica con conseguente rischio di frana . 20 20 20 20 20 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

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PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 CARTA GEOMORFOLOGICA La rappresentazione della geomorfologia delle aree urbane risente notevolmente dell’alterazione delle forme originarie dei siti dovuta agli interventi antropici. Questi quasi sempre ‘fossilizzano’ le forme originarie che possono essere interpretate solo parzialmente sulla base dell’andamento del sovrassuolo edificato ; in altri casi gli interventi tendono a rimodellare l’antica morfologia o attraverso vistosi sbancamenti o con cospicui riporti di terra . Nella carta geomorfologica della Vigna S. Martino (Tavola 3) si è voluto evidenziare una tipologia d’intervento del tutto particolare che va al di là della sistemazione tipica ‘a terrazzo’ propria del paesaggio agricolo napoletano . I rilievi di campagna hanno accertato la completa regolarizzazione delle pendici libere a destinazione agricola ; si è però ritenuto opportuno differenziare quelle zone di versante ricostruite ex novo (estesi terrapieni delimitati da mura di contenimento) da quelle a giacitura naturale ma risistemate artificialmente (cigli, ciglioni), per sottolineare la diversità dell’intervento antropico. Ciò anche al fine di studiare diverse tipologie d’intervento per recuperare un sito particolare che si presenta fortemente degradato sotto il profilo idrogeologico. Da segnalare in questo contesto le ampie strutture terrazzate note come Terrazzi Morra che risultano essere quasi interamente ricostruite e di fatto rappresentano dei veri e propri terrapieni talora sostenuti da imponenti murazioni . Il fine architettonico di queste strutture sembra essere duplice : ricostruire il versante con opere di raccordo alle quote superiori interrompendo così il progredire del dissesto idrogeologico incalzante ; ricavare ampie superfici utili per i coltivi e le operazioni connesse all’attività agricola . 21 21 21 21 21 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

22 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Altro notevole esempio di sistemazione idrogeologica è rappresentato dagli interventi effettuati, probabilmente nel secolo scorso, nel canalone noto come Vallone S.Sepolcro perché tributa direttamente sull’omonima piazzetta che ospita la chiesa del Santo Sepolcro, parzialmente incassata in una cavità tufacea . L’antica superficie di erosione è stata rimodellata attraverso la costruzione di rilevati, spesso arditi, che suturano le vecchie linee di deflusso, disattivandole . Lo smaltimento delle acque veniva assicurato da un sistema di drenaggio controllato costituito da condotte, canalette, fognoli, cisterne (a giorno o interrate) posizionate a sbalzo, che assicuravano l’approvvigionamento idrico per le aree a coltivo e scaricavano le acque reflue in canalizzazioni collegate alla vecchia rete fognaria . Questo interessante sistema di deflusso controllato delle acque, in parte tuttora attivo, è stato solo parzialmente individuato . Un altro interessante esempio di intervento di ricostruzione del versante si apprezza in corrispondenza dell’incisione detta Impluvio dei Francescani perché confluente sul vecchio complesso monastico dei Francescani al Corso Vittorio Emanuele . Qui la vecchia incisione naturale è stata rimodellata con una serie di muri a incastro che sostengono o aree terrazzate o rampe d’accesso e s’incrociano ad angolo retto su livelli diversi . In questo caso il sistema di deflusso delle acque era assicurato da opere di canalizzazione tangenziali alle strutture edificate e correvano o all’aperto o in sotterraneo, defluendo verso l’area della Pedamentina . Tutte le opere edificate portano il segno di un sofferto degrado . Sotto il profilo del dissesto ambientale, è stata ipotizzata la presenza di una paleofrana di grosse proporzioni, in seguito risistemata, che avrebbe interessato il lato meridionale della collina . Di particolare interesse la rappresentazione dei diversi dissesti accertati e avvenuti in tempi piuttosto recenti ; alcuni dei quali in concomitanza agli eventi alluvionali del gennaio 1997. 22 22 22 22 22 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

23 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 23 23 23 23 23 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

24 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 In questa occasione, si mobilitarono tre frane di cui una nell’ambito della Certosa, una al confine tra la Certosa e la sottostante area della Vigna ; la terza, di più grandi proporzioni, nell’ambito della stessa Vigna di S. Martino. Per semplicità di rappresentazione non sono stati riportati tutti i dissesti rilevati perché di dimensione contenuta o poco significativi ai fini di questo lavoro. È utile sottolineare infine la presenza di grotte e cavità artificiali. Due di queste, la grotta della pomice, posizionata a quota 160 m circa situata nell’area dei giardini e la grotta del vallone posizionata a quota 140 m nell’area del Vallone di S. Sepolcro ; entrambe furono cavate con l’evidente scopo di estrarre materiale per uso edile . Una terza, situata alla base del versante della zona detta La Selva, è stata cavata in un livello di pomice sottostante un tufo di tipo pipernoide. Lo sviluppo lineare di questa cavità è di circa 40 m e potrebbe aver svolto un ruolo di galleria drenante per le acque di infiltrazione che provenivano dalla zona della Selva . 24 24 24 24 24 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

25 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 CARTA DEGLI AMBITI IDROGEOLOGICI La carta degli ambiti idrogeologici (Tavola 4) vuole rappresentare le aree dove la circolazione idrica, per le caratteristiche morfologiche ed ambientali del sito, può essere circoscritta, assumendo così carattere di uniformità e delineando di conseguenza un microbacino imbrifero. Quest’ analisi riveste particolare importanza ai fini della valutazione delle cause che possono aver introdotto fattori di degrado in un’area del tutto peculiare qual’ è quella della Collina di S. Martino, per la quale sono previsti interventi di riqualificazione e di valorizzazione . E’ altrettanto necessaria per prevedere e progettare interventi di sistemazione e di restauro ambientale . La carta è stata costruita valutando nel rilevamento di campagna l’influenza di alcuni fattori di caratterizzazione ambientale quali : ·      morfologia del sito ·      pendenza dei versanti ·      rimodellamento o ricostruzione dei versanti ·      presenza e tipologia di manufatti ·      ricostruzione artificiale dei versanti ·      tipologia dei terreni affioranti ·      tipologia dei coltivi e della destinazione d’uso delle aree Sulla base delle indagini effettuate, si è suddivisa l’area della Vigna di S. Martino in otto settori diversi nell’ambito dei quali si ritiene avvengano le interazioni tra acque dilavanti e ambiente di corrivo. 25 25 25 25 25 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

26 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Queste aree sono potenzialmente paragonabili a minibacini idrogeologici caratterizzati da apporti e da deflussi. Alcuni di essi come i settori A , B e C e parzialmente anche il D, sono complementari e interdipendenti ; gli altri sembrano essere del tutto indipendenti o perlomeno poco influenti reciprocamente a causa di situazioni morfologiche accertate o per la presenza di barriere artificiali che ne condizionano e ne circoscrivono il regime. La costruzione di questa carta è da considerarsi preliminare per la redazione di altre carte tematiche applicative che possono quantificare o il danno patito a causa del disordinato regime idraulico o anche la tendenza al dissesto in funzione dei fattori predisponenti che sono stati accertati . Anche se il metodo va certamente affinato, l’individuazione degli ambiti idrogeologici determina una zonazione che potrà risultare molto utile nella fase di progettazione degli interventi di bonifica e in quella di individuazione della scala delle priorità . La sua lettura ci permette anche di comprendere meglio l’ingegnoso sistema di controllo del deflusso delle acque messo in opera dalle antiche comunità religiose . 26 26 26 26 26 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

27 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 27 27 27 27 27 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

28 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 CARTA DEL RISCHIO A FRANARE L’analisi della situazione dei luoghi, ha accertato uno stato di degrado di tutti i versanti che conformano l’area della Vigna di S. Martino. Tale condizione interessa tanto i manufatti quali muri, caseggiati, ripari, camminamenti, cisterne, fognoli, quanto le aree a verde, coltivate e non, caratterizzate da terrazzamenti, cigli, e ciglioni ; frequentemente essa evolve in dissesti veri e propri che portano al crollo parziale o alla rovina totale dei manufatti, all’alterazione delle superfici di scarpa dei ciglioni, alla loro deformazione o erosione. La carta del rischio a franare offre un riferimento concreto, sia pure di massima, sulla possibilità che nuovi dissesti possano interessare l’area oggetto di studio . In essa vengono riportate quattro classi di rischio (basso, medio, elevato, molto elevato) che sono state definite in maniera qualitativa, valutando diversi parametri quali: ·        natura e tessitura del terreno ·        acclività del versante ·        fenomeni di erosione del terreno ·        degrado delle mura di sostegno o di rivestimento del terreno ·        fenomeni di sifonamento del terreno ·        stato dei manufatti ·        funzionalità delle cisterne e delle canalizzazioni ·        copertura vegetale ·        tecniche di coltivo 28 28 28 28 28 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

29 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Le classi di valutazione del rischio a franare sono state così definite: Basso - superfici pianeggianti o subpianeggianti; ridotta capacità di corrivazione delle acque; elevata capacità di infiltrazione ; buona capacità di smaltimento delle acque; degrado dei manufatti dovuto a mancanza di utilizzo o incuria . Medio - aree a bassa acclività con pendenze che non superano il 35% pari ad una inclinazione del pendio di circa 20°; debole corrivazione delle acque ; buona capacità di infiltrazione; manufatti sottoposti all’azione erosiva idrica . Elevato - terreni acclivi con pendenze che di norma non superano il 50% corrispondente ad una inclinazione del pendio di circa 27°. Corrivazione vivace delle acque dilavanti ; normale capacità di infiltrazione; elevato stato di sofferenza dei manufatti e delle opere di sistemazione agricola . Molto elevato - pendenze che raggiungono anche l’80% cui corrispondono angoli di pendio di quasi 40°. Corrivazione sostenuta delle acque dilavanti ; capacità di infiltrazione delle acque variabile a seconda dei luoghi e delle caratteristiche locali dei suoli interessati al corrivo ; stato di degrado o di dissesto dei manufatti e delle opere di sistemazione agricola. La carta del rischio a franare fornisce un’idea indicativa sulla priorità degli interventi da effettuare per la sistemazione idrogeologica . 29 29 29 29 29 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

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PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 30 30 30 30 30 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

31 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 IL RISANAMENTO AMBIENTALE In questo quadro appare opportuna un'azione coordinata che attraverso l'individuazione di risorse conduca al risanamento ambientale dell'intera area . Questa si configura come uno dei patrimoni artistici e ambientali più pregiati della comunità nazionale ; un complesso monumentale di straordinario valore , un'area-simbolo che non può essere lasciata nello stato di abbandono e di degrado anche per lo stato di pericolo più che latente che rappresenta per gli insediamenti residenziali a valle, a causa della possibilità di crolli , di smottamenti e di colate di detrito . La zona di San Martino è un fulcro attorno al quale si distribuisce e ruota la metropoli napoletana; è inoltre uno dei più rari esempi di insediamento agricolo produttivo nel cuore di un'area urbana . Il suo recupero è anche segno di civiltà e di sensibilità nei riguardi di un patrimonio comune che è anche patrimonio di immagine . Il risanamento ambientale dovrà essere attuato per gradi, con elevata professionalità e coinvolgere una serie di competenze interdisciplinari . L’intervento dovrà partire dalla corretta regimazione delle acque dilavanti che interessano il poggio della Certosa e di Castel S.Elmo ; il recupero dell'efficienza del sistema fognario cittadino ; il recupero dell'antico sistema di smaltimento e distribuzione delle acque meteoriche che consiste in una rete di fognoli, acquedotti e cisterne spesso di pregevole fattura e di notevole valore storico ; il risanamento dei costoni , dei cigli e dei ciglioni che terrazzano il versante libero ; il risanamento dei muri e delle murazioni che sostengono e preservano il versante ; il recupero alla fruizione pubblica dell'area a verde (oltre 10 ettari) che attualmente non è raggiungibile dalla grande utenza . 31 31 31 31 31 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

32 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 32 32 32 32 32 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

33 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 CONCLUSIONI L’area campione di S. Martino, si è rilevata di grande interesse sotto il profilo dello studio geologico e geomorfologico connesso alla vivibilità delle grandi aree urbane. La peculiarità del sito è tale da farlo considerare un vero monumento naturale, oltre che un sito che racchiude grande significato storico, artistico e architettonico per la presenza degli imponenti complessi di Castel S. Elmo e della Certosa di S. Martino. L’area a verde che caratterizza la collina di S. Martino è una delle poche superstiti nell’ambito metropolitano ; la sua preziosità travalica la semplice esigenza di tutela di un patrimonio ambientale potenzialmente fruibile da parte della comunità. I versanti della collina di S. Martino, costituiti da una coltre di piroclastiti sciolte poggianti sul Tufo Giallo Napoletano, devono aver causato in passato non pochi problemi non solo per la tenuta degli orti ma anche per i disastri alluvionali che di tanto in tanto provocavano nella città sottostante ; notizie al proposito provengono da fonti storiche . Probabilmente per questo motivo tutto il costone della collina di S. Martino fu, nell’arco temporale di tre secoli, interessato da una lunga e paziente opera di bonifica e sistemazione che rappresenta un capolavoro di restauro ambientale del passato . Alla luce dei profondi dissesti che si sono verificati recentemente in questo ambito territoriale così particolare, ci si è posta la problematica di studiarne l’assetto, il degrado, di capirne le ragioni , di prevederne soluzioni . 33 33 33 33 33 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA

34 Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998
PIANIFICAZIONE STRATEGICA IN AREA METROPOLITANA : LA COLLINA DI SAN MARTINO A NAPOLI Cartografia Informatizzata e rappresentazione geologica – 1998 Il lavoro è consistito nel rilevamento di dettaglio non solo delle strutture di protezione del versante e di controllo idraulico ma anche nell’analisi morfologica del sito che ha subito vistosi cambiamenti e ricostruzioni artificiali nel corso dei tempi . Il rilevamento di campagna ha permesso anche di verificare non solo la stratigrafia di dettaglio nei punti messi in esposizione dai recenti fenomeni franosi ma anche di accertare la presenza di nuovi elementi che possono dare un contributo alla conoscenza della geologia napoletana e alla storia evolutiva del vulcanismo flegreo . Dall’analisi dello stato di degrado che affligge tutta l’ampia fascia della collina nota come Vigna S. Martino si evince come buona parte di questa sia dovuta al defluire incontrollato e disordinato delle acque di dilavamento non più controllate da una efficace regimentazione . Sono ancora in corso studi per valutare l’entità di questo tipo di fenomeno anomalo e progettarne rimedi, al fine di restituire decoro e dignità ad un complesso monumentale e paesaggistico che rappresenta uno dei simboli della cultura cittadina . Dal lavoro effettuato si evince anche l’importanza che può assumere la cartografia tematica di dettaglio per lo studio e l’analisi dei problemi che interessano le grandi aree urbane ; il ricorso alla tecnologia informatizzata oltre a favorire lo scambio di informazioni fra istituzioni pubbliche che lavorano alla conoscenza del territorio, permette anche una rapida integrazione e l’aggiornamento dei dati utili con evidente risparmio di risorse umane ed economiche . Napoli, Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa , 29 gennaio 1998 34 34 34 34 34 E. CRAVERO - ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOAMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E GEOLOGIA APPLICATA UNINA


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