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Cittadinanza, problemi di genere e integrazione: il rispetto della diversità Rossella Ghigi Università degli Studi di Bologna San Marino, 25 aprile 2008.

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Presentazione sul tema: "Cittadinanza, problemi di genere e integrazione: il rispetto della diversità Rossella Ghigi Università degli Studi di Bologna San Marino, 25 aprile 2008."— Transcript della presentazione:

1 Cittadinanza, problemi di genere e integrazione: il rispetto della diversità Rossella Ghigi Università degli Studi di Bologna San Marino, 25 aprile 2008

2 Cittadinanza e genere: di cosa parliamo? Cittadinanza 1. Dimensione istituzionale Condizione di riconoscimento a un individuo di diritti: Civili Politici Sociali Genere Organizzazione sociale della differenza sessuale 2. Dimensione valoriale Inserimento all’interno di un sistema di valori legato all’autonomia e all’interdipendenza

3 Cittadinanza e genere Emma e Roberto

4 Cittadinanza e genere Popolazione con almeno un titolo di studio secondario superiore per genere e classe di età, Italia anno 2006 (Fonte: Miur)  Popolazione 25-34 anni con almeno un titolo di scuola secondaria superiore per genere nei paesi Ue anno 2005 (Fonte: Eurostat)

5 Cittadinanza e genere Tasso di occupazione delle persone 15-64 anni per genere nei paesi Ue - 1° trimestre 2006 (Fonte: Eurostat)

6 Cittadinanza e genere Tasso di occupazione delle donne 15-64 anni per regione –2005 (Fonte: Istat) Tasso di occupazione delle donne 15-64 anni per titolo di studio e ripartizione geografica – Media anno 2005 (Fonte: Istat)

7 Cittadinanza e genere Tasso di disoccupazione delle donne per regione –2005 (Fonte: Istat) Tasso di disoccupazione delle donne per genere – Media anno 2005 (Fonte: Eurostat)

8 Cittadinanza e genere Occupati a tempo determinato sul totale degli occupati per genere - 1° trimestre 2006 (Fonte: Eurostat)

9 Cittadinanza e genere  Donne imprenditrici individuali o in società di persone o di capitali sul totale degli imprenditori per regione – Anno 2003 (Fonte: Istat)  Redditi individuali annuali netti da lavoro autonomo delle donne rapportati a quelli degli uomini per regione – Anno 2003 (Fonte: Istat)

10 Cittadinanza e genere  Donne imprenditrici individuali o in società di persone o di capitali sul totale degli imprenditori per regione – Anno 2003 (Fonte: Istat)  Redditi individuali annuali netti da lavoro autonomo delle donne rapportati a quelli degli uomini per regione – Anno 2003 (Fonte: Istat)

11 Cittadinanza e genere Tassi di occupazione delle persone 35-44 anni per genere, condizione familiare e numero di figli - Media 2005 (Fonte: Istat)

12 Cittadinanza e genere Lavoro domestico ed extradomestico a San Marino per genere (Confederazone SanMarinese del Lavoro)

13 Cittadinanza e genere La composizione per genere del Parlamento Italiano (elezioni 2008) e del Consiglio Grande e Generale (elezioni 2006)

14 Cittadinanza e genere: dove sta il problema?.. La composizione per genere del Parlamento Italiano (elezioni 2008) e del Consiglio Grande e Generale (elezioni 2006) “Le donne si discriminano da sole” Per socializzazione di ruolo Perché anticipano la discriminazione Perché “diverse” per natura o cultura … e come lo si può risolvere?

15 Cittadinanza e genere: il dilemma delle quote

16 Cittadinanza e genere Da Uguaglianza Vs. Differenza.. …. a Uguaglianza vs. Disuguaglianza

17 Le donne e la storia del concetto di cittadinanza John Locke (1632-1704) Thomas Hobbes (1588-1679)

18 Le donne e la storia del concetto di cittadinanza Emmanuel Kant “ Sarà cittadino chi agisce secondo il proprio arbitrio in comunione con gli altri. E’ cittadino passivo dunque il garzone, il servo, il pupillo, tutte le donne e in generale tutti coloro che nella conservazione della loro esistenza [...] non dipendono dal proprio impulso ma dai comandi degli altri” (1793).

19 Le donne e la storia del concetto di cittadinanza Olympe de Gouge “ Poiché la nazione è unione della donna e dell’uomo nessun organo nessun individuo può esercitare autorità che non provenga espressamente dai loro poteri. C’è uguaglianza perché l’autorità di proclamare dei diritti è femminile come maschile ” (1791).

20 Le donne e la storia del concetto di cittadinanza Mary Wollstonecraft “ L’uguaglianza si manifesterebbe fin dall’infanzia se la distinzione dei sessi non venisse inculcata prima che la natura produca alcuna differenza. Costrette invece alla dipendenza fisica e mentale dall’uomo, le donne sviluppano un’inclinazione sentimentale, un gusto per la fantasticheria. Insomma non avendo un’esistenza civile le donne sono naturalmente distratte da ogni interesse verso l’intera comunità. E non potendo accedere a professioni più importanti per colpa dell’oppressione pensano solo a piacere. ” (1792).

21 La nuova via alla cittadinanza Virginia Woolf: Perché partecipare alla storia? Perché siamo diverse, i nostri metodi saranno diversi. Il modo migliore per evitare le vostre guerre non è imitare le vostre parole e seguire i vostri metodi ma inventare nuove parole e nuovi metodi.” Ripensare la cittadinanza: Pensare sempre nei luoghi della vita pubblica che ruolo ci ritroviamo a coprire

22 La terza via alla cittadinanza Pensare a partire da sé: Se la libertà del pensiero nella tradizione occidentale coincide col suo non essere condizionato, il suo non essere rivolto ad altro che conoscere la realtà da uno sguardo da nessun luogo, pensare la polis a partire da sé è l’esigenza di prendere la parola in nome di una competenza che viene dalla propria vita. Parlare tra donne: distanziarsi dal proprio vissuto per elaborarlo. Partire dalle differenze, dall’esperienza concreta è parte dell’apertura a una nuova forma di cittadinanza

23 La nuova via alla cittadinanza Nuova idea di libertà: Si esplica quando c’è tensione tra il sé e la realtà Punto di partenza è la pluralità del mondo. “Gli uomini e non l’uomo abitano sulla terra” (Arendt, 1953). La pluralità è la condizione per cui uomini si pongono in relazione gli uni con gli altri senza la mediazione delle cose e della necessità. La differenza tra uomini e donne è la prima forma di pluralità

24 La diversità nella sfera pubblica La libertà politica, la presenza stessa nella sfera pubblica si ha quando si è eguali. Ma non si è eguali nonostante si sia diversi: Si è eguali proprio perché si è diversi. Non ha dunque senso contrapporre uguaglianza e differenza: questi due termini si implicano l’un l’altro. Non c’è uguaglianza se non c’è differenza perché l’uguaglianza è il diritto di tutti alla tutela della propria differenza

25 La cittadinanza Cittadinanza diventa responsabilità verso la diversità E’ mettersi in relazione con l’altro: questa è l’unica via alla libertà e all’uguaglianza. La nuova cittadinanza è anche questo. E’ attività a partire da sé e dalla propria specificità.


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