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Ageing attivo. Diventare fragili «Non sappiamo chi siamo, se ignoriamo chi saremo: dobbiamo riconoscerci in quel vecchio, in quella vecchia; è necessario,

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Presentazione sul tema: "Ageing attivo. Diventare fragili «Non sappiamo chi siamo, se ignoriamo chi saremo: dobbiamo riconoscerci in quel vecchio, in quella vecchia; è necessario,"— Transcript della presentazione:

1 Ageing attivo

2 Diventare fragili «Non sappiamo chi siamo, se ignoriamo chi saremo: dobbiamo riconoscerci in quel vecchio, in quella vecchia; è necessario, se vogliamo assumere nella sua totalità la nostra condizione umana. E allora, d’un tratto, non saremo più indifferenti ai mali dell’età avanzata, ce ne sentiremo toccati personalmente». Beauvoir, S. (1980). La terza eta Torino Einaudi, p. 15

3 Invecchiamento e tempo Tempo oggettivo Tempo soggettivo Proiezione temporale e vecchiaia Le fasi della vita

4 Tante vecchiaie… Vecchiaia sociale Vecchiaia psico-relazionale Vecchiaia biologica

5 Contesto socio demografico odierno: Invecchiamento della popolazione: speranza di vita: per gli uomini nel 1989: 73 aa; nel 2005: 77,8 nel 2008: 78,8 per le donne nel 1989: 79,4 nel 2006: 83,4 nel 2008: 84,1 tasso di natalità: 1,41 figli per donna nel 1995 1,18 figli per donna nel 2009 >65 aa nel 1989: 14,5% >65 aa nel 2008: 20,1% (12M) Ultra75enni: 3,9% al 9,6% Nel 2040: gli over 65: 31,3% gli over 75: 16,6% Aumento delle patologie croniche Aumento della comorbilità Aumento della non autosufficienza Dati ISTAT, 2005/2009.

6 Struttura della popolazione (dati ISTAT)

7 Si invecchia sempre più, ma meglio: la cronicità insorge, fra gli anziani, ad una età di circa 5 anni maggiore che in passato la frequenza delle malattie croniche si è ridotta, nel corso degli ultimi 10 anni, di circa il 9% a 65 anni e di circa il 4% fra gli ultrasettantenni. elaborazioni Agenas su dati Istat

8 Invecchiamento sano Processo attraverso cui si promuovono tutte le risorse riguardanti la promozione della salute fisica, sociale e mentale. Cio’ al fine di consentire alle persone anziane di essere parte attiva nella società, senza discriminazioni e di vivere una vita indipendente e di buona qualità. OMS, 2007

9 Pensionamento Capitale sociale Salute mentale Ambiente Alimentazione Attività fisica Prevenzione degli incidenti Abuso di sostanze Uso di farmaci Servizi di prevenzione della terza età Invecchiamento sano

10

11 Distinzioni necessarie Oggi è di fondamentale importanza distinguere tra lifelong learning e lifelong education.

12 Distinzioni necessarie Lifelong learning: conoscenze, competenze e abilità professionali. Lifelong education: livello esistenziale

13 Società della conoscenza La società della conoscenza ha portato in evidenza la necessità di un apprendimento lungo tutto l'arco della vita, connettendo in misura altissima l'apprendere al mondo professionale.

14 Società della conoscenza "La learning society (...) la nuova condizione umana, in una società in cui vivono, lavorano, si organizzano donne e uomini che incarnano ogni giorno il sapere e le conoscenze come nuovo capitale e come fondamento strutturale dell'economia e dello sviluppo sociale. In tale contesto, e sulla capacità o incapacità di accedere ai saperi, alle competenze, in generale all'apprendimento, gli individui si giocano la loro maggiore o minore libertà, autorealizzazione e autonomia". (Alberici A., Imparare sempre nella società della conoscenza, Milano, Mondadori, 2002, p. 6)

15 Società della conoscenza Si attribuisce così alla formazione un valore principalmente economico: occorre sapere per essere concorrenziali sul mercato del lavoro; per affrontare adeguatamente i nuovi assetti produttivi; per svolgere i propri compiti professionali nel modo più efficace e funzionale all'azienda.

16 Società dell’esistenza Nel momento in cui, invece, parliamo di educazione permanente pensiamo a processi educativi volti a fornire ai soggetti le risposte ai bisogni esistenziali che incontreranno nei diversi momenti della propria esistenza.

17 Necessità Cercare di focalizzare quale sia il ruolo assegnato ai soggetti, quale l'obiettivo dell'apprendimento, quali le necessità e ovviamente, le modalità di intervento.

18 Prima domanda Chi è il soggetto in apprendimento?

19 La persona Possiamo assumere che i soggetti in apprendimento siano tutte quelle persone che devono trovare delle risposte efficaci alle trasformazioni imposte dal trascorrere del tempo.

20 Cambiare…apprendere

21 I cambiamenti L'apprendimento diventa pertanto la risposta ai cambiamenti della persona. Ciò a cui siamo interessati è pertanto la persona nel suo percorso esistenziale ed esperenziale.

22 Adulti e situazioni Pensare all'adulto come ad una realtà autonoma mette in campo anche la possibilità o meglio l'opportunità di pensare ai modelli di apprendimento non come modelli che cambiano in funzione essenzialmente dei cambiamenti anagrafici, ma rispetto anche ai contesti in cui il soggetto adulto si trova ad apprendere e ai bisogni formativi che presenta nonché alla motivazione all'apprendimento.

23 Educare all’anzianità Educare all'anzianità è uno di quei compiti sociali che i paesi occidentali si trovano a dover assolvere non solo per consentire ai soggetti di vivere meglio, ma soprattutto per fare in modo che gli investimenti sociali e sanitari siano sostenibili nel tempo.

24 Perchè Primo elemento la salute. Sembra ovvio, ma non lo è che le persone dovranno imparare a vivere in modo sano per giungere alla vecchiaia se non in piena salute almeno estranee a gravi patologie (diabete, problemi cardiocircolatori, obesità). Si tratta dunque di attivare delle forme di educazione in età adulta improntare all'acquisizione di conoscenze specifiche in campo alimentare e igienico sanitario finalizzate alla prevenzione di tali patologie.

25 Perchè Revisione del sé. I cambiamenti rappresentano spesso degli eventi traumatici. I cambiamenti determinati dall'avanzare dell'età costituiscono ancor più delle difficoltà in quanto i soggetti si trovano a dover affrontare delle modificazioni importanti del corpo, delle relazioni e interazioni, delle attese sociali, ecc. Si tratta pertanto di aiutare i soggetti a prendere coscienza dei propri cambiamenti e di adeguarsi alle nuove realtà che si vanno via via definendo.

26 Perchè Ruolo e collocazione sociale. In continuità con quanto affermato precedentemente è fondamentale definire delle strategie che consentano ai nuovi anziani di recuperare la posizione sociale persa. Immaginare nuove forme di valorizzazione dell'esperienza e delle competenze, anche attraverso le tecnologie.

27 Perchè Competenze necessarie per vivere socialmente. Pensiamo a quali e quante conoscenze sono oggi necessarie per vivere. Pensiamo al rapporto con le tecnologie.

28 Benessere Il benessere dei paesi non è dato solo dal mercato del lavoro o dai mercati, ma anche e soprattutto dalla qualità della vita intera e non solo di quella produttiva.


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