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R.B. SANTA UMILTÀ E I BRIGANTI SULLE MONTAGNE
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Testo: a cura delle monache di Santa Umiltà - Faenza Disegni: a cura di Cristina Ghita (ex-alunna del Liceo Linguistico Europeo S. Umiltà) e della prof. Maria Raffaela Prencipe (docente nei Licei S. Umiltà) Sfondi: quadri dei pittori locali Giuseppe Ugonia ed Ercole Drei.
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Una notte San Giovanni apparve ad Umiltà e le comandò di andare a costruire un altro monastero a Firenze.
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Ma, padre mio, come farò a portare con me alcune monache e a lasciare qui le altre? Figlia mia, va’ tranquilla, non aver paura di niente, perché io verrò con te a Firenze e resterò pure qui a Faenza con le tue monache.
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In quel tempo c'erano continue guerre tra Faenza e Firenze e le strade e i sentieri erano pieni di soldati e di ladri.
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Ma con fiducia e speranza Umiltà scelse tre monache e partì. Partirono con tale gioia che sembrava avessero i pattini!
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Certi posti erano molto belli come Pieve del Tho...
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Ma altri facevano proprio paura! (Badia della Valle, Marradi)
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Un giorno, Umiltà e le sue suore passavano attraverso un bosco di castagni, vicino a Marradi.
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Si misero a raccogliere castagne per cuocerle e mangiarle.
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Le guardano con cattiveria e gridano: Dateci tutto quello che avete! All’improvviso, sbucano tre uomini con un viso da far paura.
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Fratelli, disse Umiltà con dolcezza, non abbiamo niente. Siamo più povere di voi.
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Abbiamo raccolto solo queste castagne. Se volete, le possiamo mangiare insieme.
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I bricconi le guardarono bene, poi si guardarono in faccia. Il loro cuore era commosso. Si fermarono e aiutarono a preparare il fuoco.
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Fecero cuocere le castagne e tutti insieme le mangiarono, mentre Umiltà parlava con loro di Gesù.
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E diceva che sulla croce aveva avuto per compagni due ladri...
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...uno si era pentito e l’altro no. E Gesù aveva perdonato il ladro che si era pentito.
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Quando Umiltà finì il racconto, gli occhi di quei bricconi erano pieni di lacrime.
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Si inginocchiarono davanti alle monache e dissero: Pregate per noi, perché Gesù ci perdoni. D’ora in poi, lo promettiamo, noi non ruberemo più.
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Poi si alzarono e andarono via.
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Anche le monache si rimisero in cammino.
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Dicevano: “Madre, ma come hai fatto a farli diventare buoni?”
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Vedete, figlie, io ho visto che il cuore di quei tre furfanti era proprio come il riccio della castagna...
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fuori: tutto spine ma dentro dolce e buono...
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Allora ho chiesto aiuto a Dio, che spaccasse la buccia. E facesse venir fuori il cuore buono. Lui mi ha ascoltato.
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E mentre proseguivano verso Firenze, il castagno dove si erano fermate, era nuovamente fiorito.
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