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Presentazione sul tema: "SE LAVORI GIA’ ……… Questa sezione è per te! CLICCA QUI!!"— Transcript della presentazione:

1 SE LAVORI GIA’ ……… Questa sezione è per te! CLICCA QUI!!

2 Quesito Ma, una volta varcata la soglia dell’impresa, cosa succede al lavoratore disabile? E’ trattato come gli altri lavoratori in termini di compiti attribuiti, formazione, partecipazione, retribuzione e percorsi di carriera? E’ effettivamente integrato nell’impresa o piuttosto messo in disparte, isolato e lasciato a sé stesso?

3 LA TUA ESPERIENZA E’….  DI SUCCESSO….  DI INSUCCESSO….

4 STORIE DI SUCCESSO

5 LA STORIA DI MATTEO Matteo è un giovane con problematiche di tipo psichiatrico. Sta svolgendo un percorso terapeutico – riabilitativo presso una struttura riabilitativa italiana e, ad un certo punto del suo percorso si ritiene di proporgli un’esperienza di formazione e successivamente di inserimento nel mondo del lavoro. Questo percorso, cominciato nel 2000, con un periodo di formazione attraverso una borsa lavoro e successivamente con un contratto a tempo determinato si è svolto all’interno di una cooperativa di tipo B, che opera proprio per l’inserimento lavorativo di persone con svantaggio nel mondo del lavoro. Attualmente Matteo diventato socio svantaggiato della suddetta cooperativa ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e lavora in qualità di accompagnatore di bambini ed adulti con handicap. E’ contento della sua esperienza lavorativa che lo aiuta molto nel prosieguo del suo percorso terapeutico riabilitativo, in termini di autostima e fiducia in se stesso. Il suo successo è stato possibile grazie alla rete che si è creata, nell’ambito dell’azienda in cui lavora con tutti i lavoratori e grazie al continuo monitoraggio e valutazione dell’esperienza, al fine di rimuovere possibili ostacoli e superare le difficoltà.

6 LA STORIA DI ELENA Elena, affidata al Centro di Salute Mentale, per il trattamento della sua problematica psichiatrica è entrata in una cooperativa di tipo B, in qualità di socia svantaggiata e con un primo contratto con mansione di ausiliaria (addetta alle pulizie). Successivamente, grazie alla sua intraprendenza ed alla rete di supporto che la cooperativa ha creato intorno a lei è riuscita ad acquisire altre competenze e a svolgere la mansione di cuoca. Il lavoro ha aiutato Elena a riconquistare l’autonomia e la dignità, dopo l’esperienza negativa del fallimento matrimoniale. Elena ha, inoltre, superato la fase più acuta del suo disagio, avendo recuperato l’autostima e la fiducia in se stessa.

7 STORIE DI INSUCCESSO

8 La storia di Vito Vito è sordomuto. Ha presentato domanda per partecipare ad un bando di concorso indetto dalla Azienda Sanitaria Locale e finalizzato all’assunzione in qualità di ausiliario. Ha superato brillantemente la prova orale e di conseguenza è stato assunto. E’ stato chiamato a svolgere la propria funzione di ausiliario presso la direzione generale della azienda sanitaria locale. Ha lavorato in questo posto per 6 mesi ma ad un certo punto qualcosa non ha più funzionato. Pur essendo perfettamente capace di adempiere alla sua funzione, Vito ha cominciato a sentire che la sua motivazione veniva meno e di giorno in giorno non ha sentito più la spinta ad andare al lavoro. I suoi colleghi non avevano un buon rapporto con lui. Era spesso solo. In alcune giornate si sentiva invisibile. I colleghi lo coinvolgevano sempre meno nello svolgimento del lavoro. Stare lì ed attendere che passasse lentamente l’orario di servizio si fece insopportabile. Vito si sentiva inutile. Cominciò ad assentarsi fino a perdere il lavoro. La perdita di lavoro ha avuto delle conseguenze negative sulla sua salute. Ora si pente di aver perso quella splendida opportunità. Forse anche lui avrebbe potuto fare qualcosa e non aspettare solo che fossero gli altri a farla per lui.

9 La storia di Anna Anna ha una disabilità di tipo fisico. E’ in carrozzina. Ogni mattina per raggiungere il suo posto di lavoro, presso una impresa privata, svolge un lungo tragitto che riesce a compiere con l’aiuto della sua famiglia e dei suoi amici, che la accompagnano a prendere il mezzo di trasporto pubblico, superando le barriere architettoniche presenti. Negli ultimi tempi Anna è molto stanca e giunge già sul posto di lavoro un po’ demotivata. Non la aiuta constatare che nell’ambiente di lavoro ci sono una serie di barriere che non le consentono di svolgere il suo lavoro in autonomia ma la costringono a chiedere continuamente il supporto dei colleghi (nel fare le fotocopie, o nell’accedere alla documentazione, o ancora nell’accesso ai servizi igienici…). Anna sta pensando seriamente di abbandonare il suo lavoro e di inoltrare domanda di pensione. Proviamo a metterci nei suoi panni? Che cosa potrebbe fare? Quali sono le risorse che potrebbe attivare e che non ha il coraggio di attivare?

10 PER RIFLETTERE…..  Cosa ti suscitano questi racconti?  Alla luce delle tue esperienze ti ritrovi più nei racconti di successo o in quelli di insuccesso?  Quale elemento, secondo te, ha determinato il successo delle storie positive?  Quale elemento, secondo te, ha determinato l’insuccesso delle storie negative?

11 Ci sono ancora tanti pregiudizi circa la possibilità che persone con disabilità possano inserirsi in contesti lavorativi. Nonostante esistano oramai diverse esperienze positive in tal senso ancora non si riscontra, da parte delle aziende, la disponibilità all’assunzione. Consideriamo insieme alcuni di questi pregiudizi.

12 Preconcetti e pregiudizi sui lavoratori disabili - Rischio maggiore per la salute e la sicurezza loro e degli altri lavoratori - Probabilità maggiore di ammalarsi - Maggiore assenteismo - Meno produttività - Performances lavorative inferiori -Maggiori oneri e costi -……………

13 SE IL LAVORO E’ VISTO COME POSSIBILITA’ PER:  Evitare l’isolamento e l’esclusione sociale  Non lasciare una risorsa umana improduttiva  Favorire una cultura inclusiva ossia il diffondersi, in una organizzazione, di valori, opinioni e conoscenze condivise, che vanno in direzione del riconoscimento e della valorizzazione delle diversità  Favorire l’integrazione = reciproco adattamento tra impresa e lavoratore al fine di favorire l’ espressione del potenziale personale e professionale di quest’ ultimo.

14 OCCORRE : 1) Un cambiamento di atteggiamento da parte dell’intera Comunità verso le persone disabili 2) Un cambiamento di atteggiamento nei confronti di sé stessi da parte dei soggetti disabili.

15 Alcune parole chiave per favorire questo cambiamento (per persone disabili e non)  Capacità. Abbandonare l'abitudine a etichettare le persone disabili e ad etichettarsi come dipendenti, incapaci di lavorare e prendere coscienza delle capacità e possibilità. Abbandonare l'attenzione sui deficit.Le persone con disabilità sono persone con capacità e possibilità.  Eterogeneità. Le persone disabili non sono un gruppo omogeneo, essi sono tutti individui e hanno desideri e capacità individuali.  Inclusione sociale. Le persone disabili sono membri della società.

16  Dignità. Abbandonare l'idea che le persone disabili vadano trattate e si facciano trattare con compassione. Essi hanno il diritto al rispetto e alla comprensione.  Diritti. Abbandonare l'idea dei disabili come ammalati. Essi hanno gli stessi diritti di qualunque altro cittadino. Il loro diritto ad autodeterminarsi ha bisogno di essere realizzato il più possibile.  Doveri. I disabili oltre che diritti hanno anche responsabilità e doveri consoni ai propri ruoli e funzioni  Emancipazione. La finalità di tutto questo processo è la libertà di vivere ed essere secondo le proprie attitudini e propensioni.

17 DISABILI = LAVORATORI CON DIRITTI E DOVERI

18 I DIRITTI Sono sanciti dalla normativa esistente in materia, nell’ambito della legislazione italiana. In particolare:  La Legge n. 67 del 1 marzo 2006 che sancisce il divieto di ogni discriminazione nei confronti delle persone disabili.  La legge n. 104/92 che disciplina l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate in senso generale (a 360°);

19  La legge 68/99 che favorisce l’inserimento lavorativo di persone disabili;  La legge 196/’97 e D.M. 142/’98 che disciplina i tirocini di formazione, consulenza ed orientamento.196/’97D.M. 142/’98 Queste leggi sono state approfondite nella sezione Disabili e Lavoro.

20 I DOVERI Si possono individuare:  Doveri attinenti ad abilità generiche richieste al lavoratore;  Doveri attinenti ad abilità specifiche del lavoratore

21 DOVERI attinenti alle abilità generiche Questi doveri li ritroviamo in ogni contesto lavorativo e sono indipendenti dalla funzione specifica del lavoratore. Alcuni esempi:  Rispetto degli orari di sevizio;  Rispetto delle norme igieniche;  Rispetto delle norme sulla sicurezza dei lavoratori;  Rispetto della normativa sulla privacy ….

22 DOVERI attinenti alle abilità specifiche Tutti i lavori hanno alcune abilità specifiche che sono cioè relative alla mansione e alla funzione lavorativa da svolgere, ossia al compito lavorativo. Anche rispetto a queste abilità i lavoratori disabili hanno gli stessi doveri degli altri lavoratori ed in particolare hanno il dovere di essere efficienti rispetto all’assolvimento del proprio compito, riguardo al quale devono essere formati e aggiornati continuamente.

23 Può essere che la tua disabilità comporti un limite oggettivo circa lo svolgimento dei tuoi compiti lavorativi. Sappi che la legislazione italiana stabilisce la possibilità di superare i limiti determinati dalla disabilità:  Legge 68 /99 (che prevede degli incentivi ai datori di lavoro per l’adeguamento del posto di lavoro al fine di favorire l’integrazione del lavoratore disabile);  Decreto Legislativo 626/94 (che prevede l’adeguamento architettonico del contesto lavorativo alle esigenze del lavoratore disabile).

24 Tuttavia, considerando queste agevolazioni il lavoratore disabile ha:  Il dovere di formazione iniziale rispetto al compito;  Il dovere di formazione continua rispetto al compito da svolgere;  Il dovere di superare la logica assistenzialista e di passività rispetto alla propria disabilità;  Il dovere di sviluppare lo spirito di autodeterminazione,ossia l’ l’ EMPOWERMENT

25 EMPOWERMENT Con questo termine si intende: Acquisizione, da parte dell’individuo di consapevolezza circa le proprie forze e capacità di creare le condizioni essenziali necessarie affinché egli/ella sia in grado di decidere della propria vita, basandosi sulle proprie capacità. La partecipazione al processo lavorativo, tramite il lavoro retribuito, costituisce la base del principio di Empowerment. Il lavoro è la chiave per arrivare all’indipendenza economica ed alla partecipazione sociale.

26 E’ IMPORTANTE CONSIDERARE CHE IL POSTO DI LAVORO COSTITUISCE, UNA VOLTA ACQUISITO, NON UN PUNTO DI ARRIVO MA UN PUNTO DI PARTENZA E CHE PERTANTO VANNO MESSE IN ATTO UNA SERIE DI STRATEGIE NON SOLO PER CONQUISTARLO MA ANCHE PER MANTENERLO.

27 ALCUNI CONSIGLI UTILI PER MANTENERE IL POSTO DI LAVORO  Comunicazione aperta e mantenimento di buone relazioni con i colleghi  Disponibilità al lavoro in gruppo  Buona motivazione e determinazione  Flessibilità

28  Affidabilità  Rispetto per il manager e i colleghi  Conoscenza e consapevolezza circa i propri doveri ed i propri diritti  Rispetto del regolamento aziendale  Capacità di chiedere un supporto quando si ha necessità  ………………

29 Le risorse a disposizione Ricorda che all’interno dell’azienda in cui lavori hai delle risorse a tua disposizione che puoi utilizzare per costruire la tua integrazione e il successo nella tua esperienza lavorativa. Eccone alcune:

30 I COLLEGHI I colleghi di lavoro possono essere una risorsa per conseguire l’obiettivo dell’integrazione in un contesto di lavoro. Devi considerare che spesso, specie i più anziani, conoscono il compito da svolgere meglio e da più tempo di te. Pertanto accostati a loro desideroso di imparare il mestiere, mostrati attento e motivato, rispettoso e non competitivo.

31  Cura la relazione con loro anche durante i momenti di pausa e di ricreazione come può essere ad esempio la pausa caffè;  Non avere paura di chiedere un aiuto, un supporto, un suggerimento;  Mettiti a disposizione per lo svolgimento di alcuni compiti che possono agevolare il prosieguo del lavoro;  Sii pronto subito a chiarire eventuali equivoci e dissapori che potrebbero nascere con lo spirito di chi vuole costruire e non distruggere;  Un clima positivo nell’ambiente di lavoro è funzionale allo svolgimento del lavoro stesso.

32 LA COMUNICAZIONE EFFICACE Comunichiamo continuamente con gli altri. Ma siamo capaci di farlo in modo efficace? La comunicazione è efficace se sortisce il suo scopo, ossia se al nostro interlocutore è chiaro ciò che intendiamo comunicare. A volte ci arrabbiamo, ci rammarichiamo perché riteniamo che gli altri non comprendono il nostro punto di vista, i nostri bisogni ed i nostri problemi.

33 Consideriamo che può accadere che gli altri non ci capiscano perché noi non siamo in grado di esprimere compiutamente il nostro bisogno o il nostro punto di vista …. E’ importante, pertanto, mettere da parte l’orgoglio. Ogni messaggio comunicativo ha due livelli:  Il contenuto  La modalità

34 Il contenuto E’ ciò che vogliamo dire, comunicare, esprimere all’altro: l’oggetto stesso della comunicazione.

35 La modalità E’ la forma in cui esprimiamo il contenuto, il vestito che gli facciamo indossare. E’ importante perché è il primo aspetto che colpisce il nostro interlocutore. E’ composta dalle parole che scegliamo, dal tono che utilizziamo ed anche dai gesti che accompagnano il nostro dire e addirittura dalla mimica del nostro volto mentre ci esprimiamo.

36 Quando comunichiamo con gli altri assicuriamoci che la nostra comunicazione sia stata efficace, ossia che il messaggio sia arrivato al nostro interlocutore e che sia arrivato nel modo giusto. Ciò possiamo verificarlo osservando il feedback, ossia la risposta che proviene dal nostro interlocutore. Anche la risposta è fatta di parole ma anche di gesti, di azioni, di tono di voce…

37 Impariamo ad analizzare il feedback e se abbiamo l’impressione che non sia congruente con la risposta che ci attendevamo, proviamo ad esprimere nuovamente il nostro bisogno, cambiando la modalità espressiva. Più spesso di quello che crediamo l’altro è in buona fede.

38 LA FORMAZIONE La formazione costituisce una occasione fondamentale per affinare sia le abilità generiche che quelle specifiche rispetto allo svolgimento della propria mansione. Tutti noi giungiamo in un contesto lavorativo avendo delle competenze di base che ci derivano dalla formazione pregressa o da esperienze lavorative precedenti. Tuttavia è importante sempre aggiornare la propria formazione durante lo svolgimento di un’attività lavorativa

39 La formazione, infatti, svolta nel corso di un’esperienza lavorativa ci consente di:  Monitorare continuamente la nostra performance lavorativa ed eventualmente di correggerla per migliorarla;  Ampliare le competenze generiche e quelle specifiche;  Confrontarci con i colleghi rispetto allo svolgimento del compito.

40 LA FIGURA DEL TUTOR La legge 68/99 mette a disposizione del lavoratore disabile anche la figura del tutor. Il tutor è un altro lavoratore, un lavoratore esperto che, scelto dall’azienda, ha la funzione di facilitare il nostro inserimento nel contesto lavorativo, da vari punti di vista: sia dal punto di vista dello svolgimento del compito che negli aspetti relazionali.

41 Ciò vuol dire che……. Al tutor possiamo riferirci per:  Affinare le nostre competenze generiche e specifiche rispetto allo svolgimento del nostro lavoro (in altre parole il tutor è un maestro nella situazione lavorativa);  Risolvere delle difficoltà legate al nostro compito oppure legate alle relazioni all’interno del contesto lavorativo;  Confrontarci rispetto a dubbi che possono emergere durante l’adempimento dei nostri compiti;

42 La consapevolezza circa i nostri diritti e i nostri doveri Possiamo considerare questa un’altra risorsa, dal momento che avere consapevolezza dei propri diritti e doveri ci aiuta ad essere consapevoli e protagonisti nel processo di inserimento lavorativo. Un maggior protagonismo ed una maggiore consapevolezza è garanzia di successo dell’esperienza in corso.


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