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IL PERCORSO INTEGRATO INDIVIDUALIZZATO PER L’INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA La qualità dei servizi per l’inserimento lavorativo: politiche e buone prassi.

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Presentazione sul tema: "IL PERCORSO INTEGRATO INDIVIDUALIZZATO PER L’INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA La qualità dei servizi per l’inserimento lavorativo: politiche e buone prassi."— Transcript della presentazione:

1 IL PERCORSO INTEGRATO INDIVIDUALIZZATO PER L’INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA La qualità dei servizi per l’inserimento lavorativo: politiche e buone prassi Monterotondo (Rm) 4 Dicembre 2002 PROVINCIA DI GENOVA AREA 1O Politiche Attive del Lavoro e Formazione Professionale Servizio Politiche del Lavoro. Relatore: Andrea Biggi

2 L’ufficio Inclusione Fasce Deboli Programma, gestisce e coordina azioni di politiche del lavoro e interventi formativi, di orientamento e di promozione occupazionale per: portatori di handicap, giovani e adulti con problemi di disagio psichiatrico, carcerati, giovani a rischio d’emarginazione sociale italiani ed extracomunitari, invalidi civili, adulti extracomunitari, ex tossicodipendenti, adulti in situazione di emarginazione sociale. Programmare in rete Procedere con metodo Monitoraggio attivo Individualizzazione dei percorsi

3 Il percorso integrato individualizzato per l’inclusione socio-lavorativa Servizio di orientamento specifico Accompagnamento al lavoro/tirocini Formazione specifica per l’inclusione Progetti specifici …… INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO

4 Cosa c’era prima ???? Corsi di formazione Invalidi civili e Disagio psichiatrico Stranieri in situazione di svantaggio Giovani in situazione di disagio sociale Handicap per l’obbligo formativo Positivo Numeri soddisfacenti le richieste Buona qualità dell’offerta formativa (….) Negativo Offerta solo corsuale Periodicità fissa (….)

5 Come nasce ??? Anno Formativo 2001 BISOGNICOMPETENZE -Utenza -Sistema -Storiche -Nuove Percorso integrato individualizzato per l’inclusione socio-lavorativa

6 Quali bisogni ??? 1 1)RAGGIUNGERE PIU’ PERSONE Per APERTURA CIP Per PROGETTO DIOGENE Per REDDITO MINIMO D’INSERIMENTO Per DISOCCUPAZIONE DI LUNGA DURATA 2) OFFRIRE ALTERNATIVE DI POLITICHE DEL LAVORO AL CORSO DI FORMAZIONE

7 Quali bisogni ??? 2 3) OFFRIRE UN SERVIZIO A SPORTELLO 4)INIZIARE UNA REALE MEDIAZIONE AL LAVORO PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DISABILI (L.68/99) 5)RISPONDERE ALLA RICHIESTA DI INDIVIDUALIZZAZIONE DEI PERCORSI DELLE LINEE GUIDA DEL F.S.E.

8 Quali competenze ??? 1 COMPETENZE ORIENTATIVE NASCITA DI UN SERVIZIO DI ORIENTAMENTO DELLA PROVINCIA DI GENOVA ESPERIENZA DEL PROGETTO PER L’ANALISI DELLE COMPETENZE DI PERSONE DISABILI “DIOGENE”

9 Quali competenze ??? 2 COMPETENZE DI MEDIAZIONE AL LAVORO IN AZIENDA I TIROCINI DEL PROGETTO “PRIMAZIENDA” – LA CARTA DI QUALITA’ CORSI POLISETTORIALI PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE SVANTAGGIATE

10 Come funziona “Il percorso integrato individualizzato per l’inclusione socio-lavorativa” Servizi sociali e territoriali (Asl, Distretti, Ussm, Sert, etc) Servizi per l’impiego UFFICIO INCLUSIONE FASCE DEBOLI Presa in carico del progetto lavorativo del soggetto Accompagnamento al lavoro/tirocini Formazione per l’inclusione Progetti specifici Servizio di orientamento specifico INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO

11 L’ ORIENTAMENTO Su appuntamento Colloqui di supporto all’individuazione di una strategia personale di ricerca attiva del lavoro Consulenza orientativa Incontri tematici di gruppo Azioni Obiettivi Ridurre il gap tra valutazione dell’orientatore e autovalutazione dell’utente Indirizzare l’utente verso il servizio più idoneo al suo problema Attivare un progetto di inseriemnto nel mondo del lavoro condiviso con l’utente

12 I TIROCINI Elementi fondanti Raccordo con l’esperienza del servizio Primazienda. Possibilità di brevi moduli formativi per i tirocinanti. Forme di sostegno economico ai tirocinanti Possibili forme di sostegno all’occupazione.(L.68/99 L.r. 41/95) Certificazione dei crediti formativi acquisiti dal tirocinante. Affidamento della gestione dei tirocini a Tutor esperti nella mediazione al lavoro per soggetti in condizione di svantaggio Contatti con aziende “sensibili” “Cura” dell’utente Inclusione attiva e consapevole

13 LA FORMAZIONE Elementi principali Polisettorialità. Orari rispondenti alle esigenze dell’utenza Collegamento con la rete dei partner locali (Asl, Distretti Sociali, C.P.I., Collocamento Disabili, Sportelli dei sindacati, etc. etc.) Finalizzazione all’inserimento lavorativo 50% monte orario di stage Articolazione didattica che comprenda: - analisi delle competenze individuali - stesura progetti individualizzati - “sicurezza sui luoghi di lavoro e disciplina del rapporto di lavoro” - alfabetizzazione informatica - rielaborazione individuale e di gruppo dell’esperienza stage Indennità allievi e Assistenza al placement

14 I numeri della sperimentazione 500 Colloqui di orientamento 70 Offerte di tirocinio 60 Persone in formazione 20 Persone in progetti speciali 650 Risposte ed offerte di percorso =

15 Risultati positivi INNALZAMENTO ESPONENZIALE DELLE RISPOSTE FLESSIBILITA’ NELLA TEMPISTICA DELLE RISPOSTE – SERVIZIO A SPORTELLO INDIVIDUALIZZAZIONE TOTALE DEI PERCORSI AVVICINAMENTO NOTEVOLE TRA SERVIZI ORDINARI E SPECIALISTICI RAFFORZAMENTO DELLA RETE TERRITORIALE

16 …..da rivedere RITARARE I PERCORSI FORMATIVI (Aumentare il numero di offerte, diversificare maggiormente le proposte, rendere i percorsi ancora più flessibili) OFFRIRE UN SOSTEGNO MAGGIORE NELL’ACCOMPAGNAMENTO DEL TIROCINIO EVOLVENDO PARTE DEL SERVIZIO DI ORIENTAMENTO IN UN SUPPORTO A SPORTELLO (Sulla base della sperimentazione di “allenamento al lavoro”) LAVORARE SU UNA REALE MEDIAZIONE CON LE AZIENDE (Esempio spagnolo…)

17 www.provincia.genova.it\pal biggi@provincia.genova.it


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