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ISTITUO RICERCA SPERIMENTAZIONE METODOLOGICA IN EDUCAZIONE E FORMAZIONE WWW.IRSMEF.IT irsmef@irsmef.it.

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1 ISTITUO RICERCA SPERIMENTAZIONE METODOLOGICA IN EDUCAZIONE E FORMAZIONE

2 Processi di apprendimento ed educazione cognitiva.
Letizia Salonia Vice Presidente dell’ass. senza scopo di lucro IRSMEF Applicatore Diplomato e accreditato presso ICELP di Gerusalemme

3 TERMINOLOGIA METODO in senso generale comportamento di ordine razionale ai fini di una ricerca e in termini specifici le regole e i principi nella procedura da adottare nella acquisizione della conoscenza per il conseguimento di un'azione efficace. METODOLOGIA La metodologia è la disciplina che studia l'evoluzione (teorico-pratica) del lavoro di ricerca sulla base del metodo scientifico, accompagnandosi con «le linee interpretative che il ricercatore elabora e presenta a partire dalla propria soggettività e delle intenzioni che ha sviluppato nel corso della sua permanenza sul campo» L’assunzione di un modello metodologico permette di ottenere i risvolti scientifici del proprio lavoro. STRUMENTI è un oggetto che è stato costruito o modificato con lo scopo di produrre dei risultati

4 Progettare un’esperienza di apprendimento mediato con il pensiero di
Reuven Feuerstein

5 Mediated Learning Experience Model (Feuerstein, 1980)
Letizia Salonia

6 Risultato di apprendimento
VALUTARE IL “RISULTATO DI APPRENDIMENTO” O IL “POTENZIALE DI APPRENDIMENTO” ? Risultato di apprendimento è quanto costituisce l'oggetto immediato della valutazione nei termini di prodotto manifesto di un apprendimento acquisito Standard Potenziale di apprendimento è ciò che costituisce l’insieme di tutti quegli apprendimenti che per qualche ragione non hanno avuto modo di manifestarsi Letizia Salonia

7 Cambiamo punto di vista !
Non più valutazione statica dell’intelligenza ma valutazione dinamica dei processi cognitivi Non più centralità della prestazione ma centralità del potenziale di apprendimento Letizia Salonia

8 Rilevare la qualità di un processo cognitivo attraverso un approccio dinamico alla valutazione del pensiero comporta il passaggio … Letizia Salonia

9 Dalla “COGNIZIONE “ alla “METACOGNIZIONE” Letizia Salonia

10 COSA E’ METACOGNIZIONE ?
E’ CONOSCENZA CHE UN SOGGETTO HA DEL PROPRIO FUNZIONAMENTO COGNITIVO E DI QUELLO DEGLI ALTRI. E’ IL MODO IN CUI PUO’ PRENDERNE COSCIENZA E TENERNE CONTO E’ UN SISTEMA DI MECCANISMI DI REGOLAZIONE E CONTROLLO DEL FUNZIONAMENTO COGNITIVO CHE SI ATTIVANO IN UNA SITUAZIONE DI APPRENDIMENTO Letizia Salonia

11 Metacognizione e apprendimento
Soggetti con difficoltà di apprendimento rivelano frequentemente livelli di conoscenza e di abilità metacognitiva insufficienti Un deficit metacognitivo può estendere i propri effetti oltre l’area di difficoltà. Letizia Salonia

12 L’EDUCAZIONE COGNITIVA
Un’attività intenzionale di natura mediativa volta a migliorare i processi di pensiero attraverso il potenziamento e il controllo delle principali funzioni cognitive Letizia Salonia

13 L’idea comportamentista
Letizia Salonia

14 O S R L’idea cognitivista

15 L’idea interazionista
H H H H O S R L’idea interazionista Letizia Salonia

16 Analisi funzioni e scelta mediazione
soggetto Analisi funzioni e scelta mediazione Funzioni cognitive e processi attivati mediatore compito Analisi compito e tipo di mediazione IL PROCESSO MEDIATIVO Letizia Salonia

17 LA MODIFICABILITA’ COGNITIVA NELL’UOMO E’ UNA ABILITA’ INDIPENDENTE.
ALLORA … perché un testing sull’intelligenza generale e non sull’analisi dei processi di apprendimento ? perché l’uso di un testing orientato a predire e non un testing orientato a modificare ? Letizia Salonia

18 MODIFICABILITA’ COGNITIVA
LA TEORIA DELLA MODIFICABILITA’ COGNITIVA DEFINISCE L’INTELLIGENZA COME LA PROPENSIONE DELL’ORGANISMO A MODIFICARSI NELLA STRUTTURA IN RISPOSTA AL BISOGNO DI ADATTARSI A NUOVI STIMOLI DI ORIGINE INTERNA ED ESTERNA” Letizia Salonia

19 5 SONO I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL METODO
Letizia Salonia

20 1° IL CERVELLO NON E’ STATICO
2° L’INTELLIGENZA E’ MODIFICABILE 3° LA REALTA’ E’ SOGGETTIVA 4° L’APPRENDIMENTO PUO’ AVVENIRE SOLO SE OPPORTUNAMENTE MOTIVATO 5° LA VERBALIZZAZIONE PLASMA IL PENSIERO Letizia Salonia

21 “E’ TROPPO STUPIDO NON PUO’ APPRENDERE”
FRASI DEL TIPO: “E’ TROPPO STUPIDO NON PUO’ APPRENDERE” NON SONO IMMAGGINABILI PER FEUERSTEIN. Letizia Salonia

22 ATTRAVERSO ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO MEDIATO (EAM)
OGNI INDIVIDUO, DI QUALSIASI ETA’ E DI QUALSIASI CONDIZIONE FISICA E MENTALE, PUO’ MIGLIORARE LE SUE CONDIZIONI DI PARTENZA. COME? ATTRAVERSO ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO MEDIATO (EAM) Letizia Salonia

23 L’Esperienza di Apprendimento Mediato
I CRITERI DI MEDIAZIONE I criteri di mediazione sono norme di comportamento pensate, progettate e realizzate per stimolare e produrre modificabilità cognitiva, affettiva e relazionale in un individuo Letizia Salonia

24 Perché i criteri di mediazione?
La realtà è soggettiva Le informazioni elaborate dal cervello sono solo prodotti interni che dipendono dalla sua struttura. La percezione del mondo quindi è soggettiva e ciascuno individuo si crea un proprio modello attraverso il quale Influenza le risposte fornite agli stimoli che riceve Il cervello è dinamico Il cervello nel tempo cambia sia il numero che la forma delle connessioni neuronali di cui è fatto. Il cambiamento dipende dagli stimoli che provengono dall'ambiente compreso lo stesso cervello. Il linguaggio modula il pensiero Il linguaggio influisce molto sulla qualità del pensiero di un individuo. Non solo l’uso di un linguaggio ma la sua stessa struttura è in grado di produrre risultati differenti come pensiero prodotto Letizia Salonia

25 ALCUNI CRITERI DI MEDIAZIONE …
Intenzionalità e reciprocità Esprime le intenzioni e gli obiettivi per il riconoscimento dell’altro come soggetto reciproco Trascendenza Supera la strumentalità del compito e stimola la creazione di nuovi bisogni cognitivi e relazionali Significato Esprime la relazione dell’intenzionalità pedagogica, facilitando il processo mediante il quale si co-costruiscono le conoscenze Senso di competenza Induce un comportamento metacognitivo che fa riflettere sul funzionamento del proprio pensiero Consapevolezza del proprio cambiamento Spinge ad una filosofia di vita ottimistica per cui ciascuno può pensarsi come modificabile in tutti i suoi aspetti Letizia Salonia

26 OUTPUT INPUT Atto mentale ELABORAZIONE Letizia Salonia

27 IL MEDIATORE HA PER FEUERSTEIN UN RUOLO IMPORTANTE PERCHE’ AIUTA IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO INTERPONENDOSI FRA LA REALTA’ E L’INDIVIDUO SELEZIONANDO, ORGANIZZANDO E REGOLANDO IN QUANTITA’ E QUALITA’ GLI STIMOLI. Letizia Salonia

28 La funzione dello "Human Mediator" è quella di garantire che tutte le informazioni che giungono al soggetto siano facilmente trattabili, diventino cioè più facilmente materiale di conoscenza e comprensione grazie all’attivazione di schemi elaborativi di natura organizzativa ed interpretativa efficace (Feuerstein ed altri, 1980). Letizia Salonia

29 LA MEDIAZIONE COGNITIVA
L'azione di un qualsiasi oggetto che si pone tra l'individuo e l'ambiente circostante è “mediazione” e l'oggetto che crea la mediazione prende il nome di "mediatore". Letizia Salonia

30 “MEDIAZIONE“ come “COMUNICAZIONE”
“Ogni evento mediativo è anche comunicativo ed è comprensibile solo a patto che si comprenda che è modellato su qualcosa che ha già un “significato”, che è basato cioè su un messaggio meta-comunicativo già convenzionato ed accettato dalle parti” (Gregory Bateson ) Letizia Salonia

31 LA COMUNICAZIONE La comunicazione, come il colore, ha natura processuale e in quanto tale è sempre rappresentabile come interazione dinamica di agenti, semplici o complessi, attivi o passivi, che si scambiano continuamente proprietà producendo nuove proprietà nella struttura di insieme. Il colore non è una caratteristica degli oggetti, anche se tale ci appare, ma il risultato dell’interazione tra luce, oggetti che la emettono o la ricevono, e l’apparato percettivo di chi guarda. Letizia Salonia

32 COMUNICAZIONE E’… “” “”
“informo”, “notifico”, “rendo comune” “” “partecipo”, “sono implicato”, “condivido”. Due sono le aree concettuali che si intersecano nella stessa parola, la prima di natura materiale, la seconda di natura immateriale. Letizia Salonia

33 COMUNICAZIONE COME PROCESSO INFORMAZIONALE
Processo attraverso il quale il sistema sociale produce gli elementi di cui è costituito. Tutto quello che non è comunicazione è ambiente (N. LUHMAN) COMUNICAZIONE COME PROCESSO RELAZIONALE Processo attraverso il quale l’individuo, nella rete contestuale e intersoggettiva del mondo simbolico, è continuamente creatore di senso (G. GADAMER) Letizia Salonia

34 Nella comunicazione non c’è trasmissione di informazione
Ogni persona dice ciò che dice e ascolta ciò che ascolta secondo la propria determinazione strutturale ( H. Maturana, 1993 ) Letizia Salonia

35 IL VALORE DELL’ASCOLTO
L’ascolto è una capacità chiave che svolge una funzione facilitativa. È insieme il sentire ciò che un altro dice e il farsi coinvolgere in ciò che dice Lo stato di ascolto richiede SAPER RIFLETTERE I SIGNIFICATI DELL’ALTRO SAPER RIFLETTERE I SENTIMENTI DELL’ALTRO Letizia Salonia

36 Come “comunicare” ascolti
La capacità di ascolto sta nel saper essere meta-cognitivo, ma anche nel saper essere meta-comunicativo, cioè nel saper fare auto-riflessione e auto-suggestione. In modo da influenzare ciò che abbiamo costruito oggi ma anche per essere capaci di influenzare ciò che desideriamo far nascere domani. Letizia Salonia

37 Come fare mediazione nella prassi educativa?

38 Il concetto di “apprendimento”, richiama fatalmente quello di “conoscenza” e quest’ultimo quello di “pensiero”, tre concetti densi, tra loro correlati e interagenti dinamicamente con le loro nature non ancora compiutamente esplorate. La “didattica mediativa” in quanto espressione intenzionale e sistematica di relazione sociale serve proprio a questo.

39 E’ riflettendo sui propri processi cognitivi, sui propri comportamenti e sulle proprie motivazioni che si può favorire la presa di coscienza delle capacità che ciascuno di noi possiede, delle proprie lacune, degli strumenti che si hanno a disposizione come di quelli che sono da costruire o da cercare.

40 In una situazione di problem solving, tipica delle situazioni di apprendimento scolastico, ad esempio, è centrale controllare la significatività di ciò che si fa e soprattutto di come lo si fa.

41 Vuol dire, in altri termini, saper abituare l'alunno a riflettere sul suo pensiero e sulle modalità di cui si serve nel risolvere un problema, qualunque natura esso abbia Lo stesso vale anche per le situazioni apprenditive che vedono l'alunno mostrare scarsa motivazione a ciò che studia o nei confronti della stessa scuola.

42 Proviamo a leggere insieme questo testo:

43 Far riflettere sui processi attivati Mediare gli stimoli
Dare significato alle conoscenze Cosa Come Perchè Far riflettere sui processi attivati Mediare gli stimoli

44 Cambiare il nostro punto di vista
Non sottovalutare il sistema delle emozioni nel processo d’insegnamento/apprendimento.


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