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Gruppo 12 Angelo De Rosa 1575356 Francesco Paolo Desgro 1610393 Alfonso De Simone 1610369 Giuseppe Izzo 1610617 Maria Ilaria Tremolizzo 1512243.

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1 Gruppo 12 Angelo De Rosa 1575356 Francesco Paolo Desgro 1610393 Alfonso De Simone 1610369 Giuseppe Izzo 1610617 Maria Ilaria Tremolizzo 1512243

2 Agenda 1. La ricerca  Obiettivo dell’analisi  Il ruolo del sindacato 2. Il modello teorico  L’equilibrio  Dinamiche 3. I dati  Data set  Divisione dei paesi in gruppi 4. L’evidenza empirica  Evidenze econometriche  Disoccupazione - Imposte sul lavoro  Imposte sul lavoro – Salari reali  Disoccupazione – crescita/investimenti 5. Conclusioni  Conclusioni sull’analisi  Cosa l’articolo richiama  Cosa l’articolo aggiunge

3 Obiettivo dell’analisi Relazione negativa tra tasso di disoccupazione e crescita economica Quali le cause? Costo del lavoro

4 Il ruolo del sindacato L’impatto del costo del lavoro sulla disoccupazione dipende dal ruolo dei sindacati

5 Il ruolo del sindacato Effetto costo del lavoro : Mercato competitivo Bassa elasticità dell’offerta:  scarso impatto su disoccupazione e rapporto capitale-lavoro Mercato non competitivo I costi del lavoro impattano sulle imprese:  Riduzione domanda creando disoccupazione  Sostituzione lavoro con capitale riducendo il MP K Perché, quindi, c’è relazione tra tassazione, disoccupazione e crescita? Aumento tassazione(aumento costo del lavoro)  diminuzione domanda di lavoro (disoccupazione)  aumento fattore capitale (riduzione MP K)  riduzione investimenti  rallentamento della crescita.

6 L’equilibrio Ipotesi:  solo due componenti della spesa pubblica: sussidi di disoccupazione e consumo del governo  distinzione tra tasse sul lavoro e tasse sul capitale (mantenute costanti nel tempo)  sussidi di disoccupazione e consumo del governo sono frazioni costanti del reddito pro-capite

7 Dinamiche Assumiamo la teoria dell’accumulazione di capitale in cui il risparmio e l’investimento crescono con il prodotto marginale del capitale. Quali sono le conseguenze di strutture di tassazione alternative? 1. Aumento tasse sul capitale  riduzione del tasso dei ritorni sugli investimenti e quindi dello stock di capitale di steady state. L’occupazione non si modifica e il salario reale assorbe tutte le conseguenze della più alta tassazione. 2. Aumento tasse sul lavoro  riduzione occupazione, che riduce lo stock di capitale di steady state e aumenta il rapporto capitale lavoro. Ci si muove verso un nuovo steady state. Intuitivamente, il capitale diventa meno produttivo, riducendo gli investimenti e rallentando la crescita. Il nuovo steady state è raggiunto con lo stesso rapporto capitale-lavoro, ma un permanente livello più basso di occupazione e di stock di capitale pro capite.

8 ENTRATE 1 BASE IMPONIBILE DEL REDDITO 2 TASSE TOTALI SUL REDDITO DA LAVORO 3 TASSAZIONE BASE DEL LAVORO 4 τ L = Data set Come viene calcolato il tasso effettivo di tassazione sul reddito da lavoro (τ L ) ?  Analisi di 14 paesi OECD  Periodo di analisi: 1965-1995  6 osservazioni totali per ogni paese (1 ogni 5 anni)  L’analisi si riferisce all’occupazione nel settore privato

9 Divisioni dei paesi in gruppi Divisioni dei paesi in gruppi I 14 paesi sono classificati in base a:  tasso di sindacalizzazione  tasso di copertura sindacale  grado di coordinamento tra i sindacati Sindacati importanti e decentralizzati Mercato competitivo: sindacati non importanti Sindacati grandi e centralizzati EUCON: Europa Continentale e Australia ANGLO: Paesi Anglosassoni e Giappone NORDIC: Paesi Scandinavi L’effetto sulla disoccupazione di un aumento delle tasse è alto con una forte ripercussione sui salari L’effetto sulla disoccupazione di un aumento delle tasse è vicino allo zero L’effetto sulla disoccupazione di un aumento delle tasse è basso

10 Evidenze econometriche Correlazione multivariata:  Disoccupazione – Imposte sul lavoro  Imposte sul lavoro – Salari reali  Disoccupazione – Crescita/Investimenti

11 Disoccupazione – Imposte sul lavoro Disoccupazione – Imposte sul lavoro I diversi metodi di regressione utilizzati (GLS, OLS, regressione alle differenze prime) hanno condotto agli stessi risultati, che sono i seguenti:  EUCON: fortemente positivo  ANGLO: sempre positivo, ma in misura minore  NORDIC: non significativo

12 Imposte sul lavoro – Salari reali  Nei paesi EUCON alte tasse sul lavoro conducono a salari reali lordi più alti  Nei paesi ANGLO questa relazione non si verifica  Nei paesi NORDIC l’aumento dei salari deriva solo parzialmente da un aumento delle tasse sul lavoro I risultati dell’analisi sono i seguenti:

13 Disoccupazione – Crescita/Investimenti Il coefficiente stimato di disoccupazione è sempre negativo sia nella regressione sulla crescita sia in quella sugli investimenti. Aumento tassazione sul lavoro del 14%  incremento del 4% circa della disoccupazione  rallentamento della crescita del PIL pro capite dello 0,4% all’anno  decremento del rapporto investimenti/PIL di 3 punti percentuali.

14 Conclusioni sull’analisi Lo studio è ritenuto rilevante per l’incidenza che la relazione tassazione-disoccupazione ha sulle politiche economiche dei vari Paesi europei, rappresentando una valida teoria all’interno del continuo dibattito sulla modifica del sistema di tassazione europeo. Lo studio è ritenuto, nel complesso, convincente. Degli studiosi hanno altresì proposto delle eventuali migliorie al modello teorico. BENTOLILA WINTERS Aggiungere al modello anche fattori esogeni di natura sociale quali la posizione dei partiti al governo, la spesa per la sanità, il sistema pensionistico ecc. Settorializzare il modello distinguendo tra settori capital- intensive e labour-intensive in quanto si potrebbero ottenere risultati discordanti in termini di crescita.

15 Cosa l’articolo richiama L’articolo richiama la teoria del sindacato monopolista:  In assenza di sindacato, il livello salariale è stabilito dal mercato essendo esso perfettamente concorrenziale. In funzione di tale livello, le imprese domandano un certo numero di lavoratori E* con salario w.  Se il sindacato ha forte potere contrattuale, è in grado di imporre all’impresa il più alto livello salariale possibile nel settore, al pari del monopolista che è in grado di determinare il prezzo di vendita dei propri prodotti. In questa ipotesi, il salario w’ è più alto e conseguentemente il livello di occupazione Em è più basso. L’entità della riduzione dell’occupazione dipende dalla elasticità della domanda.

16 Cosa l’ articolo aggiunge C’è un’ipotesi di salario intermedio a quello di monopolio e a quello di concorrenza perfetta. Se i sindacati sono centralizzati conoscono perfettamente il trade-off tra salario e occupazione. Essi tenderanno, quindi, a moderare la contrattazione e ad accettare un salario inferiore.

17 Grazie per l’attenzione


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