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ALLA SCOPERTA DI CITTA’ ALTA

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Presentazione sul tema: "ALLA SCOPERTA DI CITTA’ ALTA"— Transcript della presentazione:

1 ALLA SCOPERTA DI CITTA’ ALTA
IL BATTISTERO LA CAPPELLA COLLEONI SANTA MARIA MAGGIORE

2 IL BATTISTERO Il battistero di Bergamo si trova in Città Alta in Piazza Vecchia dietro al Palazzo della Ragione. Costruito da Giovanni da Campione nel 1340, esso è però erede dell’ antico Battistero che, fin dai primordi del Cristianesimo, sorgeva nei pressi della cattedrale. Il Battistero venne edificato dapprima all’ interno di S. Maria Maggiore; poi, nel 1660, venne collocato nel chiostro della Canonica. Infine, nel 1898, di fronte al Duomo. il Battistero è anche un monumento che racchiude gli elementi artistici di due importanti cicli scultorei presenti all’interno: otto formelle con gli episodi della vita di Gesù Cristo; le statue delle Virtù teologali e la Pazienza, scolpite da Giovanni Da Campione. Gli elementi architettonici originali gotici facevano diventare un edificio completo ed autonomo ciò che in origine doveva essere una specie di leggiadra edicola sovrastante la vasca battesimale. Il Battistero, però, è soprattutto luogo di Fede , dove i cristiani vengono battezzati ed iniziano il loro cammino spirituale. La pianta ottagonale era circoscritta da due gradini; al di sopra era impostato l’elegante giro di colonnine di marmo bianco. Gli spigoli dell’ottagono ospitano delle nicchie in cui ci sono delle statue femminili in marmo rosso. Sopra il cornicione c’è una cuspide piramidale con gli spigoli segnati da otto statue raffiguranti le beatitudini e un angelo sulla punta del Battistero. Il Battistero di Bergamo è un luogo molto importante, luogo di fede e di arte storica.

3 LA CAPPELLA COLLEONI Voluta da Bartolomeo Colleoni, è stata costruita nel 1472 ed edificata nel Per costruirla, Colleoni fece abbattere la sacrestia di Santa Maria Maggiore. La Cappella è il simbolo concreto delle ambizioni del condottiero ed è il più grande monumento dell’ architetto e sculture Giovanni Antonio Amedeo. L’ architetto ha tentato di adattare la facciata a quella di Santa Maria Maggiore. La facciata è delimitata da due paraste angolari giganti. Al centro c’ è un rosone che rappresenta la ruota della fortuna. In diverse parti della facciata il Colleoni è rappresentato con Ercole, Traiano e Cesare; infatti, diceva di discendere da loro. Il tiburio o cupola è appoggiato su una base di forma ottagonale in cui c’è un altro rosone ingnoto.

4 LA CAPPELLA COLLEONI interno
L’ interno è a pianta quadrata e sulla destra c’è il presbiterio, riservato al clero ufficiante. Sulla sinistra c’è la tomba di Medea, la figlia prediletta del Colleoni. Lo stesso giorno in cui lei morì, il suo uccellino fece la stessa fine e venne sepolto insieme alla bambina. In seguito venne messo sotto una cupola di vetro. Per attirare l’attenzione su tutto il resto, davanti all’entrata, sostenuto da colonne con la base a testa di leone, si trova il sarcofago di Bartolomeo Colleoni; sopra di esso ce n’è un altro più piccolo vuoto. Per completare il complesso, in cima ai due sarcofagi, c’è la statua equestre del Colleoni in legno dorato. Quando c’è il sole, il rosone centrale proietta la luce sulla statua.

5 SANTA MARIA MAGGIORE La basilica di S. Maria Maggiore si trova a Bergamo , nella splendida cornice di Città Alta. Costruita nella seconda metà del 1337, presenta all’esterno un aspetto tipicamente Romano. Al suo interno, invece, le decorazioni richiamano lo stile Barocco. L’ingresso più elegante si trova sul fianco sinistro della costruzione , dove si trova la porta dei Leoni Rossi. Le altre due porte sono chiamate porta dei Leoni Bianchi e porta della Fontana. La Basilica di S. Maria Maggiore ha delle colonne con dei bei capitelli. Il tiburio (cupola) è stato sistemato nel 1600; si presenta movimentato da una loggia e da un campanile. La Basilica si trova a Bergamo in Piazza Vecchia, dove può essere visitata. L’ interno della Basilica conserva la pianta a croce greca con tre navate divise dai pilastri; ma la decorazione ha subito notevoli modifiche. Lungo le pareti sono appesi degli arazzi ( grandi tappeti messi in verticale). A sinistra dell’ ingresso c’è la tomba del cardinale Guglielmo Longhi .Sulla parete intorno, il monumento a Gaetano Donizzetti , grande compositore bergamasco . Sotto il suo busto ci sono sette angioletti che piangono la sua morte : rappresentano le sette note ( DO, RE , MI ,FA, SOL ,LA ,SI ) . La Basilica è caratterizzata da un ingresso centrale. Sul fianco sinistro, in piazza Duomo, si apre la Porta Dei “Leoni Rossi”.

6 ESTERNO SANTA MARIA MAGGIORE
La basilica è caratterizzata dalla mancanza di un ingresso centrale e dalla facciata, cieca, in quanto faceva parete unica con l'antico palazzo vescovile. I quattro accessi alla chiesa sono tutti laterali. Sul fianco sinistro, in piazza del Duomo, si apre la porta detta dei Leoni rossi, con protiro di Giovanni da Campione. Alla sua sinistra , a ridosso dell'abside, l'ingresso secondario. Tra le due porte si trovano nel muro le antiche misure di Bergamo: il Capitium Comunis Pergami (cavezzo - 2,63 metri) e il Brachium (braccio - 53,1 cm) a cui i tessitori e i commercianti facevano riferimento. A destra della porta si impone la Cappella Colleoni con la scalinata d'ingresso delimitata da una cancellata in ferro battuto. Sempre sulla destra, staccato, sul fondo della piazza, il battistero. Il fianco meridionale apre su piazza Rosate con la porta, sempre con protiro di Giovanni da Campione, detta dei Leoni bianchi, a sinistra della quale, arretrata, si trova la porta della Fontana di Pietro Isabello.

7 INTERNO SANTA MARIA MAGGIORE
L'interno della basilica conserva l'impianto romanico a croce greca con tre navate divise da pilastri che finiscono con un'abside, ma la decorazione ha subito notevoli modifiche nel XVII secolo, secondo lo stile barocco, grazie alla perizia degli stuccatori Giovanni Angelo Sala e del figlio Gerolamo. Lungo le pareti e ai pilastri sono appesi degli arazzi, in parte eseguiti a Firenze ( ) su disegno di Alessandro Allori e in parte di fattura fiamminga (secolo XVI-XVII), che rappresentano scene della Vita di Maria. Sopra l'arazzo che rappresenta la Crocifissione, eseguito ad Anversa nel 1698 su cartoni di Ludwig van Schoor, è il dipinto di Luca Giordano con il Passaggio del Mar Rosso (1681). A sinistra dell'ingresso vi è il monumento sepolcrale del cardinale Guglielmo Longhi, di Ugo da Campione ( ). Sulla parete di fondo, il monumento a Gaetano Donizetti, opera di Vincenzo Vela (1855) e quello di Simone Mayr (suo maestro e già maestro di cappella in questa stessa basilica ) eseguito nel 1852 da Innocenzo Fraccaroli. All'inizio della navata sinistra, un confessionale ligneo in stile barocco intagliato da Andrea Fantoni (1704 per la parrocchiale di Zandobbio). Un crocifisso del '300 pende sulla balaustra del presbiterio. Nel presbiterio, che ospita sei candelabri in bronzo del 1597, vi è un coro ligneo disegnato da Bernardino Zenale e da Andrea Previtali. Gli stalli del coro e le tarsie dell'iconostasi, che raffigurano racconti biblici, (il Passaggio del Mar Rosso, il Diluvio Universale, Giuditta e Oloferne e Davide e Golia) sono stati eseguiti tra il 1522 e il 1555 su disegno di Lorenzo Lotto da Giovan Francesco Capoferri e Giovanni Belli. Le differenti cromie sono date dal diverso tipo di legno, mentre sfumature di colore e profondità d'immagine sono ottenute con infusi d'erbe e utilizzo di sabbia calda. Alla testata del transetto destro vi sono affreschi trecenteschi d'ispirazione giottesca di autore ignoto con Storie di Sant'Egidio, L'ultima cena e L'albero della vita o di San Bonaventura (1347), parzialmente coperto da una grande tela del '600.

8 Museo della scienza: I RETTILI
I rettili possono essere considerati gli animali più antichi: sia come origine che come caratteristiche sono quelli che più si avvicinano agli animali. Solo in Europa, sono presenti ben 85 specie di rettili terresti. L'aspetto esteriore dei rettili è particolarmente disomogeneo: il corpo può infatti essere tondeggiante, oppure appiattito, allungato o vermiforme, provvisto di zampe oppure completamente privo di arti. Una curiosità, tipica di alcune specie, è quella di poter cambiare la colorazione della propria pelle o per mimetizzarsi dagli animali predatori o come motivo di caccia. Le zampe dei rettili sono quattro, posizionate lateralmente rispetto al tronco, ma tanto corte da permettere al corpo di strisciare a terra, più che di sollevarsi.   

9 I RETTILI 2 In quasi tutti i rettili, lo scheletro si è solitamente tolto. . Certamente più omogenee sono le informazioni generali che possiamo dare riguardano la dentizione dei rettili: questi animali infatti, a differenza dei mammiferi, non presentano una diversificazione dei denti in base alla forma ed alla funzione, bensì sono provvisti di denti più o meno identici tra loro, di forma conica. Questo è dato dalla funzione che i denti dei rettili svolgono: i rettili, infatti, non utilizzano i denti per masticare né per tagliare pezzi di cibo, ma li utilizzano per afferrare le prede e per favorirne la deglutizione. Altra caratteristica comune a quasi tutti i rettili è il fatto che i denti non siano soggetti a muta: semplicemente, i nuovi denti crescono accanto a quelli vecchi, ma senza sostituirli. Questi animali, il cui udito e la cui vista sono spesso molto inferiori a quelli degli altri animali, hanno comunque sviluppato altri sensi molto raffinati come, per esempio, la capacità di percepire il calore termico. Addirittura, nella maggior parte dei rettili, gli organi sensitivi sono distribuiti in gran numero sulle squame. Esempi di rettili: le tartarughe, iguane, gechi e serpenti. I rettili sono una classe dei vertebrati a sangue freddo. Sono una evoluzione degli anfibi e rappresentano la conquista dell'ambiente terrestre da parte dei vertebrati La maggior parte dei rettili è ovipara vale a dire che la fecondazione avviene internamente al corpo dell'animale ma le uova sono poi deposte e completano il loro sviluppo all'esterno del corpo.. Esistono però dei casi ovoviviparità in cui l'embrione si sviluppa nell'uovo ancora all'interno dell'ovidotto materno e nasce direttamente l'esemplare già formato. Esistono anche casi di viviparità.

10 GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Spero che questo lavoro Vi sia piaciuto DA: Manzerra, Ruggeri, Aristolao, Benaglia


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